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Karura, Zeloti, Unicorni ed Incubi

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Karura

    Karura: La gente di Najaza chiama Karura la creatura alata che per ogni altro abitante di Endlos è semplicemente nota con il nome di fenice. Per quanto rarissimo, questo essere mitologico si trova al centro di una miriade di credenze popolari più o meno fondate sulle sue reali capacità: si narra ad esempio che appaia preannunciata da uno sfavillare di luci multicolore, e ciò è vero poiché in caso di pericolo la fenice si avvolge in fuochi sovrannaturali che si riflettono sul mare di cristallo formando un bizzarro quanto sbalorditivo fenomeno di rifrazione unico nel suo genere. Per i popoli del gelido Nord la fenice è un animale molto vicino allo status di bestia sacra, perché viene comunemente accostata alla morte ed alla rinascita e si dice che le fiamme che la avvolgono non siano vere, ma prodotte dalle anime dei morti. Non esistono riscontri per questa credenza, ma è stato dimostrato che in effetti il fuoco di cui la fenice si ammanta non è affatto normale: esso infatti brucia senza comburente, risultando inoltre per motivi sconosciuti straordinariamente dannoso nei confronti di costrutti di natura sacrilega quali nonmorti o vampiri. La sola spiegazione che viene data a tale prodigio è una teoria che -per quanto goda di molto credito presso gli autoctoni- ancora non è stata confermata: si presume che al contrario di quasi tutte le altre creature esistenti, le energie spirituali della fenice scorrano in archi attorno all'animale stesso, e non all'interno del suo corpo, cosa che spiegherebbe perché nonostante questa bestia mitologica sappia evocare fuochi sovrannaturali non sia in grado di allontanarli per più di mezzo metro circa da sé, limitandosi quindi ad avvolgersi letteralmente di fiamme per impressionare o allontanare eventuali predatori. Deriverebbe da ciò anche la natura dell'aureola di luce visibile attorno al volatile durante il crepuscolo, che secondo la credenza popolare sarebbe generato dalle anime dei morti che si raccolgono su di esso. Ulteriore prova della validità di questa ipotesi è l'impossibilità di percepire l'aura della fenice, a riprova che le sue energie spirituali sono anomale rispetto a quelle delle altre creature esistenti su Endlos.
    Il fatto che la fenice sembri non possedere nessun'aura, combinato con la sua abitudine di nidificare nelle profondità del mare di cristallo sottostante alla Città delle Stelle Cadenti, rendono la figura della fenice quasi mitologica. Pochissimi l'hanno vista, e solo quei fortunati hanno avuto modo di avanzare qualcosa di più di mere congetture. Ci sono persone che hanno dedicato la loro vita allo studio di questo animale e che tuttavia in decenni di ricerche non sono riusciti a scorgerla nemmeno una volta. Si sa che il fuoco della fenice è l'unico in grado di fondere i cristalli magici; al contatto prolungato con le fiamme sovrannaturali, essi ottengono per poche ore una consistenza semiliquida, permettendo all'uccello di penetrare al suo interno senza lasciare alcuna traccia. La fenice depone un singolo uovo ogni 500 anni, cioè al termine del proprio ciclo vitale, per poi ardere se stessa mentre le ceneri si riversano sul nido, scaldandolo finché non avviene la schiusa. Da questo bizzarro processo di morte e rinascita è nata la credenza secondo cui la fenice risorge dalle sue ceneri, quando in realtà a nascere è un nuovo individuo.
    Si noti che, al contrario degli altri volatili, le fenici sono tutte femmine, mentre la componente maschile che feconda l'uovo è data dalle ceneri della fenice stessa. L'uovo viene quindi prima deposto e poi fecondato, situazione tutt'altro che rara in natura, comune tanto fra gli uccelli quanto fra i pesci. Il pulcino neonato sarà dunque un clone perfetto del genitore, dettaglio che in un certo senso avvalora la tesi secondo cui la fenice si limita a rinascere anziché riprodursi, seppure non esattamente entro i canoni della tradizione.
    I Karura giovani ed adolescenti - che, contrariamente ai genitori, non hanno ancora sviluppato né l'attitudine schiva della propria razza né le terrificanti capacità arcano-sciamaniche derivate da questa - vengono non troppo di rado utilizzati come trasporto mezzi e passeggeri dall'isola alla desolazione e viceversa. Chi li addomestica sino ad ottenerne l'ubbidienza, tuttavia,
    è ancora oggi sconosciuto agli abitanti.



