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Wyrm di Granato, Kaidren, Viashino, The’ban Sefid

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    Per quanto possa sembrare un dato scontato, l'entità della desolazione di Yuzrab è di tale importanza da non poter essere ghettizzata in un numero o in un'illustrazione, risultando inesplicabile per qualsiasi mezzo convenzionale. E' solo trovandosela davanti che ne si può avere una corretta percezione, percezione spesso terribile e disarmante; sono in pochi quelli che tardano a persuadersi della pericolosità derivata dei suoi pochi abitanti, quegli stessi pochi che spesso si accodano ai carovanieri ispirati dal facile guadagno che si promette loro da incursioni rapinose nelle rovine della vecchia Daleli, che i buffoni e i cantori sostengono ancora sommersa di giada, tormaline e oro rosso fin negli scoli delle sue latrine. Quegli stessi pochi che non tornano, mai. O almeno, mai in possesso di tutte le loro estremità.

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    Wyrm di Granato: I Signori del limite rosso del mondo, gli Sfregiatori di nuvole, gli Architetti dell'Inferno. Il folklore promanato e propagandato dai pochi insediamenti autoctoni sorti al limitare del deserto ha trovato materia fertile per attecchire ben oltre i loro confini, consacrando i loro démoni quasi con orgoglio come materia per la leggenda; ma chi sono, realmente, queste deità delle sabbie? Una domanda con diverse possibili risposte, ma -e quella stessa leggenda così vuole suggerirci- ognuna più noiosa della precedente. Interessante è invece domandarsi che cosa siano, quesito la cui risposta è una, terribile, lunga non meno di sette metri e dotata di un carapace tanto spesso e tanto lucido da creare notte alla sua sola vista. I Wyrm del deserto differiscono da episodio a episodio, da racconto a racconto, da carovaniere a carovaniere, ma tutti gli aneddoti mantengono un denominatore comune: sono grandi. Ridicolmente grandi, impossibilmente grandi. Dettaglio che è costume descrivere con ben poca avidità di parole è inoltre la presenza di venature color bronzo antico disposte in armoniche scanalature lungo tutto il loro colossale esoscheletro, dando alle creature l'aspetto di pareti di ossidiana fessurate da filoni di granato scintillante; questo -cosa che il popolino ignora- non tende a crescere proporzionalmente al corpo del proprietario, ma si sviluppa secondo una ben definita scala di misurazioni. I Wyrm neonati non possiedono che una infinitesima placca frontale di cartilagine indurita, mentre il resto del corpo rimane parzialmente nudo sino al trentennio d'età, presentandosi come una fibrosa appendice rosacea, vulnerabile nonostante il suo non trascurabile metro e mezzo di diametro. Raggiunta la maturità -così come le ben note proporzioni, la lorica si estende fino alla coda, creandosi in delle stravaganti protuberanze ossee simili a corna in prossimità di quella stessa placca che si presenta come suo punto germinale. I denti sono strumenti disegnati da un dio crudele, disposti secondo gli angoli di un triangolo rovesciato per la base e costantemente, ossessivamente affilati da un lavoro costante: c'è chi dice che i Wyrm mordano perfino la roccia. Non è improbabile che lo facciano, per poi cercare carne subito dopo. Dalla zona delle mandibole si estende una propaggine di muscoli elastici che termina in una zanna minuta, infida, atta a trattenere prede particolarmente (improbabilmente) riottose durante la masticazione preliminare. Avendo tuttavia i wyrm adulti una cavità orale sufficientemente ampia per inghiottire un intero carro (completo di cavalli e finimenti), le summenzionate appendici trovano scarsa soddisfazione.
    Per quanto la cronaca testimonia solo apparizioni individuali dei nostri, non è improbabile che questi vivano in sterminate comunità sotterranee, comunità la cui estensione oscilla pericolosamente fra la fantasia ed il buonsenso: i vecchi dicono che Merovish, la corte del Sud, non sia altro che la tana abbandonata di Wyrm ancestrali. I lord Alfieri del passato avrebbero potuto testimoniarlo, ma nessuno è andato mai a chiedere conferma.



