La Notte delle Danze

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    Impeto e tempesta

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    "Shall we dance?"

    Sala dei Ricevimenti, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Interlocutori: Asaliah, Victoria, Lambert.

    « ...scommetto che un bel rosso ti donerebbe tantissimo! ♥ »
    « Un vestito... tutto rosso? »
    « Sì! Con qualche elemento dorato o bianco, per spezzare la monocromia! »
    « Mi permetto educatamente di dissentire: il rosso è un colore vistoso, se ben dosato si adatta magistralmente alla sofisticatezza della nobiltà, ma un suo abuso... lo renderebbe avulso alla casta leggiadria della Principessa, tanto da rasentare il cattivo gusto. »
    Mentre il gruppo dei tre rampolli chiacchierava amabilmente del più e del meno, un quarto giovanotto ancora si attardava al tavolo del buffet. Tenendo un piatto ben saldo nella mancina aperta, era riuscito a disporvi un numero a dir poco spaventoso di rustici e dolcetti, riuscendo tuttavia a dar loro una forma stabile e perfettamente in equilibrio, con la perizia di qualcuno che conosceva fin troppo bene le leggi della fisica endlossiana. Certo, i suoi calcoli non erano bilanciati dalla manualità, ragion per cui aveva già rischiato di far cadere tutto con un movimento troppo brusco, ma... il risultato era riuscito a soddisfarlo, e questo bastava. Dopotutto, era pur sempre cibo gratis ... e dalle sue parti si pagava qualunque cosa; sarebbe stato scortese non approfittarne, o lasciare troppi avanzi, rischiando che venissero buttati.

    Dopo un'ultima occhiata alla sua brillante opera, si infilò tre dolcetti al limone in bocca, prima di allontanarsi del tutto dal tavolo, dove un paio di nobiluomini avevano già iniziato a fissarlo in cagnesco, complici i suoi tratti somatici non particolarmente "simpatici" per i laputensi di una certa età, probabilmente a causa di una guerra civile che nemmeno ricordava bene, avendola vissuta in tenera età. Poco importava, comunque: quando incrociò i loro sguardi si limitò a salutarli con una riverenza ed un sorriso (dopo aver ingoiato con forza i tre bocconi), trotterellando verso il gruppo di persone che aveva già puntato da un po' di tempo.

    « Oh, se non è il caro Lambert! »
    « Non so esprimere l'emozione che mi dona poter finalmente fare la vostra conoscenza! Per trovare un analogo paragone per la vostra beltà, posso considerare solamente i gigli: solo quel fiore è tanto dolce e delicato da potersi avvicinare alla vostra avvenenza. Il mio nome è Lambert Piergoffredo Alastair: servo vostro, Principessa. »
    « Ah... Ehm... Molto lieta. »
    « Lady Victoria, i miei omaggi! Vi trovo incantevole, questa sera. Vi intrattenete con noi? »

    7ztKW6h

    « La nostra Viky è sempre incantevole.
    E poi sembra fatta per questo tipo di cerimonie. »

    Si introdusse con quel complimento all'amica, affiancandosi a lei e salutandola con un occhiolino complice ed allegro. Poi si rivolse alla principessa, ma -differentemente da Lambert- non le concesse alcuna riverenza, forse per evitare di versarle addosso l'intero contenuto del suo piatto stracolmo.
    « Salve, Principessa! È un piacere conoscerti, finalmente! Io mi chiamo Rey, ma non credo tu mi abbia mai visto prima. »

    Con un portamento estremamente rilassato e socievole, fece le dovute presentazioni, per poi sfoderare uno dei suoi sorrisi migliori. Nonostante somigliasse davvero poco agli altri nobili "umani" in quella sala, nella quasi totalità di pelle chiara e lineamenti molto affusolati, a volte perfino aguzzi, il suo viso dalla pelle bronzea riusciva ad essere altrettanto dolce e piacevole alla vista. Che una certa ed involontaria somiglianza con la Mamma potesse essere complice di quello strano senso di fiducia che riusciva a trasmettere a molti (e di antipatia ad altri), non era dato saperlo.

    « Il discorso di tuo fratello è stato fantastico! Devo ammettere che non mi aspettavo nulla del genere da un mio coetaneo... o quasi. Quanti anni ha l'Alfiere? »
    Lo domandò con espressione innocente, lasciando vagare gli occhi smeraldini sulla folla, fino ad incrociarlo. Gli scappò un sorriso sornione, percependo distintamente del panico negli occhi dell'Autocrate, quando fu circondato da un assembramento di fanciulle.
    « ...direi abbastanza per attirare le attenzioni delle dame. Spero solo gli diano modo di arrivare al buffet: questi dolci al cioccolato sono la cosa più buona che abbia mai mangiato »
    Con la mano sporca di briciole, indicò un dolcetto disposto su un muro portante della sua fantastica costruzione. Aveva usato il cioccolato fuso come collante tra due pizzette, riuscendo a guadagnare spazio per cinque crocchette, altrimenti impossibili da inserire.
    « Vuoi provarlo? Te lo farei prendere subito, ma temo che dovremo finire prima le crocchette, o rischiamo che crolli tutto. Però posso conservartelo...»


     
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    "A volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle.
    E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando.
    Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo.
    Tristezza, solitudine, rabbia".


    (Alessandro D’Avenia)

    Sala dei Ricevimenti, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    jTNMuzp

    « Vostra Grazia: io mi allontano per curare alcune questioni.
    Potrebbe essere il momento adatto per voi per conferire con Lord Silverkin, come stabilito. »

    Annuendo appena al Maestro del Conio -più per educazione e rispetto delle sue doti diplomatiche, che per reale trasporto a quello che era il piano- Lowarn Galanodel l'osservò allontanarsi alle proprie faccende, prendendosi qualche attimo per riprendersi dalla sua prima prima prova e cercare con lo sguardo il prossimo obbiettivo.

    Lo trovò a qualche decina di metri di distanza da lui, e la sua vista non lo disturbò affatto. Sembrava infatti un simpatico anziano, educato e alla mano, con qualche tratto che -personalmente- trovava addirittura affascinante, nonostante fosse ben consapevole di non dover mai giudicare qualcuno dalle prime impressioni. In quel preciso momento, lo vide camminare fra la folla, per poi richiamare l'attenzione di qualcuno...

    - ...Alma?

    La schiena dell'Alfiere si rizzò, e lo sguardo indolente si fece improvvisamente più interessato.
    La sua amica sembrava momentaneamente sola, senza il fratello, e reggeva in mano un calice di champagne. Rispose al vecchino come chiunque con una buona educazione avrebbe fatto, e sembrò tutto sommato una situazione nella norma -anche se gli venne spontaneo domandarsi se si conoscessero da prima di quella sera- ... almeno finché qualcosa non sembrò contrariare Alma.

    Il Saggio, ancora accomodato al proprio scranno, vide chiaramente l'espressione della ragazzina mutare in qualcosa che -per quel poco che poteva osservare- seppe ricondurre solo ad una ipotetica offesa, ma Lord Silverkin non sembrò abbandonare il proprio sorriso cordiale, dettaglio che destabilizzò non poco il lontano spettatore, che a quel punto non sapeva più cosa pensare. A confermare la sua conoscenza di Alma, questa tornò sorniona come gli era già capitato di vedere in passato, per poi lanciare al suo interlocutore tutto lo champagne addosso. Ovviamente seguirono reazioni sorprese, nervose o indignate degli sfortunati presenti, prima che Alma sentenziasse qualcosa che lasciò tutti di sasso. Se ne andò via con una riverenza, sparendo tra la folla e lasciando Lowarn incuriosito, preoccupato e probabilmente con i sudori freddi.

    Jonah Silverkin, sembrò comunque prenderla con molta filosofia, ridacchiando bonariamente e sdrammatizzando... ma -nonostante fosse uno degli scenari migliori a quel colpo di testa dell'amica e nonostante in cuor suo Lowarn credesse in un semplice malinteso- quel tale aveva improvvisamente perso parte del suo fascino agli occhi dell'Autocrate. Ad irritare Lowarn era la sola idea che qualcuno si permettesse di offendere i suoi amici, ancor più per il senso di colpa di non poter dedicare loro tutto il tempo che avrebbe voluto e che si sarebbero meritati.

