Teofania

Prelude to Winter Nights

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. dra31
     
    .

    User deleted


    Troppo breve è stata l'intervallo tra gli atti dello spettacolo, troppo stretto lo strappo di normalità che si era creato in quella fitta maglia di pazzia che imperversava da un po'.
    La battuta d'arresto della processione e l'improvviso acquietarsi di tutto l'ambaradan è stato come un semplice attimo di respiro per il direttore d'orchestra, il gran cerimoniere, il rossino.

    Da quando era stato travolto dalla massa in marcia aveva perso di vista a lui e la sua combriccola, ma è certo che anche quello che sta succedendo in questo istante è frutto della sua regia.

    Improvvisamente, come frutti troppo maturi, tutti quelli intorno a lui e oltre si accasciano al suolo in preda ad un collettivo ed inspiegabile svenimento. Lui non ne è immune, seppur riesca a rimanere cosciente; una sensazione di paura, una di quelle capace di gelarti le membra anche in piena estate, lo attraversa fino al midollo e gli lascia addosso l'inquietudine che da sempre lo accompagna; la paura di perdere la luce.

    È, però, come un brutto sogno, un incubo che viene dissipato dai primi raggi di luce filtrati dalle tende; l'angoscia e l'ansia di quell'attimo all'apparenza eterno si affievolisce, lasciando spazio ad una serenità debole ma concreta, la consapevolezza di avere sempre alle porte un futuro immerso nell'oscurità. O forse è l'effetto prodotto da quelle parole appena sussurate nella mente che ancora alberga nel suo animo.

    Fisico. Illeso.
    Psiche. Inquieto per la paura rievocata ma sereno.
    Energia. 75% [1B+2M]
    Equipaggiamento. Occhiali protettivi, sulla fronte - Mantello di lana, indossato - Borsa del mercante, in spalla

    abilità. Il mercante poliglotta
    "… Un mercante deve conoscere le lingue se vuole conseguire dei successi nel proprio commercio.", lo affermava un tizio di un altro mondo parecchi secoli addietro. Anche se cambia il mondo, la realtà non varia, devi saper parlare alle genti per vendere. Endlos è uno strano mondo, contemporaneo punto di arrivo e di partenza tra le molteplici realtà esistenti, in cui regna un particolare e variegato parco linguistico, conseguenza del continuo andirivieni di ogni genere di creatura, seppure sia in vigore un'unica forma linguistica. E in questa nuova Babele che è Endlos, un improbabile e potenziale mercante dovrebbe avere un esercito di traduttori o essere un dio oppure avere una discreta abilità nell'apprendere. E Dracno rientra tra quelli capaci di imparare, per i traduttori ci vogliono troppi soldi e gli dei non si scomodano per così poco. Dracno sa parlare correttamente l'endlosiano e la sua lingua natale, un idioma di origine terrestre, e sa comprendere il senso del discorso di alcuni idiomi più comuni e per il resto si affida al linguaggio dei segni, molto più pratico e diretto. E la merce si vende.

    Abilità. Il mercante avventuriero
    "… Al mercante-navigatore occorre sapersi orientare nella disposizione degli astri e nell'avvicendamento del tempo nelle ventiquattr'ore nonché discernere i punti cardinali." È sempre il solito ignoto a dispensare queste perle di saggezza. Conoscere il mondo in cui si vive, è importante come saperci viaggiare per esso. La geografia di Endlos è simile a molte altre mappe e allo stesso tempo è aliena a ogni terra conosciuta ma i suoi singoli elementi sono comuni in ogni dove, la terra è terra e il mare è mare. Per recuperare merci e trovare clienti il mercante è costretto gioco forza a viaggiare per Endlos e i suoi territori, in particolare quelli sotto il controllo del Presidio Meridionale. E per non diventare un incartapecorito cadavere sotto il sole di Yuzrab, l'apprendimento delle più rudimentali tecniche di orientamento e delle basilari nozioni di cartografia sono necessari. Abile nel leggere ogni forma di mappa e nel trovare la direzione giusta, Dracno è come un uccello migratore: non sbaglia mai la strada. O quasi.

    Abilità. Il mercante saggio
    "… Egli deve perciò attenersi costantemente alla prudenza là dove si trova … Non lasciar passare nemmeno un giorno senza apprendere qualcosa di utile per te … Il mercante è tenuto alla pace e alla riservatezza ma se le circostanze ti costringono allo scontro con l'avversario non aver fretta di abbandonare il luogo; dopo aver valutato con attenzione tutto agisci a colpo sicuro." Chi dice questo è ancora l'antico scrittore già citato e come sempre pare indovinarci. Nel suo mondo è d'uso comune dire che s'impara dai propri errori e a Merovish sbagliare può costare caro, ed ecco dove il mercante fa sfoggio delle sue esperienze di vita. Essendo un tipo tranquillo e a volte anche bonaccione, Dracno cerca quasi sempre la via del dialogo - tendenzialmente remunerativo - con l'interlocutore, qualunque esso sia, riuscendo così a fare cassa facilmente se chi lo ascolta non è particolarmente sveglio. Certo, può capitare di imbattersi in gente che prima ti prende a schiaffi e poi te lo dice ma il mercante non è uno che si adira facilmente, sempre se non gli rompi troppo le scatole. In quel caso mette volentieri da parte la buona educazione e chi s'è visto s'è visto. Beh, dopotutto è un uomo, non un santo.

