Punto della Situazione

"Negli altri tu non vedi fratelli, tu vedi gradini".
(Josemaría Escrivá de Balaguer)

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Seduta al proprio posto -schiena dritta e gambe elegantemente allineate in una Duchess Slant, nonostante il lungo abito nero- con l'aria di chi non necessitava di riflettori -ancor meno durante le attese- per sentirsi migliore degli altri, Rowena si dilettava in uno dei suoi passatempi più frequenti. Si trattava di un puro vezzo, nemmeno particolarmente utile, nonostante lo trovasse soddisfacente: vi dedicava le sue ore libere ed era stato la sua ancora di salvezza nei mesi invernali a Najaza, durante i quali si trovava spesso chiusa in casa per giorni.

Disposto un sacchettino di fronte a lei, inserì con cura una ciocca di capelli biondi, un pezzo di zampa di gallina essiccata e del muschio di quercia, operazione che replicò una seconda volta ed in un altro contenitore di stoffa, aggiungendo però ranuncoli ed aghi di pino. Si trattava di sacchetti per le fatture personalizzati, da nascondere nella dimora delle vittime: nonostante l'effetto di ciascuno sarebbe stato abbastanza simile agli altri, la Strega aveva più volte modificato le ricette in base a fobie o allergie dei malcapitati, così da rendere le esperienze meno tiepide, maggiormente diversificate e decisamente movimentate.

Il terzo sacchetto fu tuttavia diverso dal solito: inserita una pietra pomice profumata con distillato di rose, vi soffiò dentro, aggiungendo poi un'unghia ed un dente d'infante. Sigillò tutto sorridendo, mettendolo a parte per una sua cara amica, negli ultimi tempi molto occupata in una vendetta personale a causa di un brutto tradimento. Sorridendo fra se', Rowena pensò che la sua conoscenza avrebbe certamente apprezzato quel dono, ed ancor più gli effetti con cui il suo traditore si sarebbe trovato a combattere, qualora avesse malauguratamente dormito con quello sotto al proprio cuscino o dentro al materasso.

Dopotutto... se lo meritava. Il tradimento era un atto grave, vergognoso e detestabile perfino per praticanti di Magia Nera come lei. Lo stesso valeva per i matrimoni, contratti scritti e per questo sacri! Fino alla morte del coniuge, ovviamente, o dopo averlo assassinato.

Avverti Eruzilie di affrettarsi.
Sta giungendo in compagnia di uno dei suoi sposi.

Intanto il tempo passava, e lei iniziava a provar noia. Mimando energia ed entusiasmo che non si sentiva di avere, continuava tuttavia imperterrita il proprio hobby, cercando di allontanare ogni pensiero spiacevole e distraendosi come meglio poteva. Le lunghe dita sottili si muovevano frenetiche tra stoffe, corde ed ingredienti, mentre i lunghi capelli rosso fuoco ricadevano sulla veste scura del lutto, unico indizio di un precedente marito, perso in circostanze "misteriose".

-Sa se ci vorrà molto, mio Signore adorato?- domandò con aria gentile ed accomodante, a tratti vezzosa -Sono indecisa se completare altre fatture o metterle da parte. Cosa mi consiglia? ♥

"Negli altri tu non vedi fratelli, tu vedi gradini".
(Josemaría Escrivá de Balaguer)

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Mio uccellino adorato, gli altri Guardiani sono ormai prossimi, riponi le tue fatture, il tuo giudizio sarà fondamentale, come sempre nel pianificare le nostre prossime mosse.
Acconsentendo graziosamente ai desideri del suo Signore, la Strega ripose il suo passatempo nella propria borsa, consapevole che a breve tutti gli ospiti li avrebbero raggiunti. A confermarlo giunsero poco dopo Erzulie e Fetonte. La prima era in nero vestita -esattamente come Rowena- e si accomodò volutamente di fianco a lei per scambiare qualche chiacchiera amichevole.
Chiedo scusa, ma come tutti sapete vesto ancora il lutto. Il lutto mi gonfia il cuore e sono profondamente indecisa quando sospenderlo, trovo che questi colori si sposino bene con il mio incarnato, non trovi?

-Il nero esalta certamente la tua bellezza, cara ♥ - rispose la Strega, senza mentire. Nonostante Erzulie non apparisse esattamente umana, Rowena aveva avuto da secoli a che fare con demoni ed evocazioni di ogni tipo, ragion per cui aveva finito per abituarsi anche a tratti somatici più "esotici" -Credo che il lutto vada sospeso in base a come ci sentiamo. Io stessa, devo ancora riprendermi dal trapasso del mio precedente consorte.
Il dialogo -in realtà più che normale fra due donne in lutto- avrebbe assunto certamente tonalità grottesche alla luce del fatto che fossero contemporaneamente vedove "afflitte" ed assassine dei propri consorti. Eppure nessuno ne parve preoccupato, men che meno loro due, che sembravano nutrire molta simpatia reciproca.

