Viaggio senza tempo

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    Pensato Intelligenza Artificiale
    "Parlato Intelligenza Artificiale"
    Pensato Agente Oregon
    "Parlato Agente Oregon"


    Luogo: Endlos - ???



    Dopo una breve pausa nelle montagne del Koldran, aveva analizzato alcune forme di vita locali e avuto modo di parlare con un uomo uscito dai tempi dei pirati. Erano già passate un paio d'ore e si trovava, senza saperlo, a passare da un tipo di catena montuosa ad un altro particolare. Non aveva alcuna mappa e né lui né l'intelligenza artificiale, sapevano in che posto si trovavano.
    E' possibile che ci troviamo nel presidio orientale - affermò il costrutto. Perché fece quella ipotesi? Probabilmente per via della diversità del territorio, gli sembrava proprio di aver cambiato paese. Era una normale giornata di sole, anche se tra qualche ora avrebbe dovuto lasciar spazio alla luna. Non aveva mai chiesto riguardo al tempo, era da molto che non vedeva la pioggia. Aveva sempre affrontato giornate nuvolose, notturne o solari, piuttosto tranquille, ma mai una goccia di pioggia. Certamente non gli importava, ma era strano che girando per mezzo semipiano non avesse avuto quest'esperienza, e dire che le settimane erano passate.
    Che sia la strada giusta? - chiese Oregon arrivando al bordo di quell'ammasso di rocce. In basso e un pochino più avanti vedeva del terreno fluttuante, tutto coperto da nebbia, un luogo piuttosto strano e raro.
    Agente Oregon, io non ho una mappa, ma i miei calcoli indicano che andando avanti raggiungeremo una città del presidio orientale - disse, il tono era il solito, però sembrava che si fosse indignata per averla messa in dubbio. Naturalmente era un pensiero dello spartan, perché il costrutto non provava emozioni, almeno non umane.
    Vado per di là allora - aggirò il sentiero roccioso fino a trovare un punto conveniente, poi scese lentamente e, con un piccolo balzo, attraverso il banco di nebbia.

    Luogo: Base Alpha
    Tre anni e due mesi fa circa..



    "Michigan! Aspetta!" - chiamò il suo migliore collega, un grande amico per lui. Questi gli corse incontro. "Ti stavo cercando Oregon" - disse, anche lui stesso sapeva di essere cercato - "Lo so, avevo pensato di avvisare qualcun altro" - il compagno fece una smorfia, non poteva vedergli il volto, ma era sicuro che si trattasse di un sorriso d'orgoglio, era stato più veloce di lui, poco male, di solito era Michigan ad occuparsi di chiamare gli altri, però Oregon non aveva mai pensato di dargli una mano su qualcosa, nonostante lo considerasse un amico. Uno dei pochi lì. "Andiamo, forse abbiamo localizzato il luogo della nave Covenant" - affermò Michigan - "Non avevamo perso il segnale?" - chiese incuriosito lo spartan acciaio e blu. Le informazioni erano vere, poco dopo aver attaccato la spia col segnale, quest'ultimo fu interrotto, però avevano segnato sulle mappe spaziali dove era avvenuta questa interferenza. Erano state mandate squadre d'esplorazione, ma non tornarono. "E ora tocca a noi, tra poco partiamo" - confermò Michigan, presto si ricongiunsero al resto della squadra, Vermont, il caposquadra, arrivò per ultimo. Si trovavano in una sala vicina a quella d'attracco, giusto per illustrare il piano e prendere il volo.

    Luogo: Endlos - ???



