Carnaval des Reves

Zona Palco
Interlocutori: Alison

Nel sentire che le rivolgeva la parola, la bambina bionda sussultò di sorpresa, ma -quando si volse verso di lei- la Bambola dai capelli d'argento le vide stampati sul faccino i rimasugli di un'espressione truce: con ogni probabilità, l'aveva interrotta nel bel mezzo di chissà quali pensieri collerici... eppure, quando le iridi color ametista di posarono sulle ali nere che le spuntavano dalla schiena, l'umana parve illuminarsi. E poi rimase imbambolata a fissarla.

"Non lo so. Devo aspettare prima di poterlo assaggiare."
ammise dopo un lungo momento, rimbalzando lo sguardo dal budino a lei
"Se ti piace, te lo posso lasciare"


« …eh? »

Perchè doveva volere il suo dolce? Beh, ok, sì: magari era un pensiero pertinente col fatto che una sconosciuta ti si è appena avvicinata chiedendoti del budino, ma... lei l'aveva usata come scusa giusto per dire qualcosa, perché non le era venuto in mente niente altro! Perché gli umani sono così limitati da non capire cosa passa realmente per la mente di un altro?

« N-no... i-io... »

Orgogliosa e tsundere com'era, già solo quella reazione -legittimamente perplessa- bastò a renderla nervosa... di quel genere di nervosismo che finiva per farle buttare tutto all'aria pur di prendere di nuovo le distanze, nel circolo vizioso di un meccanismo perverso che la spingeva a cercare un contatto con gli altri, portandola però ad atteggiamenti pungenti che rendevano spesso poco piacevole la sua compagnia. Come un bambino che tira i capelli alla bambina che gli piace. Con risolutezza spezzo gli indugi, prese coraggio, le parole le vennero fuori più spavalde di quanto avrebbe in realtà voluto, e...

« Se lo avessi voluto, me lo sarei già preso. »

...e patatrac: prepariamoci ad un possibile disastro.

Zona Palco
Interlocutori: Emily e Re Julien

"Forse un coniglietto."

La risposta della Non-Morta -accompagnata da un'alzata di spalle- era stata quanto mai distratta e buttata lì, ma... all'udirla, la bimba con la rosa nell'occhio parve prendere molto sul serio quel suggerimento, scostando il tiro dell'unica iride d'oro dal lemure reale al volto della bambina in abito bianco con fare meditabondo.

« Oh, i coniglietti mi piacciono, sì... ma come si fa? »
si interrogò, abbassando lo sguardo assorto sull'animale che parlava col burattino
« Se gli tagliassi la coda e la sostituissi con un pon-pon... sì, e poi potrei dividerla in due pezzi, e... e steccarli! Ma certo! Così posso farci le orecchie...! »

Ah, i bambini! Sempre così fantasiosi e creativi! Certo, come soluzione era abbastanza drastica, e come discorso forse un po' macabro per quell'atmosfera gioiosa ed infantile, ma... nessuno se ne sarebbe accorto, no? Dopotutto, Kirakisho era convintissima che Emily avrebbe ben capito il suo estro artistico, quindi non avrebbe avuto nulla da obiettare, mentre Julien era ancora impegnato in un'animata conversazione con il Signor Volpotto, e probabilmente non l'avrebbe neppure sentita.

"Uhm, bisogna... Facciamoci un regalo!"
la zombie, intanto, sembrava aver trovato risposta alla domanda della Bambola
" Penso che gli sposi si scambino qualcosa.. uhm.."

Per fortuna, l'entusiasmo nella voce della piccola trapassata ebbe il provvidenziale potere di contagiare ovviamente subito la fanciulla dai capelli rosa, eclissando così all'istante dalla sua mente l'idea balzana di ridisegnare le forme del lemure -come se si fosse trattato di un giocattolo di pezza e non di un essere vivente- per focalizzarne i pensieri sullo sposalizio: uno scambio di doni? Doveva trovare qualcosa da poter offrire ad Emily, allora!

"Questo dovrebbe starti bene!"
concluse la Sposa, togliendosi il frontino col velo bianco

Eccezionalmente concentrata sulla ricerca di un regalo adatto all'occasione, Kira lasciò che la sua amichetta le accomodasse il cerchietto tra le ciocche color zucchero filato, spremendosi le meningi per ricordare; in fondo, la Padrona le aveva spesso parlato dei simboli più ricorrenti in rituali di quel tipo, perché -ogni qualvolta gliene leggeva- c'era sempre qualcuno che si sposava nelle favole che le raccontava... ma ogni spunto era impraticabile oppure già sfruttato.

L'abito bianco lo avevano già entrambe, così come i fiori (Emily ne aveva un mazzolino ad inizio serata, e lei aveva una rosa che le sbocciava nel cranio), mentre bastava guardarsi intorno per capire che non avrebbero trovato un edificio sacro o un chierico a quella festa neppure se l'avessero cercato per tutta la sera; magari, poteva puntare su qualcosa di blu... E quello fu il momento in cui le sovvenne come un'epifania che stava dimenticando proprio la cosa più importante! Quello sarebbe stato il dono perfetto...!

« Ci sono! So cosa regalarti! ♥ »

Ricambiò il sorriso gentile di Emily con uno sorriso trionfale, poi le prese una manina nella sua e se l'avvicinò alla boccuccia rosea e morbida per posarle un bacino sull'indice: quando scostò nuovamente le dita dal volto, infine schiuse le labbrucce, e un anello d'argento con il decoro di una rosa le fece capolino insieme alla lingua. Perché un matrimonio non è un matrimonio, se manca l'anello.

Principesse? Spose? Entrambe hanno bisogno di un Re e io sono il Re!
saltò su all'improvviso il piccolo lemure, razionalizzando in quel momento la questione
Però non vi voglio illudere: non credo di essere pronto per il matrimonio, forse tra qualche anno... E poi siete tutte e due molto carine, come faccio a scegliere?

Abbassando lo sguardo sull'animaletto peloso, Kira lo sorprese in posa plastica da gran pensatore, con una zampina sotto il mento e il musetto assorto; avrebbe voluto rispondergli commentando che -sempre secondo la padrona- nessuno sa mai di essere pronto per qualcosa finché non ne perde l'occasione, ma... in quella posa le veniva difficile parlare, così si limitò ad un risolino divertito, in attesa che la Sposa decidesse se accettare o rifiutare il suo regalo.