Kahil Làrs Romeo VS Drusilia Galanodel

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    The Warrior Day IV
    Turno II - Girone I


    - Kahil Làrs Romeo VS Drusilia Galanodel -

    Campo di Battaglia: Arena Tenkaichi di dimensione 100x100 metri
    Condizioni Ambientali: Cielo sereno, temperatura mite
    Limite di Tempo: 1 Aprile
    Post Minimi: Presentazione + 2 Post Attivi
    Limitazioni: 2 slot tecnica per ogni turno
    Penalità: Dopo il 4° giorno di mancata risposta
    Primo Post: Drusilia Galanodel


    Condizioni di Vittoria:
    ~ Morte Avversaria
    ~ Resa Avversaria
    ~ Perdita dei Sensi per esaurimento forze
    ~Abbandono



    Criteri di Giudizio
    Come da regolamento ci si baserà su Lealtà, Strategia, Scrittura e Puntualità con voti da zero a cinque.
    Tutti e i parametri sono da considerarsi alla pari; nessuno vale più dell'altro.



    NOTA: I personaggi sono soggetti al criterio dei giudici sia per ogni tecnica/abilità singolarmente sgravata sia per schede complessivamente power-player.

     
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    -Parlato
    *Pensato*

    CITAZIONE
    -Detto da altri

    So che sembrerei monotona e banale ma non saprei che altro dire: buon duello e buon divertimento ;)



    Warrior Day, 2° incontro
    Alloggi dei partecipanti al WD



    Come fiamma più cresce più contesa dal vento,
    ogni virtù, che il cielo esalta,
    tanto più splende quant'è più offesa.
    (Michelangelo Buonarroti)



    Era lì, stesa su lenzuola di seta, tra vesti scomposte e dalle tinte calde.
    Drusilia Galanodel, la Dama del Vento era lì, in quella suite d'albergo, così bella nel suo stile orientale, così signorile e nello stesso tempo così vuota.
    Era incredibile pensare a quanto tempo fosse trascorso dall'ultima volta che aveva dormito in una stanza bella come quella che aveva lei da bambina. Da quando era fuggita dalle grinfie di Aisling aveva dormito in baracche, sotto a ponti, camere d'albergo, alloggi dell'accademia e mille altri, ma mai si sarebbe immaginata di tornare in quel lusso a cui era stata abituata in tenera età.
    Quanto tempo era passato, quante vite si erano spente...
    Quanti altri avrebbero fatto la stessa fine?
    Ogni notte, prima di chiudere gli occhi, la Dama se lo chiedeva con insistenza, ma non trovava mai una risposta alle sue domande.
    E mentre la gamba destra si piegava, facendo capolinea tra le stoffe che avevano il compito di coprirla, una mano si portava al volto, celandolo in parte, lasciando che gli occhi verdi e pieni d'una luce mistica fissassero il vuoto.
    Un'altra Drusilia situata in chissà quale parte della sua mente, intanto, viveva gli ultimi bei ricordi che tanto la legavano al suo passato, rimirando i volti di chi aveva amato ed aveva perso per sempre.
    Sembrava quasi reale quel sogno, una droga per fuggire ad una realtà che la stava opprimendo sempre di più. Era in gabbia, e quello era l'unico modo per spalancare le sue ali...

    Ma i sogni non sono eterni, prima o poi, ci si sveglia, ed allora Drusilia avrebbe dovuto fare i conti con la sua realtà, o meglio, con i suoi incubi.
    Come ogni notte, la Figlia del Cielo si sarebbe addormentata, entrando nel dominio di colei che più di chiunque altro l'aveva tradita. Avrebbe sofferto, il suo cuore avrebbe iniziato a sanguinare, come sempre...

    Con il capo si voltò verso una finestra lì vicina, quasi desiderosa di poter fuggire. Ma non esisteva alcun luogo dove Aisiling non l'avrebbe potuta raggiungere perchè, in un certo senso, era sempre con lei.
    C'era solo una soluzione a quel delirio insensato: spezzare il suo legame con il corrotto mondo della materia, lasciarsi avvolgere dal manto della Nera Signora.

    Eppure non l'avrebbe mai fatto.
    Tra il dolore ed il nulla, lei avrebbe scelto il dolore.
    No, non si sarebbe mai inginocchiata ad una traditrice.

    -Vienimi a prendere...

    Chiuse gli occhi, ed un fantasma dallo sguardo del colore del sangue la avvolse insidioso.
    E gli incubi ricominciarono.




    Warrior Day, 2° incontro
    Arena



    Era già la seconda volta che percorreva quel lungo corridoio. Era trascorso non molto tempo da allora, ma questa volta ebbe come la sensazione che fosse più lungo; infatti, ad ogni passo, l'uscita sembrava non avvicinarsi mai.
    Si trattava ovviamente di una impressione, anche perchè riuscì a varcarne la soglia, ritrovandosi nel cuore dell'Arena.

    Un sole splendente si ergeva alto nella sfera celeste, troneggiando su quel ring come un giudice, maestoso sopra la miriade di gente che era giunta quell'evento, e che acclamava i due partecipanti a gran voce. Anche quella volta non sembrava tirare molto vento, nè c'erano segni che lasciavano pensare all'arrivo d'una tempesta.
    Guardò imbronciata il cielo che tanto amava, colpevolizzandolo di quella constatazione, sicura del fatto che un pò di brutto tempo avrebbe sicuramente giovato alle sue prestazioni.

    image

    Neanche il pubblico fu risparmiato da quel suo sguardo un pò truce.
    La Dama, giunta sul ring, occupò una posizione centrale ad esso, e sembrò squadrare, uno ad uno, tutti coloro che erano giunti ad assistere a quello scontro, aiutata da una vista più acuta di quella di un qualsiasi essere umano, perchè in effetti umana non era, provocando un calo di entusiasmo, soprattutto sugli spalti a lei più vicini.
    Quelli di Drusilia non erano affatto occhi benigni, era il tipico sguardo di una madre arrabbiata che fremeva dalla voglia di fare una ramanzina al proprio figlio, ma costretta al silenzio a causa di condizioni particolari.
    E dentro di lei pensava a quanta cattiveria si nascondesse dietro tornei come quello.
    Umani e non, le anime di tutti coloro che acclamavano l'inizio degli scontri, si stavano macchiando del sangue versato dai partecipanti al torneo, compresa lei. E come se non bastasse, anche la sua anima si era sporcata in un certo senso; lei stessa era stata costretta, per una situazione particolare, a far del male ad un essere umano, cosa inconcepibile.
    In più, per quanto aveva sentito da voci di corridoio, anche quest'anno il Warrior Day si era "colorato" di sangue...e qualcuno aveva anche perso la vita.
    Un brivido le percorse la schiena, su cui era posato l'arco con le frecce. L'altra arma, invece, era sul suo braccio destro, lucida e pronta all'azione.

    Si voltò in direzione del punto da cui sarebbe dovuto giungere l'avversario. Le mani si posarono sulla vita, i petali i rosa che le facevano da labbra morbide ed intriganti fermi come fossero di pietra, i capelli castani sciolti sulla schiena e gli occhi di giada pronti ad accogliere l'immagine di colui che avrebbe dovuto affrontare.

    Era seccata da quella condizione, ma era l'unico modo per avere maggiori possibilità di sconfiggere la Traditrice, l'unico modo di fermare gli incubi...

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    ABILITA' PASSIVE

    - Volo: Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero.

    - Resistenza alle Manipolazioni Psichiche: Drusilia, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: nel corso di una scena o di un combattimento, ella subisce illusioni o manipolazioni eventuali per un tempo limitato alla metà della durata effettiva dell’attacco di cui è vittima.

    - Vista Ultra - Sviluppata: Effetto: Drusilia ha ereditato come patrimonio genetico l'innaturale quanto potentissima capacità di amplificare esponenzialmente il senso della vista. Possiede infatti una vista talmente acuta da permette di cogliere dettagli infinitesimali e consentire una nitida visione notturna.
    I sensi di chi possiede questa abilità sono immuni alle illusioni di livello basso e può dimezzare l’intensità quelle di medio, ed inoltre è impossibile che tali individui vedano diminuire le loro percezioni o addirittura esserne privati, poiché esse sono troppo affinate ed istintive per essere soggette alle altrui manipolazioni

    - Sangue Virtuoso Effetto: Drusilia, essendo una creatura della Luce, è normalmente in grado di lanciare tecniche mistiche di livello basso. Quando è invece in preda ad emozioni forti come rabbia o dolore, muta la sua forma. Il suo corpo emana più luce del normale e le spuntano 3 bianche ali sulla schiena. Quando Drusilia è in questo stato, è iin grado di lanciare tecniche mistiche di livello alto (che creerò e metterò tra le tecniche) Sebbene la trasformazione sia casuale, tornare in forma umana è a scelta del pg.

    CITAZIONE
    ARMI
    Nome:Pugnale dell'assassino (pugnale)
    Dimensioni: circa 20cm
    Materiale con cui è fatto: Lega proibita(il guanto) ed argentato(la lama).
    Descrizione: in apparenza è un guanto. Se la padrona Drusilia lo desidera, da esso può guizzare o meno una affilata lama di massimo mezzo metro, stringendo le dita in un pugno. Questa, essendo stata creata tra lava e ghiaccio, può variare la temperatura, passando da incandescente a ghiacciata.

    Nome:Alcarcalime (arco)
    Dimensioni: 1m circa
    Materiale con cui è fatto: Lega proibita argentata con rune elfiche in oro ricamate lungo tutto l'arco.
    Descrizione: Arco di una gittata elevatissima: circa 50m.


    SPOILER (click to view)
    POST DI PRESENTAZIONE

    Stato di salute: Ottimale

    Energia: 100%

    Danni subiti: nessuno.

    Condizioni generali: Attenta, concentrata.
     
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  3. Kahil Làrs Romeo
     
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    Ploff! Ploff !
    Osservò con cura capziosa il suo indice, intento ad intingersi nel liquido scuro, prontamente condotto alle sue labbra e avidamente ripulito. Il sapore non sembrava malaccio nonostante un pungente retrogusto amaro, evidentemente noto alla sua invitata, che a differenza sua non batté ciglio, sorseggiando dalla tazzina a ritmo di un invisibile pomo d'Adamo. Studiò con discrezione il suo fare galante, imitandola grossolanamente, ed interrompendosi prima che quella la notasse, sicuro che i nervi della donna gliene sarebbe stati grati. Esitò nel sollevare una brocca di fine e austera porcellana, prima di colmare il vuoto che le ciotole avevano accumulato. Cosa di cui l'ospite non parve particolarmente entusiasta, assistendolo mentre si destreggiava con una miriade di cubetti bianchi.
    "Un fantastico, meraviglioso Non Compleanno!", lo aveva definito Kahil.
    Gradisci una o due zollettere, buonuomo ?” Non si rese conto della cattiva scelta di termini.
    Fottiti.” Sbottò.
    Oh, capisco, capisco, sì.” Mentì, crucciando la fronte e rimescolando un po' con il dito,
    sforzandosi di comprendere il singolare idioma.
    Allora buttiamocele tutte!” Gioì, innocente.
    Il suo ghigno si fece curvo di delizia, al guizzare via di un cucchiaino dorato, levato altrove da un cumulo di quadrati di zucchero, straripanti attorno ad una tovaglia improvvisamente maculata, bagnata da diversi spruzzi di caffè. L'altra gli rivolse uno sguardo truce, schiettamente angustiato, mentre noncurante lottava con una chiazza che non voleva andarsene dal Kimono. Ma ciò che forse più le dava astio, era quel luogo.
    E di preciso ..
    Mimò un turbinio di pupille, mentre accennava un ondeggiare di mano all'ambiente circostante: sporco, lercio e quasi privo di quel prezioso ossigeno che consentiva al Semidio di lavorare di testa, evidentemente asfissiato e allucinato dalla gravosa mancanza. La innervosiva, e ciò non aveva a che dividere con la bevanda che si forzava di sorseggiare.
    Quale impulso astruso ti ha spinto a depredare il nemico di una.. catapecchia, invece che della vita?” Additò il tavolo marcescente con particolare dovizia, quando il Montecchi fece spallucce, pochi istanti prima di comprendere e compiacersene, desideroso di illuminare la sgradita compagna di festeggiamenti. “Suvvia Catrina, abbi un minimo di buongusto. Non apprezzi la nuova dependance?” Scandì con precisione a lui aliena quel termine altrettanto estraneo. “Se rispetti la mia volontà, mostrati di buon umore, e lascia andare cotesto cipiglio, che non è al suo posto in una festa.” Recitò aulico, prima di metter mano a quella che pochi avrebbero definito una maniglia, ancor prima che un setoso rifugio per gli aracnidi.
    Sei in ritardo per il tuo scontro.” Lo ammonì caustica Catastrophe, prima che il biondo svanisse oltre la soglia polverosa, nell'alito di un piccolo sbuffo cinereo.
    Oh, bhe, come disse una volta uno.. me ne infischio !
    Dopotutto, era il festeggiato.

    ~~
    La tua virtù è la mia sicurezza.
    E allora non è notte se ti guardo in volto,
    e perciò non mi par di andar nel buio,
    e nel bosco non manco compagnia
    perchè per me tu sei l'intero mondo.
    E come posso dire d'esser solo
    se tutto il mondo è qui che mi contempla?

