La Notte delle Danze

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    Viaggiatore dei Mondi

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    jpgjpgMeh: odio le file...”

    Con evidente disagio al solo pensiero di doversi incolonnare dietro la fiumana di gente accalcata attorno al trono dell'Autocrate, Vanitas allentò il collo della camicia bianca -già slacciato all'ultimo bottone- in un istintivo tentativo di ottenere più aria.

    “...lo so, Fratellino, ma abbi pazienza: terminati i saluti, potrai tornartene al buffet.”

    Osservare da lontano l'ingresso trionfale di Lowarn e del suo adorabile fratellino Ren era stato senz'altro utile a studiare nel giusto insieme la situazione politica che si rispecchiava nelle parole e nei comportamenti dei suoi sudditi, ma... pur trovandolo per certi versi più saldo e più maturo nei panni di nuovo Autocrate di Laputa, gli occhi dorati di Alma avevano continuato a serbare una certa segreta preoccupazione nei riguardi del giovane Violinista.

    Dopotutto, come i due Iblis potevano immaginare a fronte della loro particolare educazione, era molto difficile che un ragazzino come loro potesse mai arrivare ad includere quell'assedio da parte di più o meno sconosciuti che sgomitano per chiedere di avere qualcosa da te nella categoria "feste & divertimenti". E, in fondo, era proprio quello il motivo per cui si erano presentati lì, quella sera, ospiti stranieri di un mondo a loro alieno: solidarietà. Solidarietà adolescenziale.

    “Ma è un DOGGO!”

    Riscuotendosi dai propri pensieri al sussurro concitato del Fratello, oltre che per la scrollata fisica che questo le aveva dato nell'afferrarle una mano con tutto l'entusiasmo di quel bambino in overdose da zuccheri che era sempre stato, la fanciulla spostò le iridi dorate sulla causa scatenante di quella reazione.

    "Si, è molto carino: ora però smettila di saltellare."
    "Ma è un CUCCIOLO!"

    Al conciliante tentativo di frenarlo, il Mutaforma rispose con quella contro-argomentazione dal valore universale; dopotutto, la Matrona di Altatorre -una bella dama che avevano intravisto anche all'Incoronazione-, aveva offerto in dono al sovrano una bestia davvero superba.

    « Questa creatura è nata dall'unione di una rara lupa dei lampi con un cane di una razza ancora più rara venuta perfino da un'altra dimensione: l'American Great Lakes Hound! »

    "...non conosco quella razza: chissà da dove proviene..?"

    « La madre è nata e cresciuta ad Altatorre, mentre il padre è di Laputa! Ha due mesi e mezzo~ »

    Adorando Vanitas gli animali -i cani in particolar modo- eccolo lì a fare il nerd... Cosa che lo tenne relativamente tranquillo fino a quando i più zelanti e i più scalmanati non si furono allontanati volontariamente o no dai pressi del reale scranno, lasciando il campo relativamente libero.

    Una volta che il movimento di ospiti cominciò a diradarsi, i due giovani rampolli calcarono fianco a fianco il tappeto di stelle che tagliava la pista da ballo ancora mediamente sgombra, e in piedi al cospetto di Cesare Borgia -sotto il suo sguardo rapace intenso ed indagatore-, attesero pazientemente entrambi che questi rivolgesse loro un cenno per poter proseguire; quando il momento giunse, ed ebbero quindi superato il Consigliere del giovane Re, il loro piccolo spettacolino cominciò...

    Perché loro padre gli aveva sempre insegnato che ci sono occasioni in cui tenere un basso profilo, e occasioni dove le cose vanno confezionate con un po' di scena... un minuscolo sfoggio di potere, utile giusto per dare quel tocco di eleganza che la Nobiltà impone di avere.

    Non appena gli Iblis posero il piede sul primo rialzo di marmo, le ombre che proiettavano alle mille sfavillanti luci di quella cornice fiabesca presero a muoversi in maniera indipendente dai loro corpi; al secondo passo della scalata, le nere silhuette si staccarono dal suolo per innalzarsi delicatamente alle loro spalle, acquisendo forme e cosistenze più definite; al terzo ed ultimo gradino, alle spalle dei rampolli si ergevano i rispettivi servitori: un alto e longilineo coniglio antropomorfo per Alma -dagli occhi rossi, lunghe orecchie bianche e pelose come la faccia, e vestito di un frac nero-, ed una figura più pupazzosa per Vanitas, avvolta da una mantellina con cappuccio il cui tessuto evidenziava la sagoma di due orecchie feline, e da sotto la quale spuntava una coda da gatto.

    I due amici di Lowarn si fermarono in cima alle scale, conservando abbastanza spazio di manovra per esibirsi l'una in una riverenza e l'altro in un inchino, mentre i due bizzarri servitori superarono i padroni di un passo per piegarsi su di un ginocchio e porgere ai Galanodel due scrigni gemelli, realizzati in ebano, dagli intarsi ricchi ed elaborati, e tempestati di piccole ametiste di un viola intenso.

    “Tra le tante eccellenze del Presidio, sappiamo Laputa ben rinomata per la sua arte cioccolatiera, così abbiamo pensato che una collezione degli assortimenti più raffinati che le Dieci Lune possono offrire sarebbe potuto essere un pensierino gradito per rendere omaggio al nuovo Re.”

    A riprova delle parole del Padroncino, lo Stregatto antropomorfo aprì lo scrigno con le zampe imbottite, e ne espose il contenuto alla vista di Lowarn e Ren: oltre agli scomparti in cui erano ordinatamente allocati una miriade di quadretti dagli involti luccicanti e colorati, nel coperchio -oltre una pratica leggenda che spiegava i gusti e la loro provenienza- era incassata una piccola graziosa chiave d'argento.

    “Inoltre, ho applicato allo scrigno un piccolo sortilegio:
    se lo chiudete con tre giri di chiave, il suo contenuto si rigenera. All'infinito.


    Particolarmente fiero della sua invenzione, Vanitas sfoggiò un sorriso trionfante per il Volpino e un'occhiolino per il Musicista, e poi tacque, lasciando così spazio ad Alma di intervenire - non prima che quella gli avesse però rivolto un'occhiata tra il divertito e il paziente.

    "Il mio dono, invece, spera di incontrare i gusti più intellettuali di Sua Altezza."

    Ad accompagnare l'esordio della fanciulla, il Coniglio in frac aprì lo scrigno, rivelando una piccola risma di fogli segnati da pentagrammi e note musicali, legati insieme da un nastro di seta viola.

    "Si tratta di una rara sonata divenuta celebre in svariati mondi per la tetra leggenda che la accompagna: la storia narra che a comporla sia stato il Diavolo in persona, che in essa egli riversò tutta la violenta furia dell'ossessione che più gli causò infelicità... una melodia splendida e dannata, una preghiera blasfema per poter riavere indietro qualcuno di amato, perduto e maledetto."

    Nel silenzio, la Strega dagli occhi d'oro fece una pausa,
    e il suo servitore richiuse gentilmente lo scrigno e lo affidò alle mani di Lowarn.

    "Stando ai racconti, ne esistono quattro Spartiti: per arpa, per flauto, per violino... mentre questo è quello per pianoforte. Si dice che ascoltarne o eseguirne anche poche battute richiami la tragedia... ma qualcuno sostiene che le disgrazie siano solo le conseguenze di un'esecuzione sbagliata e parziale."

    Incatenando le iridi color miele a quelle smeraldine del suo compagno di giochi, Alma gli rivolse un sorriso enigmatico, come se fosse a conoscenza di qualche altro segreto a proposito di quella suggestiva leggenda; tuttavia, la consapevolezza di aver rivendicato le attenzioni del Re fin troppo a lungo, e la netta impressione di aver raggelato buona parte degli altri invitati con quel racconto -suo fratello compreso-, la convinsero ad interrompere lì la questione.

    Non che le importasse davvero qualcosa dello sguardo spiritato che Cesare Borgia e quelli come lui le avevano inchiodato sulla schiena, visto che era certa che Lowarn avrebbe invece gradito (e l'importante era quello), ma dopotutto avrebbero avuto altre occasioni per approfondire il discorso.

    "Al di là che la storia sia fondata o meno, sconsiglierei di tentare un'esecuzione.
    Non prima di aver radunato i quattro spartiti, almeno."


    Poi, a quell'ultima dritta seguirono un ultimo sorriso ed un ultimo inchino, e i due fratelli Iblis si allontanarono, seguendo il percorso che li avrebbe riportati sulla pista da ballo... e, consegnati i doni alle cure dell'Alfiere, i due servitori si congedarono con lo stesso rispetto, tornando ad appiattirsi nelle ombre di Alma e Vanitas, svanendo alla vista e ad ogni altro senso; tendendo l'orecchio, però, sarebbe stato facile sentire la voce del Fratello brontolare qualche rimprovero contro sua Sorella.

    “...cosa sei? Pazza? Potevi dirmelo che volevi mettere su un teatro del genere!”
    "Avrei potuto... ma dormivi così beatamente. "
    “Scommetto che è perché ti sei sentita minacciata dal fatto che il mio regalo era molto più figo del tuo.”
    "...sì, esatto, è proprio così Vani: mi hai scoperta."
    “...lo sapevo: avrei dovuto consegnare i dolci alla fine. E' quello il posto del dessert....”

    E chiacchierando amabilmente, gli Iblis si immersero nella folla del buffet.

     
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    The guru in the darkness...

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    "Chi non danza non sa cosa succede".


    (Frammento gnostico)

    Sala dei Ricevimenti, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Nonostante la sua tendenza -invero abbastanza conosciuta- nel farsi notare, quella sera l'Ambasciatore dell'Est aveva preferito rimanere in disparte, relegato ad un angolo della sala, intento ad osservare ospiti e scenografia con aria discreta ed affabile. Non si trattava tuttavia di una gentile concessione a suo nipote, vera "star" della serata, ma un tentativo di osservare e studiare meglio espressioni ed atteggiamenti degli invitati, così da trarre le sue prime considerazioni riguardo l'evento ed il futuro del suo Casato. Perché Lowarn -per quanto regnante di una terra straniera- restava comunque suo nipote, sangue del suo sangue, ed ogni vittoria o sconfitta avrebbe avuto ripercussioni su tutta la parentela, lui compreso anche solo per semplice prestigio.

    I primi dati giunsero comunque molto presto: quando Lowarn fece il suo ingresso, la folla si aprì al suo passaggio -segno incoraggiante, ma nemmeno troppo positivo, essendo quello un gesto "dovuto" più che spontaneo- ed alcune giovani rampolle presero a mangiare con gli occhi il nuovo "scapolo d'oro" endlossiano, nella speranza di essere scelte ed ottenere favori vari ed eventuali. Assieme a loro, qualche commento acido sull'acconciatura del musico e dello sdegno per la coroncina del Principino Ren.
    Anche a quella vista Quarion rimase in disparte, sorridendo e riflettendo che -per quanto rozza e spesso poco elegante- col senno di poi Drusilia non era stata affatto male nel tenere in riga quella serpi per più di un decennio. Con la paura e delle tremende punizioni per i trasgressori verso uno qualunque dei suoi dettami -cosa che personalmente (da cittadino dell'Est quale riteneva di essere) non amava- ma in modo assolutamente efficace, dato che non ricordava nulla di simile durante il precedente governo.

