B Ø S S™ VS ~ Canario

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    The Warrior Day IV
    Turno II - Girone I


    - B Ø S S™ VS ~ Canario -

    Campo di Battaglia: Arena Tenkaichi di dimensione 100x100 metri
    Condizioni Ambientali: Cielo sereno, temperatura mite
    Limite di Tempo: 1 Aprile
    Post Minimi: Presentazione + 2 Post Attivi
    Limitazioni: 2 slot tecnica per ogni turno
    Penalità: Dopo il 4° giorno di mancata risposta
    Primo Post: B Ø S S™


    Condizioni di Vittoria:
    ~ Morte Avversaria
    ~ Resa Avversaria
    ~ Perdita dei Sensi per esaurimento forze
    ~Abbandono



    Criteri di Giudizio
    Come da regolamento ci si baserà su Lealtà, Strategia, Scrittura e Puntualità con voti da zero a cinque.
    Tutti e i parametri sono da considerarsi alla pari; nessuno vale più dell'altro.



    NOTA: I personaggi sono soggetti al criterio dei giudici sia per ogni tecnica/abilità singolarmente sgravata sia per schede complessivamente power-player.

     
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  2. °Craven
     
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    The Warrior Day IV
    Turno II



    I'll tell you now I'm the one to survive
    You never break my faith or my stride
    I'll have you choke on your own demise
    I make the angel scream, and the devil cry



    image

    E così, eccolo nuovamente sullo stesso suolo che aveva calpestato soltanto pochi giorni prima, e -ancora una volta- si stava chiedendo chi glielo facesse fare. Bè, la risposta era tra le più semplici ed immediate possibili: proprio nessuno.
    Ma nonostante tutto, lui era ancora lì, ancora una volta non erano stati in grado di fermarlo. Certo, lo avevano messo in difficoltà, l’ avversario sconfitto poteva vantarsi di essere stato il primo –e probabilmente anche l’ ultimo- a fargli veramente vedere la morte in faccia. E di questo poteva andare molto fiero. Anche se il suo orgoglio aveva subito una ferita molto, molto, molto profonda, era tuttavia soddisfatto e la sua autostima, già alta di per sé, aveva raggiunto livelli ancora più elevati. Nessuno avrebbe frenato le sue ambizioni.
    Ora, si trattava solamente di varcare per la seconda volta la soglia dell’ arena e il resto lo avrebbe deciso il caso, assieme alle capacità sue e a quelle dell’ avversario. Eh, facile a dirsi…sapeva esserci molti altri fattori in gioco.
    Non aveva mai dubitato di poter essere in quel corridoio ancora una volta, e infatti ora lì si trovava, circa a metà strada tra gli alloggi e lo sbocco dello stesso nell’ arena.
    Un passo dopo l’ altro, e un altro ancora, mancava pochissimo per mettere la testa fuori, esponendola all’ aria e al pubblico famelico che poteva già sentire chiacchierare pochi metri più avanti. Per un istante, gli parve quasi che si riaccendesse il tremendo dolore all’ addome, dolore che tanto lo aveva segnato nel corso della prima giostra. Ma ovviamente era soltanto una sensazione, scaturita da non si sa cosa, considerando che al termine del duello il suo corpo era stato completamente rimesso in sesto da poteri a lui sconosciuti.