    ~~


    Stavolta non recitò, non citò il contenuto del suo tomo preferito, ed in fondo, anche quello fece parte del ruolo di un artista: non ripetersi, mai. Anzi, per un attimo o forse due volle aprire le braccia al cielo, ed accogliere come acqua piovana lo scosciante tempestare di applausi che lo travolse. Mosse le gambe in maniera illogica, avanzando ballonzolante e molleggiando a turno gli arti inferiori, pari passo con la mente, che frullava come i cerchioni di un automobile in corsa. Se solo avesse saputo cosa fosse, la massa lo avrebbe compreso giocare a campana, saltando lungo tracce di gesso bianco; concedendosi un secondo o due, fra un bacio soffiato dalla mano disposta a fiore, e il balzo seguente. Agitò gli indici come due antenne, vorticandoli alla ricerca dei meritati trionfi della vittoria compiuta, ignorando con nonchalance i malauguri per quella da venire. Solo una cosa, in quel soddisfacente tripudio di schiamazzi non quadrava, fuori posto come un cieco senza il fido bastone, e forse detentrice di eguale spirito d'osservazione.
    Una donna.
    «Bhhh.» Deglutì raccapricciato, tanto riluttante da tacciare le tribune.
    In un certo senso, Romeo si sentì colpevole osservando quella giovane. Incredibile che le fan lo avessero inseguito sin lì, alla ricerca di qualcosa certamente non più avventuroso di un autografo, ma purtroppo per la vergine, adesso non aveva né carta né penna, ma soprattutto peccava dell'ingrediente principale: la voglia, oltre ad una discreta mancanza ortografica; dettaglio che fu premuro di omettersi.
    Agitò le manine schizzinoso, sventagliandole quasi a volersene d'un tratto allontanare, fissandola capillare, colto dall'indagatoria perversione, tipica di un bimbo alla scoperta qualcosa di molliccio. In un eccesso di coraggio, si soffermò sulla fronte, tanto vasta da risultare antiestetica, prima di portare le pupille a scrutare oltre, così di sottecchi da fuoriuscire a momenti dal naso aguzzo. Impuntandosi sulle ciglia strette ma piluccate, come gambe d'una tarantola, mosse di nuovo le dita da signorina indignata, sventolandole sino a sollevare una corrente sussurrante "fila via", prima di pronunciarsi schifiltoso in un verdetto solenne.
    «Sciò.»

    SPOILER (click to view)
    Precisazioni caratteristiche: Kahil è un semidio e come tale è per lui impensabile di provare attrazione verso una donna umana o tale: basti pensare ad una persona che si innamora di una formica, per comprendere al meglio il metro di paragone XP

    Il dialogo iniziale coinvolge la capitana della squadra, Catastrophe.

    Fatte le dovute precisazioni, se non ne avrà a male per aver scelto di citare parte della sua scheda, auguro alla mia avversaria il più bel duello possibile ^^ !
     
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    Le donne, come i sogni, non sono mai come tu le vorresti.
    (Luigi Pirandello)



    Il sole sopra di lei, e migliaia di persone ad osservarla.
    Davanti a quel pubblico in delirio, la Dama attendeva paziente. I suoi occhi verdi splendevano d'una luce incomprensibile agli esseri umani, ed osservavano un giovane dalla chioma dorata fare il suo ingresso in quell'arena.
    Bene, era giunto il suo avversario, colui che, per necessità più che per diletto, avrebbe dovuto sconfiggere ad ogni costo. Dunque impugnò l'arco, respirando profondamente, in attesa che salisse sul ring.

    Lo riconobbe immediatamente; infatti molte erano le voci che mormoravano dietro le quinte di quello spettacolo di sangue e violenza chiamato Warrior Day, e tra di esse alcune riguardanti un certo "bel biondino" l'avevano particolarmente incuriosita. Si diceva che, durante l'incontro del primo turno, in attesa dell'arrivo del suo avversario, il giovanotto aveva avuto la brillante idea di improvvisarsi attore, recitando versi altisonanti davanti alla folla degli spettatori, rimasti allibiti di fronte a quello spettacolo singolare.
    Chissà che tipo era... quasi le dispiaceva di non aver potuto assistere a tutti gli scontri...

    image

    Ignorando la possibilità che, forse, al torneo v'erano altri partecipanti con lo stesso colore di capelli, nonostante avesse solo sentito parlare di lui, Drusilia giunse alla conclusione di trovarsi proprio di fronte al famoso "poeta". Probabilmente era stato il semplice istinto a suggerirglielo, o forse lo dedusse quando, impassibile, assistette ad una entrata trionfale che, vista da un esterno, aveva in sè del ridicolo.

    -Esibizionista...

    E mentre quel giovane si avvicinava con movimenti illogici, la Dama lo attendeva immobile sul ring, le mani ancora in vita ed una espressione indecifrabile.

    Era seccata, frustrata dal sentirsi la pedina di uno strano gioco, perchè tale era. Doveva combattere contro la sua natura, doveva vincere nonostante i suoi ideali.
    Così contraria e, nello stesso tempo, così coerente con sè stessa, nell'animo di Drusilia coesistevano pensieri ed emozioni contrapposte che, sebbene da sempre era stato mostrato agli altrui sguardi l'apparente prevalere del lato benigno, dentro di lei continuavano a scontrarsi senza pietà, in un perpetuo movimento che ricordava quello di una tempesta.
    In tutto quel turbinìo che la pervadeva, il volto della Dama del Vento rimase fermo, in una statuaria compostezza. Così brava da non lasciar trapelare niente, Drusilia sarebbe di certo stata un'ottima attrice. Il suo era talento, misto ad una tecnica ottenuta solo dopo anni di falsi sorrisi...
    No, nessuno doveva sapere ciò che si nascondeva dietro i suoi dolci sguardi. Nessuno doveva portare la sua croce, nè accompagnarla in quel calvario.
    CITAZIONE
    «Bhhh.»

    Un verso poco educato distolse l'attenzione della Dama dai suoi pensieri, spostandola su ciò che stava accadendo nella realtà.
    Sul suo bel volto si potè notare un evidente innalzamento del sopracciglio destro ben disegnato, segno che in quell'incontro la giovane Galanodel, a causa del suo pessimo umore, avrebbe tollerato ben poco. Se poi si voleva scendere nel particolare, con un'attenta analisi si sarebbe anche potuto notare che le dita affusolate avevano iniziato a picchiettare con fare nervoso sul suo amato arco.
    Come se non bastasse, con una totale mancanza di tatto, il ragazzo non si abbassò a chiederle scusa, nè a fare le dovute presentazioni. Si limitò ad un gesto fugace ed ancora più maleducato dei suoi versi, accompagnato anche dall'effetto sonoro.
    CITAZIONE
    «Sciò.»

    Se solo il pubblico avesse conosciuto meglio la Dama, quel comportamento così impertinente sarebbe passato per "atto di pura follia tendente al masochismo".

    A quell'affronto, stranamente, la Drusilia non si scompose. Si voltò leggera ed iniziò ad allontanarsi da lui, diretta al bordo del ring come se fosse realmente intenzionata ad andarsene via. Ovviamente non era così, ed ebbe modo di farlo notare attraverso una piccola precisazione che si sentì in dovere di fare.

    -Messere, non è cortese trattare in questo modo una signorina...

    Sembrava serena, ma dentro di lei era la tempesta.
    Si fermò a circa 16m da lui. Gli occhi di giada si levarono al suo cielo che, turbato da quello sguardo, iniziò ad incupirsi, suscitando commenti insoddisfatti dalla parte di qualcuno del pubblico che, considerando la bella giornata, non aveva avuto la premura di portarsi qualcosa per ripararsi dalle intemperie.

    -...soprattutto se la signorina in questione è anche il suo avversario.

    Fu un attimo, e la fanciulla si voltò di scatto, tendendo la sua fedele arma e scagliandogli una freccia, mirando alla gamba destra. Fu incredibilmente rapida. Di certo si trattava di un'azione degna di un arciere esperto come lei.

    Nonostante le sue frecciate fossero davvero ardue da schivare a causa della mira infallibile con cui erano lanciate, la Dama non fu così ingenua da fermarsi a quel semplice attacco; tutto ciò che aveva fatto fino a quel momento poteva considerarsi solo un diversivo. Qualcosa di molto più potente, infatti, si stava preparando sopra le loro teste: dal cielo in tempesta, un tornado sarebbe sceso rapido dalle alte sfere a quel ring, e più precisamente sul biondino maleducato, nel medesimo istante in cui la freccia sarebbe stata scoccata contro di lui.
    La Dama sorrise, contando sull'elemento "sorpresa", sperando che il suo avversario, occupato nello schivare la freccia, non si rendesse conto dell'attacco proveniente dall'alto.

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    TECNICHE USATE
    ->Titolo: Tornado
    Origine: SpiritWind
    Descrizione:Drusilia evoca a sè tutta la potenza dei venti, generando una tempesta (non ha rilevanza nella lotta, ma è puro effetto scenico). Tale tempesta dura per tre turni, durante i quali è possibile creare da uno a tre mini-tornado (possono essere evocati uno alla volta o tutti e tre contemporaneamente) dalla durata istantanea, diretto/i dall'alto verso terra, dove si trova la vittima predestinata. Se la colpisce i danni sono davvero elevati; i tornado generati, a causa della loro "piccolezza" e della loro durata, non sono in grado di uccidere. Tuttavia la potenza con cui scendono verso l'obbiettivo rende possibile che la vittima subisca fratture multiple nelle parti del corpo colpite, per non parlare del dolore traumatizzante provocato da un urto così forte. Un tonado ha il diametro di un metro ma il suo raggio di azione è di 2m di diametro. La tempesta dura al massimo 3 turni.
    Tipo: Attacco
    Durata: Vriabile
    Consumo: Alto 20%

    CITAZIONE
    ABILITA' PASSIVE
    - Volo: Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero.

    - Resistenza alle Manipolazioni Psichiche: Drusilia, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: nel corso di una scena o di un combattimento, ella subisce illusioni o manipolazioni eventuali per un tempo limitato alla metà della durata effettiva dell’attacco di cui è vittima.

    - Vista Ultra - Sviluppata: Effetto: Drusilia ha ereditato come patrimonio genetico l'innaturale quanto potentissima capacità di amplificare esponenzialmente il senso della vista. Possiede infatti una vista talmente acuta da permette di cogliere dettagli infinitesimali e consentire una nitida visione notturna.
    I sensi di chi possiede questa abilità sono immuni alle illusioni di livello basso e può dimezzare l’intensità quelle di medio, ed inoltre è impossibile che tali individui vedano diminuire le loro percezioni o addirittura esserne privati, poiché esse sono troppo affinate ed istintive per essere soggette alle altrui manipolazioni

    - Sangue Virtuoso Effetto: Drusilia, essendo una creatura della Luce, è normalmente in grado di lanciare tecniche mistiche di livello basso. Quando è invece in preda ad emozioni forti come rabbia o dolore, muta la sua forma. Il suo corpo emana più luce del normale e le spuntano 3 bianche ali sulla schiena. Quando Drusilia è in questo stato, è iin grado di lanciare tecniche mistiche di livello alto (che creerò e metterò tra le tecniche) Sebbene la trasformazione sia casuale, tornare in forma umana è a scelta del pg.


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    1° POST ATTIVO

    Stato di salute: Ottimale

    Energia:100-20=80%

    Danni subiti: nessuno.

    Condizioni generali: Attenta, concentrata.

    Altro:
    CITAZIONE
    Fatte le dovute precisazioni, se non ne avrà a male per aver scelto di citare parte della sua scheda, auguro alla mia avversaria il più bel duello possibile ^^ !

    Ma no, figurati! Che inizino le danze! *O*/
     
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  5. Kahil Làrs Romeo
     
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    SCENA PRIMA
    Una viuzza presso il giardino dei Capuleti

    ~
    NUTRICE: Finitela! che razza d'uomo siete?
    ROMEO: Un uomo, o gentildonna,
    che Domineddio ha messo al mondo per sciupare se stesso.

    ~

    Le Donne.
    Kahil non era mai stato un genio degli addendi e, vuoi per le sue relazioni scomode con i 'numeri', o vuoi per l'indispettimento verso qualsiasi calcolo elementare, non riusciva proprio a concordare con quell'accozzaglia di 'simboletti'. Forse era proprio per questo che, anche se quel conto di numerico aveva poco, non riusciva proprio a quadrare. Una donna e un arena, sommata ad una folla scalpitante: il risultato parve quanto di più alienante riuscisse a formulare. No, no, poteva essere: la sua mente inveiva, al solo pensiero che ne solleticava la materia grigia. Era una formula inconcludente, l'ennesimo Post-It su un muro che alloggiava nella sua testa, e che da tempo aveva battezzato come "logica".
    -Messere, non è cortese trattare in questo modo una signorina...
    Ma no, non poteva essere per la sola logica che del sudore freddo aveva preso a scenderne la schiena; non era per quello, che le arcate dei denti avevano preso a battere come nacchere, consumandone le unghie, sempre più simili a chewing gum già masticato. Niente a che vedere, con il dolciastro sentore di menta piperita che lo pervase, placandone i sensi, offuscati dai tratti del cielo improvvisamente plumbeo, indispettito dallo sguardo supponente della sconosciuta.
    -...soprattutto se la signorina in questione è anche il suo avversario. Colpì infine, dritto al cuore.
    Rimase allibito, con lo sguardo fisso sull'avversaria in avvicinamento, non perché sconvolto dal materializzarsi del suo incubo più selvaggio, ma perché di nuovo incantato da quelle ciglia cespugliose, che parvero strizzargli un timido occhiolino, ipnotizzandolo, come un cobra sedotto dalla melodica nenia di un flauto. Solo diversi secondi dopo, come una miccia che fa cilecca, esplose.
    «Ma quandanche fosse, e beninteso che non voglio crederci, Sospirònon avresti comunque il mio autografo!» Sbottò isterico improvvisando una linguaccia, intimandole frettolosamente il ritiro, agitando l'indice mancino e massaggiandosi il mento con l'opposto, mentre ingoiava la notizia come un bolo di saliva.
    «A meno che tu, non voglia forniverarmi delle lezioni di bon ton.»
    Decretò, additandola.
    La sola idea di dover alzare un dito su una damigella, per quanto sgraziata che fosse, lo irritava e lo infiammava più di un sorso di Vodka. In realtà non sapeva neanche cosa fosse un sorso, o quantomeno un Vodka, ma per sentito dire, ormai lo figurava come qualche sorta di mammiferonte ardente.



