Il faro di Undarm

Gestione attuale: famiglia Nikteouse

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  1. Lorek Nikteouse
     
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    Locazione


    Il faro di Urdam si erige su di una scogliera rialzata rispetto al resto della città, posizionata nel distretto portuale sul lato sinistro nella parte più estrema di questo. Su di essa è costruita dapprima una base in cemento armato, ricoperta lateralmente da una muratura in rettangoli di porfido marrone scuro alta 1 m e 30 cm, che termina in una bordatura in granito, il tutto a costituire il muro delimitante la piazza in cui è presente la struttura , e rivestita in superficie da una pavimentazione in cubi di pietra lavica e varie decorazioni in granito bianco che formano dei rombi in alternanza grandi e piccoli. Intorno alla base del faro inoltre, è presente un disegno di forma circolare, sempre in pietra, composto da marmo bianco grezzo e una stella dei venti composta in marmo lucido marrone scuro e chiaro. Per raggiungere il faro è presente una piccolissima scalinata scavata nel cemento in precedenza gettato, ed adornata esattamente come la piccola piazzetta in cui è presente il torrione, sfociando nella strada principale del porto, come fosse la foce di un fiume.

    Esterni

    Il faro di Undarm è una delle più “ vecchie “ costruzioni della città, ma non per questo una delle meno resistenti. Nonostante l’aspetto esterno sia rustico e un po’ spartano infatti, la struttura fu costruita con cura e perizia, utilizzando le più moderne tecniche presenti all’epoca della sua costruzione soprattutto per quanto riguarda l’isolamento termico e la resistenza ad infiltrazioni idriche o a tutti quegli eventi naturali che ne potessero pregiudicare la sussistenza. Negli anni poi questo venne ristrutturato più e più volte per potenziarlo e renderlo ancora più resistente. Osservandolo si può notare come la muratura dell’edificio riprenda il tema del muro che delimiti la piazza, essendo ricoperti entrambi dagli stessi materiali. La costruzione si sviluppa per 4 piani escludendo il piano terra e la terrazza con la cupola. Quest’ultima è costruita, come tutta e tutte le strutture d’altronde, secondo il principio della gabbia di Faraday, in modo da non condurre eventuale elettricità scaricata sul picco della torre da parte di eventuali scariche elettriche naturali. La cupola è costituita da un vetro parete in modo da poter lasciar passare la luce senza intralci. Parlando di questa, essa è a base circolare con un pavimento rivestito con delle mattonelle e dotato di buco per lo scolo dell’acqua. Tutto intorno c’è un muretto di 1 metro e 40 cm merlato. Ad ogni lato della torre è disposto un finestrone per ogni piano tranne quello terreno e al 4° ove c’è solo un piccolo balconcino con porta finestra per il solo lato davanti al mare. Per accedere all’interno della torre, un portone blindato nero a due ante riempito in legno trattato ma rivestito tutta in acciaio inossidabile, con due maniglie per spingere ed aprirlo e la serratura per chiudere a chiave. Alla destra del portone si può trovare un citofono con 2 campanelli, uno per la stanza di Lorek, l’altro per la cucina e sala da pranzo, e vicino a questo una cassetta delle lettera con sopra il disegno di un “ Vajra “.

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    Vajra disegnato sulla cassetta della posta