    Note.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Cado spesso un poco dalle nuvole.

    Group
    Member
    Posts
    433

    Status
    Anonymous

    Così, trasportata un po’ dal suo volere, un po’ da quel cammino che sembrava forzato – comparso dal niente e con fattezze piuttosto bizzarre e consistenza dubbia – la ragazza s’avviò verso il cielo. Quale stregoneria fosse in atto, Makor non sapeva proprio dirlo: la sua mente da troll sapeva possibili prodigi simili, ma a lui non erano certo possibili. Non si accorse neppure di avere la bocca aperta, seppur di poco: era una statua, alta come una montagna, tutta raccolta nello stupore; non aveva neppure altre parole da sussurrare, arrivato davanti allo spirito che l’aveva convocato senza avere la minima idea di cosa fare.
    Squadrò l’uomo dal cappotto rosso, in cerca di approvazione.

    Il caos però non tardò a manifestarsi di nuovo, come se non volesse che l’aria rimanesse ferma per troppo tempo; qualcuno agitò le acque, con maestria e crudeltà. Sebbene la figura vicina al troll fosse per lui in qualche modo rassicurante, un ancora saldamente attaccata alla realtà, venne comunque attanagliato da dubbi e timori. La vista per un attimo si fece sfocata, ed ombre da ogni lato prendevano piede: le vedeva assumere fattezze orribili, di bestie antiche e dai nomi impronunciabili, monolitiche creazioni della natura che aveva già visto, da piccolo. Somigliavano alle belve che avevano distrutto la sua tribù.
    Ne era terrorizzato. Ma ancora riportò lo sguardo al rosso vivo del cappotto dell’entità a lui – al momento – apparentemente cara. Gli costò un notevole sforzo mentale, ma appellandosi ad ogni briciolo di forza di volontà rimasta, riuscì a rischiarare la sua mente.
    Rimise a fuoco la piazza, ed il suo terreno coperto di umani privi di sensi, o altri in preda a deliri (probabilmente colti dal suo stesso male). Le ombre si stavano dissipando.

    Mh.
    Non seppe cosa dire. In realtà non capiva se l’atto di forza era stato possibile solo grazie alla sua tempra proverbiale, oppure se davvero stavolta si era dovuto appigliare ad uno spirito esterno, presente materialmente accanto a lui.



    SPOILER (click to view)
    Energia rimanente: 80%;
    Condizioni fisiche: indenne;
    Passive utilizzate: Sangue dei troll
    Gli oggetti di Makor-Erenai sono funzionali sono in rapporto alla sua forza straordinaria, data dall’appartenenza alla razza dei troll. Il “nano”, volendo privilegiare l’aspetto difensivo sull’offensivo, ha deciso di vestire l’Armatura d’osso ed il Dono di Nidavellir: egli è riuscito ad indossare il tutto e muoversi con agilità e velocità normali solo dopo un lungo allenamento, in cui è riuscito a concentrare la sua forza nella sopportazione di tale peso. Ai fini del gioco, questo potere è un power-up in forza “applicato” al peso dell’equipaggiamento: grazie ad esso il troll non risente dell’eccessivo carico ma non può neppure far uso della sua dote fisica straordinaria al meglio.
    In mancanza dei due artefatti il troll gode del suo naturale bonus di forza del 50%.
    Abilità Passiva
    image
    Algiz
    Runa che simboleggia lo spirito della protezione. Affine alla natura elementale dell’aria, aiuta da sempre gli sciamani a prendere la strada giusta e a difendersi durante i viaggi. Il legame tra Makor-Erenai e questa entità è stato affinato nel corso degli anni, fino a raggiungere un livello totalmente nuovo nel campo delle conoscenze sciamaniche. Invocando la sua protezione, egli ne riceverà una particolare.
    Mantenendo l’assoluta immobilità e concentrazione (è possibile in questo stato utilizzare solo le tecniche denominate «supporto ad Algiz») sotto ai suoi piedi si formerà un luccicante simbolo azzurrino – intangibile – raffigurante la runa stessa, segno che l’abilità, che in assenza di totale attenzione ad essa è in una sorta di stand-by, si è riattivata. Attorno alla pelle ed agli oggetti del troll si formerà una sorta di barriera protettiva di natura non-elementale, una forza che, data l’affinità dello spirito in questione, emula lo scorrere del vento. Non è statica, ma in continuo movimento, ed è in grado di bloccare o deviare attacchi con efficacia sorprendente fino ad un livello di potenza pari al basso (non difende da attacchi che influenzino la mente).
    La vera particolarità di questa barriera è però quella di prelevare dall’assalto lo spirito stesso dell’assalto. Per il funzionamento di questo, vedere l’abilità successiva.
    Abilità Passiva
    Tecniche utilizzate: Nessuna.
     