    Spinto da quelle emozioni, si levò finalmente dal proprio trono, desideroso di agire in qualche modo, ma qualcosa finì per arrestare la sua marcia prima ancora che partisse...
    « Oh, Altezza, come parlate bene! » « Benissimo! » « Vi ascolterei per tutta la sera! » « Vi siete alzato per andare da qualche parte? » « Vi accompagno! »
    ...qualcosa con troppo profumo, troppi merletti, troppe note alte e... troppo tutto.
    « Sua Maestà vuole danzare? » « Sua Altezza intendeva chiedermelo prima, vero? » « Impossibile! Sua Altezza vuole invitare me, vero? »

    -Ehm... g-grazie. Onorato dei complimenti... si. Siete tutte splendide.
    Elargendo sorrisi tirati ed espressioni compiaciute davvero poco credibili, l'Alfiere ebbe alcuni attimi di panico. Tormentato dal desiderio di fuggire al grido di battaglia "CASPITA... MA QUELLO E' UN RATTO?!?" e dalla consapevolezza di non poter fare nulla che indisponesse i componenti delle varie famiglie illustri, sentì il proprio respiro mozzarsi ed il cervello andare in blackout per qualche secondo. Poi -improvvisamente- ebbe l'idea geniale.
    -Per il ballo... beh... i miei zii si stanno occupando di stilare una lista con i nomi delle fanciulle interessate alle danze- nel dirlo, indicò Quarion e Kerobal, al momento impegnati a fissare il piccolo Ren -Più tardi, sarà scelta la mia dama dalla lista che hanno preparato. Se non l'avete ancora fatto... è bene che vi affrettiate a dare i vostri nomi. Non manca molto.
    Se fosse riuscito a sfuggire alla loro morsa, si sarebbe diretto dal vecchio Silverkin, in assenza di un chiaro segno su dove si fosse diretta Alma, prima di scomparire fra la folla.


    Energia: 100-5=95%

    Abilità Passive.

    Orecchio Assoluto
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie]

    Librarsi in volo
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile]

    Corpo Celeste
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)]

    Linfa degli Angeli
    [Proprietà di bg del sangue]

    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà, per chi ascolta, colui che parla. Una malia, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al volere di questi le parole diventino capaci di infondere nella mente di chi le oda un tale rispetto per queste e per i Saggi, che certamente non dubiteranno della loro veridicità, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Malia passiva]

    Sapienza
    [Passiva di conoscenze enciclopediche]

    Tecniche Attive.



    Ascendente | Tecnica a Consumo Basso
    Nessun Saggio è un amante della violenza, in quanto la conoscenza non nasce dall’istinto e dalle pulsioni. Non è raro quindi che i membri di Gilda fungano spesso da pacieri o da guide di grossi gruppi per la loro propensione ad evitare ogni conflitto. Eppure, può capitare che persino l’inoppugnabile logica di un Saggio non riesca a convincere un interlocutore ostinato o propenso allo scontro. E’ in casi come questo che il Saggio userà tutta la sua bravura per far sì che le sue parole penetrino nella mente del bersaglio come una lama nel burro. Basterà udire le suddette parole che esse diverranno improvvisamente più sensate facendo sì che obbedirvi non sia più un’imposizione ma bensì buon senso.
     
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    Uno dei motivi per cui Zio Quarion era il suo zio preferito era perché somigliava tantissimo alla mamma. Non solo per quanto riguarda l'aspetto fisico, in cui era in tutto e per tutto un gemello... ma anche nei profumi, negli atteggiamenti. Lo rimpinzava di dolci, lo portava in giro in braccio come un Re, picchiava rimproverava la gente che non porgeva le dovute riverenze... si sentiva a casa, con lui!
    E dopo aver quindi rimesso in riga quelle signore brutte e gelose della sua corona, si diressero finalmente verso il buffet dei dolci. Ma -prima di allontanarsi troppo da quelle antipatiche streghe-, la piccola Volpe si premurò di prelevare dalle sue tasche la cartaccia ammucchiata dei cioccolatini finora mangiati... di modo da poterli lanciare con energia contro quelle lingue velenose. Così avrebbero imparato a portare rispetto! E per concludere tutto, gli avrebbe anche fatto la linguaccia mentre si stavano allontanando. Ecco.

    -Abbiamo fatto un ottimo lavoro!
    Ma la stella più luminosa di tutti è il nostro bellissimo Re ♥


    Il piccolo Re strinse contento le braccia intorno al corpo dello zio, rinvigorendo la forza della sua presa. Avvicinò anche il viso tondo contro quello dell'Ambasciatore, strofinandosi contro guancia a guancia per ricambiare i numerosi gesti d'affetto.
    E poi...

    Non lo trovi bellissimo anche tu, Kerobal?

    ...arrivò anche lui: lo zio antipatico.
    Quello che non fa mai regali, che se ne sta in disparte... si vedeva proprio che non era come la mamma e lo zio Quarion. Era più simile al papà, ma non bello e intelligente come lui, nemmeno lontanamente! Non aveva la coda e le orecchie, infatti.
    E nemmeno una corona bella come quella dell'Alfiere. Non mancò di ribadirlo il piccolo Re, mentre -fissandolo con occhi stretti in attesa di una risposta- si premurò di sistemarla con fare molto vistoso sulla sua testa.
    Proprio bella questa corona, molto importante.

    « Bellissimo, è bellissimo: dopotutto...
    visto il patrimonio genetico, sarebbe stato impensabile il contrario. »


    Visto che era antipatico?? Non aveva capito che cosa stava dicendo, ma aveva un atteggiamento proprio fastidioso!

    « Piuttosto... non sta mangiando un po' troppi dolci?
    Non è che poi ci diventa grasso? »


    Per comprendere appieno la gravità di quelle affermazioni, sarebbe stato sufficiente rendersi conto del fatto che Ren aveva appena smesso di masticare la caramella che aveva messo in bocca.
    E sia chiaro: Ren non interrompeva mai la degustazione di un dolce.
    Accusare l'Alfiere di mangiare troppi dolci era come... non so, accusare la madre di essere troppo bella, oppure il padre di essere troppo intelligente. C'erano cose per cui non esisteva, il troppo.

    -E tu divetti 'tupido.
    E butto.


    Ecco. Così imparava anche lui a non farsi i nemici sbagliati.

     
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    Interlocutori: Asaliah (nelle intenzioni), Cesare.

    Quando l'Alfiere si alzò dal suo trono per pronunciare il suo discorso davanti a tutti gli invitati, Evangeline e Warren rizzarono le orecchie da parti diverse della sala; la prima stava facendo l'esperienza di un bagno di folla, districandosi fra saluti di circostanza, proposte d'affari che non le interessavano e spasimanti improvvisati di ogni benedettissima età e specie; il secondo invece stava evitando magistralmente ogni sorta di contatto umano e degustando ogni cocktail che riuscisse a sottrarre dai vassoi del piccolo esercito di camerieri che orbitava nelle vicinanze del buffet.

    -Nonostante la giovane età e le dimensioni contenute, il Presidio Errante si è sempre mostrato all'altezza di ogni novità o mutamento. Il Primo Alfiere Errante, colui che fu per noi Padre ed abile negoziatore, non ha mostrato alcun timore nel porre sempre il bene di Laputa al di sopra di ogni cosa, durante il suo governo illuminato. Se Laputa è riconosciuta ed indipendente, lo dobbiamo a lui soltanto.

    Il Primo Alfiere Errante, ovvero Raylek 'ap Quelt Od'Nast. Evangeline era ancora piuttosto piccola quando Laputa era comparsa per la prima volta sul semipiano, ma c'era, e quindi aveva potuto in qualche modo assistere alla nascita del Sesto Presidio e alla sua crescita. Ça va sans dire, aveva sentito anche sia della Guerra Civile che lo ha afflitto pochi anni dopo, sia dell'ascesa di Drusilia Galanodel alla fine della stessa.
    Gaspode era arrivato diverso tempo dopo, a situazione oramai da tempo stabilizzata, ma aveva sentito abbastanza da essersi fatto una pessima opinione di Raylek – per il cane egli era un indegno irresponsabile colpevole di aver gettato un'intera isola nel caos. Che egli fosse scomparso di propria volontà o meno, poco importava: nel migliore dei casi, era comunque un pericoloso imprudente.
    Evangeline fu lieta che l'animale non avesse udito quelle parole. Warren, che ne condivideva ricordi e parte della personalità, però, sì, e sebbene riuscì a trattenere commenti compromettenti, rivolse all'Alfiere un'occhiata in cagnesco.

    -Dopo la sua scomparsa, fu succeduto dal Secondo Alfiere Errante, nonché mia madre... e Madre di tutti noi. Guidando gli eserciti in numerose battaglie, ha difeso i nostri confini, protetto gli innocenti e cementato alleanze. Grazie al suo operato, Laputa ha trovato la forza di sollevarsi economicamente e progredire, scoprendo nella Magia e nella disciplina marziale le sue eccellenze.