    Forse, fu proprio perché preda della bislacca visione, che notò appena una freccia consumare una ventina di metri, capacitandolo solo a portare il braccio avanti a sé, lasciandole divorare la manica del Kimono, oltre a ciò che vi era al di sotto. Fu qualche secondo dopo, che un tornado dalle dimensioni contenute precipitò su di lui, tentando di tritarne le ossa in fine polvere. D'altronde non era forse prevedibile, dopo un cambio di meteo tanto repentino ?
    A salvarlo giunsero tre gorghi nerastri, simili a lunghe stringhe di liquirizia, che prontamente lo trainarono con forza a sé, spingendolo all'indietro in una sorta di gag comica, che gli salvò la pelle dalla centrifuga, ma non dalla discreta quantità di detriti che ne fuoriuscì, raggiungendone il fianco scoperto, una volta dipanati in massa dall'impatto dilaniante.
    «Lo prendo come un "lo voglio".»
    La squadrò acido, in una smorfia sbarazzina.
    Senza curarsi degli indumenti impolverati, sarebbe scattato alla meta dell'avversaria, e solo un istante prima di metter mano all'elsa della spada, il trio di vortici vi si sarebbe frapposto a lui, nel tentativo di renderne incogniti i movimenti. Un attimo dopo, Kahil avrebbe dato usufrutto a due cose che distinguevano l'uomo dalla donna,
    due cose che (nel suo caso) erano rimaste a lungo sopite: le catene.
    Le stesse su cui il dardo della dama si era arreso, gettando la spugna contro la resistenza dell'acciaio di cui erano forgiate, sebbene poste in letargo lungo le braccia del padrone. La prima si sarebbe risvegliata, guizzando in alto ben occultata dal terzetto nero, per quindi puntare rapida al braccio della Galanodel, nel tentativo di serrare questo o quantomeno l'arco che brandiva. Si sentiva fiducioso della riuscita, non tanto per l'effetto della sorpresa in sé, ma perché la corrente gravitazionale ne avrebbe la fuga, e non di poco; poiché l'arma nemica si sarebbe appesantita, sotto gli influssi della lama appena sfoderata. Impugnandola con fermezza, Romeo avrebbe colpito all'altezza del braccio aggressore, prima di tentare un taglio alle caviglie, e un ultimo, approssimativamente al fianco opposto. Non la temeva: aveva già imparato, che il danno più grave che potesse recargli una cortigiana, era custodito nella magia di un semplice schiaffo.

    SPOILER (click to view)

    Slot Tecnica Spesi: 2/2 [Tecnica/Catena]
    Stato Fisico: Abrasioni sparse di bassa entità sul fianco dx.
    Note Di OT Generico: Ho aggiunto un immagine XP Scusate il post davvero in Extremis ma sono S-T-R-A-Pieno di Impegni XD
    Abilità Impiegate
    ――
    T h e N u M B e R o F T H e B e a S T ~ Le capacità di dominio psionico di Kahil
    non sono certo elogiabili, ma si dà il caso che l'enorme abilità combattiva che risiede in lui, gli abbia conferito l'atipica capacità di spostare a seconda della propria volontà, qualsivoglia oggetto o arma con cui si sia trovato prolungatamente in contatto, rendendo tale prodigio parte integrante delle sue manovre di spada e dei suoi imprevedibili attacchi. Muovere le armi con il pensiero o qualsivoglia artefatto, costa sempre uno Slot Tecnica. Di certo non avrà la innata perfezione di uno Psion nel portare tali assalti, ma senza dubbio conterranno tutta la devastante forza, della sua arte con la spada. Gittata: 20 Metri.

    Abilità Speciale Attiva. [Catena]
    ――
    Tecniche Utilizzate:

    B a C K i N B L a C K H o L e S ~ Generati da un rapido giro di mano,
    tre vortici nerastri scandiscono il vuoto, sospesi a mezz'aria in una formazione a triangolo. Questi danno origine ad una possente forza attrattiva, che Làrs può decidere di manovrare a proprio gusto, assieme alle loro vorticanti e tenebrose sembianze. Le tre oscure figure assistono i voleri del loro padrone per ben due turni, dopodiché esse scompaiono come sono giunte, in un secco schiocco d'ombra oppure, a scelta del caster, con la violenta e inattesa detonazione dei tre varchi, per mezzo di un ulteriore consumo Medio.

    Consumo Medio ♠ Durata: II Turni ♠ Elemento: Oscurità
    ――
    Equiment Utilizzati:

    ――
    M o N o C h R O M e [ C u B a L i B R e (?) ] ~ Un elegante intreccio di metallo ne forma la vistosa impugnatura la rende estremamente simile ai noti Rapier ma dietro la primaria apparenza si cela una lama con filo a punte ricurve, di chiara ispirazione alle Katana orientali. Forgiata chi-sa-dove e da-chi-sa-chi (in ogni caso, chi diamine se ne frega ?) Kahil ignora le sue origini, ma conosce bene le sue leste abilità che la rendono -oltre alla sua forma- fra le armi bianche più infime che gli occhi nemici possano scorgere.
    Difatti tutte le armi impugnate dai molestatori del suo padrone, ne subiscono inevitabilmente gli immediati effetti "diventando terribilmente pesanti, quasi impossibili da maneggiare" (Max 10 Metri; Non ha effetto su armi non impugnate).
    Inoltre le armi nemiche diverebbero disubbidienti a qualsiasi forma di dominio che il loro padrone eserciti e/o esercitasse su di esse. Rifiutandosi di eseguire gli ordini impartiti dal loro padrone, se questi puntano su un legame affettivo o magico/psionico. In termini di gioco se un arma "peserebbe meno perché riconosce il suo padrone" tale particolarità viene meno, oppure "Se la spada lieviterebbe a mezz'aria eseguendo ogni ordine" essa semplicemente cadrà in terra, priva di tale potenziale o di controlli simili. Allo stesso modo, anche le armi di Kahil si rifiutano di ubbidire ad un ordine se questo proviene da un avversario che tenta di manovrarle.
    Avendola spizzicata dal bottino di qualche farabutto, il nome che gli affibbia varia senza ritegno. Quanto si può essere sfigati per chiamare una spada per nome ? L'importante è che sia di fine lavorazione e che la resistenza risulti sopraffina. La lunghezza complessiva tocca il metro e sessanta centimetri, in 'offerta omaggio' possiede un fodero di legno pregiato, che reprime il potenziale celato della lama sinché essa non ne fa capolino.
    Arma Primaria da Corpo a Corpo
    ――
    L u S T C H a I N S ~ Coppia di catene gemelle che solitamente sono disposte attorno al polso di Kahil: possono sferzare colpi davvero impressionanti se maneggiate a dovere. La loro resistenza è niente affatto indifferente a quella dei metalli rari e la loro lunghezza tocca i cinque metri, ma se opportunamente connesse grazie agli appositi supporti, giungono anche a superare i dieci. Se ne stanno raggomitolate senza alcun cenno di vita, assopite attorno alle braccia del padrone senza renderne scomodi e difficili i movimenti. Ci si può eventualmente connettere una spada.
    Arma Secondaria da Corpo a Corpo
    ――

     
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    Una donna sincera è quella che non dice bugie inutili.
    (Anatole France)



    Il biondino era visibilmente agitato.
    La Dama dal canto suo, lo osservava silente, mentre le labbra morbide sembravano inarcarsi in un sorriso ambiguo. Al solo guardare quel volto dai lineamenti così ben disegnati, al solo mirare la sua bocca delicata, sarebbe stato assai difficile stabilire se in lei v'era dell'innocenza o della malizia.
    E infondo, cosa ci si sarebbe potuto aspettare da una "creatura a metà" come Drusilia?
    Una "Chimera", ecco come l'avrebbero definita alcuni scienziati. Ultima figlia dell'unione tra uomini e creature celesti, strano ed incomprensibile anello di congiunzione tra la forma e la materia, tra il finito e l'infinito, il risultato di un amore fatale, lo stesso sentimento per cui il suo casato era caduto in disgrazia.
    Nè umana, nè guerriera celeste, la sua intera esistenza non era altro che un folle vagare tra la terra ed il cielo.

    Lei era la Dama del Vento.

    In quella sua duplice natura, la fanciulla sarebbe potuta apparire sotto molteplici aspetti, e quel giorno era fin troppo pacata... un dato preoccupante per chi la conosceva. In quei pochi attimi pareva infatti che la Dama avesse intenzione di ipnotizzare la folla degli spettatori con la calma assoluta che era solita precedere la tempesta.
    Intanto, nel cielo, le nubi continuavano a muoversi scure e minacciose; sembravano quasi volerli raggiungere, fondendosi con la terra in un violento abbraccio.

    CITAZIONE
    «Ma quandanche fosse, e beninteso che non voglio crederci, non avresti comunque il mio autografo! A meno che tu, non voglia forniverarmi delle lezioni di bon ton.»

    Queste furono le parole che riuscì a pronunciare il giovanotto prima che la Dama gli lanciasse contro i suoi attacchi, inducendola a credere che forse il superamento della prima fase di eliminatorie aveva portato il suo sfidante a montarsi un pò troppo la testa.

    CITAZIONE
    «Lo prendo come un "lo voglio" »

    Non ebbe tempo di dare una risposta diversa da un altro sorriso ambiguo, accompagnato da un ultimo sguardo, dritto alle iridi rosse che sembravano non voler dar pace ai suoi occhi, che vide il biondino avvicinarsi a gran velocità, accompagnato da lunghe "cose" nere di materia a lei sconosciuta che ne celavano i movimenti.

    La bella Dama arretrò di un passo, come per concentrarsi su ciò che stava accadendo.
    Non ci voleva un genio per comprendere che il suo avversario aveva usato quei tre gorghi oscuri per nascondere qualcosa...forse armi. In ogni caso era segno che doveva mantenere alta la concentrazione.
    Quando le fu abbastanza vicino, gli occhi verdi della fanciulla videro improvvisamente sbucare una catena da quella nera coltre che le impediva di vedere il suo avversario, rapida e diretta al braccio.
    Tentò di spostarlo, ma notò con terrore che il suo Alcarcalime era diventato incredibilmente pesante.

    *Ma che diavolo...*

    Drusilia non era una guerriera forte, non abbastanza per brandire un'arma così pesante.
    Eppure doveva fare qualcosa. Ormai per il suo arco non si poteva fare più niente, non in quel momento almeno. Dunque mollò la presa, schivando il primo tentativo di bloccarla grazie ai suoi riflessi e ad una non indifferente agilità fisica, mentre la sua amata arma in lega proibita cadeva per terra senza possibilità di poterla fermare.
    Si comportò egregiamente anche ad un secondo attacco, questa volta da parte di una lama crudele che, dopo aver perso il primo confronto con il suo grazioso corpicino, ebbe la magnifica idea di colpire a tradimento una sua caviglia. Fortunatamente il taglio era abbastanza superficiale, tuttavia iniziò a sanguinare.
    La giovane rimase in silenzio anche quella volta, appuntandosi mentalmente che lo sconosciuto dalla chioma dorata, prima o poi, avrebbe pagato pure per quello.
    Evitò infine il terzo attacco, con una giravolta degna di una ballerina di danza classica, per poi allontanarsi rapidamente da lui.

    Maledizione, quel biondino stravagante era davvero forte...

    Rimase per pochissimi istanti a fissarlo con gli occhi dalla vista acuta, lasciando che la mente lavorasse a ritmi sostenuti, tutta impegnata nel trovare una qualche strategia in grado di scalfire quel muro che le si era parato davanti.
    Il suo sguardo cadde nuovamente sulle iridi del giovane, di un rosso maledettamente familiare...
    Forse era una cosa stupida, ma Drusilia nutriva sempre grande sospetto per le creature dagli occhi cremisi.
    Pura, odio, angoscia...quello sguardo color del sangue le ricordava il suo demone, la donna che ogni notte andava a farle visita insinuandosi tra le soffici coperte, violando i suoi sogni, rubandole il sonno.
    Tutto ciò la stava mettendo in agitazione, e forse fu proprio per quel turbamento improvviso che non ebbe il coraggio di avvicinarsi a lui...o forse perchè la vista di quei muscoli non la metteva a suo agio... Fatto sta che i piedi sembravano incollati al pavimento.

    Come un lampo a ciel sereno, balenò un'idea nella sua mente e, senza soffermarsi ulteriormente a pensare, iniziò ad avvicinarsi a lui a passo lento ed incerto.
    Sembrava non reggersi bene in equilibrio.

    Dopo interminabili attimi, si fermò a quattro metri di distanza da lui. La voce tremava.

    -Io...io... io sono tanto stanca...

    Un sospiro leggero, e la Dama si accasciò al suolo inerme. Il silenzio calò su quegli spalti.

    image

    Il corpo sinuoso della fanciulla angelica giaceva in posizione supina, ed il volto era rivolto completamente al cielo ancora minaccioso. Sembrava addormentata.

    Ma cosa diavolo era successo? Perchè quell'angelo era caduto così, senza ragione apparente?
    Il silenzio tra gli spettatori si trasformò in un brusio agitato. Quelli più vicini a lei si guardarono fra loro, chiedendosi se era il caso di intervenire.
    Forse si sentiva male, forse era ferita.

    Ma la realtà era ben diversa.
    La Dama del Vento avrebbe infatti approfittato di quel momento d'agitazione e perplessità per lanciare un ultimo tornado sul suo avversario.
    Da brava stratega, infatti, si era resa conto che un secondo attacco, praticamente identico al primo, sarebbe stato davvero difficile da portare a termine senza le giuste precauzioni. L'avversario doveva restare immobile, la sua mente doveva rimanere concentrata su qualcos'altro...e l'idea dello svenimento improvviso era la prima (anzi, l'unica) cosa che le era venuta in mente.
    In realtà la fanciulla avrebbe preferito variare un pò, ma non se la sentiva di avvicinarsi troppo a lui. Non sapeva ancora con chi aveva effettivamente a che fare, dunque era meglio essere prudenti. Come se non bastasse, il suo arco era momentaneamente inutilizzabile, dunque aveva, in un certo senso, le mani legate.

    In seguito al suo attacco, Drusilia avrebbe poi abbandonato suo dominio da quella porzione di cielo che la sovrastava, riportandolo allo stato originale, sereno e soleggiato.
    E giusto per confondere ulteriormente il suo avversario, sarebbe rimasta distesa per terra, fingendo d'aver perso realmente i sensi, curiosa di vedere in che modo si sarebbe mai comportato a quella bizzarra situazione.

    In realtà si sentì leggermente in colpa per ciò che stava facendo, soprattutto perchè il "confondere l'avversario con l'inganno" andava fondamentalmente contro il suo codice etico...ma per salvare i suoi amici, per allontanarli dalle fauci di Aisiling avrebbe fatto quello ed altro.