    Top
    .
  3.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Legion

    Group
    Founder
    Posts
    3,457

    Status
    Offline

    Hope

    Avvolto nel suo cappotto rosso, sostenne egregiamente l'opprimente ondata di paura che S. stava emettendo per pura ripicca. Si alzò, spaziando con gli occhi blu sulla piazza circostante: eccettuando coloro che aveva chiamato a sé,
    nessuno degli altri abitanti e visitatori pareva ancora cosciente, quasi quel Pierrot avesse voluto mostrarglisi per quel che era, senza per questo intaccare la sua copertura. Un gesto davvero nobile da parte dell’Autunno Nero - o forse, stava solo sopravvalutando il suo capriccio nel ritenere che quella festa risultasse semplicemente troppo noiosa
    se entrambi gli ospiti d'onore non avessero partecipato al massimo delle loro possibilità.
    Per un istante, il giovane biondo parve crogiolarsi nella pia idea di poter risolvere tutta la questione a parole, ma il sorriso che vide dipingersi sul volto di S. -una sorta di ghigno mefistofelico, delineato nei colori del nulla-
    parve indovinare quell'idea e scoraggiarla con uno sberleffo.
    E Gabriev comprese.
    Comprese che se lui aveva schierato i suoi alleati, inconsapevolmente coinvolti in quella storia,
    anche S. intendeva fare lo stesso...



    Fear

    Il buon vecchio Cavaliere Rosso parve sostenere con calma serafica la sua contagiosa ondata di paura.
    I suoi gelidi occhi azzurri, lo videro alzarsi e guardarsi intorno -forse per sincerarsi che i suoi "paladini" fossero ancora tutti in piedi, o forse per timore di destare scandalo con la sua presenza-, ma non c’era niente di cui preoccuparsi, comunque: come ogni maestro di cerimonia che si rispetti, aveva avuto la premura e la tempestività di spedire a nanna tutti i potenziali impiccioni.
    Un gesto davvero nobile da parte sua -anche troppo, nonostante la circostanza-, ma non poteva farci nulla: lui era un vero gentleman, con i guanti il cilindro e tutto il resto, e poi... che festa sarebbe mai stata se avesse permesso che le energie di uno degli ospiti più importanti venisse dirottata altrove proprio sul più bello?
    Per un istante il giovane biondo rimase chiuso in un meditativo silenzio, e S. non faticò ad immaginarselo intento a scegliere e pesare con cura le parole per risolvere la questione nella maniera più noiosa possibile...
    E allora gli sorrise, perché non gliel'avrebbe permesso.
    Non ad uno dei suoi party esclusivi.
    I giochi si fanno in due -glielo aveva insegnato Mimì- e se il caro Gabriev aveva tirato su la sua piccola squadra di pedoni, sarebbe quantomeno irriguardoso da parte sua non adattarsi alle regole, e sarebbe stato offensivo non giocare al massimo delle sue possibilità: avrebbe fatto la figura dell'indisponente se non avesse messo in campo anche lui i suoi no?


    L'uomo in frac sollevò con eleganza il bastone da passeggio -che fino ad un attimo prima, si sarebbe giurato non avesse-, e picchettò il puntale sul selciato, abbattendolo sul pavimento con rapidità,
    dando quattro tocchi che risuonarono come le lancette di un orologio.
    Per tutta risposta, dal terreno della piazza sorsero quattro figure in apparenza antropomorfe,
    dalla fisionomia longilinea e avvolte in una gualdrappa viola, che faceva risaltare con un ancor più netto contrasto l'arancione che componeva la loro testa di zucca, le cui facce erano intagliate a guisa d'un ghigno inquietante, malevolo e quasi vivo; i loro esili corpi - sottili e quasi scheletrici- erano ricoperti da un giaco (?) di maglia, finemente rifinito da cuciture strette e di pregevole fattura, che pareva calzare perfettamente la loro siluette, e nella mancina stringevano una spada alquanto "rustica",
    il cui filo pareva consumato dall'uso eccessivo.
    E da un quantitativo non calcolabile di ruggine.

    Mi sembrava scortese non intrattenere i nostri ospiti mentre io indugiavo nella tua compagnia, mio bel cavaliere.

    Quasi a far da eco alle parole di quella voce suadente, condite di malizia e ambiguità, come per incanto tutte le ombre che i presenti proiettavano contro la luce si animarono, scuotendosi e sollevandosi dai loro alloggiamenti, per poi tremolare come polle di pece e scagliarsi verso il biondo, nel tentativo di rinchiuderlo in una gabbia di umori neri per renderlo inoffensivo.
    Istintivamente, il giovane dal cappotto rosso saettò lo sguardo di zaffiro sulla minaccia che gli si profilava innanzi, sollevò la mancina-come per fare qualcosa-, e... con un suono di pietra che striscia su altra pietra,
    l'inviolabile porta del mausoleo di aprì.
    Nel vano affacciato sull'oscurità dell'interno, eterea e pallida come la luna, stava il fantasma di una donna, dai lunghi capelli d'oro e gli occhi di un blu sereno e magnifico, come quelli del cavaliere rosso;
    non schiuse le labbra belle e gentili, ma parlò.
    Sollevò un indice bianco verso l'apertura, e la sua voce d'angelo proferì direttamente ai loro cuori.