    Quella era invece la Laputa che aveva conosciuto l'Evangeline più grandicella e in grado di comprendere meglio il mondo circostante al di fuori della scuola e del parco giochi dove la portava sempre suo nonno per mangiare insieme il gelato. Era quella dove suo fratello si era trasferito per motivi di studio, e quella in cui Gaspode stesso era naufragato qualche anno fa.

    -Qualunque sia l'appellativo con cui passerò alla storia, è mia intenzione seguire le orme dei miei predecessori, contribuendo alla crescita di questo popolo fiero e meraviglioso. Mai oserò cancellare o svilire l'operato del Primo e del Secondo Alfiere Errante, piuttosto arricchirò questa terra attraverso Cultura e Ragione, a cui sono fortemente legato. Perché la Cultura non è altro che un nobilissimo strumento... e la Ragione è l'unica mano sapiente in grado di eseguire melodie perfette.

    Fu in quel momento che Evangeline si accorse finalmente del nervosismo che traspariva dalla voce del neo-Alfiere, e del lavoro immenso che doveva esserci dietro quel discorso – probabilmente il risultato di numerosi tentativi e ore passate sui fogli prima e a recitarlo davanti a uno specchio poi. Perché solo chi non aveva più il tempo di pensare a qualcos'altro avrebbe portato qualcosa di così legnoso.

    -Concludo col ringraziarvi dal profondo del cuore della vostra presenza, oggi: confido in tutti voi, nella vostra collaborazione e nel vostro supporto, affinché il Presidio Errante possa continuare a godere della gloria e del prestigio che gli spettano, anche in tempi incerti come quelli attuali. Solo unendo le forze potremo aspirare ad un futuro luminoso.

    Applaudirono entrambi – Evangeline per un misto di pietà e buona educazione, e Warren perché troppo inebriato per non farsi trascinare dalla folla (ma non abbastanza da non aver compreso il monologo: un istante dopo stava infatti già braccando un cameriere intimandogli di dargli “qualcosa di forte” per sopportare meglio “quella sbalorditiva sfilza di troiate” che l'Alfiere aveva loro appena “rifilato”).
    Lowarn doveva fare ancora molta strada per arrivare al carisma dei suoi parenti – Gaspode, che invero non lo conosceva neppure molto bene, l'aveva descritto a Evangeline come un ragazzo tranquillo, ma molto timido e introverso. Abituato a parlare con la propria musica o a non parlare affatto, non c'era da stupirsi se il suo monologo era sembrato quanto di più artificiale concepibile. Perfino Ren dava l'impressione di avere più mordente. Ren. Un bambino che forse neppure sapeva ancora gattonare.

    Evangeline decise infine di fare fede alla nota mentale che si era fatta poco prima, e cercò nella folla la principessa Asaliah. Ancora non si era separata dal signor Asensi, ma la Matrona aveva in qualche modo intuito che se avesse cercato di aspettare ancora un'occasione anziché crearsene una, le avrebbe parlato alla nomina del prossimo Alfiere.
    Così avanzò nella direzione della ragazza, aprendo la bocca per chiamare il nome di lei e al tempo stesso annunciarsi. Arrivò solo a “Pri-”.

    « Vi porgo le mie più sentite scuse, Milady: vi siete fatta male? »

    Quando alzò gli occhi scarlatti sulla fonte di quella voce, Evangeline scoprì di essersi appena scontrata con Cesare Borgia. Quest'ultimo si era profuso in un inchino rispettoso, fermandosi anche per evitare ulteriori brutte figure qualora avesse deciso di liquidarla con delle rapide scuse di circostanza.
    Evangeline aveva voluto già parlare con Borgia già da prima, ma l'uomo pareva essere di fretta – e di certo non aveva dato l'impressione di stare zigzagando fra gli invitati per raggiungere proprio lei. Non esattamente le circostanze in cui avrebbe voluto incontrare il mercante.

    « Non si preoccupi, Messere. Sono più robusta di quanto sembri. Piuttosto, signor Borgia, spero di non starla trattenendo – mi è parso di vederla un po'... intento, sbaglio? »



    Edited by Kuma. - 28/5/2020, 14:52
     
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    Interlocutore: Victoria, Lambert e Reynard


    jpg« La nostra Viky è sempre incantevole.
    E poi sembra fatta per questo tipo di cerimonie. »


    Una voce sconosciuta -almeno per la Principessa Asaliah- richiamò l'attenzione del trio su di un giovanotto dai folti ricci scuri, avvicinatosi a loro dal tavolo del buffet: sembrava avere circa la stessa età degli altri presenti, ed abbigliato di un'alta uniforme nera dai dettagli dorati che lo identificava come un qualche rampollo Laputense, e tuttavia... le prime cose l'albina notò di lui furono principalmente il sorriso -che ispirava allegria-, gli occhi verdi e brillanti -che le piacquero subito, perché le ricordarono quelli della sua Mamma!- e il piatto da portata. Non tanto perché fosse stracolmo, ma perché in qualche modo riusciva persino a reggersi in equilibrio, e quello appariva davvero strano.

    « Oh, Reynard...! Tu sì che mi conosci...! ♥ »

    Perfettamente a suo agio nel ricevere quel tipo di complimenti, la fanciulla dai capelli rosa non fu per nulla sorpresa dalla vista e dall'approccio amichevole (quasi confidenziale) di quel giovanotto... diversamente dal ragazzo di nome Lambert, che se era rimasto a fissare il nuovo arrivato con espressione accigliata e corrugando la fronte con aria interdetta, si ritrovò a sgranare gli occhi ametista, boccheggiando come un pesce sui banchi del mercato quando quello rivolse la parola alla Principessa.

    « Salve, Principessa! È un piacere conoscerti, finalmente!
    Io mi chiamo Rey, ma non credo tu mi abbia mai visto prima. »


    Per nulla sconvolta dall'inosservanza dell'etichetta da parte di quel giovane dalla pelle ambrata, la fanciulla dagli occhi rossi reclinò il capo da una parte, divenendo pensierosa e facendo tintinnare l'oro e l'argento che componevano la sua tiara, provando a ricordare: per qualche motivo, quell'ultima frase buttata lì le provocò un certo dispiacere; dopotutto, non le capitava spesso di andare in giro per l'Isola e non conosceva molte persone se non di vista... ancor meno se si trattava di ragazzi o ragazze della sua età... qualunque fosse!

    Purtroppo, non ricordando molto altro prima del momento in cui Augustus l'aveva trovata tra le nevi del Nord -a parte qualche sprazzo caotico e frammentario-, l'Albina non era troppo sicura di saper stimare da quanto tempo esistesse... e tornando a quel giovanotto dal sorriso brillante... No, niente, mai visto prima...! Il faccino le si imbronciò un poco mentre scuoteva tra sé e sé la testolina candida in segno di diniego, sovrappensiero... ma si riebbe abbastanza in fretta, riuscendo ad abbozzare un sorriso gentile e di genuino entusiasmo; in fondo, non c'era da perdersi d'animo: stava conoscendo tante persone nuove in quella serata!

    « Piacere di conoscerti anche per me, Rey...! Io sono Asaliah...! »

    « Il discorso di tuo fratello è stato fantastico! Devo ammettere che non mi aspettavo nulla del genere da un mio coetaneo... o quasi. Quanti anni ha l'Alfiere? »

    Sbattendo le palpebre bordate di lunghe ciglia per un paio di volte, la Principessa Laputense rifletté un istante sulla domanda... e si accorse in quel momento di non conoscere la risposta. Quanti anni aveva Lowarn?

    « ...direi abbastanza per attirare le attenzioni delle dame. »

    « Oh, scommetto che quello è merito della corona...! »
    si inserì Victoria, sempre pronta a duettare con quel pettegolo buon amico

    « Spero solo gli diano modo di arrivare al buffet: questi dolci al cioccolato
    sono la cosa più buona che abbia mai mangiato. »

    disse, indicando il dolcetto incastonato al centro della costruzione, saldato con il cioccolato fuso
    « Vuoi provarlo? Te lo farei prendere subito, ma temo che dovremo finire prima le crocchette, o rischiamo che crolli tutto. Però posso conservartelo...»

    « Reynard. Blake. Uthadar. »
    scandì Lambert, scandalizzato, trovando solo allora la forza di riaversi dallo shock
    « Come vi permettete di rivolgervi alla Principessa con una tale insolenza...?! »

    Nonostante l'aria allampanata e il davvero orribile taglio che faceva apparire la sua capigliatura una scodella lilla, Lambert Piergoffredo Alastair era terribilmente alto... alto ed intimidatorio, e probabilmente avrebbe potuto indurre una certa soggezione sull'inconsapevole e sempre spensierato Reynard (decisamente più bassino ed esile di lui), se solo -nello squadrarlo da capo a piedi- il Nobile Laputense non fosse apparso così pallido, così incredulo e così sconvolto da sembrare sul punto di svenire per un mancamento.

