La Notte delle Danze

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    Prince of Laputa

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    Alfiere
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    "A volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle.
    E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando.
    Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo.
    Tristezza, solitudine, rabbia".


    (Alessandro D’Avenia)

    Sala dei Ricevimenti, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Interlocutore: Kalsier Ulthadar

    jTNMuzp

    Oltre che acute, devo dire che sono dotate di un certo mordente. Purtroppo, sua Maestà, dovrà abituarsi a simili incombenze. Ricordo ancora quando sua Madre era da poco salita al trono, la schiera di nobili e nobilotti che han tentato di chiederla in sposa. Le ha mai raccontato della bizzarra proposta del Conte Arciscovaldo?
    -Uhm... in realtà no- confessò, rattristandosi per la propria mancanza -Mia madre non ama raccontare questi aneddoti... e poi credo non abbia occhi che per mio padre. Non penso ne parli a casa per dimostrare di non dar troppo peso alle altrui avances.
    Situazione del tutto opposta allo zio Quarion, dal quale si sarebbe poi informato, ammesso che il Nobiluomo non volesse proseguire su quel binario. Lui adorava tirar fuori aneddoti di quel tipo.

    Sua Maestà sarebbe per me un grande onore poterle insegnare qualche trucco di illusionismo. La mia famiglia si può dire che abbia affinato quest'arte nel corso dei decenni. Devo ammettere che i miei zii siano assai più abili di me, ma ho la presunzione di pensare di essere quello più elegante nella costruzione delle illusioni.
    Le porte della mia Villa saranno sempre aperte.
    Sarebbe un ardire eccessivo se in cambio chiedessi a vostra Grazia di aiutarmi nella composizione di alcuni madrigali?
    Sono un paio di anni che mi dedico alla composizione, ma le mie armonie sono piuttosto sgraziate ed i maestri sono più interessati ai miei soldi che ad un parere sincero.


    -Certamente, ne sarei davvero felice!- rispose candidamente il giovanotto. In realtà, conoscendosi, si sarebbe perfino proposto di donargli qualche componimento scritto appositamente per lui, ma una delle ragioni per cui era tornato dall'Est riguardava proprio il suo "blocco artistico", certamente dovuto alla morte del Maestro Owl, che lo aveva fortemente segnato. O -almeno- era quello che aveva detto Arthur a sua madre, e che lei stessa aveva detto di aver pensato -Nonostante l'Arte sia personale quanto una religione o un pensiero taciuto, è saggio e lungimirante avere un'altra persona che controlli i dettagli più "tecnici".
    Sorrise genuinamente.
    -Non aspettatevi tuttavia che metta bocca o critichi quello che rappresenta il vostro "gusto", perché ritengo che determinati aspetti della Musica debbano compiacere l'artista, ed è lui l'unico giudice di sé stesso. Che l'opera piaccia o meno agli altri, è spesso una semplice conseguenza del trasporto e della passione del creatore, ed in ogni caso è un fattore esterno e variabile, che non va tenuto troppo in considerazione.
    Quanto poi al contrattempo, rispose semplicemente che non c'era nulla da perdonargli. Dopotutto, ne aveva soltanto parlato per semplice riguardo verso l'ospite, ed assicurarsi che stesse bene.


    Energia: 95%

    Abilità Passive.

    Orecchio Assoluto
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie]

    Librarsi in volo
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile]

    Corpo Celeste
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)]

    Linfa degli Angeli
    [Proprietà di bg del sangue]

    Autorevolezza
    [Malia passiva]

    Sapienza
    [Passiva di conoscenze enciclopediche]
     
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    Impeto e tempesta

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    "Shall we dance?"

    Sala dei Ricevimenti, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Interlocutori: Asaliah, Victoria, Lambert.

    « È comunque oltraggioso pretendere che sua Grazia mangi dal tuo stesso piatto! Non hai il rango -e perciò il diritto- di prenderti tanta confidenza con sua Grazia; per cavalleria avresti dovuto al limite cedere il tuo piatto...! »
    « Oh, sì, certo... se il tuo piano è avvelenarla. »
    Rey non aveva risposto a nessuno dei due, se non lanciando un'occhiata malandrina verso Lambert ed una un po' colpevole a "Viky". Si era invece concentrato su Asaliah, ben attento comunque al non fissarla troppo o risultare in qualche modo molesto. Dopotutto... sapeva di dover tenere a freno la sua curiosità, e non infastidire nessuno!

    « Oh, sì! Mi piace leggere! Soprattutto le storie! ...anche se di guerra non mi intendo molto, e non so se le storie sono d'aiuto con quella... Se non sei tanto bravo a fare il soldato, perché non fai il Mago o lo studioso? Anche il mio amico Augustus non è tanto bravo a fare il soldato, ma è bravissimo e fortissimo lo stesso! »
    « In realtà... non è detto che tu debba per forza saper combattere per essere brava nella guerra, sai? » le rispose con aria gentile, sollevando il dito e mimando un'espressione saputella e volutamente buffa « L'arte della guerra è fatta di tante sfumature, e la forza bruta spesso non è sufficiente. Quasi sempre si vince per astuzia ed esperienza... e in entrambi i casi, è necessario leggere molti libri! »

    Nonostante usasse modi colloquiali ed amichevoli, il ragazzo diede chiaramente l'idea di pensare davvero a quelle cose, e che probabilmente non avrebbe abbandonato la propria carriera militare esattamente per quella convinzione: avrebbe continuato ad addestrarsi nelle pratiche di guerra il minimo indispensabile (quello che gli era naturalmente possibile), cercando di avanzare a modo suo, come stratega.
    Forse era anche quella la ragione per cui, nel corso degli anni, si era fatto così tanti amici, a ogni livello sociale. Non lo aveva deciso per ottenere raccomandazioni o favori, ma punti di vista molto diversi fra loro ed un notevole quantitativo di informazioni d'ogni genere, che gli sarebbero potute certamente tornare utili nel momento giusto. Non gli restava che un aggancio alla vetta della piramide, ed in quel momento lo aveva proprio sotto gli occhi.

    « Però... oggi dobbiamo festeggiare l'incoronazione del nuovo Alfiere Errante, e non è bello parlare di argomenti tristi e crudeli come la guerra. Perché invece non ci godiamo in modo totale ed assoluto questa meravigliosa musica? » domandò, passando il proprio vassoio al giovane rampollo dal taglio di capelli bislacco, limitandosi a fargli un breve occhiolino, prima di tornare a concentrarsi sulla Principessa e tenderle la mano « Sua Altezza mi concede l'onore di un ballo? »


     
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    The guru in the darkness...

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    "Chi non danza non sa cosa succede".


    (Frammento gnostico)

    Sala dei Ricevimenti, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Interlocutori: Ren, Kerobal, fanciulle varie.

    « Bellissimo, è bellissimo: dopotutto... visto il patrimonio genetico, sarebbe stato impensabile il contrario. » Quarion annuì con aria greve, felice che anche il fratellastro condividesse quell'idea « Piuttosto... non sta mangiando un po' troppi dolci? Non è che poi ci diventa grasso? »
    -E tu divetti 'tupido.
    E butto.


    Sorridendo al suo nipotino adorato, orgoglioso di quel carattere così forte e reattivo, l'Ambasciatore Orientale fu sul punto di rispondere che la bellezza non ha forma né taglia, se non proporzioni: in ogni caso, Ren sarebbe stato sempre e comunque bellissimo. Peccato che ad interromperlo giunsero alcune signorine frettolose e scalpitanti.

    « Salve, Nobile Ambasciatore » iniziò una, infilandosi nella conversazione con un inchino. Aveva i capelli rossi e l'abito verde quasi totalmente ricoperto di fiori ricamati sulla gonna ed il corsetto « Siamo qui per prenotarci, per danzare con l'Alfiere! » continuò un'altra, dall'abito di un fuxia acceso, con qualche fiocco fra i capelli biondi. Quarion le fissò con toni posati, ma un sopracciglio evidentemente sollevato... e non fu chiaro se fosse per la richiesta strana o per il semplice fatto che le stava giudicando in base al buongusto « Ci è stato detto che ve ne occuperete voi... »

    -Oh... ma certo! Che sbadato ♥
    L'Ambasciatore Orientale non era comunque uno stupido, ed anche se non erano in programma delle selezioni per le danze, intuì molto facilmente la successione di eventi che aveva portato quelle ragazzette a loro. Iniziava tutto con le crisi di panico dell'Alfiere... e si sviluppava per sua irritante tendenza a non voler ancora godere delle gioie della carne. Su quel lato -purtroppo- era davvero identico a sua madre.
    -Beh, non c'è nessun problema nel sceglierlo noi... ovviamente se Sua Altezza è d'accordo.