    Entrate, presto.



    QM Point

    Bene ragazzi. Ora siete ad un momento molto importante.
    Voglio sapere esattamente cosa fate, dove andate e perchè.
    Tenete conto che se correte verso la porta dovete
    in qualche modo eludere l'attenzione del Sir Zucca a voi assegnato.
    Se invece rimanete ditemi cosa fate,
    se proteggete qualcuno in difficoltà
    - se qualcuno di voi è in difficoltà - e come intervenite.
    Ed ora, a voi le penne signori.
    E date vita a questa scena con il meglio di voi.

     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    .†.Amakudari.†.

    Group
    Ufficiale
    Posts
    536

    Status
    Anonymous
    Quando si fu ripreso dal senso di nausea che l’aveva assalito all’improvviso,
    minando il suo equilibrio di gigante, Brifos sollevò gli occhi bigi sul mondo che lo circondava,
    scoprendolo -ancora una volta- pieno di sorprese:
    ad attirare dapprima la sua attenzione, adescandola fuori dalle nebbie dello stordimento,
    era stato un suono ticchettante.
    Ora che le iridi -fisse e impenetrabili- si erano affiliate al proposito di carpirne l’origine,
    spaziando lo sguardo per la piazza della Grande Dama, fu impossibile per il Raitei non scorgere le sgargianti figure che stavano sorgendo dal terreno, come arbusti dalla crescita fin troppo rapida.

    E in effetti, a ben vedere, a delle piante somigliavano davvero,
    piante di cui aveva appreso l’esistenza nella lettura di uno dei suoi libri:
    le teste di quelle figure antropomorfe e longilinee erano uguali al frutto di una varietà della famiglia degli ortaggi, il cui colore arancione aveva subito attirato la sua attenzione già allora; in un altro libro di folklore, aveva scoperto l’interessante usanza di intagliarle per una festività autunnale in un volto ghignante del tutto analoga a quella in cui le facce di quelle apparizioni erano scolpite.

    Di quegli strani cavalieri dalla testa di zucca, ammantati di porpora,
    sembrava esserne comparso uno dirimpetto a ciascun pellegrino ancora in piedi nello slargo.

    L’Amal rimase a fissarli a lungo, con sguardo vacuo e inespressivo,
    col corno che emetteva una tenue scintilla bianco-azzurrina,
    restando in contemplazione per un lungo istante...
    ...prima di accorgersi che uno di quei costrutti era imbambolato anche davanti a lui.

    Quando se ne avvide, rimase a fissarlo con la stessa aria curiosa ed estraniata assieme,
    incurvando appena le sopracciglia in un cipiglio perplesso e lasciando lo sguardo libero di scivolare dagli intagli nella zucca all’abbigliamento del fantoccio, fino a giungere alla spada arrugginita.
    Una nuova scossetta percorse il corno aureo dell’Amduscias.

    Qualsiasi pensiero complesso il gigante dai capelli blu elettrico stesse elaborando,
    dovette interromperlo a causa del sovrapporsi di accadimenti cui la sua attenzione non sapeva che ordine di priorità dare: dapprima, tutte le ombre proiettate sul pavimento -compresa la sua- si sollevarono per sciamare addosso all’uomo col cappotto rosso, poi uno stridio acuto di pietra che gratta sulla pietra risuonò nell’aria come un richiamo.

    Gli occhi grigi del demone della folgore corsero allora alla porta del mausoleo, -là dove il rumore si era originato- e quando il suo sguardo cadde sulla figura femminile indugiante sulla porta, pallida ed eterea come un fantasma, il polso del mondo parve rallentare i suoi battiti.


    CITAZIONE (Black 13 @ 26/9/2009, 17:53)

    Entrate, presto.


    La donna dai lunghi capelli d’oro parlò senza voce,
    e il Raitei si mosse per raggiungerla prima ancora di rendersene conto:
    non si interrogò su chi lei fosse o sul perché fosse lì, non dovette neppure prendersi il tempo per ricordare, perché a quell’immagine se ne era subito sovrapposta un’altra,
    talmente simile da sembrare per un istante la stessa.
    L’unico elemento discrepante tra realtà e ricordo -comunque impossibile da cogliere a distanza- erano gli occhi: blu come lo zaffiro anziché verdi come gli smeraldi nella sua memoria.


    "Kora..."

    Mormorò a fior di labbra,
    come un bambino che riconosce la madre dopo aver a lungo vagato sperduto;
    tese la destra verso di lei, e mentre il suo corpo si tramutava in un magnete repulsivo per ogni componente metallica, il demone delle folgori eseguì uno scatto in avanti.
    Lontano dalla rugginosa spada del Sir Zucca. Verso la Dama dai capelli d’oro e la via che indicava.



