Blind Faith

Blind Faith
Quest


Even when I fall will you still believe
Even when I'm lost will you still believe
Now I don't have much, will you save me
But I'll give it all, will you save me
~ Killerswitch Engage

Post Attivo Una sagoma a terra, avvolta in un telo bianco. Macchie rosse ne sporcano i lembi. E sotto il corpo serpeggia cremisi, un vangelo nero. La prima Violet correva verso la scuola. L'avrebbe raggiunta rapidamente, scoprendo quanto non distasse molto dal fiocco blu. Fiocco che, assurdamente, aveva fatto girare la bambina verso tutt'altra direzione. Ivi giunta avrebbe potuto chiedere informazioni nel plesso scolastico, fare domande o anche solo cercare direttamente la bambina. La seconda Violet proseguiva per la via dritta, assecondando l'afflusso delle persone che, come api con il miele, si accalcavano verso lo spettacolo aberrante. Voci tremanti, chiacchiericci, sommesso mugolio; raccontavano di qualcuno che si era gettato da un piccolo giardino pensile. Uno rimasto senza recinzione dalla Guerra Civile e che aveva regalato a quell'anima infelice un volo di almeno dieci metri. Un volo verso la morte. La terza Violet, assieme ad Augustus, era diretta verso la strada indicata dai fiocchi. Avrebbero presto scoperto, forse con grande rammarico e tristezza, che essa finiva esattamente sopra il punto in cui era arrivata l'altra copia dell'aviatrice; e che i soldati della legione stavano facendo ogni accertamento possibile, intanto che, in basso, medici e forze dell'ordine facevano il loro lavoro nei pressi della salma. Un macigno pronto a gravare sul vostro cuore, questa era la verità che avevate davanti. Eppure... avreste osato domandare?

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Losing faith in who I am,
Never changing just rearranging my life again,
Through into an eternal abyss I fall,
Silent screams through paper walls,
I pray someday the sun will shine on me again,
Shine on me again.
~ Symphony X

Post Attivo Immagini sfocate, una donna in lacrime. Il volto coperto come da un velo... ma la mano stretta in variopinti fiocchi, e l'anima trita; eppur felice. A porre domande, Augustus, ci si aspetta risposta. Invero, fu certo una risposta quella che ti giunse dal comune ufficiale, benché trattenesse a stento lo sdegno e la rabbia. Digrignò i denti come se avesse ingoiato da ore un boccone amaro, tanto che ancor sentiva salire nel palato il sapore arcigno. Cosa lo trattenne dal rigurgitare il suo malessere nessuno lo seppe mai, eppure trovò nella risposta da rivolgerti un sollievo che non era facile trovare altrove. E credimi, te ne sarà grato per sempre. A quanto pare si è gettata dal palazzo -fa indicando il punto da cui si era lanciata - ma non siamo ancora riusciti a capirne il motivo. Potevi guardargli nell'anima anche senza bisogno di nessun potere: era come leggere un libro così dannatamente aperto che aveva perfino le orecchie, laddove ci si era divertiti a piegarle. Perché forse potevi condividere con lui lo sgomento e il vuoto d'esistere che, divorando con ferocia la tua anima, si avvinghiavano lungo la spina dorsale. Un brivido difficile da dimenticare, quello della sconfitta. La piccola non aveva documenti con sé o altro che ci permetta di riconoscerla. E per ora nessuno è riuscito ad aiutarci nelle indagini. Brillante come il Sole al mattino, lo spiraglio di una nuova possibilità si apriva -pur atrocemente- in uno scenario che si era fatto cupo e forse insostenibile. Perché tu [e Violet a modo suo] avevate gli strumenti necessari per aiutare le indagini verso un punto di svolta. Te ne ricordi, vero?

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Without you I am like a ship without it's sails, calling the wind to save me.
I'd climb the highest mountain,
I'd cross the seven seas just to see your smile again.
All the trust that was built along the years is coming back to stay I know.
Just look ahead the road is free.
~ Stratovarius

Post Attivo Dubbi feroci, aspre incertezze; volgono feroci alla mente degli aviatori, non avvezze l'anime: tanto infrante. Se di una cosa potevate dirvi sicuri, era che il tempo ormai non vi mancava. O meglio, che esso si era come cristallizzato giustappunto per farvi ragionare [e riflettere]; sull'accaduto non potevate intervenire, non era in vostro dono risanare la vita di quella bambina. Tuttavia, assicurarvi che la giustizia potesse cadere sul colpevole avrebbe significato, forse pure in parte, risanare la pace di quell'anima innocente. Ed eravate dunque alle prese con una moltitudine di pensieri e nozioni: - V'era da un lato il macellaio, il primo figuro incontrato nel vostro cammino e anche un conoscenze della piccola. Un uomo molto adirato verso il sistema che la madre aveva escogitato affinché la figlia giungesse sana e salva a scuola. - V'era la fioraia, giovane donna con un piccolo negozietto non molto distante né dal luogo dell'incidente e né dalla scuola. Conoscente anch'ella tanto della piccola quanto della madre, nonché confezionatrice dei fiocchi il cui ruolo era stato tanto tragico quanto importante nella sorte della piccola. - E infine la madre, Elizabeth. Donna di cui, per ora, non avevate avuto nemmeno il piacere dell'incontro. Lei che, per amore della figlia e per la sua sicurezza, aveva ideato il sistema dei fiocchi; lei che, ad ora, mancava all'appello ed era per Violet la più probabile sospettata. Nel gioco delle deduzioni e del ragionamento, gli indizi sono la punta di un iceberg che sì attende di essere trovato, ma più passa il tempo e più la sua parte inferiore [che era di per sé già enorme] andava affondando sempre più. Vero che avevate tutto il tempo di questo mondo per concludere il caso, tuttavia la celerità nel risolvere lo stesso poteva determinare la risoluzione della vicenda o con la cattura del colpevole o con la sua fuga. Invero, l'unica cosa cosa che il tempo vi garantiva era, appunto, una fine a tutto.