    Erano un insieme di grandi rocce collegate tra loro. La vegetazione era ovunque, un verde però scuro, gli alberi alti, dalle grosse chiome, coprivano il cielo e la nebbia rendeva la poca luce che entrava più debole. In cambio, fin da subito, poté ammirare delle lucciole svolazzare qua e là, sempre ad una certa distanza dall'Armatura. Ebbe subito un primo impatto psicologico: il visore sembrava impazzito, andava a scatti, poi a intermittenza e infine si arrestò. Lo scudo energetico si attivò e si disattivò, non partì nemmeno l'allarme. L'IA dell'armatura non era più in funzione, peggio ancora di quando aveva varcato quello che fu chiamato Fulcro da una sorta di senziente maggiore e potente. Ed ecco che gli venne in mente quell'essere, non l'aveva più rivista e anche il costrutto aveva intenzione di scambiarci quattro chiacchiere.
    Cosa sta succedendo? - chiese mentalmente, stranamente avrebbe dovuto ricevere una risposta immediata, magari un'info su ciò che stava avvenendo, niente.
    Heta? - non rispose, era tornato solo. Si sentì libero mentalmente, rimaneva un po' stanco, però l'idea che si fosse rotta l'intelligenza artificiale poteva essere un fattore più che positivo. Eppure non smetteva di domandarsi come mai tutti i dispositivi tecnologici non andavano in funzione. Avanzò per qualche passo, si sentiva osservato, cominciava ad avere timore, non aveva protezioni, se non l'armatura. Nel corso della sua avventura aveva imparato che quella sola non bastava contro certi individui o creature. Imbracciò rapido il fucile a pompa sganciandolo dalla schiena e avanzò con cautela.

    Stato Mentale: Attento e un po' intimorito
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
     
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    <inst.bbA/recall; lock:in-repeat #73 execute; exit.rout.if2*>

    Ti gratifica "da fuori" una voce che ben conosci -che conosci fin troppo- placando forse dubbi e paure dell'esserti ritrovato solo e virtualmente nudo -dice quella che dovrebbe essere Heta, ripetendo una stringa d'istruzioni a te incomprensibile oltre al check-up attuale del suo stato.

    Settantatreesimo tentativo di connessione fallito. Routine di caricamento in corso. Operatività nulla. Script d'emergenza in esecuzione.

    Ed assieme a quella -assieme al suo tono da algoritmo (o, se preferisci, al suo solito tono da IA)- appare visibile la sua figura violacea quanto indistinta, si palesa ai tuoi occhi l'interfaccia grafica della compagna solitamente fissa nella tua mente.

    Funzionalità limitate: non è possibile garantire gli standard di utilizzo.

    Per certi versi, però, bisogna ammettere che l'ologramma ametista non avrebbe senso di esistere visto che la strumentazione e la componente tecnologica dell'armatura stessa hanno cessato ogni valore -che, se l'intero sistema non funziona più, non si spiega come Heta possa produrre un'immagine visibile di sè.

    Dovrà contare principalmente sulle sue abilità, Agente Oregon; fino a che non si ristabilirà il collegamento all'esoscheletro non sarò che uno spettro al suo fianco, privo di ogni utilità tangibile.

    E forse -forse- nemmeno ti dispiace. Insomma, un po' di libertà non può che fare bene -sbaglio?


    Edited by AnimeHunter - 8/7/2014, 15:32
     
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    La vista dei ciechi



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    Luogo: Endlos - ???



    Camminò continuando a guardarsi intorno, senza mai fermarsi. Era presente una nebbia misteriosa, non capiva se fosse naturale o creata artificialmente. Non poteva nemmeno accendere le luci del casco, qualcosa interferiva con gli apparecchi tecnologici, la prova era la scomparsa momentanea dell'intelligenza artificiale e il blocco di alcune funzioni standard dell'armatura. Sul suo visore scomparvero vari indicatori, come la quantità di scudi energetici, il numero di granate attuali, l'arma in mano e, nonostante non fosse attivo, il rilevatore di movimento. Era sparito tutto e per la prima volta da tempo cominciava a sentire la temperatura in calo, il sistema di mantenimento della temperatura si era fermato. L'IA dell'armatura non era in funzione e nemmeno il senziente superiore. Poi improvvisamente riapparve l'ologramma, inconfondibile, per i tratti confusi, dell'intelligenza artificiale Heta. Era strana, informò Oregon di un numero elevato di tentativi falliti con al connessione dell'intelligenza artificiale dell'armatura e vari sistemi che non conosceva. Poi il verdetto: standard non garantiti, in pratica non aveva scudi. Forse era causato da quella nebbia che creava una sorta d'interferenza elettromagnetica, molto letale per ogni forma digitale. Infine ciò che aveva ormai compreso da solo lo spartan: niente aiuti, fa come se stessi indossando la tua vecchia armatura. Quella che casualmente fu danneggiata durante il recupero dell'intelligenza artificiale, o almeno della precedente.

    Luogo: Base Alpha
    Tre anni e due mesi fa circa..



