Bestiario

Sirene: Come poter descrivere creature incantevoli come le sirene? La concezione di bellezza che sorge dalle acque potrebbe essere riduttiva e semplicistica, ma sostanzialmente è proprio così: l’unica componente che potrebbe accomunare queste maliarde fate dei mari tra loro è il sortilegio vincolante delle loro splendide voci, che attrae verso l’acqua quanti la odano, oltre che la lunga coda da pesce ricoperta di scaglie iridescenti, che soppianta le gambe dal ventre piatto in giù, insieme alla bellezza tentatrice, che strega quanti hanno la fortuna di posare lo sguardo sulle loro forme, e... l’inguaribile volubilità della loro indole.
Sebbene non siano necessariamente malvagie, l’astuzia è il tratto preponderante del loro agire, forse perché meno robuste e violente delle cugine Nagini. Le sirene palesano un carattere sommerso ma giocoso, pur restando sempre capricciose, vanesie quanto basta per essere donne, ed orgogliose da morire; talora maliziose, queste creature metà donne e metà pesci, godono di fama molto ambigua presso le popolazioni della terra ferma, e questo potrebbe farle apparire spesso infide, ma la sola verità è che una sirena si comporta sempre ed esattamente come sente di farlo in quel preciso momento: un divenire che scorre e le fluisce attorno come l’alternarsi delle correnti.
Gli esemplari maschi di sirena prendono in nome di Tritoni, e pur mantenendo il tratto distintivo della coda da pesce, una bellezza disarmante e una voce particolarmente suadente, essi tendono a sviluppare un carattere meno forte delle femmine.
Installatesi presso la laguna di Selowen, che raccoglie i flussi d’acqua di Eirial, Lapulet e Ekbath che scendono da Shea, le Sirene si aggirano spesso per il lago e non di rado irretiscono gli umani con cui giocano –nelle molte accezioni che si vuol dare a questo termine-; spesso, per questioni territoriali –o di semplice e vanesia supremazia- entrano in contrasto con la vicina colonia di Naga che abita le cascate di Deluje, ad nord.
Presso le popolazioni dell’entroterra, poi, sono molte e discordanti le leggende che circolano sul loro conto: se da alcune parti si dice che il canto di queste creature renda i marinai che l'odono folli per tutta la vita, altri sostengono invece che coloro che l’hanno ascoltato diventino più saggi a causa dell’onniscienza presunta di questi esseri, e tra i vecchi lupi di mare c’è chi strepita, ogni volta che una sciagura si verifica nell’acqua, che è il loro canto a scatenare tempeste, tsunami, mulinelli e addirittura mareggiate... Sarà così davvero?

Naga: I Naga (“Nagini” al femminile) sono un’antica razza di uomini-serpente che si può intuire imparentati con le sirene, sebbene si differenzino da queste per la capacità sviluppata di indurre mutazioni provvisorie -spesso anche grottesche e raccapriccianti- in quella sezione del loro corpo che è più umana e per la lunga coda serpentiforme, anziché biforcuta come quella di un pesce. Tale coda è ricoperta di dure scaglie corazzate che li rende anche facilmente degli esseri anfibi all’occorrenza, sebbene non ci sia paragone tra la l’andatura che tengono mentre si trascinano sul ventre in rispetto alla velocità con cui invece sfrecciano in immersione senza produrre neppure un’increspatura.
I Naga sono tutti indistintamente fieri, battaglieri e orgogliosi -quanto e più delle sirene, se possibile-; sono una stirpe spiccatamente guerriera e individualista, confidano nell’uso della forza e disprezzano le altre razze come deboli e inferiori, sebbene molti esemplari -soprattutto maschi- abbiano un grande senso dell’onore.
Sono di parola e rispettano i patti, ma la loro indole palesemente prepotente pare sempre spingerli alla provocazione e alla relativa speranza di poter cogliere una reazione in tal senso, per finalmente attaccar briga mostrando la loro forza. In sostanza, sono molto più pericolosi delle mendaci sirene, semplicemente perché più presuntuosi e aggressivi.
A differenza delle sirene, non amano cantare, anche perché la loro parlata natia, sibilante e sinistramente sussurrante, tende a dipingerli agli occhi degli umani come degli esseri ancora più inquietanti, specie quando fanno mostra della lingua biforcuta.
Stanziatisi presso le cascate di Deluje, volte a settentrione, che scendono da Shea, i Naga entrano spesso in contrasto con la vicina colonia di sirene che abita la laguna di Selowen, le cui capricciose ma audaci esponenti spesso e volentieri –annoiate e in cerca di emozioni forti- sconfinano nelle loro acque territoriali.
Sembra che sia solo grazie all’intercessione diplomatica della Dama Azzurra se i fieri Naga si sono recentemente rassegnati ad una insofferente non belligeranza con i loro vicini e parenti.