    Nel dirlo, si rivolse al bambino che teneva fra le braccia, mimando una certa serietà e chinando il capo a lui come fosse un servitore.
    -Il nostro Re ha qualche predilezione per una di queste fanciulle?
    O volete forse scegliere in base a cosa sarà eletta la fortunata?

    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]
     
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    Interlocutore: Quarion e Ren


    jpgBuffamente esterrefatto dalla domanda premurosamente preoccupata che lo Zio Kerobal aveva rivolto allo Zio Quarion, il nipotino incoronato rimase abbastanza interdetto da smettere di masticare -sebbene per un solo momento-, ma naturalmente non al punto da perdere la propria adorabile sagacia.

    -E tu divetti 'tupido. E butto.

    Più divertito che offeso in qualche modo dall'innocente ritorsione del Volpino, il Nephilim si concesse una mezza risata ed elargì qualche delicato buffetto in mezzo alle orecchiette morbide e appuntite.

    « Temo invece di essere condannato ad essere eternamente attraente e interessante. »
    replicò quindi, con un sorriso finto-afflitto
    « È la missione della nostra famiglia: la genetica non perdona, e poi... qualcuno deve pur farlo. »

    Con un sorriso sulle labbra ben disegnate, il Cavaliere Celeste sembrò sul punto di dire qualcosa, ma...

    « Salve, Nobile Ambasciatore. »

    ...un gruppetto di bamboline scalmanate piombò in mezzo alla piccola riunione familiare, infilandosi -poco educatamente- in mezzo ai loro discorsi; glielo perdonó solo perché era sufficientemente graziosa e ben vestita.

    « Siamo qui per prenotarci, per danzare con l'Alfiere! »
    rincarò una bionda in fucsia, giudicata dallo sguardo di Quarion
    « Ci è stato detto che ve ne occuperete voi... »

    -Oh... ma certo! Che sbadato ♥
    interpretando all'istante la situazione, l'uomo sorrise
    -Beh, non c'è nessun problema nel sceglierlo noi... ovviamente se Sua Altezza è d'accordo.

    Chinando il capo ceruleo con una certa deferenza in direzione del cucciolo di Kitsune che reggeva tra le braccia, Quarion decise di coinvolgere il piccolo Ren nel gioco involontariamente creato da Lowarn nel sicuro tentativo di scrollarsi di dosso le inseguitrici...

    -Il nostro Re ha qualche predilezione per una di queste fanciulle?
    O volete forse scegliere in base a cosa sarà eletta la fortunata?


    ...e dal momento che -per quanto gli venisse difficile credersi una persona sentimentale- stava realmente iniziando a prenderci gusto in quelle "attività di famiglia", Kerobal assecondò gli eventi, pronto a fare la sua parte.

    « D'accordo, Milady: componete ora una fila ordinata... »

    Schiarendosi brevemente la gola con fare dignitoso, la Corona di Nazara si rivolse alle fanciulle con un sorriso fascinoso e voce suadente, estraendo taccuino e carboncino dalla tasca interna dell'elaborata giacca che indossava e preparandosi a prendere appunti; dopotutto, in quanto Artista, aver sempre a portata di mano carta e matita era una delle sue più sincere necessità.

    « Per procedere alla selezione, devo chiedervi di fornirmi qualche elemento di valutazione. »
    esordì, mostrandosi cordiale e professionale
    « Nome, casato, titolo nobiliare, cibo preferito, colore preferito, e misure. »

    Naturalmente, non fece una grinza nel muovere quella richiesta: perché non è importante l'assurdità o l'invadenza del contenuto, finché si mantiene la giusta facciata.

     
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    Interlocutore: Evangeline


    jpg« Naturalmente. Ho sentito parlare spesso della naturale inclinazione di Lady Drusilia verso gli animali. »

    Assentendo con garbo, alla menzione che il Maestro del Conio aveva fatto alla Regina Madre, la Matrona parve invece tentennare un istante davanti alle sue domande sul "Nen", probabilmente incerta su come intavolare la questione.

    « Uhm, non posso affermare di essere un'esperta, ma di rado questi poteri si risvegliano in modo esplosivo. »
    lo rassicurò immediatamente la Signora di Altatorre
    « Solitamente le prime manifestazioni sono piuttosto blande, e collegate abbastanza alla personalità e alla natura del manifestante. »

    "Solitamente" era un termine che raccontava di una tendenza e non di una certezza, ma nonostante la concreta possibilità percentuale che il potere si manifestasse in maniera non blanda, Cesare Vittorio Borgia si ritenne soddisfatto della spiegazione.

    « Potrebbero essere capacità fisiche fuori dall'ordinario per la creatura, bocconcini che svolazzano casualmente verso la sua bocca, oppure il suo manto che si sporca di fango senza che ci sia l'ombra di una pozzanghera in vista. Cose che di solito accadrebbero solo tramite la magia. Sì, ecco, il Nen è simile alla magia. »

    Annuendo a sua volta -concentrato sul prendere mentalmente nota di quelle preziose informazioni, l'Ufficiale Laputense si risolse a decretare che -banalmente- sarebbe bastato prestare attenzione alle eventuali evoluzioni del fenomeno e prendere -di volta in volta, in base al caso- opportuni e commisurati provvedimenti.

    « Se Sua Grazia sa difendersi da una palla di fuoco, non dovrebbe correre rischi. »

    « . . . »

    A quelle parole, il Borgia non poté fare a meno di sollevare istintivamente le sopracciglia in due archi sorpresi e sbattere le palpebre le palpebre un paio di volte: non solo perché interdetto dalle implicazioni che si potevano addurre al fatto di aver regalato ad un Sovrano qualcosa di potenzialmente pericoloso, ma perché quell'approccio spensierato ai pericoli gli ricordò vividamente -e traumaticamente- quello della Drusilla Galanodel che aveva per anni affiancato come Consigliere.

    In ultimo, non senza una certa dose di sudori freddi, il Condottiero si rese conto di non essere affatto sicuro che il giovane, gracile e timido Lowarn sapesse effettivamente difendersi da una palla di fuoco; nel prossimo futuro avrebbe assolutamente dovuto convincerlo a sottoporsi almeno ad un addestramento di base.


    « Quanto alle dimensioni, prevediamo che il cucciolo raggiungerà quelle di un cane di stazza medio-grande. »

    Nell'annuire con fortissima convinzione a quel nuovo argomento, il Maestro del Conio lesse il chiaro intento di glissare sulla lieve gaffe commessa con la faccenda delle palle di fuoco... e fu annuendo a sua volta, sebbene in modo più lento e meditabondo, che l'uomo acconsentì al lasciarsi alle spalle quel piccolo incidente oratorio.

    Dopotutto, erano lì quella sera per conversare e divertirsi, e in più... in un mondo pieno di orrori e meraviglie come il Semipiano di Endlos poteva capitare di sviluppare una percezione poco chiara o distorta del pericolo, così non ne volle affatto alla giovane Matrona. Anche perché la frequentazione di
    Drusilia lo aveva abituato a ben di peggio.

    « Capisco. In questo modo sarà facile per il cucciolo poter restare vicino a sua Altezza. »
    commentò il Nobile, arcuando appena le labbra in un sorriso
    « Ora, tuttavia, mi avete incuriosito: si direbbe che vi intendiate molto dell'argomento; è frutto di una ricerca in vista dell'occasione, o avete una passione per gli animali al pari della Regina Madre? »

     
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    Interlocutore: Victoria, Lambert e Reynard


    jpg« In realtà... non è detto che tu debba per forza saper combattere per essere brava nella guerra, sai? »

    Nell'intavolare quell'argomento, il giovane dagli occhi verdi come la Mamma assunse un'espressione furbetta e levò al soffitto un indice sentenzioso, dando l'aria di essere particolarmente sicuro di quello che diceva; anzi... dal suo tono confidenziale, sembrava quasi che le stesse rivelando qualche segreto... e così la Principessa di Laputa lo ascoltò attentamente, incuriosita e anche affascinata da quella risposta.