    La famiglia Lalariku è lieta di offrire i suoi omaggi al futuro Alfiere.
    Nella figura di vostra Madre, abbiamo scoperto la nostra Salvatrice.
    Ci ha offerto asilo e rispetto, in cambio noi vi offriamo la nostra Saggezza e Conoscenza.

    La famiglia Derìnha e l'esercito Errante omaggiano la vostra ascesa.
    Dovere e Onore guidino il vostro Comando.


    Quando l'Alfiere fu sul proprio scranno, i capi delle famiglie più potenti di Laputa iniziarono il loro carosello di saluti e doni, e se alcuni come i Lalariku ed i Derìnha potevano considerarsi "affidabili", vuoi per sentita riconoscenza o lealtà militare verso la corona, altri si mostrarono refrattari o fin troppo interessati, finendo per ispirargli sensazioni contrastanti.

    L'unione degli Ancalagon offrei i suoi omaggi al futuro Alfiere.
    Lunga vita all'Alfiere

    La famiglia Siverkin è lieta che sul trono segga una Guida Illuminata.
    Gli avi, attraverso i loro spiriti, vegliano su di noi e ci portano consiglio.
    Memento.


    Ragionando fra se', Quarion pensò comunque che il disinteresse era migliore di un'aperta ostilità, oltre che facilmente modificabile nel tempo... mentre l'interesse eccessivo -anche se egoistico- poteva essere incanalato in qualcosa di produttivo attraverso degli accordi molto precisi, in grado di tutelare tutte le parti.

    Maestà, maestà, è un onore servire al vostro fianco.
    « Buonasera, Fratello Lowarn! Buonasera, Re Ren!
    Siete davvero tanto carini!
    Spero che passiate una bella e felice serata...! »

    « Come vostra nuova alleata, Altatorre tutta è lieta di poter offrire i propri migliori auguri e le più sentite congratulazioni al nuovo Alfiere. Che la nostra amicizia da poco iniziata possa resistere alla prova del tempo e alle difficoltà. Anche noi abbiamo pensato di offrire un presente. Qualcosa che rappresentasse ciò che di meglio possano offrire il vostro Presidio e il nostro Distretto a forze combinate~ Fatelo entrare! »
    Fra una vipera ed un ingordo, fortunatamente Quarion intravide anche i pochi su cui l'Alfiere avrebbe certamente potuto fare affidamento: fra di loro, sua figlia non si risparmiò affatto, portando un dono che sarebbe stato certamente molto gradito. Quando il cucciolino varcò l'ingresso, se Eva si fosse girata in direzione di suo padre, lo avrebbe visto mandare un occhiolino con espressione divertita e particolarmente orgogliosa.
    « Questa creatura è nata dall'unione di una rara lupa dei lampi con un cane di una razza ancora più rara venuta perfino da un'altra dimensione: l'American Great Lakes Hound!
    La madre è nata e cresciuta ad Altatorre, mentre il padre è di Laputa! Ha due mesi e mezzo~ »


    “Inoltre, ho applicato allo scrigno un piccolo sortilegio:
    se lo chiudete con tre giri di chiave, il suo contenuto si rigenera. All'infinito.”

    "Il mio dono, invece, spera di incontrare i gusti più intellettuali di Sua Altezza.
    Si tratta di una rara sonata divenuta celebre in svariati mondi per la tetra leggenda che la accompagna: la storia narra che a comporla sia stato il Diavolo in persona, che in essa egli riversò tutta la violenta furia dell'ossessione che più gli causò infelicità... una melodia splendida e dannata, una preghiera blasfema per poter riavere indietro qualcuno di amato, perduto e maledetto."

    Diverso effetto gli suscitò la vista dei due ragazzini, probabilmente amici di suo nipote.
    Se da un lato -almeno ad un'occhiata superficiale- non gli ispirarono nulla di lontanamente negativo, le loro notevoli risorse finirono comunque per dargli qualcosa su cui riflettere a lungo e con attenzione.
    Ciò che avevano non era facile da reperire... e quei mostri-protettori erano rassicuranti quanto un intero plotone di mercenari e beduini accomodati in una sala da pranzo ricolma di cristalli ed argenteria.
    "Stando ai racconti, ne esistono quattro Spartiti: per arpa, per flauto, per violino... mentre questo è quello per pianoforte. Si dice che ascoltarne o eseguirne anche poche battute richiami la tragedia... ma qualcuno sostiene che le disgrazie siano solo le conseguenze di un'esecuzione sbagliata e parziale.
    Al di là che la storia sia fondata o meno, sconsiglierei di tentare un'esecuzione.
    Non prima di aver radunato i quattro spartiti, almeno."

    Non si sorprese tuttavia per il regalo, perfettamente allineato ai gusti del destinatario.

    uMeL70q

    -In nome del Presidio dell'Est che oggi rappresento, porgo i miei omaggi all'Alfiere del Presidio Errante, nostro storico alleato- avrebbe poi introdotto, dopo essersi a sua volta avvicinato allo scranno, ovviamente per ultimo. Perché -si sa- le portate migliori son servite sempre alla fine -Che possano i suoi sudditi volgere lo sguardo a Lui come l'uomo di mare fa con il faro durante la tempesta... e possa la sua luce risplendere nella notte, così da guidare, servire e proteggere il suo popolo.

    S'inchinò, senza tuttavia mostrarsi realmente remissivo, per poi far si che due uomini della sua guardia personale avanzassero su suo comando, portando un dono dall'aria ingombrante. Erano entrambi biondi e con gli occhi azzurri, entrambi in divisa, esattamente come Quarion Galanodel, che tuttavia vestiva di un indaco vivace, segno di un rango più elevato. Portavano con se' una cornice riportante un lungo rotolo di pergamena steso e protetto da un pannello di vetro, quasi fosse una reliquia. La cornice in oro bianco era incisa secondo motivi geometrici e ripetitivi, all'interno dei quali era possibile ammirare piccoli zaffiri disposti a distanza regolare l'uno dall'altro.
    -Per festeggiare l'ascesa al trono, l'Alfiere Orientale è felice di donare un reperto archeologico dei nostri territori, consapevole del tipo di studi condotti in passato presso Palanthas. Dovrebbe trattarsi di una composizione musicale per arpa.
    I suoi accompagnatori consegnarono quel dono all'Alfiere, accostandolo con delicatezza di fianco agli altri, per poi congedarsi ed andar via. Poi Quarion si avvicinò ancora, estraendo un piccolo scrigno, che avvicinò al suo nipotino Ren.

    -Questo, invece... è per il nostro amato Re, da parte mia. Ovviamente è pieno di caramelle- principiò -Portalo sempre con te: al suo interno troverai ogni volta qualcosa di utile.
    Gli lanciò un occhiolino furbetto.
    -Posso quindi avere l'onore di avere Sua Altezza con me, questa sera?

    Non appena ottenne dal piccoletto un gesto d'assenso -che consistette in piccole e paffute manine a lui rivolte, tacita richiesta di essere preso in braccio- l'Ambasciatore raccolse suo nipote, così da portarlo con sé fra gli invitati. Gli sarebbe casualmente capitato di presentarlo a qualche conoscenza, finendo inavvertitamente per incrociare anche i detrattori della corona sulla sua testolina.

    -Non trovate mio nipote adorabile?- avrebbe domandato, con fare vezzoso -Credo che sia bellissimo! Questa corona è un mio dono, lo sapete? Cosa ne pensate?
    Ovviamente non avrebbe mai distolto lo sguardo da loro, consapevole dell'evidente disagio che avrebbe creato. Chissà se avrebbero trovato il coraggio di ripetere quanto aveva precedente ascoltato!

    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]
     
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    L7i2Ty0

    C'era un problema di fondo molto grave, in quella situazione.
    Tanto per iniziare era seduto sul trono da qualche ora minuto ed ancora non aveva mangiato nulla. A cosa serviva organizzare una festa in onore del'Alfiere, se non a quello?! Lo sapevano tutti che era lui. Che era bello, intelligente... aveva preso dalla mamma e dal papà dopotutto, e loro erano i massimi esponenti nelle rispettive qualità: non poteva essere altrimenti. Quindi perché perdere ulteriormente tempo, con...

    -LOWANN TI MOSSICO

    ...il fratello che continuava incessantemente a giocare con i suoi capelli e la sua coda?!
    Ecco, ora iniziavano anche ad avvicinarsi uno per volta a ricevere la benedizione del loro Re... ah, quanto era faticoso appartenere ad una stirpe reale! Meno male che la prima ad avvicinarsi fu una che sembrava la zia Shantotto: erano simpatici, loro! Al Magisterium lo trattavano sempre molto bene, e poi non erano troppo alti. Il padre l'aveva messo in allerta dagli individui troppi grandi... erano pericolosi, soprattutto se avevano un corno sulla fronte che sparava saette. Da zia Kalia ce n'era uno spaventosissimo... ma per fortuna non era presente quel giorno, i soldati sicuramente l'avevano tenuto lontano dal regno della mamma.

    La famiglia Lalariku è lieta di offrire i suoi omaggi al futuro Alfiere.
    Nella figura di vostra Madre, abbiamo scoperto la nostra Salvatrice.
    Ci ha offerto asilo e rispetto, in cambio noi vi offriamo la nostra Saggezza e Conoscenza.


    Oh, portava in dono un libro di favole?

    -Quetto me lo legi pima di dommire.

    Sussurrò ovviamente in direzione del fratello, il solo baciato da un onore così elevato ad eccezione dei genitori. Doveva andarne molto fiero.
    Ringraziò quindi con un cenno della mano l'amica di zia Shantotto, prima di accogliere il successivo visitatore.

    La famiglia Derìnha e l'esercito Errante omaggiano la vostra ascesa.
    Dovere e Onore guidino il vostro Comando.


    Un tipo con le orecchie a punta, che saluta, fa un inchino e... se ne va?
    Il piccolo Re si volta in direzione del fratello maggiore, sconcertato. E il regalo?!
    Incredibile...

    L'unione degli Ancalagon offrei i suoi omaggi al futuro Alfiere.

    Ecco. Quello è uno tipi pericolosi! Alto e con le corna... venne naturale alla giovane Volpe stringere con le manine sulle gambe di Lowarn, visibilmente allertato. Ma poi le orecchie catturano il nome della congrega, e... Ancalagon.
    -He.
    Sogghignò, trovandola una parola simpatica. Non potevano essere cattivi con quel nome. Ancalagon...
    Fecero seguito poi un po' di persone con la faccia antipatica, cosa che spense l'interesse del grande Re, che di contro iniziò a tirare il pantalone del fratello per attirare l'attenzione e fargli presente come stesse iniziando ad annoiarsi. Comprensibile, visto quanto tempo erano rimasti lì fermi senza fare nulla!
    Ma ecco finalmente giungere nuovamente qualche volto noto, evento che ravvivò l'interesse dell'Alfiere: loro lo conoscevano meglio e sapevano che avrebbero dovuto portagli le caramelle, giusto?

    Maestà, maestà, è un onore servire al vostro fianco.

    Ah lui era quello simpatico che parlava da solo! Anche a Ren piaceva giocare con gli amici immaginari ogni tanto, manovrando i pupazzi ed i giocattoli... pensò che prima o poi l'avrebbero potuto fare insieme.

    « Buonasera, Fratello Lowarn! Buonasera, Re Ren!
    Siete davvero tanto carini!
    Spero che passiate una bella e felice serata...! »


    Non avevano portato le caramelle, però lei gli aveva detto che erano carini e quindi andava bene.