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    TECNICHE USATE
    ->Titolo: Tornado
    Origine: SpiritWind
    Descrizione:Drusilia evoca a sè tutta la potenza dei venti, generando una tempesta (non ha rilevanza nella lotta, ma è puro effetto scenico). Tale tempesta dura per tre turni, durante i quali è possibile creare da uno a tre mini-tornado (possono essere evocati uno alla volta o tutti e tre contemporaneamente) dalla durata istantanea, diretto/i dall'alto verso terra, dove si trova la vittima predestinata. Se la colpisce i danni sono davvero elevati; i tornado generati, a causa della loro "piccolezza" e della loro durata, non sono in grado di uccidere. Tuttavia la potenza con cui scendono verso l'obbiettivo rende possibile che la vittima subisca fratture multiple nelle parti del corpo colpite, per non parlare del dolore traumatizzante provocato da un urto così forte. Un tonado ha il diametro di un metro ma il suo raggio di azione è di 2m di diametro. La tempesta dura al massimo 3 turni.
    Tipo: Attacco
    Durata: Variabile
    Consumo: Alto 20%

    CITAZIONE
    ABILITA' PASSIVE
    - Volo: Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero.

    - Resistenza alle Manipolazioni Psichiche: Drusilia, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: nel corso di una scena o di un combattimento, ella subisce illusioni o manipolazioni eventuali per un tempo limitato alla metà della durata effettiva dell’attacco di cui è vittima.

    - Vista Ultra - Sviluppata: Effetto: Drusilia ha ereditato come patrimonio genetico l'innaturale quanto potentissima capacità di amplificare esponenzialmente il senso della vista. Possiede infatti una vista talmente acuta da permette di cogliere dettagli infinitesimali e consentire una nitida visione notturna.
    I sensi di chi possiede questa abilità sono immuni alle illusioni di livello basso e può dimezzare l’intensità quelle di medio, ed inoltre è impossibile che tali individui vedano diminuire le loro percezioni o addirittura esserne privati, poiché esse sono troppo affinate ed istintive per essere soggette alle altrui manipolazioni

    - Sangue Virtuoso Effetto: Drusilia, essendo una creatura della Luce, è normalmente in grado di lanciare tecniche mistiche di livello basso. Quando è invece in preda ad emozioni forti come rabbia o dolore, muta la sua forma. Il suo corpo emana più luce del normale e le spuntano 3 bianche ali sulla schiena. Quando Drusilia è in questo stato, è iin grado di lanciare tecniche mistiche di livello alto (che creerò e metterò tra le tecniche) Sebbene la trasformazione sia casuale, tornare in forma umana è a scelta del pg.


    SPOILER (click to view)
    2° POST ATTIVO

    Stato di salute: ferita di livello basso alla caviglia.

    Energia:80-10 (mantenimento di tecnica il cui costo di attivazione è di 20)=70%

    Danni subiti: leggero taglio alla caviglia destra.

    Condizioni generali: Attenta, concentrata.

    Altro: In extremis sono riuscita a postare! *O*/
     
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  7. Kahil Làrs Romeo
     
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    SCENA SECONDA
    Giardino dei Capuleti

    ~
    Ma se fosse un veleno che il frate mi ha somministrato, astutamente, per farmi morire, per paura di disonorarsi con questo matrimonio avendomi già maritata a Romeo?
    Io ho paura che sia proprio un veleno: ma d'altra parte, penso, ciò non può essere affatto, perch'egli è stato conosciuto sempre per un santo uomo.
    Che succederà se, quando io sarò nella tomba, mi sveglio prima che Romeo venga a liberarmi?
    Ecco un terribile punto!
    Non sarò io soffocata dentro quella volta sotterranea nella cui fetida bocca non entra un alito di aria pura, e là dentro non morrò strozzata, prima che venga il mio Romeo? O, se rimango viva, non è molto probabile che l'orribile idea della morte e della notte, insieme col terrore del luogo, di quel sotterraneo, che è un antico ricettacolo dove per molte centinaia d'anni si sono ammucchiate le ossa di tutti i miei antenati sepolti, dove l'insanguinato Tebaldo, ancor fresco in terra, giace putrefacendosi; dove, come dicono, a una cert'ora della notte hanno ritrovo gli spiriti; ahimè, ahimè, non è egli probabile che io, svegliandomi troppo presto, in mezzo a sozzi odori e a strilli come quelli della mandragora strappata dalla terra, che fanno diventar pazzi i mortali che li odono: oh, se mi sveglio allora, non perderò io la ragione, circondata da tutti questi orribili terrori?
    E non mi metterò, come una pazza, a giocare con le ossa dei miei padri? E non strapperò dal funebre lenzuolo le membra straziate di Tebaldo? E in questo accesso di furore brandendo, come una clava, un osso di qualche mio vecchio antenato non mi farò schizzar fuori dalla testa le mie pazze cervella? Oh, guarda, mi par di vedere l'ombra del mio cugino che insegue Romeo, il quale lo infilzò con la punta dello stocco:
    Ferma, Tebaldo, ferma! Romeo, eccomi! Questo lo bevo a te.

    ~


    «Mon Dieu»
    Quelle, furono le uniche parole che Làrs desiderò pronunciare, non solo perché in preda ad una delle sue nuove fantasticherie, ― il voler parlare in francese―, ma anche e soprattutto poiché sinceramente affranto. Non era colpa del palcoscenico, se ora la sua espressione era una replica cristallina, della stessa che aveva già usato tempo addietro, assaggiando la sua prima caramella al Rabarbaro. "Orribilosa", senza dubbi di sorta.
    Eppure non aveva mangiato un confetto balsamico: non aveva toccato neanche un solo dolciume da quando era lì, ma il voltastomaco era presente, una costante, e lentamente l'indice aveva preso a vorticargli attorno all'ombelico, mentre fino a prima il palmo lisciava il mento granitico, con la prevista mancanza di quei singolari "capelli" sul mento, che i più usavano chiamare "barba".
    Era quella .. quella cosa, quell'essere femminiforme ad irritarlo. Come poteva essere altrimenti ?
    Dopo aver sbeffeggiato il suo fare da gentlemen, ora sembrava trarre un profondo godimento, nell'offendere le sue doti attoriali: davvero pensava di convincerlo con una recitazione tanto scadente ?
    Con così tanti dubbi che ne impegnavano la materia grigia, non fu una sorpresa che i suoi movimenti risultassero ancor più insensati, o quantomeno sciocchi agli occhi delle platee, che lo videro avanzare passetto dopo passetto, fiero e rude come un vero abitante del Far West. Un imitazione certamente più riuscita, di quella che la controparte aveva voluto mettere in atto, nella vana speranza di intimorirne l'animo o ancor peggio, di plagiarne la vena artistica: lo svenimento, uno dei più classici e abusati espedienti Shakespeariani.
    Pretendeva davvero di convincerlo così, su due piedi, a serbare per i sé i suoi rancori, e mirava realmente ad impietosirlo, in quella vaga imitazione di una fata morente, a cui di certo non avrebbe mai battuto speranzoso le mani.
    Non credeva nelle fate, lui.
    Avanzò così tanto, da superare persino i neri maelstorm che levitavano placidi al suo fianco, prima che questi divenissero (involontario) bersaglio di un secondo tornado, in tutto e per tutto simile al precedente, seppur stavolta attratto per intero dalle oscure forme, che in breve capitolarono in ogni dove, sparse in mille pezzettini d'onice.
    Disdegnò bellamente l'invito a voltarsi, offertogli da una seconda manciata di detriti rocciosi, sparati come consueto nel bel mezzo della sua schiena, presto dolorante: l'ennesimo pretesto per cui i suoi fasci nervosi si intirizzirono, fischiando come una brocca colma di Tè caldo.

    «Mi spiace tanto Mon Chèr, la vostra apparentanza è un piccolo bijoux..» Scoccò un sonoro bacio a pollice e indice, chiusi a cerchio. «Ma non vorrete certo che io mi avveleni con le vostre labbra..» Si finse al gioco almeno un altro po', e fu solo un caso, che durante il goffo tentativo di esemplificare a sua volta la morte di Giulietta, la Monocromo volle scivolare dalla ferrea presa delle nocche, viaggiando verso il longilineo petto della mima, aspirando ad inchiodarla al terreno che la ospitava, inerme.
    Nessun attoruncolo, neanche il più infimo, avrebbe mai potuto ammettere la propria sconfitta tanto facilmente.
    O quantomeno non lì, e certamente non quel giorno.
    Distratta com'era in quella postura, difficilmente si sarebbe accorta che l'ombra di Romeo andava mutando, lesta, mentre l'affondo della spada teneva impegnati i suoi sensi. Presto, la cupa gemella del Montecchi si sarebbe divisa in cinque sorelle, che da quella distanza ridicola avrebbero aggredito la ragazza, priva di sensi, avvinghiandola sino a soffocarne i movimenti e mozzarne il respiro. Le prime ad essere invase sarebbero state le braccia, poi le gambe ed infine il volto: una maschera di disperazione al di sotto del cuscino nero, che tenace ne avrebbe bloccato il fiato. Indifferentemente dal risultato, la lama sarebbe imprevedibilmente scattata di "sua sponte", tentando di sezionarla per intero, attentando invece alle caviglie, qualora si fosse scattata su due piedi. Inaspettato proprio perché quella donzella, non aveva mai visto la spada muoversi di proprio impulso.
    Solo all'ultimo momento, Kahil avrebbe sfoderato un amplio taglio in direzione del ventre, chiarendosi finalmente le idee, riguardo a quella che riteneva essere una piccola, dolce, bugia.
    Forse lei non sapeva ancora, quanto in ogni anfratto di pensieri contorti e pulsioni inqualificabili, quella chioma bionda nascondesse un nido di crudeltà; ma a breve ― e di questo ne era certo ―, avrebbe potuto assistere lei stessa, ai lidi tenebrosi in cui la mente del Montecchi era abituata a sguazzare, aiutata dal remo dell'opera più sublime. E neanche a dirlo, proprio per questo si amava con tutto sé stesso, ben più di quanto Amleto adorasse la sua cara Danimarca.
    "Chissà", si chiese scherzoso, se quella commediante sapeva fingere anche la morte.

    SPOILER (click to view)

    Slot Tecnica Spesi: 2/2 [Spada/Tecnica]
    Riserva di Mana: 80%
    Stato Fisico: Abrasioni sparse di bassa entità sul fianco dx; altre più consistenti sulla schiena.
    Note Di OT Generico: Prima ho dimenticato il mana, perdonatemi. Il processo difensivo è lo stesso di prima, solo che stavolta invece di attrarre Kahil, i vortici attraggono il mini-Tornado a sé, subendone la distruzione. Come detto prima, buona parte degli errori più grossolani come femminiforme e apparentanza o ancora, Orribilosa, sono voluti dalla caratterizzazione del Personaggio. =)
    Il "Battere le mani", è un riferimento a Peter Pan e al racconto che i più conosceranno, di come muoiono le fate.
    Abilità Impiegate
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    T h e N u M B e R o F T H e B e a S T ~ Le capacità di dominio psionico di Kahil
    non sono certo elogiabili, ma si dà il caso che l'enorme abilità combattiva che risiede in lui, gli abbia conferito l'atipica capacità di spostare a seconda della propria volontà, qualsivoglia oggetto o arma con cui si sia trovato prolungatamente in contatto, rendendo tale prodigio parte integrante delle sue manovre di spada e dei suoi imprevedibili attacchi. Muovere le armi con il pensiero o qualsivoglia artefatto, costa sempre uno Slot Tecnica. Di certo non avrà la innata perfezione di uno Psion nel portare tali assalti, ma senza dubbio conterranno tutta la devastante forza, della sua arte con la spada. Gittata: 20 Metri.

    Abilità Speciale Attiva. [Secondo Colpo di Spada]
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    Tecniche Utilizzate:

    B a C K i N B L a C K H o L e S ~ Generati da un rapido giro di mano,
    tre vortici nerastri scandiscono il vuoto, sospesi a mezz'aria in una formazione a triangolo. Questi danno origine ad una possente forza attrattiva, che Làrs può decidere di manovrare a proprio gusto, assieme alle loro vorticanti e tenebrose sembianze. Le tre oscure figure assistono i voleri del loro padrone per ben due turni, dopodiché esse scompaiono come sono giunte, in un secco schiocco d'ombra oppure, a scelta del caster, con la violenta e inattesa detonazione dei tre varchi, per mezzo di un ulteriore consumo Medio.

    Consumo Medio ♠ Durata: II Turni ♠ Elemento: Oscurità Distrutta.
    ――
    I m P O S s I B i L I u M ~ Silenziose si dipanano dall'ombra del sire,
    diverse chiazze di tenebra intangibile come il buio stesso, prive di spessore alcuno. Scivolano come veli diffusi all'impazzata, seguendo i desideri del loro re. Masticano, bisbigliano, silenziose ma fameliche: ingorde di materia e non, purché tenga a bada il loro insaziabile appetito. Appena generate, il loro scopo è quello di raggiungere qualsiasi forma vitale o energetica, per avvolgerla nelle loro intangibili spire e stritolarla avidamente. Gli effetti su una creatura sono chiari: la perdita delle capacità motorie nelle zone interessate, e la possibilità di respirare e vedere, se raggiungono il capo. Possono inghiottire emanazioni magiche, quali tecniche o poteri attivi se questi non superano un Consumo (originale) Basso, al momento dell'attivazione. (Tecniche di consumo maggiore verranno solo indebolite) Infine, possono collassare sulla loro stessa massa, causando danni d'entità media a qualsiasi cosa tangessero durante il processo, a costo di un nuovo consumo Medio. Numero: Fino a 5. Il Caster ne dirige i movimenti.

