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Pentauron, Argenstella
Villa GarnetPercorsero in silenzio i gradini che conducevano al primo piano della magione. La piccola “festicciola” che Ruxiel aveva organizzato stava procedendo secondo programma, e il Nessuno reputò che non sarebbe stato un problema assentarsi per un po’, specie dopo l’occasione che gli si era appena presentata. Le parole del Sindaco di Argenstella risuonavano ancora come una dolce melodia nella sua testa:
" Signor Foscor, so che il party è appena iniziato, e non vorrei strapparla ai suoi altri ospiti, ma... potrei scambiare due parole con lei in privato? "
Quando gli pose la domanda, il Nessuno dovette mantenere la maschera del gentiluomo che astutamente stava interpretando, ma ora… Ora che il Sindaco gli stava dando le spalle per seguirlo in quel lungo corridoio era finalmente libero di piegare le labbra in un sorriso affilato e compiaciuto. Aveva organizzato tutto quanto principalmente per attirare le più importanti cariche del Distretto per conoscerne le personalità e poterle sfruttare in futuro a proprio vantaggio, ed ora gli si era presentata un’opportunità migliore. Il Nessuno sperava proprio di trovarsi solo con lui, e mai avrebbe pensato che a proporlo sarebbe stato proprio lui. Buffo come a volte le prede tendano a finire in trappola con le proprie mani.
« Da questa parte, prego. »
disse il Nessuno tornando serio, girando il pomello della porta che intanto aveva raggiunto.
« Nel mio studio non ci disturberà nessuno. »
Lo studio si presentava effettivamente come un banalissimo studio, nemmeno troppo grande. Si trattava di una semplice stanza con una grande finestra che durante il giorno la illuminava, una scrivania in legno scuro dall'apparenza molto antica e le pareti laterali erano ricoperte interamente di scaffali farciti di libri di diverso spessore.
Attese che l’uomo entrasse, per poi richiudere la porta e girare silenziosamente la chiave, mettendosela infine nella tasca dei pantaloni. In seguito, si avvicinò alla scrivania e ci si sedette sopra, accavallando le gambe e incrociando le braccia.
« Allora… di cosa voleva parlarmi? »
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Come il perfetto galantuomo che finge di essere, il padrone di casa fa strada al proprio ospite lungo le scale e giù per il corridoio, conducendolo fino al suo studio; una volta che si sono lasciati la festicciola alle spalle, il Sindaco pare farsi un pochino più nervoso... ma è da escludersi che sospetti alcunché, visto che -dalla sua posizione alle di lui spalle- non può scorgere il ghigno sinistro comparso sulle labbra del Nessuno. Proprio come, allo stesso modo, Ruxiel non può vederlo lanciare occhiate diffidenti intorno a sé e allargarsi il nodo della cravatta, come gli fosse di impedimento al respiro.
« Da questa parte, prego. Nel mio studio non ci disturberà nessuno. »
La porta della stanza si apre per fagocitarli al proprio inteno, e si richiude poco dopo alle loro spalle: c'è da dire che lo scatto della serratura non è un segnale rassicurante, ma il Signor von Klaus non è tipo da agitarsi per così poco; l'aspetto pingue potrà pure conferirgli un'aria simpatica, ma resta comunque un uomo energico e assennato, di polso e con del fegato - non esattamente uno stupido.
Ruxiel si sistema sulla propria scrivania con le gambe accavallate e le braccia conserte, e Dietrich lo fissa senza degnare nemmeno di uno sguardo il resto della stanza: non bada all'ordine impeccabile, all'organizzazione efficiente dello spazio, ai suppellettili, ai libri o al mobilio pregiato... i suoi occhi sono concentrati sul Nessuno, e -stavolta- non perde tempo quando comincia a parlare.
« Allora… di cosa voleva parlarmi? »
« Signor Foscor... non vorrei che quanto sto per dirle suoni in alcun modo scortese, ma... in quanto leader della comunità è mio dovere essere onesto nei confronti vostri e del vostro entourage. »
tentennando un poco, l'uomo si umettò le labbra prima di proseguire
« Prima di trasferirsi qui un uomo lungimirante come voi avrà certamente raccolto informazioni sul posto... ebbene: cosa sapete di questa Villa e della sua storia? ». -
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Pentauron, Argenstella
Villa Garnet« Signor Foscor... non vorrei che quanto sto per dirle suoni in alcun modo scortese, ma... in quanto leader della comunità è mio dovere essere onesto nei confronti vostri e del vostro entourage. »
con fare tentennante, il Sindaco si umettò le labbra e poi proseguì.
