Alexander Morgenstern

Tre volte noi sopporteremo l'ingiuria.

Tre volte noi ignoreremo il disprezzo e la menzogna.

Ma quando la spada brillerà nel sole come un colpo di chiarore, tuonerà la parola.

Allora poi non indietreggeremo di un solo passo, non taceremo che dopo il silenzio dell'avversario.

Alexander della famiglia Morgenstern

Età: 22 anni | Razza: Umano | Presidio: Nord

Quando arrivò quella lettera Alexander pensava che nulla sarebbe cambiato, ma si sbagliava, come mai prima d'allora.
Non tornare a casa, non l'abbiamo più una casa. Così recitavano le parole di suo padre, così la disperazione lo colse, senza preavviso, con la potenza di un tuono.
Ora che uno dei suoi punti fermi era stato sradicato senza pietà, facilmente venne all'odio.
Voleva tornare subito indietro, spada sguainata e lancia in resta, fortunatamente il suo maestro, Ser Gillian, non era così avventato da lasciarlo andare. Troppo giovane, troppo impulsivo, troppo disperato.
Lo ha mantenuto in vita, gli ha dato un'opportunità, qualcosa che molti altri non hanno nemmeno avuto.
Così il suo maestro lo ha portato via, lontano da quella terra che una volta era casa sua, gli ha insegnato a vivere, lo ha istruito, lo ha aiutato a trasformarsi. Non erano più cavaliere e scudiero, ma semplicemente un uomo e un ragazzo che dovevano sopravvivere in un mondo che gli aveva tolto tutto.
Sir Gillian era un cavaliere, Alexander aspirava a diventare tale, quello che sapevano fare era combattere, lottare seguendo il codice. Fecero così. Si misero al servizio di chi più ne aveva bisogno, vivendo alla giornata, non essendo ne più cavalieri, ne mercenari.


Da ragazzo basso e sbarbato la trasformazione in uomo è stata rapida ed improvvisa, crebbe in altezza, fino a raggiungere i cinque piedi e tre quarti, capelli e barba furono i successivi, neri come un cielo senza stelle. Il viso si fece squadrato, gli zigomi pronunciati e il naso leggermente storto perché rotto in una rissa.

Divenne un uomo del Nord. Tutto in lui lo diceva, lo spiccato senso dell'onore, la durezza nello sguardo, l'accento delle parole.
Se da un lato ha fatto suoi i voti del cavalierato e l'amore per il Nord, da un'altro non riesce a dimenticare, ne tantomeno perdonare, l'Enclave, per avergli strappato e la casa e il titolo di cui si poteva fregiare la sua famiglia. Non solo avevano distrutto i suoi ricordi, ma anche i suoi sogni, non sarebbe mai potuto diventare un cavaliere. Cosa è un cavaliere, senza il suo cavallo? Senza la sua terra da difendere?

Ma ogni volta che il ragazzo rischiava di abbandonare la retta via, c'era sempre Sir Gillian ad aiutarlo, a tendergli la mano e guidarlo nella giusta direzione. L'uomo. quasi un padre per il ragazzo, gli insegnò non solo i precetti dei Cavalieri, ma anche rudimenti di magia, storia e religione, per renderlo un paladino, donandogli le sue conoscenze e i suoi poteri, perché un giorno prendesse il suo posto.