    Edited by Jira - 13/10/2019, 18:23
     
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    Kaidren: Quando i viandanti attraversano il grande deserto hanno da fare attenzione a ben più di ciò che vive ed ha una forma precisa. I popoli nomadi temono gli Hashmallìm, esseri mitologici che si dice assumano l'aspetto di vortici d'aria da cui emergono arti umanoidi e che trascinano nelle sabbie gli incauti ed i senzadio. Questa apparente superstizione trova però un sorprendente fondamento nelle creature-colonie denominate Kairen, bestie che ad un primo sguardo sembrano composte di sabbia, ma che in realtà si rivelano un enorme ammasso di creature corpuscolari, ognuna delle quali è delle dimensioni di un granello di polvere. Per cause ignote, talvolta esse difendono zone circoscritte di deserto aggregandosi in gran numero ad un corpo solido che funge da impalcatura (solitamente cumuli di ossa trovati nelle vicinanze; i Kaidren possono pertanto avere forma umanoide ammassandosi sui resti di un umano oppure possono mostrarsi rassomiglianti ai bovini impadronendosi delle ossa di una bestia da soma). Sono avversari temibili sia perché ancora non è chiaro il motivo per cui attaccano i viaggiatori, sia perché sono virtualmente impossibili da abbattere con metodi tradizionali, giacché combattere una colonia di Kaidren è come attaccare un cumulo di sabbia in movimento, tanto che solo l'annientamento degli stessi tramite massicci attacchi energetici potrebbe essere una soluzione. In verità, ai nativi del deserto sono noti da molto alcuni metodi alternativi: essi sono soliti gettare una grande quantità d'acqua addosso ai Kaidren, tramutandola in fango e rendendo totalmente inoffensiva la bestia-colonia. Si narra infatti che gli Hashmallìm siano le anime degli individui morti disidratati nel deserto, che tornano per tormentare i vivi a meno che non si faccia loro un'offerta d'acqua. In tal caso (così pare), una volta dissetato lo spettro può placare la sua ira, lasciando passare le carovane.



    Edited by Jira - 13/10/2019, 18:24
     
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    Viashino: Le creature appartenenti alla stirpe dei rettili denominate Viashino sono bipedi strettamente imparentati con diverse specie di serpenti e provengono dal deserto dello Yuzrab, un luogo impietoso situato sul piano di Endlos. Si tratta di una razza che conta numerose sottospecie, estremamente adattate alla regione a cui appartengono, che al pari degil umani si differenziano per le scaglie, solitamente del colore della sabbia o di un rosso molto scuro, in modo da permettere a questi predatori di mimetizzarsi nell'ambiente in cui vivono. Mediamente vantano da un metro ad un metro e mezzo di altezza; il loro peso arriva fino ai settanta chili. Hanno forma umanoide, con mani dalle quattro dita (tra cui un pollice opponibile) ed artigli piccoli ma robusti, saldati direttamente al resto dell'ossatura. Tali artigli sono utilissimi durante le scalate, sebbene possano anche fungere da armi in combattimento. I Viashino hanno un lungo collo serpentiforme estremamente flessibile ed agile, culminante in un cranio che possiede una mascella simile a quella dei serpenti, in grado di estendersi per inghiottire prede di diametro anche doppio rispetto al proprio e munita di due file di denti sottili, adatti non tanto a masticare, bensì a trattenere la preda e ad inoculare il veleno situato nella mascella superiore.
    Come spesso accade nei rettili più piccoli, gli occhi dei Viashino affondano ai lati dei crani ovulari: ciò garantisce un'elevata percezione visiva periferica, ma provoca un vasto angolo cieco frontale che li costringe a muovere continuamente il cranio per compensare la mancanza. I Viashino non hanno naso; le narici sono situate entro i minuscoli fori situati poco sotto gli occhi. L'olfatto per loro ha la sola funzione di garantire un migliore equilibrio e non ha altra utilità, giacché viene interpretato in modo particolare dal cervello del rettile. Piuttosto è il senso del gusto, particolarmente sensibile a liquidi come il sudore, che viene impiegato per individuare. I Viashino sono naturalmente predatori: combinano le capacità dei rettili con un'intelligenza primitiva ma molto marcata, si muovono sia in branchi che da soli e possono fabbricarsi utensili anche molto elaborati, fino all'uso di giavellotti e fionde o alla lavorazione del bronzo.