« Prima di trasferirsi qui un uomo lungimirante come voi avrà certamente raccolto informazioni sul posto... ebbene: cosa sapete di questa Villa e della sua storia?»
Inizialmente, il Nessuno non capì perché il Sindaco d'un tratto si mostrava così nervoso e alquanto preoccupato. Ruxiel temeva di essere stato in qualche modo scoperto -cosa improbabile se non impossibile, quando Ariel non ci metteva lo zampino- e di essersi giocato male le sue carte, ma tutto si fece più chiaro quando gli venne chiesto cosa sapeva sulla storia della Villa.
« So che la Villa è stata costruita da un tale Sir Steven Wellington oltre un secolo fa, e so anche che l'ultimo proprietario della casa fu Sir Maltheus Wellington, rinomato in tutta Argenstella come un grande estimatore di vini. »
Balzò poi giù dalla scrivania, e si avvicinò al Primo Cittadino fino a fiancheggiarlo.
« Ma lei non vuole sapere questo, dico bene?
Si, sono informato delle voci che circolano su questa maledizione.
La sua preoccupazione mi da motivo di pensare che lei non crede siano soltanto voci, è esatto? ». -
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Nonostante la cautela e la tensione con cui il Sindaco sembra intenzionato ad affrontare quella che deve considerare una delicata questione, la risposta del Nessuno non si fa attendere.
« So che la Villa è stata costruita da un tale Sir Steven Wellington oltre un secolo fa, e so anche che l'ultimo proprietario della casa fu Sir Maltheus Wellington, rinomato in tutta Argenstella come un grande estimatore di vini. »
Come il linguaggio del suo corpo rende manifesto quando balza giù dalla scrivania al pari di un felino da preda-, Ruxiel non è affatto propenso a sprecare l'occasione, prendendo le cose con calma ed intavolando per il suo interlocutore una ben costruita sfumatura di sorpresa, curiosità o inquietudine; piuttosto, si avvicina al Von Klaus per scoprire le carte che gli sono già state assegnate per quella prima mano di gioco.
« Ma lei non vuole sapere questo, dico bene? Si, sono informato delle voci che circolano su questa maledizione. La sua preoccupazione mi da motivo di pensare che lei non crede siano soltanto voci, è esatto? »
« Ma lei...! Vo-voci? Queste non... »
per un istante, le parole -così come i pensieri- si affastellano, lasciandolo muto
« Gli eventi di cui il quartiere è stato sfortunatamente teatro sono tragici fatti di cronaca da prendere in esame con la dovuta attenzione, Signor Foscor. »
L'omone baffuto si concede una pausa di silenzio e si umetta di nuovo le labbra con fare teso, ma non è chiaro nemmeno a lui se a renderlo nervoso è l'argomento di conversazione, la reazione del padrone di casa, o il fatto che questi gli si sia avvicinato così tanto.
« Quello che è accaduto non è certo considerabile una coincidenza, ma -ad oggi- non si è ancora trovata una spiegazione... ed è ancora troppo presto per essere sicuri che sia finita. »
accigliandosi al pensiero degli eventi degli ultimi mesi, Dietrich scuote il capo
« È stato prematuro mettere in vendita la vostra dimora: avremmo dovuto ottenere i permessi per ispezionarla, ma c'è stato un incidente con i Wellington questo ha ostacolato le indagini. »
la sua voce si fa assorta, e la sua espressione molto concentrata e determinata
« Sono sicuro che deve esserci qualcosa, qui... una spiegazione... un indizio... ». -
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Pentauron, Argenstella
Villa Garnet« Gli eventi di cui il quartiere è stato sfortunatamente teatro sono tragici fatti di cronaca da prendere in esame con la dovuta attenzione, Signor Foscor. »
A quelle parole, il Nessuno indietreggiò di un passo per squadrarlo da cima a fondo esibendo uno sguardo corrucciato che il Primo Cittadino avrebbe potuto interpretare benissimo come lo sguardo confuso di chi non ha ben capito dove volesse andare quindi a parare. Invece, Ruxiel si era in qualche modo offeso di essere stato rimbeccato per la sua totale assenza di tatto.