    Consumo Medio ♠ Durata: II Turni ♠ Elemento: Oscurità
    ――
    Equiment Utilizzati:

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    M o N o C h R O M e [ C u B a L i B R e (?) ] ~ Un elegante intreccio di metallo ne forma la vistosa impugnatura la rende estremamente simile ai noti Rapier ma dietro la primaria apparenza si cela una lama con filo a punte ricurve, di chiara ispirazione alle Katana orientali. Forgiata chi-sa-dove e da-chi-sa-chi (in ogni caso, chi diamine se ne frega ?) Kahil ignora le sue origini, ma conosce bene le sue leste abilità che la rendono -oltre alla sua forma- fra le armi bianche più infime che gli occhi nemici possano scorgere.
    Difatti tutte le armi impugnate dai molestatori del suo padrone, ne subiscono inevitabilmente gli immediati effetti "diventando terribilmente pesanti, quasi impossibili da maneggiare" (Max 10 Metri; Non ha effetto su armi non impugnate).
    Inoltre le armi nemiche diverebbero disubbidienti a qualsiasi forma di dominio che il loro padrone eserciti e/o esercitasse su di esse. Rifiutandosi di eseguire gli ordini impartiti dal loro padrone, se questi puntano su un legame affettivo o magico/psionico. In termini di gioco se un arma "peserebbe meno perché riconosce il suo padrone" tale particolarità viene meno, oppure "Se la spada lieviterebbe a mezz'aria eseguendo ogni ordine" essa semplicemente cadrà in terra, priva di tale potenziale o di controlli simili. Allo stesso modo, anche le armi di Kahil si rifiutano di ubbidire ad un ordine se questo proviene da un avversario che tenta di manovrarle.
    Avendola spizzicata dal bottino di qualche farabutto, il nome che gli affibbia varia senza ritegno. Quanto si può essere sfigati per chiamare una spada per nome ? L'importante è che sia di fine lavorazione e che la resistenza risulti sopraffina. La lunghezza complessiva tocca il metro e sessanta centimetri, in 'offerta omaggio' possiede un fodero di legno pregiato, che reprime il potenziale celato della lama sinché essa non ne fa capolino.
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    La natura volle fare della donna il suo capolavoro:
    ma sbagliò tono e la prese troppo acuta.
    (Gotthold Lessing)



    Una "partita a scacchi", ecco come la ragazza considerava gli scontri.
    E non esisteva giocatore più stupido di quello convinto di poter prevedere ogni cosa perchè, infondo, le partite si son sempre giocate in due.


    La tattica della Dama non faceva una piega; era matematicamente certa che il biondino sarebbe dovuto cadere nelle sue grinfie, in un modo o nell'altro. Infondo anche le candide rose bianche avevano le spine, ed in quei frangenti di determinazione, la Dama poteva dventare molto pericolosa.
    Aveva calcolato tutto; un essere come quello, dalle dalle discutibili capacità di formulare parole sensate e dall'espressione davvero poco intelligente, non poteva assolutamente essere in grado di comprendere strategie più complesse del "prendi a pugni e poi scappa".
    Come se non bastasse, per ovvi motivi Drusilia era perfettamente cosciente della sua "passione" per le tragedie, dunque sperava che vi fosse in lui un qualche spiraglio di sensibilità artistica, qualcosa che lo portasse maggiormente a sentirsi "coinvolto" in quella scena.
    In poche parole, era giunta alla conclusione che si trattasse di un soggetto facilmente manipolabile.

    Eppure ciò che aveva così minuziosamente calcolato non accadde.
    Il giovane si avvicinò a lei, innervosito dalla sua scenata.
    Se solo la Dama lo avesse visto con i propri occhi, forse non ci avrebbe neanche creduto...possibile che fosse così "poco ottuso" da comprendere il suo piano?
    Bisognava dirlo: l'aveva sottovalutato.
    Grosso, enorme errore; infatti, in quegli istanti di morte apparente, la Dama aveva lasciato la propria difesa quasi totalmente scoperta ed il giovane Romeo avrebbe potuto fare qualunque cosa.
    Tuttavia, grazie ad un suo inaspettato quanto sfacciato colpo di fortuna, anche l'avversario commise un errore.
    CITAZIONE
    «Mi spiace tanto Mon Chèr, la vostra apparentanza è un piccolo bijoux...Ma non vorrete certo che io mi avveleni con le vostre labbra..»

    Con quella semplice frase, la fanciulla, distesa su quel materasso di fredda pietra, comprese più cose di quelle che il biondino avrebbe voluto esprimere.
    Innanzitutto la sua voce le fece capire che si era avvicinato, dunque aumentava il rischio di essere colpita. Come seconda cosa, aveva usato il discorso diretto, dunque stava parlando con lei. Ingenuo; le aveva fatto capire, anche se inconsapevolmente, che lui non credeva fosse svenuta.
    E se il giovane non era cascato al suo "innocuo sherzetto", allora non c'era più motivo di rimanere lì distesa.
    Aprì gli occhi di giada.

    Lasciava sempre sorpresi l'idea di come fosse facile per un giocatore lasciarsi sfuggire uno "scacco" come quello.
    Perchè non era rimasto zitto? Non sarebbe forse divenuto tutto più semplice?
    *Stupido*
    Ma si sa: chi parla troppo in realtà non ha mai niente da dire...
    Forse era dovuto al suo esibizionismo, o forse il biondino era realmente poco intelligente. In ogni caso, la Dama poteva ritenersi molto fortunata; senza quell'uscita, infatti, difficilmente avrebbe avuto motivo di aprire gli occhi, e quindi contrastare l'attacco del suo avversario.

    Quando gli smeraldi incastonati in quel perfetto ovale che le faceva da volto si aprirono, diedero la possibilità alla Dama di comprendere che quel suo giochetto l'aveva messa letteralmente con le spalle al muro; una lama dall'aria minacciosa, infatti, si era avvicinata pericolosamente al suo corpo sinuoso, come anche quella specie di catena metallica, che sembrava muoversi come una serpe.
    Ma Drusilia non era una sprovveduta. In un attimo, l'aria che circondava la graziosa fanciulla cambiò consistenza, liberandola da ogni tipo d'ostacolo che potesse provocarle. Se qualcuno fosse stato in grado osservare le particelle che la circondavano, sarebbe rimasto a dir poco sorpreso dal loro comportamento molto simile ad una fuga disperata finalizzata a non toccare mai il corpo della bella ragazza.
    Ora era libera dalle catene dell'attrito, dunque incredibilmente più rapida.
    Con movimenti repentini, difficilmente visibili ad un occhio poco allenato, schivò sia la lama che le catene, saltando in aria e raggiungendo i 7m d'altezza, dopo aver seguito una traettoria irrealizzabile per chi non era in grado di volare come lei.
    Non perse ulteriore tempo in chiacchiere, e con la stessa rapidità si accinse a raggiungere le spalle dell'avversario dove, da una distanza di ben 4m, avrebbe lanciato le sue famose "Lame di Vento", e cioè ben tre vortici d'aria taglienti come lame affilate.
    La prima avrebbe puntato al braccio dove si trovava la Monochrome dell'avversario, la seconda sulle gambe, mentre l'ultima, la più pericolosa, si sarebbe diretta verso il capo dalla chioma dorata.

    image



    E lì, a quella distanza, avrebbe atteso la reazione dell'avversario. In ogni caso gli avrebbe parlato ancora, rispondendogli a ciò che le aveva detto quando era ancora distesa per terra.

    -Lei è un uomo crudele...mi ferisce il solo pensiero che la mia bocca non sia di suo gradimento.

    Ed a quel punto quelle labbra rosse si sarebbero curvate in un sorriso affilato come una lama, stridente con il suo bell'aspetto di fiore appena sbocciato.
    Se un uomo l'avesse toccata senza fare attenzione avrebbe finito per sanguinare.

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    CITAZIONE
    TECNICHE USATE
    ->Titolo:Manipolazione Prolungata dell'Attrito
    Origine: Spirit Wind
    Descrizione: Drusilia aumenta l'attrito che circonda gli avversari, rallentandone fortemente o addirittura o impedendone i movimenti a seconda della forza da loro posseduta. Lo stesso può valere riducendo l'attrito dell'aria con il suo corpo, rendendola, ovviamente, incredibilmente più rapida e veloce. A questo stadio la sua velocità è tale che i suoi pugni, ad esempio, risultano talmente rapidi da poterne sferrare fino a due tanto velocemente che le persone normali ne scorgono uno solo. La tecnica dura al massimo 2 turni. L'aumento o la riduzione dell'attrito non possono assolutamente essere usati contemporaneamente.
    Tipo: Attacco-Difesa-Supporto
    Durata: variabile
    Consumo: Medio 10%

    ->Titolo:Lame di Vento
    Origine: Spirit Wind
    Descrizione: Drusilia, tramite un movimento rapido delle braccia, taglia tre volte l'aria con me mani, creando vortici di vento simili e pericolosi quanto lame taglienti. Queste viaggiano nell'aria, e possono seguire tre diverse traettorie. il loro raggio di azione è di 5m.
    Tipo: Attacco
    Durata: istantanea
    Consumo: Medio 10%

    CITAZIONE
    ABILITA' PASSIVE
    - Volo: Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero.

    - Resistenza alle Manipolazioni Psichiche: Drusilia, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: nel corso di una scena o di un combattimento, ella subisce illusioni o manipolazioni eventuali per un tempo limitato alla metà della durata effettiva dell’attacco di cui è vittima.

    - Vista Ultra - Sviluppata: Effetto: Drusilia ha ereditato come patrimonio genetico l'innaturale quanto potentissima capacità di amplificare esponenzialmente il senso della vista. Possiede infatti una vista talmente acuta da permette di cogliere dettagli infinitesimali e consentire una nitida visione notturna.
    I sensi di chi possiede questa abilità sono immuni alle illusioni di livello basso e può dimezzare l’intensità quelle di medio, ed inoltre è impossibile che tali individui vedano diminuire le loro percezioni o addirittura esserne privati, poiché esse sono troppo affinate ed istintive per essere soggette alle altrui manipolazioni

    - Sangue Virtuoso Effetto: Drusilia, essendo una creatura della Luce, è normalmente in grado di lanciare tecniche mistiche di livello basso. Quando è invece in preda ad emozioni forti come rabbia o dolore, muta la sua forma. Il suo corpo emana più luce del normale e le spuntano 3 bianche ali sulla schiena. Quando Drusilia è in questo stato, è iin grado di lanciare tecniche mistiche di livello alto (che creerò e metterò tra le tecniche) Sebbene la trasformazione sia casuale, tornare in forma umana è a scelta del pg.


    SPOILER (click to view)
    3° POST ATTIVO

    Stato di salute: ferita di livello basso alla caviglia.

    Energia:70-10-10 =50%

    Danni subiti: leggero taglio alla caviglia destra.

    Condizioni generali: Attenta, concentrata.

    Altro: Ho aggiustato la posizione della foto =)
    Nel caso possano esserci fraintendimenti, premetto che ciò che scrivo è dovuto all'interpretazione del personaggio. Non penso assolutamente che Romeo sia stupido e simili =P.
    La descrizione del sorriso affilato è una citazione di Angel Sanctuary ^O^/


    Edited by Drusilia Galanodel - 22/3/2009, 18:03
     
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  9. Kahil Làrs Romeo
     
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    "Come l'aveva capito ?"
    Una sola, era la domanda che si ponevano entrambi.
    Romeo osservò quel paio di labbra chiamate Drusilla volare via, scure e fluide come le ali di un pipistrello, abbagliate dalla cocente afa solare. Poi vide quella bocca schiudersi, sedurlo, muovendosi simmetrica a danzare lungo la sua pelle, bianca come ceramica.
    La vide sorridere.
    Divertita poiché speranzosa, che un trio di turbini affilati lo avrebbe ridotto a brandelli, bocconcini saporiti di semidio. Ma non ci riuscirono, perché quando il primo di essi attentò al suo braccio, aprendo un lieve squarcio nelle carni, qualcosa sembrò spararlo all'indietro, come si fosse messo a sedere sulla polvere da sparo. In realtà, gli era bastato solo un saltello molto speciale, per allontanarsi dalla matrice di quei vortici affamati.
    «Lei è un uomo crudele...mi ferisce il solo pensiero che la mia bocca non sia di suo gradimento.»
    Improvvisamente, quella voce gli parve dolce come lo zucchero.
    «Oh, me tapino, sembra che io abbia parlato troppo.»
    (Vorrà dire che ora faremo il gioco del silenzio.)
    Come ripromessosi non parlo oltre, ma anzi si concesse il lusso di osservare ancora un po' quel fisico longilineo, quei capelli cadenti e quel ghigno carnoso, non più impegnato a cincischiare, ma ora istigatore di un appetito tutt'altro che fisico o passionale. Unico nel suo genere.
    Si rese conto, che l'unico motivo per cui aveva parlato poc'anzi, destando la bella dal suo sonno fatato, era perché forse, una qualche parte remota dal profondo del suo 'io', la voleva ancora viva. Voleva una vittoria degna d'essere chiamata tale, non una macchietta, una mancata eutanasia. Ma non poteva essere solo quello: aveva voluto evitare di colpire quel grembo snello, ma non sapeva spiegarsi perché.
    Che quella strega le avesse sciolto il cuore, come aveva letto in tante fiabe dalle copertine polverose ?
    Impossibile ― Lo escluse una vocina "piccina picciò", proveniente dalla sua materia grigia ― Lo avresti notato ! ―.
    E se anche così fosse stato, come avrebbe dovuto reagire in un simile stato d'infatuazione ?
    Quella madama non poteva pretendere di fargli calare le braghe, nossignore.
    Nossignore ! ― Farfugliò ancora lo spiritello nella sua mente, con voce da bambino assai gioente.
    Sì, non poteva essere altrimenti: quella fattucchiera malandrina doveva avergli rifilato senz'altro un sortilegio, un infuso manipolatore di sentimenti che, perlopiù, aveva sentito appellare come cotta.
    Strinse i denti con forza, quasi fino a farli stridere come le gambe delle cicale, e per quanto possibile,
    questo sembrò ricondurlo alla realtà.



    Senza averlo realizzato coerentemente, già da diversi secondi stava smanettando con le lunghe catene avvinghiate all'altezza dei bracci, e prima che potesse rendersene conto, si ritrovò ad assecondare il bizzarro impulso delle dita. Con un acuto e secco "click", le due Lustchains si congiunsero, dando vita ad un unica serpe metallica, ed infine anche la Monocromo si unì ad esse, divenendone l'estremità, sempre più simile alla coda di uno scorpione.
    Operate le modifiche, Kahil avrebbe preso a vibrare l'arma come un lazo, e quest'ultima avrebbe tagliando l'ossigeno a più riprese, rapida almeno quanto la mano che la smuoveva. E poi, ecco che il Montecchi si sarebbe librato nuovamente in volo, schizzando in un sol balzo in direzione dell'avversaria, ignara del tranello che le avrebbe teso.
    Forse la mora non vi aveva fatto caso, ma Romeo possedeva ancora una cinquina di veli neri; gli stessi che avevano fallito nel soffocarne il fiato, e che stavolta non avrebbero mancato di compiere il loro dovere. Difatti, più scaltramente di come avevano agito in precedenza, avrebbe seguito il loro padrone celandosi all'interno della sua capiente ombra.
    Sferzando quindi l'aria come la lingua di un cobra, l'arma si sarebbe gettata a capofitto verso la preda, e nel lacerarne la carne si sarebbe esibita in una rapida giravolta, sminuzzandola e avvinghiandola sino a stritolarla. Con quest'immagine ancora nei propri occhi, il poeta avrebbe quindi lanciato le Impossibilium all'attacco, disponendole a pentagono, prima di farle saltare addosso a quei lineamenti generosi, spazzati via in un unico pirotecnico "Boom".
    Gioì, pensando a quello che sarebbe stato un modo per sbarrarle la strada, oppure una dinamica scorciatoia per condurla all'oblio. Già, perché benché inconsapevole e all'ignoto di ciò, la Galanodel avrebbe presto scoperto le sue armi ben più pericolose,
    di quanto fossero mai state in precedenza.

