La Festa dell'Arrivo

Sir Drake

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    Attraversi l'arco, e percorri il sentiero che hai scelto.
    Ben presto, l'atmosfera che ti circonda cambia: ci sono meno persone in giro, rispetto alla folla che avevi trovato alle mura, e il chiasso festoso che sentivi nell'aria provenire dal mercato è adesso un'eco appena percettibile.
    Qua e là, quando la via si interrompe per far spazio a incroci e bivi scorgi pittoresche porzioni di borgo, con botteghe chiuse, graziose casette vuote, piazzette circolari con alberi e fontane dove non passeggia quasi nessuno...
    Devono essere tutti al mercato!
    Anche il canto del vento si è fatto più fioco, delicato e placido, quasi intonasse un'antica melodia arcana, che conferisce al quadro nel suo complesso un qualcosa di onirico
    ...e vagamente spettrale.
    E' passato un buon quarto d'ora da che ti sei lasciato l'ingresso Nord alle spalle, e ora percorri un viottolo semi-deserto, lastricato in pietra grigia e ben ordinato, che costeggia casette con giardino e aiole colorate, a ridosso delle quali -alla tua destra-
    scorgi le alte e bianche mura di Istvàn.
    In lontananza, noti anche un grande edificio che pare trasudare saggezza e dignità da ogni parco orpello della sua sobria architettura:
    deve essere una specie di ateneo...

    Poi, nel silenzio meditativo in cui il sibilo del vento ti culla,
    odi improvvise e sussurranti risatine di infanti.

     
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  2. -Sir Drake-
     
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    -WIND OF WHISPER-



    Un fischiettare allegro accompagna la passeggiata del Bardo per le vie di Istvàv, la mente vagamente raminga per mille sentieri contemporaneamente. Per certo, era sempre più convinto della sua permanenza su Endlos, che si stava rivelando una fucina di spunti interessanti. Uno dei mondi migliori che aveva visitato negli ultimi anni, e non poteva che convenire con la sua Dea sulla bontà della scelta. L'aria stessa sembrava vibrare, poi, in quella città. Era raro provare simili sensazioni nelle città degli umani...Perlopiù.
    Aveva la pelle d'oca, si sentiva stranamente eccitato: cosa c'è di meglio per un curioso, che scoprire un'intero universo di cose nuove? Pensava, rifletteva, sì. Ma cercava di cogliere ogni dettaglio della gente, della lingua, dell'architettura del posto; si sentiva come un bambino in un negozio di dolciumi.

    Dopo un breve tragitto, tuttavia, il numero dei passanti andò diminuendo: tra gli incroci del quartiere, sono in pochi a passegiare o transitare. Le botteghe sono chiuse, e le case hanno usci e finestre serrati. Era decisamente sorprendente come l'atmosfera potesse variare così tanto nel giro di pochi metri. Con sommo disappunto, anche il canto del vento s'era fatto flebile, scemando gradualmente. Ora le note percorrevano tonalità più delicate, ma dal sapore antico e più profondo, quasi intrise di fascino arcano. Melodia che ben s'intonava con l'atmosfera del luogo, e che in più di un cuore avrebbe suscitato un retrogusto di inquietudine.
    Ma, per noncuranza -o stoltezza? O lungimiranza?- il Pifferaio non parve dare peso alla cosa.


    § Probabilmente la Festa ha condotto fuori di casa quasi tutti. Tra il Mercato ed il discorso della Lady, è più che comprensibile. §


    Già, il discorso. Doveva sbrigarsi a visitare il Nido Degli Angeli se voleva essere di ritorno in tempo!
    Quanto tempo era già passato?! Dieci minuti? Un quarto d'ora? Doveva percorrere in fretta quel viottolo e darsi una mossa in generale! Ok,che le strade fossero pulite, e le case graziose e ben mantenute...L'aveva capito. Ma doveva trovare qualcosa di più interessante!
    L'edificio in lontananza, ad esempio: una costruzione imponente, maestosa. Interessante. Valeva la pena dirigersi là.
    Poi, tuttavia, nel silenzio della sua risoluzione, gli giunsero alle orecchie alcune risatine argentine; risate spensierate, come possono essere soltanto quelle dei bambini.
    Cercò di capire da dove provenissero: era curioso, più di ogni altra cosa, di capire se erano i fanciulli di cui parlava il Guitto. Chissà se questi avevano allestito uno spettacolo o erano solo un gruppetto che approfittava delle strade scgombre per giocare?
     