    CITAZIONE
    Consumi: Basso x (3); Medio x (2); Alto x (1); Critico x (0)

    Magneto: Concentrando la carica elettrica internamente al proprio corpo, il demone è capace di acquisire le proprietà di un magnete; come tale può attrarre oggetti metallici (vantaggioso per disarmare un avversario) o respingerli limitando o evitando attacchi fisici portati da lame e altre armi in metallo. Questa proprietà permette inoltre di incidere sull'azione di macchinari che basino il loro funzionamento sul magnetismo, guastandoli.
    Consumo: Variabile x turno > Basso

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    The guru in the darkness...

    Group
    Ufficiale
    Posts
    934

    Status
    Anonymous
    Rimase ad osservare tutta la scena, cercando di memorizzare ogni passo, ogni gesto, ogni parola di quei due individui. Sembrava che quell'evento fosse stato già stabilitò, il che lo stizzì particolarmente; odiava essere alle dipendenze di qualcuno che usava la sua vita come una pedina di una stupidissima partita a scacchi.
    In ogni caso non poteva farci nulla, non in quel momento.
    In futuro... chissà.

    Apparvero nuovi sir zucca, questa volta rivolti minacciosi verso i pochi rimasti in piedi, poi una dama bianca dall'aria rassicurante.
    Bellissima.
    Chi era?

    -...

    Rimase ancora qualche secondo a contemplare quello splendore di fanciulla, poi decise di ascoltare il suo istinto, e di fidarsi di quegli occhi così belli.
    Belli come quelli di Lei...

    -Bene signorino, vediamo quanto sei bravo...

    Sussurrò soltanto, rivolgendosi a quel sir zucca che gli stava innanzi come se stesse parlando tra sè e sè. Volevano la guerra? Lo credevano forse un idiota? Bene... avrebbe dato pane per i loro denti; nona veva alcuna intenzione di lasciarci le penne. Aveva ancora una missione da compiere.
    Iniziò dunque a percorrere la distanza che lo separava dall'essere che gli tagliava la strada in linea retta, dritto verso di lui come se desiderasse finirgli addosso. Ma, quando sarebbe giunto a circa 2 metri da lui, la sua bella figura si sarebbe sdoppiata, ed una si sarebbe tramutata magicamente in una deliziosa donzella ignuda e desiderosa di effusioni romantiche. E mentre lui avrebbe virato sulla destra, superando il suo ostacolo con leggiadrìa, diretto al luogo indicato dalla dama bianca, lei avrebbe continuato ad andare dritto, intenta a donargli un "freddo" tuttavia "esplosivo" abbraccio.

    Ebbene si, una donzella svestita.
    Troppo banale? O forse sleale?
    Beh, a lui bastava che funzionasse...

    SPOILER (click to view)
    Nome: Seduzione mortale
    Derivazione: classe dell'EVOCATORE(Ghiaccio)/Elementarista
    Descrizione: Descrizione: Quarion evoca una donna bellissima dagli occhi ed i capelli neri, sexy e completamente nuda. Tale fanciulla intrigante inizierà a fare diinnesca uno strano meccanismo che ne provocherà l'esplosione in centinaia di frammenti di ghiaccio appuntiti che, ovviamente, andranno a 360° con un raggio d'azione di 7m. Questi frammenti non sono in grado di far del male a Quarion.
    Consumo: Alto
    Drurata: Variabile (massimo 2 turni) [1 turno]


    SPOILER (click to view)
    Energia Rmanente: 85-20= 65%
     
    Top
    .
  6. dra31
     
    .

    User deleted



    Entrate, presto.

    Ancora una volta una voce risuona dentro di lui. Una voce di donna, una voce d'angelo.

    Subito, ma entrare dove?

    Non ha il tempo materiale di cercare il luogo che gli stanno chiedendo di raggiungere poiché la sua attenzione è calamitata dall'avvicinarsi di uno strano figuro sbucato da chissà dove.

    China il capo di lato con in viso un'espressione a cavallo tra lo stupirsi e il domandarsi, mentre osserva ciò che avanza verso di lui; è una specie di bizzarro spaventapasseri senza paglia, con una zucca per testa e una gualdrappa viola per veste. Un pupazzo ambulante, quindi, che non ha dei buoni propositi nei confronti del mercante; quella vecchia spada e quell'abito di ferro sotto il mantello uniti al quel sorriso stampato in volto (?) la dicono lunga su di lui.

    Si concede un attimo per pensare e poi decide di ignorare la buffonata e considerare la serietà di quegli accessori.

    Viola... il maestro di cerimonia di tutto questo spettacolo ha dimenticato che il viola porta male, per caso?

    Frugando nella borsa alle sue spalle estrae una moneta, una delle tante che usa nei suoi affari, e la lancia in aria, un classico intramontabile per decidere senza prendere decisioni.

    Testa o croce, mio buffo elemento?

    Qualunque fosse il risultato della sorte, allo strano figuro poco sarebbe importato; da lì a poco deve solo gestire l'improvviso arrivo di una grossa borsa piena di cianfrusaglie, la stessa che fino a poco prima era dietro alla schiena del mercante e che ora fa roteare come una mazza, sulla sua testa.
    Un rumore di vetri rotti e metalli tintinnanti accompagna l'impatto del bagaglio con qualcosa, ma il mercante sta già battendo la ritirata verso quella che sembra l'unica via di fuga esistente, un varco buio da cui s'intravede qualcuno che indica l'oscurità.

