Y u e VS Hisagi Shuhei

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    A Mad Tea Party

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    Anonymous

    The Warrior Day IV
    Turno III - Girone II


    - Y u e VS Hisagi Shuhei -

    Campo di Battaglia: Arena Tenkaichi di dimensione 100x100 metri
    Condizioni Ambientali: Cielo sereno, temperatura mite
    Limite di Tempo: 9 Maggio
    Post Minimi: Presentazione + 3 Post Attivi
    Limitazioni: 2 slot tecnica per ogni turno
    Penalità: Dopo il giorno di mancata risposta
    Primo Post: Yue


    Condizioni di Vittoria:
    ~ Morte Avversaria
    ~ Resa Avversaria
    ~ Perdita dei Sensi per esaurimento forze
    ~Abbandono



    Criteri di Giudizio
    Come da regolamento ci si baserà su Lealtà, Strategia, Scrittura e Puntualità con voti da zero a cinque.
    Tutti e i parametri sono da considerarsi alla pari; nessuno vale più dell'altro.



    NOTA: I personaggi sono soggetti al criterio dei giudici sia per ogni tecnica/abilità singolarmente sgravata sia per schede complessivamente power-player.

     
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  2. Y u e
     
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    Fate si che le vostre spade non siano mai sazie del sangue del nemico,
    né le vostre anime paghe della luce di Jiashin.
    La vittoria è solo il preludio della prossima battaglia.
    Il massacro è solo l'assaggio prima del vero banchetto.



    Si radunavano in una cappella sconsacrata dedicata ad un dio pagano, oggi dimenticato, il luogo perfetto per un culto nuovo, dedicato ad un dio giovane che infondeva nuova luce in cuori inariditi dal cancro nero e oscuro chiamato noia. Iniziavano sempre per gioco, piccoli nobili o giovani rampolli borghesi attirati dall'ebrezza decadente del satanismo, così da sfuggire a giornate trascorse nell'ozio e nel lusso, costretti a sopprimere i propri bassi istinti per le catene dell'etichetta, dell'educazione. In quelle notti con maschere sui volti e mantelli e cappucci a nasconderne le fattezze liberavano ogni freno e diventavano come bestie, godendo nel lasciare finalmente liberi i propri istinti. All'inizio era come un gioco; uno stupro di gruppo ai danni di una sfortunata, mozzare il collo ad un cappone rubato ad una famiglia di contadini oppure un'orgia alimentata dai fumi dell'alcool e delle droghe, nulla che possa suscitare più di qualche racconto macabro. Le autorità chiudono un occhio anche quando iniziano a comparire scritte nel muro fatte con il sangue, non importa se poi è sangue di un gallo, basta dire che quel sangue è di un sacrificio al Dio ed ecco che fioccano storie su massacri immani di decine di vergini ad altari sacrileghi.
    Si: iniziava come un gioco. Poi però il gioco finiva ed iniziavano le vere violenze. Le torture a chi, stanco, decide di chiamarsi fuori. Allora il gioco finisce ed arrivano loro, persone mai viste che da un giorno all'altro guidano i riti, ordinano i soprusi, orchestrano autentiche uscite di branco. Dicono che il dolore è un'offerta al Dio e in breve non basta più portare con se un monile con un cerchio in cui vi è iscritto un triangolo, serve una prova vera, tangibile. Bisogna portarlo sulle carni, quel simbolo, perché bisogna dimostrare che la propria fede è forte.

    ... Si finisce in serate come quelle. Drogate, stuprate e poi denudate, infine legate ad un altare che molti anni prima veniva usato per bruciare primizie dei raccolti in modo da inaugurare il periodo della semina. Mentre i fedeli recitano le preghiere al Dio, il ventre viene aperto, gli organi estratti e mostrati alla vittima ancora in vita, ancora lucida per le droghe e per l'adrenalina. Nessuno urla. Nessuno geme. Nessuno muore. Alcuni piangono, ma di gioia, perché quello che era iniziato come un gioco diventa una vocazione quando il tocco del Dio giunge su di loro ed i cuori battono ugualmente perfino se strappati dalle casse toraciche, macabro segno del volere del Dio.

    Si fanno chiamare Culto di Jiashin.



    « Fratelli, aiuto!! »
    Crollò all'entrata, tre passi dopo aver spalancato le porte interrompendo la Messa Nera. Gli incappucciati erano in attesa in circolo, mentre uno di loro violentava una ragazza, in paziente attesa del proprio turno. Dovettero voltarsi di scatto e non furono in pochi che pensarono alla fuga temendo che la causa di tutto quel trambusto fosse la polizia, o peggio. Girava voce che c'erano dei giuda che avevano confessato tutto al parroco e che sarebbe arrivata l'inquisizione, ma non era quello il caso. Il confratello che aveva fatto irruzione gridando aiuto ed infine era crollato a terra si stava tenendo le viscere che fuoriuscivano da un ampio squarcio lungo tutto il suo ventre.

    « Aiuto! »
    Gemette ancora. A rispondere fu una voce di donna proveniente da uno degli incappucciati, una voce forte, matura e autorevole.
    « Fratello Bran, abbi ritegno nella casa del sommo Jiashin, stai imbrattando il pavimento con le tue interiora. »

    L'uomo strinse i denti e si trattenne dal rispondere in modo scurrile, cercando al contempo di rificcarsi gli intestini nello squarcio, con foga, temendo di morire per davvero, stavolta.
    Frattempo la violenza carnale sulla ragazza continuava impeterrita, il cultista che la stava montando non si era nemmeno reso conto dell'accaduto.
    « C... c-c'è una donna... »
    Urlò fra gli accessi d dolore. In molti si scambiarono sguardi costernati da dietro le maschere, ma la voce della donna che prima aveva parlato rimase salda.
    « Cosa intendi? Di chi stai parlando? »

    « Di me, sorella. »
    Anche l'anta disconnessa della porta che non era stata aperta da Fratello Bran si spalancò ed una figura ammantata in un mantello da viaggio logoro e sdrucito fece la sua comparsa. Non era alta, né emanava un'aura di possanza, era piuttosto una figura minuta le cui forme femminili e generose erano visibili perfino se coperte dal mantello.

    « Oooh » una figura massiccia si fece largo fra i cultisti, tolse la maschera e calò il cappuccio mostrando un cranio calvo e glabro, sgradevole e più volte sfigurato come da orrende ustioni. Si leccò la lingua in uno stato di eccitazione indotto da chissà quali erbe, mentre estraeva un coltellaccio da sotto la veste, avvicinandosi per poi gettarsi sulla straniera. « Jiashin è stato generoso con noi, oggi. SACRIFICHERO' QUESTA SACRILEGA!!! »

    La donna non si mosse. Il pugnale le trapassò il petto con un suono sinistro. Sfondò la cassa toracica lacerando le carni e raggiungendo infine il cuore, che andò in pezzi con uno schizzo di liquido cremisi. L'uomo mandò un grido di trionfo intonando una lode, ma gli morì in bocca. Nella chiesa, nessuno si mosse. Il silenzio più totale regnò per un istante, mentre la donna non accennava a cadere. Infine gli occhi dei presenti registrarono un movimento improvviso mentre ella sfoderava una spada con un canto di acciaio sul legno del fodero, poi la testa del suo assassino si schiantò contro la parete più lontana, rotolando per qualche attimo prima di fermarsi. Le palpebre del cranio mozzato si mossero a destra ed a sinistra, infine si dilatarono mentre la bocca si contraeva e l'uomo decapitato urlava.

    « FRATELLI!!! AIUTO, FRATELLI!!! LA MIA TESTA!!! QUELLA PUTTANA MI HA TAGLIATO LA TESTA!!! »
    Ma l'unica che le rispose fu proprio il suo boia. Yue tolse il pugnale dal proprio petto palesando l'immortalità che era propria dei benedetti dal Dio, rivelò le sue fattezze ed i lunghi capelli neri ricaddero morbidi sul mantello consunto mentre sollevava Seere e ne leccava il sangue dalla lama.
    « Lodevole proposito, il tuo, fratello. E' solo un peccato che io non possa essere un valido sacrificio per il nostro Dio, altrimenti mi sarei data con tutta me stessa. Purtroppo, io sono già stata sacrificata. Il mio nome è Yue, sono un Apostolo benedetto da Jiashin. Giungo fra voi per portare la sua parola ed il suo volere. »
    Uno ad uno i presenti si inginocchiarono intimoriti ed una voce si levò fra loro.

    « Cosa comanda il Dio? »
    Chiesero titubanti.
    L'Apostolo dai capelli corvini non esitò nel rispondere.
    « Un'orgia, fratelli miei. »
    Disse loro con un sorriso sadico sulle labbra perfette.
    « Jiashin-sama intende compiacersi di un'orgia di sangue. »



    L'arena.
    Entrò con la nodachi al fianco, con il vento che spirava giocando con i lembi del del mantello logoro e lacero che l'avvolgeva completamente. Sotto il cappuccio tirato su a mettere in ombra i lineamenti, Yue osservava il campo senza vederlo, vedeva gli odori che turbinavano e si raccoglievano in decine di scie, simili a drappi di diverso colore a cui lei sapeva dare nomi di altre sensazioni che a loro volta la conducevano a nomi di concetti... e di persone.

    Hisagi.
    Quella notte non aveva dormito. Non c'era riuscita... aveva pregato a lungo il suo dio, e con passione fremente. L'aveva scongiurato per un segno o un miracolo fino a sfiancarsi, a sfinirsi, finché non era crollata sul letto. Perfino allora non era riuscita a chiudere gli occhi e addormentarsi, era rimasta immobile senza capire il perché. Ma adesso... adesso capiva. Era in quell'odore il segno di Jiashin. Era in quel profumo il suo miracolo.
    Si: avrebbe potuto ammirare ancora una volta il rosso così intenso della voce di quell'uomo, e nella gloria del Dio avrebbe potuto glorificarsi nella battaglia, affrontarlo fino a far spillare il suo sangue da innumerevoli ferite; sangue rosso! Sangue intenso! Rosso come la sua voce... Tutto in Hisagi era un cremisi dalle mille sfumature, cremisi come il nome della nodachi di Yue e cremisi come Jiashin stesso! Perché il rosso scuro è il rosso del Dio ed è quindi anche il rosso dei suoi apostoli. Un segno!

    « Hisagi!!!! »
    Sorrideva. Si strappò il drappo di dosso e quello volò via sulle ali del vento che spirava quel giorno. Era felice. Ci sarebbe stata battaglia, e poi un'orgia di sangue. Distese le braccia al cielo e la folla trattenne il fiato, un centinaio di membri del culto si celava in quello stadio ad attendeva soltanto un suo cenno, una sua parola. Aveva atteso così tanto quel giorno... così tanto...

    Era talmente felice ed eccitata che non riusciva a credere di essere lì, in quell'attimo di pura gioia che va condensandosi in un singolo colore, tanto intenso da farle del male. Sfoderò la spada in un gesto imperioso, gettò via il fodero che rimbalzò a terra per poi concludere la sua corsa fuori dall'arena, sollevò la spada e la portò davanti a se. Si specchiò in quei due metri di acciaio tanto affilato da fendere l'aria stessa, ed al suo interno vide riflesso quanto aveva soltanto sognato nel corso delle sue preghiere ferventi al Dio.
    Sussurrava appena, rivolta a quella stessa spada...

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    « Vieni... ti prego. Non farmi attendere ancora, non ne posso più. Sbrigati, ti prego. Vieni... »


    SPOILER (click to view)
    Status »

    Fisico ~ Eccellente.
    Psicologico ~ Eccellente.
    Riserva ~ Completa
    Consumi impiegati ~ Nessuno
    Tecniche in gioco ~ Nessuna
    Seere ~ Conficcata nel terreno alla sua destra


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    Equipaggiamento:
    SeeRe, RoSSo CreMisI
    Nodachi di duecentotre centimetri

    Abilità Passive:
    IsTinCt
    Apparato sensoriale riassunto in un unico supersenso
    enormemente potenziato che comprende tutti gli altri.

    Abilità Attive:
    Nessuna

    Note:
    Gli auguri ce li siamo già fatti su MSN,
    in questa sede mi limiterò ad un sano
    *scuote l'Andre alla velocità della luce* XD

     
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  3. Hisagi Shuhei
     
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    _Called from Above «

    »#1 - Intro_
    _ReuniOn [Third Round]

    Non c'è stato un inizio, né ci sarà mai una fine.
    Il tempo, per quelli come noi, è un concetto puramente relativo. Impari a comprendere cosa sia molto in fretta, quando ti trovi coinvolto in certe attività. Viaggiarci attraverso è un ottimo modo per dimenticare rapidamente tutto quello che avevi imparato a riguardo. Diventa tutta una questione di spazi: avanti, indietro, su o giù. E cominci a vedere le cose -tutte le fottute cose- da angolazioni diverse, nuove.
    Per esempio ti rendi conto che la vita non è breve: è brevissima.
    Va goduta fino in fondo, ma molti non lo capiscono, presi da chissà quali e quante prospettive di longevità. La vita eterna è pura utopia, persino per chi trascende spazio e tempo come noi. Se siamo déi? No, non esistono divinità, stanne certo. Da nessuna parte. Ci sono solo creature, ed è vero che alcune sono più potenti di altre, ma noi ci distinguiamo perché siamo eterni in un modo tutto nostro. Esistiamo oltre il continuum -è così che lo chiamano- e lo attraversiamo costantemente: siamo viaggiatori.
    Non abbiamo una casa, ma abitiamo molteplici luoghi. Tutte le dimensioni, le epoche storiche e persino le anomalie...noi le controlliamo dall'interno. Sentinelle? No amico, sei ancora fuori strada. Il nostro lavoro è ben diverso da quello di chi mantiene l'ordine; anzi, quel che facciamo è proprio il contrario. Assaltiamo, rubiamo, compiamo ogni genere di nefandezza per raggiungere gli scopi dell'Organizzazione.
    Spesso succede pure che qualcuno dia di matto, vada fuori dai binari. C'è chi si fa prendere alla testa dal potere, inizia a massacrare i suoi compagni e cerca di creare la sua piccola grande "Cuba" in una dimensione di scarso interesse. Altri preferiscono l'azione, così diventano cieche macchine da guerra prive di un obiettivo preciso fuorché la violenza stessa.
    Il mio compito è tenere d'occhio tutti questi schizzati, assicurarmi che non diventino un problema per l'Organizzazione. Fin quando questo non accade, mi diverto ad osservarli da lontano. E li lascio vivere. Siamo una società democratica, in fin dei conti. Bastardi sino nel midollo, ma democratici.
    Chi siamo?