    « Passi la sfrontatezza con cui vi siete presentato ad una festa a cui non avete neppure il rango per accedere, passi l'infelice coincidenza per cui indossate il mio stesso vestito, e passi anche l'ignobile leggerezza con cui avete rivolto la parola a sua Altezza, ma... ma... ma... con quale ardita villania osate offrire i vostri avanzi a sua Grazia?! »

    Lambert, sempre così devoto all'etichetta e alla gerarchia, stava iperventilando... e Victoria ebbe la sensazione che, da un momento all'altro, avrebbe dovuto acchiapparlo al volo prima che si schiantasse al suolo con un tonfo sordo. Specie quando arrivò, del tutto inaspettato, il colpo di grazia.

    « ...allora dovremmo finire prima le crocchette! »

    ...la Principessa intendeva veramente dar retta a quel tipo?!

     
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    Sala da Ballo


    Il tentativo di approccio al bersaglio, per fortuna, pare essere riuscito discretamente. Si segna mentalmente che il cibo è sempre un buon modo per agganciare qualcuno.
    Lascia che il ragazzo gli riempia il piatto con i dolcini e gli mostra un sorriso di cortesia. Avvicina il piatto al viso, sollevandolo sino all'altezza degli occhi, per meglio studiare i dolci. In realtà con Quarion si è dovuto prostrare più volte per assaggiare le diverse decine di menù proposti per la serata, quindi conosce discretamente i sapori del buffet e di tutti gli altri possibili.
    Una persona saggia suo padre. A volte non provare è molto peggio di tutte le altre possibilità.
    Anche se, in alcuni casi, è necessaria moderazione.

    Risponde cortese abbassando il piatto ed incrociando lo sguardo del suo interlocutore. Giulietta, spudorata comincia a scandagliare le profondità dell'animo altrui alla ricerca di eventuali anomalie, ma cosa ben più importante per cogliere strani rumori del suo cuore o i collegamenti e le relazioni con gli altri presenti nella sala da ballo. Tutto potrebbe tornare utile, quindi meglio saperlo.
    Io sono il Magister Asensi, è un piacere fare la sua conoscenza. Il neo-Alfiere parla sempre di lei e di sua sorella, ma penso di non aver mai avuto il piacere di incontrarci in precedenza, giusto?
    Domanda recuperando una forchettina dal tavolo con cui rigira la palletta di zucchero come a volerla studiare meglio.
    Lowarn è un ragazzo molto introverso, sono molto felice di sapere che abbia trovato degli amici fidati.
    E' sincero, anche se per lo stesso motivo vuole essere sicuro che gli amici dell'Alfiere siano persone degne di questo nome e non satanassi vari ed eventuali.
    Ditemi...
    Con lo sguardo scandaglia i presenti per vedere il povero Alfiere immerso in una masnada di fanciulle urlanti. Sospira felice di non essere lui la vittima sacrificale.
    Di che affari si occupa lei e la sua famiglia?
    Probabilmente sembrerà un genitore troppo protettivo, ma vuole nascondersi dietro questa utile maschera.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (x10), Cocoguyan (x1), Anatema dei Numi, Orologio dell’Eterno Ritorno
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione
    Mazzo di tarocchi - Tasca dimensionale

    Attive

    Scheda: Qui


    La situazione intorno il nuovo Autocrate, data la presenza soffocante delle varie pretendenti, comincia a farsi via via più stringente e di difficile gestione.
    Inutile dire che l'escamotage di richiamare la presenza di un ratto non fa che suscitare un coro stridente di risatine
    Oh, Altezza, ma che burlone che è!
    Se è interessato ai ratti, sa che ne ho una collezione a casa?
    Continuano le ragazze ad assiepare ogni centrimetro del perimetro personale dell'Alfiere non permettendogli nemmeno un passo. Lo stratagemma del ballo, invece, sembra essere più funzionale, visto che un paio di dame sciamano verso lo Zio Quarion facendosi reciprocamente lo sgambetto per guadagnare qualche metro sull'avversaria. Altre quattro dame, invece, restano ben ancorate all'Altezza Reale manco facessero parte della sua guardia personale. A loro non interessa un misero ballo, sono lungimiranti, sanno che una danza non conta nulla, è un anello quello che anelano, e magari anche un erede.
    Altezza le ho già detto che mio Padre possiede una bellissima villa nel Latifondo? Abbiamo da poco comprato un letto baldacchino FAVOLOSO, magari una di queste sere può venire a cena, cosa ne pensa?
    Risponde la procace rossa che fiancheggia la destra dell'Alfiere. Subito viene seguita da una bionda che sorride beffarda ed aggiunge.
    Invece mio Nonno ha una cripta nella zona cimiteriale finemente restaurata poco tempo addietro. Stiamo facendo degli scavi e stiamo trovando alcuni reperti strabilianti! Se la sua Maestà è interessata potrei organizzarle una passseggiata!
    Seguono una pioggia di proposte di ogni genere e gusto, alcune riguardanti una mandria di ratti che è meglio non riportare. In ogni caso lo sciame di Dame scorta la Maestà verso l'esaurimento, se non fosse per un barlume di magia che è chiaramente percepibile. Lowarn sentirà chiaramente una mano che gli si poggia sulla spalla destra, una forza leggera che lo invita a fermarsi giusto un passo. Quello che vede, a seguire, è quantomeno bizzarro. Davanti a sè un secondo Lowarn continua a camminare contornato dalle figure delle dame chiaose. Il Principe viene affiancato da un signore non più troppo giovane, poco meno di cinquantanni, dall'aspetto curate, sicuramente un nobile. Indossa un completo color borgogna con un doppiopetto vinaccia che esalta il bianco della camicia. Non è molto alto, ha lineamenti severi e rigorosi, come la linea dei baffi e della barba. Ha un che di straniero, forse più tipico dell'Est che di Laputa. Con un sorriso bonario allunga un braccio al Principe, invitandolo ad appoggiarsi mentre con la mano libera si tira indietro i capelli sottili e scuri.
    Le chiedo scusa Maestà per i modi un po' bizzarri, ma ho temuto per il suo udito, quelle Dame urlavano almeno due-tre ottave oltre quello che è umanamente percepibile.
    Per l'Autocrate non sarà difficile inserire il figuro nella Nobiltà di Laputa, forse più complesso capire a quale famiglia fa invece capo. In ogni caso il figuro invita il Principe a spostarsi verso le balconate, insomma dal lato opposto rispetto dove si trovano attualmente le dame.
    Gradisce prendere un po' d'aria? La mia illusione dovrebbe garantirle qualche minuto di tranquillità.
    Inoltre finchè siamo in compagnia nessuno può vederci o sentirci. Spero che gradisca questa piccola pausa dai doveri della serata.

    Se il Principe lo permetterà il Nobile accompagnerà l'Altezza Reale verso la balconata per godersi un po' di aria fresca e frizzante dei cieli di Laputa. Camminare all'interno della bolla illusoria è strano, poter vedere e sentire, senza esser visti ed ascoltati è quantomeno bizzarro. Il Nobile sorride tranquillo come se fosse abituato a simili sparizioni.
    Personalmente trovo quantomeno piacevoli queste occasioni speciali di festa, ma reputo che un po' di, umh, tranquillità, durante la serata sia sempre necessaria.
    Chiacchiera con tranquillità per poi fermarsi di colpo, come se si fosse ricordato qualcosa di importante o magari aver notato l'imbarazzo che creato.
    Kalsier Ulthadar, per servirla sua Maestà. Le chiedo perdono per esser arrivato troppo tardi per il consueto saluto, spero gradisca questo piccolo dono di tranquillità come scusante.
     
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    Interlocutore: Evangeline


    jpg « Non si preoccupi, Messere. Sono più robusta di quanto sembri. »
    rassicurò la Matrona, levando su di lui gli occhi scarlatti
    « Piuttosto, signor Borgia, spero di non starla trattenendo – mi è parso di vederla un po'... intento, sbaglio? »

    Senza alterare la compostezza granitica del suo volto severo in una qualche smorfia più adatta a salamelecchi affettati, Cesare Vittorio Borgia si limitò a scuotere lievemente il capo, prima di accompagnare qualche parola esplicativa a quel gesto di diniego che fece oscillare appena le lunghe ciocche brune che gli incorniciavano il viso.