    «Preparati Cappuccetto Rosso, è arrivato il Lupo Cattivo !»
    Ops, aveva parlato !

    SPOILER (click to view)

    Slot Tecnica Spesi: 2/2 [Catena/Tecnica]
    Riserva di Mana: 50%
    Stato Fisico: Abrasioni sparse di bassa entità sul fianco dx; altre più consistenti sulla schiena. Taglio non troppo profondo sul braccio. Inizia dal prossimo post, una lieve stanchezza.
    Note Di OT Generico:
    Abilità Impiegate
    ――
    T h e N u M B e R o F T H e B e a S T ~ Le capacità di dominio psionico di Kahil
    non sono certo elogiabili, ma si dà il caso che l'enorme abilità combattiva che risiede in lui, gli abbia conferito l'atipica capacità di spostare a seconda della propria volontà, qualsivoglia oggetto o arma con cui si sia trovato prolungatamente in contatto, rendendo tale prodigio parte integrante delle sue manovre di spada e dei suoi imprevedibili attacchi. Muovere le armi con il pensiero o qualsivoglia artefatto, costa sempre uno Slot Tecnica. Di certo non avrà la innata perfezione di uno Psion nel portare tali assalti, ma senza dubbio conterranno tutta la devastante forza, della sua arte con la spada. Gittata: 20 Metri.

    Abilità Speciale Attiva. [Stretta della Catena]
    ――
    Tecniche Utilizzate:

    C i R Q u e D u F r E A K ~ Camminare sulla crosta terrestre come quella lunare,
    in totale e beata assenza di leggi gravitazionali. Sogno che diviene realtà da destati, grazie alle potenziali infinite di Kahil Làrs, rendendolo in grado di sfoggiare salti a dir poco colossali, giungendo a altezze sbalorditive e distanze titaniche, con un solo saltello. Capacitandosi di aumentare a dismisura gli impatti causati da anche solo le carezze delle armi; immerso in una bolla di celestiale nirvana, dona loro il dono di annichilire ossa e organi, con solo pigre ondate causate dai movimenti, nel periodo di tempo in cui è in volo. La durata di incanto è 2 turni.
    Consumo Alto ♠ Durata: II Turni ♠ Elemento: Oscurità
    ――
    I m P O S s I B i L I u M ~ Silenziose si dipanano dall'ombra del sire,
    diverse chiazze di tenebra intangibile come il buio stesso, prive di spessore alcuno. Scivolano come veli diffusi all'impazzata, seguendo i desideri del loro re. Masticano, bisbigliano, silenziose ma fameliche: ingor
    e di materia e non, purché tenga a bada il loro insaziabile appetito. Appena generate, il loro scopo è quello di raggiungere qualsiasi forma vitale o energetica, per avvolgerla nelle loro intangibili spire e stritolarla avidamente. Gli effetti su una creatura sono chiari: la perdita delle capacità motorie nelle zone interessate, e la possibilità di respirare e vedere, se raggiungono il capo. Possono inghiottire emanazioni magiche, quali tecniche o poteri attivi se questi non superano un Consumo (originale) Basso, al momento dell'attivazione. (Tecniche di consumo maggiore verranno solo indebolite) Infine, possono collassare sulla loro stessa massa, causando danni d'entità media a qualsiasi cosa tangessero durante il processo, a costo di un nuovo consumo Medio. Numero: Fino a 5. Il Caster ne dirige i movimenti.

    Consumo Medio ♠ Durata: II Turni ♠ Elemento: Oscurità
    ――
    Equiment Utilizzati:

    ――
    M o N o C h R O M e [ C u B a L i B R e (?) ] ~ Un elegante intreccio di metallo ne forma la vistosa impugnatura la rende estremamente simile ai noti Rapier ma dietro la primaria apparenza si cela una lama con filo a punte ricurve, di chiara ispirazione alle Katana orientali. Forgiata chi-sa-dove e da-chi-sa-chi (in ogni caso, chi diamine se ne frega ?) Kahil ignora le sue origini, ma conosce bene le sue leste abilità che la rendono -oltre alla sua forma- fra le armi bianche più infime che gli occhi nemici possano scorgere.
    Difatti tutte le armi impugnate dai molestatori del suo padrone, ne subiscono inevitabilmente gli immediati effetti "diventando terribilmente pesanti, quasi impossibili da maneggiare" (Max 10 Metri; Non ha effetto su armi non impugnate).
    Inoltre le armi nemiche diverebbero disubbidienti a qualsiasi forma di dominio che il loro padrone eserciti e/o esercitasse su di esse. Rifiutandosi di eseguire gli ordini impartiti dal loro padrone, se questi puntano su un legame affettivo o magico/psionico. In termini di gioco se un arma "peserebbe meno perché riconosce il suo padrone" tale particolarità viene meno, oppure "Se la spada lieviterebbe a mezz'aria eseguendo ogni ordine" essa semplicemente cadrà in terra, priva di tale potenziale o di controlli simili. Allo stesso modo, anche le armi di Kahil si rifiutano di ubbidire ad un ordine se questo proviene da un avversario che tenta di manovrarle.
    Avendola spizzicata dal bottino di qualche farabutto, il nome che gli affibbia varia senza ritegno. Quanto si può essere sfigati per chiamare una spada per nome ? L'importante è che sia di fine lavorazione e che la resistenza risulti sopraffina. La lunghezza complessiva tocca il metro e sessanta centimetri, in 'offerta omaggio' possiede un fodero di legno pregiato, che reprime il potenziale celato della lama sinché essa non ne fa capolino.
    Arma Primaria da Corpo a Corpo
    ――
     
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    Quando non tira vento
    anche il galletto in cima al campanile manifesta del carattere.
    (Stanislaw J. Lec)



    CITAZIONE
    «Oh, me tapino, sembra che io abbia parlato troppo.»

    Beh, a quanto pareva non era poi così stupido. In un modo o nell'altro, aveva capito che le parole si dovevano dosare in situazioni critiche; infondo, per quanto riguardava la sua esperienza, era cosa ormai assodata che fosse difficilissimo parlare molto senza dire qualcosa di troppo.

    Avvertì il cuore vibrare di soddisfazione quando una delle sue tre lame lacerò le carni del ragazzo. Eppure, qualcosa la scosse profondamente.
    Cosa le stava accadendo?
    Cosa voleva dire quel senso di "piacere"?
    Era o non era una Galanodel?
    Perchè si stava comportando in quel modo?
    Disorientata da mille domande, cosciente del fatto che non avrebbe mai ottenuto una immediata risposta; se la sua anima fosse stata messa davanti ad uno specchio, forse Drusilia non si sarebbe riconosciuta.

    Gli occhi verdi come smeraldi fissarono per un attimo i rubini dell'avversario, per poi posarsi sulle gocce di sangue che scendevano dal forte braccio.

    Era cambiata, e solo in quel momento se ne rese relmente conto. Era un mutamento iniziato dal giorno del massacro dei Galanodel che, protrattosi impercettibile per anni, si era finalmente rivelato ai suoi sensi.
    Forse era colpa della sua lontananza da qualcosa che potesse somigliarle, qualcosa di celeste con candide ali bianche ed un sorriso benevolo, forse della vicinanza e del rapporto stretto con gli esseri umani ed altre creature "sporche" quali demoni, vampiri, mostri osceni e tutta quell'accozzaglia di individui che aveva incontrato durante il suo lungo viaggio.

    Intanto gli occhi continuavano a fissare quelle gocce di sangue che lente scendevano, per poi tuffarsi sul pavimento dell'arena, ipnotizzati dalla densità di quel rosso.

    Un rumore simile ad uno stridio sembrò risvegliarla da quello stato di trance. Il nemico si era deciso ad attaccarla.
    In pochi attimi, sotto i suoi occhi esterefatti, le armi del giovane si congiunsero, assumendo una forma sempre più simile a quella di un enorme serpente in procinto di catturarla, stringendola tra le sue spire, o forse di morderla.
    CITAZIONE
    «Preparati Cappuccetto Rosso, è arrivato il Lupo Cattivo !»

    La Dama rimase concentrata, nonostante l'immagine potesse rievocare quella di qualche orribile incubo.

    -No, ti supplico, non farmi del male...

    Quella "supplica" fu pronunciata con voce atona, quasi scocciata.
    Con movimenti rapidi ed aggraziati, la ragazza riuscì a non esser mai afferrata nè colpita da quella letale struttura mobile, danzando tra la terra ed il cielo con una tale leggiadria che quasi non sembrava avere peso.
    La situazione era perfettamente sotto il suo controllo; accadde però che cinque veli neri giunsero a disturbarla nella sua performance, diretti verso le curve intriganti del suo fisico perfetto come se fossero stati attirati da una strana forza di gravità, o forse come predatori affamati in cerca di cibo.

    image

    In tutto quel trambusto, la Dama non ebbe tempo di prendere le dovute precauzioni, riuscì solo a coprirsi il bel volto con il braccio destro, prima che quell'ombra nera potesse avvolgerlo. Quelle cose sembravano vive, ciò la preoccupava. Temendo un qualsiasi attacco, non potè fare altro che attivare il Ten.
    Fortunatamente, questa fu una mossa saggia; nel giro di pochi attimi, la ragazza fu travolta da un'enorme esplosione, causata dal collasso di quelle "cose nere", che la fece sbalzare via, facendola ricadere ai piedi dello sfidante.
    Buona parte della giacca nera che indossava era ridotta a brandelli, come anche i pantaloni, ormai rovinati. E dagli abiti strappati e consumati colava sangue da più punti, segno che il Ten era servito solo ad attutire il colpo e a non renderlo mortale.
    Rimase lì stesa per un solo attimo. Poi, con braccia tremanti per il dolore, si risollevò con il busto, in modo da poter guardare quel bastardo dritto negli occhi.
    I capelli color dell'ebano scendevano scomposti sul suo volto, muovendosi sinuosi al ritmo del vento.
    E quelle labbra rosse si piegarono ancora in un sorriso, questa volta simile ad un ghigno soddisfatto. Ed una sola parola sarebbe scivolata via tra una carezza e l'altra.

    -Addio.

    L'aria intorno a lei iniziò a muoversi, cambiando consistenza, per poi seguire una traettoria simile ad una spirale. In pochi secondi si sarebbe generato un ciclone di piccole dimensioni ma abbastanza potente da travolgere chi le stava accanto, scaraventandolo via con una potenza inaudita.

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    TECNICHE USATE
    ->Titolo:Ten
    Origine: Studio del Nen
    Descrizione:E’ il primo dei 4 Principi del Nen; implica la meditazione e la capacità di concentrarsi sui propri obiettivi per raggiungere le proprie mete e concretizzare i nostri scopi.
    Una buona padronanza del Ten permette all’utilizzatore un controllo sull’aura che riveste il suo corpo, evitando in questo modo la dispersione inconscia e un sensibile e sostanziale incremento della resistenza fisica rispetto a quella di un uomo normale.
    A questo stadio è possibile concentrare l’aura all’interno del proprio corpo, aumentando la resistenza fisica agli urti.
    Tipo: supporto-difesa
    Durata: istantanea
    Consumo: Basso 5%

    ->Titolo:Occhio del Ciclone
    Origine: Spirit Wind
    Descrizione:La persona che la applica diventa il fulcro (il centro, l'"occhio") di una corrente d'aria molto forte che, in pochi attimi, si trasforma in un piccolo ciclone. Il ciclone è alto 2m, di forma troncoconica con la base inferiore rivolta verso il basso e funge da scudo su tutti i fronti (esclusi attacchi provenienti dall'alto e dal basso) e, se qualcuno si avvicina o lancia un qualsiasi attacco e sfiora soltanto quello che è il piccolo ciclone, esso ha anche il compito di deviarli e scaraventarli via. La tecnica è molto pericolosa perchè se la persona che vi è dentro si muove, rischia di fare la stessa fine di chi attacca dall'esterno.
    Tipo: Attacco-Difesa
    Durata: istantanea
    Consumo: Alto 20%

    CITAZIONE
    ABILITA' PASSIVE
    - Volo: Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero.

    - Resistenza alle Manipolazioni Psichiche: Drusilia, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: nel corso di una scena o di un combattimento, ella subisce illusioni o manipolazioni eventuali per un tempo limitato alla metà della durata effettiva dell’attacco di cui è vittima.

    - Vista Ultra - Sviluppata: Effetto: Drusilia ha ereditato come patrimonio genetico l'innaturale quanto potentissima capacità di amplificare esponenzialmente il senso della vista. Possiede infatti una vista talmente acuta da permette di cogliere dettagli infinitesimali e consentire una nitida visione notturna.
    I sensi di chi possiede questa abilità sono immuni alle illusioni di livello basso e può dimezzare l’intensità quelle di medio, ed inoltre è impossibile che tali individui vedano diminuire le loro percezioni o addirittura esserne privati, poiché esse sono troppo affinate ed istintive per essere soggette alle altrui manipolazioni

    - Sangue Virtuoso Effetto: Drusilia, essendo una creatura della Luce, è normalmente in grado di lanciare tecniche mistiche di livello basso. Quando è invece in preda ad emozioni forti come rabbia o dolore, muta la sua forma. Il suo corpo emana più luce del normale e le spuntano 3 bianche ali sulla schiena. Quando Drusilia è in questo stato, è iin grado di lanciare tecniche mistiche di livello alto (che creerò e metterò tra le tecniche) Sebbene la trasformazione sia casuale, tornare in forma umana è a scelta del pg.


    SPOILER (click to view)
    4° POST ATTIVO

    Stato di salute: ferite sparse, forte senso di stanchezza.

    Energia:50-5-20 =25%

    Danni subiti: leggero taglio alla caviglia destra, ferite di livello medio e basso per tutto il corpo.

    Condizioni generali: Attenta, concentrata.