    « Come vostra nuova alleata, Altatorre tutta è lieta di poter offrire i propri migliori auguri e le più sentite congratulazioni al nuovo Alfiere. Che la nostra amicizia da poco iniziata possa resistere alla prova del tempo e alle difficoltà. »

    Quelli non li conosceva... però vide che portarono dentro la stanza un cane GIGANTE. A differenza di tante persone presenti che si spaventarono, il piccolo Alfiere sembrò invece entusiasta battendo le mani come a mimare un applauso. La madre gli aveva sempre insegnato che gli animali erano belli e meritavano le coccole, bastava saperli trattare. E Ren ovviamente sapeva già farlo per natura, avendo ereditato il suo stesso sangue.
    Poco dopo fu il turno di due tizi un po' strambi... però sembravano simpatici! Ed erano in compagnia di altri demonietti dalle apparenze animali come lui, quindi dovevano essere persone a posto.

    “Tra le tante eccellenze del Presidio, sappiamo Laputa ben rinomata per la sua arte cioccolatiera, così abbiamo pensato che una collezione degli assortimenti più raffinati che le Dieci Lune possono offrire sarebbe potuto essere un pensierino gradito per rendere omaggio al nuovo Re.”

    INFATTI, infatti, gli avevano portato dei cioccolatini!
    Visto?! L'aveva detto che erano delle brave persone. Non sfuggiva nulla al suo occhio da detective, gli bastava uno sguardo per capire tutto di una persona.

    “Inoltre, ho applicato allo scrigno un piccolo sortilegio:
    se lo chiudete con tre giri di chiave, il suo contenuto si rigenera. All'infinito.”

    Va bene, a quel punto lo sguardo di stupore della piccola Volpe divenne fermezza e certezza:

    -Lowann, pomossi.

    Meritavano una promozione ed una elevazione ad un rango sociale superiore, per questo incaricò il fratello -suo assistente più stretto- di prendere nota dell'avvenimento. Era quella la brava gente di cui aveva bisogno il Presidio, era giusto farne un esempio.
    Il resto delle loro chiacchiere ovviamente non raggiunse più le orecchie da Volpe del giovane Alfiere, oramai intento nella sua mente a programmare l'ordine migliore con il quale avrebbe dovuto assaggiare i cioccolatini.

    -In nome del Presidio dell'Est che oggi rappresento, porgo i miei omaggi all'Alfiere del Presidio Errante, nostro storico alleato.

    L'unico che poteva distoglierlo da un incarico tanto pressante era proprio la voce inconfondibile di Zio Quarion! A vederlo gli occhi del Re si illuminarono al punto da dimenticarsi di qualunque altra cosa. Lui sì che sarebbe stato ancora più bravo di tutti gli altri.

    -Che possano i suoi sudditi volgere lo sguardo a Lui come l'uomo di mare fa con il faro durante la tempesta... e possa la sua luce risplendere nella notte, così da guidare, servire e proteggere il suo popolo.

    Bravo, bravissimo come suo solito. La tempesta nel mare, con il popolo nel faro: chiaro. Aveva assolutamente ragione e condivideva la saggezza delle sue parole, come sempre. Applaudì vistosamente per ringraziarlo.

    Questo, invece... è per il nostro amato Re, da parte mia. Ovviamente è pieno di caramelle. Portalo sempre con te: al suo interno troverai ogni volta qualcosa di utile.

    Visto che era il più bravo di tutti, visto?!
    L'aveva sempre detto, uno che era bello come la mamma e che lo viziava peggio di chiunque altro non poteva far altro che il regalo migliore di tutti. E come se non bastasse, gli offrì persino l'opportunità di svignarsela da quella situazione noiosa e stancante!

    -Posso quindi avere l'onore di avere Sua Altezza con me, questa sera?

    Il giovane Alfiere allungò ovviamente le braccia in direzione dello zio preferito, accogliendo con un caloroso invito le sue parole.
    Finalmente poteva iniziare a mangiare qualche caramella, pensò rilassato...

    -Non trovate mio nipote adorabile? Credo che sia bellissimo! Questa corona è un mio dono, lo sapete? Cosa ne pensate?

    Con il muso già sporco di cioccolato e le tasche piene della buccia della cioccolata, la piccola Volpe assottigliò gli occhi in direzione delle sconosciute. Che cosa avevano intenzione di rispondere?

     
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    "A volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle.
    E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando.
    Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo.
    Tristezza, solitudine, rabbia".


    (Alessandro D’Avenia)

    Sala dei Ricevimenti, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    jTNMuzp

    Assiso sul Trono Errante, Lowarn Galanodel era stato discretamente capace nel mimare una certa compostezza regale, merito anche del piccolo anti-stress che aveva fatto accomodare sulle proprie ginocchia. Con la scusa del legame di sangue, aveva giocherellato con le orecchie volpine ed arruffato il batuffolo vaporoso che faceva da codina a suo fratello... fino ad infastidirlo.
    -LOWANN TI MOSSICO
    Smise subito dopo la minaccia, rendendosi conto di aver -forse- esagerato.

    La famiglia Lalariku è lieta di offrire i suoi omaggi al futuro Alfiere.
    Nella figura di vostra Madre, abbiamo scoperto la nostra Salvatrice.
    Ci ha offerto asilo e rispetto, in cambio noi vi offriamo la nostra Saggezza e Conoscenza.

    -Quetto me lo legi pima di dommire.

    Giunto il momento degli omaggi, dopo aver ringraziato la nobile Lalariku in rosa con un lieve gesto del capo e rassicurato il fratellino, l'Alfiere si soffermò a lungo nell'osservare la copertina del "De Musica Mortis", dono di una delle famiglie di maghi più potenti del suo Presidio. Dei Lalariku conosceva già molti esponenti di persona, avendo lavorato sovente al Magisterium come Saggio di Palanthas, ed evidentemente le sue passioni non erano risultate un mistero per nessuno. Tanto meglio: i doni di circostanza non gli erano mai piaciuti.

    La famiglia Derìnha e l'esercito Errante omaggiano la vostra ascesa.
    Dovere e Onore guidino il vostro Comando.


    A tal proposito -e proprio per quel motivo- non si sentì di indignarsi come Ren al sintetico saluto del nobile Derìnha, giunto senza alcun dono e limitatosi all'etichetta senza mai mancargli di rispetto. Dopotutto... non aveva mai avuto esperienze o incontri con l'esercito, differentemente dalla madre, e poteva immaginare che -per quanto leali alla sua carica- di sicuro non lo apprezzavano quanto il precedente Alfiere. Se Ryusang non fosse rimasto in stato comatoso, avrebbero probabilmente fatto di tutto per far salire lui su quel trono, molto più amato ed apprezzato da tutti coloro che su Laputa sapevano impugnare una spada... cioè chiunque.

    L'unione degli Ancalagon offrei i suoi omaggi al futuro Alfiere.
    Lunga vita all'Alfiere


    Si aggiunse un altro nobile laputense dall'aria eccentrica ed abbigliamento discutibile. Lowarn non seppe esattamente che pensare di lui -tutti quei battiti cardiaci gli rendevano difficile distinguere le melodie dei singoli corpi, così da comprendere le altrui emozioni- e non notò nemmeno le espressioni delle damigelle, piuttosto avvertì chiara e forte la pressione dei pugnetti stretti del fratellino, probabilmente spaventato dall'evidente mole dell'Ancalagon... salvo poi mettersi a ridacchiare non appena sentì il suo cognome.

    La famiglia Siverkin è lieta che sul trono segga una Guida Illuminata.
    Gli avi, attraverso i loro spiriti, vegliano su di noi e ci portano consiglio.
    Memento.


    Un altro esponente della nobiltà lo riempì di belle parole, e Lowarn -nonostante sapesse delle numerose voci strane che giravano sul conto di quella famiglia- ebbe come l'impressione di averlo già incrociato da qualche parte, ma non ricordava dove. Cimitero?
    Seguono poi una serie di altri esponenti minori che continuano ad omaggiarlo. Differentemente dai primi -capi delle famiglie più potenti ed agiate- molti fra loro ebbero talvolta slanci... bizzarri, se non addirittura imbarazzanti, nei confronti de povero -talvolta candido- Alfiere. Ad esempio, un tale Omar-el-qualcosa (purtroppo dimenticò immediatamente il suo nome) lo trattenne con una strana richiesta di acquisto di capannoni, a cui rispose che avrebbe dovuto discuterne con Cesare Borgia e non con lui. Una vecchietta gli offrì delle cure, e Lowarn la indirizzò gentilmente e con molto garbo all'Ufficiale Nailo, che si occupava del sistema sanitario. Un altro vecchietto offrì addirittura sua figlia, una signora attempata dal corpetto molto scollato, che Cesare allontanò immediatamente.

    Poi -finalmente- incrociò degli sguardi più rassicuranti. Primi fra tutti quelli di Augustus e di sua sorella Asaliah.
    Maestà, maestà, è un onore servire al vostro fianco.
    « Buonasera, Fratello Lowarn! Buonasera, Re Ren! Siete davvero tanto carini! Spero che passiate una bella e felice serata...! »
    -Mi piace molto il contrasto che fa il nero dell'abito e l'intenso cremisi dei tuoi occhi, Sorella- rispose alla Principessa laputense con un dolce e rassicurante sorriso, così simile a quello di sua madre da fare impressione, ovviamente dopo aver ringraziato anche Augustus degli omaggi -Spero vi divertiate anche voi, e che gradiate la musica che ho scelto per le danze.
    Rispose poi all'incoraggiamento mentale del Numerologo con la speranza che finisse tutto molto presto, e lasciando trasparire una certa indolenza nel rimanersene seduto lì in sala con tutti che lo fissavano. Ma andava bene così: se Augustus diceva che si stava comportando benissimo, doveva crederci e stringere i denti.

    Tra i molti sconosciuti, giunse anche una sua parente: si trattava di una cugina, attuale Matriarca di Altatorre. Ricordava di aver stretto da poco con lei un patto di alleanza a cui non aveva avuto praticamente nulla da ridire, considerando che sarebbe valso principalmente contro potenziali -e concrete- minacce nel Pentauron.
    « Come vostra nuova alleata, Altatorre tutta è lieta di poter offrire i propri migliori auguri e le più sentite congratulazioni al nuovo Alfiere. Che la nostra amicizia da poco iniziata possa resistere alla prova del tempo e alle difficoltà. Anche noi abbiamo pensato di offrire un presente. Qualcosa che rappresentasse ciò che di meglio possano offrire il vostro Presidio e il nostro Distretto a forze combinate~ Fatelo entrare! »
    Quando entrò il cucciolo, gli occhi di Lowarn parvero illuminarsi, esattamente come quelli del fratellino: inutile a dirsi, la loro madre li aveva educati all'amore incondizionato verso le Natura. E poi i cuccioli piacevano a tutti... tranne che alle brutte persone.
    « Questa creatura è nata dall'unione di una rara lupa dei lampi con un cane di una razza ancora più rara venuta perfino da un'altra dimensione: l'American Great Lakes Hound! La madre è nata e cresciuta ad Altatorre, mentre il padre è di Laputa! Ha due mesi e mezzo~ »
    -Grazie, è carinissimo!- esclamò l'Alfiere, mostrando una certa genuina innocenza -Lo curerò e non gli farò mai mancare nulla!
    Si lasciò un po' andare, sporgendosi dal trono e facendosi annusare le dita della mano, prima di tentare un grattino alla testa.
    -Ti chiamerò Thor... perché hai la coda a forma di saetta.