    Ci chiamano semplicemente Razziatori.

    Complesso del Warrior Day IV
    Osteria 'La Cagna Bagnata'
    la sera prima dello scontro

    Quella locanda puzzava di vomito e sudore.
    C'era dentro ogni genere di feccia umana, dagli assassini ai ricettatori, dai ladri alle puttane. Queste ultime avevano un aspetto che ben si sposava con il lerciume del salone di ritrovo: escrescenze di ogni forma e colore ricoprivano i loro visi, come abiti portavano stracci sudici e logori, per non parlare dei corpi inguardabili. Piuttosto che pagare per andare con una di quelle, Hisagi avrebbe volentieri scopato con una mucca.
    Tracannò l'ultimo boccale, fissando nuovamente il vuoto dinnanzi a sé. Quel torneo cominciava a dargli sui nervi ed il fantomatico quinto turno non era certo dietro l'angolo. Si domandava quanti altri insulsi avversari avrebbe dovuto falciare, prima di trovarsi davanti qualcuno di decente, o per lo meno divertente.
    arriva al quinto turno, e ne riparliamo.
    Al solo pensiero di quegli occhi, la sua mano strinse talmente forte il boccale di birra da frantumarlo in mille pezzi. Digrignava i denti, mentre nella sala -fino a quel momento una bolgia- era calato un silenzio di tomba. Tutti fissavano lui, lo Sfregiato. La maggior parte degli avventori era spaventata, altri semplicemente cercavano di non incrociarne lo sguardo. Un trio di ubriachi scoppiò a ridere come se avessero appena sentito la barzelletta più divertente del mondo.
    Lui ignorò ogni singolo individuo presente in quel cesso schifoso, alzandosi in tutta calma.
    Barcollò.
    Forse aveva bevuto troppo, quella sera? No, si rese conto che l'alcol non aveva niente a che vedere con quel suo tentennamento. Erano i tachioni la causa di tutto: la realtà di Endlos aveva vibrato per un istante, stabilizzandosi in un batter d'occhi. Non era la prima volta che avvertiva scosse simili, da quando era arrivato su quel piano dimensionale.
    Un'anomalia.
    L'avevano mandato a crepare su una fottuta anomalia spaziotemporale.
    Sorrise fra sé e sé, maledicendo i vecchiacci del comando e dirigendosi verso l'uscita. Intanto, il silenzio era diventato brusio e quindi nuovamente casino. In quel porcile a nessuno importava che lui fosse uno degli atleti del torneo; ci si trovava bene proprio perché passava inosservato e senza sgradevoli rotture di coglioni. Gettò qualche moneta all'oste, rivolgendo alle baldracche in "bella mostra" all'ingresso uno sguardo disgustato, per sparire infine oltre la porta. Nella notte, sotto la pioggia scrosciante che sembrava volerlo perseguitare.
    Prese a camminare in silenzio, godendosi l'acqua che gli lavava via ogni pensiero, liberando la mente per l'incontro del giorno dopo. Non sapeva chi sarebbe stata la sua nuova vittima, ma sperava in qualcuno che almeno sapesse sollevare una spada. Dei pochi che erano rimasti in ballo, nemmeno conosceva le identità. Se Yue, Romeo o la figlia di Antares fossero ancora fra i partecipanti, non gli era dato sapere.
    O, per meglio dire, non gli importava affatto.
    Svoltò fra i vicoli della baraccopoli che ospitava, fra le altre cose, la stamberga degli alloggi. In lontananza poté scorgere l'arena, ancora illuminata da chissà quali rozze tecnologie. Sorrise, fermando la sua passeggiata lì dove si trovava.
    arriva al quinto turno, e ne riparliamo.
    Cinque.
    Un numero niente male, ma che avrebbe dovuto aspettare ancora un po'.
    Aveva di meglio, sotto mano:
    aveva
    il
    t r e

    Complesso del Warrior Day IV
    Ingresso dell'Arena


    Tre passi ancora, e sarebbe stato fuori da quel corridoio.
    Già sentiva le urla della folla, gli schiamazzi cui si era rapidamente abituato durante il torneo. In cuor suo, pregustava l'apice di silenzio che avrebbe accompagnato la sua entrata, per due volte poco gradita dal pubblico. Stavolta però neppure ci fece caso. Inizialmente perché stava contando i propri passi con metodica freddezza; successivamente perché la sorte volle distrarlo da ogni altro pensiero.
    Quando emerse alla luce del giorno non fu accolto con clamore, né si accorse subito di ciò che il ring gli riservava. Era ancora troppo lontano, troppo immerso nei suoi calcoli.
    Salì i gradini del quadrato bianco: tre.
    Aveva le mani in tasca, il capo leggermente chino. Una spada per fianco, con le fodere appese allo shihakusho nero. La roja lungo il destro e la négra presso il sinistro, entrambe pronte per la violenza che le attendeva. Solo in un secondo momento Hisagi sollevò lo sguardo, immobilizzandosi come la notte successiva. Dopo un istante di sorpresa sul suo volto apparve gradualmente un sorriso che presto divenne folle risata.

    «Suerte!!!»

    Gridò, esaltato.
    Fra tutti gli stronzi possibili, non avrebbe mai osato sperare di poter mettere le mani su di lei.
    Y u e
    Tre lettere, semplici da ricordare quanto quel corpo fenomenale che la vestale di Jiashin già mostrava -puttana- all'intero stadio. Coperta soltanto dalla solita casacca da scolaretta porca, lo aspettava a braccia aperte. Una scelta d'arti inusuale, certamente. Sembrava accaldata, come sempre: una cagna in calore.
    La sua cagna in calore.
    Si leccò le labbra a quel pensiero, estraendo la 03 nel riprendere la camminata verso l'avversaria. Tre lame si sarebbero affrontate di lì a poco: Seere, la nodachi che si ergeva accanto alla vestale, contro la sua Principessa e la Mala Suerte. E ogni volta che quel numero si mostrava a lui, il Desfigurado ne godeva.

    «Yue» sorrise, ora con malizia «Yue, Yue»
    Lo ripeté tre volte, per gustarsi ogni singola lettera di quel meraviglioso nome dal triplice significato: sesso, sangue, spade.
    Si fermò quindi a nove metri da lei: uno spazio sufficiente ad elaborare contromosse in caso di attacco repentino. Con fare ironico, cominciò a guardarsi attorno apparendo come spaesato, confuso.
    «Che strano, tesoro. Qui ci siamo solo io e te....» ridusse gli occhi a due fessure maligne ed inclinò la testa di lato «...dov'è quel tuo amichetto...?»

    Finse di pensarci un attimo, sfoggiando infine uno sguardo omicida.
    La fissò negli occhi, provocandola ben conscio delle sue reazioni impulsive da fanatica religiosa.



    «Dov'è il tuo dio

    Il terzo scontro era già cominciato.



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
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    Hisagi Shuhei
    {69HS003}

    -Condizioni Fisiche_ Illeso
    -Energie_ 100%
    -Equipaggiamento_ Scarlet Princess {Estratta, mano Dx}; Mala Suerte {Infoderata}
    -Passive_ Percezione delle aure entro 30 metri, insensibilità al dolore e power-up del 50% passivo alla Forza fisica {Tres}.
    -Tecniche_ -
    -Note_ Finalmente qualcuno che non mi lancia addosso gallinacei o che non scorreggia fiamme. XD
    *scuote a velocità straordinaria[citazione necessaria]*
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    CITAZIONE
    -03, Scarlet Princess_ Manifestare attaccamento verso qualcosa non è da Hisagi. Eppure, come per tutte le regole, anche questa ha un'eccezione. Anormalità che prende la forma di una raffinata katana unica nel suo genere. Robusta più delle sue simili ed affilata il doppio, quest'arma possiede una bellezza che va oltre l'esteriorità. E' una Principessa. Scarlatta come l'intreccio della pelle di manta che ne copre l'elsa, sanguinaria come la lama intarsiata e assassina come il padrone. Parrebbe essere l'unica e prima "amante" del Guerriero Sfregiato, che la tratta come facesse parte di sé, una sorta di anima materializzatasi con fattezze di spada. Non si sa quando il Razziatore ne sia entrato in possesso, né come mai sia stata marchiata con quel "03" sul piatto della lama, grossolano intarsio nero. Sono numerosi i resoconti che la mostrano in mano allo Shuhei, intenta a battersi contro i nemici più disparati. Non ha niente da invidiare alla compagna ben più famosa e potente, in quanto a pericolosità, ma le è nettamente superiore per valore affettivo. Lo Sfregiato non se ne separerebbe mai, se non per brevi periodi di tempo, e in nessun caso l'affiderebbe alle cure di qualcun altro. Certamente non si può definire il suo rapporto con quest'arma come "morboso", ma poco ci manca.

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    CITAZIONE
    -Tres, Inner Scars_ Tre sono le cicatrici che Hisagi porta con sé, visibili a chiunque lo guardi in volto. Ne ha fatto un perno della propria esistenza, poiché su quello stesso numero si basa tutta la sua concezione cifrata della vita. Tre, il numero della sua arma prediletta, tre per tre: nove, la cifra che ha fatto propria. E di trio sempre si parla, se si accenna ai poteri innati che lo Sfregiato porta dentro di sé ed in sé. Uno lo ha dalla nascita, ed è la forza con la quale si differenzia dalla massa: esile e longilineo, nasconde in quella muscolatura tonica ed agile una brutale potenza che gli consentirebbe di rivaleggiare con un bruto dalla mole ben maggiore rispetto alla sua. Il secondo è la resistenza, un dono ed una maledizione insieme. Hisagi non può provare dolore, sebbene il suo senso del tatto sia ancora ben presente. E' un difetto del suo sistema nervoso, a causa del quale ogni ferita non verrà accusata. Mai nessun campanello d'allarme avvertirà il suo cervello del danno subito, con i benefici che ciò comporta -è inarrestabile in battaglia- ed i pericoli del caso -un braccio rotto non notato, uno squarcio mortale non calcolato, porterebbero tremende conseguenze-. Ciò, difatti, non gli impedisce di subire dei danni: un arto fratturato sarà inutilizzabile non per la sofferenza che causerà, ma per l'impossibilità di muoverlo, e così ogni altra ferita. Il terzo, ed ultimo potere "innato" è la percezione delle aure entro un raggio di trenta metri. E' una sorta di regalo della sua consorte, la Principessa Scarlatta: un tempo era lei a conferirgli quest'abilità, col solo contatto fisico. Ora neppure quello è più necessario, perché lo Sfregiato ha sviluppato da sé un sesto senso che permette di conoscere la posizione, l'entità delle creature che lo circondano, e soprattutto distinguerne la presenza. {3 Passive}

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  4. Y u e
     
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    Che vi deridano! Che sputino sul vostro nome.
    Ma gli uomini non sono uomini senza una fede. E allora dove sono i loro dei?
    Esibiscono loro, come voi, segni tangibili del tocco divino?
    Jiashin è in ognuno di voi, il suo sguardo vi segue ad ogni momento.
    Siete portatori del suo volere, l'unica prova di cui avete bisogno è l'immortalità che vi lega a lui.
    Nella vita... oltre la vita. Devoti a Jiashin.

    CITAZIONE

    «Yue. Yue, Yue.»


    Chiuse gli occhi, in modo da vedere meglio quel suono così... bello.
    L'aveva dimenticato. Oh, sommo Jiashin, come aveva potuto? Aveva dimenticato quanto fosse bello quel cremisi. Erano schizzi di sangue scarlatto su di una tela imbrattata di migliaia di colori scuri e squallidi, verdi dozzinali come erba sporca di fango; bruni come sterco di cinghiale o come terra su cui i cani avevano orinato. Su tutto spiccavano quei suoni, ed uniti insieme formavano il suo nome. La stava chiamando. Lei declinò il capo all'indietro sorridendo, senza dischiudere le palpebre, era come se stesse offrendo il collo al suo amante.
    CITAZIONE

    «Che strano, tesoro. Qui ci siamo solo io e te....
    ...dov'è quel tuo amichetto...?»


    Di chi parli, Hisagi? A chi ti riferisci?
    Un flash e le geometrie perfette di una voce suadente, così diversa da quel rosso intenso che era proprio di Hisagi eppure a suo modo ancora più affascinante, meno intensa ma eppure inebriante come un vino pregiato. La voce di colui che aveva eletto come il suo unico signore, il solo, unico sebbene soltanto di nome, soltanto per le parole di una prostituta. Ne era certa: Hisagi si riferiva ad Antares, al loro mandante, colui grazie alla quale erano stati chiamati. Allargò impercettibilmente il sorriso per un brevissimo istante, cullandosi in quella certezza. Sei geloso di lui, Hisagi? E' per questo che lo nomini?
    CITAZIONE

    «Dov'è il tuo dio?»


    Smise di sorridere.
    Sgranò gli occhi neri come perle in cui avvampò per un istante l'ira, abbassò lo sguardo finché non fu conficcato come una lancia sul volto sfregiato di lui e fremette esitando indecisa su cosa rispondere.
    « Devi... devi sempre cercare di rovinare tutto?? »
    Le sfuggì una mezza risata di derisione. Si: era così. Sempre. Lui doveva cercare di rovinare sempre tutto. Lo odiava, per questo. Una volta l'aveva costretta a camminare per miglia, perché per rabbia aveva abbattuto i cavalli, ma non solo; c'era quella sua sciocca avversione per il suo signore che non riusciva a spiegarsi, la fottuta necessità tutta maschile di essere i soli esemplari alfa del branco.
    Eppure... eppure... non riusciva proprio a odiarlo per più di qualche istante. Un tempo che sarebbe stato sufficiente ad ucciderlo ma che però era troppo poco per non perdonarlo.