    Forse è il proprietario della voce femminile udita poco prima, forse è lo stesso personaggio che ha bloccato la strana marcia. Forse è solo una delle tante stranezze di quella giornata.

    E intanto la moneta ricade al suolo, dondolando per un istante prima di mostrare il lato che desidera esporre.

    Testa.


    Fisico. Illeso.
    Psiche. Inquieto per la paura rievocata ma sereno.
    Energia. 75% [1B+2M]
    Equipaggiamento. Occhiali protettivi, sulla fronte - Mantello di lana, indossato - Borsa del mercante, in spalla

    abilità. Il mercante poliglotta
    "… Un mercante deve conoscere le lingue se vuole conseguire dei successi nel proprio commercio.", lo affermava un tizio di un altro mondo parecchi secoli addietro. Anche se cambia il mondo, la realtà non varia, devi saper parlare alle genti per vendere. Endlos è uno strano mondo, contemporaneo punto di arrivo e di partenza tra le molteplici realtà esistenti, in cui regna un particolare e variegato parco linguistico, conseguenza del continuo andirivieni di ogni genere di creatura, seppure sia in vigore un'unica forma linguistica. E in questa nuova Babele che è Endlos, un improbabile e potenziale mercante dovrebbe avere un esercito di traduttori o essere un dio oppure avere una discreta abilità nell'apprendere. E Dracno rientra tra quelli capaci di imparare, per i traduttori ci vogliono troppi soldi e gli dei non si scomodano per così poco. Dracno sa parlare correttamente l'endlosiano e la sua lingua natale, un idioma di origine terrestre, e sa comprendere il senso del discorso di alcuni idiomi più comuni e per il resto si affida al linguaggio dei segni, molto più pratico e diretto. E la merce si vende.

    Abilità. Il mercante avventuriero
    "… Al mercante-navigatore occorre sapersi orientare nella disposizione degli astri e nell'avvicendamento del tempo nelle ventiquattr'ore nonché discernere i punti cardinali." È sempre il solito ignoto a dispensare queste perle di saggezza. Conoscere il mondo in cui si vive, è importante come saperci viaggiare per esso. La geografia di Endlos è simile a molte altre mappe e allo stesso tempo è aliena a ogni terra conosciuta ma i suoi singoli elementi sono comuni in ogni dove, la terra è terra e il mare è mare. Per recuperare merci e trovare clienti il mercante è costretto gioco forza a viaggiare per Endlos e i suoi territori, in particolare quelli sotto il controllo del Presidio Meridionale. E per non diventare un incartapecorito cadavere sotto il sole di Yuzrab, l'apprendimento delle più rudimentali tecniche di orientamento e delle basilari nozioni di cartografia sono necessari. Abile nel leggere ogni forma di mappa e nel trovare la direzione giusta, Dracno è come un uccello migratore: non sbaglia mai la strada. O quasi.

    Abilità. Il mercante saggio
    "… Egli deve perciò attenersi costantemente alla prudenza là dove si trova … Non lasciar passare nemmeno un giorno senza apprendere qualcosa di utile per te … Il mercante è tenuto alla pace e alla riservatezza ma se le circostanze ti costringono allo scontro con l'avversario non aver fretta di abbandonare il luogo; dopo aver valutato con attenzione tutto agisci a colpo sicuro." Chi dice questo è ancora l'antico scrittore già citato e come sempre pare indovinarci. Nel suo mondo è d'uso comune dire che s'impara dai propri errori e a Merovish sbagliare può costare caro, ed ecco dove il mercante fa sfoggio delle sue esperienze di vita. Essendo un tipo tranquillo e a volte anche bonaccione, Dracno cerca quasi sempre la via del dialogo - tendenzialmente remunerativo - con l'interlocutore, qualunque esso sia, riuscendo così a fare cassa facilmente se chi lo ascolta non è particolarmente sveglio. Certo, può capitare di imbattersi in gente che prima ti prende a schiaffi e poi te lo dice ma il mercante non è uno che si adira facilmente, sempre se non gli rompi troppo le scatole. In quel caso mette volentieri da parte la buona educazione e chi s'è visto s'è visto. Beh, dopotutto è un uomo, non un santo.

    Note. Mi rimetto alla sorte, da buon mercante.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Cado spesso un poco dalle nuvole.

