Teofania

Prelude to Winter Nights

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    The guru in the darkness...

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    Un coro si levò alto in quel cielo i cui occhi ormai avevano già visto tutto; innumerevoli voci, unite in una sola, sembravano spinte da una danza folle al suon di "Topsy turvy!". Ed in effetti una danza folle era ciò che si palesò davanti agli occhi d'oro del bel Quarion, priva di quel rigore di movimenti prestabiliti che la civiltà le aveva assegnato con il trascorrere del tempo, molto più simile ad una pratica tribale guidata dagli istinti bestiali, volta alla sola emulazione di qualcuno (o qualcosa) che sostava sul palco, davanti a loro.

    Tutto ciò non era solo strano... c'era qualcos'altro.

    Nella sua mente un dubbio folle come quello spettacolo di cui pensò essersi ritrovato come "comparsa", un qualcosa che sembrava incuriosirlo, preoccuparlo e nello stesso tempo...eccitarlo.

    Intanto, sul palco, lo sciamano mutò, confermando quel qualcosa che lo solleticava nell'intimo.
    Ogni dubbio divenne certezza.
    Un rito di iniziazione.
    Bene.

    -Interessante...

    Con un movimento leggero si portò le mani tra i capelli del colore del vetro, portandoli all'indietro con gesto elegante. Ed intanto sorrideva al solo pensiero di ciò che aveva "scoperto".
    Fu allora che parve leccarsi i baffi.

    Ah, la Paura! Quale dolce sensazione, così (almeno secondo lui) ben legata all'amore! Ah, che magnifico spettacolo! Sarebbe rimasto lì ad ammirarlo per ore, in preda alla sua follia che tanto lo rendeva diverso dalla sua famiglia. Ma ben presto dovette risvegliarsi da quello stato di estasi(?) per rendersi conto di un gruppo di Ser zucca dall'aria poco rassicurante che gli stava andando incontro, come anche, dall'altra parte, una folla ormai presa dal delirio.
    Ebbe l'istinto di spiccare il volo, ma in quel contesto era meglio non farsi troppo notare. Dunque fece ciò che più gli parve giusto.
    Furono pochi attimi, e gli occhi d'oro mutarono la loro tonalità esotica, come anche i capelli del colore dei lapislazzuli che pian piano sembrarono ritirarsi. Prima che fosse raggiunto, Quarion era diventato, agli occhi di un gruppetto di Ser Zucca un loro simile, identico a tutti gli altri.

    Quale modo migliore per non essere coinvolto in quel delirio?

    SPOILER (click to view)
    Nome: Gioco di maschere
    Derivazione: classe dell'ILLUSIONISTA
    Descrizione: Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare alla vittima (da una a tre) sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    Consumo: Medio
    Drurata: Variabile (max 2 turni)


    SPOILER (click to view)
    Energia: 100-10=90%
     
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    Però, uno spettacolo d'effetto, decisamente.

    Non fece in tempo a commentare con qualche altra frase che qualcosa, o qualcuno, gli strattona forzatamente la brocca dal contenuto alcolico incerto, togliendogliela di mano. Lasciando perdere l'alquanto strano spettacolo messo in scena, porta lo sguardo nella direzione dove fino ad un respiro prima c'era il coccio rigonfio; ora al suo posto c'è una ragazzina -che avrà si e no quindici anni, dal roscio capello che sta tracannando tutto d'un fiato il liquore rimasto.
    La faccia del mercante? Occhi sgranati, bocca mezza aperta e l'aria più esterrefatta che può avere. Una reazione normale, considerata la scena; vedersi una ragazzina che manda giù qualcosa che ha suonato uno grosso come lui non è una cosa di tutti i giorni.

    D'istinto porta la mano sulla brocca, togliendola dalle labbra, e apre bocca per ammonirla, Pischè..., senza mai terminare la frase. Avrebbe voluto dirle "Pischè, ma che te dice la capoccia?" ma la strana fanciulla roscia lo prende per il colletto del mantello e, una volta porta il volto del mercante all'altezza del suo, gli ficca in bocca con un bacio tutto quello che aveva appena scolato dal coccio.

    Un mugolio è quello che rimane della frase pensata, un verso piuttosto animalesco dove si uniscono una respirazione in apnea e una deglutizione forzata. La calorosa effusione si prolunga qualche secondo di troppo dopo l'ultimo goccio di liquore, e quando i volti si allontanano ha l'impressione che la sbornia non sia passata per niente, anzi.
    E la storia non sembra finita lì, perché la simpatica donzella gli si avvinghia al braccio con la brocca e lo trascina con fare divertito fin sotto il palco del Rossino Mascherato, girandolo e rigirandolo come fosse una bambola, tra altri pazzi scatenati e lascive coppie danzanti.
    E, a coreografia di tutto questo gran macello, sul palco il tizio dalla maschera cangiante tira fuori dalla manica la carta prediletta, forse: la Regina di Cuori, una signorina un po' scialba che si trasforma in un pezzo di classe, un piatto prelibato che in pochi al mando possono dire di aver visto o gustato.

    Da un parte l'inferno, dall'altra il paradiso, in mezzo un uomo venuto per far soldi. O per far felice un medico dei pazzi, forse.

    Fisico. Illeso.
    Psiche. Immerso nella pazzia collettiva.
    Energia. 85%
    Equipaggiamento. Occhiali protettivi, sulla fronte - Mantello di lana, indossato - Borsa del mercante, in spalla

    <babilità. Il mercante poliglotta
    "… Un mercante deve conoscere le lingue se vuole conseguire dei successi nel proprio commercio.", lo affermava un tizio di un altro mondo parecchi secoli addietro. Anche se cambia il mondo, la realtà non varia, devi saper parlare alle genti per vendere. Endlos è uno strano mondo, contemporaneo punto di arrivo e di partenza tra le molteplici realtà esistenti, in cui regna un particolare e variegato parco linguistico, conseguenza del continuo andirivieni di ogni genere di creatura, seppure sia in vigore un'unica forma linguistica. E in questa nuova Babele che è Endlos, un improbabile e potenziale mercante dovrebbe avere un esercito di traduttori o essere un dio oppure avere una discreta abilità nell'apprendere. E Dracno rientra tra quelli capaci di imparare, per i traduttori ci vogliono troppi soldi e gli dei non si scomodano per così poco. Dracno sa parlare correttamente l'endlosiano e la sua lingua natale, un idioma di origine terrestre, e sa comprendere il senso del discorso di alcuni idiomi più comuni e per il resto si affida al linguaggio dei segni, molto più pratico e diretto. E la merce si vende.

