Bestiario

Jarmokk: La zona sulfurea che risponde al nome di Berjaska è una delle regioni più selvagge dell'Ovest di Endlos e come tale, le creature che la popolano sono particolarissime. Un pò tutte ormai sono abituate ai fumi che pervadono l'aria della zona, a causa del vulcano ancora semi-attivo, e non fa eccezione il Jarmook, lo sciacallo fumoso. Creatura ambigua quanto pericolosa, ad un primo esame sembrerebbe non troppo pericolosa. Non più grande di un comune cane da compagnia di grandi dimensioni, è un perfetto ed inquietante incrocio tra uno sciacallo ed una iena, entrambi intossicati dal vapore del vulcano. Quest'ultimo infatti, entrato ormai a far parte, a pieno diritto, dell'ecosistema di Berjaska, si è insinuato nel corpo del Jarmokk, modificandolo. Oramai questa creatura respira solo e solamente fumo vulcanico e pulviscolo della stessa natura. L'intero corpo, poi, sembra stato corroso da una qualche acidità che l'ha fatto smagrire, tant'è che tutte le ossa sono perfettamente visibili. I denti bianchissimi, sporgenti, si inarcano in un ghigno divertito, sotto due grandi punti bianchi, gli occhi nell'animale. Il pelo, terribilmente ispido, va da tonalità di nero al grigio, e sembra quasi non avere consistenza, come se il Jarmokk fosse fatto realmente di fumo. L'olfatto della bestia non è di certo il senso più sviluppato che ha a disposizione, a causa dell'atmosfera in cui vive, ma pare che gli occhi si siano adattati eccellentemente al fumo; la vista dei Jarmokk è terribilmente e spaventosamente acuta. Il tratto distintivo della creatura è sicuramente la risata, che riecheggia sull'isola come segno di morte: il Jarmokk è infatti un cacciatore spietato, che pare uccida per il solo gusto di farlo -oltre che ovviamente portare in tavola un succulento banchetto-. E' un animale notturno la cui tana è sempre disposta alle pendici del vulcano, là dove può trovare un luogo caldo e appartato, lontano da occhi indiscreti. Una leggenda non troppo distante dalla verità vuole che i Jarmokk siano così abili nell'addentare le prede grazie al fumo del vulcano che sempre li segue e li copre agli occhi di tutti. Ciò che è certo è che a Berjaska bisogna diffidare di banchi di nebbia e fumo troppo fitti, perché è molto probabile che là dentro vi sia nascosto un Jarmokk.

Raargoth: Enormi, grezzi e fondamentalmente stupidi quanto un orco ubriaco, goffi a terra e lenti, sgraziati, si farebbe fatica a dire perfino che sono creature senzienti e in grado di pensare. Questi sono i Rarrgoth quando camminano a terra come gli uomini, così diventano nei rari casi in cui sono costretti a migrare e si spostano fra gli altipiani e le pianure. Non si direbbe mai che si tratta di uno dei predatori più pericolosi esistenti in natura, eppure chi conosce questi esseri ed ha avuto a che fare con loro giurerebbe di preferire un corpo a corpo con un dragone piuttosto che affrontare un Raargoth nel suo habitat naturale: le foreste. Maestri di caccia, mimesi, appostamenti, agguati e guerriglia, nascono per la guerra e vivono per la caccia, sono lenti e goffi a correre perché le loro membra sono forgiate per il balzo, e nelle foreste più intricate e selvagge non esiste nessuna creatura in grado di sfuggire loro. La loro pelle è verde, ma in grado di modificare le sue tonalità passando dallo scuro delle foglie allo smeraldo dell'erba al sole, i loro pugni sono tanto possenti da sfondare un tronco di quercia con un sol colpo, e nel brandire pesanti scimitarre o claymore a due mani sono sul livello di esperti spadaccini, per quanto non sappiano eccellere nella scherma fatta di finte ed eleganti stoccate il loro modo di brandire le armi così brutalmente efficace ne fa dei nemici terribili.
I Raargoth hanno una vita massima di sessant'anni, ma la loro vita media è di gran lunga più bassa. Tutti guerrieri a partire dalle donne fino al più giovane dei cuccioli, imparano la guerra e la caccia dal momento in cui lasciano il seno della madre. Fino al sanguinario rito di passaggio in età adulta, i giovani Raargoth devono superare decine di prove e ordalie, come anche lottare fra loro nelle violente guerre fra clan volte alla conquista delle femmine, le quali per tradizione devono essere rubate ad un clan rivale. Tutto nella società dei Raargoth è volto alla sopravvivenza del più forte.
Nel rito di passaggio in età adulta il capoclan assegna una preda a ciascun aspirante. Da quel momento essi non mangeranno, non riposeranno e non dormiranno finché non avranno catturato o ucciso la loro preda, e per quanto la prova sembri proibitiva ai deboli umani raramente un Raargoth fallisce o muore nell'impresa, a testimonianza di quanto sia feroce e forte la loro razza.

Goatclan: Avventurarsi nella zona di Berjaska senza sapere a cosa si potrebbe andare incontro è molto pericoloso. Soprattutto se non si conoscono i Goatclan. Sono, queste creature, degli uomini-capra dotati di lunghe e ricurve corna, che rappresentano un bizzarro connubio fra arretratezza tecnologica ed innovazione. Legati alla terra ed al culto del vulcano dai vapori bollenti, che inalano tramite oscuri rituali insieme ad un mix di droghe varie, sono una popolazione estremamente aggressiva con gli estranei. Numerosi, infatti, sono i casi di decessi per mano -o zampa- dei Cacciatori di Teste Goatclan, guardiani dell'isola a metà fra il ruolo religioso e quello militare, armati di alabarde e lance. Sono estremamente rapidi, intelligenti, forti, e alcuni di essi fanno ampio uso di droghe, il che li rende spesso insensibili al dolore ed iperattivi. Possono muoversi agilmente su e giù per i ripidi ed impervi pendii della zona in cui vivono, e sfruttare ogni elemento dell'ambiente a proprio vantaggio. Le maschere di origine religiosa che portano sul muso, all'apparenza ostruiscono la vista, ma in realtà sono sofisticati visori con implementata un'ottima funzione notturna.
Questi esseri possono raggiungere l'altezza di due metri, e pesare fino a 80 kg. Solitamente i Cacciatori vagano in solitudine, ma non è raro imbattersi in gruppi di quattro o cinque di essi, se ci si inoltra sull'isola. Le corna raggiungono i cinquanta centimetri, e sono presenti solo sui maschi -che le usano all'occorrenza come armi-, e sono composte, come il resto dell'ossatura, da un materiale resistente quanto l'acciaio.