    Se già quella piacevole novità poteva dirsi perfetta per poter dare una svolta positiva a quel covo di disagio in cui si trovava... a rendere tutto ancora più piacevole fu l'apparizione dei due fratelli Iblis, suoi amici. Nonostante si conoscessero da un po' e non avessero mai litigato, temeva in qualche modo di non rivederli più, colpa dell'etichetta reale o degli svariati doveri a cui era sottoposto. L'essere inoltre "soggetti interessanti" per i suoi Ufficiali rendeva tutto più complicato... perché ogni singolo e semplice invito sarebbe risultato una sottospecie di partita a scacchi. E a lui questo non piaceva... non verso persone a cui voleva bene.

    Il primo a parlare -comunque- fu Vanitas che, dopo uno spettacolo di tutto rispetto, mostrò loro in uno scrigno una collezione di cioccolata tale da far impallidire suo fratello e sua madre assieme. Lowarn non era eccessivamente goloso, ma la cioccolata era pur sempre un'eccezione, e sua madre gli ripeteva sempre che chi la donava non poteva mai risultare troppo cattivo.
    “Tra le tante eccellenze del Presidio, sappiamo Laputa ben rinomata per la sua arte cioccolatiera, così abbiamo pensato che una collezione degli assortimenti più raffinati che le Dieci Lune possono offrire sarebbe potuto essere un pensierino gradito per rendere omaggio al nuovo Re.
    Inoltre, ho applicato allo scrigno un piccolo sortilegio:
    se lo chiudete con tre giri di chiave, il suo contenuto si rigenera. All'infinito.

    -Lowann, pomossi.
    Lowarn sorrise, accennando un ringraziamento con il capo, dopo che il fratellino gli rubò la parola, evidentemente compiaciuto di tutti quei dolcetti. Con molte probabilità, l'Alfiere sarebbe riuscito a toccarne solo qualcuno, derubato dal volpino di tutto il monopolio della cioccolata nel Mastio.

    "Il mio dono, invece, spera di incontrare i gusti più intellettuali di Sua Altezza.
    Si tratta di una rara sonata divenuta celebre in svariati mondi per la tetra leggenda che la accompagna: la storia narra che a comporla sia stato il Diavolo in persona, che in essa egli riversò tutta la violenta furia dell'ossessione che più gli causò infelicità... una melodia splendida e dannata, una preghiera blasfema per poter riavere indietro qualcuno di amato, perduto e maledetto. Stando ai racconti, ne esistono quattro Spartiti: per arpa, per flauto, per violino... mentre questo è quello per pianoforte. Si dice che ascoltarne o eseguirne anche poche battute richiami la tragedia... ma qualcuno sostiene che le disgrazie siano solo le conseguenze di un'esecuzione sbagliata e parziale."

    La seconda a proferir parola fu Alma, e mentre gli occhi di Cesare si sbarravano, raggelandosi, la bocca di Lowarn disegnò una piccola "o" sul suo bel volto eburneo, segno che quello era appena diventato il suo dono preferito, in assoluto.
    "Al di là che la storia sia fondata o meno, sconsiglierei di tentare un'esecuzione.
    Non prima di aver radunato i quattro spartiti, almeno."

    Che glielo avesse poi regalato la sua migliore amica, era solo un'ulteriore aggiunta al valore inestimabile di quella personale scoperta. Evidentemente si era ricordata del suo Certamen e delle difficoltà che aveva incontrato Lowarn nel ricercare spartiti interessanti... ovviamente prima che tutta la questione dell'Alfierato gli precipitasse addosso come una cascata.
    Era stato un bel gesto... un simbolo del loro tempo trascorso assieme.
    -Il dono è meraviglioso- pronunciò senza fiato -... ma rivederti è ciò che mi ha reso più felice.
    Sorrise, sincero e senza vergogna, forse spinto dalla consapevolezza che parlarle in futuro non sarebbe stato troppo semplice, per lui. Quanto avrebbe dato per fuggirsene con lei in quegli istanti! Giocare fra le tombe e comporre ballate dai toni decadenti assieme.

    Il Tempo era tuttavia un gran tiranno, e loro dovettero andarsene... accompagnati dallo sguardo un po' malinconico dell'Alfiere, che nutriva la silente speranza di darsi alla fuga assieme a loro. Il resto dei saluti fu abbastanza noioso e banale, a parte l'arrivo di suo zio, che si era concesso l'ultimo omaggio.
    -In nome del Presidio dell'Est che oggi rappresento, porgo i miei omaggi all'Alfiere del Presidio Errante, nostro storico alleato. Che possano i suoi sudditi volgere lo sguardo a Lui come l'uomo di mare fa con il faro durante la tempesta... e possa la sua luce risplendere nella notte, così da guidare, servire e proteggere il suo popolo.
    Per festeggiare l'ascesa al trono, l'Alfiere Orientale è felice di donare un reperto archeologico dei nostri territori, consapevole del tipo di studi condotti in passato presso Palanthas. Dovrebbe trattarsi di una composizione musicale per arpa.

    Impeccabile come al solito, cominciò da quelli che erano i suoi doveri di Ambasciatore... prima di tornare nei panni di loro zio, e dare l'ennesimo regalo al suo nipote più piccolo. Si trattava questa volta di uno scrigno magico e di caramelle.

    -Posso quindi avere l'onore di avere Sua Altezza con me, questa sera?
    Un po' restio ad abbandonare il proprio anti-stress, Lowarn accettò la richiesta di Quarion, aiutandolo a prelevare il volpino, così da portarlo in giro con sé. Ormai solo, l'Alfiere Errante sospirò amaramente, sperando almeno di potersi alzare dal trono... prima o poi.


    Orecchio Assoluto
    Si dice che in media solo una persona su cinquantamila può vantare di possedere l'orecchio assoluto, abilità innata che permette di identificare una nota musicale -anche ascoltata una sola volta ed in totale assenza dell'ausilio di un suono di riferimento- così da determinarne la frequenza. Nonostante questo talento sia totalmente slegato al tipo di vita condotta dall'individuo, indica comunque una certa attitudine ed il gusto per la musica; chi ha orecchio è infatti capace di riprodurre qualsivoglia melodia, registrandola nella propria mente al medesimo istante della sua esecuzione.
    Possessore dalla nascita di questo talento, Lowarn è in grado di discernere le note vibranti celate nelle intonazioni vocali, il battito cardiaco e lo stesso respiro delle persone che lo circondano, rendendolo di fatto capace di intuire le loro emozioni e -in molti casi- anche le intenzioni di ciascun individuo, riuscendo ad individuare perfino i bugiardi. Per tale ragione sarà in grado di "prevedere" in anticipo di pochissimi millesimi di secondo le loro mosse, riuscendo così a rispondere più rapidamente ad ogni stimolo esterno, sia fisicamente che magicamente.
    Oltre a tali abilità, è anche portatore di un udito decisamente fuori alla norma: nel raggio di quindici metri è in grado di sentire qualunque cosa provochi vibrazioni, anche impercettibili come il battito cardiaco di un vivente.
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie]

    Librarsi in volo
    Poichè i Galanodel derivano da creature del cielo, se ben allenati, sono in grado di sollevarsi in aria, galleggiando in essa grazie al pensiero. Il volo è a volte accompagnato dall'apparizione di un paio d'ali bianche che, tuttavia, hanno puro effetto scenico.
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    Per comprendere una delle caratteristiche base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo, perchè come gli angeli, i Galanodel sono legati alla Fonte, ed è questa a non renderli intaccabili da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", come batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono tendenzialmente immuni agli agenti esterni.
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile]

    Corpo Celeste
    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo del Principe presenta tratti di entrambe le razze. Fra le caratteristiche angeliche ereditate vi è certamente la capacità di irradiare luce dalla propria pelle, ed è in grado di intensificarla o meno a proprio piacimento. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare.
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)]

    Linfa degli Angeli
    E' cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son state sempre predilette le fanciulle vergini. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica fonte di potere. Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste, si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue del Principe, porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Proprietà di bg del sangue]

    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà, per chi ascolta, colui che parla. Una malia, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al volere di questi le parole diventino capaci di infondere nella mente di chi le oda un tale rispetto per queste e per i Saggi, che certamente non dubiteranno della loro veridicità, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Malia passiva]

    Sapienza
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di conoscenze enciclopediche]
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il Discorso dell'Autocrate

    La nomina di un nuovo Alfiere non è qualcosa che capiti tutti i giorni.
    Certo, va detto che su Endlos non è infrequente l’omicidio, il regicidio, gli attacchi demoniaci-terroristici, l'invasione di creature dell’oltre mondo, avvelenamenti, strangolamenti, misteriose sparizioni, e -non per ultimo ricatti e tradimenti-, ma... in ogni caso, nel corso della media di vita di un comune cittadino, si alterneranno al più un paio di Alfieri al massimo: poter prendere parte alla cerimonia di incoronazione, ed al successivo “primo ballo” di uno di questi, è quindi sicuramente qualcosa di eccezionale. Un evento che chiunque vorrebbe poter vedere e vivere.

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    Tutto questo per dire che c'è una ragione se i saluti offerti all’Alfiere sono praticamente interminabili.
    Dopo i grandi rappresentanti delle grandi Nobili dell'Isola e dei paesi Alleati, comincia a sfilare la piccola nobilità, seguono i commercianti, i rappresentanti delle diverse Legioni dell’esercito, i capi dei sindacati, dei trasporti, senza poi contare tutti gli invitati “stranieri”.

    Ognuno, nel suo piccolo, fa dono al nuovo Alfiere di qualcosa: qualcosa si rifà ai noti gusti del giovane, come diversi strumenti musicali, materiale per occultismo, ed esoterici aggeggi dalla dubbia utilità; altri, invece, preferiscono regali bizzarri. Tutto, pur di catturare l’attenzione dell’Alfiere, e potergli in futuro dire “io sono quello che le ha regalato...”.

    Una danza di valletti dalle grosse parrucche bianche, tutti sotto il controllo quasi mentale del Borgia, si muovono per recuperare i doni consegnati all'Autocrate e portarli in una piccola stanza adiacente.

    Certo, spostare una grossa arpa elfica di diversi quintali non è stato facile, ma i potentissimi valletti di palazzo sono una stirpe quasi magica; sviluppano abilità nel giro di pochi attimi, a seconda della mansione da svolgere: al padrone serve spostare l’arpa? Supermuscoli. Al padrone serve quel gioiello? Superladri. Il padrone ha voglia del cioccolato dell’Est? Superteletrasporto. Attenti a far indispettire un valletto valoroso e voglioso di soddisfare i desideri del suo padrone.

    Lowarn mostra buon viso a qualsiasi gioco, apprezzando i doni con fare magnanimo e preciso, con grande soddisfazione degli Ufficiali di Presidio; il Maestro del Conio, però, richiede diversi gradi di protezione per una serie di doni... e si fida dei regali dei Nobili delle Casate meno di tutti gli altri. Il disappunto sul grosso cucciolone è palese: vorrebbe richiedere una gabbia o qualcosa di utile, ma si trattiene, visto che sembra che l’animale sia discretamente ammaestrato.