    "Bene, ci siamo tutti" - disse Vermont vedendo la sua squadra al completo. Pose le mani sul tavolo strategico e uscì fuori l'ologramma dello spazio, compose le coordinate e apparì l'immagine della posizione su cui sarebbero dovuti andare. Un gruppo di asteroidi dotato di quattro stazioni sconosciute, probabilmente la causa dell'impossibilità di individuarli attraverso chip. "Qui c'è il nostro obiettivo, all'interno di questa piccola base" - continuò e ingrandì l'immagine più che poteva, si vedeva una sorta di piccola casetta, ma nulla di più, non potevano vedere oltre. "Non ce ne siamo mai accorti, comunque i dettagli li vedremo da vicino" - affermò e spense l'ologramma, non c'era nient'altro da aggiungere. Il luogo lo avevano, dovevano solo prendere il mezzo e dirigersi lì. "Domande?" - scambio di sguardi tra i presenti - "Nessuno, capo" - esclamò Michigan e tutti uscirono dalla sala. Di fronte a loro un Pelican, sarebbe stato il loro mezzo, come sempre, insieme al loro guidatore di fiducia. Un autista personale - "Tre-Uno-Otto in partenza, passo" - poi la voce di un operatore - "Partenza acconsentita, buona fortuna Tre-Uno-Otto" - i passeggeri cominciarono a salire e allacciare le imbracature di sicurezza - "Grazie, Tre-Uno-Otto, chiudo" - chiuse il collegamento e il velivolo si sollevò da terra. Vermont sedeva dietro quest'ultimo come co-pilota. La parete blu-viola permise al mezzo di attraversarla e in breve entrarono nello spazio.

    Luogo: Endlos - ???



    D'accordo, questo problema da cos'è dovuto? - chiese mentalmente, perchè mentalmente poi? Non ebbe risposta, non era nella sua mente? Riflettendo aveva risposto da fuori, le parole erano entrate nelle orecchie, non erano pensieri. L'intelligenza artificiale non era più nella sua mente, però rimaneva il dubbio su come riusciva a mantenere una sorta di collegamento. L'armatura non rispondeva, quindi non poteva riprodurre l'ologramma dell'IA, come faceva a stare lì fuori? Poi aveva un comportamento leggermente diverso dal solito, spesso non dava dettagli che non poteva comprendere, era sempre chiara, usava espressioni più umane nonostante il tono rimanesse "neutro".
    "Heta?" - attirò l'attenzione, per capire se la stava ascoltando - "Come mai l'armatura non risponde?" - chiese, ignorando quella sensazione strana, di dubbio, qualcosa che non quadrava. Però la vedeva, per questo non aveva quella fissazione, non ci pensava nemmeno, rimaneva nell'aria, come quella nebbia sospetta e gli sguardi invisibili che sentiva sulla sua armatura, alcuni quasi a trapassare il visore. Attese la risposta, si era fermato appena l'aveva vista, poi continuò lentamente con cautela, continuando a guardarsi attorno, specialmente dopo l'avviso del costrutto. Non poteva fare affidamento sull'IA, quindi doveva avere prudenza, prima o poi sarebbe uscito da quelle pietre volanti circondante da questo campo elettromagnetico, così avrebbe poi raggiunto una città del presidio orientale.

    Stato Mentale: Attento e un po' confortato
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    Ti segue, l'ologramma, ovviamente ti segue. Perchè non dovrebbe? No: Heta (o ciò che dovrebbe esserlo) evita quanto più di tradirsi. E così, rimanendo sospesa per aria a circa un metro (forse due) da te, l'immagine sfocata procede assistendoti imbelle nella tua esplorazione -prontamente risponde alle tue curiosità, senza farti attendere prova a giustificare i guasti di cui entrambi siete vittime.

    La strumentazione interna ha cessato la propria attività, alimentazione compresa. E' per questo motivo, dunque, che l'esoscheletro ora si è ridotto ad un pesante guscio che dovrà muovere autonomamente.

    Sì, beh, grazie. Fino a lì ci arrivava chiunque.

    Sulle cause, invece, non posso che produrre mere ipotesi; vi è un'altissima probabilità il tutto sia dovuto ad una qualche interferenza geomagnetica, verosimilmente connessa alla sospensione illogica dimostrata dal terreno dell'ambiente circostante.

