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Brifos.
Mentre i Vettori fendevano l'aria e non solo, performando l'esecuzione della creatura ostile con asettica efficacia, una strana sensazione sfiorò la consapevolezza ascetica del Raitei: certo, al Demone delle Tempeste mancava la capacità di interfacciarsi a sentimenti e stati emotivi con la giusta sensibilità e prontezza -per quanto si impegnasse come uno studioso infaticabile in quel campo-, ma in qualche modo, negli ultimi istanti del combattimento, ricavò l'impressione che quel mostro chitinoso non volesse realmente attaccarlo; non di propria sponte, almeno. E quindi: qualcosa lo aveva costretto?
E frattanto che quella domanda prendeva forma nella sua mente, con una lucidità tanto istintiva da risultare un automatismo naturale o il meccanismo di un programma scriptato, Brifos stava già cercando una risposta: facendo appello a quell'Intuizione che costituiva il retaggio inconscio della propria genesi, curioso di trovare conferma o smentita sulla responsabilità dei due principali sospettati nell'avvenuta istigazione dell'aggressore, l'Amal posò con prontezza e discrezione lo sguardo color ardesia prima sull'Incubator e subito dopo su Galio...
...giusto in tempo per vedere quest'ultimo sollevarsi colpevolmente in volo e tentare la fuga, intanto che -con un ultimo stridio di agonia- l'insettoide più grosso crollava inerte al suolo, avvizzendo e raccogliendo sotto di sé una pozza biancastra, forse equiparabile a sangue.
« Hai più di un modo per raggiungerlo, Brifos. »
Con la puntualità del timer di una svegliae con la petulanza di un assistente vocale, il bio-computer dette pronta notifica della situazione in corso, e tornò a prendere posto sul testone blu elettrico del suo attuale proprietario, che, senza nemmeno affaticarsi a compiere un passo, si limitò a stendere il braccio armato davanti a sé, in direzione del fuggitivo; tuttavia, la Raigekijin scomparve nel nulla in un crepitio elettrico, in risposta alla volontà del padrone di congedarla, lasciandogli la mano libera. Libera di sollevare il palmo aperto, e muover un cenno verso il basso con il polso.
L'effetto che quel gesto produsse fu di aumentare la pressione della gravità nell'area in cui il Folletto si stava spostando, quindi sopra di lui, con l'intento di schiacciarlo a terra, impossibilitandogli i movimenti e lasciandolo lì così per qualche tempo: abbastanza da tenerlo immobilizzato, ma non troppo da nuocergli.
« Mi chiedo quali conseguenze avrà la tua decisione.
Quell'avatar è tuo nemico, l'esistenza stessa di queste anomalie viventi lo dimostra. »
sentenziò l'animaletto bianco, apparendo un po' troppo coinvolto dall'argomento, per una semplice AI
« Deformare e distorcere la realtà in modo così innaturale non è certo dimostrazione di buone intenzioni, alla lunga continuerà ad espandersi fino ad intaccare tutto il semipiano. A quel punto una qualsiasi tempesta warp potrebbe romperlo in due come se fosse un sassolino crepato all'interno... »
« Capisco. »
Ed era davvero così. Ma per quanto il Saggio di Palanthas fosse orientato alla preservazione delle cose e avverso alla loro distruzione, il modo con cui perseguiva questi due obiettivi restava quello dello studioso, più che quello dell'eroe. E non c'è accademico che, davanti ad un fenomeno sconosciuto, non preferirebbe indagarlo e comprenderlo, piuttosto che estinguerlo con violenza.
« Ti ringrazio per i dati forniti. »
Mentre si muoveva a grandi passi verso lo spiritello bluastro, il Gigante infilò una mano nella propria sacca da viaggio e vi frugò dentro: dapprima, ne cavò fuori due piccoli frutti, che ingerì senza perdere tempo; poi, rovistò la borsa da viaggio alla ricerca di un qualche contenitore in cui poter infilare il Folletto catturato: forse un provetta di vetro per prelevare campioni biologici da esaminare sarebbe potuta tornare utile... altrimenti, aveva una scatolina di latta regalatagli da Kalia, che un tempo aveva contenuto dei biscotti.
« Adesso suppongo vorrai farti carico anche di lei. »
Se nulla di anomalo fosse occorso durante la sua azione, Brifos avrebbe inscatolato Galio, sigillato il contenitore con il robusto laccio di cuoio che teneva ben chiuso il suo taccuino degli appunti, e sprofondato lo stesso nella sacca che gli pendeva al fianco, dove le sue molteplici e finissime percezioni soprannaturali gli avrebbero permesso di tenerlo costantemente monitorato, prevenendone un eventuale tentativo di fuga; poi, avrebbe riportato gli occhi grigi sulla ragazza svenuta.
« In quanto creatura autoctona, senziente e dotata di parola, la ragazza potrebbe rappresentare una guida in questo ambiente e un'importante fonte di informazioni per la mia ricerca, una volta riacquistata conoscenza. »
Ignorando l'atteggiamento seccato del Kyubey, il Raitei si limitò ad argomentare razionalmente le sue ragioni, manovrando il corpicino della Star Guardian in modo da sistemarsela sull'ampia schiena come uno zainetto e avvolgendoli entrambi nella propria mantella da viaggio, in modo che la stoffa fungesse da sistema di fasciature, analogo a quello che le madri utilizzano per assicurarsi i neonati sulle spalle in alcune culture di cui il Saggio aveva letto: in questo modo, lui avrebbe avuto la massima libertà di movimento per affrontare ogni evenienza con la massima efficienza, mentre la fanciulla -al risveglio- non si sarebbe sentita costretta o imprigionata, conservando mani e piedi liberi.
« In più, la sua presenza potrebbe essere utile,
in vista di un ipotetico interscambio con delle sue eventuali simili. »
concluse Brifos, sistemando la sacca contenente Galio contro la coscia, in modo da monitorarlo costantemente
« Proseguiamo. Da che parte? »SPOILER (clicca per visualizzare).