    Abilità. Il mercante avventuriero
    "… Al mercante-navigatore occorre sapersi orientare nella disposizione degli astri e nell'avvicendamento del tempo nelle ventiquattr'ore nonché discernere i punti cardinali." È sempre il solito ignoto a dispensare queste perle di saggezza. Conoscere il mondo in cui si vive, è importante come saperci viaggiare per esso. La geografia di Endlos è simile a molte altre mappe e allo stesso tempo è aliena a ogni terra conosciuta ma i suoi singoli elementi sono comuni in ogni dove, la terra è terra e il mare è mare. Per recuperare merci e trovare clienti il mercante è costretto gioco forza a viaggiare per Endlos e i suoi territori, in particolare quelli sotto il controllo del Presidio Meridionale. E per non diventare un incartapecorito cadavere sotto il sole di Yuzrab, l'apprendimento delle più rudimentali tecniche di orientamento e delle basilari nozioni di cartografia sono necessari. Abile nel leggere ogni forma di mappa e nel trovare la direzione giusta, Dracno è come un uccello migratore: non sbaglia mai la strada. O quasi.

    Abilità. Il mercante saggio
    "… Egli deve perciò attenersi costantemente alla prudenza là dove si trova … Non lasciar passare nemmeno un giorno senza apprendere qualcosa di utile per te … Il mercante è tenuto alla pace e alla riservatezza ma se le circostanze ti costringono allo scontro con l'avversario non aver fretta di abbandonare il luogo; dopo aver valutato con attenzione tutto agisci a colpo sicuro." Chi dice questo è ancora l'antico scrittore già citato e come sempre pare indovinarci. Nel suo mondo è d'uso comune dire che s'impara dai propri errori e a Merovish sbagliare può costare caro, ed ecco dove il mercante fa sfoggio delle sue esperienze di vita. Essendo un tipo tranquillo e a volte anche bonaccione, Dracno cerca quasi sempre la via del dialogo - tendenzialmente remunerativo - con l'interlocutore, qualunque esso sia, riuscendo così a fare cassa facilmente se chi lo ascolta non è particolarmente sveglio. Certo, può capitare di imbattersi in gente che prima ti prende a schiaffi e poi te lo dice ma il mercante non è uno che si adira facilmente, sempre se non gli rompi troppo le scatole. In quel caso mette volentieri da parte la buona educazione e chi s'è visto s'è visto. Beh, dopotutto è un uomo, non un santo.

    Note. Bere troppo fa male, lo ripeto.
     
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    Here it is, the moment you've been waiting for
    Here it is, you know exactly what's in store


    Uno sbuffo improvviso proruppe dalla folla che fiancheggiava la colonna.

    Evidentemente, proprio non gli riusciva di stare lontano dalle feste:
    sebbene fosse appena scomparso dal palco,
    lasciando cavallerescamente la scena ad Amelie,
    S. riapparve ben presto altrove, in tutta la sua elegante raffinatezza.

    Quasi si trattasse di un altissimo scanno, o di una comodissima poltrona,
    l’uomo con la maschera fece dimora dell’ampia schiena del gigante del fulmine,
    soggiornandovi con la nonchalance di un inglesissimo nobiluomo
    in attesa che venisse servito il suo the del pomeriggio.

    Now's the time we laugh until our sides get sore
    Now's the time we crown the King of Fools!


    Reprimendo un garbato sbadiglio,
    coprendo le labbra scure con una mano guantata
    l’essere prese una ciocca scarlatta tra le dita bianche e affusolate,
    eseguendo poi gesti ampi e repentini con la mancina
    che incoraggiavano l’avvento del momento “clou”.

    Con gesto amichevole -quasi fraterno-
    S. insinuò la mano bianca e delicata tra il crine blu cobalto del Raitei,
    lasciando che le falangi affondassero in quella massa nuvolosa.
    -dall’aria ispida, ma invero assai soffice-

    So make a face that's horrible and frightening
    Make a face as gruesome as a gargoyle's wing
    For the face that's ugliest will be the King of Fools!
    Why?


    Scompigliati i capelli di Brifos,
    il bizzarro commediante spiccò un salto quasi senza peso,
    atterrando -fluttuando- sulla più alta guglia che dominava il cielo sopra il palco.

    Un rapido e cadenzato battito di mani da parte sua,
    e un silenzio pressoché totale cadde su tutta la cittadina:
    era giunto il gran momento,
    e nessuno -in alcun modo- doveva interromperlo.

    Crowd:
    Topsy turvy!

    S:
    Ugly folk, forget your shyness


    Agli occhi di un osservatore, ancora savio in quel marasma di follia,
    la cosa sarebbe potuta apparire addirittura più irreale di quanto già accaduto
    per le strade della Grande Dama sino a quell’istante:
    persino Amèlie, nelle sue nuove vesti, parve sconcertata...

    Sconcertata dal vedere l’uomo mascherato balzare giù dal suo trespolo
    atterrare sul palco come una piuma, e cominciare poi a trascinare sotto i riflettori
    i più illustri e anonimi sconosciuti pescati indiscriminatamente e senza logica dalla gente nella folla.

    Crowd:
    Topsy turvy!

    S:
    You could soon be called Your Highness!


    Con incedere morbido e sicuro, aggraziato come un passo di danza,
    S. si avvicinò ad Amelie,
    senza più degnare nessuna delle altre comparse d’un singolo sguardo:
    la stella di quello spettacolo, la festeggiata di quella celebrazione
    era Lei soltanto.

    L’uomo eseguì una piroetta leggera, e si pose alle sue spalle,
    inclinando in avanti il volto celato dalla maschera e la testolina fulva,
    per baciarle il collo sinuoso e invitante con intenso trasporto.

    Crowd:
    Put your foulest features on display
    Be the king of Topsy Turvy Day!


    Con lentezza, quel Demiurgo d’accezione scostò appena le labbra nere dalla sua pelle,
    sollevò il viso, celandolo contro la tenebrosa chioma della donna,
    e la sua voce -roca e suadente- le sussurrò all’orecchio parole.

    S:
    Ev'rybody!