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    Qualcosa ti colpisce nel centro della schiena, e quella stessa cosa è rotonda, colorata e -rimbalzando leggermente- ti rotola tra i piedi; quando ti volti nella direzione da cui è provenuta vedi una piccola bimba bionda (non avrà più di sei anni) con un vestitino blu molto semplice e un pupazzo di pezza un po’ logoro abbracciato al petto.
    Ti fissa ed ha su il broncio; forse vuole parlare, ma non ne ha il coraggio.
     
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  4. -Sir Drake-
     
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    Ancora intento a cercare l'origine delle voci, l'attenzione di Percy fu attirata da un piccolo urto alla schiena: il tempo di qualche rimbalzo ed ecco rivelarsi l'oggetto: una sfera...Sfera? Palla. Una palla colorata! Un mezzo sorriso s'allargò al lato destro della bocca, e subito il bardo si chinò, raccogliendola. Evidentemente il bambino cui apparteneva non poteva essere molto distante.

    Ah, eccolo infatti. Anzi, eccola! Un bimba dalla chioma dorata, con un semplice vestitino blu. Nel vederla il Pifferaio non potè fare a meno di rivolgerle una risata divertita: nemmeno lui riusciva a spiegarsi perchè...A volte, quel suo sorridere in continuazione irritava gli altri. Forse perchè lo faceva anche in circostanze poco consone. Forse perchè gli dava un'apparenza superficiale. Eppure non poteva farne a meno!

    Avvicinandosi alla bimba, notò che stringeva a sè un pupazzo, uno di quei classici cosini di pezza. Sebben un po' consunto, sembrava proprio che le fosse molto caro. Lei lo fissava: non parlava, forse intimorita, forse toppo timida. Quel suo broncio, però, era davvero tenero.
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    - Ciao! Credo che questa sia tua! -

    Le disse con fare allegro, porgendole la palla. Strano, però che fosse tutta sola. Evidentemente la città era un luogo sicuro...Però non era normale che una bambina della sua età giocasse tutta sola. Forse gli altri bambini si erano nascosti lì attorno, da qualche parte.

    - Come mai sei da sola? Non hai degli amichetti? O stanno preparando qualche recita? -

    Rimase pensieroso qualche istante. Forse aveva trovato il modo di divertire per qualche istante la bambina, e magari sciogliere la sua diffidenza.
    Giusto un paio di note fischiettate, ed il Bardo, in una scenografica -quanto inutile- nube di fumo, si trasformò. Ora un paffuto gattone, alto quasi un metro e trenta, fissava la bimba con occhi tondeggianti.

    - Magiaaaaaaaa! -

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    CITAZIONE
    Poemetto di Ermes
    Che cos'è la Realtà, se non una finzione universalmente riconosciuta come Verità? E allora che utilità potrebbe avere l'alterare le altrui percezioni, per indurre all'errore? Per una persona come il Pifferaio, completamente negata per lo scontro fisico, alterare il proprio aspetto può rivelararsi provvidenziale. Un breve susseguirsi di note, ed ecco il prodigio: il Pifferaio assume la forma che più preferisce, sia essa quella di una pianta, di un animale o di un oggetto. La forma assunta è puramente illusoria; se ad esempio assume la forma di un uccello, Percy ne avrà solamente l'aspetto, ma non l'abilità di volare.

    Durata Massima: 3 turni.
    Consumo: Medio per turno



    Edited by -Sir Drake- - 30/7/2009, 18:10
     
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    CITAZIONE (-Sir Drake- @ 30/7/2009, 17:42)

    Ciao! Credo che questa sia tua!
    Come mai sei da sola? Non hai degli amichetti? O stanno preparando qualche recita?