    « L'arte della guerra è fatta di tante sfumature, e la forza bruta spesso non è sufficiente. Quasi sempre si vince per astuzia ed esperienza... e in entrambi i casi, è necessario leggere molti libri! »

    WoW! Lei leggeva sempre tanti libri! Quindi... quindi... anche lei poteva essere brava nella guerra? E se lo fosse diventata... avrebbe potuto aiutare la Mamma ed Augustus con tutte le cose che li preoccupavano...? Senza saperlo, Reynard dette in quel momento inizio a un singolare ma determinante percorso di pensiero che avrebbe presto o tardi messo in moto il destino della Ruota della Fortuna.

    Appuntando le iridi di rubino sul volto abbronzato di quello strano ragazzo, Asaliah schiuse le labbra per dire qualcosa...
    ma altri la batterono sul tempo.

    « Che razza di assurdità stai mettendo in testa a sua Grazia?! »
    protestò Lambert, mettendosi tra loro ed incombendo su entrambi
    « La Principessa non ha bisogno di preoccuparsi di simili questioni: è compito dei Nobili combattere le guerre per la Famiglia Reale! »

    « Oh, cielo: due fiori delicati come noi sarebbero solo di peso su un campo di battaglia. »
    lamentò Victoria, al solito avversa a qualunque cosa richiedesse fatica
    « Già soltanto l'idea di brandire una grande e pesante ascia con queste mie braccine sottili come spaghetti mi fa sentire a dir poco stremata...! »

    Ma l'Albina non era d'accordo: la sua Mamma era stata la Regina per tanto tempo, e aveva combattuto sempre, ed era sempre rimasta la più bellissima del mondo! Quindi... ecco, le piaceva quello che aveva detto quello ragazzo.

    C'era qualcosa in lui -nella sua espressione allegra e smaliziata- che le ispirava un irrazionale senso di fiducia istintiva: i suoi atteggiamenti, specie in confronto a quelli che era solita vedere sull'Isola -e che aveva imparato a considerare normali-, sembravano in qualche modo
    diversi, nuovi... e questo catturava il suo interesse come succede a chiunque abbia il gusto della novità.

    Certo, le avevano insegnato a non fidarsi ciecamente degli sconosciuti, ma... non rilevando a pelle nessun senso di disagio nell'interagire con lui, la Principessa non percepiva pericolo da Raynard, e non la sfiorò neppure il pensiero che potesse essere un malintenzionato, visto che non aveva nemmeno lontanamente l'aspetto tetro e spaventoso che i cattivoni sono soliti avere nelle favole che leggeva con Ren o nei libri su cui studiava da sola... O forse, era semplicemente lo spensierato ed arguto entusiasmo che le trasmetteva a fare così presa su di lei.


    « Però... oggi dobbiamo festeggiare l'incoronazione del nuovo Alfiere Errante, e non è bello parlare di argomenti tristi e crudeli come la guerra. »

    Lasciandosi scivolare alle spalle le osservazioni dei suoi due amici e compagni di accademia militare, e scrollandosi di dosso ogni sguardo di sorpresa, perplessità e sgomento che aveva suscitato nei presenti in reazione a quelle sue parole, il giovanotto dagli occhi di smeraldo passò oltre con disinvoltura, mollando il famigerato piatto degli stuzzichini in mano al ragazzo dal caschetto pervinca e tendendo la mano alla fanciulla dai capelli d'argento.

    « Perché invece non ci godiamo in modo totale ed assoluto questa meravigliosa musica?
    Sua Altezza mi concede l'onore di un ballo? »


    « Sì! Mi farebbe molto contenta! »

    E mentre Asaliah sollevava la manina candida per raggiungere quella scura di Reynard, Lambert ristette sul posto, congelato dall'orrore, pallido e basito, senza sapere se lo lasciasse più sconvolto il fatto che che quel popolano senza alcuna conoscenza delle buone maniere lo avesse trattato come un Cameriere, o che quello screanzato avesse avuto la bestiale sfacciataggine di proporsi come Cavaliere a sua Grazia la Principessa.

    La coppia si allontanò insieme per ritagliarsi un proprio spazio sulla pista, ma quando venne il momento di assumere posizione, all'Albina venne tragicamente in mente di non aver preso effettivamente nessuna vera lezione di ballo e di non sapere perciò da dove cominciare: le sue conoscenze della danza erano un po' vaghe, basate sulle illustrazioni delle fiabe, ma... Per fortuna, leggendo in lei una qualche esitazione, il suo compagno fu lesto a rassicurarla sul fatto di conoscere almeno i passi-base del valzer.

    Pur ammettendo di non essere un gran ballerino, le assicurò che sarebbe bastato
    "seguire i suoi movimenti" perché andasse tutto bene... e poiché lo fece con un occhiolino e un sorriso smagliante, la ragazza finì per crederci.

    « Okay, ora prendiamo un respiro profondo e... Dovrebbe essere così.
    Un-due-tre... Un-due-tre... »


    Nessuno dei due era tra i ballerini più eleganti, leggiadri o fluidi che fossero presenti in sala, finirono per urtare un paio di coppie un paio di volte, e -specie all'inizio- si pestarono anche un po' i piedi a vicenda, ma per la Principessa Laputense quell'esperienza fu incredibilmente divertente.

    Seguire, imitare ed apprendere i famosi "passi base" di cui Reynard aveva parlato non fu complesso, e dopo il primi minuti di pratica, Asaliah sentì di essere riuscita ad impadronirsi dei tempi di quei movimenti meccanici, e quando ebbe acquistato abbastanza sicurezza nell'eseguirli da non aver più bisogno di tenere le iridi scarlatte incollate al pavimento, nel sollevare lo sguardo in quello dell'altro si accorse di essere rimasta in un concentrato zitta per tutto il tempo.
    E se ne dispiacque.

    Fare conversazione è un modo per riempire il silenzio, una cortesia per mettere a proprio agio gli altri e sé stessi, un'esposizione di conoscenza e buone maniere, ma... è soprattutto un modo per comunicare con il prossimo, e in quel momento c'era davvero qualcosa che la fanciulla avrebbe voluto chiedere a quello strano ragazzo.


    « Senti, Rey... Per imparare a combattere e fare la guerra cosa bisogna fare? »

    « Allenarsi serve certamente... ma c'è dell'altro... »

    Senza abbandonare la sua espressione furbetta e spensierata, il giovanotto rinsaldò la presa del braccio che circondava la vita sottile della ragazza, e la accompagnò in una giravolta, facendola volteggiare tra le braccia, prima di spostare un piede in avanti -ad accompagnare l'inclinazione del proprio busto- facendo rovesciare la Principessa all'indietro in un casquet che fece cedere le ginocchia di Lambert per lo shock, e sussultare Victoria -che lo acchiappò per un braccio, sorreggendolo senza sforzo- per la sorpresa.

    Con i loro sguardi incatenati -rubino nello smeraldo- e i loro visi così vicini, mentre un coro di singulti meravigliati e scandalizzati si levava dai testimoni di quella scena simile ad un'eco, i due giovani ristettero a guardarsi negli occhi per un denso istante; poi, Reynard sporse ancora più avanti la sua bella faccia di bronzo (in tutti i sensi) creando un assai
    equivoco gioco di prospettiva per tutti gli astanti... In vero, accostando le labbra all'orecchio di Asaliah per depositarvi un sussurro confidenziale.

    « ...è sapersi adattare a ciò che è necessario. »

     
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    Interlocutore: Augustus


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    Oh, se mi posso permettere una accoppiata piuttosto...particolare.

    Mentre Augustus si degnava finalmente di assaggiare la povera snobbata pralina nel suo piatto con un sorriso incuriosito, Vanitas reclinò la testa ispida da una parte con aria perplessa; dal punto di vista der venditore, l'intrattenimento e la consulenza legale non gli sembravano lavori così distanti...

    “Lei dice...? Alla fine si tratta sempre di vendere qualcosa che non esiste.”

    Di avvocati ed organizzatori di eventi abbiamo sempre bisogno di a Laputa. Seguirà le orme di suo padre? Nel caso potrebbe consigliare l'Alfiere nell'organizzazione di eventi o spinose dispute legali.