    E mentre il volto pallido sotto la bautta scompariva alla vista,
    al riparo dei folti e magnifici capelli della fanciulla vestita di rosso,
    la diafana mano di S., sottile e delicata, gli sfilava la maschera verde,
    solo per porla poi sulla faccia di Amèlie.

    Crowd:
    Once a year we throw a party here in town


    Un secco schiocco di dita e la folla parve spalancarsi - come la città del resto -
    tracciando un percorso rettilineo dal palco fino ad un enorme e maestosa struttura,
    forse l’unica a non essere stata intaccata dal potere dell’Autunno Nero,
    il Mausoleo Reale di Kisnoth.

    S:
    Hail to the King Queen!


    Un assolo efferato mentre, in preda all’adorazione, la folla - capitanata da S. –
    sollevò la donna mascherata e, a ritmo dell’irreale voce del rossino, prese a dirigersi
    verso la “terra promessa”.

    Crowd:
    Once a year we turn all Pentauron upside down


    Dei fregi neri come il nulla presero a formarsi intorno agli occhi cerulei di S. mentre,
    la sua nenia, si diffondeva per ogni luogo di kisnoth,
    trascinando anche i più recalcitranti nella colonna vivente.

    S.:
    Oh, what a kingQueen!


    Crowd:
    Once a year, the ugliest will wear a crown


    S. balzò rapido tra due donzelle, sorridendo enigmaticamente mentre,
    una rossina ed una brunetta, schioccarono un sonoro bacio per guancia
    a quel maestro di cerimonia così particolare.

    S.:
    Girls, give a kiss

    Crowd:
    Once a year on Topsy Turvy Day

    S.:
    We've never had a king Queen like this


    E mentre alla voce dell’uomo in verde faceva eco il coro del volgo,
    tutt’intorno il vocio della folla aumentava,
    accrescendosi in urla che articolavano un canto,
    sempre più forte, fino al parossismo.
    Fino a fondersi e sovrapporsi in un unico ritornello.

    S. and Crowd:
    And it's the day we do the things that we deplore
    On the other three hundred and sixty-four
    Once a year we love to drop in
    Where the beer is never stoppin
    For the chance to pop some popinjay
    And pick a king who'll put the "top" in
    Topsy Turvy Day!
    Mad and crazy, upsy-daisy, Topsy Turvy Day!



    QM POINT

    Questo turno, niente point of view cari amici miei, solo una sola domanda. Cosa fate? ^____^
     
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    .†.Amakudari.†.

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    Nonostante le falcate delle sue lunghe leve potessero percorrere molte leghe in poco tempo, in quella folla -così gremita di persone- Brifos avanzava lentamente e a fatica: gli era stato insegnato che non è educato calpestare i ningen, perché la sua mole preponderante poteva nuocergli in caso di collisione, ma che fare quando sono loro a finirti tra i piedi?

    Un capannello di esagitati gli tagliò la strada, chiudendo il passaggio verso il palco,
    e ben presto lo stordì il coro di urla che essi levarono come un sol’uomo,
    istigati dall’istrione con la maschera verde, che li aizzava con la maestria di un direttore d’orchestra.

    Un tocco leggero e gentile sui capelli color blu cobalto spinse il Raitei a ruotare il capo verso le proprie spalle, sollevando gli occhi bigi sulla figura dai capelli fulvi che sembrava aver trovato un comodo posto a sedere sulla sua ampia schiena.

    Il bizzarro ospite restò lì solo qualche secondo,
    appena il tempo di permettere alle iridi grigie come perla di incontrarne un paio di zaffiro,
    prima che di saltar via quasi fosse privo di peso,
    tornando a convergere verso il palco al centro della piazza.
    Il fulcro delle sue esibizioni.

    Intanto, attorno al povero gigante il tumulto aumentava,
    gli umani strepitavano e gli si ammassavano addosso in maniera soffocante;
    per quanto ciò non provocasse danno reale al suo corpo ben piantato,
    la calca cominciava ad angustiare la sua natura di demone dell’aria.

    Decisamente -senza se e senza ma- doveva togliersi da lì...
    Ma come? Gli umani lo attorniavano completamente, l’unica scappatoia era...


    ". . ."

    Una scossa elettrica percorse il corno dorato.
    Occhi bigi si sollevavano sulle guglie dove il figuro mascherato si era poco prima soffermato,
    e gli parve cosa buona.

    Caricò un saltello sul posto e si affidò alla madre che lo aveva generato nella piana di Gamashinoch, restando sospeso nell’aria e cominciando a fluttuare fino a raggiungere i quattro metri di altezza dal suolo.

    Per un attimo, si ritrovò a pensare che forse fu uno sforzo inutile,
    perché subito dopo la folla parve spalancarsi ad uno schiocco di dita di S.,
    spianando la strada che solo poco prima avevano bloccato.
    Poco importava, comunque. L’Amal preferì restarsene dov’era:
    la dimensione aerea gli evitava spinte e scossoni.

    Lì i
    ningen non potevano arrivare, così -sospeso nel vuoto sopra le loro teste- raddrizzò la sua imponente postura; avrebbe voluto riprendere la sua avanzata verso il palcoscenico e la fanciulla che lo occupava, ma il maestro di cerimonie sembrava avere altri programmi.
    La ragazza venne sollevata dal suo pulpito e portata in trionfo verso uno strano palazzo.

    Una scossa elettrica percorse il corno aureo del demone Amduscias.
    Brifos fece spallucce, e si diresse con disinvolta calma verso la donna con la maschera,
    voleva affiancarla, e scrutarla un po’ più da vicino.


    Se era suo quel compleanno, doveva assolutamente consegnarle il suo regalo.