    Il pensiero volò al cavaliere d’ oro che aveva tentato di sbarrargli la strada. Era vivo? Era morto? E chi se ne importava… Rain aveva solamente fatto ciò che si richiede al partecipante di una simile competizione: aveva abbattuto l’ ostacolo. E, tempo qualche minuto, il secondo ostacolo si sarebbe palesato ai suoi occhi. Questa volta, non avrebbe esitato. Nossignori, perché questa volta era più motivato a vincere. Non gli interessava niente e nessuno -se non la vittoria- e avrebbe usato ogni asso in suo possesso pur di rendere reale l’ utopia del podio. Strano per uno come lui, ambire a qualcosa che non fosse il semplice potenziamento di sé stesso, ma oramai era troppo tardi per tirarsi indietro; avrebbe rimandato ancora per un po’ il ritorno al suo mondo. Ammesso che trovasse un modo per attraversare nuovamente quel varco caotico detto Maelstrom.
    E Drusilia? Anche lei aveva superato il primo turno? Ancora non lo sapeva. Così come non sapeva che alla competizione era iscritto un altro membro dell’ Accademia, tale Arthur-qualcosa. Poi in quel mondo era giunto anche Yang, suo compagno-rivale, e apparentemente persino Wilhelm Dunkelsiegel, uno dei pezzi grossi della sua Scuola. Cosa volesse tutta quella gente e come fosse arrivata sul luogo era cosa che esulava dalla sua comprensione, ma non poteva fare altro che motivarlo a dare il meglio di sé, se non altro per dimostrare a quei testardi cosa Jurgen Wolf detto Rain fosse capace di fare. Sì, sperava fossero sugli spalti, ragion per cui aveva indossato la maschera che gli copriva integralmente il volto. Un po’ contraddittorio in effetti: voleva che lo vedessero, eppure non voleva che lo riconoscessero. Eh… vallo a capire.
    Per confermare i suoi sospetti –o per meglio dire, le sue speranze- bastava avanzare di poco, pochissimo. Era già sulla soglia del tunnel e poteva vedere il tenue sole lambire con il suo calore le gradinate e l’ arena. Ma non esitò nemmeno un istante. Questa volta aveva una motivazione. Aveva un obiettivo. Aveva voglia di inseguirlo.

    Ed ecco il fatidico passo. Ecco il cielo, ecco la gente, ecco tutto. Dagli spalti esplose un boato profondamente diverso da quello del primo incontro. Anche perché allora di boati non ve n’ erano stati proprio per niente. Com’ è volubile la gente: quando arrivi da sconosciuto nessuno considera la tua esistenza, poi basta vincere per diventare l’ idolo momentaneo delle folle. E se perdi, ti hanno già dimenticato… Che schifo, che esseri insignificanti, insulsi, spregevoli.
    Non gli riusciva di pensare ad altro mentre camminava verso gli scalini del ring e li saliva lentamente, constatando che anche le condizioni climatiche non differivano poi più di tanto rispetto a quelle del turno precedente, anzi, erano più o meno identiche. Sereno, ventilato… un bello scontro notturno avrebbe senz’ altro aumentato esponenzialmente le probabilità di vittoria ma se così era stato deciso, lui non poteva fare altro se non adeguarsi.
    L’ abbigliamento non era dissimile dal solito: i pantaloni neri infilati negli anfibi e il lungo cappotto che copriva la maglietta nera aderente, stavolta a mezze maniche. Solo un elemento si distingueva dal resto, tanto per la sua semplice presenza quanto per il colore. La maschera di fine costituzione che aveva scelto di indossare in quell’ occasione, quasi a volersi nascondere. Essa aderiva perfettamente al suo viso e ne nascondeva i lineamenti, presentando soltanto due buchi in corrispondenza degli occhi e un taglio decorato in corrispondenza della bocca. Per il resto era molto anonima, bianca e quasi spezzata a metà da un fulmine viola disegnato sulla superficie, il quale attraversava l’ “occhio” destro..

    Ancora una volta era solo sul quadrato bianco. Non vide altra possibilità se non accendersi una sigaretta, procedere molto pacatamente verso il centro dell’ area e lì attendere.
    Un deja-vu?





    CITAZIONE
    Specifico che la maschera non presente in scheda è da considerarsi come puro oggetto scenico, non avente influenza in gioco.
    Equip, caratteristiche dell’ arma e abilità nel prossimo post.

    Canario, ti faccio i miei migliori auguri nella speranza che tu ti possa divertire come farà il sottoscritto.
    Se la dimensione del font che utilizzo è troppo ridotta non devi fare altro che dirmelo e provvederò a modificarla.

     
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  3. ~ Canario
     
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    STAGE SECOND: IL TIZIO CON LA MASCHERA

    È strano come a volte il destino decida della sorte delle battaglie favorendo individui inutili e senza senso a discapito di grandi e valorosi guerrieri.
    Eppure è così e il nostro caso ne è un esempio: Fay aveva superato, seppur con parecchia fatica, il primo turno dimostrando a tutti di essere diventato un eroe.
    Esattamente: un eroe.
    Era rimasto così colpito da questa scelta del fato che si era autointitolato "suo eroe preferito" e aveva addirittura preparato un costume.

    "Permesso... mi scusi, permesso..."

    L'enorme asciugamano mantello bianco della purezza d'animo!

    "Scusi questo posto è libero?"