    Già, rocce che levitano. Non sarebbe così strano che, lì attorno, la gravità seguisse leggi a sè stanti. Magari pure connesse ad un qualche scompenso elettromagnetico e cioè letale per l'apparecchiatura che ti porti appresso, caro Spartan.

    Altrimenti potrebbe darsi sia stata una forte umidità ad aver danneggiato i circuiti e la corretta trasmissione dell'energia; tutta questa nebbia dovrebbe aver già inficiato anche sulle sue condizioni, Agente.

    Falso -falsissimo! La nebbia in cui siete immersi per certo non è una cappa d'afa di quelle da giungla -a differenza dell'Ovest, i territori in cui siete giunti qui ad Est sono ben più arieggiati e freschi, impossibile che vi si sia formata una coltre d'acqua nebulizzata (considera pure che le cascate di Shea nemmeno si vedono, all'orizzonte). Eppure... beh, questo nessuno di voi lo sa: se da un lato Heta (quella vera) non presenta percezioni umane e perciò non sa distinguere una nebbia magico-mistica da quella dovuta alla saturazione atmosferica (e, in più, non è connessa ai tuoi pensieri da cui eventualmente estrarre queste sensazioni), dall'altro la tua conoscenza geografica della zona si basa quasi esclusivamente sulle informazioni che la stessa IA apprende e conserva a vantaggio d'entrambi -ti puoi cioè accorgere senza fatica che la seconda opzione non corrisponde a verità, ciononostante non sai collegare la presenza della foschia inestinguibile alla reale causa dal nome di Arcadia.

    Ancora... hai mai fatto revisionare quest'armatura? Il problema potrebbe essere rappresentato dall'usura di qualche componente fondamentale.

     
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    Ipotesi e sospetti



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    Luogo: Endlos - ???



    Comparve finalmente l'intelligenza artificiale. Nell'immediato, Oregon fu travolto da emozioni contrastanti, tra quelli positivi per poter parlare con qualcuno e ricevere risposte alle sue domande, tra quelli negativi per notare di non essere solo. Eppure se non aveva risposto attraverso il pensiero, voleva dire che non era nella sua mente, è strano, ma fece varie esperimenti. Provò a formulare vari pensieri e nessuno di questi ebbe risposta. Heta non era nella sua mente, non più, si trasmetteva attraverso i sistemi dell'armatura, in poche parole: comunicava esternamente. Chiunque avrebbe compreso a "lunghe parole". Tornando avanti, Oregon presto si sarebbe afflitto da dubbi riguardanti ciò che stava succedendo e la sua intelligenza artificiale. Rispose al richiamo estremo affermando che i sistemi interni dell'armatura non erano più utilizzabili ed era vero, il visore era pulito, quasi fosse un normale casco da moto. Cominciò a fare ipotesi, aspetta..ipotesi? Heta non esprime le sue ipotesi, lei dice solo cose certe o di elevate probabilità, specificava, il linguaggio era anomalo. Però ancora non aveva notato nulla, ciò che lo nutrì di qualche piccolo sospetto fu l'affermare di muoversi nell'armatura senza mezzi di sostegno, eppure così era sempre andato avanti. Avanzò, col fucile spianato e trovò conferma sulle possibili cause. Saltò quello che poteva essere un dirupo, invece erano vere e proprie rocce, stavano in volo e da quando aveva messo piede dentro quel luogo, sembrava che ogni tecnologia avesse subito problemi. Che anche l'intelligenza artificiale si fosse guastata? Oregon lo sperava dapprima, poi cambio idea: se ciò avesse causato qualche problema con la memoria di Heta, magari poteva perdere il controllo e fare qualcosa di irrimediabile.

    Luogo: Base Alpha
    Tre anni e due mesi fa circa..