    Interni

    Piano terra

    Entrati, e dopo essersi puliti i piedi sul tappetino situato davanti alla porta, ci si trova in un’ampia sala con il pavimento mattonato satinato in color ottone antico e con sfumature in salmone scuro, di forma quadrata, abbinandosi al colore della muratura che è sabbia e possiede una granatura superficiale. Su di questa poi, più in alto, quasi a metà tra primo piano e piano terra, vi sono i 4 finestroni, uno per ogni lato, fatti in acciaio inox, chiusura ermetica e vetri doppi di un buono spessore. Essi sono manovrabili tramite un meccanismo a corde appositamente studiato. Naturalmente sui muri sono presenti delle lampade che permettono l’illuminazione della stanza. Si osserva poi sin da subito il grande tappeto persiano situato al centro dello spazio, alcuni vasi in coccio con delle piante posizionate agli angoli della scena, i due grandi deumidificatori sulle pareti laterali e le scale con accanto l’ascensore. Per quanto riguarda le prime, esse sono piuttosto formali e si sviluppano in altezza, seguendo la circonferenza della torre fino al primo piano di questa. Sono costruite totalmente in acciaio temprato, così da poter avere una maggiore resistenza e solidità e sono muti di scorri mano con tanto di grata laterale. Per quanto riguarda l’ascensore invece, esso è posizionato sulla parte frontale rispetto alla porta e vicino alle scale, dotato di due griglie a soffietto in ferro, una in orizzontale e una in verticale, e di una cabina per 5 persone con portata massima di 340 kg. Quest’ultima è in stile montacarichi e possiede una pulsantiera con pulsanti fino al 3° piano, che non sono però tutti attivabili. Infatti ordinariamente è possibile raggiungere solo il 2° piano, mentre per il 3° è necessario possedere una chiave a tubo, da inserire in una apposita fessura inserita sotto la pulsantiera. Rimanendo ancora all’entrata, se si guarda sotto il tappeto si può scovare una botola blindata che conduce attraverso delle scale in muratura rivestite con mattonelle come la pavimentazione, ad una porta sempre blindata e ricoperta in noce, che se aperta da accesso alla cripta di famiglia.

    La cripta Nikteouse


    Questa è una stanza di 30 metri quadri per 3 metri di altezza, areata tramite un sistema di piccoli condotti scavati nella pietra e illuminata tramite delle piccole lampade elettriche in stile antico e 4 candelabri posizionati agli angoli dello spazio. Il pavimento è piastrellato in ceramica e al suo centro vi è una piccola scavatura circolare unicamente cementata. Sul soffitto è presente il disegno di un “ Vajra “ con occhi in fiamme che la circondano e sembra uscire da questa. Intorno è rifinito con cornici in gesso molto semplici dove vi sono in rilievo delle scritture apparentemente runiche in lingua sconosciuta. Le pareti sono pitturate in vernice traspirante color sabbia, e possiedono delle rifiniture fatte con marmo bianco di pregiata fattura. Queste si sviluppano sulla parte frontale alla porta, ove compongono un albero che sviluppa i suoi rami e protuberanze sulle altre pareti. Accanto ai due lati di questo due candelabri fissi a muro in ferro battuto, e alla base la presenza di due targhe sempre in marmo ma con bordo rivestito in platino, uno per Lykio l’altra per Mira.

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    Vajra sul soffitto della cripta



    I piani d’intermezzo

    Prima di arrivare ai piani abitati, vi sono due piani d’intermezzo sistemati più o meno come l’ingresso. Il primo piano possiede attaccati al muro varie fotografie inerenti al faro e alla sua costruzione, oltre che a vari quadri raffiguranti guardiani del faro del passato. Sono presenti poi qualche vaso con fiori più che altro finti e delle lampade elettriche in stile antico per illuminare il tutto e l’ingresso all’ascensore con tanto di griglia. Salendo ancora alle scale si giunge al secondo piano, che è però diviso in due da un muro. Quest’ultimo infatti divide il piano d’intermezzo con l’inizio della parte abitata del faro e per entrarvi bisogna aprire una porta blindata in noce, se si è ospiti suonare l’apposito campanello oppure dare colpi alla porta tramite un battiporta in ottone molto semplice. Sulle mura anche qui, possiamo trovare altre foto inerenti a chi ha vissuto all’interno del faro e anche alcuni immagini di Urdam. Davanti la porta un tappetino pulisci piedi.