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You surely got what you wanted,
I hope it tears you apart.
Our argument has bent all the words I said.
This isn't what I meant and I just want this to end.
...and I know I am right this time.
~ Lions

Post Attivo E sparve, e i dì nell'ozio chiuse in sì breve sponda. Segno d'immensa invidia e di pietà profonda. D'inestinguibil odio e indomato amor. Come un macigno la fine di quella indagine iniziava a pesare su voi e sulle vostre coscienze. Non ci volle molto per raggiungere la scuola, il che vi avrebbe fatto ricredere su quanto poco ci fosse voluto, all'assassino, per depistare la bambina: così vicina alla sua vera destinazione, eppure così lontana. Ma una volta giunti all'istituto vi si fece verso il direttore, un uomo panciuto e dallo sguardo stanco. Essendo al corrente dell'accaduto, non esitò a darvi l'indirizzo della madre... e ancora una volta, l'ironia si beffò di voi: era esattamente adiacente alla bottega del macellaio. Lo stesso edificio, ma con l'ingresso nella prima traversa alla sua destra. Avreste impiegato ancor meno tempo a ritornar suoi vostri passi, giungendo infine nell'appartamento quando ormai il pomeriggio era bello che cominciato. Un silenzio ovattato e una calma irreale vi accolsero non appena metteste piede sull'uscio della porta, la quale per altro era leggermente aperta. Non dovevate far altro che entrare...

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I know that we're taking chances
You told me life was a risk
I just have one last question
Will it be my heart
Or will it be his?
~ City & Colours

Post Conclusivo Entravate pronti e lesti, sicuro di dovervi aspettare qualcosa. Invero, qualcosa accadde: un micio nero sgattaiolò davanti a voi, miagolando dopo aver arraffato del cibo ed essere stato colto sul fatto. Di nuovo soli e certi di esserlo, vi accolse soltanto la desolazione. L'appartamento mostrava evidenti segni di abbandono, non uno che si era però consumato lentamente nel tempo, di quella lentezza tipica delle agonie e delle malattie terminali; era un abbandono frettoloso, fuggiasco, inscenato e consumato con una rapidità che ben si confaceva al lungo e premeditato omicidio, sul quale avevate ormai concluso ogni indagine. La certezza che due cuori avevano animato quelle pareti ora fredde e spoglie teneva con voi un passo marziale, scandendo nel silenzio dei secondi [interminabili] con cui concludevate il brevissimo tratto di corridoio d'ingresso. Vi si aprì, come una fanciulla denudata e spoglia, una stanza corredata di un grande tappeto beige circolare e una coppia divano e libreria, posti all'angolo come due amanti in divina punizione. Alla luce soffusa di una lampada su tavolino, si aggiungevano i pochi raggi di sole che filtravano dalle finestre semichiuse: uno scenario surreale, quasi onirico, che rendeva più nostalgico e malinconico il tutto. Sulla vostra sinistra, quasi pazientemente in vostra attesa, una camera da letto. Dal grande armadio a quattro ante, che troneggiava stancamente sulla parete più grande, si rovesciavano in terra silenziosamente un grande numero di abiti. Pochi altri, forse scarto di una veloce selezione, erano invece sul letto. E di fianco a essi, una nota. L'ho fatto, finalmente. Non ce la facevo più. Solo Dio sa quanto abbia provato a darle una vita felice, una vita normale.. ma sono stanca e non ho più le forze. Non resisto più. So che mi giudicheranno e diranno di me come di un mostro. E si domanderanno "perché?" ma fino a che loro non vivranno con bambini come lei, mai sapranno -NON POTRANNO MAI CAPIRE- quanto sia difficile, ogni singolo giorno, ogni momento. Lei non sarà MAI normale. Lei non crescerà MAI e non avrà mai una vita felice. Ho vissuto di bugie fino a oggi, è arrivato il momento di svegliarmi da questo incubo. Ho dato tutto ciò che potevo. E' tempo che io viva per ME STESSA. Non mi cercate. Non mi vedrete mai più. La mia nuova vita inizia OGGI. Che Dio mi perdoni. Amy. Poco spazio alle interpretazioni: tutte le risposte a numerosi quesiti erano in quelle righe. E mai una lettera poté pesare così tanto, nemmeno reggesse su di sé il destino del semipiano quanto e pure più degli Alfieri coi loro Presidi; giungeva quasi distante un'eco fredda, arrabbiata, sommessa e assai cattiva: il lamento di un'anima frustrata, invitta dal rimorso e ora, a suo dire, libera. Come un gioco di cattivo gusto, risuonò spontanea una risatina fanciullesca. Quanto mai inquietante in quel silenzio, trafitto da una tragicità immane. Dalla stanza adiacente, il letto della bimba, tappezzato di peluches e giocattoli, rideva fino ad esaurire le sue batterie una bambola. Uno scherno [quasi] ai vostri sforzi. Col volgere dell'indomani, lei sarebbe stata solo un'altra tomba da mettere nel Latifondo e un altro nome da aggiungere alla lista di chi non c'era più. Così col passare del tempo avrebbero dimenticato, qualcuno avrebbe rimosso i fiocchi, e la vita avrebbe passato una mano di spugna sul quel cuore innocente e sul suo tragico destino. Ciò nonostante... Riposa in pace, diciamolo insieme.