    « Milady non sbaglia di certo... ma suppongo che "essere intento" sia diventato uno stile di vita, più che una condizione momentanea. »
    esordì l'uomo, trovandosi ad arricciare le labbra in un lieve sorriso
    « Non datevi dunque pensiero: mi trattengo volentieri con voi - se non avete impegni che possano richiedervi altrove. »

    Non mentiva: tanto più che, uno sguardo alla folla, gli rivelò che qualcosa di scandaloso fosse appena intercorso -diversi metri più in là, attraverso un mare di folla- tra Lord Silverkin e la ragazzina Iblis; certo, il piano originario prevedeva che il Condottiero raggiungesse la sorvegliata speciale... ma pur conservando quell'intenzione, non serviva un fine stratega per intuire che -al momento- la fanciulla di nome Alma avrebbe avuto la guardia alzata e ben poca voglia di parlare con uno straniero, che avrebbe probabilmente accomunato a quello con cui aveva appena avuto un qualche diverbio.

    Meglio attendere che le acque si calmassero per intercettarla ed interrogarla come era stata sua intenzione fin dall'inizio... perciò, in quel momento, poteva dedicare le sue attenzioni e la sua dialettica alla Dama che aveva davanti: tutto ciò che gli serviva era un valido argomento di conversazione.


    « Se così non fosse, e potessi reclamare le vostre attenzioni per qualche momento... sarei molto lieto -oltre che profondamente riconoscente- di apprendere qualcosa sulla creatura di cui avete fatto dono all'Autocrate. »
    esordì con tono calmo, portando la mano sul petto e chinando il capo
    « Essendo mio compito prestare supporto a Vostra Grazia, vorrei essere preparato a fornire le giuste cure a quel superbo animale. »

     
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    Prince of Laputa

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    "A volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle.
    E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando.
    Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo.
    Tristezza, solitudine, rabbia".


    (Alessandro D’Avenia)

    Sala dei Ricevimenti, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Interlocutore: Kalsier Ulthadar

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    Nonostante l'Alfiere Errante avesse trovato alcuni stratagemmi per allontanare il capannello di donzelle dalla sua persona, riuscì a far presa solo su poche di loro, finendo per esser placcato da proposte sempre più strane o di difficile comprensione. Avrebbe voluto declinare ogni invito con garbo e gentilezza, tuttavia gli fu complicato perfino parlare, interrotto dal loro affannarsi per ottenere semplicemente delle attenzioni. Per qualche attimo provò della sincera pena per di loro, ma non abbastanza per non finire vittima del tremendo impulso di defilarsi il prima possibile da quella che riteneva essere l'anticamera di un girone infernale.

    Altezza le ho già detto che mio Padre possiede una bellissima villa nel Latifondo? Abbiamo da poco comprato un letto baldacchino FAVOLOSO, magari una di queste sere può venire a cena, cosa ne pensa? -Oh, beh... son lieto che la vostra famiglia abbia così a cuore l'estetica della mobilia, milady, però... vede... io...- Invece mio Nonno ha una cripta nella zona cimiteriale finemente restaurata poco tempo addietro. Stiamo facendo degli scavi e stiamo trovando alcuni reperti strabilianti! Se la sua Maestà è interessata potrei organizzarle una passseggiata! -Trovo l'idea davvero brillante, milady... tuttavia avrei da...
    Quello strano teatrino durò ancora, e l'Alfiere era quasi sul punto di mettersi ad urlare quando -accompagnata da uno strano sentore di magia- una mano gli si posò sulla spalla, invitandolo a retrocedere. Fu allora che notò un altro sé stesso apparire al suo posto, camminando poi per la sala con il solito gruppo di fanciulle ad isolarlo dal resto del mondo.

    Guardandosi attorno, probabilmente per rintracciare il padrone di quella mano, il giovane Galanodel si ritrovò affiancato da un uomo di mezz'età dall'aspetto molto curato ed elegante. Indossava un completo borgogna con doppiopetto vinaccia sopra ad una camicia bianca. Aveva un sorriso gentile e gli allungò un braccio, nel tacito invito di allontanarsi da quella "zona rossa".
    Le chiedo scusa Maestà per i modi un po' bizzarri, ma ho temuto per il suo udito, quelle Dame urlavano almeno due-tre ottave oltre quello che è umanamente percepibile.
    -Direi anche quattro...
    Confermò il neo-incoronato Alfiere, sorridendo imbarazzato.
    Gradisce prendere un po' d'aria? La mia illusione dovrebbe garantirle qualche minuto di tranquillità. Inoltre finchè siamo in compagnia nessuno può vederci o sentirci. Spero che gradisca questa piccola pausa dai doveri della serata.

    Assecondando il gesto affermativo di Lowarn, lo accompagnò alla balconata più vicina, ed il Musico rimase a dir poco ammirato per quelle abilità che tanto desiderò avere a sua volta, soprattutto per circostanze come quella. Nel silenzio delle ombre dietro cui si celavano, si permise di ascoltare il battito dell'uomo, percependo una lieve ansia che non suggeriva bugie, ma forse un carattere introverso come il suo.
    Personalmente trovo quantomeno piacevoli queste occasioni speciali di festa, ma reputo che un po' di, umh, tranquillità, durante la serata sia sempre necessaria. Kalsier Ulthadar, per servirla sua Maestà. Le chiedo perdono per esser arrivato troppo tardi per il consueto saluto, spero gradisca questo piccolo dono di tranquillità come scusante.

    -Si tratta certamente di un dono utile e gradito- l'Alfiere sorrise, questa volta sinceramente, reclinando la testa -Ha delle abilità davvero interessanti: un giorno mi piacerebbe impararle.
    Non mentiva: dopotutto, non gli piaceva rimanere sotto i riflettori per periodi troppo lunghi, ancor più se rischiava di essere sbranato vivo da delle coetanee (e non) in abito da sera.
    -In ogni caso, spero che non ci sia stato nulla di grave a causare il ritardo; è mio interesse che i miei invitati trascorrano questi momenti in totale serenità.


    Energia: 95%

    Abilità Passive.

    Orecchio Assoluto
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie]

    Librarsi in volo
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile]

    Corpo Celeste
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)]

    Linfa degli Angeli
    [Proprietà di bg del sangue]

    Autorevolezza
    [Malia passiva]

    Sapienza
    [Passiva di conoscenze enciclopediche]
     
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    "Shall we dance?"

    Sala dei Ricevimenti, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Interlocutori: Asaliah, Victoria, Lambert.

    « Reynard. Blake. Uthadar.
    Come vi permettete di rivolgervi alla Principessa con una tale insolenza...?! »

    L'interpellato, a quel richiamo, sollevò lentamente la testa con una credibilissima espressione spaesata, tipica di chi sembrava essere appena caduto dalle nuvole.
    « Passi la sfrontatezza con cui vi siete presentato ad una festa a cui non avete neppure il rango per accedere, passi l'infelice coincidenza per cui indossate il mio stesso vestito, e passi anche l'ignobile leggerezza con cui avete rivolto la parola a sua Altezza, ma... ma... ma... con quale ardita villania osate offrire i vostri avanzi a sua Grazia?! »
    A quel punto, sarebbe andata più o meno come accadeva in tutte le feste: Rey avrebbe detto qualcosa di fondamentalmente irritante per il giovane rampollo, e l'altro -nel migliore dei casi- lo avrebbe redarguito con vocetta acuta e non troppo velate minacce, non trascurando mai di fargli notare quale fosse il suo posto all'interno della gerarchia laputense. Allora Rey si sarebbe limitato ad una battuta... e Lambert avrebbe passato il resto della serata nel cercare un modo per cacciarlo.
    « ...allora dovremmo finire prima le crocchette! »
    Per fortuna -quella volta- s'intromise la Principessa, provocando l'apparizione di un sorriso furbetto sul volto esotico del ragazzo, che sarebbe comunque potuto benissimo passare per semplice approvazione o simpatia nei suoi confronti.

    « Sua Grazia è molto acuta, ed anche abile nelle costruzioni » affermò, chinando lievemente il capo, per poi rivolgersi all'avversario amico. « Suvvia Lambert, niente musi lunghi! Questi non son mica "avanzi"... Li ho appena presi dal buffet e non son certo mangiucchiati! »
    Appurata la sua innocenza, sarebbe tornato a rivolgere le proprie attenzioni verso la bella principessa laputense.
    « Comunque, tornando all'Alfiere...» continuò, decidendo tuttavia di tralasciare la questione dell'età, consapevole che Lowarn Galanodel -fra i Principi e le Principesse laputensi- fosse il più grande, dopo Ryusang Galanodel « Sono molto felice che ora governi un Saggio ed un Musicista. Sai, ho sempre pensato che Laputa avesse bisogno di più cultura! »
    Nonostante non fosse nemmeno un invitato, parlava con naturalezza e simpatia, del tutto a suo agio in quella situazione un po' surreale.
    « In realtà, anche se faccio il soldato, non sono molto bravo... però mi piace molto leggere e studiare, e credo che avere una buona cultura possa essermi d'aiuto anche in guerra. Tu cosa ne pensi? Ti piace leggere? »


     
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    Interlocutore: Cesare Borgia

    « Milady non sbaglia di certo... ma suppongo che "essere intento" sia diventato uno stile di vita, più che una condizione momentanea. Non datevi dunque pensiero: mi trattengo volentieri con voi - se non avete impegni che possano richiedervi altrove. »

    Disse Cesare Borgia, il cui tono di massimo contegno misto a rassegnazione e umorismo molto tongue in cheek strappò alla Matrona un sorriso divertito. Ella stessa si riconobbe non poco in quella replica, e il lampo di un pensiero fece tornare a galla il suo proposito di trovare del tempo per stilare una lista di persone affidabili a cui delegare parte dei suoi compiti – anche a costo di procrastinare compiti teoricamente più urgenti.

