Bestiario

Ogre: Grosse bestie umanoidi che vivono in bande seminomadi, strutturate secondo una gerarchia brutalmente elementare: il più grosso domina. Gli ogre fanno del cibo e del nutrirsi un'autentica religione, tanto che gli individui adibiti a conservare le vivande ed ad accendere i grandi fuochi su cui vengono cotte le carni rivestono ruoli non dissimili da quelli dei sacerdoti. Gli ogre sono i mercenari perfetti: troppo stupidi per richiedere compensi adeguati ai loro sforzi, sono estremamente efficaci in combattimento per via della loro mole e della loro forza; inoltre si nutrono di tutto, da carcasse o cibo avariato fino alla corteccia degli alberi, abilità preziosissima nelle lunghe campagne. Gruppi di ogre offrono protezione ai mercanti che attraversano le montagne di Koldran, e spesso e volentieri costituiscono l'unico deterrente valido contro le bande di briganti umani o pelleverde, anche se è assai comune che gli ogre stessi scelgano di ricoprire il ruolo di predoni.
Un ogre in carica è come un carro armato lanciato in corsa: praticamente impossibile da fermare. Hanno un'ossatura spessa e resistente, cosa che li rende estremamente difficili da abbattere con semplici armi da botta o da taglio. Prima di cessare di muoversi, gli ogre possono subire cinque volte le ferite che ucciderebbero sul colpo un normale essere umano. In battaglia portano armi enormi, di solito mazze o magli, più raramente asce o scimitarre orientali di foggia rozza e brutale. È risaputo che, insieme al cibo, le armi lavorate di dimensioni massicce sono la moneta più gradita dalle bande guerresche.

Coboldi: Detti anche goblin di collina o più comunemente definiti gnoblar, la razza di pelleverde che i libri e gli studiosi definiscono coboldi è la più comune nelle lande di Koldran. I coboldi seguono volontariamente le bande di ogre in qualità di schiavi o artigiani, anche se spesso fanno anche da combattenti o da cena. Sono infidi, ladri, numerosi come le mosche ed altrettanto fastidiosi; la loro condizione miserabile è un marchio che ne segna la psiche e porta queste creature meschine a desiderare altrettanta sofferenza per chi le circonda. Sono estremamente sociali fra loro, animati di un'ingelligenza malevola non dissimile da quella umana: tuttavia, la vita media di uno gnoblar è di undici mesi, cosa che impedisce l'apprendimento e quindi lo sviluppo di un'intelligenza tanto sorprendente. Si noti che questi pelleverde hanno in realtà la possibilità di vivere per almeno trent'anni, ma non capita mai che muoiano di vecchiaia, essedo molto più frequente che fungano da spuntino per l'ogre che servono prima ancora di compiere il primo anno d'età.