    Group
    Member
    Posts
    433

    Status
    Anonymous

    Il troll si bloccò, costretto com'era tra due fuochi. Mugugnò, apparve in effetti pensieroso ma non impensierito: entrambe le soluzioni che gli venivano poste davanti erano nebbiose e celavano risvolti negativi che non riusciva a calcolare; d'altro canto, la motivazione che l'aveva spinto a mettersi in gioco gli risultava ancora chiara e valida.
    Aveva risposto ad una richiesta d'aiuto, ed ora l'entità che lo aveva convocato era lì presente, pronta a disporre il proprio schieramento. Makor-Erenai fece qualche passo, affiancandosi a lui.
    " I troll non si rintanano per fuggire. Mai. "

     
    Top
    .
  8.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Legion

    Group
    Founder
    Posts
    3,457

    Status
    Offline



    Tre dei prescelti richiamati dal destino riuscirono a fuggire dalle attenzioni dei Sir Zucca attraversando il portale che
    la fanciulla dai capelli biondi aveva schiuso per loro; solo uno -l’ultimo- scelse di rimanere lì, desideroso di
    combattere fianco a fianco di chi l’aveva convocato in quei luoghi, e un impulso mentale proveniente dal Cavaliere
    Rosso raggiunse l’indirizzo del Troll, veicolando un chiaro messaggio:
    “Difendi questa città fino al mio ritorno. Al resto penserò io.”

    Le ombre evocate dall’Autunno Nero raggiunsero il loro bersaglio, ma l'uomo biondo -in tutta risposta- sollevò la mancina, torcendola come se stesse dispiegando un velo: come per incanto, la gabbia di oscurità parve obbedire ai movimenti del cavaliere, contorcendosi e nel contempo ricoprendosi di venature striate di cremisi, fino ad assumere la forma di una sfera dai toni crepuscolari, che fluttuava senza peso a pochi centimetri dal palmo del giovane.
    Le conseguenze di quel gesto si risolsero in un rapido istante.
    L’ammasso di energia bipolare scattò fulmineo verso l’alto, frantumando la barriera - o era forse volontariamente svanita? - che aveva tenuto sigillata l’intera Kisnoth sotto l’influenza di S.
    Quello, ammantandosi tutto di presunto stupore, modellò le labbra nere in una piccola "o" di meraviglia, e alla vista del suo balocco andato in frantumi mormorò un unico e vago commento...
    “Oh… un vero peccato…”
    ...mentre, tutt'intorno, la coscienza e il lume della ragione tornavano timidi ad affacciarsi nella mente dei cittadini e dei visitatori, restituendo loro la consapevolezza di se stessi e delle loro -fino a quel momento sconsiderate- azioni.

    Come un infinità di belle addormentate, gli abitanti della Grande Dama si ridestarono da quello strano sogno; la città tutta pareva contorcersi in spasmi irreali, riassumendo quelle che erano le loro planimetrie ed architetture originiarie: i muri si richiusero, le porte si risaldarono, i vetri colorati tornarono a ricomporre vetrate infrante di cattedrali e di grandi magioni..

    Solo una cosa rimaneva come una traccia a testimoniare i fatti di quel giorno: il ricordo.
    Un ricordo che, inellutabile, macchiava ora i cuori di quelle persone, schiavizzate -anche se per poco tempo- dai loro istinti e desideri più profondi; segnate nell'animo, forse per sempre, dal conflitto tra i loro istinti con la propria moralità.
    “Sei stato davvero un cattivo bambino mio piccolo principe… ma dovremmo rimandare il gran finale ad un'altra volta, degli imbucati non desiderati stanno per suonare al campanello…”
    Poi, come un effimera illusione, anche S. prese a scomporsi lembo dopo lembo, lasciando come ultimo, visibile, ed etereo frammento di se, soltanto il suo sorriso e quelle poche ed enigmatiche parole, incomprensibili a chiunque non disponesse della giusta chiave per intenderle.
    Infine, scomparve.



    QM Point
    Anzitutto complimenti a tutti quelli che sono arrivati fin qui.
    Avrei voluto proseguire ben oltre questa quest che, per svariati problemi, è stata molto travagliata sin dall'inizio, e quindi deve essere conclusa precocemente.
    Ringrazio tutti voi della vostra partecipazione e vi premio tutti con 2 pt. da spendere per i personaggi usati.
    Inoltre, ciascuno di quelli che ha passato il portale, si segni tra gli oggetti una collana con uno zaffiro al cui interno è incisa una linea verticale. Qualora partecipiate ad altre quest da me gestite potrebbe essere un elemento utile.
    Per Syd invece, se accetti la richiesta di Gabriev, ricevi anche tu la collana (che per te che sei un maestro runico contiene una runa per ricevere messaggi telepatici da chi l'ha ideata) ma anche il titolo di "Protettore della Dama" con cui verrai conosciuto in tutta kisnoth.
    Detto questo, grazie della partecipazione e godetevi l'epilogo che ci sarà tra poco.^_-

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Cado spesso un poco dalle nuvole.