    Diversa è la sensazione che esprime nel vedere i regali dei fratelli Iblis: si tratta di sospetto, e di avversione -tanto da richiedere ai Valletti di armarsi di guanti di freddargento repellente agli incantesimi- che impongono la premura di richiedere la creazione di sigilli di contenimento per la stanza dei doni; non si fida di quei due, e ben che meno dei loro tributi.

    Inoltre il lungo sguardo che Cesare scambia con Augustus è più che chiaro: se già il duo di Ufficiali nutriva sospetti sugli amici dell’Alfiere, figurarsi dopo le rispettive uscite con cui i due si sono presentati, accompagnati da quelle creature! Lowarn sarà preso, innamorato, o quel che sia, ma i suoi Tutori non si lasceranno certo distrarre da simili facezie.

    Isolati i doni problematici e messi in sicurezza tutti gli altri, il Borgia si ritiene soddisfatto della prima fase del ballo, ma...la serata non è ancora finita: si scambia allora una seconda lunga occhiata con Augustus, che -ancora in compagnia di Asaliah- serpeggia attraverso la sala, muovendo verso l’orchestra per concordare gli ultimi dettagli, e intanto Cesare si sposta alle spalle del seggio dell'Autocrate non appena l’ultimo rappresentate dei magazzinieri dell’eliporto si allontana dopo aver dato i propri omaggi al Re.

    « Vostra Grazia, è il momento che prendiate la parola. »

    Con quel sintetico e asciutto preavviso, Cesare invita il giovane Sovrano ad alzarsi dal proprio seggio per tenere -come già concordato nella settimana precedente- un breve discorso con cui ringraziare gli invitati della serata per la loro presenza lì, e -a seguire- proclamare l’apertura delle danze...

    Intanto, gli ospiti si allontanano appena dalla pedana dove si trova il trono: alcuni si dispongono a semicerchio, desiderosi di ascoltare le parole del nuovo Alfiere, mentre altri si dimostrano invece più propensi a sciamare sui tavoli laterali, alla ricerca di stuzzichini e freschi beveraggi; come ultima nota, nelle nicchie laterali, sono decine le nobildonne che si accomodano sulle sedie e liberano i piedi dalle avverse calzatura, giusto per una breve pausa.

    Tuttavia, mentre la musica si fa rarefatta e soffusa per dar modo alla sua voce di risaltare, a prescindere da in quali occupazioni decidano di indulgere, gli invitati hanno tutti quanti occhi ed orecchi puntati sul fanciullo dagli occhi verdi... e a Lowarn non resta che alzarsi, e cercare di fare del suo meglio per esibirsi davanti a quella platea: stavolta, non come geniale Violinista, m come Nuovo Autocrate del Presidio Errante.




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    Novità della Serata

    Eccoci al secondo Event dei festeggiamenti per l'ascesa al potere del Nuovo Autocrate:
    il primo a postare sarà Lowarn, che terrà un discorso di ringraziamento agli ospiti,
    ed inaugurerà il primo giro di danze :yuppi:

    A seguire, gli invitati potranno vicendevolmente scambiarsi gli inviti per un giro di valzer, avvicinarsi per intrattenere conversazioni leggere o impegnate, abbandonarsi sui divanetti, o posteggiarsi al buffet per fare man bassa delle leccornie preparate dagli chef *^^*

    Fino al prossimo Event, la situazione segue turni liberi :flwr:
    Grazie dell'attenzione, e buon divertimento! :win:


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    "A volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle.
    E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando.
    Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo.
    Tristezza, solitudine, rabbia".


    (Alessandro D’Avenia)

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    « Vostra Grazia, è il momento che prendiate la parola. »

    A destare l'Alfiere dai propri pensieri giunse la voce di Lord Borgia, che gli ricordò quelli che erano i suoi doveri. Come da programma, Lowarn avrebbe dovuto fare un discorso, e se il giovane Alfiere avrebbe preferito esprimersi con la propria musica -magari accompagnato dall'orchestra che aveva personalmente selezionato fra le conoscenze di Palanthas- quella volta fu costretto ad adeguarsi all'etichetta, andando contro sia alla propria indole che ai propri desideri.

    Levandosi sulle proprie gambe ed avanzando, mimando un'apparente tranquillità, il giovane Galanodel fu ben attento a non fissare nessuno negli occhi. Si sentiva profondamente a disagio, per non parlare del suo non essere esattamente quello che poteva definirsi "un abile parlatore". Nonostante si trattasse di semplice indole, aveva sempre considerato quella sua caratteristica come un difetto, a cui però non riusciva a porre rimedio: avrebbe voluto acquisire la parlantina dello zio, un giorno, o i modi della madre, rivelatisi utilissimi in molte occasioni... ma non era da lui e per quanto si sforzasse, gli usciva ogni volta estremamente complicato.

    Anche quel discorso non gli era venuto affatto naturale; aveva infatti speso diverse notti a scrivere ed appallottolare numerosi fogli di pergamena, alla ricerca delle parole giuste. Se era riuscito a stilare qualcosa di vagamente accettabile, era stato soltanto per merito di Cesare, accorso alla richiesta di aiuto del suo Signore, trovato casualmente in un momento di crisi.

    -Nonostante la giovane età e le dimensioni contenute, il Presidio Errante si è sempre mostrato all'altezza di ogni novità o mutamento. Il Primo Alfiere Errante, colui che fu per noi Padre ed abile negoziatore, non ha mostrato alcun timore nel porre sempre il bene di Laputa al di sopra di ogni cosa, durante il suo governo illuminato. Se Laputa è riconosciuta ed indipendente, lo dobbiamo a lui soltanto.
    Modulando bene la voce, in modo che tutti potessero ascoltarlo, recitò la sua parte -ben memorizzata da alcuni giorni- nel tentativo di compiacere i presenti, placare i dubbi e rassicurare gli animi più ansiosi.
    -Dopo la sua scomparsa, fu succeduto dal Secondo Alfiere Errante, nonché mia madre... e Madre di tutti noi. Guidando gli eserciti in numerose battaglie, ha difeso i nostri confini, protetto gli innocenti e cementato alleanze. Grazie al suo operato, Laputa ha trovato la forza di sollevarsi economicamente e progredire, scoprendo nella Magia e nella disciplina marziale le sue eccellenze.
    Attese qualche attimo, respirando profondamente e concedendosi qualche attimo ad osservare i presenti.
    -Qualunque sia l'appellativo con cui passerò alla storia, è mia intenzione seguire le orme dei miei predecessori, contribuendo alla crescita di questo popolo fiero e meraviglioso. Mai oserò cancellare o svilire l'operato del Primo e del Secondo Alfiere Errante, piuttosto arricchirò questa terra attraverso Cultura e Ragione, a cui sono fortemente legato. Perché la Cultura non è altro che un nobilissimo strumento... e la Ragione è l'unica mano sapiente in grado di eseguire melodie perfette.
    Riprese fiato, cercando di rilassare il diaframma. Fortunatamente in pochi avrebbero notato quel lieve segno di tensione nella voce, ma lo trovava comunque fastidioso... a tratti doloroso. Come un crampo.
    -Concludo col ringraziarvi dal profondo del cuore della vostra presenza, oggi: confido in tutti voi, nella vostra collaborazione e nel vostro supporto, affinché il Presidio Errante possa continuare a godere della gloria e del prestigio che gli spettano, anche in tempi incerti come quelli attuali. Solo unendo le forze potremo aspirare ad un futuro luminoso.

    Terminata quella tortura di sguardi fissi, il Terzo Alfiere Errante si diresse nuovamente al suo trono, mimando compostezza e rigore. Solo a quel punto, nuovamente assiso al suo scranno, avrebbe rivolto uno sguardo strano al suo Ufficiale, Maestro del Conio. Una supplica, più che altro, a procedere rapidamente alle danze, così da godersi almeno un attimo di respiro.


    Orecchio Assoluto
    Si dice che in media solo una persona su cinquantamila può vantare di possedere l'orecchio assoluto, abilità innata che permette di identificare una nota musicale -anche ascoltata una sola volta ed in totale assenza dell'ausilio di un suono di riferimento- così da determinarne la frequenza. Nonostante questo talento sia totalmente slegato al tipo di vita condotta dall'individuo, indica comunque una certa attitudine ed il gusto per la musica; chi ha orecchio è infatti capace di riprodurre qualsivoglia melodia, registrandola nella propria mente al medesimo istante della sua esecuzione.
    Possessore dalla nascita di questo talento, Lowarn è in grado di discernere le note vibranti celate nelle intonazioni vocali, il battito cardiaco e lo stesso respiro delle persone che lo circondano, rendendolo di fatto capace di intuire le loro emozioni e -in molti casi- anche le intenzioni di ciascun individuo, riuscendo ad individuare perfino i bugiardi. Per tale ragione sarà in grado di "prevedere" in anticipo di pochissimi millesimi di secondo le loro mosse, riuscendo così a rispondere più rapidamente ad ogni stimolo esterno, sia fisicamente che magicamente.
    Oltre a tali abilità, è anche portatore di un udito decisamente fuori alla norma: nel raggio di quindici metri è in grado di sentire qualunque cosa provochi vibrazioni, anche impercettibili come il battito cardiaco di un vivente.
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie]

    Librarsi in volo
    Poichè i Galanodel derivano da creature del cielo, se ben allenati, sono in grado di sollevarsi in aria, galleggiando in essa grazie al pensiero. Il volo è a volte accompagnato dall'apparizione di un paio d'ali bianche che, tuttavia, hanno puro effetto scenico.
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    Per comprendere una delle caratteristiche base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo, perchè come gli angeli, i Galanodel sono legati alla Fonte, ed è questa a non renderli intaccabili da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", come batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono tendenzialmente immuni agli agenti esterni.
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile]

    Corpo Celeste
    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo del Principe presenta tratti di entrambe le razze. Fra le caratteristiche angeliche ereditate vi è certamente la capacità di irradiare luce dalla propria pelle, ed è in grado di intensificarla o meno a proprio piacimento. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare.
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)]

    Linfa degli Angeli
    E' cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son state sempre predilette le fanciulle vergini. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica fonte di potere. Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste, si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue del Principe, porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Proprietà di bg del sangue]

    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà, per chi ascolta, colui che parla. Una malia, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al volere di questi le parole diventino capaci di infondere nella mente di chi le oda un tale rispetto per queste e per i Saggi, che certamente non dubiteranno della loro veridicità, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Malia passiva]

    Sapienza
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di conoscenze enciclopediche]


    Edited by Drusilia Galanodel - 25/4/2020, 11:17
     
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    "Chi non danza non sa cosa succede".


    (Frammento gnostico)

    Sala dei Ricevimenti, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Dopo aver osservato con immensa soddisfazione più di un volto diventare paonazzo dall'imbarazzo, i lineamenti spesso contorti in espressioni colpevoli di chi era colto in fallo e non poteva permettersi di ribattere, l'Ambasciatore finse di accettare di buon grado tutto ciò che i nobili interlocutori avevano da dirgli, nell'evidentissimo tentativo di arrampicarsi su metaforici specchi. Congedandosi elegantemente da loro all'ennesimo -falsissimo- complimento, si portò infine il bambino in giro, ben stretto fra le braccia, consapevole di quanto potesse essere stressante per un infante un evento di quel tipo.

    -Concludo col ringraziarvi dal profondo del cuore della vostra presenza, oggi: confido in tutti voi, nella vostra collaborazione e nel vostro supporto, affinché il Presidio Errante possa continuare a godere della gloria e del prestigio che gli spettano, anche in tempi incerti come quelli attuali. Solo unendo le forze potremo aspirare ad un futuro luminoso.