    « Ma... Stavolta non ci riuscirai... »
    Improvvisamente aveva lasciato la sua espressione di rabbia. Adesso sul suo volto c'era un sorriso dolce, passionale, aveva leggermente dischiuso le labbra e si stava passando una mano sui seni, rendendo ancora più evidenti le sue forme sotto quella camicetta tanto stretta da non farla quasi respirare. Era sporca, non meno delle baldracche che Hisagi aveva visto la sera prima, però non puzzava, mandava un odore che sapeva indefinitamente di donna.
    « Avrei voluto farmi un bagno. Se solo avessi immaginato... se solo avessi saputo che eri tu... Mi vergogno ad essere venuta a questo giorno così... »
    La sua mano proseguì lungo il ventre e poi ancora più in basso, su quel pezzetto di stoffa dai motivi scozzesi e di poco ancora più in basso.
    « Sono sporca. E sudata. Eppure guarda... »
    Poi di scatto conficcò Seere nella pietra dell'arena e piroettò su se stessa facendo svolazzare il mantello logoro come se fossero sudice ali di un angelo decaduto. Abbracciò tutta l'arena con le braccia spiegate, sorridendo e poi infine ridendo forte, di gusto, felice.
    « Mi chiedi dov'è Jiashin-sama?? Ma non lo vedi, Hisagi? Non capisci? Veramente sei così cieco da non vedere cosa ti circonda?? »
    Afferrò la spada e la estirpò da dove si trovava, avanzò verso di lui con un passo marcato, un sorriso sadico dipinto in volto, e la punta della nodachi la seguiva famelica due metri dopo, rivolta con la punta alle sue spalle, come se fosse un lupo rosso che accompagnava la padrona in caccia.
    « Lui è qui. E' attorno a noi. Non vedi di quale luogo ci ha fatto dono? Non vedi quali momenti stiamo per vivere? Questo è il nostro giorno, Hisagi. »
    Roteò l'arma fino a tenerla alta sopra la testa, con una mano sola, mentre l'altra accompagnava la sua andatura così ferocemente femminile, ogni stilla del suo essere che gridava una grazia naturale senza nome; la grazia di chi è nato esclusivamente per l'unico scopo supremo di uccidere.
    « Inebriami. Saziami. »
    Cinque metri. Quattro metri. Tre metri. Calò l'arma...
    « Poi uccidimi. »
    Piegò il corpo e scattò in avanti, caricando con un grido di furore in corpo a corpo.

    Sfruttò tutti i due metri di Seere per sferrare dalla distanza un unico fendente fatto di pura forza bruta, caricando tutto il notevole peso di quella massiccia spada a due mani e unendolo alla sua forza disumana. Inizialmente al vertice dell'arco discendente impugnava la lama orientale solo con una destra, ma all'ultimo vi aggiunse la mancina stringendo l'elsa con entrambe le mani in un fendente terribile, dritto alla spalla destra dello sfregiato. Aveva colpito partendo dal limite massimo della portata della nodachi in modo che l'impatto -se fosse avvenuto- non avrebbe bloccato la spada in posizione alta, la punta avrebbe rimbalzato e Yue avrebbe continuato a spingere, spostandola lateralmente verso sinistra se fosse stato necessario. Così facendo la nodachi nel suo impeto discendente avrebbe dovuto guadagnare la mediana del corpo di Hisagi e -senza voltarla perché forte del fatto che era una spada a doppio taglio- una scarica di energia statica ed un lieve alito di vento provocato da un lievissimo afflusso di energia spirituale dall'arma alla Vestale avrebbe preannunciato un immediato, rapidissimo e letale tondo di rimando al ventre.
    Scopo della Vestale era quello di portare l'avversario in difesa alta e poi sorprenderlo in velocità con la successiva azione. Recuperò la guardia senza continuare ad attaccare e da una distanza di circa due metri passeggiò con sguardo stralunato attorno al suo avversario, aggirandolo lentamente. Uno, due, tre passi poi colpì ancora, scattò in avanti come una gatta e Seere avvampò di energie spirituali lucenti, mentre partiva uno sgualembro in diagonale da destra verso sinistra diretto alla spalla destra dello Sfregiato. L'arma satura di energie avrebbe scaricato il proprio potenziale sotto forma di una lama energetica tagliente come un rasoio che però sarebbe stata accompagnata nel suo corso dalla nodachi stessa, che avrebbe aggiunto ulteriore potenza al colpo fino a renderlo devastante.
    SPOILER (click to view)
    Status »

    Fisico ~ Eccellente.
    Psicologico ~ Eccitata.
    Riserva ~ 90%
    Consumi impiegati ~ Bassox2
    Tecniche in gioco ~ Nessuna
    Seere ~ Impugnata


    image

    Equipaggiamento:
    SeeRe, RoSSo CreMisI
    Nodachi di duecentotre centimetri

    Abilità Passive:
    IsTinCt
    Apparato sensoriale riassunto in un unico supersenso
    enormemente potenziato che comprende tutti gli altri.
    BlooDthiRstEr
    Power-up Medio in Forza
    Abbassa di un livello i campi di forza su cui impatta.

    Abilità Attive:
    Acqua intinta del colore cremisi
    Power-up Alto in velocità
    Decremento Alto in Resistenza e Forza
    Valido solo per la seconda azione offensiva eseguita
    Fuoco intriso del colore cremisi
    Lama di energia di livello Basso

    Note:
    Hisagi e Yue hanno schede create
    con le regole di due forum diversi
    -AdD per Yue, Endlos per Hisagi,
    ovviamente utilizzano pertanto due
    diversi sistemi per la valutazione
    dei power-up alle statistiche. Per
    ovviare e non rendere caotica la
    situazione, riporterò nel riassunto
    della tecnica l'entità del power-up
    in termini di consumo, lasciando che
    sia il mio avversario a stimare
    l'equivalente per sistema da lui utilizzato XD

     
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  5. Hisagi Shuhei
     
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    »#2 - Track_
    _Bleed your god out

    Pazza.
    Sin dal loro primo incontro, fra le montagne di Celentir, Hisagi aveva sempre pensato che Yue fosse totalmente fuori di testa. Non soltanto era un'invasata religiosa, coi suoi fottuti dogmi su Jiashin e la morte, ma si riempiva spesso la bocca di parole inutili o frasi idiote. Senza contare i costanti sbalzi d'umore e quella sua fissazione per le voci. Allo Sfregiato dava l'impressione che lei le guardasse, invece che sentirle, ma erano solo mere supposizioni che non trovavano appigli concreti in nessuno dei ricordi che aveva della Vestale.
    In compenso, mentre lei chiudeva gli occhi e si lasciava cullare dalle sue parole, il Razziatore pregustava la reazione esagerata che -ne era certo- Yue avrebbe avuto dopo la sua provocazione intenzionale.

    « Devi... devi sempre cercare di rovinare tutto?? »

    Eccola, la sua puttana.
    Ecco l'unica donna che valesse la pena uccidere più e più volte.
    Rise di gusto, sprezzante dell'infedele che aveva di fronte; lui, d'altro canto, si gustò quella risposta come fosse una prelibatezza.
    Era l'antipasto, soltanto il misero preludio al vero e proprio banchetto.

    « Ma... Stavolta non ci riuscirai... »

    Inarcò un sopracciglio senza capire.
    All'improvviso Yue era diventata adorabile. Parlava con una voce suadente, priva di odio e rabbia, esattamente come un folle in preda ai suoi deliri. Ne osservò i gesti, seguendo il percorso della mano -quella mano- che scese dai seni lungo il ventre e quindi varcò le soglie della cortissima gonna. Sentì che il sangue aveva smesso di defluire verso l'alto, optando per una direzione più maschile.
    Oh, se l'avrebbe posseduta volentieri anche lì, sull'arena!
    Quella sgualdrina aveva la capacità di suscitargli le fantasie più irrefrenabili. Peccato che fosse altrettanto brava a farlo incazzare l'istante successivo. Cominciò infatti un lungo monologo di lettere e parole vuote, come sua abitudine. Hisagi smise di ascoltarla, fissando la scollatura e la minigonna con gli occhi ridotti a due fessure di lussurioso desiderio. Però, man mano che la donna continuava a vaneggiare, l'eccitazione dello Sfregiato andò scemando fino ad azzerarsi completamente.
    Divenne anzi furia cieca, quando le sentì dire quella frase.

    « Lui è qui. E' attorno a noi. Non vedi di quale luogo ci ha fatto dono? Non vedi quali momenti stiamo per vivere? Questo è il nostro giorno, Hisagi. »

    Fece volteggiare Seere sopra al capo, alla maniera di un direttore d'orchestra completamente perduto nell'estasi creativa.
    In tutta risposta, Hisagi strinse con maggior forza la sua Principessa, avvampando d'ira a causa delle solite stronzate sugli déi.

    « Inebriami. Saziami. »
    Cinque metri, quattro, tre
    « Poi uccidimi. »

    Le sorrise.
    E si gettò in avanti, ridendo come il pazzo assassino che era.
    Due, uno.
    «Prega, allora»

    Vide la nodachi saettare nella sua direzione e, per una rara volta nella sua vita, fu felice.
    Felice di poter combattere fino alla morte con un avversario finalmente degno del compito; felice di affrontare il pericolo di un'arma così potente; felice di poter giocare l'ennesima partita con se stesso; felice di poter uccidere o morire.
    La distanza fra loro era ormai quasi azzerata, il che gli permise di parare senza problemi il primo fendente dell'avversaria. Mirava al braccio destro, con una forza sovrumana che il ragazzo dai capelli corvini seppe annullare. L'impatto fu tremendo, il clangore delle spade che cozzavano l'una contro l'altra invece ebbe del magnifico. Gli dava l'ebrezza del bacio fra due amanti, feroce e dolce assieme.
    Quindi venne il sangue, il primo della giornata.
    Fu suo, ma non se ne preoccupò affatto, constatando invece con piacere estremo la rapidità improvvisa sfoggiata dalla troia sua compagna; si spostò così velocemente che per lui fu difficile anche solo seguirne i movimenti. Sentì soltanto il freddo dell'acciaio che gli mordeva il petto, schizzando il pavimento bianco di un cremisi rabbioso. Senza dolore alcuno, annotò meccanicamente il calo di forza fisica con cui la spada gli trafisse le carni. Nettamente inferiore all'attacco di un attimo prima. Nel momento in cui Yue rallentava, però, Hisagi trovò lo spazio per reagire al meglio. Si rese conto che non sfruttare tutte le proprie risorse in un duello del genere sarebbe stato poco divertente, ma tenne ancora la Mala Suerte nel fodero. Ci sarebbe stato anche il tempo per lei, più tardi. Quella consapevolezza ebbe l'unico pregio di spingerlo a lottare in modo diverso da come aveva fatto durante i due turni precedenti.
    Lo gettò nella realtà più cruda della guerra, quella cui era abituato.
    Così il terzo attacco di Yue andò a buon fine. Colpì di striscio la spalla destra del guerriero, che senza un lamento ed anzi con il più terribile dei ghigni dipinto in volto, si buttò in avanti, aggravando forse la ferita. In un lampo fu addosso a Yue. Tanto vicino da poterne sentire il profumo: un eccitante miscuglio di sudore, sangue e sesso.
    La volle, la volle intensamente.
    La volle
    uccidere.

    «Prega»

    Perentorio, secco.
    E mentre la Principessa scorreva sulla lama di Seere, spingendo l'arma nemica verso l'esterno per aprirne al meglio la guardia, lui quasi la baciò. Quell'ordine, sussurrato con un filo di voce, venne accompagnato da tre cose. All'improvviso, il rilascio della vera forza dello Sfregiato, che avrebbe fatto pressione sui sensi dell'avversaria come un compressore. La sua potenza spirituale oppresse l'atmosfera attorno ai due, furiosamente. Nello stesso istante la 03 raggiunse l'elsa, pronta a falciare dita ed avambraccio nemici, mentre la mancina di Hisagi scivolava rapidamente fra i seni della puttana, sfiorandoli sino ad arrivare al ventre. Aprì il palmo, sorridendo amabilmente.

    «Perché nessun dio ti proteggerà da me»

    Infine, la spinta.
    Un impeto di energia del tutto simile -per potenza- ad un pugno. Ma i cui effetti variavano notevolmente: invece di ferire e lesionare la superficie corporea dell'avversaria, avrebbe puntato più in fondo, là dove nessun guerriero può difendersi. Gli organi interni, una delle poche parti del corpo che non possono essere allenate. Anche la più piccola emorragia, divisa fra stomaco, polmoni e fegato, sarebbe stata un ottimo 'freno' alle esuberanze nemiche.
    Non ci sarebbe stata nessuna divinità a difendere la Vestale, quel giorno, non con il Desfigurado a tenerle testa.
    Le avrebbe insegnato a stare coi piedi per terra,
    spillandole fuori quel suo 'dio'
    goccia
    dopo
    g o c c i a.



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    image

    Hisagi Shuhei
    {69HS003}

    -Condizioni Fisiche_ Graffio sul ventre; Ferita Bassa alla spalla destra.
    -Energie_ 85%
    -Equipaggiamento_ Scarlet Princess {Estratta, mano Dx}; Mala Suerte {Infoderata}
    -Passive_ Percezione delle aure entro 30 metri, insensibilità al dolore e power-up del 50% passivo alla Forza fisica {Tres}.
    -Tecniche_ Espansione dell'aura che pressa sui cinque sensi, entità Media. {Cinco}; Attacco energetico Basso che mira agli organi {Uno}.
    -Note_ Come concordato con l'avversario *indica Mal* ho contato i potenziamenti secondo i valori di Endlos.
    image
    CITAZIONE
    -Cinco, Pressure_ I cinque sensi possono essere un bersaglio particolarmente ambito, per chi volesse fare del male a qualcuno. Essendo proprio questo l'obiettivo di Hisagi, non poteva non mancare nel suo "arsenale" un numero appositamente pensato per distruggere -o per meglio dire distrarre- le cinque percezioni sensoriali del nemico. L'esecuzione è particolarmente semplice: senza troppi complimenti, lo Sfregiato rilascia nell'atmosfera una quantità di energia per nulla modesta, che agirà sotto forma di pressione sul bersaglio. Senza infliggere danno alcuno, opererà una pressione costante -per un lasso di tempo relativamente breve- su tutti i cinque sensi. Niente di insopportabile, sufficiente però ad annebbiare vista, udito ed olfatto, irritando il tatto ed inasprendo il gusto in modo da distrarre ed opprimere la mente nemica, impedendole di fatto la formulazione di pensieri, tattiche e quant'altro in tempi brevi -o normali-, svanendo entro breve. Si direbbe un'ottima distrazione, utile anche per "far sapere" della presenza di Hisagi in determinate situazioni. {Media}

    CITAZIONE
    -Uno, Impact_ Fra i precetti che Hisagi ha fatto suoi, nell'ambito della guerra e del combattimento, uno su tutti ricorre spesso nelle sue tecniche e nei suoi attacchi: per quanto un fisico possa essere allenato, non esiste alcun modo per proteggere gli organi interni o irrobustirli. Ecco perché queste parti del corpo sono divenute fra i suoi bersagli prediletti. Ma come fare ad oltrepassare i muscoli e le ossa, per giungere là dove si soffre maggiormente? Non è stato semplice elaborare un metodo con cui riuscire nell'intento, per lo Sfregiato. Nacque tutto dal Cero, come del resto è lecito aspettarsi. Sfruttando lo stesso principio -l'accumulo di energie-, Hisagi riesce a convogliare la propria forza non solo in una materializzazione oscura e crepitante, ma anche in una ben più invisibile forma. Così facendo, a patto di riuscire ad entrare in contatto fisico con il nemico -o bersaglio- accostandogli la propria mano col palmo aperto, può scaricare il colpo in un istante, spingendo le energie all'interno dell'organismo. Un'onda disordinata ed imprecisa, che se andasse a segno danneggerebbe in maniera non grave -ma sufficiente a comportare un vantaggio- gli organi interni del nemico, quali fegato, polmoni, intestino e stomaco. {Bassa}

    image

     
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  6. Y u e
     
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    Che scoprano il dolore sul filo della vostra spada.
    Che comprendano la maestà di Jiashin attraverso la grandezza delle vostre opere.