    Edited by Jira - 13/10/2019, 18:24
     
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    Primo classificato nel contest "rettili" in data 21/12/2010
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    The’ban Sefid: I The’ban Sefid, conosciuti anche come Divoratori o più semplicemente Predoni, sono una delle tante razze di mostri che popolano l’immenso deserto del Presidio Sud di Endlos. Come si può facilmente dotare dal loro aspetto, risultano essere parenti delle tante razze di serpenti che scivolano tra le dune. Le loro squame bianche, fin troppo appariscenti sotto il sole, vengono in genere coperte da stracci e logori mantelli del colore della sabbia, lasciando spuntare unicamente il capo e gli arti inferiori/coda, che permette loro di spostarsi con facilità. La lingua biforcuta, tipica della loro specie, permette loro di percepire l’ambiente, unendo il tatto all’olfatto, oltre ad un’ottima concezione delle vibrazioni. La vista, al contrario, non sembra molto sviluppata, e le iridi nere permettono di visualizzare il tutto solo in bianco e nero. Alcuni, però, dotati di un terzo occhio sulla fronte, sono in grado di distinguere i colori e di percepire presenze per decine di metri. Le braccia, muscolose, terminano con tre dita a cui corrispondono altrettanti lunghi e letali artigli. Ultimo particolare, ma degno di essere notato, è la mancanza degli acuminati denti dei serpenti e del loro caratteristico veleno, ma di ciò ne parleremo in seguito.
    I Predoni sono soliti cacciare esseri viventi, ma non per la carne. Essi difatti non si nutrono come gli altri predatori, ma la loro fonte nutritiva sono i metalli preziosi. La mancanza dei denti permette loro di ingurgitare facilmente qualunque oggetto prezioso, potendo allargare collo e bocca per ingoiarlo intero. Una volta entrato nell’organismo, sarà lentamente sciolto dai potenti acidi contenuti nel corpo e nello stomaco dei Divoratori, per poi essere scisso in sostanze nutritive pronte per essere assimilate. Vien da se che, per questo motivo, i bersagli degli attacchi risultano essere carovane, carri o qualunque mezzo possa trasportare qualche genere di bottino. In caso ciò non sia possibile, la scelta ricade comunque su esseri dotati di intelligenza, in modo da poterli vendere come schiavi in cambio di monete (che per loro equivalgono a cibo).
    I The’ban sono ciò che si può definire anello mancante tra mostro e razza. Mostrano difatti una discreta intelligenza, ma niente di così distante dalle logiche tipiche degli animali che tentano di sopravvivere. La maggior parte di loro comunica con suoni primitivi gutturali e la vita si intreccia unicamente intorno al procacciare cibo e accoppiarsi. Al contrario, un ristretto gruppo di loro, dotati di terzo occhio, assumono tratti tipicamente umani. Con una spiccata intelligenza, sono loro a guidare gli altri, in genere un Capo-Branco particolarmente abile in battaglia. Sono sempre loro a trattare con i mercanti per vendere schiavi, per quanto alla fine si tratti di Tribù unicamente guerriere. Il debole muore, il forte sopravvive.
    Tutti, compresi infanti e donne partecipano ad ogni combattimento.
    L’agguato è la loro tattica vincente. Potendo strisciare poco sotto la superficie della sabbia, sono in grado di cogliere di sorpresa chiunque non sia preparato. Può capitare che si decida per un agguato totale, oppure si posizionino delle esche ed i restanti nascosti nel caso in cui il nemico si aspetti la loro presenza. In battaglia si rivelano particolarmente ostici, anche se la maggior parte di loro combatte unicamente con gli artigli e con la lunga coda, ottima per dare frustate o stritolare. Gli unici in grado – o che vogliano – usare armi, in genere scimitarre ricurve, sono quelli dotati di terzo occhio, che coincidono anche con i più pericolosi nel gruppo. La pelle a squame permette una notevole resistenza contro le armi da taglio, quasi fosse un’armatura, ma la minaccia maggiore deriva dall’acido che scorre loro in corpo e pronto ad uscire alla minima ferita subita. Qualcuno afferma che siano anche in grado di sputarlo tramite una contrazione dell’addome come ultima risorsa, ma finora non vi sono state conferme attendibili.



    Edited by Jira - 13/10/2019, 18:26
     
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