    Dopo aver ascoltato con evidente approvazione il discorso dell'altro suo nipote, l'Ambasciatore dell'Est si avvicinò al tavolo del buffet, offrendo al piccolo Principe numerose leccornie -alcune appositamente selezionate a soddisfare i suoi gusti- e limitandosi a vezzeggiarlo o a baciargli le guance paffute e morbide ogni volta che ne trovava l'occasione.
    Fu così che -fra una carezza e l'altra- il bel Galanodel incrociò lo sguardo ametista del suo socio in affari, almeno per ciò che riguardava quella particolare festività. Sorridendo alla sua vista ed avvicinandosi a lui con passo leggero, Quarion lo salutò prima con un inchino, per poi affiancarglisi con garbo.

    -Abbiamo fatto un ottimo lavoro!- affermò gaudente, osservando la scenografia -Ma la stella più luminosa di tutti è il nostro bellissimo Re ♥
    Sorrise radioso, scoccando un altro bacio al nipotino che più di tutti adorava viziare.
    -Non lo trovi bellissimo anche tu, Kerobal?

    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]
     
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    Interlocutore: Quarion e Ren


    jpgDopo il commiato dalla Principessa dagli occhi rossi e dal suo occhialuto Tutore, il Nephilim si era dedicato anima e soprattutto corpo all'intrattenimento delle giovani e graziose ospiti presentatesi ad attendere la serata cullando mille e più romantici sogni in quell'atmosfera fiabesca.

    Naturalmente, non lo aveva fatto solo per esercizio di stile (testando i propri
    talenti per ampliare il repertorio), filantropia (compiacendo le dame con attenzioni e complimenti) o per narcisismo (la semplice soddisfazione di piacere agli altri): da bravo Zio a suo modo dedito alla famiglia, Kerobal lo aveva fatto per il bene di Lowarn.

    In quanto suo familiare, si era dedicato anche in sua vece alle pubbliche relazioni, ma soprattutto aveva cercato di fare da frangiflutti tra il nuovo Sovrano -il suo schivo Nipote- e la marea di fanciulle smaniose di accattivarsi il di lui favore. Tuttavia, nemmeno il suo nobile proposito ed eroico sacrificio erano bastati a tenere a bada la procace e cinquantenne Ginette Turkon, che il vegliardo mercante suo padre aveva cercato di piazzare come un articolo in offerta al nuovo Autocrate, in qualità di sposa.

    Tolto quell'evento stravagante, il resto della serata era scivolato placido tra i flutti di una mondanità che poco o nulla differiva nei suoi pattern di quel gioco di maschere, sorrisi ed inchini, con cui si era ampiamente spratichito ad Est: c'erano stati i saluti al trono, la consegna di regali ed omaggi, e suo nipote aveva appena tenuto un bel discorso di inaugurazione, che segnava l'inizio delle danze...

    Così, mentre si guardava intorno per studiare quanti e quali segnali gli stavano lanciando le donzelle in sala, fu allora che il Principe-Demone intercettò lo sguardo dorato di suo Fratello Quarion, che lo raggiunse a passo leggero, con un sorriso sul volto e l'ultimo nipotino arrivato in casa Galanodel in braccio.


    -Abbiamo fatto un ottimo lavoro!-
    cinguettò l'Ambasciatore dopo un lieve inchino, affiancandolo
    -Ma la stella più luminosa di tutti è il nostro bellissimo Re ♥
    Non lo trovi bellissimo anche tu, Kerobal?


    « Bellissimo, è bellissimo: dopotutto...
    visto il patrimonio genetico, sarebbe stato impensabile il contrario. »


    Scrutando i lineamenti paffuti ed imbronciati del piccolo, il Saggio schiuse appena le labbra in un sorriso intenerito... ma dal momento che la famiglia in cui era cresciuto -nel Makai- era stata molte cose ma non amorevole, e che la sua esperienza con i bambini era tardiva e limitata ai piccoli angeli di Miséricorde -cui faceva lezione di disegno e storia dell'arte-, il suo approccio non fu probabilmente dei migliori.

    « Piuttosto... non sta mangiando un po' troppi dolci? »
    domandò ad entrambi, in tono scherzoso, punzecchiando una guanciotta del pupo
    « Non è che poi ci diventa grasso? »

     
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    Interlocutore: Augustus


    jpgUna volta offerti i propri omaggi al trono dell'Autocrate, salutando il Fratello Lowarn e il Fratellino Ren, la fanciulla dai capelli d'argento -sempre scortata dal suo amico Augustus- si era nuovamente immersa nella folla festante che gremiva la Sala da Ballo... con le idee non troppo chiare su cosa avrebbe dovuto fare a quel punto.

    Le mille raccomandazioni che le erano state fatte da Cesare l'avevano istruita su come prepararsi all'evento e sull'atteggiamento con cui approcciarvisi: l'abbigliamento da scegliere -vestito e gioielli- doveva essere tanto elaborato da conformarsi al ruolo di Principessa, il linguaggio da adoperare per parlare con gli ospiti doveva essere "serio" e "dignitoso", il modo di muoversi ed inchinarsi doveva essere "misurato" e "aggraziato"...

    E Asaliah si era esercitata a camminare con un libro in equilibrio sulla testa per riuscirci (e quella parte era stata anche piuttosto divertente!), ma fu in quel momento che realizzò di non sapere esattamente cosa avrebbe dovuto fare di preciso durante l'evento.
    Ai Balli si balla, ma a parte qualche tentativo improvvisato con Baba nella sua stanza -volteggiando fino a farsi girare la testa-, non aveva seguito delle lezioni vere e proprie (con tutti i preparativi per la cerimonia, non ce ne era stato il tempo!), e pertanto si limitò a guardarsi intorno, dubbiosa.

    -Nonostante la giovane età e le dimensioni contenute, il Presidio Errante si è sempre mostrato all'altezza di ogni novità o mutamento.

    Quando però Lowarn prese la parola, l'Albina accantonò i propri dubbi su come passare la serata, e le iridi rosso rubino si appuntarono sull'Autocrate, con la massima attenzione ed interesse: suo Fratello stava dicendo cose molte importanti, e lei voleva essere in grado di ricordarsele bene... e per essere sicura di riuscire a capire tutto-tutto, strinse la mano di Augustus, nel caso ci fosse stato bisogno di chiedergli al volo la spiegazione di qualche parola difficile.

    Fortunatamente, però, il nuovo Alfiere seppe esprimersi al meglio, senza usare termini a lei sconosciuti, e la ragazza risparmiò così ogni tormento al suo sempre efficiente Precettore preferito: ascoltò la Storia di Laputa, si sentì insensatamente contenta di sentire menzionata la sua Mamma, e apprezzò molto il discorso sulla Ragione e la Cultura - che erano delle cose legate allo studio, che a lei piaceva molto...


    -Concludo col ringraziarvi dal profondo del cuore della vostra presenza, oggi: confido in tutti voi, nella vostra collaborazione e nel vostro supporto, affinché il Presidio Errante possa continuare a godere della gloria e del prestigio che gli spettano, anche in tempi incerti come quelli attuali. Solo unendo le forze potremo aspirare ad un futuro luminoso.

    E quando Lowarn ringraziò tutti, e tornò a sedersi sul proprio scranno, Asaliah fu la prima e sicuramente la più entusiasta nell'applaudirlo. Ora, però, restava da pensare al suo problema su cosa fare nel resto della serata...

    « Oh, voi siete la Principessa Asaliah! ♥ »

    Sentire il proprio nome venir pronunciato da una voce sconosciuta attirò la sua attenzione sulla figura femminile che le si era fermata accanto, e gli occhi scarlatti si posarono con curiosità sul volto sorridente di una ragazza tutta rosa: rosa erano i lunghi capelli lisci, rosa erano le iridi attente e curiose, e rosa era ovviamente che l'abito lungo ed elegante che indossava per l'occasione di gala.

    « Che abito incantevole! ♪ È organza? »

    Perplessa, ma affascinata da quella figura e dai suoi modi spigliati, la Principessa reclinò la testolina argentata da una parte; per nulla scoraggiata dalla mancata risposta dell'altra, la signorina rosa sorrise gentile e parlò ancora, stavolta presentandosi.

    « Sono Victoria Adeline Maltheus: ho accompagnato i miei genitori... »
    esordì, esibendosi in un leggero inchino e mostrando maniere impeccabili
    « ...ma trascorrere la serata con qualcuno della mia età sarebbe di certo più divertente.
    Vi dà noia se mi intrattengo con voi, Principessa? ♥ »


    Riscuotendosi un pochino dalla propria sorpresa, l'interpellata scosse un poco la testolina d'argento -facendo tintinnare gli ornamenti d'oro della tiara-, e subito un sorriso radioso ridisegnò la curva delicata delle labbra rosse: quella ragazza sembrava simpatica, e... lei non aveva ancora mai incontrato qualche ragazza della sua età con cui provare a fare amicizia. Ma prima cosa, doveva essere educata e presentarsi a sua volta.

    « Il mio nome è Asaliah Galanodel: sono molto lieta di fare la vostra conoscenza! »
    formulò con allegria, cercando di conservare la forma, ed inchinandosi all'altra
    « Sarei molto contenta di intrattenermi con voi, Victoria! »

    E dopo aver rivolto un ampio sorriso alla ragazza rosa, gli occhi rosso rubino si volsero a cercare quelli di Augustus -sua guida, maestro e sostegno- per rivolgergli una muta domanda: "sono stata brava?"

     
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    Per quanto la coreografia ideata per effettuare la consegna dei doni al loro neo-incoronato amico fosse risultata d'impatto come nelle loro intenzioni, da quando lui e sua Sorella si erano allontanati dallo scranno dell'Autocrate, l'atmosfera della festa danzante si era come raffreddata, divenendo in un certo senso più densa pesante... e mentre si sforzava di non darci bado, Vanitas non poté nemmeno stupirsene troppo o chiedersene il motivo.

    Il suo regalo era oggettivamente figosissimo (termine tecnico), quindi un po' se lo aspettava di ritrovarsi gli occhi puntati addosso... ma poi, Alma -sconfittissima nel confronto diretto- aveva fatto il suo spettacolino da bambola-stregata-messaggera-dell'abisso, e adesso gli sguardi e i sussurri degli invitati li seguivano con insistenza, ma non nella maniera strabiliata e ammirata che il Fratello si era figurato all'inizio della serata. Alla faccia del basso profilo, su cui Papà batteva sempre.

    Così, eccoli là: i più sinistri della Festa! Poco male: magari, in quel modo, la folla si sarebbe un po' diradata attorno a loro, e lui avrebbe potuto guadagnarsi una postazione privilegiata attorno ai tavoli del buffet, e mangiare serenamente tante cose buone senza dover subire la calca o fare la fila.

    Intanto che il Rampollo degli Iblis rimuginava su quei pensieri, la processione dei saluti e degli omaggi aveva finalmente raggiunto la sua conclusione, e quello fu il momento in cui Lowarn si alzò per prendere pubblicamente la parola: tenne un discorso per celebrare la sua ascesa al potere, ripercorrendo brevemente anche la storia del Presidio -di cui il giovanotto ignorava qualunque cosa-, ricordando quanto sono importanti la Ragione e la Cultura nel progresso di uno stato, e infine ringraziando tutti per essere venuti.