    CITAZIONE

    «Prega, allora»


    Yue esibì un sorriso sadico in risposta e nel volgere di un battito di ali il mondo annegò urlando in un mare rosso ribollente. Il tempo cessò di esistere così come le grida dell'arena, l'alto ed il basso. Non era più di fronte allo sfregiato, sprofondava in un assoluto di pece nera e solida che la costringeva immobile, con soltanto la salda presa su Seere a farle capire che era ancora viva.
    Conosceva quella sensazione. Viveva per essa. Improvvisamente desiderò socchiudere gli occhi per concentrare i propri sensi nel fiume di emozioni che sapeva essere ormai prossimo, ma i decimi di secondo necessari ad abbassare le palpebre erano troppi. Ansimò piano, un refolo, un sussurro, poi il nero pece che l'avvolgeva venne infranto quando il corpo di Hisagi fiorì come una rosa sanguigna sul primo sangue dello scontro. Ridendo la Vestale di Jiashin continuò ad attaccare godendo di quel sangue, desiderandone ancora. Abbatté Seere sul corpo del suo amante ed un singolo schizzo di fluido rosso la colpì alla guancia, strappandole un gemito di desiderio.

    Adesso desiderava che la prendesse lì, ora, non riusciva a pensare ad altro ed il suo corpo reagiva autonomamente nell'immensa lussuria della mischia.
    L'apoteosi dello stato di bestialità cui un umano può cedere: non pensare, non vedere, non sentire, non udire, solo attaccare, colpire, uccidere, morire. Solo questo, nient'altro.
    CITAZIONE

    «Prega»


    Un normale essere umano avrebbe percepito una lieve pressione impattare sul suo corpo, seguita da uno sconvolgimento sensoriale globale che l'avrebbe lasciato stupito, esterrefatto, lasciandolo praticamente inerme di fronte al nemico.
    In quel momento Yue non aveva tatto; in compenso udiva al tocco, vedeva il modo in cui tutto ciò che la circondava la sfiorava, addirittura assaporava ogni singolo impercettibile refolo di vento che danzava lentamente e quasi impercettibilmente nell'arena. Non fu uno sconvolgimento ciò che si abbatté su di lei, bensì un autentico tsunami di sensazioni che la fecero irrigidire costringendola per un istante allo stato percettivo di un vegetale, del tutto inerme e indifesa poiché incapace perfino di capire se era ancora in vita o se era già morta. Sorrise fra se a quel pensiero, poiché era ridicolo. Jiashin era con lei, dunque come poteva morire?
    CITAZIONE

    «Perché n... rà da me»


    Scariche di energia bianca si sollevarono da terra in circolo mentre l'aria vibrava sotto la potenza delle particelle di energia spirituale che schizzarono sul filo della spada e si avventarono sul sangue di Hisagi che vi trovarono, fulmini screziati di rosso vennero emesse dall'arma demoniaca e addensate lungo il suo filo, per poi infine sparire e costringere Yue ad un sussulto di dolore puro. Contemporaneamente Hisagi le sfiorava i seni, e per quanto costretta in un caos sensoriale che le impediva perfino di manifestare le proprie emozioni tramite espressioni del viso fu certa di percepire quel tocco fugace. Infine, all'unisono, lo Sfregiato rilasciò energia direttamente nel corpo della sacerdotessa e Seere la riempì con quell'energia sporca e impura provocandole un contraccolpo tremendo. Cadde in ginocchio tossendo sangue mentre perdeva tutte le sue forze, incapace perfino di restare in piedi o muoversi. La sua muscolatura divenne elastica, il suo sangue tanto denso da sfidare l'acciaio e le cellule dei suoi organi furono tanto sature di energia da contrastare le energie aggressive che cercavano di distruggerli.
    Mentre l'annebbiamento sensoriale giungeva al suo termine, Yue percepì chiaramente come se un pugno colpisse il suo stomaco ed i suoi visceri senza passare per la barriera dei muscoli del suo ventre, un dolore lancinante la investì ma subito divenne piacere, e si ritrovò a perfino a ridere. Non si era accorta dello squarcio sull'avambraccio, sull'anulare e sul medio tracciato da Hisagi, non sentiva dolore e non aveva sensi con cui percepire il proprio sangue che scorreva copioso; sarebbe stata una delle tante ferite di cui si sarebbe resa conto soltanto ben dopo la fine di quello scontro. Per un attimo fu silenzio, Yue accasciata a terra come incapace di reagire ed Hisagi con una mano ancora aperta sul suo ventre.
    Un respiro profondo.
    Poi una voce femminile spezzata da un ansimare lento e modulato.

    image

    « Nella vita... Oltre la vita... »
    Ed impercettibilmente, come un assetato si muove verso una pozza d'acqua, Seere si sarebbe mossa lentamente laddove, a terra, una pozza di sangue si era creata, costituita dal sangue vomitato da Yue e da quello che sgorgava copioso dalle ferite di Hisagi.
    « DEVOTI A JIASHIN!!!!!! »
    Con un grido disumano la vestale si sarebbe rialzata da terra, affatto indebolita dal dolore e dalle ferite, scagliandosi verso l'alto sfruttando la sua notevole potenza muscolare e cercando di afferrare in balzo lo Shihaksuho nero indossato da Hisagi all'altezza della sua spalla sinistra, balzando verso l'alto e roteando sul proprio baricentro in acrobazia, sfruttando tutta la sua abilità nel tentativo di superare il suo avversario e di trascinarlo con se, sbilanciandolo e costringendolo a cadere all'indietro.
    Era una mossa improvvisa e studiata, basata sulla sorpresa e sul potenziamento offerto da Seere denunciato dall'improvviso emergere di scariche di energia scaturite dalla massiccia lama orientale, e che qualora essa fosse riuscita ad abbeverarsi del sangue sarebbe durato a lungo garantendole un vantaggio in termini di forza. Se la presa fosse andata a buon fine sarebbe stato arduo per il suo avversario contrastare la proiezione perché Yue sfruttava al meglio tutto il suo peso unito a quello di Seere combinato con la mera forza di gravità, e se fosse andato a segno si sarebbe ritrovata alle spalle di Hisagi con quest'ultimo spalle a terra. Solo allora la vestale si sarebbe limitata a voltarsi e sferrare una coppia di fendenti dall'alto verso il basso eseguiti stringendo la nodachi con entrambe le mani, mirando alle spalle del suo avversario in prossimità dell'attaccatura degli arti superiori, prima alla sua destra e poi alla sua sinistra.

    SPOILER (click to view)
    Status »

    Fisico ~ Ferita interna agli organi derivante da un attacco di livello basso ma di gravità dimezzata; squarcio all'avambraccio, sull'anulare e sul medio derivante da un colpo di spada, ma di entità dimezzata.
    Psicologico ~ Status Berserk
    Riserva ~ 75%
    Consumi impiegati ~ Bassox3 Mediox1
    Seere ~ Impugnata


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    Equipaggiamento:
    SeeRe, RoSSo CreMisI
    Nodachi di duecentotre centimetri

    Abilità Passive:
    IsTinCt
    Apparato sensoriale riassunto in un unico supersenso
    enormemente potenziato che comprende tutti gli altri.
    Ne consegue una resistenza al dolore
    BlooDthiRstEr
    Power-up Medio in Forza
    Abbassa di un livello i campi di forza su cui impatta.

    Abilità Attive:
    Acqua intinta del colore cremisi
    Due power-up Alto+Medio in resistenza
    Decremento Alto in Velocità, Resistenza e Forza
    Valido solo per gli attacchi sferrati da Hisagi durante il funzionamento della tecnica Pressure. Per l'attivazione è stato necessario sacrificare il sangue di Hisagi.
    Ori screziati del colore cremisi
    Potenziamento Medio in Forza
    Se Yue riesce a sporcare Seere del sangue di Hisagi, la durata è prolungata a tre turni


    Edited by Y u e - 20/4/2009, 17:10
     
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  7. Hisagi Shuhei
     
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    »#3 - Track_
    _Smack my bitch up 2 [the claws]

    Avvertiva nettamente quella sensazione.
    Una profonda, inattaccabile convinzione di palese superiorità. Crebbe sempre più rapidamente, alimentata da ogni singolo gesto che seguì il suo attacco. Aveva trasformato Yue in un pupazzo inanimato, il suo fottuto pupazzo inanimato: in quel preciso istante, Hisagi seppe di aver già vinto e, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non ne fu affatto felice. Quando la Vestale di Jiashin crollò in ginocchio, completamente preda del berserking improvviso causatole da chissà quale dannato avvenimento, lo Sfregiato sentì dentro di sé un moto di delusione.
    Aveva vinto, ma senza combattere. Non era neppure stato ferito decentemente.
    Non si era d i v e r t i t o.
    Si ritrovò a fissare la donna con sguardo vacuo, perduto. Lei era lì, davanti a lui, pronta a farsi massacrare ed incapace di reagire. I suoi organi interni erano finiti probabilmente in brandelli, la sua vita sarebbe terminata di lì a poco. Soltanto Seere gridava ancora, come se volesse continuare a combattere. Soltanto la spada mostrava un po' di palle.
    Disgustato, deluso e insoddisfatto, il Razziatore non riuscì nemmeno a formulare un insulto adeguato alla situazione.

    « Nella vita... Oltre la vita... »

    La voce di Yue lo destò dallo stato atarassico in cui era caduto.
    Aveva un tono diverso dal solito: sempre sensuale, ma lontano, malato. Ansimava come se fosse stata vittima di uno stupro di gruppo, e ne stesse godendo. Lo Sfregiato fece per ritrarre il braccio, ormai rassegnato a dover concludere il duello con quella decapitazione tante volte promessa alla puttana, ma dovette fermarsi.

    « DEVOTI A JIASHIN!!!!!! »

    L'urlo riecheggiò in tutta l'Arena, ammutolendo totalmente il pubblico.
    Lo stesso Hisagi ne fu sorpreso, ma non ebbe neppure il tempo di riprendersi che già la battaglia era ricominciata. Venne afferrato al bavero dall'avversaria, troppo veloce e scattante per poterla fermare o evitare, mentre sul volto gli compariva un sorriso completamente folle. Ogni presunzione di vittoria fu scacciata in quell'istante da un puro, prepotente desiderio di violenza. Si lasciò lanciare via, sbattendo con la schiena al suolo l'attimo dopo e vedendosi calare addosso la nodachi come una ghigliottina.
    La delusione lasciò spazio all'esaltazione
    e fu nuovamente lo Sfregiato a condurre il gioco.
    Rotolò sulla sinistra, di lato, evitando entrambe le sferzate d'acciaio che Yue gli aveva riservato. Con un guizzo fu nuovamente in piedi, pronto ad uccidere o morire. Si sentiva leggermente indolenzito, un poco sorpreso dall'improvvisa forza rivelata dall'avversaria e compagna. Cominciava a comprendere quale fosse il suo stile di combattimento: tutto basato su velocità e forza. Tecnica zero, a favore di una brutalità estrema.
    Eccitante.
    Seere brillava di luce propria, attingendo dalle piccole pozze di sangue come una sorta di aspiratore. Attirava a sé ogni goccia del liquido cremisi presente lì attorno, assetata. Gli ricordò una delle sue vecchie spade: Gorger, la Divoratrice. Quella mannaia bastarda era capace di uccidere qualcuno semplicemente con un graffio solo, aggravando immensamente le emorragie. Un magnifico strumento di morte; peccato averlo perso.
    In compenso, però, aveva guadagnato una spada migliore.
    Senza indugiare oltre, così da non permettere all'avversaria-amante di trovare una contromossa all'istante, portò la mano sinistra sull'elsa nera che ancora spuntava al suo fianco.
    Bastò sfiorarla, per essere pervaso dall'onnipotenza.
    Attorno a lui si alternarono in un singolo istante le immagini di mille mondi diversi, i loro suoni e profumi, sapori e dolori dell'intero multiverso: montagne seguite da deserti, praterie in cui eserciti immensi si affrontavano senza tregua, cieli solcati da navi volanti che sparavano cannonate verso altri vascelli. Vide piogge di sangue bagnare le case bruciate di un villaggio, madri che piangevano i propri figli e disgustosi mostri marini che serpeggiavano fra le rocce di un oceano verdastro. Fu testimone di molte cose e nessuna riuscì a ricordarne, perché la Mala Suerte lo riportò alla realtà -la sua realtà- altrettanto in fretta. Neppure un millesimo di secondo era trascorso nel piano di Endlos: Yue era ancora là, preda quotidiana del più grande cacciatore.
    Era il momento di andarla a prendere.
    Estrasse la lama dell'Antico, mulinandola in un solo gesto così da impugnarla alla maniera tradizionale. Nel farlo, divenne etereo, distorto: un'apparenza che lo rese del tutto simile ad un ologramma disturbato.
    Una spada per mano, lo Sfregiato era a poco meno di due metri dall'avversaria: l'ideale per aprire la sua guardia. Aveva affrontato altre volte dei pazzi invasati religiosi, ma mai uno che fosse capace di metterlo al tappeto in quel modo. Non poteva sottovalutare Yue, non doveva concederle nessun vantaggio....eppure lo fece.



    Scattò in avanti, animale privo di intelletto alcuno. Le zanne protese per mordere, gli artigli alla ricerca di carne. Ma in quel momento non fu lupo, non fu drago né falco. Nessuna creatura si adattava alla sua prossima mossa. Eccezion fatta per lo scorpione.
    Si gettò a terra in una scivolata che l'avrebbe fatto passare alla perfezione fra le gambe leggermente divaricate di Yue. Nel farlo allargò le braccia piegando i gomiti, accompagnando quel gesto con un sorriso.
    Poi chiuse le chele.
    Con un unico movimento richiamò ambo le spade verso l'interno, mirando con una tenaglia affilata ad una e l'altra gamba. Le avrebbe tagliato le ginocchia, per prima cosa. Allo stesso tempo richiamò una tecnica pericolosa, rara.