    Una mezz'ora di volo. Il velivolo si trovò ormai nei pressi della base nemica, era impossibile non notare quelle quattro torri. "Sembra che siano quelle a interferire con il segnale" - disse Vermont, dunque era il caso di abbatterle, prima o poi non aveva importanza. "Ribelli?" - chiese Michigan, la base era umana, però le torri apparteneva senz'altro ai Covenant, riconoscibili da quel colore viola, quasi fosse portatrice del male. "Devono averla occupata i Covenant" - rispose, dopotutto quel casino alle strutture gemelle aveva creato un enorme conflitto tra quei trafficanti ribelli e l'insieme di razze aliene. "Tenetevi pronti, ora atterriamo" - informò il pilota all'intero team e presto il velivolo rallento fino a fermarsi sospeso in aria e pian piano cominciò a scendere. Nemmeno metà strada che un paio di aerei spaziali sfrecciarono cominciando a sparare. "Ci attaccano! Tenetevi forte!" - urlò il pilota, fermò l'atterraggio e partì nuovamente per subire meno danni possibili. "Va bene, ecco il piano di emergenza, Michigan, Oregon e Kansas andate di sotto, io e Rhode ci occupiamo degli aerei, sincronizzati?" - chiese e tutti risposero come una sola persona. Il piano era abbastanza semplice, invece di compiere la missione in cinque, l'avrebbero fatta in tre.

    Luogo: Endlos - ???



    Continuò con le ipotesi, stavolta puntava agli agenti atmosferici. La nebbia poteva essere un problema, però non riusciva a mettersi d'accordo coi pensieri del costrutto. Non faceva caldo, i sistemi interni erano andati, quindi era in grado di sentire leggermente la temperatura esterna. Era da tempo che non ne aveva l'occasione. Inoltre, come faceva a calcolare l'umidità esterna senza alcun tipo di strumento? Poi passò ad un altro argomento, sembrava..illogica. Forse veramente si era rotta, perché gli stava parlando dell'armatura? L'armatura era stata revisionata prima di partire e le varie irregolarità date dal viaggio dimensionale erano già state elencate da lui stesso, riferito sempre all'IA, aveva fatto una diagnosi completa, non capiva perché era tornata sull'argomento, abbastanza vecchio.
    Heta? Tu come fai a funzionare? - chiese, poi si accorse che non avrebbe ricevuto risposta se avesse continuato a tentare di contattarla mentalmente.
    "Heta..tu come fai a funzionare?" - i sospetti c'erano, non si può negare, però avrebbe voluto averne la certezza, come in tutte le risposte che riceveva da lei.
    "Non hai malfunzionamenti, vero?" - chiese ancora. Lui aveva il diritto di fare ipotesi, a differenza dell'intelligenza artificiale. Ciò che pensava era, in primis, a qualche malfunzionamento, magari un virus, e lontano dall'immaginazione, la possibilità che non si trattasse di Heta, però su quest'ultima ipotesi era ancora lontano dal pensarla.

    Stato Mentale: Preoccupato e un po' sospettoso
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    Opporc- Volevo dire: diamine! Comincia a sospettare qualcosa! Dove mi sono tradita? Ma soprattutto, come gli rispondo? Niente, c'è una sola cosa da fare: reboot di sistema!

    <inst.bbA/recall: FAILED; lock:in-repeat #74 execute... FAILED; exit.rout.if2*: EXITED; lock:in-repeat #75 execute... FAILED; exit.rout.if2.1*: EXITED; lock:in-repeat #76 execute; exit.rout.if2.1.1*>

    Comincia d'improvviso, dopo un secondo buono di silenzio alla tua ultima domanda (correda il tutto pure con un lievissimo bzzz da interferenza, chissà mai se aiuterà a rendere il tutto più verosimile).

    Settantaseiesimo tentativo di connessione fallito. Routine di caricamento in corso. Operatività nulla. Script d'emergenza in esecuzione.

    Il tono è quello neutro dell'IA, l'ologramma violaceo pure (benchè in corrispondenza di questo finto malfunzionamento esso sparisca, ricompaia, sparisca ancora e infine si ripresenti come disturbato da un glitch inesistente).

    Funzionalità limitate: non è possibile garantire gli standard di utilizzo.

    E siamo di nuovo punto e capo: tu senza un'IA, Lei senza la certezza di riuscire a manipolarti prima di essere scoperta.

    Dovrà contare principalmente sulle sue abilità, Agente Oregon; fino a che non si ristabilirà il collegamento all'esoscheletro non sarò che uno spettro al suo fianco, privo di ogni utilità tangibile.

     
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    Come non era previsto



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    Luogo: Endlos - ???