    Poi, la musica crebbe, le luci sfavillarono, la platea iniziò a muoversi per comporre le coppie del primo giro di danze, e mentre Vanitas girava i tacchi per una ritirata strategica in direzione del cibo, Alma si sganciò dal suo braccio.

    “Beh... io vado a farmi un giro.” “Ma come?!” - insorse il Punk, guardandola con sorpresa - “Mi molli qui così?” “Do solo un'occhiata; poi ti raggiungo al buffet...” “Non sperare che ti tenga qualcosa da parte, però - ho solo due mani.” “Non serve, tranquillo... piuttosto, non andartene a zonzo.” “Perché? Hai paura che mi rapiscano? Mica mi perdo.” “Non vorrei doverlo spiegare a Papà.” - concluse la Streghetta, scoccandogli un bacio sulla guancia - “Fai il bravo mentre non ci sono.”

    E mentre la Sorella -complice la sua nanerottolosità- scivolava con grazia e disinvoltura in mezzo alle altre persone che gremivano la sala, il Fratello guadagnò il buffet e si appostò felicemente nel settore dei dolci, con vista su una gloriosa fontana di cioccolato.

     
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    jpgSotto la scrupolosa attenzione dei suoi occhi rapaci, la serata procedeva come programmato: dopo l'arrivo dell'Alfiere, aveva avuto luogo una lunga processione verso il trono, dove gli invitati si erano prodigati a porgere i saluti e doni al sovrano.

    Dopo aver provveduto a spostare i regali dalla Sala da Ballo in una delle stanze private -premurandosi di disporre misure di massima sicurezza per gli oggetti consegnati dai
    Sorvegliati Speciali-, ed esser stato testimone del discorso impeccabilmente recitato da sua Altezza a quella platea blasonata -e alla cui stesura aveva anch'egli partecipato-, era infine giunto il momento del primo giro di danze... e mentre gli strumenti dell'orchestra riprendevano slancio, anche lui si preparò ad agire.

    Dare supporto al giovane Lowarn nella sua prima festa mondana in qualità di Re non era l'unica ragione per cui Cesare Vittorio Borgia era lì: di comune accordo con il Maestro Augustus Asensi, i due Ufficiali avevano convenuto di sfruttare l'occasione per osservare da vicino i più cari "amici" del loro Autocrate, e scambiare qualche parola con loro: oltre alla loro comparsa sulla scena temporalmente a ridosso dall'attacco terroristico a Kisnoth l'anno precedente, ad aver destato i sospetti del Maestro del Conio era stato il nome della loro ascendenza demoniaca.


    Iblis: preoccupantemente identico a quello che era emerso essere il nome del mandante del Circo degli Orrori, divenuto il primo nemico pubblico dell'intero Semipiano... e per quanto la sola ipotesi avesse contrariato sua Altezza, non era qualcosa su cui potevano permettersi di glissare, così, sulla fiducia.
    Non dopo la lugubre sceneggiata in occasione dell'omaggio.

    « Vostra Grazia: io mi allontano per curare alcune questioni. »
    riferì il Borgia, chinandosi verso lo scranno per comunicare con discrezione
    « Potrebbe essere il momento adatto per voi per conferire con Lord Silverkin, come stabilito. »

    Una volta ricordato a Lowarn il suo prossimo punto in agenda, l'uomo si congedò con un lieve inchino e si defilò per alcuni gradini laterali, unendosi alla folla: passando in rassegna i volti noti dell'Isola, e scambiando con loro qualche frase di circostanza pur rendendo chiara la sua intenzione di non potersi fermare, individuò i suoi obiettivi... solo per vedere i due fratelli Iblis separasi.

    Una mossa scaltra, ma non sarebbe di certo bastata a dissuaderlo dal suo proposito: cercando con lo sguardo il Numerologo, il Condottiero lo scorse al fianco della Principessa e di alcuni altri giovani rampolli Laputensi, e con alcuni cenni del capo e sguardi eloquenti gli indicò l'a lui vicino settore del buffet, dove uno dei due Sorvegliati Speciali si era appena sistemato, dando l'impressione di volersi fermare a lungo; ricevendo un segnale di assenso, Cesare proseguì.
    Augustus si sarebbe occupato di interrogare il Fratello, mentre lui avrebbe abbrancato la Sorella.

    Peccato solo che la ragazza fosse bassina, minuta, e vestita con un colore tutt'altro che vivido e squillante... così il Maestro del Conio finì per perderla di vista in mezzo alla calca; il problema fu che, mentre cercava di schivare le coppie danzanti, finì erroneamente per urtare una giovane Dama in un lungo abito viola orchidea. Una giovane Dama che riconobbe come la Matrona di Altatorre, un'ospite dall'estero che -nel buon nome del suo Presidio- non poteva dismettere passandole oltre con delle scuse sbrigative.

    Così, il Borgia si sentì in dovere di fermarlesi davanti, e profondersi in un rispettoso inchino,
    prima di rivolgerle la parola.


    « Vi porgo le mie più sentite scuse, Milady: vi siete fatta male? »

     
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    Sala da Ballo


    Il nuovo Alfiere tiene il suo discorso, incoraggiante, sincero, molto apprezzato dal Numerologo. Nulla che non abbia già sentito, in verità, sono settimane che con Cesare, deve ammettere più Cesare che in prima persona, creano bozze di discorso, argomenti da toccare o da evitare. Alla fine la strategia politica è semplice, creare una continuità con la Madre, la madre di tutti, però dare al nuovo regno un carattere tutto suo, personale, ed in questo le esperienze di vita di Lowarn sono assolutamente fondamentali. Mentalmente si può dire molto soddisfatto di come stanno andando le cose. Ci sono molte, persone, si stanno divertendo e tutto sta filando liscio come dovrebbe.
    Ora che le danze si possono dire finalmente aperte, sciama con Asaliah per potersi allontare un po'. Preferisce aspettare qualche giro di valzer prima di chiedere alla Principessa di ballare.
    Il suo corteo spirito lo deride, perchè sono settimane che Augustus prende lezioni di ballo. E' fortemente scoordinato, da sempre, ed il ballo è qualcosa che si osserva, ma non si pratica. La Signorina Rotter ha impiegato due settimane per capire che il Numerologo è un caso disperato, ma con pazienza e diligenza è riuscito a renderlo quantomeno presentabile. Si muove come fosse fatto di legno, non ha il senso del ritmo, non riesce a coordinare gli arti superiori ed inferiori, ma almeno non pesta più i piedi a tre-quarti della pista e riesce a seguire uno schema base di passi. Si è allenato molto in vista di questo ballo con Asaliah, sa che ci tiene molto e vuole regalarle l'esperienza completa di un gran ballo.
    In ogni caso, preferisce temporeggiare, ora la pista da ballo è gremita e teme di poter uccidere qualcuno con le sue papere, o peggio ancora rendersi ridicolo, quindi evita assolutamente.
    Inoltre due eventi catturano la sua attenzione. La prima è l'occhiata di Cesare eloquente, chiara. Il ballo è bello, ma il duo di tutori ha una missione da compiere, chiara. E poi giunge una strana dama rosa. Subito il corteo comincia ad osservarla con cura, la studia in dettaglio, coglie un certo legame con un tizio abbronzato poco più lontano. Non sembra essere niente di pericoloso, tolta la carica di rosa.
    Sorride gentile ad Asaliah complimentandosi silenziosamente per il suo portamento regale. A sua volta si presenta alla rosa Victoria e le offre anche un baciamano da etichetta. L'irruizone capita a fagiolo, visto il punto uno da dover esplorare. Tira un paio di respiri e quindi si rivolge alle due ragazze.
    Mie care dame, allora, vi lascio ai vostri intrattenimenti.
    Principessa.

    Un cenno del capo ed uno sguardo a Baba a cui la affida ogni volta. Si allontana salutando un paio di personalità che incrocia sul cammino verso il tavolo del buffet. Si avvicina, come fosse una casualità al figuro incriminato di essere amico di Lowarn, ma portatore di un cognome pesante, pericoloso. Tra le mani tiene un piattino in cui ha già adagiato due piccoli bignè con creme differenti. Guarda il piatto del Fratello e lo fissa assorto.
    Dite che sono buone quelle aragostine? Sono indeciso con quelle pallette zuccherate.
    Chiede semplicemente consiglio come se fossero amici di vecchia data.
    Non ho potuto non notare il vostro dono, quindi vi reputo esperto di dolci, forse sbaglio?
    Aggiunge a voler giustificare perchè approcciare proprio lui e non altri. Mostra un sorriso cordiale mentre gli spiriti sciamano in massa e cercando di carpire qualunque segreto siano in grado di scorgere grazie alle loro percezioni ultraterrene.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (x10), Cocoguyan (x1), Anatema dei Numi, Orologio dell’Eterno Ritorno
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione
    Mazzo di tarocchi - Tasca dimensionale

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    Equilibri Diplomatici

    La performance sostenuta dall'Autocrate davanti alla sua platea di illustri ospiti è andata molto bene: l'eloquio del nuovo Alfiere è stato magistrale, il suo portamento impeccabile, e le parole che ha accuratamente confezionato negli scorsi giorni hanno riscosso molto successo in modo trasversale a tutti gli invitati - i nostalgici del Goblin, chi preferiva la Dama del Vento, chi già simpatizza per il Saggio, e gli Alleati dall'estero che lo stanno valutando...

    Ciò che più conta, però, è che Lowarn può finalmente tornare ad accomodarsi sul proprio scranno, in paziente e speranzosa attesa che i suoi beneamati sudditi si dimentichino di lui per un po': l'orchestra riprende a suonare con vigore e trasporto, scolpendo nell'aria melodie sublimi che invitano a lanciarsi sulla pista da ballo, e il giovane Re -più incline alla musica che alle danze- spera che quelle persone rispondano al richiamo del ritmo... così da poter trarre un sospiro di sollievo nel vedere l'assembramento umano davanti all'altarino che lo ospita diradarsi almeno un pochino.

    « Vostra Grazia: io mi allontano per curare alcune questioni.
    Potrebbe essere il momento adatto per voi per conferire con Lord Silverkin, come stabilito. »


    La voce di Cesare Borgia, l'eminenza grigia rimasta a sorvegliare lo svolgimento di quella pubblica funzione travestita da festa, gli raggiunge l'orecchio -quieta e discreta-, mentre l'uomo di fianco al suo trono si china in avanti per indirizzare il fanciullo nella prossima fase della serata: una fase che è stata a lungo già analizzata, progettata, dibattuta e preparata in privato, nei giorni precedenti... ma, non di meno, un prova che l'Autocrate dovrà affrontare da solo.

    Il Maestro del Conio si congeda con un inchino, scendendo la scalinata che innalza la postazione regia e sparendo ben presto in mezzo alla calca palpitante, e l'Autocrate deve prepararsi a lasciare quella sua isoletta sicura per avventurarsi in mezzo a tutte quelle persone che lo considerano l'attrazione principale dell'evento di gala: con gli occhi verdi, scandaglia la folla alla ricerca del suo designato interlocutore.

    Lo ha già visto prima, nel corso dei Saluti, così sa cosa cercare, e da quel punto sopraelevato potrà già farsi un'idea della direzione da seguire per raggiungerlo: Lord Silverkin gli è sembrato un simpatico anziano, educato e alla mano, a giudicare dal suo vestiario tutt'altro che pomposo per un'occasione mondana come quella, ma circondato un alone misterioso -fatto di incensi e sussurri- che di sicuro potrebbe inquietare i più... ma di indubbio fascino per i gusti del Sovrano.