    «Seis»

    Sei, come i petali rettangolari di pura luce che apparvero attorno al fisico statuario della donna. Sospesi a mezz'aria per un battito di ciglia, sarebbero scattati nella direzione del bersaglio, andando -in caso di riuscita dell'attacco- a formare un ideale fiore. Concludendo la scivolata quindi alle spalle dell'avversaria, si sarebbe rialzato di scatto facendo perno sulla gamba sinistra protesa in avanti. Da qui avrebbe portato l'ultima offensiva: la coda dello scorpione. Con un gesto rapido, letale, ed approfittando dell'eventuale effetto sorpresa, avrebbe portato un taglio crescente infilando la 03 sotto l'ascella di Yue e sollevandola di scatto.
    Tutto si sarebbe tinto di sangue: schizzi cremisi avrebbero riempito l'aria, generati dalla lama stessa della Principessa Scarlatta.
    Dedicandole un'ultima, dolce
    canzone d'amore.



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
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    Hisagi Shuhei
    {69HS003}

    -Condizioni Fisiche_ Graffio sul ventre; Ferita Bassa alla spalla destra.
    -Energie_ 55%
    -Equipaggiamento_ Scarlet Princess {Estratta, mano Dx}; Mala Suerte {Estratta, mano Sx}
    -Passive_ Percezione delle aure entro 30 metri, insensibilità al dolore e power-up del 50% passivo alla Forza fisica {Tres}; apparenza distorta, come olografica e disturbata, illusione volubile ambientale per il portatore {Distorsión}.
    -Tecniche_ Petali energetici che mirano ad attaccarsi all'avversaria, esplodendo al primo consumo energetico. Alta, con danno Medio agli organi in caso di esplosione {Seis}; Fendente energetico Medio che mira ad amputare il braccio destro avversario {Scarlet Song}.
    -Note_ Avverto gli organizzatori ed i giudici che il ritardo del mio avversario in questo turno è stato causato da un mio errore di calcolo, pertanto chiedo -pretendo- o che mi si penalizzi al pari suo, o che gli si 'abbuoni' quel mezzopunticino in puntualità. *morde* L'alternativa sarebbe stata attendere giorni e giorni per postare questa risposta, ma siccome preferiamo entrambi giocare il più possibile, è stata scartata.
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    CITAZIONE
    -ø, Mala Suerte_ Non ha nome: le servirebbe se la si dovesse distinguere da qualcosa, ma questa katana è semplicemente unica. Dalla lama particolarmente scura, dotata di riflessi sovrannaturali che la fanno tendere al nero se scorta da retina umana, ha un filo particolarmente pericoloso ed al tempo stesso conserva un'integrità strutturale seconda a nessun'altra arma. E' una spada speciale, che sceglie il suo padrone come una bambina capricciosa, e lo serve come la più devota delle amanti, guidandolo con la dolcezza di una principessa. Malevola fin nel midollo d'acciaio magico di cui è composta, la Senza Nome è una delle reliquie più importanti dell'Organizzazione. Esiste da quando ha vita quest'ultima, e si dice che vaghi fra i piani dimensionali alla costante ricerca di un degno Razziatore, passando di mano in mano con la facilità di una qualsiasi puttana. Cosa la animi, non è dato saperlo. Cosa la spinga e che motivazioni si celino dietro il suo agire...sono solo incognite e vaghe supposizioni. E' certo, tuttavia, che la sua presenza significhi pericolo, poiché si schiera sempre al fianco dei Razziatori impegnati in piani dimensionali particolarmente perigliosi. Non sempre poterla maneggiare significa sopravvivenza, ed anzi alcuni dicono che porti con sé una grande sfortuna. Tant'è, che all'interno dell'Organizzazione viene denominata "La Mala Suerte", la spada della sfortuna. Si narra anche che decida di concedere solo parte dei suoi poteri ad ogni Razziatore che la impugni, a seconda delle necessità. La versione che Hisagi porta con sé non è altro che una copia, dotata comunque di immense potenzialità in quanto creata da un Antico, una sorta di divinità chiamata Antares.

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    CITAZIONE
    -Distorsión_ Chiunque impugni la Mala Suerte si troverà in un costante stato di ubiquità fra dimensioni diverse. Si tratta di una condizione indescrivibile, che permette di percepire sensazioni costantemente diverse fra loro, senza tuttavia distogliere la concentrazione dal piano di esistenza che il portatore sta calcando effettivamente. Si tratta infatti di percezioni casuali, incostanti, differenti l'una dall'altra. In un istante si può vedere una terra lontana, e in quello successivo sentire l'urlo di un bambino che piange, o l'odore di carne bruciata. Tutto per puro capriccio della spada stessa, ma con un piccolo, strano vantaggio. L'immagine del portatore, solo e soltanto se l'arma sarà sguainata, risulterà agli occhi di chiunque lo guardi sfocata, come fosse una mera illusione. Ciò non si ripercuote nella realtà effettiva, pertanto non dona alcuna potenzialità particolare, salvo creare eventuale confusione nella mente dell'avversario. {Passiva}

    CITAZIONE
    -Seis, Death Flower_ Sei. Uno fra i più pericolosi Numeri della Morte. Non a caso, proprio uno dei multipli di tre dimostra così tanta potenza. Per nulla semplice, questa tecnica consiste innanzitutto nell'istantanea evocazione, da parte dello Sfregiato, di sei raggi energetici, inodori e dalle tinte giallastre. Questi oggetti luminosi, di forma rettangolare e piatta, andranno ad "attaccarsi" all'avversario all'altezza del ventre, formando una sorta di corolla floreale quasi fossero essi dei petali. Se questi innocui e luminescenti quadrangoli si riuniranno, come attratti da una irresistibile forza gravitazionale, attorno al busto del bersaglio, la tecnica comincerà la sua opera di distruzione silenziosa. Senza causare danni, i petali attenderanno con pazienza per diverso tempo, attaccati al corpo del nemico ed immobili nella loro tremenda bellezza. Tuttavia, non appena la vittima accennerà ad un convogliamento di energie mirato all'esecuzione di una qualsiasi tecnica o abilità, il fiore...sboccerà, distruggendo con un'esplosione gli organi interni dello stesso nemico. E' possibile, comunque, che ciò non accada: se infatti colui che dovesse ritrovarsi accerchiato dai petali del Seis non facesse uso di tecniche, lo stesso fiore si richiuderebbe su se stesso, svanendo dopo poco. {Alta - 2 turni}

    CITAZIONE
    -Scarlet Song_ Il canto di una donna non può essere che melodico e soave. Quello di una Principessa, poi, è per definizione superbo, celestiale. Ma una spada brutale come la 03 non ha una voce piacevole da ascoltare. Il suo grido è roco, rabbioso, acuto e potente. Si manifesta con furia ed irrequietezza, tinto del cremisi che tanto bene la rappresenta. E' un urlo di guerra che Hisagi, ben conoscendola, ha imparato a risvegliare a comando, donandole la forza per emetterlo. Con uno schiocco di dita, metaforicamente parlando, lo Sfregiato può far partire questa melodia di vetri infranti, che si manifesta con i tratti di un fendente energetico color del sangue, prolungamento ideale del vero colpo menato dallo spadaccino, fino ad una distanza di nove metri da lui. Graffiando l'aria -sia fisicamente che sonoramente- tale sferzata d'energia è capace di distorcere l'atmosfera sul livello visivo al suo passaggio, con un effetto assai simile a quello generato da alcune abilità della Mala Suerte, particolare che farebbe ipotizzare un collegamento fra le due armi del Razziatore. Qualora colpisse, la Canzone Scarlatta, è capace di farsi amare, ed odiare, in un tripudio di sangue e grida. Gli unici applausi che una simile Principessa possa gradire...e causare. {Media}

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  8. Y u e
     
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    La grandezza di un uomo non si misura dalle sue ricchezze o dalle sue azioni, ma dalla sua fede.
    Fede in un ideale. Fede in una passione. Fede in una patria. Non importa cosa!
    Abbiate fede in Jiashin! Siate grandi e credete in lui con ogni stilla del vostro essere.
    Egli è il vostro ideale, la vostra passione, la vostra patria!


    Erano arrivati con la folla, mischiati fra di essa. Persone comuni. Spettatori. Formiche nella moltitudine. Portavano sulle spalle mantelli bianchi, o li nascondevano con noncuranza perché nessuno notasse niente di insolito. Avevano nascosto le armi, e lentamente quando lo scontro era iniziato le avevano snudate. Mentre Yue si scontrava in arena e le sue grida di furore risuonavano nello stadio, alcune delle grida che le avevano risposto non erano state di incitamento, non erano affatto divertite per il sangue versato in arena, bensì erano di dolore... o di paura.
    La folla aveva impiegato diverso tempo a capire che cosa stava succedendo. Ora si agitava e gemeva come un'animale ferito. Gli adepti del culto di Jiashin chiamati da Yue avevano iniziato ad uccidere, trafiggendo costati e schiene, sgozzando e sventrando con gioia bestiale. Un sussulto e grida di terrore, all'improvviso come un'onda di marea la moltitudine sbigottita e presa dal panico prese a scappare e a premere verso le uscite, e questo ne uccise a decine. Caddero urlando, calpestati o schiacciati, uccisi dai loro simili prima che si rendessero conto di che cosa stesse accadendo in un attimo di follia. L'arena diventò una cacofonia di urla strazianti e nel suo centro, Yue godeva di quegli attimi, persa nella superba melodia del sangue che la dilaniava dall'interno come un cancro squisito o un dolore delizioso.
    I suoi occhi non riflettevano niente che non fosse il suo avversario.
    Il suo nemico.
    Il suo amante.
    Hisagi.


    L'istante in cui Hisagi sfoderò la katana di Antares fu l'istante in cui Yue sgranò gli occhi emergendo per un istante dalla follia in cui era immersa per rendersi conto con i suoi sensi malati di ciò che era successo. Il berserk cessò per l'equivalente di tre battiti di cuore quando l'odore dello Sfregiato si confuse con il suono della sua voce, che divenne un bagliore indistinto di un'intensità tanto bassa da lasciarla confusa. Le stava parlando? Non capiva. Non capiva... era confusa, molto. Sapeva che era lì, ma non riusciva a comprendere che cosa stava dicendo. Era come se una cappa di suoni confusi e malandati fosse calata come un drappo sdrucito sulla voce di Hisagi, soffocando il rosso sanguigno di quel suono per così a lungo e con tanta intensità l'aveva desiderato. Durò pochissimo, la coscienza della vestale venne ricacciata nelle profondità del suo subconscio ed la pazzia sanguinaria di cui era preda riprese possesso con forza della sua mente e della sua anima.

    « Lascialo!!! »
    Gridò furiosa, correndo incontro a Hisagi mentre questi caricava.
    Confusa in un vortice di emozioni, sentiva che quella spada era la causa di tutto. Ora la odiava come un'amante tradita odia colei che le aveva portato via la ragione della sua vita e desiderava di nuovo quel rosso con l'intensità con cui un drogato desidera la sua dose.
    « Lascialo andare!!!! »
    Si gettò in avanti mentre Hisagi si buttava a terra, conficcò la nodachi nel terreno e la usò come asta per volteggiare a lato, schivando di netto la katana di Hisagi e lasciando che l'altra tranciasse le sue carni, l'altra spada, l'odiata sgualdrina che le aveva strappato via il cremisi tanto a lungo desiderato. La odiò anche quando disegnò un solco rosso sul suo corpo mordendo i polpacci, e la odiò ancora di più quando sentì l'odore inconfondibile con cui Hisagi muoveva le sue labbra per parlarle eppure non riuscì a vedere alcun suono.

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    « LUI E' MIO!!!! »
    Urlò infuriata completando la rotazione sull'asse della nodachi in un unico, fluido movimento, estraendola al contempo dal suolo e balzando verso la sua preda ed al contempo reagendo all'attacco costituito dai fiori della morte del suo avversario come se non fossero importanti.
    L'aria esplose come se colpita da un maglio invisibile, le energie spirituali di Yue incanalate da Seere si trasmisero nell'atmosfera generando un vortice energetico che avrebbe schiacciato a terra ogni corpo incapace di offrire una resistenza sufficiente in un'area di tre metri. Per un istante l'aria cessò di esistere attorno alla vestale, e lei giunse alla seconda metà della sua parabola discendente mentre Hisagi sferrava un fendente energetico cui oppose Seere intrisa di energie distruttive. Uno schizzo di sangue volò in aria ma Yue nemmeno se ne accorse, un lungo squarcio era fiorito dalla sua spalla destra fino al fianco ed il sangue sgorgava notevole, ma la nodachi aveva smorzato la veemenza dell'attacco ed ora era il suo turno di colpire. Avrebbe concluso il suo balzo proprio sopra la preda, conficcando le ginocchia nello sterno e la spada nel suo braccio sinistro, inchiodando sul posto l'arto che impugnava la sua rivale, colei che le aveva strappato via il colore cremisi di quella voce così bella... L'enorme forza di cui era padrona le avrebbe permesso di conficcare le dita nell'altro braccio e tenerlo giù, sotto di lei. Soltanto suo, esattamente come avrebbe dovuto essere fin da quel giorno, su Celentir.
    SPOILER (click to view)
    Status »

    Fisico ~ Ferita interna agli organi derivante da un attacco di livello basso ma di gravità dimezzata; squarcio all'avambraccio, sull'anulare e sul medio derivante da un colpo di spada, ma di entità dimezzata. Squarcio di livello basso all'altezza della spalla. Ferita leggera al polpaccio.
    Psicologico ~ Status Berserk
    Riserva ~ 50%
    Tecniche in gioco ~ Power-up Medio in Forza (2 turni di 3)
    Consumi impiegati ~ Bassox4 Mediox1 altox1
    Seere ~ Impugnata


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    Equipaggiamento:
    SeeRe, RoSSo CreMisI
    Nodachi di duecentotre centimetri

    Abilità Passive:
    IsTinCt
    Apparato sensoriale riassunto in un unico supersenso
    enormemente potenziato che comprende tutti gli altri.
    Ne consegue una resistenza al dolore
    BlooDthiRstEr
    Power-up Medio in Forza
    Abbassa di un livello i campi di forza su cui impatta.