    CITAZIONE
    Levitazione: Permette di volare liberamente nell'aria, comandando le correnti eoliche a seconda di come desiderato; la velocità di movimento in aria è proporzionale alle energie consumate nell'intento.
    Consumo: Variabile x Turno > Basso

     
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    La Follia pura, niente di più interessante. E pensare che il bel Quarion era convinto dell'impossibilità di ritrovarsi davanti a scene del genere anche in un'occasione come quella!
    Beh, non che gli recasse dispiacere o fastidio...era semplicemente meravigliato; tuttavia bisognava ammettere che fosse una sorpresa assai gradita!
    Un ghigno malefico si disegnò sul suo volto trasfigurato in quello di un Sir Zucca, poi si diresse più vicino al palco, curioso di assisetere a quello spettacolo così "particolare". E nel suo avvicinarsi lento ed in parte ostacolato dalla folla in delirio, potè osservere tutti i movimenti di quella specie di "sciamano" che sembrava guidare la massa a compiere quella sorta di rito. E doveva ammettere che anche se avesse avuto la possibilità di fuggire lontano non l'avrebbe fatto; tutto ciò che si stava palesando ai suoi splendidi occhi d'oro lo intrigava più d'una bella donzella o di un affascinante cavaliere in divisa.
    Intanto il tempo passava, e quella danza folle continuava senza tregua fino a che, improvvisamente, tra la folla sembrò aprirsi un varco che pareva condurre dritto al Mausoleo Reale di Kisnoth. Ebbe come l'impressione che quegli strani personaggi fossero intenzionati a percorrerlo; la festa, dunque, si sarebbe spostata di sede?
    Non volle attendere ulteriormente; Quarion si fermò di scatto, intenzionato a voltarsi e seguire il corso di quel varco, in modo da poter osservare quella parata, ben nascosto tra la folla, ancora mutato in Ser Zucca.
    E così fece.

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    Derivazione: classe dell'ILLUSIONISTA
    Descrizione: Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare alla vittima (da una a tre) sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
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    Danzando tra ragazzine disinibite, adulti fuori di senno e un'infinità da altri fenomeni da baraccone, il mercante cerca di rimanere lucido anche se nota che è dura solo pensarlo di esserlo. Se fosse seduto davanti alla sua merce, con difronte i più disparati tipi di clientela, è certo che riuscirebbe a trovare sempre una soluzione per ogni affare che gli capiterebbe tra le mani. Alla fine entrambe le parti cercano un finale che soddisfi le loro richieste, che siano denaro e altri oggetti.
    Qui, invece, l'ordine naturale delle cose sembra aver subito una brusca revisione delle regole.
    Sente il bisogno impellente di uscire da quella bolgia, di respirare dell'aria sobria e di bere dell'acqua fresca. Quello che vuole è di tornare alla sua polverosa e assolata realtà.
    Peccato che non sappia come fare, incastrato tra la folla, per uscire da lì.

    L'occasione per uscire da quella malsana festa di paese (malsana è stata l'idea di andarci, maledetto lui e la sua passione per il soldo) sembra presentarsi quando, tra le poche esibizioni del rossino che è riuscito a seguire, il quale saltellava come un grillo qua e la, perdendosi nella mischia e ricomparendo molti metri più in alto, la folla si muove all'unisono in due distinte direzioni. Non aveva notato lo schiocco del mascherato, intento com'era ad attraversare controcorrente la massa che si pigiava come uva in catino, verso i bordi del grande viale, ma immaginava che c'era il suo zampino. Che fosse lui l'artefice di tutto gli era venuto in mente quando l'aveva visto sguazzare tranquillo in quella follia.

    Manca poco, serve solo qualche altro brusco schiaffone e spintone e l'uscita è sua. Tendendo stretta la borsa e menando sberle a destra e manca, il mercante guadagna infine il centro deserto della via.
    La via di fuga è sgombera, bisogna solo capire da quale parte andare.
    Troppo tardi, la massa si rimette in moto, infervorata dalla voce esaltata del rossino, e si dirige nella stessa direzione indicata dalla vuota strada che sia pare davanti a loro. Resiste per qualche minuto alla carica, scivolando e spingendo i pazzi esagitati fino a quando non viene travolto e imbrigliato nella calca. Volente o nolente ora poteva solo muoversi con loro, senza non prima aver esternato ad alta voce i suoi pensieri.

    DANNATI VOI E LE VOSTRE FESTE!!!

    Urlo che si perde nella grande confusione canterina della città.


    Fisico. Illeso.
    Psiche. Immerso nella pazzia collettiva.
    Energia. 85%
    Equipaggiamento. Occhiali protettivi, sulla fronte - Mantello di lana, indossato - Borsa del mercante, in spalla

    <babilità. Il mercante poliglotta
    "… Un mercante deve conoscere le lingue se vuole conseguire dei successi nel proprio commercio.", lo affermava un tizio di un altro mondo parecchi secoli addietro. Anche se cambia il mondo, la realtà non varia, devi saper parlare alle genti per vendere. Endlos è uno strano mondo, contemporaneo punto di arrivo e di partenza tra le molteplici realtà esistenti, in cui regna un particolare e variegato parco linguistico, conseguenza del continuo andirivieni di ogni genere di creatura, seppure sia in vigore un'unica forma linguistica. E in questa nuova Babele che è Endlos, un improbabile e potenziale mercante dovrebbe avere un esercito di traduttori o essere un dio oppure avere una discreta abilità nell'apprendere. E Dracno rientra tra quelli capaci di imparare, per i traduttori ci vogliono troppi soldi e gli dei non si scomodano per così poco. Dracno sa parlare correttamente l'endlosiano e la sua lingua natale, un idioma di origine terrestre, e sa comprendere il senso del discorso di alcuni idiomi più comuni e per il resto si affida al linguaggio dei segni, molto più pratico e diretto. E la merce si vende.

    Abilità. Il mercante avventuriero
    "… Al mercante-navigatore occorre sapersi orientare nella disposizione degli astri e nell'avvicendamento del tempo nelle ventiquattr'ore nonché discernere i punti cardinali." È sempre il solito ignoto a dispensare queste perle di saggezza. Conoscere il mondo in cui si vive, è importante come saperci viaggiare per esso. La geografia di Endlos è simile a molte altre mappe e allo stesso tempo è aliena a ogni terra conosciuta ma i suoi singoli elementi sono comuni in ogni dove, la terra è terra e il mare è mare. Per recuperare merci e trovare clienti il mercante è costretto gioco forza a viaggiare per Endlos e i suoi territori, in particolare quelli sotto il controllo del Presidio Meridionale. E per non diventare un incartapecorito cadavere sotto il sole di Yuzrab, l'apprendimento delle più rudimentali tecniche di orientamento e delle basilari nozioni di cartografia sono necessari. Abile nel leggere ogni forma di mappa e nel trovare la direzione giusta, Dracno è come un uccello migratore: non sbaglia mai la strada. O quasi.