    « Oh, nessun impegno urgente in questo momento. » Gli occhi rossi di lei si posarono su alcuni dei mosconi di poco fa. « Senza contare che l'indirizzo di Villa Acquamarina non è certo un segreto di Stato. »

    Chi pensava di avere qualcosa di interessante da proporle, poteva scriverle o, se si trattava di qualcosa di urgente, chiedere al suo segretario di fissarle un incontro nei prossimi giorni. Evangeline aveva tuttavia dato istruzioni di respingere le richieste più frivole; privilegi dell'essere il capo, e di trovarsi una volta tanto in territorio straniero: le sue missioni diplomatiche, infatti, tendevano a essere accorpate ai pochi giorni di ferie che occasionalmente si concedeva.

    « Se così non fosse, e potessi reclamare le vostre attenzioni per qualche momento... sarei molto lieto -oltre che profondamente riconoscente- di apprendere qualcosa sulla creatura di cui avete fatto dono all'Autocrate. Essendo mio compito prestare supporto a Vostra Grazia, vorrei essere preparato a fornire le giuste cure a quel superbo animale. »

    Evangeline sbarrò gli occhi, colta alla sprovvista. Quello non era esattamente l'argomento di cui si aspettava di discorrere con il Maestro del Conio di Laputa, o almeno non il primo in assoluto e non quella notte. Eppure, dovette ammettere, aveva senso: tutta la pompa che aveva accompagnato l'ingresso e la consegna di quell'improbabile cane-lupo non avrebbe avuto lo stesso effetto se si fossero fermati a dare all'Alfiere le istruzioni per prendersi cura dell'animale; inoltre, gli altri ospiti si sarebbero di certo spazientiti se fosse rimasta lì per tutto il tempo necessario.

    « Ah, si occupa anche di questo? » chiese la giovane, tentando disperatamente di guadagnare tempo mentre cercava di rammentare quanto dettole da Gaspode oramai settimane or sono. « Comincio a capire meglio cosa intendesse poco fa, sa? Ad ogni modo, come avrà visto, si tratta di un cane a pelo medio, ma oltre a tutti gli accorgimenti del caso, serve stare attenti a quando si spazzola il suo manto o gli si fa il bagno: grazie all'eredità della madre, infatti, quella bestiola accumula un sacco di elettricità statica in più del normale, e per questo sono consigliabili dei guanti insulanti! »

    Forse, rifletté, avrebbe potuto limitarsi a un violino pregiato. Sarebbe stato senza dubbio molto più facile sia da trovare che da mantenere. O almeno da mantenere: invero, quel cucciolo era qualcosa che Gaspode aveva deciso di farle trovare davanti da un giorno all'altro, e solo più tardi le aveva raccontato da dove e come esso fosse saltato fuori. Suddetta spiegazione era cominciata con: “Quando papà cane e mamma cane si vogliono tanto tanto bene...”

    « Sul cibo ci sono meno problemi: mangia senza problemi tutto quello che può mangiare un cane o un lupo qualsiasi, e con le medesime intolleranze. In aggiunta, può ricavare energia da elettricità a basso voltaggio, che comunque non dovrebbe sostituire una dieta sana ed equilibrata. »
    O, secondo il padre, “finché non mangia cioccolato, uva o cipolle, non c'è nulla di cui preoccuparsi”.
    « Oh, e... ehm... » Quella era la più difficile. Evangeline sorrise imbarazzata, il viso che si era acceso di tonalità rosee. « Se il cane, crescendo, dovesse cominciare a sviluppare qualche predisposizione naturale per il Nen o abilità assimilabili, non c'è nulla di cui allarmarsi! L'esperto con cui mi sono consultata mi ha detto che se succede, perché comunque le probabilità dovrebbero essere piuttosto basse, basta trovare qualcuno capace di addestrarlo adeguatamente, ma sono certa che a Laputa gente preparata in tal senso non manchi, giusto? »

     
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    Interlocutore: Victoria, Lambert e Reynard


    jpgNonostante i toni dello scambio tra il ragazzo con la pelle d'ambra e il giovanotto altoalto sarebbero potuti sembrare turbolenti e quasi antipatici, nell'assistervi la fanciulla albina non vi percepì a pelle nessuna reale ostilità: forse era l'atmosfera festante della grande Sala da Ballo -dove niente di brutto sembrava poter accadere-, forse per la reazione fin troppo rilassata con cui l'interessato aveva accolto le "accuse", o forse persino per il sorriso disteso e divertito con cui Victoria li osservava, ma...

    Più che in mezzo ad un qualche conflitto, Asaliah ebbe l'impressione di star assistendo ad una di quelle conversazioni
    in codice che i personaggi di alcuni libri che aveva letto sanno intessere quando sono moltomolto amici.

    Era bello vedere le persone essere moltomolto amici: dava una sensazione tiepida e piacevole, simile a quella che provava quando era con Augustus, ma... se ne sentì anche un po' esclusa; così, la Principessa Laputense si concentrò piuttosto sulla complessa costruzione che Reynard aveva realizzato nel proprio piatto da buffet.

    Per arrivare al dolcino al cioccolato, bisognava prima consumare le quattro crocchette.
    Quattro. Esattamente come loro...!

    « Sua Grazia è molto acuta, ed anche abile nelle costruzioni »

    « Ci gioco spesso con il Fratellino Ren! »

    La replica della fanciulla dagli occhi scarlatti sorse spontanea ed istintiva, sorridendo allegramente al ricordo dell'ultimo castello che avevano realizzato come modellino a tema "casa delle vacanze del Re": avevano anche progettato una piscina che sarebbe poi stata riempita con le caramelle.

    « Suvvia Lambert, niente musi lunghi! Questi non son mica "avanzi"...
    Li ho appena presi dal buffet e non son certo mangiucchiati! »


    « È comunque oltraggioso pretendere che sua Grazia mangi dal tuo stesso piatto! »
    ribadì il Rampollo, incrociando le braccia con fare indignato
    « Non hai il rango -e perciò il diritto- di prenderti tanta confidenza con sua Grazia;
    per cavalleria avresti dovuto al limite cedere il tuo piatto...! »


    « Oh, sì, certo... se il tuo piano è avvelenarla. »

    Scrutando con poca convinzione -ed eloquente disapprovazione- la pessima accozzaglia di cibo, il commento di Victoria trovò comunque il modo di suonare simpatico e garbato, stemperando le eterne ed inconciliabili differenze tra Lambert -cui strappò uno sbuffo rassegnato- e Reynard, che -dal canto suo- riprese le fila della conversazione, impermeabile e qualunque critica.

    « Comunque, tornando all'Alfiere... Sono molto felice che ora governi un Saggio ed un Musicista.
    Sai, ho sempre pensato che Laputa avesse bisogno di più cultura! »

    proseguì Rey con disinvoltura, cercando ancora una volta di apprendere qualcosa sul Nuovo Alfiere
    « In realtà, anche se faccio il soldato, non sono molto bravo... però mi piace molto leggere e studiare, e credo che avere una buona cultura possa essermi d'aiuto anche in guerra.
    Tu cosa ne pensi? Ti piace leggere? »


    La Principessa reclinò la testolina argentata da una parte e parve riflettere sulla faccenda per qualche istante; poi, sulle labbra pallide ma ben disegnate spuntò un sorriso gentile e -al solito- entusiasta: dopotutto, studiare era una delle sue attività preferite.