    Abilità Attive:
    Cieli dipinti del colore cremisi
    esplosione di energia che non infligge danno ma genera una forza repulsiva attorno al caster, premendo a terra tutti i corpi che i trovano nell'area di tre metri dall'epicentro, in questo caso i petali di energia dell'attacco di Hisagi e Hisagi stesso.
    Consumo Alto
    Fuoco intriso del colore cremisi
    Infuso un consumo Basso di energia nella spada


    Edited by Y u e - 23/4/2009, 02:25
     
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  9. Hisagi Shuhei
     
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    »#4 - Track_
    _Mighty god of destruction

    Ciascuna preda reagiva in modo diverso di fronte alla sua forza.
    C'erano quelli che, colti da un terrore indomabile, comprendevano di essergli inferiori e si arrendevano o fuggivano. Altri, più temerari -forse stupidi- gli si gettavano fra le zanne con una foga quasi suicida, del tutto simile alla sua. Yue apparteneva ad un terzo gruppo, quello dei religiosi. Questo genere di vittime aveva la brutta abitudine di appigliarsi a qualcosa di inesistente, inafferrabile, vano, chiamato con tanti nomi e sempre riconducibile al concetto di divinità. Era divertente, ed ogni volta unico nel proprio genere, lo spettacolo offertogli da chi si rendeva conto dell'errore e si piegava a lui, allo Sfregiato.
    L'unico dio in cui Hisagi Shuhei potesse credere:
    se stesso.
    Così sarebbe stato anche con la Vestale, immersa ancora in uno stato di follia estrema che la rendeva -se possibile- più ottusa del solito.
    Una questione di tempo, era solo una dannata questione di tempo. E il Razziatore dimensionale vestito di nero aveva tutto il tempo che voleva. Sempre.
    Non si incazzò quando vide che il suo attacco venne evitato con una semplicità disarmante dall'avversaria, né si fece deconcentrare da quel volteggio a mezz'aria che gli mostrò tutte le grazie di cui disponeva la fanciulla. Eccitante, sì; ma mai quanto il combattimento. L'adrenalina che gli scorreva in corpo durante la battaglia non aveva eguali, per lo Shuhei. Mai li avrebbe avuti. Se solo non fosse stato per le grida così irritanti della puttana che gli faceva da avversaria, quel momento della sfida sarebbe stato per lui uno dei più esaltanti. La rotazione, l'esplosione...tutto fu stupendo, drammaticamente splendido. Aveva l'aspetto di quello che piaceva a lui: violenza, pura e semplice. Armoniosa, drastica violenza.
    Sangue che schizzava nell'aria, fremente vibrazione di energie incontrollate ed incontrollabili, forza di volontà e desiderio di vittoria.
    Tutto fottutamente magnifico, ma ancora mancava qualcosa.
    Lo comprese nell'istante stesso in cui Seere saettò in direzione del suo braccio sinistro. Arretrò di un passo, due, tre.
    Sembrava tutto molto lento, agli occhi del guerriero sfigurato; eppure lo scatto che gli consentì di evitare la ginocchiata di Yue fu rapidissimo. Allo stesso modo la nodachi, immane spada nemica, era un serpente d'acciaio immobile.
    In quel momento, vide al rallentatore la lama penetrargli la carne della spalla, verticalmente e profondamente.
    Osservò la scena come se non fosse lui la vittima dell'attacco, quasi stesse assistendo allo scontro da spettatore: nessun dolore, nessun grido. Semplice consapevolezza, che in un attimo maturò nella sua mente.
    Erano così diversi, lui e Yue. Come il cielo e la terra, la notte ed il giorno. Ma non per le sole ideologie opposte, né tantomeno per una sciocca distinzione sessuale, etnica o filosofica. No, la loro differenza più evidente era nello stile di combattimento. Strano ai limiti del ridicolo che una Vestale del cosiddetto 'dio della morte' si accanisse tanto per preservare il proprio corpo e con esso la vita di cui si faceva beffa. Se era immortale e non sentiva il dolore, allora perché continuava a difendersi? Perché non godeva delle ferite e del sangue?
    ...perché...?

    «UOOOOH!!!»

    Gridò all'improvviso Hisagi, scattando in avanti con un sorriso mostruoso sul volto.
    Spinse con tutte le sue forze contro la parete affilata che aveva davanti, pressando violentemente e volontariamente sulla spada nemica. Folle, del tutto privo di senso. La ferita sulla spalla si aggravò, Seere raggiunse l'osso.

    Uccidere...o morire

    Era così difficile da comprendere? Così impossibile da applicare alla propria esistenza?
    No; non per lui, che non aveva altro dio all'infuori di sé.

    «OOOOOOOOOOOOOH»



    Digrignò i denti, spalancò la bocca ed i suoi occhi divennero baratri di nera follia.
    In un attimo aveva rinunciato al braccio sinistro, tagliato dalla forza distruttrice dell'arma avversaria e dello stesso Sfregiato.
    In quell'attimo, aveva oltrepassato la linea di demarcazione che lo separava dai comuni combattenti.
    Tutti, senza distinzioni, si battevano per vincere e sopravvivere. Yue compresa.
    Hisagi Shuhei invece combatteva per vivere e viveva per combattere.
    Del resto non gli importava.
    Ascese al trono degli déi senza volerlo, senza interessarsene. Nel farlo macchiò il mondo col suo sangue e divenne chiaro, visibile. La mano sinistra, ancora stretta attorno all'elsa della Mala Suerte, sembrava al contrario un frammento di vuoto, falso ricordo di qualcosa mai esistito. Si ritrovò in un batter d'occhi ad annusare la guancia di Yue, sorridendo ora con rinnovata malizia. La dritta, in tutto questo, aveva abbandonato la presa sulla 03 e si era portata aperta, crudele, a sfiorare il petto nemico.
    Puntando contro la Vestale il più terribile dei cannoni: l'amara verità.

    «Uccidere o morire, Yue. Solo quando combatterai per questo...riuscirai a battermi.»
    il tono dell'amante, la violenza di un dio
    «Solo allora»

    Addio, avrebbe voluto dirle, ho un'altra, adesso.
    E invece l'unica cosa che fu capace di fare ebbe molto meno significato e più rabbia in sé. L'energia accumulata su quel palmo aperto e pronto, si sarebbe riversata come un fiume in piena sul corpo esile dell'avversaria -probabilmente sorpresa dalla mossa avventata di Hisagi- con un solo scopo:
    annientarla completamente.
    Nessuno, nemmeno quel Signore dalle tinte cremisi che chiamavano Jiashin, avrebbe potuto salvarla dall'ira del
    potente dio della distruzione.



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
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    Hisagi Shuhei
    {69HS003}

    -Condizioni Fisiche_ Graffio sul ventre; Ferita Bassa alla spalla destra; Braccio sinistro amputato.
    -Energie_ 15%
    -Equipaggiamento_ Scarlet Princess {Abbandonata}; Mala Suerte {Persa col braccio}
    -Passive_ Percezione delle aure entro 30 metri, insensibilità al dolore e power-up del 50% passivo alla Forza fisica {Tres}.
    -Tecniche_ Raggio energetico Critico a distanza 0, all'altezza del petto sia che Yue sia in piedi o in ginocchio {Cero}.
    -Note_
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    CITAZIONE
    -Cero, Dark Light_ Zero. Non potrebbe esistere nome più appropriato per questo raggio annientante che ogni cosa inghiotte ed il resto lo distrugge. Se fosse possibile rendere la luce un agglomerato di oscurità, ed illuminare il buio, il Cero sarebbe il risultato di quel bizzarro esperimento cromatico. Frutto in realtà del potere del Razziatore Sfregiato, questo concentrato di energia crepitante e maligna rispecchia nel colore l'animo del creatore: nero come la pece, furibondo ed irrequieto. In origine si tingeva di un cremisi sanguigno, come il più volgare dei laser, e tale è ancora la sua natura: perfora e brucia come il più innovativo dei raggi energetici. Solo, non nasce da fredde macchine belliche, bensì dalle mani o dalle dita dello Shuhei. Questi, convogliando dapprima l'energia in un unico punto, crea una sfera del tutto simile a petrolio attraversato da fulmini neri e scarlatti, le cui dimensioni variano a seconda della potenza desiderata. In un secondo momento -si parla comunque di un battito di ciglia o poco più- l'energia accumulata viene rilasciata sotto forma, appunto di raggio oscuro rapido e letale. Un numero alquanto versatile, spesso utilizzato da Hisagi come diversivo o...soluzione finale. {Critico}

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  10. Y u e
     
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    Stolti! Pazzi! Eppure ancora non capite?!
    Avete visto i miracoli di Jiashin, e ancora seguitate a dubitare??

    Non c'è pace!
    Non ci sono requie!
    Non c'è luce!
    In nessun luogo!
    In nessuna nazione!
    In nessun credo!
    Mai!!!

    Io l'ho visto!
    Io l'ho capito!
    Abbiate fede!! Poiché è la sola cosa che può salvarvi.




    Eppure era questo che voleva! Era questo che desiderava.
    Era quel rosso! Un carminio così intenso da fare male alla vista, un cremisi così splendente che lo sguardo ne restava rapito, catturato, incapace di distogliersi e concentrarsi su qualcos'altro. Il rosso era rappresentazione di Jiashin, e il rosso era la vita di Yue, la sua essenza, la sua icona. Rosso Cremisi era Seere, la sua spada, rosso era il fluido vitale che per lei era come una droga, ma rossa era la voce di Hisagi, come quando la luna nel deserto è oscurata dalla sabbia e sembra che il cielo si sporchi di sangue. Non c'era nessun Dio, non c'era Destino alcuno, non c'era nessuna spada a strapparglielo via: c'era solo il colore rosso delle grida di Hisagi. Il fuoco della sua vita bruciava ardente come un grande sole e Yue non riusciva a non guardarlo. A non perdersi nella sua voce.

    Rapita.
    Inebriata.
    Saziata da quel suono.
    Era la fine. Lo capì subito quando Lui sollevò il braccio carico di energia nera.
    Allora la vestale sorrise, sollevò entrambe le braccia in un cenno di invito, e in un sussurro accolse la morte come una benedizione divina di un dio che non era Jiashin.

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    « Ti prego, uccidimi. »

    Il raggio di energia la trapassò da parte a parte, lacerando gli abiti e le carni, trapassando il ventre come una lancia e vaporizzando gli organi interni, la scagliò all'indietro e fu solo grazie alla straordinaria forza fisica che la caratterizzava che non perse la presa su Seere e con essa la sua coscienza. Il Cero la spazzò via come se fosse una bambola preda del vento e si schiantò sul terreno una, due, tre volte, rotolando fino al bordo del ring dove giacque sfinita, il sangue che iniziava a defluire dal suo corpo. Sorrideva ancora, e piangeva di gioia. Il dolore superata la soglia ultima della sopportazione scemò lasciando posto al piacere e per un istante sentì ogni fibra del suo corpo, ogni singola cellula, pervasa da un piacere carnale che non aveva niente di terreno. Gemette e rise allo stesso tempo, si rialzò utilizzando la nodachi come appoggio, ancora viva, ancora in grado di muoversi nonostante il danno mortale provocato dal Cero di Hisagi.
    Immortale.
    In ginocchio, sul bordo dell'arena, levò il capo al cielo e poggiò la mano sul foro circolare ascoltando il suono delle proprie carni martoriate, il sapore del suo sangue le venne trasmesso al tatto e una volta intinte le dita in quel fluido scarlatto si toccò il viso, trasformandolo nella maschera di un demone su cui troneggiava un sorriso sadico.

    Come una bestia, come un cane infernale si rialzò di scatto, tutto il corpo che urlava per il piacere trasmesso da quella sofferenza lancinante, insopportabile, così forte da scorticare la sua anima, metterla a nudo e violentarla più e più volte. Brandì Seere con entrambe le mani e passò a fianco dello sfregiato, lasciò che i lunghissimi capelli corvini l'accarezzassero un'ultima volta, prima di sollevare la spada in un arco ascendente, a vuoto. L'impeto dell'assalto la spinse diversi passi più avanti, dove si fermò barcollando. Ricadde in ginocchio ormai priva di forze. Dietro di lei, la spada demoniaca aveva colpito: cinque fendenti di energia si erano materializzati avventandosi sul Desfigurado su arti e busto, senza mirare ad ucciderlo, ma ad abbatterlo, a scagliarlo a terra senza dargli possibilità di risollevarsi. Nell'estasi di quel momento chiese al cielo ancora un assaggio del rosso più bello che i suoi occhi avessero mai assaggiato, infine chiuse gli occhi e ricadde di lato, il sangue che andava velocemente a formare una chiazza rossa sotto di lei.
    Sfiorò il suo sesso dall'esterno del suo intimo. Quel minimo contatto le provocò una scarica di adrenalina e non riuscì a trattenersi. Il sapore delle grida in lontananza dei suoi confratelli che si pascevano nell'orgia di sangue di quel giorno si mischiò al gusto speziato del suo ansimare ed ai suoni emessi dal sangue attorno a lei ed alle immagini di lussuria da esso evocate. Pianse quando l'unione di quelle emozioni portarono a compimento il rituale sacro che era stato quello scontro. L'amplesso la colse lasciandola senza forze, costretta ad accasciarsi a terra in una pozza composta dal suo stesso sangue che sgorgava copioso dal foro che aveva all'altezza del ventre. Versò lacrime desiderando di nuovo quel piacere estremo pochi attimi dopo che era giunto al suo culmine. Rimase così, febbricitante, sussurrando come in preda ai deliri il nome del suo dio...

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    NeLLa ViTa... OlTre La ViTa...

    A Te.

    Hisagi... in realtà...

    SolTanTo a Te

    Appartiene solo a te...

    Il Mio CoRpO

    La Mia...

    ANIMA.

    SPOILER (click to view)
    Status »

    Fisico ~ Ferita interna agli organi derivante da un attacco di livello basso ma di gravità dimezzata; squarcio all'avambraccio, sull'anulare e sul medio derivante da un colpo di spada, ma di entità dimezzata. Squarcio di livello basso all'altezza della spalla. Ferita leggera al polpaccio. Ferita Mortale al ventre. Può continuare a lottare due turni in più in virtù della resistenza incrementata e della semi-immortalità garantita dall'abilità Adepti Al Culto Jiashin.
    Psicologico ~ Status Berserk
    Riserva ~ 30%
    Tecniche in gioco ~ Power-up Medio in Forza (3 turni di 3)
    Abilità in gioco ~ Adepti del Culto di Jiashin (1 turno di 2)
    Consumi impiegati ~ Bassox4 Mediox3 altox1
    Seere ~ Impugnata


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    Equipaggiamento:
    SeeRe, RoSSo CreMisI
    Nodachi di duecentotre centimetri

    Abilità Passive:
    IsTinCt
    Apparato sensoriale riassunto in un unico supersenso
    enormemente potenziato che comprende tutti gli altri.
    Ne consegue una resistenza al dolore
    BlooDthiRstEr
    Power-up Medio in Forza
    Abbassa di un livello i campi di forza su cui impatta.
    Adepti del culto Jiashin
    Possibilità di continuare a combattere per un massimo
    di due turni dopo aver subito un danno mortale.