    Il ragazzo sbarrò gli occhi dorati, e nello spostare nervosamente il peso da un piede all'altro, per poco non gli cadde un bignè dal piatto.

    “Beh, ma io... io... Sono ancora piccolo. E poi Papà vuole che studi!”

    Una palese menzogna, una scusa evasiva, una bugia individuabile anche senza Auspex: la verità che giace inerme sotto una tale mistificazione è che quel ricco Rampollo demoniaco non ha nessuna voglia di lavorare.

    “E poi, insomma, ve la cavate alla grandissima!”

    Con un vago gesto della mano libera e un sorriso compiacente, l'Ereditiero volge un'eloquente occhiata allo sfarzo di una Sala che poggia su una finestra sullo spazio siderale profondo, rivestita di polvere d'oro fluttuante lungo le pareti: che altro c'era da dire?

    Per quanto riguarda i primi, abbiamo la fornuta di avere qui a Corte l'Ambasciatore Quarion. Ma l'Alfiere dovrà impratichirsi anche di questi aspetti.

    Seguendo l'indice dell'Occhialuto, gli occhi d'oro di Vanitas si posarono sull'elegantissimo uomo dai capelli azzurri che teneva in braccio il Principino Re Volpino, e... vista l'evidente somiglianza di quel signore con Lowarn, che aveva sentito dire essere la copia di sua madre, che aveva a sua volta un fratello gemello... Si, ecco: l'Ambasciatore Quarion doveva essere lo Zio di Lowarn!

    E mi dica, avete organizzato qualche evento negli ultimi tempi?
    Magari vi ho preso parte e potrò lodare le vostre doti di famiglia.


    “Beh... no, su Endlos non ancora: siamo arrivati da poco, e -a quanto ne so- Papà non ha ancora molti contatti.” - spiegò il giovanotto, stringendosi nelle spalle - “Ma, in genere, è sempre stato bravo a farsi nuovi amici: magari in futuro...!”

    Il piacere è tutto mio.

    Il contatto con la mano del Numerologo fu un po' strano per lui: irradiava una sorta di formicolio che non era esattamente piacevole... ma dal momento che era stato proprio lui stesso medesimo a proporre quel gesto di presentazione, Vanitas glissò sulla cosa e fece finta di niente; sarebbe stato scortese, e -dopotutto- la stretta di presentazione durava pochi istanti appena, e...

    Perso in quelle riflessioni, le iridi d'oro del Rampollo finirono irresistibilmente catturate da una giovane coppia sulla pista da ballo, che -nonostante un certo impaccio nei volteggi- eseguì in quel momento un perfetto casquet. E, approfittando della posa, il Cavaliere sembrava proprio sul punto di rubare uno spettacolare bacio alla Dama

    E non che Vanitas fosse il tipo da impicciarsi degli affari degli altri, ma già tutti i presenti in Sala si stavano occupando di quello, e lui... Lui era semplicemente curioso, e un po' sorpreso.

    “Oh... pensavo fosse una festa per l'Incoronazione dell'Alfiere, non il fidanzamento della Principessa.” - esclamò davanti ad Augustus, senza riuscire a staccare gli occhi dalla scena - “Certo, è una sorpresa: pensavo fosse più timida.”

    E, voltandosi a seguire lo sguardo del giovane Iblis, l'Ufficiale avrebbe visto benissimo da solo di cosa l'altro parlava.


    Al contatto ravvicinato, gli Auspex di Augustus apprendono le seguenti nozioni:
    - L'Auspex dei Legami percepisce -ovviamente- il forte vincolo con sua sorella Alma (dispersa in mezzo alla folla in sala) e l'amicizia/simpatia verso Lowarn
    - Le Visioni che il contatto fisico porta a galla sono allineate ai pensieri superficiali di Vanitas: visto che state parlando della sua famiglia, visualizzi la sorella Alma intenta a scegliere un qualche libro da uno scaffale della biblioteca, e quello che deve essere il famoso Papà che la osserva con in mano un bicchiere di vino [IMG]
    - Il Radar delle Bugie non rileva anomalie, a parte quando Vanitas cerca palesemente scuse per non impegnarsi in un'attività che reputa stressante e faticosa.-
     
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    Interlocutore: Cesare Borgia

    « Capisco. In questo modo sarà facile per il cucciolo poter restare vicino a sua Altezza. »
    Disse Borgia, accettando di buon grado l'invito implicito a non fare caso a tutto ciò che Evangeline aveva detto prima. Ciò riempì la Matrona di sollievo. Egli poi continuò:
    « Ora, tuttavia, mi avete incuriosito: si direbbe che vi intendiate molto dell'argomento; è frutto di una ricerca in vista dell'occasione, o avete una passione per gli animali al pari della Regina Madre? »

    « Se devo essere sincera, solo ricerche, temo, » rispose Evangeline. « Mi sembrava il minimo. Non mi sarei mai permessa di portare un dono tanto impegnativo senza almeno sapere cosa vi stessi affidando. »
    Anche perché non era nemmeno garantito che il neo-Alfiere avesse al proprio servizio degli esperti cinofili – tanto meno esperti cinofili abbastanza esperti da saper concepire e gestire in modo adeguato quell'improbabilissimo incrocio, che era forse il primo di tutta la storia del semipiano, insieme agli altri tre esemplari che erano nati nella stessa cucciolata e che erano rimasti ad Altatorre.

    « Occupo il mio tempo libero (quando ne ho) in altri modi. Un po' di esercizio per liberare la mente, letture, e di tanto in tanto mi cimento pure nella mixologia – molto rilassante, e utile se si ha degli ospiti a casa. »
    Sorrise. Aveva cominciato quando il Deep Blue aveva appena aperto, per prepararsi all'eventualità di dover sostituire il barista in caso di emergenza, ma ci aveva preso davvero gusto solo dopo la sua ascesa a Matrona. Magia del non doversi più preoccupare di doverlo fare per lavoro.
    « Arte, pure, sebbene non me la senta di considerarmi un'esperta – ma qui credo di aver parlato anche troppo di me, signor Borgia, » si interruppe. « Ora vorrei sapere anche io qualcosa su di lei. Quando può scegliere, in cosa preferisce “essere intento”? »

     
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    Sala da Ballo


    Tutta la concentrazione del Numerologo è tesa a studiare il giovinetto che ha davanti, oltre che a gustarsi una buona dose di cibo che ha saggiamente scelto dal Buffet. Può dire tante cose di Quarion, ma sicuramente è uno dei più esperti organizzatori di Balli e Cerimonie in genere di tutto il Semipiano. Probabilmente il Padre del suo interlocutore conoscerà senza ombra di dubbio l'eco dei suoi eventi, e francamente spera anche che la conoscenza sia reciproca.
    Ora, infatti, che ha qualche altra informazione sui due fratelli, dovrà attivare la sua rete di conoscenze per raccogliere altre informazioni. Confermare quelle ottenute, e magari averne di nuove. Quel cognome è un'eredità troppo pesante e non può certo lasciare che la cosa resti così in bilico. Se i fratelli sono collegati con i demoni, c'è qualcosa che non torna. Una tela così sottile che si riesce a vedere solo controluce. Troppe casualità che seguono degli scopi occulti.
    In ogni caso il Numerologo spazzolando il suo piattino di dolci lo deposita rapidamente sul tavolo più vicino. Ora che ha spezzato il ghiaccio con il giovane fratello, deve passare a qualche domanda più scomoda, qualcosa di più personale, qualcosa di più succoso. Insomma, ora può permettersi di sbilanciarsi un po', così da sembrare solo un burocrate zelante e non un pazzo invasato.
    E' lo stesso fratello, però, che sposta la sua attenzione su altro. Lo sguardo occhialuto si muove verso la pista da ballo, dove una serie di eventi si intrecciano e francamente lasciano sconvolto lo studioso.
    Nella sua mente Asaliah è sempre la sua piccola. Piccola che può avere diverse declinazioni, ma più spesso assume un connotato paterno. La vede un po' come la sua piccolina, sempre troppo piccola, incapace di parlare ed esprimersi, incapace di discernere il bene dal male, e concetti più complessi. Più di una volta le ha dovuto spiegare le sottili sfumature dell'etica e della morale. Le ha insegnato i rudimenti della parola. Camminava già da sola, è vero, ma metaforicamente nella sua testa le ha insegnato a star in piedi contro le sferzate della vita ed a perseguire il suo cammino. In ogni caso, Augustus, si sente un po' il padre di Asaliah.
    E come tutti i padri, prima o poi, mette in conto che la figlia debba uscire con qualcuno.
    Ma non certo oggi, non a questo ballo e non con quel tizio sconosciuto troppo abbronzato.
    Mi perdoni.
    Liquida istantaneamente il fratello, dirigendosi così a grandi passi verso la pista da ballo dove si sta consumando un delitto orrido. E' già pronto a scatenare tutti gli spiriti del suo corteo. Sta per aprire le porte di Gehenna per tempestare quel manigoldo e punire la sua lussuria. Senza nemmeno contare che gli sembra che i due si stiano addirittura baciando, ma spera bene che si tratti solo di un qualche effetto ottico, cosa che in un paio di falcate sembra constatare. Forse può evitare di uccidere tutti, per ora. Però lo sguardo severo, un po' preoccupato, che scocca verso Asaliah è assolutamente glaciale. Non vuole punire lei, ma le dovrà spiegare di scegliere con maggior cura i propri cavalieri.