    « Oh, sì! Mi piace leggere! Soprattutto le storie! ...anche se di guerra non mi intendo molto, e non so se le storie sono d'aiuto con quella... »
    aggiunse, con tono più quieto e riflessivo, prima di rivolgere a sua volta una domanda al giovane
    « Se non sei tanto bravo a fare il soldato, perché non fai il Mago o lo studioso? Anche il mio amico Augustus non è tanto bravo a fare il soldato, ma è bravissimo e fortissimo lo stesso! »

     
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    Interlocutore: Evangeline


    jpg« Oh, nessun impegno urgente in questo momento.
    Senza contare che l'indirizzo di Villa Acquamarina non è certo un segreto di Stato.
    »

    La replica della sua giovane interlocutrice pervenne al Borgia corredata da un sorriso divertito, ma soprattutto da un piglio comprensivo; dopotutto, in qualità di governanti e amministratori, potevano capirsi al volo per quanto concerneva la costante, ingombrante presenza degli impegni mondani - a prescindere dalla natura ed entità che essi avessero.

    Davanti al primo argomento di conversazione che il Maestro del Conio Laputense estrasse dal carniere, la Matrona di Altatorre sgranò gli occhi sorpresa... e, valutando l'ipotesi di aver scelto un tema poco congeniale, Cesare si affrettò a vagliare mentalmente le opzioni utili per un
    "piano B". Fortunatamente, non fu necessario.

    « Ah, si occupa anche di questo?
    Comincio a capire meglio cosa intendesse poco fa, sa?
    »

    « Non ci sono cose che è permesso trascurare, quando si gestisce un Paese... ed è mio dovere fare quanto necessario per assistere l'Autocrate. »

    « Ad ogni modo, come avrà visto, si tratta di un cane a pelo medio, ma oltre a tutti gli accorgimenti del caso, serve stare attenti a quando si spazzola il suo manto o gli si fa il bagno: grazie all'eredità della madre, infatti, quella bestiola accumula un sacco di elettricità statica in più del normale, e per questo sono consigliabili dei guanti insulanti! »

    Stavolta, fu il turno dell'Ufficiale Laputense di ascoltare sgranando gli occhi e sollevando le sopracciglia in un arco meravigliato, ma si riebbe in fretta; scrollando leggermente il capo, e facendo così oscillare i lunghi capelli castani che gli incorniciavano il viso, l'uomo concentrò tutta la sua attenzione sulla dama.

    Non si aspettava che già una cosa semplice come la toilettatura richiedesse dehli accorgimenti particolari, ma... ad ogni modo, non si trattava di nulla di complicato, e così si limitò ad annuire, prendendo mentalmente nota della cosa.


    « Sul cibo ci sono meno problemi: mangia senza problemi tutto quello che può mangiare un cane o un lupo qualsiasi, e con le medesime intolleranze. In aggiunta, può ricavare energia da elettricità a basso voltaggio, che comunque non dovrebbe sostituire una dieta sana ed equilibrata. »

    Tralasciando la questione dell'elettricità a basso voltaggio, che sarebbe stato forse non proprio semplice fornire all'animale, dal momento che la principale fonte di energia a Laputa non era l'elettricità quanto la magia, la cosa gli parve perfettamente ragionevole: provvedere alla dieta bilanciata non sarebbe stato un problema... così, di nuovo, il Borgia si limitò ad assumere un'espressione meditabonda e ad annuire.

    « Oh, e... ehm... Se il cane, crescendo, dovesse cominciare a sviluppare qualche predisposizione naturale per il Nen o abilità assimilabili, non c'è nulla di cui allarmarsi! »
    aggiunse la fanciulla in coda, svelando un sorriso imbarazzato sul volto arrossito
    « L'esperto con cui mi sono consultata mi ha detto che se succede, perché comunque le probabilità dovrebbero essere piuttosto basse, basta trovare qualcuno capace di addestrarlo adeguatamente, ma sono certa che a Laputa gente preparata in tal senso non manchi, giusto? »

    « "Nen o abilità assimilabili"...? »
    ripeté Cesare, reclinando pensosamente il capo da una parte
    « Temo di non essere particolarmente edotto in merito all'argomento, ma... Trattandosi di una bestiola, sono sicuro che la Regina Madre sarebbe in grado di trattarla. »

    Non era in effetti un argomento che avesse mai scandagliato con la stessa Drusilia, ma quel "Nen" non gli suonava del tutto sconosciuto all'orecchio... E poi, la Galanodel era avvezza a trattare con poteri particolari e possedeva un ottimo ascendente sugli animali, perciò sembrava la soluzione più adatta. Solo, aveva bisogno di capire un po' meglio...

    « Voi conoscete bene questo tipo di potere? Sapete dirmi se potrebbe essere pericoloso per sua Grazia? Forse c'è qualche precauzione da poter prendere in tal caso? »

     
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    Riempito di dolci il piattino da buffet del tizio riccioluto, e ottenendo in risposta un sorriso di cortesia, il Rampollo osservò l'altro studiare la raffinata pasticceria nel modo più strano e meno soddisfacente possibile: non respirandone i profumi zuccherosi, e neppure fagocitandoli saggiandone sapori e consistenze, bensì guardandoli. Sospetto.

    Una persona saggia suo padre.
    A volte non provare è molto peggio di tutte le altre possibilità.


    ...e pure dopo averli guardati, non li mangiò. Molto sospetto. Abbassando il piattino, quasi l'avesse riempito per bellezza, il Laputense tornò ad appuntare gli occhi su di lui, dicendo una cosa molto strana.

    Anche se, in alcuni casi, è necessaria moderazione.

    Da quando in qua?! Nonsense! Puro Nonsense!
    Insomma, Vanitas non era tipo da giudicare il prossimo, ma... non aveva senso. E l'impressione di star venendo osservato in qualche modo inquisitorio (nonostante il Numerologo sorridesse all'apparenza tranquillo) non contribuì certo a farlo sentire più a suo agio: probabilmente era tutta colpa del teatrino che quella nana malefica sua Sorella aveva tirato su poco prima!

    Non che qualche esame ai raggi-X avrebbe potuto trovare qualcosa di anomalo su di lui, in ogni caso: era un semplice figlio-di-papà, un ragazzo ricco e non-umano in abiti firmati, che mangiava dolci ad una festa dove non conosceva nessuno se non sua Sorella -dispersa chissà dove tra la folla- e il festeggiato -assediato da donzelle audaci oltre il limite del molesto-, con nessun altro pensiero per la testa che riuscire ad assaggiare ogni varietà di dessert disponibile in sala, e tornare a casa dai suoi cani e dal suo divano il prima possibile.

    Io sono il Magister Asensi, è un piacere fare la sua conoscenza. Il neo-Alfiere parla sempre di lei e di sua sorella, ma penso di non aver mai avuto il piacere di incontrarci in precedenza, giusto? Lowarn è un ragazzo molto introverso, sono molto felice di sapere che abbia trovato degli amici fidati.

    Vanitas scosse la testa in segno di diniego -no, non ricordava di averlo mai visto prima-, e intanto gli occhi d'oro videro l'altro recuperare una forchetta da dolce: allora c'era ancora speranza per l'anima smarrita che gli stava difronte; quel tale poteva redimersi e abbracciare le gioie degli zuccheri...! E invece no: l'Occhialuto utilizzò la posata soltanto per spunzecchiare sadicamente la pralina che stava snobbando.

    Ditemi... Di che affari si occupa lei e la sua famiglia?

    “Ah, beh... Papà si occupa di varie cose.” cominciò il ragazzo scrollando un poco le spalle, poco preoccupato da quella domanda “Si potrebbe dire che i suoi settori principali sono la Consulenza Legale e l'Intrattenimento, però.”
    Poi, ricordandosi di non essersi formalmente presentato, liberò la mano destra dal proprio piatto da buffet e la porse all'Ufficiale “...comunque, piacere, Signor Asensi: io sono Vanitas Iblis - anche se immagino lo sappia già.”

     
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    « "Nen o abilità assimilabili"...? » domandò un Cesare più sorpreso di quanto avesse preventivato Evangeline. « Temo di non essere particolarmente edotto in merito all'argomento, ma... Trattandosi di una bestiola, sono sicuro che la Regina Madre sarebbe in grado di trattarla. »

    La Matrona fece un cenno di assenso.
    « Naturalmente. Ho sentito parlare spesso della naturale inclinazione di Lady Drusilia verso gli animali. »
    Quelle erano voci che circolavano piuttosto liberamente – quelle. D'un tratto, Evangeline ebbe avuto l'impressione di essersi avventurata per sbaglio su un terreno che i laputensi preferivano tenere invece quantomeno recintato, un dominio dei soli Aviatori e dell'esercito.
    Gaspode doveva avere fatto dunque un errore di valutazione nell'insegnarle qualcosa di tanto esclusivo, oppure era lei che stava sopravvalutando quanto quell'abilità fosse conosciuta e diffusa. Del resto, si poteva perdere il conto di quante strade per raggiungere il potere esistessero anche sul solo semipiano di Endlos. Nemmeno suo fratello, un mago, non aveva mai menzionato quella parola in vita sua.
    Forse, Cesare Borgia non conosceva il Nen e basta.