    Abilità. Il mercante saggio
    "… Egli deve perciò attenersi costantemente alla prudenza là dove si trova … Non lasciar passare nemmeno un giorno senza apprendere qualcosa di utile per te … Il mercante è tenuto alla pace e alla riservatezza ma se le circostanze ti costringono allo scontro con l'avversario non aver fretta di abbandonare il luogo; dopo aver valutato con attenzione tutto agisci a colpo sicuro." Chi dice questo è ancora l'antico scrittore già citato e come sempre pare indovinarci. Nel suo mondo è d'uso comune dire che s'impara dai propri errori e a Merovish sbagliare può costare caro, ed ecco dove il mercante fa sfoggio delle sue esperienze di vita. Essendo un tipo tranquillo e a volte anche bonaccione, Dracno cerca quasi sempre la via del dialogo - tendenzialmente remunerativo - con l'interlocutore, qualunque esso sia, riuscendo così a fare cassa facilmente se chi lo ascolta non è particolarmente sveglio. Certo, può capitare di imbattersi in gente che prima ti prende a schiaffi e poi te lo dice ma il mercante non è uno che si adira facilmente, sempre se non gli rompi troppo le scatole. In quel caso mette volentieri da parte la buona educazione e chi s'è visto s'è visto. Beh, dopotutto è un uomo, non un santo.

    Note. Col cavolo che mi ci rivedete alla fiera, il prossimo anno *esterna il pensiero del mercante*
     
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    Cado spesso un poco dalle nuvole.

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    Avanzando verso il memoriale della città delle cento torri il fiume di persone, catturate dalla danza e dal canto del giullare ed ammaliati dalla dama che là veniva condotta, non accennava a fermarsi né esitava. Nessuno muoveva un passo in meno - né avrebbe potuto, pena il venire risucchiati dal gorgo.
    L'entità mascherata da buffone, mentre la folla avanzava, saltellava divertita in mezzo all'ambiente corrotto dal caos. Per un attimo si avvicinò, quasi lo conoscesse, ad un essere dai capelli bizzarri ed un unico corno a far capolino da essi; il troll, in vita sua, non aveva mai visto una creatura del genere.

    Solo Makor, protetto dallo spirito del vento, poteva resistere alla corrente che spingeva verso il mausoleo. Dovette ammettere però che rimanendo chinato in quel punto non sarebbe mai arrivato a capo di nulla; si alzò dunque, sospirando:
    " Nu kla liuno vaghtaar... "
    Che, tradotto nella lingua degli uomini (ben più raffinata), sarebbe suonato come un "non che ci volesse un genio...".
    E, stando più gobbo del solito per non svettare, si incamminò con relativa prudenza assieme alla folla.



    SPOILER (click to view)
    Energia rimanente: 90%;
    Condizioni fisiche: indenne;
    Passive utilizzate: Sangue dei troll
    Gli oggetti di Makor-Erenai sono funzionali sono in rapporto alla sua forza straordinaria, data dall’appartenenza alla razza dei troll. Il “nano”, volendo privilegiare l’aspetto difensivo sull’offensivo, ha deciso di vestire l’Armatura d’osso ed il Dono di Nidavellir: egli è riuscito ad indossare il tutto e muoversi con agilità e velocità normali solo dopo un lungo allenamento, in cui è riuscito a concentrare la sua forza nella sopportazione di tale peso. Ai fini del gioco, questo potere è un power-up in forza “applicato” al peso dell’equipaggiamento: grazie ad esso il troll non risente dell’eccessivo carico ma non può neppure far uso della sua dote fisica straordinaria al meglio.
    In mancanza dei due artefatti il troll gode del suo naturale bonus di forza del 50%.
    Abilità Passiva
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    Algiz
    Runa che simboleggia lo spirito della protezione. Affine alla natura elementale dell’aria, aiuta da sempre gli sciamani a prendere la strada giusta e a difendersi durante i viaggi. Il legame tra Makor-Erenai e questa entità è stato affinato nel corso degli anni, fino a raggiungere un livello totalmente nuovo nel campo delle conoscenze sciamaniche. Invocando la sua protezione, egli ne riceverà una particolare.
    Mantenendo l’assoluta immobilità e concentrazione (è possibile in questo stato utilizzare solo le tecniche denominate «supporto ad Algiz») sotto ai suoi piedi si formerà un luccicante simbolo azzurrino – intangibile – raffigurante la runa stessa, segno che l’abilità, che in assenza di totale attenzione ad essa è in una sorta di stand-by, si è riattivata. Attorno alla pelle ed agli oggetti del troll si formerà una sorta di barriera protettiva di natura non-elementale, una forza che, data l’affinità dello spirito in questione, emula lo scorrere del vento. Non è statica, ma in continuo movimento, ed è in grado di bloccare o deviare attacchi con efficacia sorprendente fino ad un livello di potenza pari al basso (non difende da attacchi che influenzino la mente).
    La vera particolarità di questa barriera è però quella di prelevare dall’assalto lo spirito stesso dell’assalto. Per il funzionamento di questo, vedere l’abilità successiva.
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    Nota: prima lezione del "trollese secondo Syd".
    Insultatemi pure! XD
     
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    Tutto stava andando come previsto nel piano originario:
    la festa procedeva magnificamente - impossibile il contrario, quando l’organizzatore era lui!-,
    la gente era venuta numerosa anche senza invito, e tutti sembravano darsi alla pazza gioia
    -è sempre un tale sollievo poter smettere di limitarsi, per fingere di essere cosa non si è-
    e... naturalmente, anche il rituale si era svolto come desiderato dal Padre:
    Amélie era stata risvegliata, ed ora era pronta per essere portata innanzi alla verità.

    Tuttavia, mentre la festa raggiungeva l’apoteosi dell’euforia -e il canto il suo culmine-
    accadde qualcosa che parve sorprendere lo stesso irriducibile patrono di quel baccanale;
    i suoi occhi erano caduti sulle scale d’ingresso al mausoleo,
    come se la loro attenzione vi fosse stata calamitata da un prepotente richiamo.
    Immediatamente, come in reazione a quel moto di sorpresa, tutte le fanfare tacquero.

    image

    Per la prima volta da quando aveva fatto il suo bizzarro ingresso in quella realtà, S. parve realmente stupito.
    Lì, sulla sua strada, proprio sulle gradinate dell’Antico Mausoleo delle Dinastie Reali del Pentauron,
    vi era qualcuno a sbarrargli il passo, con l’aria placida e serena di chi sa dove si trova, cosa sta facendo e perché.

    image

    Era un giovane a cui non avrebbe dato più di trent’anni,e la chiazza di colore squillante –
    che reclamava a gran voce la sua attenzione- era l’ampio cappotto rosso, liso in più punti
    ma ancora estremamente resistente, che indossava; aveva fluenti capelli color dell’oro,
    che ricadevano sulle spalle -fin sulla schiena- come una fluente cascata di miele,
    che andava ad incorniciare i nobili ed eleganti lineamenti del viso.