    E mentre la folla si assiepa intorno la pista da ballo per assistere alla duplice scena: da un lato i danzerini e dall'altra il povero Ufficiale che strabuzza gli occhi nel vederli, qualcosa di altrettanto scandaloso sta prendendo piede. Poco più in là, rispetto l'attuale scena dello scandalo, nella zona del buffet, dove son stati disposti alcuni tavolini con delle sedie, c'è un fitto vociare di affari.
    Il Ballo è anche l'occasione per le piccole famiglie nobiliari, di incontrare le Principali, tessere rapporti, scambi, matrimoni, insomma, qualsiasi cosa per avvantaggiare la propria fazione.
    Il Capofamiglia dei Silverkin, sta amabilmente chiacchierando con un'avvenente bionda sulla cinquantina. Stanno stabilendo le ultime clausole per una compravendita di un vecchio palazzotto vicino la zona cimiteriale, la bionda è interessata all'acquisto ed alla sua trasformazione in un piccolo laboratorio alchemico.
    E sia, la cifra è stabilita e voi sarete la nuova proprietaria. Mio figlio Matthew, però, assumerà la carica di Primo Distillatore.
    Cosa che sembra contrariare la bionda, ma che alla fine accetta con un sorriso. Ringrazia e si allontana soddisfatta dell'accordo.
    Jonah richiama il figlio con un gesto della mano per comunicargli la lieta novella. Ha un nuovo lavoro, più che altro la scusa per controllare che nel laboratorio alchemico non succede nulla di sconveniente, o che se succeda la famiglia possa acquisirne i segreti.
    Matthew annuisce al padre e gli si avvicina rapidamente. Ancora più rapidamente quando percepisce qualcosa di strano nel suo vico. Una smorfia di dolore lo attraversa come una tempesta estiva. L'anziano Silverkin si afferra il petto e perde l'equilibrio gravando al suolo e trascinando con sè il tovagliato e tutte le cibarie.
    Il rumore di vetri rotti copre gli ansimi di dolore del Capo famiglia, che inizia a tossire fiotti di sangue tamponati dalla trama della tovaglia che lo avvolge a mò di sudario.
    Le urla di Matthew si mescolano a quelle di acclamazione per i ballerini, ed il suono dell'orchestra mitiga che urla di aiuto. Presto però l'attenzione della sala si cataliazza sul nuovo evento. Il corpo dell'anziano è al suolo ed un reticolo verde smeraldo gli attraversa l'incarnato come un labirinto arcano. La vita, secondo dopo secondo, abbandona il corpo del Capofamiglia, il capo stretto al petto di un figlio inerme.
    Il primo a giungere sul posto, in ritardo, ma celere, è un Numerologo, che richiamando a sè il potere arcano dei Numeri cerca di porre rimedio alla situazione. Fronteggiare però qualcosa di così sconosciuto (un veleno? Una magia? O semplice vecchiaia?) è arduo e dagli esiti tutt'altro che certi.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (x10), Cocoguyan (x1), Anatema dei Numi, Orologio dell’Eterno Ritorno
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione
    Mazzo di tarocchi - Tasca dimensionale

    Attive
    ۸ Numerologia: 10, Cerchio
    Attraverso lo studio delle pratiche occulte Augustus è divenuto padrone di una strana arte magica che sfrutta contemporaneamente la manipolazione della materia, degli spiriti e della mente.
    Richiamando a sè uno spirito e bisbigliandogli il numero undici Augustus è in grado di plasmare lo spirito secondo quelli che sono i dettami associati al numero.
    Dieci è il numero del cerchio, del ritorno e del continuo ma anche della completezza e della divinità. Ispirato da questo numero uno spirito si dirigerà verso un bersaglio curando le sue ferite o rimuovendo eventuali malattie e veleni.
    Tipologia: Attiva (cura ferite o cura malattie/veleni)
    Consumo: Variabile per Cura Ferite / Medio per Malattie e Veleni
    Durata: Un turno

    Scheda: Qui


     
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    Svolte Impreviste

    La serata danzante sembra procedere in maniera quieta e piacevole: i brani musicali si avvicendano leggiadramente nell'aria, i camerieri in livrea sono sempre in movimento da una parte all'altra della sala, cibi e bevande vengono consumati senza complimenti, le coppie appena formate o di vecchia data volteggiano sulla pista da ballo, e gli invitati intessono più o meno intense conversazioni, utili e dilettevoli.

    Dopo aver pacificato i dubbi che il suo dono tributato al nuovo Alfiere avevano suscitato nel Maestro del Conio di Laputa, la Matrona di Altatorre e il suo interlocutore approdano ad altri argomenti più frivoli e personali: si parla di hobby, passioni, e tempo libero (tutte cose di cui l'altro ha in effetti poco di cui discorrere)... e lei è solita dedicarsi ad esercizi e letture, è edotta di arte e "mixologia"...

    « ...ma qui credo di aver parlato anche troppo di me, signor Borgia. Ora vorrei sapere anche io qualcosa su di lei. Quando può scegliere, in cosa preferisce “essere intento”? »

    ...e il Borgia non intende cosa sia questa "mixologia", ma non sarebbe educato chiederle se possa trattarsi di una qualche scuola di alchimia proprio ora: la Dama gli ha rivolto una domanda diretta, ricambiare l'interrogativo con un altro interrogativo sarebbe un atteggiamento evitante e sibillino, perciò il Laputense rimanda quella curiosità ad un secondo momento.

    « Beh, fin da giovane, la mia formazione è consistita -come da allora tradizione Laputense- nello studio della contabilità e nell'addestramento alle arti militari, e... »
    confessa l'uomo, con voce pacata ed un sorriso un po' desolato per la propria banalità
    « ...dal momento che il primo è diventato il mio lavoro, nel poco tempo libero che ho a disposizione, tento di non abbandonare del tutto i miei trascurati allenamenti. »

    Da adolescente si è appassionato a pozioni e tinture, soprattutto veleni, ma...
    Questo non gli sembra un argomento conveniente per conversare con una Lady.

    Mentre la conversazione tra Cesare Vittorio Borgia ed Evangeline Raillier-Lanty è appena agli albori, quella tra Vanitas Iblis (il sorvegliato speciale numero uno) e Augustus Asensi giunge invece ad una fine affrettata: l'Ufficiale Laputense ha solo iniziato a grattare la superficie con il suo interlocutore, ma un'altra parte di lui -il buon Precettore- gli impone al momento una priorità diversa dalle indagini "di Stato".

    Mi perdoni.

    Con quelle scuse lapidarie, il Numerologo si congeda dal Rampollo dal nome pesante e demoniaco per precipitarsi a recuperare la Principessa Asaliah da un giro di danze un po' troppo equivoco, in cui è stata trascinata da un giovanotto di nome Reynard, sconosciuto alla maggior parte della Nobiltà lì riunita, un giovanotto che ha l'aggravante ai loro occhi di avere un aspetto fin troppo esotico e straniero, nonostante indossi l'uniforme dell'Accademia Militare dell'Isola.