    3° Piano: Cucina e sala da pranzo

    Passata la porta al secondo piano, ci si trova dunque nella parte vivibile e abitabile della torre. All’inizio tutto rimane piuttosto immutato, come ci si trovasse ancora in una zona di intermezzo: salendo però i gradini che portano al 3° piano si arriva alla cucina e alla sala da pranzo. Sulla parete posteriore della stanza vi è un tavolo a 4 posti in mogano con sedie abbinate, e con sotto un tappeto persiano, e sulla parete sinistra è presente il piano cottura a 4 fornelli, munito anche di forno e di mobili adibiti alla tenuta di pentole e stoviglie varie, oltre che naturalmente di un frigorifero con surgelatore. Sulla parte destra della stanza invece, vi è un divanoletto a 3 posti in tessuto verde con davanti una tv da 32 pollici poggiata su un piccolo mobile in legno chiaro. Accanto a questa disposizione poi vi è la scala che porta alla vera parte forte del faro, cioè il quarto piano.

    4° Piano: la stanza di Lorek

    Qui la struttura cambia abbastanza radicalmente: il pavimento prima di tutto è foderato da parquet in legno di noce. Le mura sempre di color sabbia, sono però arricchite in alcune parti, di composizioni in porfido a listarelle grezze e in rilievo. Su di questi possono essere visti alcuni quadri e fotografie raffiguranti principalmente i membri della famiglia Nikteouse e anche alcuni luoghi dove è stata fatta beneficenza oppure visitata tramite qualche viaggio privato. Sulla parte frontale è presente una biblioteca in legno color wengè , zeppa di libri di vario genere e argomentazione. Accanto a questo, sulla parete sinistra c’è una scrivania dello stesso materiale e colore della biblioteca, dotata di 6 cassetti nei quali vi sono i registri i registri delle attività benefiche e commerciali, il diario di manutenzione del faro e altri tipi di documenti. La stessa parte non ha il finestrone, bensì una porta finestra in acciaio inox e vetro, che da su di un balconcino dotato di una piccola panchina sempre in acciaio inossidabile. Sopra di questa sono presenti due stocchi incrociati tra loro e fissati al muro su una pannello di legno rifinito e lucido. Osservando la scrivania comunque, troviamo un piccolo piano in pelle, un calamaio in avorio con pennino d’oca, un diario e alcune penne e matite posizionati un una ciotola in coccio. Accanto una poltrona in pelle nera sulla quale sedersi quando servisse lavorare o scrivere. Sulla parte opposta di dove si trova la biblioteca, è presente un piccolo camino fatto in marmo rosso, con una combinazione di grezzo e lavorato accanto al quale vi sono presenti vari accessori per accendere il fuoco, tutti in ferro battuto nero e accanto un mobile contenente alcoli di vario tipo, come vino, liquori, grappe e simili, e uno scompartimento dedicato al tabacco essiccato. Accanto a questo mobile è presente il letto ad una piazza e mezza con sponda e cassettone in legno, il quale è possibile aprire e chiudere tirando una piccola cordicina posizionata ai piedi del letto. Vicino al letto è presente l’armadio a due ante scorrevoli, contenente i vestiti del ragazzo, fatto sempre in legno, ma con il frontale decorate da pannelli in vetro arancione, diviso da strisce di legno formando così 3 quadrati di egual dimensione. Concludendo vi è presente un piccolo comodino con una lampada elettrica in stile orientale e più in là, la scala che conduce alla porta ermetica che da accesso alla cupola.

    5° piano: La cupola

    Nella cupola non c’è molto di cui parlare: in essa come normale è presente il sistema di specchi e lenti necessario a proiettare la luce verso il mare. Questo sistema è leggermente sopraelevato rispetto al terreno e per raggiungerlo in caso di riparazione, va salita una piccola scala a muro. Non vi è una muratura, bensì una vetro parete molto spessa e resistente che è apribile solo nella parte frontale rispetto al mare. L’interruttore del faro è posizionato sulla colonna che consente al sistema di essere 2 metri sopra il livello della pavimentazione ed è una piccola leva con segnala tura “ on – off “.



    Edited by Lorek Nikteouse - 29/1/2009, 19:59
     
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