    Altro: Ho solo da aggiungere che la tecnica "occhio del ciclone" in questo caso è usata esclusivamente come tecnica d'attacco, e non di difesa.

    Rimesso l'immagine che era scomparsa T_T/


    Edited by Drusilia Galanodel - 26/3/2009, 23:41
     
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  11. Kahil Làrs Romeo
     
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    Flup !

    Passata, finita: la sua infatuazione era marcita come le mele primaverili, di cui le gote rosee della sua spasimante condividevano i colori, seppur attorniati da quell'epidermide bianca, fredda come la neve di Dicembre.
    Il Montecchi avrebbe volentieri offerto un tenero buffetto, a quelle guance apparentemente fragili, come i colori di cui erano dipinte. Ma quel viso non sembrò più tanto ammiccante, e anzi furono di nuovo le sue proporzioni mal assortite, ad accennare un appunto di scherno al ragazzaccio. In quell'improvviso e furente vagare di pensieri e ormoni, non poté fare a meno di avere qualche "perpellessità"; interrogandosi sulla pronuncia di un simile vocabolo, ma glissando sulla correttezza o meno di quella pugna di lettere. La mano tentennò sulle capienti tasche dei pantaloni, calcando lo spesso del tomo che le abitava, ma prima che le fini dita potessero estrarlo, una voce ormai familiare lo investì.
    - Addio.-
    Chissà, magari quella madamigella era davvero convinta della riuscita di quell'enorme spreco di intonaco, che sotto forma di un terzo tornado si erse incontro a Kahil, braccandolo come un segugio. Vi riuscì solo in parte, quando le gambe di Làrs si staccarono dal suolo, aprendosi in diversi rivoli di sangue, non dissimili dalle sbucciature di un bambino, a cui ― a giudicare dell'espressione - il dente del giudizio era spuntato fuori tutto d'un fiato. Il volo fu fortuitamente così lungo, da concedergli di imprecare diverse volte in preda all'agonia, prima di trovare il consono appiglio della terra, su cui la suola dei sandali volle ricongiungersi. L'articolato mezzo d'offesa non andò oltre: qualcosa lo trattenne, e al contempo impedì al suo corpo di venir sbalzato altrove, con una violenza ben più eclatante del suo atterraggio in punta di piedi.
    Romeo aveva modificato l'aria "a puntino", rendendola più consistente, e di conseguenza meno alterabile dal moto di quel turbine, che sembrò ruggirgli contro fra un moto ciclico e il successivo, sbraitando come una belva ingabbiata. L'incanto durò pochi istanti ma tuttavia, questi risultarono sufficienti a farlo di nuovo saltare via, più agile e sicuramente più tenace d'una locusta. Ormai al sicuro, si concesse pochi appunti interpretativi, più che adatti a raddrizzare l'operato di quella frigida castana.

    «Non farmi del male, addio, addio e blah blah blah.»
    Sorrise, e nei suoi occhi sembrò brillare qualcosa di sadico, vagamente perverso. Aveva poche scelte fruibili, e ancor meno tempo per approfittarne, a giudicare dalla ferita del suo braccio, che ancora rigettava diversi flutti di sangue.



    «Ci vuole un tono ben più deciso per una simile battuta ! Ad esempio, segui me, Zuccherino ..»
    Resisté alla tentazione di innalzare il braccio, con fare di gran saccente. Per il prestigio che mirava a compiere bastava un unico vibrare di mano: nessun giochetto di assi e cilindri malandrini era necessario, benché il risultato fosse quanto di più folle potesse realizzare (e ne realizzava di cose folli, lui). Era sempre così che andavano a finire le storie passionali come quella: prima la seduzione, poi l'amore ed infine la tragedia.
    Infine anche lui, così come il personaggio di cui portava quell'appellativo fittizio, si era rivelato lo zimbello dalla fortuna più cieca e indisponente, e se non poteva avere Drusilia, l'avrebbe quantomeno resa un ritratto; un magnifico affresco che sventuratamente avrebbe richiesto la sua musa, come parte integrante dell'opera.
    Nel tempo necessario al verificarsi di un battito di ciglia, un minuto globo nerastro si sarebbe ampliato al di sopra dei loro capi, e in men che non si dicesse avrebbe decuplicato la sua grandezza, divenendo una gigantesca cupola corvina. La sublime creazione, si sarebbe contratta in preda a spasmi di orribile ingordigia, e quindi abbattuta in terra, accrescendo sempre più il proprio volume, schiacciando via qualsiasi cosa si sarebbe opposta ad esso.
    Sfortunatamente all'oscuro di ciò, la Galanodel sarebbe divenuta niente più che una smilza porzione di burro, accuratamente spalmata sulla deliziosa fetta di roccia e maioliche, quando le ossa del suo scheletro avrebbero gracidato come un coro di raganelle in amore. L'ultima serenata di quel menestrello strampalato.
    «Addiooo ♥ ! »
    Cantilenò con gioia incommensurabile, abbandonandosi in una smorfia più che scherzosa, visibilmente paonazza.
    Se l'era ripromesso: da bravo antagonista, l'avrebbe mangiata in un sol boccone.
    Gnam !

    SPOILER (click to view)

    Slot Tecnica Spesi: 2/2 []
    Riserva di Mana: 20%
    Stato Fisico: Abrasioni sparse di bassa entità sul fianco dx; altre più consistenti sulla schiena. Tagli poco profondo sul braccio. Diversi danni di entità minore alle gambe. Stanchezza Maggiore.
    Note Di OT Generico: Per scappare ho impiegato anche la Cirque du Freak, che si conclude in questo turno XDDD
    Abilità Impiegate
    ――
    Tecniche Utilizzate:

    W a L L O f N ö i S e ~ La gravità è l'elemento che più d'ogni altro,
    contraddistingue l'arsenale di Lars: di conseguenza è inevitabile che ne faccia anche un adeguato mezzo di protezione. Agendo sull'abilità di generare pressione atmosferica, egli comprime in maniera inverosimile l'aria a sé circostante (un massimo di 9 Metri da sé) rendendola densa come le profondità dell'oceano. Le applicazioni possono essere svariate, ma la più ovvia è la sensazione di impotenza che affligge qualsiasi cosa si intrometta in tale strato di etere. I proiettili rallentano in maniera esasperante, così come gli attacchi di natura fisica. La durata tuttavia è di poche decine di secondi, appena necessarie a neutralizzare o ingannare le offensive avversarie.

    Consumo Medio ♠ Durata: I Turno ♠ Elemento: Oscurità
    ――
    A N T i M a T e R R a ~ La crudeltà, il divertimento e il potere, nel palmo di una mano. Proprio agitando questa, Romeo sferra una delle sue divine abilità di devastazione: gli basta una mano soltanto per scatenare un istantaneo globo di antimateria di capacità minuta che crescerà subitaneamente raggiungendo dimensioni vaste (20 Metri) e schiacciando con il peso di quattro elefanti ogni cosa al suo interno e nelle circostanze, sia immateriale che di carne ed ossa. La potenza della catastrofe color corvino, è tale che può sbriciolare ogni osso di un umano, prima di appiattirsi al suolo e svanire; trasmettendo al corpo nemico un vuoto mai provato, lasciando che venga colto da conati di vomito e da oscene fitte lungo il ventre. La parte più allegra, è proprio vedere come i nemici rigettano e si contorcono nell'agonia, negli istanti in cui il globo stupra i loro corpi.
    Consumo: Alto ♠ Durata: I Turno ♠ Elemento: Oscurità
    ――
    Equiment Utilizzati:

    ――
    M o N o C h R O M e [ C u B a L i B R e (?) ] ~ Un elegante intreccio di metallo ne forma la vistosa impugnatura la rende estremamente simile ai noti Rapier ma dietro la primaria apparenza si cela una lama con filo a punte ricurve, di chiara ispirazione alle Katana orientali. Forgiata chi-sa-dove e da-chi-sa-chi (in ogni caso, chi diamine se ne frega ?) Kahil ignora le sue origini, ma conosce bene le sue leste abilità che la rendono -oltre alla sua forma- fra le armi bianche più infime che gli occhi nemici possano scorgere.
    Difatti tutte le armi impugnate dai molestatori del suo padrone, ne subiscono inevitabilmente gli immediati effetti "diventando terribilmente pesanti, quasi impossibili da maneggiare" (Max 10 Metri; Non ha effetto su armi non impugnate).
    Inoltre le armi nemiche diverebbero disubbidienti a qualsiasi forma di dominio che il loro padrone eserciti e/o esercitasse su di esse. Rifiutandosi di eseguire gli ordini impartiti dal loro padrone, se questi puntano su un legame affettivo o magico/psionico. In termini di gioco se un arma "peserebbe meno perché riconosce il suo padrone" tale particolarità viene meno, oppure "Se la spada lieviterebbe a mezz'aria eseguendo ogni ordine" essa semplicemente cadrà in terra, priva di tale potenziale o di controlli simili. Allo stesso modo, anche le armi di Kahil si rifiutano di ubbidire ad un ordine se questo proviene da un avversario che tenta di manovrarle.
    Avendola spizzicata dal bottino di qualche farabutto, il nome che gli affibbia varia senza ritegno. Quanto si può essere sfigati per chiamare una spada per nome ? L'importante è che sia di fine lavorazione e che la resistenza risulti sopraffina. La lunghezza complessiva tocca il metro e sessanta centimetri, in 'offerta omaggio' possiede un fodero di legno pregiato, che reprime il potenziale celato della lama sinché essa non ne fa capolino.
    Arma Primaria da Corpo a Corpo
    ――
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Drusilia Galanodel

    Narrazione: 4 + 4,5 + 3,2 = 3,9
    CITAZIONE

    Ha un pregio fondamentale: la scorrevolezza. Costruisce periodi anche lunghi senza renderli indigesti al lettore, ma pecca di banalità in alcuni punti (sia nella costruzione del discorso, che rischia di risultare piatto e monotono per colpa del frequentissimo utilizzo della virgola, sia nella materia del discorso, come dimostrano le ripetizioni di cliché narrativi fin troppo noti). Ci tengo comunque a sottolineare che quelli da me evidenziati sono soltanto piccoli difetti, che probabilmente tendono a scomparire quando la giocatrice si sente più ispirata, e che tutto sommato non inquinano più di tanto la piacevolezza dell'insieme. Il voto assegnato è quindi abbastanza alto per riconoscere il livello attuale di Drusilia nel campo della scrittura, ma allo stesso tempo lascia spazio per un margine di miglioramento, che spero ella vorrà colmare in un futuro prossimo -perché le capacità ci sono... e si vedono. Se proprio dovessi dare un suggerimento, sarebbe quello di prendersi una piccola pausa dopo aver finito i post e poi di rileggerli con calma, non tanto per correggere gli errori di battitura (che sono rarissimi) quanto per eliminare le virgole in eccesso, sostituendole con segni di interpunzione più adeguati a garantire il ritmo del discorso.


    CITAZIONE

    Lo stile lineare e facilmente accessibile della giocatrice ha il pregio di risultare –nella sua semplicità- di una elegante e sobria raffinatezza; nonostante la vistosa lunghezza dei suoi elaborati, la lettura cattura e mantiene alta attenzione del lettore, guidandolo con scorrevolezza tra l’evoluzione degli stati d’animo del personaggio, mettendo in luce un aspetto del carattere di Drusilia più agguerrito e intransigente, che ci è inedito, senza però risultare fuori luogo o forzato. Veramente una pregevole interpretazione.
    Non ci sono errori particolari da segnalare nella parte “tecnica” di questa voce: in linea di massima si evidenziano come buona la sintassi, la grammatica, la padronanza linguistica, ben dosata la punteggiatura ma non esente da difetti e piccole pecche che fanno storcere il naso e che avrebbero richiesto un’epurazione in seguito ad un controllo prima della pubblicazione.


    CITAZIONE

    Sorprende in positivo la piacevolezza dei post, mancanti di un layout coi fronzoli, ma decisamente belli nel loro stile grafico "spartano". No: non si tratta di un giudizio meramente estetico, le descrizioni sono sempre chiare, ben scritte ed apprezzabili. L'impostazione rispecchia in pieno il personaggio -caratterizzato benissimo- sia nei dialoghi che nelle mere introspezioni. Una menzione d'onore allo spessore dell'interpretazione. Ad un certo punto sembra che il personaggio vada contro sé stesso, mirando alla testa dell'avversario con una lama di vento, ma il tutto viene affrontato con maturità dalla giocatrice, gestendo l'evoluzione della sua creatura intelligentemente. Anche qui però ci sono delle pecche: un suggerimento -banale, però sempre valido- è quello di rileggere attentamente il post alla ricerca di errori sintattici, grammaticali e di punteggiatura. Mai troppi, ma presenti.


    Strategia: 2,5 + 3 + 2,6 = 2,7
    CITAZIONE

    Vale anche per lei il discorso relativo al rapporto fra strategia ed interpretazione. Il binomio si sposa perfettamente, consentendo alla giocatrice di trovare valide motivazioni per ciò che fa il personaggio, in ogni caso mai stupido o avventato. Tuttavia, probabilmente avrebbe potuto gestire meglio consumi e, più in generale, il combattimento in sé. Faccio riferimento all'uso di un consumo Alto in apertura, del cui mantenimento Medio non ho tenuto -in negativo- conto ai fini della valutazione, e soprattutto alla pantomima dello svenimento. Le premesse erano buone, sempre in virtù dell'interpretazione sua e dell'avversario, però così facendo si è letteralmente messa alla mercé di Romeo. Rischioso, troppo rischioso.