    Mentre il Pastore di Anime incede in direzione della giovane coppia a passo di carica, con la folla dei viventi che gli si apre davanti e -per chi è in grado di vederla- quella spiritica che gli si compatta alle spalle, le pettegole più incallite già stilano una classifica degli eventi più scandalosi della serata: la proposta di matrimonio di Ginette Turkon (la procacissima cinquantenne, figlia del vecchio mercante Yitto) al nuovo Alfiere è stata certamente memorabile; la liason della Principessa con quel ragazzotto, invece, fa certamente scalpore... ma alcune osservano che l'intervento dello strambo Numerologo promette di essere qualcosa di entusiasmante.

    « A-Augustus...! »

    Nonostante il fatto che avrebbe potuto accorgersi dell'anello di curiosi formatosi intorno a sé e a Reynard, o prestare qualche ascolto al loro vociare indistinto, la figura del suo Amico e Mentore è l'unica cosa che la Principessa Asaliah nota e riconosce non appena entra nel suo campo visivo - e, cioè, prima ancora di riprendere la posizione verticale dopo il casquet.

    Vorrebbe parlargli subito delle cose che gli ha spiegato Rey, e dell'idea che le ha ispirato, ma la prima cosa su cui gli occhi di rubino vanno a sbattere è l'espressione accigliata del Numerologo, e... e tanto basta perché l'Albina vada in confusione, reclinando la testolina da una parte con aria interrogativa, e ricambiando lo sguardo freddo, severo e un po' preoccupato dietro agli occhiali dello Sciamano con uno molto preoccupato, ma soprattutto smarrito, e -anche se non ne capisce la motivazione- un po' colpevole.

    Augustus era arrabbiato...? Sembrava arrabbiato. Era arrabbiato con lei?
    Perché...? Aveva fatto qualcosa di sbagliato...? Forse lei e Rey avevano ballato male...?

    « Io lo sapevo che finiva così. »

    Intanto, vedendo il loro amico conoscente Reynard incastrato in quella situazione, Lambert e Victoria hanno una reazione molto diversa: il primo incrocia le braccia sul petto con aria indignata, trafiggendo Rey con un'occhiata severa che non solo intende negargli ogni aiuto, ma anche strillargli in silenzio che "te lo avevo detto!"; la seconda si limita a ridacchiare divertita dal quadretto di insieme.

    Più o meno dello stesso avviso sarebbe anche il giovane Vanitas Iblis, che -infilandosi in bocca un altro bignè al cioccolato, infilzato sulla punta dalla sua forchettina d'argento- si limita a contemplare la scena, cercando di capire cosa stia realmente accadendo... se non fosse che, sempre nell'area del buffet e a pochi metri da lui, dove ci sono tutti quei tavolini con persone che chiacchierano fitto, succede qualcosa.

    E sia, la cifra è stabilita e voi sarete la nuova proprietaria.
    Mio figlio Matthew, però, assumerà la carica di Primo Distillatore.


    Con tali parole, Johna Silverkin conclude un affare con una signora bionda -ancora bella e piacente nonostante il suo mezzo secolo di età-, e non appena quella si allontana con un sorriso dopo un iniziale momento di teso disappunto, il Capofamiglia dei Necromanti fa cenno al figlio di avvicinarsi, così da aggiornarlo sulla questione ed istruirlo sui suoi piani.

    Assentendo col capo al richiamo paterno, Matthew Silverkin si muove per raggiungere il genitore... ma si ritrova a corrergli incontro quando una smorfia di dolore attraversa il viso dell'anziano, e fiotti di sangue gli sgorgano dalle labbra mentre una mano si ghermisce il petto; in quell'agonia, il suo corpo si inarca sul tavolino nel vano tentativo restarvi aggrappato: non ci riesce, e mentre il Capofamiglia Silverkin cade al suolo con un tonfo, la tovaglia e la cristalleria vengono trascinati per terra con un gran fracasso di vetri e porcellane, che -insieme alle urla del figlio- sovrastano la musica dell'orchestra, che -frastornata- interrompe l'esecuzione, catalizzando l'attenzione di tutta la Sala sul nuovo evento.

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    Nello scompiglio generale che segue la visione di un uomo morente tra le braccia del figlio, la maggior parte delle persone resta attonita, ma alcuni reagiscono, per quanto secondo un proprio ordine di priorità: Augustus si precipita sul posto per prestare i primi soccorsi all'anziano, Kerobal si pone davanti al Nipotino Ren e al Fratellastro Quarion nel caso sia necessario difendersi da qualche pericolo, mentre Cesare si congeda con rigide scuse un po' sbrigative da Evangeline...

    ...poiché da quel momento in avanti il Condottiero di Laputa ha una sola ed unica preoccupazione: trovare l'Alfiere. Dov'è Lowarn? Il Borgia lo cerca in giro per la Sala affollata con lo sguardo, ma in quel caos non è materialmente possibile scorgerlo; il sospetto che sia un attentato diretto contro di lui è forse un po' debole, ma -non di meno- la priorità principale ora è assicurarne l'incolumità in ogni caso.

    « Oh, cielo! È Lord Silverkin! » « Lord Silverkin? Sta male?! » « È stata lei! La Straniera! » « È stata lei! Lo ha minacciato! » « Lo ha maledetto! » « Tutti l'hanno sentita! » « Deve essere una strega » « Avrà fatto qualcosa anche all'Alfiere...? » « Che aspettano le guardie ad arrestarla?! »

    Per prima cosa, è necessario fare ordine. Soprattutto ora che commenti del genere -pericolosamente simili a vere e proprie accuse- comincino a correre di bocca in bocca, in maniera incontrollata, fino alle delicate orecchie del Neo-Autocrate... o a quelle di qualche paladino della giustizia troppo fervente e incosciente, in grado di scatenare qualche incidente diplomatico con azioni avventate ed inconsulte.

    « Gentili Invitati, vi prego di mantenere la calma e lasciare libera l'area attorno a Lord Silverkin per alcuni metri! Solo guaritori e cerusici sono autorizzati ad avvicinarsi! »

    Le parole dell'Ufficiale, complice anche l'ingresso delle Guardie e la loro disposizione a formare un anello attorno al Numerologo e al Necromante -oltre che ad ovvio presidio delle uscite- paiono pacificare la situazione: il vociare concitato si stempera in un brusio teso e curioso, e l'agitazione si trasforma in un movimento ordinato, man mano che il Maestro del Conio dà disposizioni su cosa fare.

    « Tutti coloro che hanno avuto contatti con Johna Silverkin saranno ora presi in custodia per assicurarci che non rischino lo stesso malessere; tutti gli altri sono pregati di attendere la fine delle manovre prima di raggiungere le uscite. »

    La Nobildonna bionda con cui il Capofamiglia dei Necromanti ha stretto un accordo poco prima di sentirsi male è comprensibilmente pallida e frastornata per l'accaduto quando viene affiancata da due soldati e scortata via, con la rassicurazione che si tratta solamente di una formalità: verrà sottoposta ad un controllo, dovrà rispondere a qualche domanda, e dopo sarà libera di vedere i suoi familiari e tornare alla propria dimora... non c'è nulla di cui preoccuparsi.

    “Ecco. L'avete fatta piangere...! Che razza di modi sono?!”

    Incrociando le braccia al petto, il Rampollo degli Iblis pronuncia senza timore le proprie obiezioni con voce piena di pathos e rimprovero, ma le sue argomentazioni vanno a sbattere sull'espressione seccata e poco convinta di uno dei Legionari Laputensi, un giovanotto dall'aria austera, composta ed inflessibile... nonostante l'impronta di una manina stampata di fresco su una guancia, e i capelli appiccicati alla fronte che gocciolano curiosamente champagne.

    Io l'ho solo invitata a seguirmi. Lei mi ha fatto la doccia con un drink e dato uno schiaffo.”
    “Ogni persona elabora le emozioni a modo suo: l'avrete spaventata.”
    “...inoltre, vostra sorella non sta affatto piangendo.”
    “Questione di punti di vista.”

    Il militare contro-argomenta alla replica del giovanotto con tono schietto, piatto, e vagamente e comprensibilmente stizzito, e intanto Alma Iblis -l'oggetto della loro disputa verbale- se ne sta in piedi alle spalle del Fratello, con le braccia conserte sul petto sottile e sul viso da bambolina l'espressione meditabonda, altera ed imbronciata di una regina offesa.