    Era davvero necessario tutto questo?

    Le parole che quel figuro proferì furono poche e semplici,pronunciate con una voce calda e profonda,
    che sembrava custodire l'intrinseco potere di placare qualunque animo inquieto.
    Un breve e fugace alito di vento scostò per un attimo le bionde ciocche che ne occultavano lo sguardo,
    rivelando due occhi d’un profondo blu mare e tre gocce nere, simili a lacrime che svettavano sull’arcata sopraccigliare destra.

    image

    Rispondimi.




    QM POINT
    Anzitutto scusate l'attesa, stiamo per entrare nella parte viva della quest, ove vi verranno chieste molte scelte e mai nessuna sarà realmente giusta o sbagliata, ma semplicemente diversa.
    Con l'apparizione del nuovo personaggio, anche i vostri animi sembrano placcarsi.
    Makor, tu ne riconosci l'aura, è lo "spirito" che ti è apparso, solo che ora davanti a te c'è chiaramente un essere in carne ed ossa, come te lo spieghi?
    inoltre tutti sentite un eco nella vostra mente: Scusatemi per avervi coinvolto.
    Enjoy ragazzi, non vedo l'ora di leggere i vostri post :8D:

     
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    CITAZIONE (Black 13 @ 18/8/2009, 23:15)

    Era davvero necessario tutto questo? Rispondimi.


    Quando la voce dell'uomo misterioso si diffuse nel silenzio
    -improvvisamente sopraggiunto in tutta la piazza, se non in tutta la città di Kisnoth-
    le sue parole veicolarono un senso si quiete che parve infondersi negli animi degli astanti,
    allargandosi a macchia d'olio e trasmettendosi come un morbo benigno in tutta la folla.

    Naturalmente, anche il Raitei ne fu toccato,
    sebbene non si sarebbe potuto intendere alcun mutamento nel suo volto,
    maschera apatica e assente, rimasta immutata persino all'arrivo del patrono in verde.


    CITAZIONE (Black 13 @ 18/8/2009, 23:15)

    Scusatemi per avervi coinvolto.


    Per tutta risposta a quell'eco nella sua mente,
    una scossetta elettrica percorse la lunghezza dorata del corno sulla testolina blu cobalto,
    facendo rilucere di una luce perplessa i suoi occhi bigi con una scintilla azzurrina;
    si guardò intorno -prima a destra e poi a sinistra- e, semplicemente, si risolse a scrollare le spalle.

    Concluse la sua manovra sorvolando la folla, e raggiunse la testa del corteo;
    piazzandosi tra i gradini del mausoleo e il capannello di attoniti
    Ningen
    -che ancora sorreggevano la ragazza in rosso, portata in trionfo-
    scese di quota fino a toccare terra, riuscendo comunque a svettare sulla folla,
    complice la sua stazza, il corno dorato e i capelli blu elettrici.

    Totalmente ignaro della tensione statica che si era creata proprio in quella zona franca,
    tra l’uomo col cappotto rosso e quello vestito di verde,
    Brifos avanzò col solito passo indolente nonostante le lunghe falcate;
    con calma si avvicinò ad Amelie, e tese verso di lei la destra.
    Tra pollice e indice reggeva una caramella per una delle ali di farfalla che la chiudevano.


    "Buon Compleanno."
     
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    Cado spesso un poco dalle nuvole.

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    Quel susseguirsi di manifestazioni spirituali era non soltanto fuori dall'ordinario, ma al di là di ogni pessimistica previsione del troll.
    Quando avvertì la presenza dello spirito si alzò, svettando tra la folla. Ormai la curiosità e lo stupore avevano abbattuto la prudenza: dopotutto, se era stata quell'entità a richiamarlo, tanto valeva smetterla di fare finta di niente. La schiena di Makor si drizzò, e a tutti fu dato modo di vedere il "nerboruto e minaccioso" pelleverde (in realtà, probabilmente, lui era tra i più pacati di quella folla, al momento).

    " Hi hulu ketze! " eclamo il troll.
    Una specie di "qui sono tutti pazzi!", in risposta al faccia a faccia tra la processione e l'entità che l'aveva convocato.
    Entità che, peraltro, gli chiese pure scusa infiltrandosi senza permesso nella sua testa, utilizzando un sospetto plurale.



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    In mancanza dei due artefatti il troll gode del suo naturale bonus di forza del 50%.
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    Mantenendo l’assoluta immobilità e concentrazione (è possibile in questo stato utilizzare solo le tecniche denominate «supporto ad Algiz») sotto ai suoi piedi si formerà un luccicante simbolo azzurrino – intangibile – raffigurante la runa stessa, segno che l’abilità, che in assenza di totale attenzione ad essa è in una sorta di stand-by, si è riattivata. Attorno alla pelle ed agli oggetti del troll si formerà una sorta di barriera protettiva di natura non-elementale, una forza che, data l’affinità dello spirito in questione, emula lo scorrere del vento. Non è statica, ma in continuo movimento, ed è in grado di bloccare o deviare attacchi con efficacia sorprendente fino ad un livello di potenza pari al basso (non difende da attacchi che influenzino la mente).
    La vera particolarità di questa barriera è però quella di prelevare dall’assalto lo spirito stesso dell’assalto. Per il funzionamento di questo, vedere l’abilità successiva.
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    Una festa. Una magnifica festa...
    Certo che Quarion avrebbe preferito sicuramente danze più sensuali ed atteggiamenti più disinibiti... tuttavia era sicuramente meglio del clima di noia che spesso regnava sovrano in quei luoghi.
    image
    Infondo c'erano urla, schiamazzi, tanta gente ubriaca di follia ed una graziosa signorina che avrebbe decisamente gradito accompagnare fra le lenzuola del suo letto.
    In un certo senso, se era fortunato non sarebbe tornato a casa a mani vuote. Seguì dunque quella sorta di parata con calma serafica, ed un leggero sorrisino sulle labbra rosse che, a breve, sarebbe andato allargandosi sempre di più, soprattutto alla comparsa di un nuovo personaggio.
    E doveva ammettere che si trattava di un tipino alquanto interessante.
    Alto, biondo, bello, sedeva su degli scalini bloccando il passaggio a quella "processione molto movimentata" con un'aria da principe azzurro senza macchia e senza paura davvero, davvero...