    La maglia azzurra della forza recuperata nel bazar ambulante tempio infestato!

    "Da qui si vede perfettamente! Che bello sono in prima fila!"

    E infine, ma non per importanza la magica racchetta bacchetta degli Dei: la starling Inferno!

    "Eccolo è li! Sta entrando!"

    La folla esplose in un boato nel vederlo arrivare: con tanta tranquillità il ragazzo si mosse centro dell'arena mentre la gente lo acclamava.
    Era lui: era Rain.

    "Hey! Ma chi è quel tipo? Io voglio vedere Fay!"

    Un ragazzino sentì la domanda e rispose senza voltarsi:

    "Lui è Rain! Fay dovrebbe arrivare a momenti...

    "Che bello!Non vedo l'ora di vedere lo scontro"

    "Io tifo per Rain tu invece mi sembr..."

    Nel voltarsi per vedere con chi stava parlando, quel bambino rimase basito e senza parole: Fay era li, dietro di lui, con un asciugamano legato sulle spalle e con gli occhi impazienti di gioia.

    "Ma... ma tu sei Fay! Cosa ci fai qui?"

    "Guardo l'incontro... non mi pare sia vietato..."

    "Hey! Non vedi che il tuo avversario è sul ring! Non è ora di stare a guardare! Tocca a te! Devi combattere!"

    Il biondo guardò il bambino con un'aria confusa come se non capisse il senso di quelle parole.

    *Fay deve ancora entrare! Cosa diavolo sta blaterando questo bambino? Ora lo maledico con la starling inferno... meno male che l'ho portata appresso se no come lo batto Rain... bah... è ora che vada*

    "Scusami bambino ma ho un incontro da disputare, non ho tempo per chiacchierare con te"

    Il bambino si spostò per farlo passare senza risparmiare uno sguardo di ribrezzo nei suoi confronti; poi riprese a tifare per Rain.

    *Quell'essere è pazzo*

    Finalmente, l'eroe si palesò al pubblico e al suo avversario: la folla sembrò calmarsi un pò rispetto a prima, difatti Fay non aveva conquistato molti fan e i più gridavano solo parole come "GO! GO! GO!"
    A passi svelti con la starling inferno nella destra poggiata sulla spalla salì il gradino e si ritrovò nel quadrato bianco: davanti a lui un uomo con la maschera fumava una sigaretta.

    "Salve... uomo scimmia marinaio. Vedo che, come daltronde è successo per me, i medici del torneo hanno fatto un ottimo lavoro con le tue ferite."

    *Dannazione, sapevo che dovevo dargli il colpo di grazia! E dovevo scoprire quel dannato cappuccio a gelato! Ora indossa una maschera... il bastardo... vorra dire che il tapiro di turno ne pagherà le conseguenze senza limitazioni*




    SPOILER (click to view)
    Prospetto un incontro divertente XD
    La dimensione del font va benissimo :sisi:
    Mi scuso per il post un pò lungo è confuso ma stiamo facendo lavori a casa in camera mia e ho approfittato di questo momento di calma per scrivere ed è uscito tutto di getto XD

    Nota: la starling inferno non è niente più che una racchetta di legno. Non ha potere di attacco ed è pure molto fragile. Insomma: è puramente scenica XD







     
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  4. B Ø S S™
     
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    Ma che…? Possibile che ancora una volta fosse stato talmente sfigato da trovarsi di fronte un pagliaccio invece che un avversario? Già. Perché così pareva.
    D’ altronde, come si può definire un tizio che arriva sul ring indossando un asciugamano a mò di mantello? Per non parlare di quello che andava dicendo: una cazzata dopo l’ altra. Uomo scimmia marinaio, lo aveva chiamato. Che buffone. Eppure non aveva l’ aria di uno che lo fa con tono canzonatorio… sembrava crederci sul serio! Completamente folle, quindi… o forse no.
    Non che gli importasse più di tanto, in fondo. Sempre carne da macello era, e ne avrebbe presto avuto conferma.
    Oh si, molto presto: il tempo di un battito di ciglia.