Direi che possiamo aprire questa riunione - sancì l'Ofiuco, nel momento in cui li raggiunse la vecchia Mens -Ho richiesto questa riunione per...fare il punto della situazione, alla luce delle recenti comparse degli altri Guardiani in questo semipiano. Per cominciare, quali Guardiani sono giunti a cercarci?
Io ho incrociato il Guardiano della Bussola e dell'Auriga
Anche Apus, Guardiana degli uccelli del paradiso era presente in quella battaglia, distante, ma ho scorto il suo riflesso in una pozza d'acqua in una foresta di bamboo.
La situazione sarebbe parsa immediatamente molto complessa, a giudicare dagli sguardi meditabondi dei presenti. A confermarlo -poi- giunse la richiesta diretta dell'Ofiuco nei suoi confronti.

Mio dolce tesoro, quanto sei esperta in arte divinatoria?
-Non penso di essere la migliore- mentì spudoratamente, in una falsissima manifestazione di modestia -... ma per te, e te soltanto, posso fare un tentativo ♥

Manifestate le sue intenzioni di agire a riguardo, raccolse dalla borsa un sacchetto in velluto blu notte, e da esso estrasse delle ossa di piccoli vertebrati, alcuni dadi dalle forme strane e della corteccia di ginepro. Raccogliendo tutto fra le mani, li mescolò con cura, sussurrando a voce bassa un'antica preghiera in lingua morta. Infine portò le mani congiunte verso il basso, adagiando il contenuto sul tavolo ed aprendo i palmi lentamente. Rimase alcuni attimi in quella posa, per poi liberare la visuale ed osservare la posizione delle ossa, il numero segnato dai dadi e le forme assunte dai pezzi di corteccia.

-I dadi indicano il numero sei. In molti tendono ad interpretarlo simbolicamente, ma suppongo si riferisca a chi vi sta cercando attivamente.
Lo disse con placida tranquillità e l'evidente sicurezza di una veterana.
-Queste ossa hanno la forma di un martello... o anche uno scalpello. Queste altre son disposte come una croce... e non posso fare a meno di notare che ogni lato è rivolto ad un punto cardinale. Una bussola, forse? Questo accumulo di corteccia -invece- ritrae una scena inusuale. Un grande orso ed un uccello ad ali spiegate osservano qualcosa che mi dà l'idea di una spada conficcata nella roccia.
Quando parlava, la donna -spesso in atteggiamenti melodrammatici o da civetta- si faceva più seria e concentrata, segno di quanto in realtà quell'operazione -apparentemente così semplice- le costasse energie mentali.
-La spada credo sia un riferimento ad un'antica leggenda tramandata in diversi mondi, ma non mi è chiaro cosa abbiano a che fare le due bestie con il famoso Re Artù.
Attese qualche attimo, ragionandoci su. Infine lasciò perdere, preferendo terminare la propria divinazione e lasciando l'interpretazione ai richiedenti.
-L'ultimo cumulo ha la forma di una donna... circondata da simboli che non mi fanno pensare a nessun tipo di scrittura endlossiana, piuttosto a qualche segno tribale... ed una ruota dentata.

"Negli altri tu non vedi fratelli, tu vedi gradini".
(Josemaría Escrivá de Balaguer)

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Vezzeggiata dai complimenti del suo Signore, la Strega lasciò parlare gli altri commensali dei loro piani, rimanendo in un silenzio garbato. Durante la sua "sosta" a Nord, durata qualche decennio, aveva infatti approfondito per necessità un'arte che già conosceva molto bene, ma che in fin troppe occasioni aveva finito per tornarle utile: saper scegliere quando brillare... e quando scomparire all'ombra di qualcuno. Dopotutto, se poteva vantarsi di essere ancora in vita, doveva ringraziare l'amorevole ombra che le era stata concessa dal suo defunto sposo. Donne troppo visibili diventavano spesso un bersaglio a Najaza, e lei desiderava solo compiere i propri studi nel lusso e nell'agio riservato agli aristocratici.
Per simili ragioni -in quella riunione- aveva deciso di tacere. Nessuno avrebbe trovato giovamento delle sue considerazioni, e come "estranea" era ben consapevole di dover misurare ogni singola parola al cospetto di quei Naufraghi. E poi... nonostante lei non avesse idea su chi o cosa ruotassero i segni dei suoi auspici, gli altri erano riusciti a trovare un'adeguata interpretazione.

Dolce luce dei miei occhi, tra le tue conoscenze in questo piano, per caso annoveri qualche potente...chesò, demone? Satanasso? O simili bestie interessate alla compravendita di Anime?

-Dalla città da dove provengo, in effetti, so che vi era un certo... "mercato"- rispose prontamente la donna, carezzandosi le labbra in riflesso agli sguardi del Signore -Temo tuttavia di essermi avvicinata ben poco di persona, e se ne sono a conoscenza è solo grazie ad alcune mie amiche. Son rispettabili spose di nobili della zona, ed amano spendere.
Lasciandosi prima andare in quella piccola digressione, tornò immediatamente al punto focale della questione.
-In particolare, so che il marito della mia cara Alexandra, Cornelius Von Vestra, ha partecipato ad una qualche asta in cui vi erano delle anime come lotti. Potrei mettermi in contatto con loro, se è il desiderio del mio amato ♥

Attese dunque la risposta, lanciando all'Ofiuco sguardi bollenti e sorrisetti mefistofelici.
Sapeva di aver avuto una buona idea, che sarebbe stata apprezzata, ma adorava comunque essere corteggiata.