    Edited by Endlos - 26/9/2017, 14:33
     
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    Zealot

    Zeloti: Loro c'erano dall'inizio.
    Da quando esiste Najaza esistono anche gli Zeloti, e viceversa, come se fossero due compagni inscindibili. C'è chi vocifera che siano discesi dal firmamento come stelle cadenti, prendendo la forma di esseri viventi ed assumendo il compito arduo di proteggere la città che non deve esistere. Non è dato sapere la verità sul loro conto, e quelle poche informazioni che si hanno in proposito sono frammentarie e confuse: nei manoscritti si parla di uomini, uomini alati, che vagano come angeli dall'aspetto tutt'altro che rassicurante -ombre nella notte- attorno alla città di Najaza.
    Protettori, tutori dell'ordine.
    Non permettono alle creature pericolose di avvicinarsi, e talvolta attaccano anche i viandanti, considerandoli -forse erroneamente- delle minacce per l'incolumità del paese e degli abitanti. Tuttavia è bene specificare che non sono aggressivi né benevoli: si tratta di entità misteriose che agiscono per fini ignoti. Mostrano sembianze differenti, spesso umane, e sono accomunati da ampie paia di ali, solitamente nere o bigie. Più alti di un comune individuo, emanano un'aura di regalità che li accompagna ovunque, precedendoli sempre di qualche passo. Si armano di spade o lance, anche se non disdegnano l'uso della magia. I cittadini li chiamano Zeloti, come se fossero le truppe d'élite di una qualche armata difensiva.
    Qualcuno racconta di averli sentiti parlare un idioma degno degli dèi, troppo antico per essere compreso dai mortali, anche se è credenza diffusa che sappiano esprimersi correttamente nella lingua corrente, rivolgendosi di rado agli uomini per elargire consigli -rari e preziosi- ed enunciare misteriose profezie.



    Edited by Endlos - 26/9/2017, 14:34
     
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    Unicorn-Nightmare

    Unicorni ed Incubi: Gli unicorni sono creature appartenenti alla categoria degli equini e strettamente imparentati con i cavalli, con i quali oltretutto condividono anche la totalità dell'aspetto, eccezion fatta per un singolo corno argentato infisso sul muso e per il colore del manto, che nei cavalli varia enormemente mentre per gli unicorni è sempre bianco. Sono animali molto amati, considerati simbolo di purezza e di bellezza, al contrario dei cosiddetti incubi, identici agli unicorni tranne che per il manto nero, mentre il corno mantiene il suo splendore argenteo. In realtà unicorni ed incubi sono bestie della stessa razza, genericamente indicata con il nome di liocorni. In giovane età (fino ai sei mesi di vita) tanto gli unicorni tanto gli incubi hanno entrambi un manto di un argento purissimo, e sono impossibili da distringuere. Ciò che fa la differenza circa il loro sviluppo sta nelle eventuali ferite che subiscono quando il loro manto è ancora bianco: la natura ha infatti fornito a queste creature un meccanismo difensivo unico, tale che se subiscono ferite -anche lievi- quando il loro colore è ancora chiaro, allora in età adulta si sviluppano come incubi, ovvero come esseri tremendamente aggressivi. Gli incubi sono onnivori, in quanto dotati di una dentatura adatta a masticare sia vegetali che carne, e capaci di impiegare potenti strali di energia spirituale che al contatto con l'aria mutano in una sostanza simile al fuoco nero, fredda ma estremamente corrosiva per le carni. Le loro eccellenti capacità di rigenerazione li rendono assai resistenti, sebbene siano sterili ed il loro ciclo vitale si esaurisca in appena sette anni.
    In mancanza di ferite, il giovane liocorno sviluppa invece un manto candido ed è in tutto e per tutto un destriero non diverso dai cavalli, solo molto più delicato di questi ultimi a causa di un'ossatura leggera e di una forza fisica abbastanza bassa. Gli unicorni però possono vivere fino a trecento anni circa.
    Le carni dell'unicorno hanno svariate proprietà alchemiche che ne fanno un materiale ambito per tutti gli stregoni, specialmente i negromanti, giacché si tratta di una sostanza basilare per la creazione di sostanze in grado di ritardare la vecchiaia. Tuttavia, attaccare un unicorno può costare parecchio caro all'assalitore, giacché gli incubi sono terribilmente vendicativi con chi ferisce i loro cugini dal vello bianco; non a caso, il mare di cristallo difetta di fauna al di fuori della razza dei liocorni.
    In ultima analisi, l'abilità che rende sia gli incubi che gli unicorni cavalcature leggendarie è quella che consente loro di sostenere se stessi ed un eventuale cavaliere sulla propria energia spirituale, potendo così camminare nel vuoto... volare, in pratica. Tale potere ha da sempre attirato l'immaginario popolare, dipingendo gli unicorni come cavalcature dei grandi eroi delle leggende e gli incubi come destrieri dei malvagi delle fiabe.



    Edited by Endlos - 26/9/2017, 14:34
     
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