    Con un tempismo particolarmente infelice, richiamati dalla concitazione all'interno, Lowarn e il suo nuovo amico Kalsier lasciano la quiete della terrazza per affacciarsi nuovamente ai margini della Sala giusto in tempo per vedere le Guardie disposte a ventaglio attorno ai Fratelli Iblis, rendendo chiaro quanto la richiesta espressa dal Borgia non fosse una semplice precauzione dettata dalla cortesia verso gli ospiti, ma un vero e proprio provvedimento nei confronti di tutti i sospettati.

    In quel momento, prima di tutti gli altri, Alma nota l'arrivo del giovane Violinista, ed è su di lui che posa gli intensi ed insondabili occhi d'oro: non è lo sguardo di chi sembra aspettarsi qualcosa, quanto più l'assorta concentrazione di chi sta decidendo cosa fare... ed è in quello stallo che Cesare si affaccia al perimetro dell'anello di folla formatosi intorno alla situazione per dettarne un sollecito.

    « Prendete in custodia la Signorina. »

    Spronato dalle parole dell'Ufficiale, uno dei gendarmi si muove rapido e risoluto: fa un passo verso la ragazza, e le posa una mano sulla spalla, ma il suo gesto ha il duplice effetto di far sobbalzare la fanciulla per la sorpresa e di turbare la sua ombra -e il suo abitante-, come la superficie di un lago colpita dal lancio di un sasso... ed è con prontezza fulminea che un lungo braccio antropomorfo fuoriesce da quelle increspature per serrarsi attorno al polso della guardia.

    Laplace! No.

    Ubbidiente ai dettami della sua padrona, il guardiano-ombra lascia la presa e torna ad inabissarsi nell'oscuro mondo bidimensionale da cui è uscito, e mentre tutti gli sguardi convergono sulla fanciulla, ella stacca brevemente il proprio dal volto dell'amico per rivolgerlo al Fratello.

    “Vani, non fare niente: qui c'è chiaramente un equivoco.”
    gli dice col solito tono dolce e un po' sornione che usa con lui; poi torna a guardare Lowarn
    “Di qualunque cosa si tratti, non sono stata io.”

    Seguendo la traiettoria degli occhi dorati della Strega, molti altri ospiti riconoscono la figura del loro Autocrate, e subito iniziano a sciamargli intorno e a sciorinare commenti arguti o solenni, dai più banali ai meno ortodossi, pur di attirarne la sua attenzione; con la stessa posata compostezza con cui si è appena rivolta a Lowarn, la signorina si volta verso il Borgia e gli rivolge la parola, offrendo altezzosamente i polsi alla guardia.

    “Mi affido alla vostra custodia finché non sarete venuti a capo della questione.”
    lo apostrofa con la voce ferma e sicura di chi sta facendo una perentoria concessione
    “...ma sappiate che non dirò più una sola parola, se non in presenza dei miei avvocati.”

    E sugli strascichi di questo ultimo burrascoso evento, la Festa viene considerata conclusa: i fratelli Iblis si separano, alcune guardie scortano l'Alfiere e la Principessa sua sorella fino alle loro stanze per motivi di sicurezza, l'anziano Capofamiglia Silverkin viene portato via in barella dopo che Augustus è miracolosamente riuscito a stabilizzarne le condizioni -mantenendolo vivo, ma lasciandolo in un sospeso stato di coma-, mentre Cesare si allontana con i gendarmi e i sospettati per curare l'inizio delle indagini.

    Ai convitati non resta dunque che seguire le indicazioni dell'Ambasciatore Quarion,
    che li invita graziosamente tutti a lasciare la Sala con le più giuste parole di commiato.




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    Novità della Serata
    Con tutto l'enorme ritardo dovuto a cause di forza maggiore -come l'attuale situazione globale e i mille disagi che ha causato a tutti, in varie forme- la giocata è conclusa! :flwr:

    Il misterioso malessere accusato da uno dei più importanti Nobili Casati di Laputa innesca una pronta reazione da parte delle autorità dell'Isola, che -al fine di dedicarsi alle indagini- pongono anticipatamente fine alla soirée.

    I giocatori partecipanti possono procedere al ritiro dei propri PG, e -naturalmente- la storia prosegue nelle prossime scene dedicate al Neo-Alfiere Lowarn. :win:


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    « Beh, fin da giovane, la mia formazione è consistita -come da allora tradizione Laputense- nello studio della contabilità e nell'addestramento alle arti militari, e... » confidò Cesare con fare composto; nonostante ciò era apparso un sorriso leggermente imbarazzato sul suo volto. « ...dal momento che il primo è diventato il mio lavoro, nel poco tempo libero che ho a disposizione, tento di non abbandonare del tutto i miei trascurati allenamenti. »

    « Ah, ho sentito parlare della tradizione militare laputense. Condivido parecchio questa vostra filosofia di... mente sana in corpo sano, per così dire, » rispose Evangeline, traducendo mentalmente una frase che aveva letto prima d'ora solamente sui libri di testo, e riportata in Comune Antico. Si strinse poi nelle spalle, « Io invece vorrei aver cominciato un po' prima, quando ero un po' più... » Evangeline Raillier-Lanty, poco più che ventenne, decise di trattenersi dal dire “giovane”, « ...piccola, ecco. Ho cominciato i miei allenamenti da relativamente poco, e vedo la strada per migliorare essere ancora parecchio in salita. »

    Senza contare il fatto che fosse piuttosto negata per l'attività fisica – anche se quella era una croce che si portava sulle spalle da praticamente sempre. Un po' più forte della media, ma con poca agilità e zero coordinazione. Quando aveva deciso di imparare un po' di arti di autodifesa, le ci era voluto diverso tempo prima di–

    –un frastuono di vetri che si fransero al suolo la distolsero dai suoi pensieri. Si voltò di scatto verso la fonte del rumore e, fra la folla attonita, scorse Johna Silverkin disteso sul suolo a stringersi il petto con la mano. Sangue sgorgava dalla bocca.
    Augustus Asensi accorse per prestare soccorso, mentre Kerobal (sarebbe mai riuscita a chiamarlo “zio”?) si fece avanti come a voler fare da scudo a suo padre e al suo cuginetto – padre e cuginetto di Evangeline. Il signor Borgia si congedò frettolosamente dalla Matrona, che annuì tanto seria quanto comprensiva.

    Quest'ultima cercò Warren con lo sguardo, e lo trovò mandare giù l'ultimo sorso di un calice di vino nero, per poi avvicinarsi a lei con calma. Ciò che seguì accadde troppo in fretta perché Evangeline riuscisse a seguire tutto: conversazioni che si svolgevano attorno a lei, l'Alfiere che riapparve dopo essere stato perso di vista, e Johna Silverkin che venne portato via su di una barella. Grave, ma vivo.

    « Vorrei tanto capire il senso di avvelenare un necromante, » mormorò Warren mentre si avviava verso l'uscita insieme a Evangeline, « ma se il colpevole c'è andato pure vicino, allora è davvero un necromante di merda. »

     
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    "Chi non danza non sa cosa succede".


    (Frammento gnostico)

    Sala dei Ricevimenti, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Interlocutori: Ren, Kerobal, fanciulle varie, invitati.


    Quando il più sfortunato fra gli imprevisti rovinò a tutti la festa scosse l'intera sala, l'Ambasciatore Orientale si ritrovò per un breve attimo irrigidito, con gli occhi d'oro sgranati. Non si trattava di empatia o sorpresa nei confronti dell'evento in sé, piuttosto la necessità di dover tracciare al più presto una strategia da adottare in quella circostanza; come rappresentante dell'Est e della Dama Azzurra sarebbe dovuto apparire docile, poco vistoso e collaborativo, ed avrebbe certamente interpretato la parte alla perfezione durante l'Alfierato di sua sorella... ma con Lowarn diventava tutto più complicato.

    A dirla tutta, con suo nipote sul trono, la possibilità che quell'inconveniente non fosse un banale infarto non gli sembrò affatto lontana. Allo stesso modo, non gli sembrarono nemmeno sensati i borbottii dei presenti riguardo la ragazzina: chi poteva essere così stupido da tentare di assassinare qualcuno, in un ambiente ed in una situazione in cui sarebbe certamente finito fra i primissimi indiziati?
    Dopo aver lanciato un'occhiata scocciata al fratellastro, si congedò rapidamente, per poi avvicinarsi alla "scena incriminata", senza mai lasciare il piccolo Ren, stretto fra le braccia protettive dello zio. Rimase comunque in silenzio ad osservare: una sua parola di troppo sarebbe potuta costare cara all'Alfiere Errante, che avrebbe perso di credibilità. Situazione diversa per Cesare, che -immediatamente- rispose al suo dovere di tutore e guida.