    Abilità Attive:
    Ori screziati del colore cremisi
    Potenziamento Medio in Resistenza
    Consumo Medio
    Terra sporca del colore cremisi
    Cinque lame di energia ognuna delle quali
    equivale ad un colpo di spada di Yue
    Consumo Medio


    Credo sia il mio ultimo post! >.<
    Grazie della giocata!! XD
    Yue direbbe che giocate come
    questa sono un po' come gli
    amplessi: sempre troppo brevi.

     
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  11. Hisagi Shuhei
     
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    »#5 - Track_
    _Undead, again

    Non aveva sogni, non aveva desideri.
    Hisagi Shuhei aveva sempre vissuto la propria esistenza passando da un mondo a un altro, attraversando le pieghe del tempo senza mai trovare nemmeno uno straccio di posto da chiamare casa. Nessun affetto, mai un amico: l'unico ad essersi avvicinato a questo genere di concetti era stato un mostro per metà lupo e per l'altra umanoide, reo di avergli sfigurato il volto.
    Era un punto nero, in un multiverso ancora più oscuro; lottava perché non conosceva altro modo per vivere.
    La guerra era la sua unica donna,
    la sola che avesse mai potuto
    a m a r e.

    « Ti prego, uccidimi. »

    I loro occhi si incrociarono, per un unico, brevissimo istante.
    Lesse nello sguardo di Yue qualcosa che non si aspettava. Non c'era arroganza, né tanto meno rassegnazione, solo una bieca forma di sottomissione. La fece sua nell'unico modo che, in battaglia, conosceva: trapassandola da parte a parte con un raggio di energia scaturito dal palmo della sua mano. Il cacofonico tremito sonoro che il Cero generò fu accompagnato da un grottesco rumore di carni spappolate, viscere sparse che cadevano sull'arena così come sugli spalti quelle degli spettatori. Era un massacro totale, l'apoteosi della violenza. E lui, solo lui, lo Sfregiato...si ergeva in piedi ad osservare come dall'alto, come un dio pagano.
    Ogni cosa fu spazzata via, in quel momento.
    Yue volò lontano da lui, orribilmente distrutta nel corpo e nello spirito, trasfigurata sotto tutti i punti di vista. Sotto la furia dell'esplosione venne scaraventata a terra, ruzzolò, crollò ed infine cadde. Le preoccupazioni dello Sfregiato vennero allo stesso modo annientate, surclassate dal delirio di onnipotenza tipico di quegli ultimi istanti di combattimento. Trasse un profondo respiro, assaporando l'aria satura di morte. Una conclusiva iniezione di adrenalina che...
    Sgranò gli occhi, irritato e sorpreso insieme.
    Sorretta dalla nodachi, la Vestale di Jiashin si era rialzata. Uno squarcio le si era aperto sul ventre, scoprendo organi maciullati, frattaglie bruciate ed ossa spezzate. Di eccitante, quella donna, non aveva più nulla. Carezzandosi la ferita con la mano libera, gli sorrise sadicamente; fu un ghigno derisorio che il Razziatore non riuscì a sopportare. Da stupita la sua espressione divenne rabbiosa, ma non frustrata. Quella non era una manifestazione di immortalità, no: significava soltanto che per uccidere Yue avrebbe dovuto faticare un po' di più.
    Tutto qua.
    Nel caos più totale, gli si gettò addosso ancora. Sembrava non conoscere tregua, non poter essere sconfitta: lo attaccò con una forza stupefacente. Reggendo Seere con entrambe le mani, sferrò un ultimo fendente che ad Hisagi parve soltanto il triste tentativo di una bestia disperata le cui zanne ormai non avrebbero mai più potuto mordere alcunché. Sbagliava, perso com'era nella sua esaltazione guerresca non si accorse dell'accumulo di energie, né delle lame di luce che per un singolo istante apparvero davanti, intorno a lui...per martoriarlo.
    Prima che potessero distruggerlo, però, lo Sfregiato sorrise.

    Uccidere o morire.
    Come se facesse differenza...

    Esplose, letteralmente.
    Tagli profondi gli si aprirono in cinque diversi punti del corpo; i tre che avevano trovato le gambe segnarono la fine della sua ascesa. Ferito eppure non vittima della sofferenza, cadde in ginocchio sporcando di cremisi tutto il terreno circostante.
    Lo sguardo era perso nel vuoto, i sensi intorpiditi.
    Non udiva altro che la nenia di Yue.
    Quella fottuta preghiera...
    Si sentì mancare, privo di forze.
    Con uno sforzo di volontà notevole riuscì a sollevare da terra la 03 che aveva abbandonato, piantandola al suolo di fronte a sé per sorreggervisi.
    Ansimava pesantemente, era giunto al limite, come solo di rado gli capitava.
    Il ghigno malevolo si ostinava a non voler abbandonare quel suo volto arrogante.

    «Stupida»
    mormorò
    «Cosa vuoi che me ne faccia della tua devozione

    Dietro di lui, intanto, la porca si lasciava inebriare dall'eccitazione.
    Avvertì -o credette di farlo- i suoi sussulti lascivi, privo ormai di alcun interesse sessuale nei confronti del corpo distrutto che Yue era diventata. Tutto ciò che riusciva a pensare lo Sfregiato era rialzarsi, sollevare la Principessa Scarlatta ed abbattersi ancora sulla preda, senza sosta. Ma il suo corpo non l'ascoltava; più si sforzava di muovere le gambe, più queste sembravano tremare di debolezza.
    Cazzo, cazzo, CaZZo!
    Doveva combattere, non poteva fermarsi lì. Doveva godere quella giornata fino in fondo, perdersi nella guerra fino all'ultimo fottutissimo istante!
    Che gusto ci sarebbe stato, altrimenti
    a crepare?
    Guardò sconsolato il proprio braccio sinistro, che giaceva poco distante. L'emorragia sulla spalla era un fiume in piena: presto sarebbe svenuto per mancanza di sangue in corpo; probabilmente il dissanguamento l'avrebbe anche ammazzato. Spostò con lentezza lo sguardo vuoto prima sulla katana che gli impediva di crollare, quindi sugli spalti devastati dai Jiashinisti. Urla, grida e lamenti di morte stavano lentamente cessando; l'udito si spegneva con il resto. Vagò con gli occhi sulle gradinate -la sola cosa che la sua posizione gli consentisse di osservare- e fu sul punto di abbandonare i sensi definitivamente, quando lo vide.
    Seduta in maniera scomposta, là sopra, c'era una delle sue prede.
    D'improvviso, si ricordò di voler vivere; erano troppi gli stronzi che ancora aspettavano di essere abbattuti, troppe le battaglie da affrontare ancora. Prima della lista, quella fottuta finale contro la sua nuova fiamma. Increspò le labbra stanche in una nuova ombra di sorriso.

    «Vaffanculo, Agon»

    Solo il labiale, all'indirizzo del Generale che lo fissava dalle tribune.
    Non ebbe bisogno di dire altro.



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    image

    Hisagi Shuhei
    {69HS003}

    -Condizioni Fisiche_ Graffio sul ventre; Ferita Bassa alla spalla destra; Braccio sinistro amputato; Ferite su un po' tutto il corpo per un totale di Alto. Incapace di muovere anche solo un passo e prossimo alla perdita dei sensi.
    -Energie_ 15%
    -Equipaggiamento_ Scarlet Princess {Recuperata, usata per sorreggersi}; Mala Suerte {Persa col braccio}
    -Passive_ Percezione delle aure entro 30 metri, insensibilità al dolore e power-up del 50% passivo alla Forza fisica {Tres}.
    -Tecniche_ -
    -Note_ Ho recuperato la katana '03', abbandonata al turno precedente, presumendo che fosse caduta abbastanza vicina ad Hisagi da poterla riprendere ed usare come appoggio. Il riferimento al personaggio sugli spalti è per 'Agon Kongo', mio PnG randomico apparso nella giocata relativa al tifo in game. Io comunque mi fermo qui; d'altronde come convenuto con l'avversario, non saremmo in grado di andare oltre nemmeno volendo X'D E' stato uno dei duelli più esaltanti che abbia affrontato, soprattutto nelle battute finali. Direi che come 'bella' ci stia perfettamente. Grazie della giocata, sig. Santi ;D

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    Non ho commenti di sorta da fare:
    quando giocano in coppia due che SANNO cosa vuole dire
    costruire Spettacolo, si vede. Punto.

    Possiamo anche pensare di fare come le maestrine a scuola. Trovare il difetto. L'errore. Quello che
    poteva essere fatto un po meglio. Quello che potevi impegnarti un po di più. Ma sarebbe ingiusto. Nei confronti di Zoro e di Mald.
    Nei confronti di chi ha letto - come me - e si è fatto venire la pelle d'oca sul filo della schiena post dopo post.
    Congratulazioni, ragazzi.


    Y u e

    Narrazione: 4 + 3.25+ 4.5 + 4.5 = 4.0625
    CITAZIONE

    Uno stile dalle tinte forti, crudo e passionale, che si adatta perfettamente al personaggio. Nonostante Yue sia parecchio sopra alle righe -e con lei anche gli avvenimenti che la coinvolgono-, non si avverte nulla di artificioso nella scrittura: oltre ad un ottimo lavoro di caratterizzazione si nota quindi un'abilità narrativa in grado di rispecchiare perfettamente la natura della protagonista, benché questa sia decisamente fuori dal comune -con conseguente incremento della difficoltà di immedesimazione, che però l'autore riesce a superare senza fatica. La tensione è sempre al massimo; nel flusso del racconto non si riscontra neppure un caso di debolezza creativa. Se il giocatore non raggiunge il massimo dei voti in questo campo, è soltanto per via del distacco eccessivo tra parti interpretative e parti tecniche: nel passaggio dalle une alle altre è infatti palese un cambio improvviso di registro che trasforma (per brevi ma fatali istanti) il calore in freddezza, la vivacità in monotonia, e l'interesse in... noia. Si tratta dell'unica pecca in uno stile che altrimenti sarebbe davvero eccellente, seppure a suo modo.


    CITAZIONE

    Ispirata. E' facile capire che l'utente s'è lasciato trasportare dal combattimento scrivendo i suoi post molto velocemente e in maniera molto istintiva, con i vantaggi e gli svantaggi che questa azione comporta. E' facile lasciarsi coinvolgere e, spesso, altrettanto difficile comprendere alcuni movimenti di Yue. Come se non bastasse, la ridondanza dei temi affrontati, spesso poco ricercati, finiscono con lo scoraggiare il lettore che inizia col distrarsi ancora prima di leggere del combattimento. Fondamentalmente: Sarebbe bene prendersi i propri tempi nella riorganizzazione di un post nonostante la propria ispirazione nello scriverlo.


    CITAZIONE

    Sulla preparazione "tecnica" di questo giocatore non c'è da sottolineare altro più di quanto non sia già stato detto: la narrazione scorre liscia, piacevole, avvincente e appassionata per mezzo di un'ottima padronanza linguistica e una costruzione a tratti poetica pur nei suoi contenuti sanguinari e scabrosi; l'unica pecca denotabile è la punteggiatura carente e -in uno soltanto dei post- alcune ripetizioni, che spezzano il ritmo e rovinano un pò l'atmosfera.
    La descrizione delle azioni in battagli, risultano talvolta poco chiare e addirittura confuse in alcuni sporadici passaggi, rendendo difficoltoso capire alla prima lettura la dinamica delle azioni effettuate.
    Ciò che mi ha piacevolmente sorpreso e profondamente colpito è stata la caratterizzazione del personaggio nel corso di questo turno; vuoi per la familiarità dei "burattinai", vuoi per quella dei "burattini", l'interpretazione di Yue risulta carica di una vividissima intensità emotiva che l'ha resa magistrale in questo scontro.
    Al di là della sua particolarissima passiva "Istinct", che rende una poetica sinestesia praticamente qualsiasi descrizione, sono i suoi sentimenti che conferiscono agli scritti la loro valenza.
    Per quanto le sue parole siano quelle di una "allegra sgualdrina", e pertanto inaffidabili e prive di una reale credibilità, non c'è in lei la malizia di una "volontà di inganno": cambia il suo "signore" in base a come soffia il vento, ma non è mai nulla di "studiato".
    Il modo in cui si relaziona con Hisagi è particolarmente pittoresco, perché anche nel delirio della carneficina e della sete di sangue, la sua ossessione per l'avversario ha una connotazione così romantica da risultare bellissima.


    Strategia: 4 + 3 + 2.75 + 3.5 = 3.3125
    CITAZIONE

    Nel complesso, i piani d'azione adottati sono semplici ed efficaci, tutti basati su un quantitativo -forse anche un pò abusato- di notevoli power-up nelle caratteristiche.
    A parte questo, risulta evidente il fatto che Yue non persegua un pre-ordinato piano d'azione, ma -in linea col carattere del PG- che si lanci nella mischia sulla foga del momento, accecata dalla spinta emotiva del sentimento controverso che nutre per Hisagi, eppure riuscendo nell'intento di mettere spalle al muro (o al pavimento) l'avversario -pur restando ben lungi dal soverchiarlo- senza commettere errori in questo valzer di spade ballato sulle note di un rondò di sangue.


    CITAZIONE

    Come ci si poteva aspettare, molto buona ed elaborata in fase offensiva; meno in difensiva. Spesso alcune scelte interpretative vanno a sottrarre qualche punto a questo campo che, secondo il mio parere, non è sufficiente. Yue dispone di un ampio campionario di abilità che vengono sfruttate male dall'utente; immortalità compresa. Infligge dei danni sommari e quelli pesanti riesce a compierli solo quando l'avversario si lascia letteralmente colpire.