« Quello che è accaduto non è certo considerabile una coincidenza, ma -ad oggi- non si è ancora trovata una spiegazione... ed è ancora troppo presto per essere sicuri che sia finita.
È stato prematuro mettere in vendita la vostra dimora: avremmo dovuto ottenere i permessi per ispezionarla, ma c'è stato un incidente con i Wellington questo ha ostacolato le indagini.
Sono sicuro che deve esserci qualcosa, qui... una spiegazione... un indizio... »
Ruxiel incrocia le braccia, annoiato dal continuo ciarlare del suo interlocutore e profondamente irritato dal suo perenne stato d'agitazione che ai suoi occhi lo rendeva nient'altro che un debole. Eppure, qualcosa nelle sue parole fece drizzare le orecchie del Nessuno; aveva appena udito qualcosa da poter sfruttare a suo vantaggio?
« Capisco... »
disse, riacquisendo interesse
« E -esattamente- cosa vorrebbe che facessi? Se io e il mio gruppo investigassimo, si sentirebbe più tranquillo? »
Perché in fondo, Villa Garnet era ormai la sua dimora, e nessuno al suo interno era il benvenuto senza il suo benestare. Maledizioni comprese.. -
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Dapprima confuso
in vero offesodalla reazione del Primo Cittadino, il Nessuno finisce ben presto per trovare noiose fino al limite dell'irritazione le sue insulse e nebulose preoccupazioni: vederlo così agitato, complice l'aspetto pingue, non fa che farglielo apparire come una sorta di tremolante budino. Un'immagine tutt'altro che carismatica o meritevole di rispetto per la natura affilata di Ruxiel.
...eppure, qualcosa cattura comunque l'attenzione dei suoi occhi dorati.
« Capisco... E -esattamente- cosa vorrebbe che facessi? »
domanda il Nobody, facendosi interessato a ritagliarsi un posto in quella comunità
« Se io e il mio gruppo investigassimo, si sentirebbe più tranquillo? »
« Oh... io... voi... voi siete dei civili: non potete sostituirvi alle autorità. »
borbotta il Von Klaus, mostrando però la tipica esitazione di chi sta considerando la cosa
« Certo, potreste collaborare con il Servizio d'Ordine, ma... »
In quel momento, lo strillo acuto di una voce bianca squarcia la quiete, e fate entrambi appena in tempo a sollevare lo sguardo verso la finestra dello studio che si affaccia sul giardino per vedere passare un'ombra davanti al vetro; millesimi di secondi dopo, un tonfo tremendo dipana il silenzio, lasciandovi interdetti e timorosi di scoprire cosa sia appena accaduto.. -
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Pentauron, Argenstella
Villa Garnet
« ...! »
Uno strillo acuto fece voltare di scatto il Nessuno, vedendo appena in tempo una sagoma precipitare oltre la finestra, e il tonfo che ne seguì fu la conferma che di lì a poco la cosa sarebbe degenerata in fretta. Qualcuno o qualcosa stava interferendo nei suoi piani, rischiando di mandare tutto all'aria.
E lui non l'avrebbe permesso.
Ruxiel si voltò nuovamente verso il Sindaco Klaus, vedendolo tentennante. Non ci avrebbe messo molto a decidere di affacciarsi alla finestra per controllare cosa fosse successo, e proprio il quel momento il Nessuno capì che doveva agire ora o mai più.
Nell'esatto istante in cuiil budinol'uomo stava cominciando a muovere il primo passo, Ruxiel materializzò il suo Keyblade nella mano sinistra e con un rapido scatto gli si diresse contro, trafiggendolo con la punta della lama e arrestando così il movimento dell'altro.
Nessuna goccia di sangue fuoriuscì dal suo corpo quando congedò l'arma; invece, sotto gli occhi sbarrati del Sindaco che cadde in ginocchio sorpreso, dal suo corpo fuoriuscì un globo di luce che si poggiò delicatamente sulla mancina del Nessuno. Lì, il globo cristallizzò in un Cuore color rubino, al suo interno una luce che brillava a intermittenza, come i battiti di un vero cuore. Il cuore del Sindaco, appunto.
Ruxiel osservò quella che ormai era la sua preda, esibendo un sorriso sornione.