    CITAZIONE

    Mi spiace dirlo dopo una discreta prestazione come quella delle eliminatorie, ma il voto di Drusilia in questo turno è sotto la sufficienza, anche se di poco. Sembra quasi che, presa in contropiede dall'impossibilità di utilizzare l'arco, non sappia più che pesci prendere. Prendiamo per esempio lo svenimento: si tratta di un espediente originale, non lo nego, ma non ci può affidare ad esso per costruire le azioni di due o più post di combattimento. Una strategia basata sui semplici espedienti è debole; per sfruttare l'idea (in sé buona) dello svenimento come ha cercato di fare, la giocatrice avrebbe dovuto avvalersi di un'abilità passiva o attiva che le consentisse di essere fortemente credibile nella finzione (ciò dimostra che le cosiddette abilità "sceniche" possono essere utili anche in combattimento, se usate nel modo giusto). E -nota bene- non lo dico perché ho la fissazione del "ci vuole una tecnica per fare qualsiasi cosa". Lo dico perché effettivamente non è così facile mimare uno svenimento plausibile; non è una cosa che chiunque riesca a fare perfettamente al primo tentativo, e perciò è un trucco fin troppo facile da scoprire. Parlo per esperienza. Una persona che finge di svenire deve rilassare completamente i muscoli e lasciarsi cadere come un corpo morto (difficile, perché l'istinto ci porta ad irrigidirli nel momento in cui cadiamo, e si nota terribilmente!). Lasciando da parte questo caso, la strategia resta comunque debole e nel complesso inefficace, malgrado una buona partenza evidenziata dall'uso di un diversivo per portare a segno il primo attacco. Descrive in modo estremamente vago e lacunoso le sue schivate, che eppure potrebbero essere considerate valide se solo spendesse qualche parola di più anziché limitarsi ad affermare che (sic) "con movimenti repentini, difficilmente visibili ad un occhio poco allenato, schivò sia la lama che le catene". Va bene, l'avversario non sarà in grado di vederli, ma a noi giudici farebbe comodo una minima descrizione. Suggerirei infine l'inserimento in scheda di tecniche che supportino gli stratagemmi del tipo già citato.


    CITAZIONE

    La strategia adottata in questo scontro si rivela cauta e di avanscoperta, portata –come ottimale per il personaggio- sulla distanza, efficace e semplice, ma priva di particolari virtuosismi; anzi, apre le danze con una tecnica di livello alto e nemmeno troppo utile a livello strategico. Nel turno successivo, si finge svenuta, cosa che –data l’esiguità dei danni incassati- sembra una messinscena un po’ forzata (e quindi, logicamente sospetta agli occhi di Romeo), che dà pochi frutti e la espone ad una serie di non trascurabili rischi.


    Sportività: 3 + 4,5 + 2,6 = 3,36
    CITAZIONE

    Limita eccessivamente i danni che potrebbe ricevere in un paio di occasioni, ma a parte queste piccole licenze, la giocatrice ha uno stile pulito e non commette scorrettezze di sorta.


    CITAZIONE

    Le prime perplessità che ho avuto sono state generate dalle passive. Il volo, che mi sono ripromesso di tenere d'occhio; la vista, i cui effetti mi sono sembrati un po' troppi. Del primo ho da sottolineare un piccolo abuso: 7 metri sono troppi per una passiva, avrei limitato a 4-5. Della seconda, niente da dire se non che avresti potuto sfruttarla meglio -ma è un discorso di strategia, già fatto in generale. Poca attenzione agli effetti delle tecniche avversarie e soprattutto pochi danni presi. Mi riferisco al secondo turno attivo -in cui, da una combinazione discretamente complessa, riporti solo una ferita alla caviglia-, alla ripresa dallo svenimento ed alla gestione dell'ultima difesa. Tutto un po' troppo forzato, mi pare. Poco superiore all'avversario.


    CITAZIONE

    Si muove con troppa rapidità e scioltezza per essere stata ferita ad una caviglia, come eppure afferma nei suoi post. Mi lascia leggermente in dubbio il modo in cui sarebbe riuscita a prendere "perfettamente" la mira con l'arco se fino ad appena un attimo prima dava le spalle all'avversario, per di più puntando ad una parte così specifica del corpo avversario, ma questa resta una piccolezza; il vero problema sono le vaghissime descrizioni dei movimenti con cui elude gli attacchi dell'altro, come già fatto notare in strategia (ma purtroppo un errore del genere influisce in entrambi i campi di valutazione), e l'obiettivamente irrealistica schivata di ombre, spade, catene eccetera nel momento in cui si trova sdraiata a terra. Intanto, il fatto che Kahil parli al suo personaggio non significa per forza che abbia capito che lei è cosciente; ho letto e riletto la battuta pronunciata ("Mi spiace tanto Mon Chèr, la vostra apparentanza è un piccolo bijoux... Ma non vorrete certo che io mi avveleni con le vostre labbra"), ma continua a sembrarmi il tipo di cosa che si può dire benissimo anche ad un dormiente, soprattutto se l'interlocutore è mezzo svitato. In tutta sincerità, devo ammettere che Drusilia mi dà l'impressione di essersi accorta troppo tardi della situazione in cui si è cacciata e di aver cercato di rimediare in extremis, perorando la sua causa con argomentazioni che -ahimè- trovo assai fragili. Anche dando per buoni i suoi ragionamenti un po' campati per aria, tuttavia, la schivata avviene comunque troppo in fretta; per essere giudicata più sportiva avrebbe dovuto ricevere almeno una parte del danno, considerando che aveva un'intero armamentario puntato addosso all'irrisoria distanza di pochi centimetri, e soprattutto che lei era supina. Rialzarsi dal suolo richiede almeno un paio di secondi, oltre che una spiegazione appena più specifica della manovra effettuata (ho tenuto conto del bonus in velocità, grazie al quale il danno sarebbe appunto ridotto, ma non nullo). Appena sufficiente, mi aspetto dei miglioramenti.


    Puntualità: 5
    CITAZIONE

    Esatta


    Kahil Làrs Romeo

    Narrazione: 4,5 + 4,5 + 3,3 = 4,1
    CITAZIONE

    Scorre via leggera e piacevole, con quel retrogusto di neologismi ed exploit totalmente personali quasi mai inappropriati, che vanno ad arricchire notevolmente una già buonissima interpretazione. Lo stile c'è, si vede e rispecchia la personalità di un Romeo più che mai esibizionista: apprezzabili i dialoghi, sia espliciti che non. Sia ben chiaro che l'eccellenza è ancora lontana, perché spesso e volentieri il meccanismo -ben oliato- si inceppa in un groviglio di virgole ed incisi usati fin troppe volte. Alcune frasi e periodi hanno bisogno di una ri-ri-lettura per essere compresi al meglio, anche se nel complesso le azioni del personaggio e dell'avversaria vengono descritte bene e con sufficiente chiarezza.


    CITAZIONE

    Brillante, vivace e giocosa, la narrazione adottata dal giocatore rispecchia il carattere nobile ma scanzonato ed eccentrico del sovrumano Romeo; a livello “tecnico”, non c’è molto da dire: tutto nell’elaborato denota chiaramente una spiccata capacità scrittoria, ricchezza lessicale, padronanza linguistica e della punteggiatura, tratteggiando uno stile accattivante che tende a farsi un po’ confuso in alcuni passaggi riguardanti alcune dinamiche d’azione –cosa di comunque poco peso.
    Venendo all’interpretazione, la presenza di neologismi “ad hoc” è parte integrante e caratterizzante del personaggio di Romeo che suscita l’ilarità del lettore per la stravaganza dei suoi ragionamenti: semplicemente adorabile.


    CITAZIONE

    Esuberante, surreale, a tratti grottesco. Dove Drusilia si mostra lineare, pulita e (per così dire) neoclassica, Kahil sfoggia i ghirigori fantastici, l'irregolarità capricciosa ed i colori sgargianti del barocco, comportandosi come un funambolo della narrazione: in precario equilibrio su quel filo di regole sintattiche e semantiche da cui non può permettersi di prescindere, si sporge a destra e sinistra con audacia impertinente, correndo in continuazione il pericolo di cadere... eppure, con nostro grande stupore, non cade. Qualcuno potrebbe definirlo visionario, ma questo non sarebbe l'aggettivo corretto: il personaggio è, al contrario, saldamente ancorato alla realtà che lo circonda, come dimostrano le numerose percezioni sensoriali ricorrenti nel testo nonché la materialità quasi sfacciata delle similitudini ("pari passo con la mente, che frullava come i cerchioni di un automobile in corsa"). Il mondo reale è una gabbia dalla quale non può e forse non vuole evadere; ma, con un capovolgimento improvviso di posizioni, da semplice prigioniero riesce ad imporsi come (dis)ordinatore del proprio ambiente. Come un virus, si inserisce nell'organismo rigido e abitudinario della normalità e lo sconvolge dall'interno, riproponendoci oggetti e situazioni ordinari da un punto di vista che li rende strani, insoliti. Sempre in analogia con lo stile barocco dei tempi migliori, gioca con i contrasti, i paradossi e le dissonanze per creare qualcosa di nuovo accostando in modo anticonvenzionale elementi banali. E, come il barocco, nella sua mania per i preziosismi e le contorsioni linguistiche è purtroppo talmente ostentato ed artefatto da rischiare di stancare lo spettatore molto in fretta.
    Dove vince in originalità, come spesso accade, Kahil perde in fluidità e spontaneità. Il personaggio è poco "vero", seppure divertente nelle sue logiche distorte; ed il voto, benché molto alto, non può raggiungere il massimo per via del magro senso di coinvolgimento scatenato in me, nel mio ruolo di lettore ancora prima che in quello di giudice. Kahil mi piace, ma non mi emoziona; ed è un peccato, considerando le indubbie doti dell'autore. L'ultimo salto di qualità, quindi, sarà quello di riuscire a dare un'impressione di spontaneità malgrado ovviamente il testo sia elaborato come sempre. Il post deve sembrare scritto in pochi minuti, di getto, anche se magari ha richiesto ore di lavoro; ed in primo piano deve esserci il personaggio, non gli evidenti sforzi di rifinitura del giocatore. A parte questo, mi concedo un applauso. Bravo.


    Strategia: 3 + 4 + 2,8 = 3,26
    CITAZIONE

    Sebbene facilitato dagli errori dell'avversaria, non si lancia in grandi azzardi, mantenendosi più o meno sulla stessa linea per tutta la durata del duello. In generale non si distingue né per genialità né per ottusità: ha degli sporadici, improvvisi sprazzi di inventiva (come quando si nasconde dietro ai vortici oscuri mentre si lancia verso Drusilia), ma più spesso continua a caricare a viso aperto, in modo mediamente efficace. Se gli si può lodare qualcosa, è la coerenza nel suo metodo di combattimento: a differenza dell'altra, che esegue dei bruschissimi cambi strategici, sembra restare fedele ad una linea guida. Ho però il sospetto che qualche occasionale variazione -un picco di intensità, un accorgimento diverso dal solito, così da spiazzare l'opponente- potrebbe tutto sommato giovare al bilancio finale.


    CITAZIONE

    Buona, niente da eccepire. Sfrutta l'equipaggiamento e le potenzialità del personaggio come e quando deve. Nella strategia riesce anche ad influire sull'interpretazione, facendo capire che "se il personaggio fa così è perché ha un certo carattere", cosa che ritengo molto apprezzabile. Si crea dei problemi però con quest'ultimo dettaglio, parlando una volta di troppo e permettendo all'avversaria di sfuggire da una situazione in cui, altrimenti, non avrebbe avuto scampo. Avrebbe potuto -e dovuto, vista la natura del pg- essere più letale.


    CITAZIONE

    Buoni i piani d’azione portati all’attivo, tanto per la difesa quanto per l’attacco; avrebbe potuto essere risolutivo e più pericoloso se non si fosse fatto scappare l’occasione offerta dallo svenimento dell’avversaria. In definitiva si dimostra più pericoloso della sua controparte.


    Sportività: 3 + 4 + 2,5 = 3,16
    CITAZIONE

    Si difende da una tecnica Alta con un Medio e nel secondo turno attivo impiega quasi 3 slot (quando il limite concesso è 2) servendosi dei turbini neri –precedentemente evocati- per contrastare il tornado, ricorrendo poi nuovamente alla psicocinesi e alla metamorfosi dell’ombra; a parte questi due appunti che destano perplessità e risultano poco chiari, non ci sono sostanziali problemi in questo ambito: il giocatore è leale e sportivo, anche se ribassa i danni subiti di cui sembra non risentire affatto.


    CITAZIONE

    Gli errori commessi dal giocatore sono soprattutto di tre tipi, in ordine crescente di gravità: difetti nelle tecniche, eccesso di azioni in un singolo round, e difesa "involontaria" da un attacco alle spalle. Intanto non approvo la mancanza di consumo della psicocinesi: se vuole renderla passiva deve imporre un limite di peso, se invece la tiene così com'è deve assolutamente consumare energia, non solo slot tecnica. In fase offensiva, Kahil inoltre compie decisamente troppe azioni: para, schiva, corre, parla, evoca vortici fatti di oscurità ed esegue pure tre o quattro colpi di spada in successione oltre a muovere la catena con il pensiero. Varie volte i fendenti con la lama vengono proposti con la formula del "se... allora...", che non solo sovraccarica il post (presupponendo un certo numero di azioni in eventuale successione a quelle già fatte, che non sono mai poche) ma ne allunga la durata temporale oltre il limite riconosciuto dal buon senso, sconfinando idealmente nel prossimo round. Quando in una sequenza di movimenti ce n'è uno che richiede l'accertamento delle reazioni avversarie prima di essere eseguita, bisogna concedere all'altro la possibilità di muoversi durante il proprio turno e solo dopo effettuare il movimento succitato. Infine, devo sottolineare la mancanza più evidente, cioè quella della difesa "inconsapevole" dal tornado: Kahil muove un passo in avanti, supera i vortici oscuri e "casualmente" (ma che caso!) il tornado, di cui lui non si è accorto, si schianta contro di essi. Sportività appena sufficiente, come Drusilia, sperando che la prossima volta entrambi diano migliore espressione del loro talento.


    CITAZIONE

    Iniziano le note dolenti: confusionaria la gestione dei danni sin dal primo attivo. Subisce un Alto che blocca con un Medio -permanente anche il turno successivo- e tuttavia si prende solo delle simpatiche abrasioni Basse. Sproporzionato. Lascia delle perplessità l'equipaggiamento: il Monochrome ha delle passive leggermente troppo potenti per essere dei poteri costanti, mentre le catene risultano un forzato compromesso, comunque mai abusato. Al primo turno inspiegabilmente una freccia rivolta alla sua gamba destra si infrange sulle catene poste lungo le braccia, al secondo turno utilizza due slot tecnica -e mezzo?- ed in generale forse prende meno danni di quanti avrebbe dovuto. Non sufficiente, ma nemmeno disastroso.


    Puntualità: 5
    CITAZIONE

    Esatta




    Verdetto

    Con una media-punteggio globale del 3,88 contro 3,74 dichiaro Kahil Làrs Romeo vincitore dello scontro; a lui la possibilità di concludere in-GDR il duello.

    Conformemente alla delibera sottoscritta ad inizio torneo sono proibite le scene di omicidio, mutilazione e furto.
     
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