    CITAZIONE

    Il peso dell'esperienza in materia di guerrieri si fa sentire, soprattutto nelle fasi offensive, che -benché generalmente strutturate in modo molto semplice e diretto- risultano spesso ricche di piccole accortezze e di dettagli tecnici che favoriscono la riuscita dell'azione, almeno sul piano teorico. Il personaggio si basa su una serie di tecniche ed abilità abbastanza comuni (in prevalenza power-up fisici), se si esclude la passiva Bloodthirster, ma dimostra di saperle usare in modo proficuo ed intelligente. Peccato che non si possa dire la stessa cosa delle fasi difensive, dove invece ricorre volentieri a potenziamenti in resistenza e altre protezioni elementari che, per quanto utili, non costituiscono certo dei lampi di genio in fatto di strategia. Al giocatore tocca dunque un voto buono, ma non altissimo.


    Sportività: 4 + 2.5 + 4 + 4.5 = 3.75
    CITAZIONE

    Confusa; oltre a una dubbia gestione dell'immortalità, che però non ha inciso particolarmente sul punteggio, Yue maneggia dall'inizio alla fine del duello una lama spropositata senza apparentemente considerare in alcun modo le sue dimensioni, e reagisce quasi sempre alle tecniche e alle mosse del proprio avversario con azioni che lasciano sempre qualche incertezza e qualche dubbio, impedendo al giudice di dare un voto sufficiente.


    CITAZIONE

    Para i colpi quando può, e quando non può li subisce senza troppe storie, tant'è che arriva all'ultimo turno con una bella serie di ferite, di cui una mortale. Devo però esprimere qualche dubbio su "Acqua intinta del colore cremisi": il malus che controbilancia la possibilità di potenziarsi di parecchio in una caratteristica con un consumo basso è l'obbligo di depotenziarsi in altre due/tre, ma questa penalità perde di senso se può essere interrotta in qualsiasi momento prima della fine del turno: è ovvio che allora il giocatore aumenta la propria resistenza (a scapito di forza, velocità, ecc.) in fase difensiva per poi disattivare subito l'abilità e tornare allo stato normale, attaccando subito a piena potenza. Il malus, così, non sussiste... A parte questo dettaglio, tuttavia, praticamente nulla da eccepire.


    CITAZIONE

    Tutto sommato sufficiente, sebbene persistano perplessità e dubbi su alcuni elementi che hanno costituito una costante del duello: innanzitutto, risulta poco credibile l'esuberanza con cui Yue resta in grado di compiere acrobazie funamboliche incurante del dolore e a dispetto delle numerose ferite riportate; in secondo luogo, perplime la facilità con cui la Vestale manovra la sua nodachi, una spada di "duecentotrè centimetri" -testualmente-, con la maneggevolezza di uno spadino anche quando occorrere -in bilanciamento ai power-up in velocità- il malus in forza che -a rigor di logica- oltre che a fiaccare i suoi colpi dovrebbe far presagire un qualche disagio nel "controllo di lama".


    Puntualità: 5
    CITAZIONE

    Nonostante sia registrabile 1 giorno di ritardo,
    su richiesta espressa, pubblica e diretta dell’avversario, si è deciso di non tenere conto di penalità alcuna.


    Hisagi Shuei

    Narrazione: 4 + 3.5 + 5 + 5 = 4.375
    CITAZIONE

    Se dovessi trovare una qualità sopra tutte le altre in questo giocatore, sarebbe la generosità. Generosità, esattamente: perché Hisagi non si risparmia mai, in nessuna situazione. Riesce a dare sempre il massimo di ciò che può offrire al lettore, in tutti i campi, e perciò scelgo di premiarlo col voto più alto. I suoi scritti possiedono una ricchezza incredibile, non solo dal punto di vista contenutistico o stilistico, ma anche da quello emotivo -da cui traspare evidentemente la passione, il talento e l'impegno che lo legano al gioco di ruolo. La caratterizzazione del personaggio è originale, profonda, completa e funzionale sotto ogni punto di vista; ma soprattutto è sincera. Secco e brutale come una pallottola nel cervello, Hisagi colpisce per la verosimiglianza del suo essere, fin nei minimi particolari; e lo stile aspro e diretto (eppure per nulla privo di raffinatezze retoriche, né di momenti poetici di grande intensità) utilizzato dal suo creatore gli calza talmente a pennello da esaltarne i pregi. Nei post di combattimento, tra l'altro, le parti più "tecniche" si sposano a quelle puramente descrittive senza generare alcun contrasto, acquisendo anzi un pari valore narrativo. Complimenti, e grazie per la bella giocata (anche se questo ringraziamento in realtà è rivolto ad entrambi).


    CITAZIONE

    Moderata e altalenante. Benché anche tu fossi ispirato tanto quanto il tuo avversario, i tuoi post saltano pericolosamente da momenti di narrativa frenetica ad altri di immobilità statica. Anche nel tuo caso c'è una vaga ridondanza delle tematiche, che però sono gestite in modo vario ed ottimale, anche grazie ad un sapiente uso del Layout e dell'HTML.


    CITAZIONE

    Il costante richiamo al numero 3 -nel testo e nei suoi poteri-, le interiorizzazioni con cui il personaggio interpreta il mondo, i suoi effetti personali e le motivazioni delle sue azioni... tutto negli interventi di Hisagi -inerenti a questo scontro- intreccia la trama complessa e articolata del ricco arazzo di una vita intera. Il personaggio del Razziatore presenta una caratterizzazione profonda che -sebbene non trasmetta il trasporto emotivo impetuoso del personaggio del suo avversario- lascia un'impronta profonda, una "cicatrice", nella sensibilità del lettore: un essere che "combatte per vivere e vive per combattere" è vuoto.
    Ma non "vuoto" nel senso di piatto o poco interessante; al contrario, affacciarsi alla psiche di Hisagi lascia sospesi su di un baratro desolante perché fin troppo umano, specie a causa dell'introversione che lo porta a non dare valore a niente e a nessuno: non al mondo che lo circonda -randagio dei mondi e senza radici-, non a Yue -sua compagna nel culto e per cui prova desiderio-, neanche neppure alla sua propria vita -a giudicare dal modo in cui combatte.
    "Uccidere o morire": una disperazione -nel senso più letterale di "assenza di speranze e aspirazioni"- mascherata da sprezzo e ferocia che dà quasi un senso di vertigine.
    Ad arricchire questa pregiata resa chiaroscurata della persona dello Sfregiato, non manca un solido retro-cultura in ambito grammaticale e una ineccepibile dote scrittoria: una costruzione a regola d'arte.


    Strategia: 4 + 4 + 3 + 4 = 3.75
    CITAZIONE

    Anche la sua strategia si trova tutto sommato ad un livello mediamente buono; a fare la differenza è la scheda, progettata secondo criteri che nel momento del confronto sembrano più efficaci di quelli dell'avversario. In difesa, tuttavia, l'impressione è che si lasci colpire di proposito in situazioni dove al contrario potrebbe limitare i danni, forse per motivi di interpretazione. Come approccio è accattivante, non lo nego, ma controproducente. Per il resto, si mantiene su una linea essenzialmente costante; sa sfruttare al meglio le tecniche a sua disposizione (almeno in attacco), rivela una discreta versatilità e riesce spesso a colpire l'avversaria.


    CITAZIONE

    Molto capace nel destreggiarsi nel corpo a corpo con la vestale scatenata, il giocatore conduce un duello spettacolare nella loro affiatata sinergia, delineando una strategia paradossalmente "pulita" -a dispetto di tutti quegli zampilli di sangue- con un paio di trovate particolarmente rimarchevoli, vale a dire il ricorso alla tecnica "Cinco - Pressure" per sbalestrare le sinestetiche percezioni di Yue; stesso discorso che vale anche per la "Scarlet Song".


    CITAZIONE

    Discutibile. Il personaggio compie spesso alcune azioni di poca rilevanza e ignorabili, e altre volte sacrifica interi punti in questo campo in favore di una migliore interpretazione. Riesce sempre, però, a ritrovare la posizione giusta ed efficace per portare avanti le sue offensive, nonché a sfruttare completamente e sapientemente tutte le potenzialità del suo personaggio. Discutibile forse, quindi, ma sicuramente efficace ai fini del gioco.


    Sportività: 4 + 3.25 + 3 + 4.5 = 3.6875
    CITAZIONE

    Nota dolente -in senso relativo, dato che ha comunque meritato la sufficienza-, non tanto per un comportamento, quanto per l'utilizzo di determinate tecniche che, a parer mio, sono discutibili di per loro: mi riferisco alla "Uno - Impact", per il semplice fatto che mi sembra un pò scorretto causare un danno incisivo, tendenzialmente mortale e imparabile come la lesione degli organi interni con un consumo basso, e alla tecnica "Seis - Death Flower", la cui descrizione la fa risultare eccessivamente auto-conclusiva, in quanto non prevede possibilità diversa all'attecchire dei petali.


    CITAZIONE

    Similmente alla rivale, accetta i danni con molta (troppa?) facilità, puntando ad una prestazione spettacolare come quella che effettivamente è riuscito a costruire insieme a Yue. Non eccelle sull'altra, ma -sempre a pari merito- si distingue comunque per lealtà e spirito di agonismo.


    CITAZIONE

    Buona. Hisagi reagisce realisticamente agli attacchi e risponde con altrettanta coerenza, senza mai uscire dal personaggio o compiere azioni antisportive. Affronta in maniera corretta le tecniche della propria avversaria, ma spesso tende ad esagerare nella quantità di danni subita in favore di una certa "Spettacolarità": Una ridondanza apprezzabile forse, ma non nella sua eccessività.


    Puntualità: 5
    CITAZIONE

    Nessun giorno di ritardo, nessuna penalità.




    Verdetto

    Con una media-punteggio globale del 4.203125 contro 4.03125 dichiaro Hisagi Shuhei vincitore dello scontro; a lui la possibilità di concludere in-GDR il duello.

    Come da regolamento è possibile uccidere, guarire o graziare l'avversario.
     
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  13. Hisagi Shuhei
     
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    »#6 - Outro_
    _Revival?

    Si svegliò di soprassalto.
    Con uno scatto del busto fu seduto ed ansimante, su quel letto che gli era estraneo così come tutto il resto: pareti, soffitto e mobilia non rientravano nei suoi ricordi. Ci mise qualche istante per rendersi conto che, probabilmente, si trovava in una sorta di infermeria all'interno del complesso del Torneo. Scostò le coperte con un gesto seccato della mancina, ma prima di rimettere i piedi a terra dovette fermarsi.
    Lentamente, sempre più confuso, sollevò il braccio sinistro di fronte al volto. Aprendo e chiudendo le dita cercò di capire cosa diamine fosse successo; in un primo momento pensò di star sognando, sorpreso com'era dal vedersi ricucito a nuovo.

    Dove crede di andare?

    Una sottospecie di infermiera tutt'altro che avvenente emerse da dietro un separé.
    Reggeva quella che sembrava una cartella clinica e lo guardava con severità palese. Lui la ignorò, rimanendo seduto sul bordo della branda ad osservare con la coda dell'occhio la cicatrice nuova apparsa sulla sua spalla. Non era un sogno, né un'illusione: si sentiva stranamente vivo e integro. Qualcuno l'aveva rimesso in sesto a tempo di record. Ma chi?
    E soprattutto...aveva vinto? Dov'era finita Yue?
    Troppe domande gli vorticavano in testa, decise di riassumerle.

    «Che è successo?»

    Lei e la sua avversaria vi siete quasi uccisi a vicenda.
    iniziò, scuotendo la testa con disapprovazione
    L'organizzazione del torneo è stata costretta a sospendere l'incontro, visto che nessuno dei due era più in grado di combattere...e siete stati portati qui.
    Non ricorda?


    «Vuoto totale»

    Strano, era in costante stato di semi coscienza...ha avuto anche ospiti, oltre alla signorina Kalia...

    «Kalia?»
    La interruppe

    ...l'Alfiere dell'Est, sì. Le ha riattaccato lei il braccio; e si ritenga fortunato! Dopo la ramanzina che le ha fatto credevo che non l'avrebbe curata.
    Ma è una persona di buon cuore, quella fanciulla.


    Così avrebbe dovuto mandare un bel mazzo di fiori all'Est.
    O forse no.
    Sorrise, saltando in piedi e rendendosi conto solo allora che i suoi vestiti erano ridotti peggio di quanto credesse. Lo shihakusho era letteralmente stracciato in più punti. Segni di tagli lo solcavano in orizzontale e diagonale soprattutto all'altezza delle gambe. Con uno sbuffo annoiato afferrò le spade che erano state poggiate accanto al suo letto; sia la Malasuerte che la Principessa Scarlatta erano ancora con lui. Non poté che rallegrarsene, mentre si dirigeva verso l'uscita ignorando le lamentele dell'infermiera. Sentiva la sua voce in sottofondo, ma le parole non gli interessavano più e pertanto smise di ascoltarle.
    Prima di uscire dall'infermeria -vuota, eccezion fatta per uno strano tizio- si rivolse ancora alla donna petulante.

    «Yue...dov'è?»

    -69-

    La trovò pochi minuti più tardi.
    Come gli aveva detto l'infermiera, anche la Vestale di Jiashin era stata rattoppata dall'Alfiere dell'Est. Si trovava in una stanza poco distante da quella in cui si era risvegliato Hisagi, ma a differenza dello Sfregiato, dormiva ancora. Evidentemente -immortalità o meno- i danni che aveva riportato la sua puttana erano stati molto più gravi. D'altronde ricordava di averle aperto un ampio buco in più all'altezza dello stomaco.
    Anche per lei era tutto passato, dimenticato: soltanto un piccolo segno di ricucitura appariva là dove fino a poche ore prima pendevano interiora all'aria aperta. Il suo corpo da favola era di nuovo tutto d'un pezzo; le curve ai posti giusti, la pelle così liscia...
    Sentì un brivido lieve, mentre l'osservava con occhi vogliosi. Ora che non grondava sangue e non sembrava un manichino disgustoso, Yue risvegliava nuovamente in lui istinti animali. La mangiò con lo sguardo, prima di dare un'occhiata alla stanza e notare che erano soli.
    Perfetto: l'avrebbe svegliata e quindi posseduta a lungo, quella notte.
    Sorrise, e chiuse la porta.



    SPOILER (click to view)
    Come concordato con l'avversario, pongo fine a questo bel duello con una sana...beh, ci siamo capiti. X'D
    E invece, come concordato con l'organizzatrice-puccha, ho fatto sì che entrambi i PG venissero curati dalla signorina Kalia. Spero di non aver commesso abusi. :geez:
    Detto questo, un grazie a tutti (avversario, giudici, organizzazione, random) per la giocata. Una delle più esaltanti cui abbia mai preso parte. ;D
     
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12 replies since 9/4/2009, 20:57   805 views
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