    Group
    Member
    Posts
    433

    Status
    Anonymous

    L’attimo che precede la battaglia. Gli occhi contano un’ultima volta gli avversari, le mani mettono in canna i colpi migliori; i muscoli e le ossa cercano di prepararsi ai colpi che li raggiungeranno, a quanto male potranno fare. In più, la mente del troll manteneva la concentrazione necessaria al contatto con gli spiriti che erano giunti in suo aiuto. La bocca si lasciò scappare un grido spontaneo, in lingua natia, con l’aggressività che una volta era tipica del suo branco, quando il nemico gli si parava davanti.
    « Helien akuir vos! »
    Un esortazione a farsi avanti che rimase, purtroppo o per fortuna, inascoltata. Fu il suo alleato a porre fine ad ogni cosa, svanendo e portando via con sé la minaccia. Prima di volatilizzarsi lascio nella mente di Makor una richiesta: proteggere la grande dama, mentre lei, città splendente, ritornava alla sua bellezza originaria; l’incanto che la avvolgeva sembrava essersi spezzato, ogni cosa andò ritrovando la sua armonia e Kisnoth recuperò il volto di donna che aveva perduto. Gli uomini si risvegliarono: il troll li osservava dall’alto, unico dei presenti ad essere rimasto sempre cosciente dell’incubo appena passato. Si domandò cosa sentissero dentro di loro, quegli abitanti ancora intontiti. Cominciò ad allontanarsi con passo lento dall’antico mausoleo, dato che non sapeva come la gente avrebbe reagito alla sua presenza in quel luogo o se si sarebbero ricordati del ruolo assunto dal troll fino a qualche minuto prima. Nutriva un’innata sfiducia nella razza umana, ne conosceva i limiti spirituali e dubitava che potessero accoglierlo con benevolenza. Ma nonostante il disagio, trovò la calma per sussurrare:
    « Fino al tuo ritorno? Spirito egocentrico… accetto il compito. »
    Non certo per volontà di proteggere davvero un avamposto degli uomini: si era preparato ad una battaglia ed avrebbe atteso in quel luogo il suo inizio. Perché prima o poi il gran finale, come l’entità maligna aveva annunciato, ci sarebbe stato.



    SPOILER (click to view)
    Complimenti a tutti i miei compagni di gioco, buon proseguimento =)
    E complimenti anche al master dalla grande pazienza ed umanità :epicpete:
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    .†.Amakudari.†.

    Group
    Ufficiale
    Posts
    536

    Status
    Anonymous
    Le pesanti porte in pietra del mausoleo di Kisnoth
    si chiusero silenziosamente alle sue spalle,
    e per un lungo momento il buio attorno a lui e agli altri fu il più totale;
    un basso ronzio accompagnò lo sfarfallio di una scarica azzurrina lungo il suo corno dorato,
    e il guizzo elettrico illuminò tenuamente il volto del gigante e lo spazio circostante.

    Fu appena un attimo, poi le tenebre tornarono ad inghiottire ogni cosa.
    Privo della vista, fu istintivo e naturale per il Raitei acuire la percezione degli altri sensi,
    e con una certa sorpresa s’accorse di non udire più il respiro dei due astanti.
    La perplessità di fronte a questa novità generò una nuova scintilla;
    nei pochi attimi di luce concessi, il gigante dagli occhi bigi realizzò di essere rimasto solo.

    Un mugolio pensieroso accompagnò la sua presa di coscienza di quella nuova situazione,
    e quando un nuovo pensiero gli attraversò la mente, sfilando sul corno aureo,
    anche il resto del mondo parve fargli eco:
    fulmini squarciarono il cielo plumbeo e perennemente gravido di pioggia,
    mentre tutto l’altopiano di Garwec salutava il ritorno di suo figlio.

    Il gigante dai capelli blu sollevò il naso per aria,
    e strinse nella destra la collanina da cui penzolava uno zaffiro.


    Era di nuovo a casa.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    The guru in the darkness...

    Group
    Ufficiale
    Posts
    934

    Status
    Anonymous

    Luce.
    E poi buio.



    Il giovane Galanodel percepì le porte da lui stesso superate chiudersi piano alle sue spalle, lasciandolo solo ed avvolto dalle tenebre.
    No, non era spaventato, tantomeno impaurito. Lui, leggittimo erede al comando della sua famiglia ormai estinta non doveva averne. Lui era un celestiale, non era concepito che vacillasse. Ed infondo non gli era tanto aliena come condizione... lui era sempre stato avvolto nel Nero manto, per quanto gli altri fingessero di non rendersene conto.
    Continuò a camminare, mentre le pupille dei suoi occhi dorati mutavano restringendosi ed allungandosi come quelle di una elegante pantera a caccia in una notte senza Luna.

    Vuoto, era tutto vuoto.
    Che significava?

    Poi un flebile riflesso, che timido sfiorò il suo sguardo aureo: era azzurro, di una tonalità che dava sullo zaffiro. Si avvicinò piano alla piccola luce, per poi chinarsi ed osservarlo con più attenzione. Una gemma, un pendente con uno zaffiro e dentro una linea verticale. No, non la comprendeva, tuttavia voleva significare qualcosa. Che fosse legato alla figura femminile che li aveva salvati? Dove era lei? Troppe domande, non poteva sopportarlo. E prima o poi lo avrebbe scoperto, in ogni caso, con ogni mezzo.

    Lo raccolse,
    lo indossò.



    SPOILER (click to view)
    Passive:
    - Visione Notturna: Effetto: Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a conferirgli una bellezza "esotica", gli conferiscono la capacità di avere una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; vede come se fosse pieno giorno.
     
    Top
    .
40 replies since 3/2/2009, 20:14   1529 views
  Share  
.