    Non dovette nemmeno preoccuparsi di predisporre una difesa, poiché quell’ ometto non lo impensieriva minimamente. Sbagliato, forse, ma Rain ragionava in questo modo.
    Le gambe si erano già messe in moto quando la mano destra scattò verso l’ impugnatura della spada Mangiapeccati e la sollevò, portando all’ esterno la lama serpentina che era ad essa attaccata. L’ occhio sanguigno presente sull’ elsa roteò in maniera inquietante durante la fase di estrazione, per poi posare lo sguardo sul biondino ormai poco distante.
    Sì, stava correndo forsennatamente verso l’ avversario, la sigaretta ancora stretta tra le labbra: in fondo l’ aveva appena accesa, perché buttarla via inutilmente?
    E intanto, da sotto la maschera, sorrideva. Sorrideva perché sapeva di avere la vittoria in pugno, quella volta. La fortuna l’ aveva baciato ancora facendogli dono di quell’ agnello sacrificale, il quale avrebbe molto difficilmente notato i filamenti neri che stavano volteggiandogli attorno.

    Il suo piano d’ azione era abbastanza semplice. Intendeva attirarlo in una trappola, una trappola mortale. Fondamentalmente, voleva fingere di sferrargli un fendente per farlo arretrare verso il vero fulcro dell’ attacco che sarebbe comparso alle sue spalle. Più facile a dirsi che a farsi? No. Più facile a farsi.
    Mentre correva i filamenti neri prendevano sempre più consistenza, diventando più spessi e visibili, ma forse non ancora abbastanza.
    Però l’ offensiva era ormai pronta, il diversivo stava per palesarsi. Mancava soltanto il vero attacco, che per essere scatenato necessitava di un semplice, discreto movimento delle dita che non reggevano la spada.
    Mancavano pochissimi metri per trovarsi di fronte al nemico. La Mangiapeccati nel frattempo era stata sollevata in aria, perpendicolarmente al corpo di Rain, pronta per abbattersi sul cranio del buffone e segarlo in due parti uguali. Ma chiaramente, non era quello il suo vero intento. I filamenti erano diventati una grossa sfera nera che stava gravitando alla sinistra del biondino, un poco più avanti rispetto al corpo.
    E la trappola scattò, proprio mentre Rain –puntando in alto due dita della mano sinistra- saltava fingendo di sferrare un fendente, per poi proiettarsi in una schivata laterale. Era ancora in aria quando decine e decine di lunghe lame nere si dipartirono dal loro epicentro, la sfera nera vicina al nemico. Non vi era un solo spazio libero, poiché le lame lunghe 1 metro era scattate lungo tutta la circonferenza del corpo sferico. Forse avrebbe potuto evitarle… ma se per farlo avesse saltato indietro o lateralmente –come l’ istinto suggerisce in questi casi- avrebbe ricevuto un caloroso benvenuto da parte dei dieci aculei neri che erano nel frattempo emersi nei 3 metri d’ area retrostanti.
    Naturalmente, anche il finto fendente aveva lo stesso obiettivo. Se uno dei due diversivi –sia quello letale che non- avesse fallito nel suo intento, l’ altro avrebbe forse portato a termine il compito.





    CITAZIONE
    Riserva energetica>> 80 / 100%
    Danni subiti>> Nessuno
    Consumo energetico del turno>> Medio + Medio (Tot. 20%)
    Equipaggiamento>> Mangiapeccati