    La bambina si limita ad annuire alla prima frase, ma non spiccica parola in risposta alle tue domande;
    solo, il suo sguardo si abbassa timidamente, salvo saettare continue occhiate verso l'angolo dell'abitazione più vicina, da cui è presumibilmente sbucata, e per poi volgere il visino alla palla che le stai restituendo.

    CITAZIONE (-Sir Drake- @ 30/7/2009, 17:42)

    - Magiaaaaaaaa! -


    Niente da fare. La bambina non emette suono nemmeno così.
    ...però, in compenso, sbarra gli occhioni e spalancala boccuccia meravigliata,
    con una luce di pura gioia infantile che sembra illuminarle tutto il faccino.

    Ti sorprende sentire il ritmico suono di due mani che si incontrano.
    Applausi. E provengono dalle tue spalle.
     
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  6. -Sir Drake-
     
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    -CLAP YOUR HANDS-



    Nonostante avesse sempre la testa fra le nuvole, il Pifferaio non era del tutto distratto. Soprattutto quando parlava coi bambini: sapeva che nulla li infastidisce quanto la noncuranza degli adulti.
    Che poi lui in linea di massima, adulto lo era solo nel corpo, non nello spirito...Come tutti i poeti, no?

    Vedendo lo sguardo della bimba saettare verso l'angolo di un edificio vicino, presumette diverse cose. Nessuna parola, tuttavia.
    In ogni caso, Percy non si aspettava certo di sciogliere la timidezza con il suo piccolo numero di illusionismo: voleva unicamente far capire che di lui ci si poteva fidare.
    E poi voleva farlo anche per sè stesso: gli ultimi mondi che aveva visitato non erano stati propriamente accoglienti...Vedere la bocca spalancata della bambina, gli occhi sgranati per la sorpresa...Beh, non aveva prezzo. Era lo scopo della sua vita, divertire e intrattenere. E gli piaceva un casino!

    - Piacere! Io mi chiamo Percy! -

    Una presentazione semplice, senza i barocchismi delle conoscenze fra adulti. Aveva detto alla bambina il suo vero nome, dettaglio che in pochi conoscevano, a parte la sua Musa e pochi altri bambini.
    Ah, certo, bambini bambini, e bambini di spirito. Ovvio.
    Pareva che la piccola avesse apprezzato lo spettacolo improvvisato; ma non era la sola: il Bardo si sorprese nel sentire un applauso alle sue spalle. Si voltò elegantemente, sorridendo imbarazzato e cercando di capire chi aveva dinanzi. Solo dopo qualche istante realizzò che aveva ancora quelle buffe sembianze feline.

    - Grazie! Grazie! Ma non era nulla di speciale, davvero! -

    Disse con voce cantilenante, ritornando alla propria forma originaria. Era davvero curioso di sapere cosa sarebbe accaduto, chi fosse quella nuova conoscenza.

    Sì, decisamente quella città gli piaceva. Decisamente.
     
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    CITAZIONE (-Sir Drake- @ 31/8/2009, 15:17)
    - Grazie! Grazie! Ma non era nulla di speciale, davvero! -

    Quando ti volti, ti ritrovi ad incontrare lo sguardo enigmatico e criptico di un paio di occhi grigi; il volto su cui sono incastonati, ti suscita non poche perplessità:
    a vederlo è giovane,
    ma non sei affatto sicuro di poter indovinare la sua età.
    E la sua corporatura di adolescente, crisalide sospesa tra lo stadio di infante e quello di adulto, di certo non aiuta!
    Potrebbe sembrare un bambino alto e smaliziato, oppure un ragazzo basso e magrolino, dallo spirito fin troppo infantile.

    Ad ogni modo, sai che è stato lui ad applaudirti perché -sotto i tuoi occhi- replica quel gesto di elogio alle tue arti,
    reclinando il capo da una parte e intagliando tra le labbra pallide e sottili un sorriso ambiguo.

    "Io vi ho trovato ben più che straordinario, Sir Percy."

    La sua voce è squillante e allegra, ma hai il presentimento
    che non si stia riferendo al tuo numero di poco prima.