« Nulla di personale, Signor Sindaco, ma potrebbe rivelarsi una pedina molto utile per i miei scopi. »
E nel voler dimostrare che ciò che aveva appena detto -ovvero essere una pedina- fosse vero, strinse il Cuore con forza tra le sue grinfie, causando immediatamente una fitta nel petto del povero Klaus, facendogli emettere un verso soffocato. Subito sembrò ricadere sul pavimento, ma digrignando i detti ed esibendo un'espressione ostile e combattiva, si alzò per scattare e fiondarsi addosso a Ruxiel.
« Che storia è questa? Che volete farmi? »
A quel punto, quasi divertito nel vedere che la preda stava lottando con tutte le sue forze nonostante ormai avesse già perso, Ruxiel ricambiò lo sguardo torvo e stringe il Cuore con maggiore forza, arrestandone l'avanzata.
« Non deve temere per la sua vita.
Le cose però stanno prendendo una piega non sperata, e non sono mai abbastanza previdente. Perciò, finché sarò in possesso del suo Cuore, lei farà tutto quello che le dirò di fare.
E non si tratta di una minaccia, ma di un ordine. »
Infine, avvicinò il Cuore alle labbra e gli sussurrò.
« Dimentica tutto ciò che è appena accaduto, e ricorda: ti stavi dirigendo alla finestra. »
Detto questo, il Nessuno smaterializzò il Cuore dalla sua mano, e il Sindaco si riscosse come da un sogno, affacciandosi alla finestra in preda alla preoccupazione.
« Ha sentito anche lei?! »
Così, con sguardo serioso, anche Ruxiel si avvicinò alla finestra per affacciarvisi con il solo pensiero di vedere annientato chi aveva osato rovinare la sua festa.. -
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Nello stesso modo in cui il Nessuno ha sapientemente architettato l'intera serata di gala per crearsi l'occasione adatta al giusto colpo di mano, egli ha pianificato l'attacco al Primo Cittadino nel momento esatto in cui ha accettato proprio l'inaspettato invito di quest'ultimo a rimanere da soli: voleva parlare della “Maledizione” e degli ultimi sventurati incidenti che hanno colpito il distretto negli ultimi mesi... una faccenda da lui considerata di ben poco conto.
Quando qualcosa di inspiegabile si insinua poi negli eventi di quella sera, Ruxiel è lesto a coglier la palla al balzo ed agire per avvantaggiarsi, e difatti pensa a perpetrare i suoi piani prima ancora di capire che cosa sta succedendo; così, il rapimento del cuore del Sindaco va decisamente a buon fine, e lo stesso dicasi anche per i primi test per saggiare l'efficacia del vincolo che ora esiste tra Vittima e Carnefice, ed è solo una volta terminata questa sadica fase di studio che il Nobody impone l'oblio su quanto accaduto all'uomo che gli sta davanti e finalmente si degna di verificare la situazione.
« Ha sentito anche lei?! »
Dopo essersi riscosso, Klaus corre ad affacciarsi alla finestra, e dopo un lungo momento di paralisi, le ginocchia gli cominciano a tremare -minacciando di cedere sotto la sua mole-, mentre quello di aggrappa al davanzale fino a farsi sbiancare le nocche; il silenzio raggelato del suo interlocutore, insieme con le urla rese acute e stridule per la paura, l'isteria e lo shock che si innalzano dal piano inferiore sono più che abbastanza a far capire a Ruxiel che ci sono guai in arrivo...
« No... no: non può essere! Non ancora! »
Mentre si avvicina a sua volta alla finestra dello studio per sbirciare la scena dall'alto, il Sindaco si riprende abbastanza da rimettersi in piedi per poi uscire a precipizio dalla stanza, lasciando all'altro l'opportunità di una chiara panoramica dell'incidente: stesa scompostamente sul selciato del proprio giardino c'è una bimbetta dai capelli rossi... e rossa è anche la chiazza che si sta allargando sotto il suo corpicino.
La memoria gli dice che si tratta di Vanessa Welsh, la nipotina del Primario di Argenstella, e difatti l'anziano medico è proprio tra i primi a far capannello attorno alla piccola per capirne le condizioni; intanto, alcuni piangono, altri svengono, tutti mormorano, e noti anche dei gruppetti di invitati che stanno abbandonando la Magione in tutta fretta, sicuramente spaventati dall'incombere della Maledizione: il panico si sta diffondendo, e farne le spese potrebbero sicuramente essere la casa e (per transitività) coloro che la abitano.
Sarà meglio scendere al piano di sotto e pensare a qualcosa da farsi,
prima che le voci inizino a correre incontrollate per le strade di Argenstella..
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