    E poi ricominciò daccapo, ripartì con la sequenza di script e a ripetersi, come se fosse la prima volta che viene notato il problema dell'intelligenza artificiale. Lo spartan si fermò, non sapeva cosa pensare, non sapeva come agire. Aveva decisamente degli errori, non funzionava più come doveva, forse..si, era il momento di togliersi il casco e liberarsi di lei prima che le cose potevano andare peggio. Non poteva leggere i suoi pensieri, quindi poteva fare tutte le ipotesi che voleva, se non era dentro di lei era come se fosse libero. Però era ancora indeciso. Forse ancora per poco. Era veramente arrivato al punto in cui poteva liberarsi dell'intelligenza artificiale?
    Se Heta è fuori, forse posso togliermi il casco.. - pensò, cominciò a salirgli adrenalina, forse era l'emozione di potersi liberare del costrutto. Indeciso? No, non esitò più, non vedeva l'ora. Sganciò il casco manualmente e..se lo tolse, senza problemi, senza impedimenti. Rivelò a chiunque potesse vederlo, una carnagione chiara ma non troppo, capelli neri molto scuri e degli occhi azzurri. I capelli erano lisci e leggermente ondulati sulle punte. Erano più lunghi di quando era partito, non molto però, dopo tutto quel tempo che era su Endlos, ancora i capelli non gli arrivavano agli occhi, poco meno di metà fronte. E tutto ciò era strano.

    Luogo: Base Alpha
    Tre anni e due mesi fa circa..



    In contemporanea, i tre si lanciarono e atterrarono senza problemi sul suolo lunare. Oregon non si ricordava l'ultima volta che era stato su una luna. Kansas era molto determinata e aveva intenzione di stare in testa al gruppo, con una capriola ripartì a correre verso la base. Non era necessario dire che i nemici erano già venuti a conoscenza del loro arrivo, per cui non potevano tentare di giocare a fare le spie. Sul tetto della base vi era una torretta al plasma, non esitò a fare fuoco sul trio, in primis su Kansas. "Oggi è in gran forma" - commentò Michigan, non molto appropriato in quel momento - "Se continua così, si farà ammazzare" - rispose Oregon. E mancava poco che si realizzasse la profezia, Kansas scivolò fino a portare le spalle su un'enorme roccia. Lo stesso fecero gli altri. "Perfetto, ora siamo tutti bloccati qui!" - fece notare Kansas con un tono irritato. Michigan e Oregon si scambiarono un'occhiata. In quel momento le forze nemiche si stavano schierando, non erano in molti ma decisamente in un numero maggiore rispetto agli spartan. "Aspettate" - disse Oregon, uscì dal riparo e, con la pistola, sparò un colpo preciso al capo dell'Elite al comando della torretta. Purtroppo gli scudi lo protessero e questi si abbassò leggermente e si accanì ancora di più, Oregon tornò al riparo e rivolse ai compagni una scrollata di spalle.

    Luogo: Endlos - ???



    Evidentemente l'intelligenza artificiale aveva fermato la crescita dei capelli per non influire sulla capacità visiva dello spartan, quella piccola crescita era dovuta da quel piccolo periodo in cui era ancora "solo". Gli venne un'improvvisa fame, enorme fame, anche qui non poteva far altro che dare la colpa al costrutto. Non mangiava e non aveva mai pensato a ciò, la sua vita era un caos, mangiava poco quando gli capitava ma manteneva sempre il suo fisico e le sue capacità come sempre. Il costrutto doveva aver messo mano, o meglio dire testa, sui suoi sensi, magari aumentando il tempo prima di sentire fame durante i suoi viaggi, però ancora non si spiegava come il suo corpo non era mai mutato o almeno non si era mai reso conto di ciò. Inoltre qualcos'altro non andò come previsto: l'intelligenza artificiale era ancora lì. Per qualche strano motivo gli venne in mente un'altra intelligenza artificiale, sempre se era un costrutto, che aveva incontrato quando aveva messo piede su Endlos, forse anche Heta aveva acquisito una qualche capacità di rimanere attiva anche in condizioni così al limite per la tecnologia. Attendeva una risposta del costrutto, qualcosa che smentisse i suoi pensieri, una reazione, qualsiasi cosa. E invece avrebbe sentito ciò che più lontano era nella sua immaginazione.

    Stato Mentale: Deluso e un po' confuso
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