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Endlos

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  1. Zoro_03
     
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    _The Great Journey «

    »Outro Pt. 2_
    _Endlos



    Venne lavato, dentro e fuori.
    Una scarica di elettroni nel cervello per eliminare scomodi ricordi e implicazioni del precedente viaggio dimensionale. Niente più Kashin, niente più Von Liebewitz, niente più Celentir. Avrebbe ricordato, ma non tutto, non perfettamente. Così voleva l'Organizzazione. La doccia servì a svegliarlo, riportarlo alla realtà.
    Quella che, fra le molteplici esistenti era l'unica degna di essere affiancata all'appellativo "casa": una stazione orbitante nel nulla, perno di congiunzione di tutti i mondi.

    Ti verranno affidate armi...

    Le parole di Kensei ancora gli rimbombavano in testa. Si chiese che fine avessero fatto le sue spade, in particolare la "03" e la "ø". E sperò che gli venissero affidate le stesse che già possedeva, anche se era consapevole che sarebbe stato assai improbabile. Di certo non voleva armi da fuoco, per quanto bene sapesse utilizzarle il suo stile era sempre stato più diretto,

    ...equipaggiamenti...

    Cronovela da polso e chip di localizzazione, prassi necessarie per evitare che fuggisse ancora.
    Sollevò la testa, guardando l'acqua che scendeva dalla doccia con un getto continuo e glaciale. Gli avevano cancellato tutto. La Runa che i Von Liebewitz erano riusciti a tatuargli sulla nuca era stata sostituita da un microchip sottocutaneo che comunicava costantemente la sua posizione alla Stazione Centrale. Il Gentei Kaijo era sparito, rimosso con metodi a lui sconosciuti dal tatuaggio sulla guancia. L'addetto aveva provato a cancellare anche quello, ma il risultato era stato un nuovo capo d'accusa sulla fedina penale dello Sfregiato, ed un Razziatore in meno fra le file dell'Organizzazione. Gli avevano accreditato persino le spese di pulizia dal sangue sparso per terra. Ridicolo.
    Si asciugò rapidamente, azionando i getti d'aria calda che sostituirono l'acqua nel cubicolo in cui era stato costretto ad entrare. Fissava il muro dinnanzi a sé, riflettendo sulle possibili implicazioni di questo nuovo incarico. Avrebbe mai rivisto qualche viso conosciuto? Chissà. Gli sarebbe piaciuto concludere certi discorsi con Enihs Krad, Yue e Antares...per non parlare di Kashin. Scosse la testa, scacciando tutti quei pensieri, e si rivestì.
    Aveva un lavoro da fare.


    Stazione Centrale dell'Organizzazione
    Portale per Endlos

    image

    «Non avrai supporto all'infuori del tuo equipaggiamento e di sporadiche comunicazioni»

    Esordì Kensei, rivolgendosi allo Sfregiato con serietà. Tutt'intorno si erano radunati un discreto numero di armigeri. C'era persino un altro Generale, il Terzo. Hisagi lo notò con la coda dell'occhio, si distingueva dalla massa per l'abbigliamento: una felpa grigia larghissima col cappuccio calato in volto e dei pantaloni altrettanto ampi neri decorati con tribali rosso sangue. Decisamente non passava inosservato, fra tutti quegli Shihakusho.
    Gli erano state riconsegnate due spade. Si era lamentato per il numero, insistendo affinché potesse portare almeno una terza katana priva di poteri in missione, ma aveva ricevuto risposte negative. Gorger e Gramr erano sparite. Aveva appreso per vie traverse che Longclaw, quel bastardo d'un lupo, le aveva reclamate per sé.

    «Sarai solo, là fuori. Se vuoi rinunciare, questo è l'ultimo momento per dirlo»

    Sorrideva, il Generale Muguruma, consapevole di quanto improbabile fosse quell'eventualità. Avrebbe significato morte certa, per Hisagi. Nel migliore dei casi. Ragion per cui il giovane dai capelli corvini non si tirò indietro. Scosse impercettibilmente la testa, facendo capire al Nono quali fossero le sue intenzioni. Lui annuì di rimando, e con un gesto della mancina aprì un oloschermo su cui digitò una password criptata. Il portale si accese di un azzurro chiaro, con le luci laterali che lampeggiavano invitando all'attenzione i presenti. Hisagi entrò nell'esagono, voltandosi indietro mentre il vetro della capsula si richiudeva con un tlank metallico.
    Muguruma intanto si era fermato. Fissava il suo sottoposto con aria truce, poi all'improvviso accennò ad un sorrisetto sarcastico.

    «Bentornato, moccioso»

    Premette il pulsante di avvio, lanciando di fatto i procedimenti per azionare il teletrasporto. Lo Sfregiato cominciò a dissolversi dal basso, lentamente e senza un suono né dolore. Le ultime cose che sparirono furono il suo dito medio destro, sollevato in segno di saluto, e il suo volto sorridente ed arrogante.

    Nella sala molti Razziatori mormorarono, tornando alle loro mansioni discutendo dell'errore fatto dall'Organizzazione nell'affidarsi ancora ad un simile individuo. In un angolo, invece, sotto il suo cappuccio grigio, il Terzo ridacchiava.
    Fu allora che Kensei ne notò la presenza.

    «Non cambierà mai quello lì, eh?»

    Il Nono tacque, osservando la capsula di teletrasporto vuota con aria pensierosa.

    «Credi che sopravviverà?»

    L'altro si staccò dalla parete cui era appoggiato, e fece per andarsene. La sua risposta giunse mentre varcava la soglia della sala.

    «Chissà»


    Landa di Endlos
    Merovish, cuore della terra ostile
    Arena Nera


    Apparve al centro di un ovale buio e scuro, dal fondo sabbioso. Puzzava di sangue e sudore.
    C'era uno strano brusio, e la luce fioca gli impedì di scorgere nelle tenebre a sufficienza. Un movimento alla sua sinistra ed uno alla sua destra lo fecero scattare. Estrasse la Principessa Scarlatta, parando con essa il fendente del mezzo-serpente da destra, e con il piatto del piede il calcio del ciclope dalla parte opposta.
    La folla rumoreggiò, incitando i contendenti alla morte.
    Erano tre, ora, là sotto.
    Sorrise, intuendo la situazione.

    «Yo, bastardi. Giochiamo

    E cominciò la mattanza.
     
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