    -...sexy.

    Lo squadrò da capo a piedi, come se i suoi occhi aurei fossero in grado di esplorare anche luoghi normalmente nascosti agli altrui sguardi, e lo fece con aria decisamente compiaciuta.
    E per concludere la cosa alla grande, un eco nella sua testa. Non che perdesse tempo ad ascoltare echi; in casi normali lo avrebbe zittito in pochi attimi.

    -Ti ascolto.

    Non si era esposto nella speranza che quella voce avesse a che fare col biondino o con la fanciulla.
    ...O anche con entrambi, infondo sarebbe stato scortese fare preferenze, no?
     
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  12. dra31
     
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    Silenzio. Era qualcosa ancor più cacofonico di tutta la bolgia che fino a quel momento aveva riempito e intriso ogni cosa e persona presente lì.
    L'improvviso cambio di clima e di scena spiazza lui e i suoi vicini prossimi e lontani, tutta la massa che lo circonda si blocca come pietrificata, lasciata nell'ignoranza e nell'incredulità.
    Almeno questo è quello che il mercante osserva sul volto di chi gli è accanto, volti vuoti, sguardi persi che vagano nel nulla, espressioni di angoscia e di smarrimento come se avessero perso la loro ragione di vita.

    Scusatemi per avervi coinvolto.

    Una voce calda e profonda,capace di calmare la mente scombussolata di lui e di molti dei presenti, riecheggia nella sua testa.

    E de che!?

    D'istinto risponde a quelle scuse con naturalezza, come se stesse parlando con un conoscente.

    Ora che la calma e la razionalità sono tornati a regnare in quei luoghi, il mercante riesce a vedere particolari che finora gli sono sfuggiti. Ad esempio un piccolo pelleverde che si nasconde nella folla come Gulliver tra i lillipuziani.

    Oppure che, guardando oltre la folla, qualcuno ha fermato la processione. Forse lo stesso che si era appena scusato.

    Fisico. Illeso.
    Psiche. Diciamo che inizia a sentirsi fuori dalla pazzia collettiva.
    Energia. 85%
    Equipaggiamento. Occhiali protettivi, sulla fronte - Mantello di lana, indossato - Borsa del mercante, in spalla

    <babilità. Il mercante poliglotta
    "… Un mercante deve conoscere le lingue se vuole conseguire dei successi nel proprio commercio.", lo affermava un tizio di un altro mondo parecchi secoli addietro. Anche se cambia il mondo, la realtà non varia, devi saper parlare alle genti per vendere. Endlos è uno strano mondo, contemporaneo punto di arrivo e di partenza tra le molteplici realtà esistenti, in cui regna un particolare e variegato parco linguistico, conseguenza del continuo andirivieni di ogni genere di creatura, seppure sia in vigore un'unica forma linguistica. E in questa nuova Babele che è Endlos, un improbabile e potenziale mercante dovrebbe avere un esercito di traduttori o essere un dio oppure avere una discreta abilità nell'apprendere. E Dracno rientra tra quelli capaci di imparare, per i traduttori ci vogliono troppi soldi e gli dei non si scomodano per così poco. Dracno sa parlare correttamente l'endlosiano e la sua lingua natale, un idioma di origine terrestre, e sa comprendere il senso del discorso di alcuni idiomi più comuni e per il resto si affida al linguaggio dei segni, molto più pratico e diretto. E la merce si vende.

    Abilità. Il mercante avventuriero
    "… Al mercante-navigatore occorre sapersi orientare nella disposizione degli astri e nell'avvicendamento del tempo nelle ventiquattr'ore nonché discernere i punti cardinali." È sempre il solito ignoto a dispensare queste perle di saggezza. Conoscere il mondo in cui si vive, è importante come saperci viaggiare per esso. La geografia di Endlos è simile a molte altre mappe e allo stesso tempo è aliena a ogni terra conosciuta ma i suoi singoli elementi sono comuni in ogni dove, la terra è terra e il mare è mare. Per recuperare merci e trovare clienti il mercante è costretto gioco forza a viaggiare per Endlos e i suoi territori, in particolare quelli sotto il controllo del Presidio Meridionale. E per non diventare un incartapecorito cadavere sotto il sole di Yuzrab, l'apprendimento delle più rudimentali tecniche di orientamento e delle basilari nozioni di cartografia sono necessari. Abile nel leggere ogni forma di mappa e nel trovare la direzione giusta, Dracno è come un uccello migratore: non sbaglia mai la strada. O quasi.

    Abilità. Il mercante saggio
    "… Egli deve perciò attenersi costantemente alla prudenza là dove si trova … Non lasciar passare nemmeno un giorno senza apprendere qualcosa di utile per te … Il mercante è tenuto alla pace e alla riservatezza ma se le circostanze ti costringono allo scontro con l'avversario non aver fretta di abbandonare il luogo; dopo aver valutato con attenzione tutto agisci a colpo sicuro." Chi dice questo è ancora l'antico scrittore già citato e come sempre pare indovinarci. Nel suo mondo è d'uso comune dire che s'impara dai propri errori e a Merovish sbagliare può costare caro, ed ecco dove il mercante fa sfoggio delle sue esperienze di vita. Essendo un tipo tranquillo e a volte anche bonaccione, Dracno cerca quasi sempre la via del dialogo - tendenzialmente remunerativo - con l'interlocutore, qualunque esso sia, riuscendo così a fare cassa facilmente se chi lo ascolta non è particolarmente sveglio. Certo, può capitare di imbattersi in gente che prima ti prende a schiaffi e poi te lo dice ma il mercante non è uno che si adira facilmente, sempre se non gli rompi troppo le scatole. In quel caso mette volentieri da parte la buona educazione e chi s'è visto s'è visto. Beh, dopotutto è un uomo, non un santo.

    Note. E ora!?
     
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    Alle parole del giovane dal cappotto rosso, lo stupore di S. fece posto ad un più confacente - ed inquietante - sorriso ammaliatore, elemento catalizzatore dell’ambiguità dell’Autunno Nero.