    L' arma conosciuta e temuta con il nome di "mangiapeccati" è una spada senziente, perfida e crudele, dalle grandi dimensioni: essa è infatti lunga 150 cm e larga 20 nel punto centrale ove si trova, immobile nella sua compostezza, l'occhio demoniaco. La spaventosa spada, pur essendo annoverabile tra le creature senzienti, non è un essere vivente a tutti gli effetti: pertanto, non possiede il dono della parola.
    La sua superficie è composta di metallo e ammantata d' ombra, circondata perennemente da un' aura viola ed evanescente, che altro non è se non energia negativa.
    *Lama mutante» Un misterioso processo modifica la struttura molecolare interna dell' artefatto. Grazie al suddetto, la lama può allungarsi a seconda del volere del detentore, fino ad un massimo di 3 metri. [Durata massima 5 turni, consumo basso.]
    *Estremità» In risposta ad un semplice comando mentale del possessore, dalla lama principale fuoriescono altre 7 lame più corte legate ad altrettante catene (3 lame per ogni lato, più una dalla punta), che possono poi essere mulinate verso gli avversari. La lunghezza delle catene è controllabile dalla mente del detentore della spada, così come i loro movimenti. Il controllo telecinetico delle catene e delle lame è limitato a 3 metri di raggio. [Durata 1 turno, consumo basso.]
    *Simbiosi» L' arma è controllabile dalla mente del suo detentore, che può deciderne arbitrariamente i movimenti anche se la suddetta si trova lontana da lui, fino ad un massimo di 10 metri di distanza. Può sollevarsi in alto mulinando nell' aria come fosse dotata di vita propria e muoversi indipendentemente dai movimenti di chi la impugna. Come già accennato, l' unica cosa in grado di interrompere la simbiosi mentale è la distanza. [Durata 1 turno, consumo variabile a seconda del tipo di movimento.]
    *Anima ardente» Altra peculiarità della spada è quella secondo la quale essa può fungere come tramite tra l' energia del possessore e l' esterno. Immettendo la quantità desiderata di energia oscura nell' arma, essa pare incendiarsi anche se -ad una occhiata più attenta- quelle che circondano la lama e ardono crepitando attorno alla sua superficie non sono "fiamme" nel vero senso della parola. E nemmeno ombre. Fuoco nero come la notte e altrettanto letale -Semplice manifestazione dell' aura oscura- è in grado di danneggiare al minimo contatto lasciando profonde escoriazioni e piaghe. [Durata 1 turno, consumo variabile a seconda dell 'entità del potenziamento.]


    Abilità passive>>


    Dark power
    L' umano oscuro possiede una grandissima forza fisica, a prescindere dallo stato psicologico in cui si trova. Ciò significa che la propria forza equivale a quella di un uomo molto vigoroso e allenato. Si è in grado di frantumare tavole di legno anche di 10 o 20 centimetri, e si possono spiccare salti normali di un metro e mezzo d’altezza.Si è in grado di incassare pugni al pari di un pugile dei pesi massimi professionista, è inoltre possibile correre a velocità sostenuta per parecchi km senza stancarsi al pari di un maratoneta. [+50% frz]

    Improved speed
    L' umano oscuro possiede una grandissima agilità nella corsa e in tutti i movimenti. Si possiedono la grazia e la velocità di un atleta professinista. [+50% agi]

    I am the night
    La grande affinità che il pg ha con il buio, suo elemento principale, si traduce in un gran numero di vantaggi che può sfruttare in condizioni di scarsa illuminazione. Innanzitutto, egli è in grado di vedere come se fosse giorno. Anzi, si potrebbe dire che le tenebre, in un certo senso, sono i suoi occhi. In secondo luogo, quando si trova al buio totale, e solo e soltanto in quelle condizioni, la sua presenza non può essere avvertita dai sensi, tatto escluso. Nemmeno da quelli iper sviluppati.
    Sarà quindi in grado di muoversi con passo felpato anche se starà correndo, considerato che sarà come se il buio stesso cercasse di coprirne i rumori. Lo stesso dicasi per eventuali odori personali.


    Abilità attive>>


    The Terror Core
    Darkness - Il terrore che in genere si prova davanti ad una delle numerose manifestazioni del buio è ben radicato nell'immaginario umano. Chi da bambino non ha mai dormito con la luce accesa per paura dell' "uomo nero"? Ma la tenebra non ha bisogno di assumere forme umanoidi per manifestarsi nel nostro mondo: come già detto in precedenza, essa può palesarsi sotto qualunque aspetto, che siano organismi viventi o meno. E di conseguenza, anche un meccanismo può divenire fonte di ispirazione per l' ombra. Quando il meccanismo è una trappola mortale e la tenebra ne ripete il funzionamento, il desiderio principale della vittima è quello di trovarsi lontano anni luce. Anzi, è più corretto dire "sarebbe", perchè è molto difficile, se non impossibile, capire quando l' ombra si trasforma in trappola. Per mettere in atto quest' ultima, non è necessario trovarsi nelle immediate vicinanze della tenebra. Basta incrociare le braccia al petto e sottili filamenti neri difficilmente avvistabili e originati dal nulla cominciano a volteggiare in prossimità del bersaglio, per poi divenire visibili e unirsi in un vortice, il quale dà a sua volta origine ad una sfera nera -più grande dell' obiettivo- nel punto desiderato. E un comando mentale impartito successivamente, fa scattare la trappola. Decine di lame aventi lunghezza media 1 metro scattano senza alcun preavviso lungo tutta la circonferenza del corpo sferico, a 360 gradi. Considerando che il tutto avviene in pochi istanti, definire micidiale un attacco di questo tipo sarebbe probabilmente riduttivo.
    TIPO»offensivo
    DURATA»istantanea
    CONSUMO»medio