    « Voi conoscete bene questo tipo di potere? Sapete dirmi se potrebbe essere pericoloso per sua Grazia? Forse c'è qualche precauzione da poter prendere in tal caso? »

    « Uhm, non posso affermare di essere un'esperta, » rispose Evangeline, « ma di rado questi poteri si risvegliano in modo esplosivo. Solitamente le prime manifestazioni sono piuttosto blande, e collegate abbastanza alla personalità e alla natura del manifestante. »
    Si fermò per un momento, pensando a qualche esempio.
    « Potrebbero essere capacità fisiche fuori dall'ordinario per la creatura, bocconcini che svolazzano casualmente verso la sua bocca, oppure il suo manto che si sporca di fango senza che ci sia l'ombra di una pozzanghera in vista. Cose che di solito accadrebbero solo tramite la magia. Sì, ecco, il Nen è simile alla magia. Se Sua Grazia sa difendersi da una palla di fuoco, allora non dovrebbe correre rischi. »
    Oramai sembrava che la Matrona avesse donato all'Alfiere più una bomba a orologeria (un termine che aveva imparato dai cataloghi Torgue e che le era piaciuto fin troppo) che un cane. Evangeline provò a mitigare... tutto. Come si era ritrovata a chiedere al Maestro del Conio se suo cugino sapesse parare una palla di fuoco?!
    « Quanto alle dimensioni, prevediamo che il cucciolo raggiungerà quelle di un cane di stazza medio-grande. »
    Annuì convinta.

     
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    Continua a chiacchierare amorevolmente con il neo-conosciuto amico dell'Alfiere. Con Cesare si sono arrovellati per giorni e giorni su come indagare sul conto di questo strano duo. Le informazioni ottenute dalla Farfalla non-più di Asmodeus sono chiare. Il cognome Iblis è collegato alle gerarchie infernali. Certo, si potrebbe trattare di una banale coincidenza, ma i suoi anni di esperienza su Endlos gli hanno insegnato che, nulla accade per caso. In particolar modo a personalità di spicco come Alfieri ed affini. Si potrebbe dire che sono calamite per i disastri, appunto come avere un duo di demoni come amici.
    Mentre il ragazzo chiacchiera si fa coraggio ed inforchetta la pralina che tenta miseramente di scappare. Non demorge e la recupera portandola alla bocca. Ne assapora il sapore dolciastro con note agrumate. Molto piacevole. Da questo punto di vista non può dire che il buon gusto di Quarion sia una manna dal cielo. Li vizia tutti.
    Ascolta con interesse, annuendo con il capo riccioluto, quanto gli rivela il ragazzo. I settori principali della sua famiglia sono quantomento strani. Un binomio non propriamente comune.
    Oh, se mi posso permettere una accoppiata piuttosto...particolare.
    Sorride, è chiaro che non voglia offenderlo in alcun modo, semplicemente si limita ad esprimere un certo stupore.
    Di avvocati ed organizzatori di eventi abbiamo sempre bisogno di a Laputa.
    Ricorda ancora la battaglia legale con le Seele Corporation e l'organizzazione tutti gli eventi, balli, incoronazioni ed amenità simili.
    Seguirà le orme di suo padre? Nel caso potrebbe consigliare l'Alfiere nell'organizzazione di eventi o spinose dispute legali. Per quanto riguarda i primi, abbiamo la fornuta di avere qui a Corte l'Ambasciatore Quarion.
    Che ricerca con lo sguardo per indicarlo al ragazzo.
    Ma l'Alfiere dovrà impratichirsi anche di questi aspetti.
    Insomma, secondo alcuni studiosi, alla nascista di un regnante mediamente vengono assunte 200-300 persone per supportarlo nelle sue scelte e nella sua formazione. Un consiglio esperto, a volte, è la cosa più utile che può servire ad un Regnante.
    E mi dica, avete organizzato qualche evento negli ultimi tempi? Magari vi ho preso parte e potrò lodare le vostre doti di famiglia.
    Continua a fare conversazione educatamente, mangiucchiando un po' di dolci tra una frase e l'altra. Piccoli bocconi così da aver subito la bocca libera.
    Quando poi il ragazzo gli allunga la mano, poggia la forchettina sul piatto così da liberare la sua. Mai cosa più gradita. Lancia uno sguardo agli spiriti del suo corteo per destarli un secondo dal loro fare. Perchè? Perchè spera che con il contatto fisico con il ragazzo possano riuscire in qualche modo a cogliere qualche visione, dargli qualche indizio su chi ha di fronte. Dopo un sospiro trepidante, allunga la mano per suggellare la conoscenza.
    Il piacere è tutto mio.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (x10), Cocoguyan (x1), Anatema dei Numi, Orologio dell’Eterno Ritorno
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione
    Mazzo di tarocchi - Tasca dimensionale

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    Scheda: Qui


    amshel-goldsmith-8875Il Nobile gentiluomo scorta il nuovo Alfiere con grazia e perizia. Riesce ad evitare con cura una coppia di taru-taru danzanti, zigzaga oltre un tavolo, ferma il passo appena in tempo per lasciare spazio ad una sfilata di giovane rampolle alla disperata ricerca del nuovo Principe. L'erede della casata Ulthadar, anzi, sorride appena vedendo il treno umano che taglia tutto il ricevimento.
    Oltre che acute, devo dire che sono dotate di un certo mordente. Purtroppo, sua Maestà, dovrà abituarsi a simili incombenze. Ricordo ancora quando sua Madre era da poco salita al trono, la schiera di nobili e nobilotti che han tentato di chiederla in sposa. Le ha mai raccontato della bizzarra proposta del Conte Arciscovaldo?
    Domanda riuscendo appena a trattenere le lacrime dalle risate al sol pensiero di quell'evento. Cosa che in realtà ha generato una certa ilarità in tutta la comunità di nobili per settimane, se non mesi, costringendo così il Conte Arciscovaldo a rintanarsi nella sua magione sino a che non è spirato.
    In ogni caso il Nobile scorta l'Alfiere verso le vetrate e la balconata esterna, al momento deserta in quanto tutti occupati da buffet e danze. Continua ad avanzare mentre l'Ulthadar non può che arrossire appena alla proposta del Regnante.
    Sua Maestà sarebbe per me un grande onore poterle insegnare qualche trucco di illusionismo. La mia famiglia si può dire che abbia affinato quest'arte nel corso dei decenni. Devo ammettere che i miei zii siano assai più abili di me, ma ho la presunzione di pensare di essere quello più elegante nella costruzione delle illusioni.
    Le porte della mia Villa saranno sempre aperte.

    Non è del tutto chiaro a cosa si riferisca il Nobile, ma probabilmente in forme più complesse di illusioni il baffuto si reputa un vero e proprio artista. Esitando appena qualche secondo, quasi fosse indeciso se parlare o meno, con il cuore che produce uno sfarfallio più accentuato, alla fine si sbottona e fa la sua richiesta.
    Sarebbe un ardire eccessivo se in cambio chiedessi a vostra Grazia di aiutarmi nella composizione di alcuni madrigali?
    Sono un paio di anni che mi dedico alla composizione, ma le mie armonie sono piuttosto sgraziate ed i maestri sono più interessati ai miei soldi che ad un parere sincero.

    Spiega un po' acido nei confronti dei maestri di musica che ha sin ora assoldato. Un parere esterno, di chi si può permettere una critica, è quanto più vorrebbe poter pagare. Spera che l'Alfiere, con la sua cultura maturata in terre dell'Est, e la sua posizione, a dispetto della giovane età, possa in qualche modo aiutarlo. Intanto si gode l'aria fresca del balcone, si liscia il baffo con la mano libera muovendo le dita verso la bolla di protezione, ne intensifica appena i glifi magici per esser sicuro che con il cambio di luce continuino ad essere invisibili ed insentiti.
    Oh, nulla di particolare. La mia carrozza ha perso una ruota. Ho segnalato al Mastro che vi era una buca davanti la locanda del Porco, ma non è stata ancora riparata e ne ho pagato le conseguenze.
    Nulla, in ogni caso, che possa turbare la mia serenità, se vostra Grazia mi perdonerà il ritardo.

    Conversa sorridente l'Erede del Casato Ulthdar, il tono di voce fresco che però nell'insieme appare impostato, rigoroso, come quello di qualcuno che ha fatto di Nobiltà e Politica la propria vita e vocazione. Ha un che di magnetico nei suoi modi di fare e nei suoi gesti. Educatamente il Nobile si poggia contro la balaustra volge gli occhietti piccoli al cielo godendosi il piacevole venticello e la conversazione privata con l'Alfiere.
     
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