    Lo sguardo di Lowarn lo trova in un punto della Sala, distante qualche decina di metri in linea d'aria: il Capo-casata dei Necromanti si sta muovendo, elargendo amichevoli strette di mano con i molti nobili che incrocia e scambiando con loro giusto qualche chiacchiera senza fermarsi... come se avesse un ben chiaro intento davanti.

    E difatti eccolo che ad un certo punto si ferma e richiama l'attenzione di qualcuno nella folla...
    Qualcuno che il giovane Alfiere riconosce subito: quella è la sua amica Alma!

    La ragazza ha lo stesso abito nero di prima, sembra da sola, e regge in mano un calice di champagne mentre -con il suo solito piglio pacato e affettato- risponde al vecchino, e sembrerebbe in tutto e per tutto l'inizio di una rilassata conversazione; naturalmente, a quella distanza e con un tale rumore di fondo, è assolutamente impossibile capire di cosa stiano parlando anche provando a leggere le loro labbra, ma...

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    Ad un certo punto qualcosa sembra contrariare la signorina Iblis, la cui espressione si raffredda nella serietà grave di chi ha appena udito qualcosa di offensivo, mentre Lord Silverkin la fissa senza mutare il proprio sorriso cordiale, in attesa di una qualche risposta. Che non è quella che si aspetta, dal momento che -recuperata la sua più tipica espressione sorniona- la fanciulla gli getta in faccia con grazia il contenuto del suo bicchiere... scatenando un piccolo coro di vocalizzi sorpresi, risatine nervose e borbottii indignati che agitano gli astanti che si sono ritrovati ad assistere alla scena da vicino.

    Tuttavia, il fermento dura poco: Alma muove le labbrucce da bambola per sentenziare qualcosa che lascia tutti di sasso; poi, sorridendo graziosamente, fa una riverenza, gira i tacchi e si allontana, svanendo alla vista in mezzo alla marea di invitati.

    Jonah Silverkin, rimasto fermo al suo posto, sembra però prenderla con molta filosofia: ridacchia bonariamente -quasi divertito-, sdrammatizza l'accaduto con i presenti, si asciuga il volto e la tunica con un fazzoletto preso di tasca, e ricomincia il suo percorso di saluti ed interazioni con l'altra brava gente di Laputa; ora, raggiungerlo sembra ancora più importante... ma anche andare dalla sua amichetta per capire cosa è successo potrebbe esserlo.

    Forse preoccupato, forse incuriosito, riflettendo sul da farsi, Lowarn si alza dal suo seggio, ma non fa neppure in tempo a scendere i pochi gradini del podio che -come bestie sensibili alle vibrazioni- uno sciame di donzelle capta i suoi movimenti e gli si para davanti, chiudendogli il passo e formando uno spesso ed invalicabile ventaglio di esagitate: dopotutto, si sono aperti i giri di danze, e... non c'è fanciulla in tutta l'Isola che non si farebbe vanto di aver ballato con l'Alfiere.

    « Oh, Altezza, come parlate bene! » « Benissimo! » « Vi ascolterei per tutta la sera! » « Vi siete alzato per andare da qualche parte? » « Vi accompagno! » « Sua Maestà vuole danzare? » « Sua Altezza intendeva chiedermelo prima, vero? » « Impossibile! Sua Altezza vuole invitare me, vero? »

    Ed è una cacofonia di voci -civettuole quando si rivolgono a lui, o piccate e falsamente cortesi mentre si rimbeccano l'un l'altra-, creato da ragazze di un vario range di età che stanno sgomitando per mantenere la prima linea rispetto alle altre rivali e catturare l'attenzione del giovane Sovrano... e affrontare questa situazione sarà un'esperienza nuova e mistica. Come un viaggio all'Inferno.




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    Novità della Serata
    Lowarn ha un compito politico da portare a termine: parlare con Lord Silverkin.
    Dal suo scranno lo vede in lontananza, ma si trova ad assistere ad uno strano screzio tra il Nobile e la sua amica.
    Indeciso se recarsi prima dall'uno o dall'altra, il nuovo Alfiere viene però bloccato da un caparbio assembramento di ragazze che sembrano decise a contendersi il primo ballo dell'Autocrate.

    Tutti gli altri invitati sono liberi di continuare le loro interazioni fino al prossimo Event :flwr:
    Grazie dell'attenzione, e buon divertimento! :win:


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    Interlocutore: Victoria e Lambert


    jpgMie care dame, allora, vi lascio ai vostri intrattenimenti. Principessa.

    Con un inchino e qualche parola di congedo, Augustus aveva lasciato il suo fianco, e anche se Asaliah aveva salutato il distacco con un cenno di assenso e un sorriso tranquillo, gli occhi scarlatti della fanciulla l'avevano seguito finché avevano potuto, cercando di tenere sotto controllo l'irrazionale senso di smarrimento.

    Anche perché la sua nuova amica stava parlando allegramente già da un po', e sarebbe stato davvero scortese da parte sua non ascoltarla con la giusta attenzione, continuando a far vagare le iridi rosso rubino nella folla, come un cucciolo sperduto.


    « ...tu però hai l'incarnato molto chiaro, e anche i capelli lo sono, per questo ti gioverebbe qualche colore vivace, magari caldo o semplicemente squillante. »

    Sbattendo le palpebre, la Principessa Laputense reclinò la testolina argentea di lato con curiosità: la ragazza rosa sembrava saperne davvero tanto in materia, tanto che quel discorso sembrava quasi una lezione.
    E ad Asaliah piaceva imparare.

    « ...scommetto che un bel rosso ti donerebbe tantissimo! ♥ »
    « Un vestito... tutto rosso? »
    « Sì! Con qualche elemento dorato o bianco, per spezzare la monocromia! »

    E mentre l'Albina reclinava la testolina da una parte e provava a figurarsi qualche vestito con quelle caratteristiche -fantasticando sul modello-, qualcosa oscurò la luce del gran lampadario, incombendo alle loro spalle.

    « Mi permetto educatamente di dissentire: il rosso è un colore vistoso, se ben dosato si adatta magistralmente alla sofisticatezza della nobiltà, ma un suo abuso... lo renderebbe avulso alla casta leggiadria della Principessa, tanto da rasentare il cattivo gusto. »

    Quelle parole aleggiarono sopra le teste delle fanciulle, inserendosi nel loro discorso, ma le reazioni delle due furono molto diverse: Asaliah ne fu confusa, perché non conosceva quella voce e perché non aveva capito bene cosa avesse detto, mentre Victoria fu immediatamente colta da una sorta di disappunto, perché quella voce la conosceva invece benissimo e perché avrebbe preferito evitare l'incontro.

    Tuttavia, padroneggiando una perfetta cortesia, Victoria si volse a rivolgere i propri saluti al nuovo arrivato: un suo coetaneo e compagno di studi, ma decisamente molto più
    alto di lei -la superava per l'intera testa-, con i capelli di un singolare color malva massacrati in un orribile taglio a scodella, una vistosa rosa rossa all'occhiello, e dai manierismi così pronunciati ed interiorizzati da emanare involontariamente una tremenda spocchia.

    Non che fosse un cattivo ragazzo, ma il fatto che fosse il devoto figlio unico di due nobilissimi genitori, che gli avevano da sempre impartito un'educazione che aveva come suo punto cardine
    la superiorità della nobiltà, a distanza di tempo mostrava ormai i suoi danni frutti.

    « Oh, se non è il caro Lambert! »

    « Non so esprimere l'emozione che mi dona poter finalmente fare la vostra conoscenza! »
    esordì il ragazzo, esibendosi in un cerimonioso inchino
    « Per trovare un analogo paragone per la vostra beltà, posso considerare solamente i gigli: solo quel fiore è tanto dolce e delicato da potersi avvicinare alla vostra avvenenza. »
    raddrizzando la schiena, lo spilungone si presentò con un baciamano
    « Il mio nome è Lambert Piergoffredo Alastair: servo vostro, Principessa. »

    « Ah... Ehm... Molto lieta. »

    Come etichetta richiedeva, nel rivolgere la parola alle Dame il nuovo arrivato aveva dato precedenza alla nobildonna di più alto rango; non aveva certo inteso ignorare la sua carissima amica Victoria, e difatti -terminata la presentazione- volse gli occhi ametista alla fanciulla rosa per dedicarle un inchino più lieve e un saluto più sintetico.

    « Lady Victoria, i miei omaggi! Vi trovo incantevole, questa sera.
    Vi intrattenete con noi? »


    A quel punto, Asaliah rimbalzò le iridi scarlatte dall'uno all'altra, confusa come se si fosse persa qualche pezzo di discorso... un po' a disagio, visto che Lambert non le aveva ancora lasciato la mano.

     
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    Interlocutore: Augustus


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    Con sguardo profondamente concentrato, il rampollo degli Iblis contemplò la composizione che il suo estro creativo aveva realizzato nel proprio piatto da buffet: da qualunque prospettiva la si vedesse, c'era eleganza in quelle geometrie, e i pezzi che aveva scelto davano vita ad una squisita varietà cromatica: il viola dei mirtilli, il rosso delle fragole, il verde degli spicchi di kiwi e il giallo delle banane a rondelle...

    L'effetto visivo era davvero notevole, e Vanitas avrebbe potuto congratularsi con sé stesso, ma... mancava ancora qualcosa: come un tocco finale... così infilò tutto sotto il rubinetto della fontana di cioccolato e via. Alé. Come una divina copertura di dolce -dolcissimo- oro nero. I colori non erano spariti, nossignore! Solo avvolti e protetti dall'abbraccio di una austera coltre di mistero. Magari poteva trovare anche della panna montata e qualche ciliegia...

    Dite che sono buone quelle aragostine? Sono indeciso con quelle pallette zuccherate.

    Mentre prendeva una forchettina da dessert e ammirava il risultato finale della sua opera, il Punk non capì subito che quelle parole erano state rivolte proprio a lui, ma... il tono della voce -e l'argomento- richiamò comunque la sua attenzione, dirottando gli occhi d'oro sul volto occhialuto di un signore in abito grigio. Che gli stava sorridendo.

    Non ho potuto non notare il vostro dono, quindi vi reputo esperto di dolci,
    forse sbaglio?


    Allora ce l'aveva effettivamente con lui!
    Ma certo che lo aveva notato! Come non avrebbe potuto?
    Il suo era un dono bellissimo.

    Rincuorato dal fatto che almeno quello gli fosse stato riconosciuto, Vanitas conficcò la posata nella sua frutta affogata al cioccolato, posò momentaneamente il piattino su un angolino del tavolo che aveva davanti, e -dopo aver sventolato la mano per allontanare i fantasmi del corteo avvicinatisi troppo alla sua faccia per scrutarlo- si dedicò al nocciolo della questione.

    “Mio padre dice sempre che c'è un solo modo per capire cosa ci piace e cosa no...”

    Afferrando le pinze per dolci del servizio, una in ciascuna mano, il giovane Iblis afferrò un'aragostina nella destra e una pallina zuccherata nella mancina, e le depose nello stesso momento nel piattino del Numerologo.

    “...per questo val la pena di provare tutto, nella vita!”

    ..."scegliere"? Puah.

     
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