    Incubo
    Darkness - L' energia negativa dell' oscurità non scorre solamente in superficie, ma è bensì maggiore nel sottosuolo, luogo notoriamente privo di qualsivoglia illuminazione. Attingendo alle tenebre presenti al di sotto del terreno il manipolatore può far si di convogliarle verso l' esterno, donando loro la forma fisica più idonea a oltrepassare il limite rappresentanto dal suolo. Forma che nella maggior parte dei casi si traduce in aculei dall' incredibile affilatezza e robustezza, capaci di trapassare letteralmente persino la pietra e il cemento, in grado quindi di ridurre in brandelli la carne in men che non si dica. In risposta ad semplice gesto della mano, in assoluto silenzio emergono dal terreno 10 aculei neri: di superficie irregolare, larghi alla base, vanno sempre più restringendosi man mano che ci si avvicina all' apice, che si presenta sottilissimo proprio per facilitarne il processo di conficcamento. Più veloci del pensiero, emergono in un solo istante sotto i piedi del nemico coprendo un'area di 3 metri attorno a lui. La loro estensione non è notevole: quasi 1 metro, quando basta per devastare le gambe di un avversario riducendolo -probabilmente- ad una temporanea immobilità. Dopo aver svolto il loro compito ridiscendono lentamente fino a tornare nelle viscere della terra da cui provengono.
    TIPO»Offensivo
    DURATA»Immediato
    CONSUMO»Medio

     
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  5. ~ Canario
     
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    *Uhhh che bello inizia lo scontro!*

    Vide, valutò ma inizialmente non decise.
    Fu fermo e calmo, in fondo perchè spaventarsi, lui stava solo OSSERVANDO l'incontro dagli spalti!

    *Geniale! Un attacco diretto vediamo come se la cava il ragazzo!*

    Ma subito il suo pensiero fu interrotto da un lampo di ragionamento stranamente sensato

    *Cazzo! Ma questo sta attaccando me!*

    Oramai Rain era su di lui quindi non potè fare altro se agire d'impulso: come già era accaduto con Qadesh si rannicchiò a terra evocando tutto intorno a lui uno scudo nero ricavato dalla sua stessa ombra.
    Chiuse gli occhi aspettando che il colpo impattasse sulla barriera ma sentì invece una potente raffica arrivare dal suo fianco sinistro.

    *Ok sono salvo, ora devo togliermi dal ring o rischio di farmi male!*

    Dissolse la barriera e scatto in alto, volando il più veloce possibile tentò di raggiungere il limite estremo dello stadio.
    Molte persone si allontanarono spaventate: non si sa mai cosa frulla nella testa di un pazzo.

    *Perfetto da qui si vede benissimo!*

    Si sedette su una piccola seggiola poi sorpreso dallo sgomento della folla circostante un dubbio pervase la sua mente:

    *Cavolo mi guardano tutti... ci deve essere qualcosa che non va! Cosa sarà mai? Diamine perchè mi fissano?! NO! Vuoi vedere che! Ho sbagliato classe! Nooo questo è il sonno... cazzo che vergogna!*

    Fay divenne rosso come un peperone poi si rivolse ad una signora li di fianco che basita lo fissava:

    "Mi scusi professoressa Elies non succederà più!"

    La donna non seppe cosa rispondere e rimase ancora più sconcertata di prima nel vedere che il biondo ora fuggiva velocemente verso l'uscita.
    Corse via giù per le scale dello stadio e si perse tra i cunicoli: ormai non c'era più nulla da fare: il pazzo era andato.