    « Gentili Invitati, vi prego di mantenere la calma e lasciare libera l'area attorno a Lord Silverkin per alcuni metri! Solo guaritori e cerusici sono autorizzati ad avvicinarsi!
    Tutti coloro che hanno avuto contatti con Johna Silverkin saranno ora presi in custodia per assicurarci che non rischino lo stesso malessere; tutti gli altri sono pregati di attendere la fine delle manovre prima di raggiungere le uscite.
    Prendete in custodia la Signorina. »

    “Mi affido alla vostra custodia finché non sarete venuti a capo della questione. ...ma sappiate che non dirò più una sola parola, se non in presenza dei miei avvocati.”

    Fortunatamente, l'amichetta di Lowarn si dimostrò almeno abbastanza matura da non far precipitare ulteriormente gli eventi, e l'Ambasciatore si sentì sempre più convinto della sua innocenza. Ovviamente le sue impressioni personali valevano ben poco in un caso simile, ma lo spinsero a voler osservar meglio gli altri presenti ed a cercare un eventuale colpevole fra di loro, cosa che avrebbe potuto fare in seguito.

    -Gentili signori e signore, temo che quest'occasione di gioia e convivio debba concludersi qui: il vostro benessere è prioritario, come su Laputa è prioritario che venga fatta Giustizia- annunciò, non appena i sospettati furono allontanati, assieme alle cariche più elevate, per questioni di sicurezza -Vi prego di collaborare sempre con le Autorità, di attendere con pazienza l'esito delle indagini, e di rimanere sempre reperibili, cosa che personalmente farò in ogni momento, tardando il mio ritorno ad Istvàn.

    A quell'annuncio, sarebbero seguiti saluti più o meno personali con qualche conoscenza più stretta, carezzando intimamente l'idea di fornire il proprio aiuto al di fuori delle indagini ufficiali. Avrebbe tenuto d'occhio tutti i testimoni di quella sfortunata serata andati via in libertà, con orecchie ben aperte ad ogni pettegolezzo che li riguardava.




    Edited by Drusilia Galanodel - 14/2/2021, 16:25
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    L7i2Ty0

    Più passava il tempo e più forte diventava il dubbio che serpeggiava nei pensieri della piccola Volpe: ma tutta quella gente, esattamente... chi era e perché era lì?
    Lui non li aveva certo invitati, ed era stupido organizzare un banchetto con così tanti invitati: ci sarebbe stato meno cibo per ognuno! Una mossa così poco furba e stupi-... ah già: Lowann. Gli aveva ceduto la corona per giocare una sera, e guarda che casino aveva combinato!
    Uno dei presenti era persino svenuto perchè aveva mangiato troppi biscotti... ma possibile?!

    -Che 'preco di docci...

    Sentenziò con indignazione rivolgendosi allo zio che lo teneva in braccio. Uff non poteva proprio distrarsi e rilassarsi un attimo che suo fratello non perdeva occasione per fargli fare figuracce! E poi si metteva in mezzo pure quello antipatico coi capelli arricciati... che brontolava ogni volta che la mamma voleva spendere i soldi del Presidio per finanziare nuove pasticcerie. Che brutti amici che si sceglieva suo fratello, doveva proprio dargli una bella sgridata e rimetterlo in riga! Lo avrebbe sicuramente fatto il prima possibile. Però dopo, che aveva finito la merenda ed ora era il momento del riposino.
    Per un po' se la sarebbe potuta cavare da solo, quel Lowann.
    Forse.

     
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    Prince of Laputa

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    "A volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle.
    E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando.
    Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo.
    Tristezza, solitudine, rabbia".


    (Alessandro D’Avenia)

    Sala dei Ricevimenti, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Interlocutore: Kalsier Ulthadar

    jTNMuzp

    «Oh, cielo! È Lord Silverkin!» «Lord Silverkin? Sta male?!» «È stata lei! La Straniera «È stata lei! Lo ha minacciato!» «Lo ha maledetto «Tutti l'hanno sentita!» «Deve essere una strega» «Avrà fatto qualcosa anche all'Alfiere...?» «Che aspettano le guardie ad arrestarla?!»
    La concitazione degli eventi -sempre maggiore, ogni attimo che passava- portò sulle prime solo tanta confusione: vi era chi -pur se di sfuggita- aveva avuto modo di osservare la scena nella sua interezza, chi invece aveva seguito lo sguardo di molti presenti, rivolti tutti ad uno stesso punto, incuriosito dal trambusto, e chi -come l'Alfiere- si trovò prima distratto e poi improvvisamente allarmato dal rumore di vetri infranti e dalla voce ferma e decisa di Cesare Borgia, che richiamava i presenti all'ordine.

    Con un rapido inchino e l'espressione palesemente allarmata, il giovane Alfiere Errante si congedò così dall'interlocutore, muovendosi rapidamente in direzione degli ufficiali, ma... quello che trovò non gli piacque per nulla.
    C'era un uomo per terra.
    Ancora vivo, ma in grave pericolo.
    « Tutti coloro che hanno avuto contatti con Johna Silverkin saranno ora presi in custodia per assicurarci che non rischino lo stesso malessere; tutti gli altri sono pregati di attendere la fine delle manovre prima di raggiungere le uscite. »
    Infine -al centro di tutto- c'era Alma. E lo fissava.
    « Prendete in custodia la Signorina. »

    Sfrecciando fra bisbiglii e giudizi affrettati, cuori palpitanti e denti che strofinavano nelle mandibole, il Violinista -che solitamente si affidava molto al proprio orecchio- non ebbe sfortunatamente modo di capire esattamente cosa pensasse l'amica in quel momento. Quell'espressione non gli parve una richiesta di aiuto, ma... cosa avrebbe dovuto fare lui? Cosa stava succedendo?
    Laplace! No. Vani, non fare niente: qui c'è chiaramente un equivoco. Di qualunque cosa si tratti, non sono stata io.”
    -Certo che non sei stata tu...
    Bisbigliò fra sé Lowarn, un po' risentito al pensiero che Alma lo immaginasse sospettoso dei suoi (pochissimi) amici.
    “Mi affido alla vostra custodia finché non sarete venuti a capo della questione ...ma sappiate che non dirò più una sola parola, se non in presenza dei miei avvocati.”

    Fu allora che la sua avanzata rapida si placò, a pochi passi da lei, mentre con l'aria confusa di si trovava di spalle al muro abbozzò qualche affermazione che gli morì in gola. Come avrebbe potuto aiutarla, se lei aveva deciso di non parlare? Non si fidava di lui? Perché si comportava in quel modo? Ma soprattutto... cosa era accaduto fra lei e quei Necromanti?
    Si volse in direzione di Vanitas, nella speranza che non fosse categorico quanto la sorella... ma un paio di guardie gli si piantarono innanzi, superandolo di parecchi centimetri ed impedendogli di passare. Si sporsero perfino leggermente in avanti, come a volerlo condurre nelle proprie stanze. Non gli ordinarono nulla, ma fu evidente che chiedere loro di passare con un "per favore" non sarebbe servito a molto.
    Non seppe spiegarsi immediatamente il perché, ma quell'atteggiamento lo infastidì molto.

    -Non ho dimenticato dove dormo- sbottò -Dovreste preoccuparvi degli ospiti e della povera vittima.
    Non aggiunse altro, anche perché non era solito rispondere in quel modo.
    Con le labbra contorte ed un sospiro seccato, seguì comunque le indicazioni di Cesare e delle guardie. Si diresse da solo nei suoi appartamenti, attendendo che gli ospiti andassero via. A quel punto, avrebbe iniziato a muoversi per conto proprio.


    Energia: 95%

    Abilità Passive.

    Orecchio Assoluto
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie]

    Librarsi in volo
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile]

    Corpo Celeste
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)]

    Linfa degli Angeli
    [Proprietà di bg del sangue]

    Autorevolezza
    [Malia passiva]

    Sapienza
    [Passiva di conoscenze enciclopediche]
     
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