    Se avessi saputo di trovarti qui avrei indossato il mio abito migliore …

    Prese ad intonare con un tono melenso, simile a quello delle giovani verginelle alla prima notte di nozze, nude sotto il lenzuolo del loro amato. Poi d’improvviso, la figura di S. parve incresparsi come una specchio cristallino che viene agitato da una lieve brezza notturna e, come per incanto, un elegante frac - di fattura eccezionalmente raffinata - andò a rivestire le carni del demiurgo, portando - come etichetta prevedeva - anche eventuali accessori, come delicati e morbidi guanti di velluto per ricoprire le sue splendide mani ed un cilindro
    - mai visto più bello - che svettava orgoglioso sul crine carminio.

    … ma c’è sempre tempo per rimediare, o mio eroe.

    Sollevo rapido e teatrale la mancina, come un maestro d’orchestra che da il segnale d’inizio ai suoi musicanti e, d’improvviso, una scalinata di cristallo si formò sotto i piedi dell’incoronata regina che, subitaneamente, si ritrovò a salire verso il terso cielo azzurro, trovando appena il tempo - ed i riflessi - di afferrare una caramella offertale da un gigante dal crine ribelle, di cui non sapeva neppure il nome.

    image

    Parlava di dono di compleanno, forse un presente per la rinascita che lei aveva appena effettuato;
    ringraziò con un languido sorriso ed un sussurro privo di parole, per poi divenire rapidamente un puntino
    sulla tela blu cobalto che sovrastava la scena.

    Presto sarebbe arrivata dal padre e nessuno avrebbe cambiato questo, neppure lui;
    perché in fondo, anche l’uomo dal cappotto rosso lo sapeva …
    il volere dell’entità che li racchiudeva era immutabile e niente avrebbe potuto impedirne la realizzazione.
    Un attimo, un istante, ed un’improvvisa aura di puro terrore si espanse per tutta la cittadina, inglobando chiunque sul suo cammino.
    S. era pronto per il secondo Atto.


    QM Point

    Bene, ormai stiamo per raggiungere il climax.
    Qui signori, vi voglio ben attenti. Anzitutto, chiunque voglia resistere alla seconda ondata di terrore incontrollato - che per inciso ha fatto svenire buona parte della popolazione - deve spendere immantinente un medio o cadere in preda alle sue peggiori paure per i prossimi due turni.
    Qualora questo accadesse, il pg vedrà in ogni cosa che lo circonda i terrori più reconditi del suo cuore,
    anche quelli che lui stesso nega.
    Data la vicinanza dell’aura rassicurante emanata dall’uomo dal cappotto rosso,
    potete spendere un medio che non verrà conteggiato come slot, per resistere e considerarvi temporaneamente protetti.
    Inoltre, da questo post in poi, gradirei che mi teneste conto delle vostre energie residue negli spoiler.
    A voi le penne signori ^_^ e spero vi stiate divertendo.



    Edited by Black 13 - 6/9/2009, 01:28
     
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    La fanciulla vestita di rosso s’innalzò verso il cielo,
    percorrendo lastre di cristallo che si inerpicavano nel vuoto come gradini sospesi sulla città;
    nell’allontanarsi, le sue dita delicate carpirono la caramella dal palmo che il gigante le porgeva,
    e quando un sorriso le incurvò le morbide e belle labbra.
    L’ennesima scintilla azzurrina percorse il corno del Raitei:
    la sua missione per conto del Card Master era terminata.

    Ora poteva tornare a cercare qualcosa di interessante
    studievole in giro,
    rimettersi a leggere quel saggio filosofico pieno di parole affascinanti che non conosceva,
    oppure raggiungere Kalia e chiedergli quella bevanda calda e profumata a base di acqua
    in cui gli piaceva ammirar il modo in cui i cristalli di zucchero finivano sciolti in quel solvente,
    lasciando in loro ricordo solo un gradevole sapore dolce...

    Le iridi grigie dell’Amduscias sussultarono e si sbarrarono quando,
    per la seconda volta dall’inizio della festa, una sensazione sgradevole e vischiosa come la pece cominciava ad aggrapparglisi alle viscere, contorcendosi come viva.

    Ribassò il capo, chiuse gli occhi e serrò le labbra
    mentre la sua essenza cercava un modo per reagire a quell’aggressione:
    si strinse cinse le braccia attorno al collo, ed emise uno sbuffo;
    una scossetta elettrica percorse la lunghezza del corno dorato, e il suo tributo fu pagato.
    E si sentì stanco.

    Quando riaprì gli occhi, il suo aspetto era di nuovo quello di sempre:
    impassibile e apatico, la sua indole aveva ricostituito la sua immagine
    come uno specchio d’acqua torna a rasserenarsi dopo una perturbazione;
    si volse, lasciando gli occhi grigi liberi di spaziare per la piazza rimasta deserta.

    La gente per le strade era ammassata sulle strade, priva di sensi;
    attorno a lui, solo in pochi erano ancora in piedi.


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    Tutto quello che stava accadendo aveva dell'irreale.

    Chi erano quelle persone e che legami avevano? Perchè, per come parlavano tra loro, per cosa facevano, era palese che si conoscessero in qualche modo, e Quarion non era certo uno stupido.

    Anzi...

    Diciamo che se fosse stato meno intelligente come spesso fingeva, forse sarebbe parso anche più simpatico...
    In ogni caso preferì non interrompere quella graziosa scenetta, rimanendo ancora nell'ombra ad osservare. Se c'era una cosa di cui era convinto è che in situazioni come quella era meglio esser pazienti e studiare ogni cosa; movimenti, parole, cambiamenti... L'occasione per agire sarebbe arrivata da sola.

    Ed infatti...

    Passarono pochi attimi, ed un qualcosa simile ad un'aura sembrò avvolgere l'intera regione di spazio dove la folla sostava, compreso lui, provocando lo svenimento dei più deboli, prede di un terribile incantesimo di massa. Tuttavia a lui non era accaduto niente, come anche a pochi altri.

    Perchè?


    Si voltò di scatto verso l'uomo dal cappotto rosso, ricordandosi della voce che pochi attimi prima aveva ascoltato. Era forse stato lui? Infondo, avvertiva un'aura rassicurante provenire dalla sua persona...quasi simile a quella di...

    -Al Diavolo!

    Sussurrò stizzito, per poi tornare a domandarsi cosa diavolo stava accadendo.



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    - Resistenza alle Manipolazioni Psichiche: Qarion, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: ha una resistenza alle manipolazioni fino a livello medio.

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