    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Nome: Controllo dell'ombra
    A quanto abbiamo intuito Fay è capace di modellare le ombre a suo piacimento, regolarne l'intensità, spostarle infrangendo ogni legge dell'ottica e facendole emergere (restano comunque ombre intangibili) senza provare fatica.
    Può anche farle diventare corpi solidi e tangibili di qualsiasi forma e durezza, questo però gli costa un consumo di mana.
    Spostare, modellare, regolare l'intensità e farle emergere: Passivo
    Rendere tangibile: Variabile (Dipende dal numero di ombre che vengono rese tangibili)

    Il consumo per lo scudo d'ombra è Alto

    Per volare ho usato questo:

    CITAZIONE
    Anello del volo
    Questo anello rubato al laboratorio permette a Fay di librarsi in volo.
    Velocità: quella dell'energia di Fay
    Consumo: passivo

    Mi ritiro XD

    Se a qualcuno non va giù la mia fuga autoconclusiva me lo faccia sapere: editerò il post :sisi:
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    B Ø S S™

    Narrazione
    CITAZIONE

    In scrittura non si nota nessun errore di rilievo (a parte l'immotivata presenza di spazi bianchi dopo gli apostrofi), ma neppure nessun virtuosismo eclatante. Il giocatore dimostra di possedere le basi della lingua italiana e di sapersi destreggiare in una narrazione introspettiva più che discreta, che però -devo avvisare- a tratti si rivela un po' meccanica. Per tale motivo consiglio fortemente di evitare lo stile didascalico quando si immerge nella mente del personaggio, perché appiattisce un tono che altrimenti potrebbe essere gradevolmente confidenziale. Per "stile didascalico" intendo il modo in cui vengono trascritti alcuni pensieri di Rain, che all'interno della sua testa sembra perfettamente consapevole di dover spiegare tutto (fin nei minimi particolari) ad un pubblico di cui invece non dovrebbe essere a conoscenza. Per carità, ci tengo a specificare che gli scorci psicologici e retrospettivi sono sempre un argomento interessante, però andrebbero affrontati con un approccio più spontaneo e naturale, senza plasmare troppo i processi mentali del personaggio in base a quello che il lettore (secondo l'autore del testo) deve venire a sapere, perché così l'effetto risulta leggermente forzato. Detto ciò, ci sono degli ostacoli da superare anche nella fluidità e nelle scelte lessicali, ma nulla di terribile, anzi. Ho idea che del semplice esercizio -fornito dalle future esperienze in gdr- sarà più che sufficiente a colmare le lacune del giocatore, che di sicuro non manca di impegno. Vorrei quindi che, se possibile, prendesse la mia critica non solo come un suggerimento costruttivo, ma anche come un incoraggiamento, perché la materia prima non manca... basta lavorarla.


    Strategia
    CITAZIONE

    Materiale insufficiente alla valutazione.


    Sportività
    CITAZIONE

    Materiale insufficiente alla valutazione.


    Puntualità
    CITAZIONE

    Nessun giorno di ritardo.


    ~ Canario

    Narrazione
    CITAZIONE

    Frizzante, ironico, mai noioso -seppure drasticamente semplice, rapido ed avaro di descrizioni. Onestamente, un giorno vorrei poter leggere un suo post scritto con lo stesso estro creativo, ma con maggiore ampiezza e dovizia di particolari. Lo dico per puro capriccio personale, perché le scene di Fay mi danno sempre l'impressione di un "assaggio" appetitoso: fanno venire fame, ma sono così scarne da non riuscire a soddisfarla. Lo stile assomiglia a quella di uno script fumettistico: brevissime didascalie, intermezzate dalle battute che dovrebbero finire dentro ai balloons, illustrano in modo sintetico lo sfondo e le azioni dei personaggi. Mancando i disegni, tuttavia (e non intendo che bisogna inserire nei post qualche immagine di Fay, ma che la finalità del gdr by forum è diversa da quella del fumetto), ci si trova purtroppo costretti a riconoscere che, dal punto di vista narrativo, i brani sono estremamente poveri. Gli spunti non mancano (soprattutto quelli comici...): si tratta solo di svilupparli in maniera più consona ad un racconto, ma -mi raccomando- senza rinunciare all'impronta unica che caratterizza la scrittura vivace e spumeggiante del giocatore. Forza e coraggio.


    Strategia
    CITAZIONE

    Materiale insufficiente alla valutazione.


    Sportività
    CITAZIONE

    Materiale insufficiente alla valutazione.


    Puntualità:
    CITAZIONE

    23 giorni di ritardo.




    Verdetto

    Per ritiro dell’avversario viene assegnata a
    vincitore dello scontro; a lui la possibilità di concludere in-GDR il duello.

    Conformemente alla delibera sottoscritta ad inizio torneo sono proibite le scene di omicidio, mutilazione e furto.
     
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5 replies since 1/3/2009, 01:33   293 views
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