    "Dato che siete stato così paziente e gentile con Miriam..."
    - esordisce, giungendo le mani dietro la schiena, dove non puoi vederle -
    "...la prego di accettare un piccolo dono."

    Con un movimento elegante delle braccia,
    ti porge ora uno stelo punteggiato da piccoli calici di fiori
    di un'allegra sfumatura arancio.

    "Per lei!"

    Cinguetta subito dopo lo strano bambino, completamente innocente,
    come se quel velo misterioso di antica sapienza che gli hai visto negli occhi bigi sia svanito come un sogno al mattino.
     
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  8. -Sir Drake-
     
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    - A GIFT -



    Il tempo di voltarsi, ed ecco l'arcano svelato. La prima cosa che Percy notò furono due occhi grigi, scuri diamanti dalla curiosa profondità; un ragazzo, un bambino. Un curioso misto di gaiezza infantile, e smalizia adolescenziale; anche il corpo, ancora acerbo, sembrava oscillare indeciso tra le 2 età della vita.

    Le mani insistevano in quel gesto d'apprezzamento, applaudendo ritmicamente il giovane (?) Bardo: la testa reclinata, gli si dipinse sul volto un sorriso particolare, di un'ambiguità che normalmente avrebbe sorpreso il musicista.

    CITAZIONE
    "Io vi ho trovato ben più che straordinario, Sir Percy."

    Che bella voce! Si ritrovò a pensare Percival: squillante e allegra, vibrante di un'energia argentina che solo la giovinezza è in grado di regalare. Che si riferisse alla sua performance? Forse no...

    CITAZIONE
    Dato che siete stato così paziente e gentile con Miriam..."
    "...la prego di accettare un piccolo dono."

    Un intreccio di mani dietro la piccola schiena, probabilmente...Perchè con gesto elegante fece capolino un fiore delicato, fatto di piccoli calici color tramonto.

    CITAZIONE
    "Per lei!"

    Il Bardo allungò la mano, raccogliendo dalle piccole mani quel capolavoro della natura. Ma prima di dedicarsi al fiore, si voltò, abbassandosi all'altezza della bimba. Allegramente, le scompigliò delicatamente i capelli.

    - Allora ti chiami Miriam! Piacere di conoscerti, piccolina! -

    Rivoltosi di nuovo verso il ragazzino sconosciuto, osservò pensoso quello stelo: semplice ma delicato, carino senza barocchismi. Fece per odorarlo, cercando nei suoi ricordi fragranze o fiori simili, ma senza troppo sforzo. La mano scivolò in un taschino, all'altezza del cuore, ed il fiore fu come appuntato agli indumenti del viaggiatore.

    - Grazie per il tuo dono! Fin troppo gentile! Ma d'altronde credo che sia una caratteristica degli abitanti di questa città!
    Che fiore è? Non ne ho mai visti di simili...Mi piacerebbe portarne qualcuno...Ad una persona. -


    Terminò arrossendo leggermente. Riprendendosi, si rese conto che ancora non conosceva il nome del ragazzino!

    - Scusa se non te l'ho chiesto prima! Come ti chiami? -

    C'erano ancora molte cose che non sapeva riguardo alla città e i suoi abitanti, nonchè riguardo alla Festa ed alla Dama Azzura. Forse un bella chiachcierata l'avrebbe illuminato!
     
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    Ricevi il fiore che lo strano giovanotto ti porge,
    e quando ti volti verso la bimba, per scompigliarle affettuosamente i capelli,
    lei trasale e le sue guance tonde e morbide
    si tingono di una nuance di appena una tonalità più accesa di rosa.

    CITAZIONE (-Sir Drake- @ 14/9/2009, 15:52)

    - Allora ti chiami Miriam! Piacere di conoscerti, piccolina! -


    La piccina gonfia le gote in un tenero broncio imbarazzato,
    tace, e incassa la testolina nella spalle mentre ti sistemi il fiore all’occhiello della giacca;
    quando ti volti, incontri il sorriso misterioso ed enigmatico
    che è tornato ad aleggiare sul volto del ragazzo che sembra trascendere il tempo.

    CITAZIONE (-Sir Drake- @ 14/9/2009, 15:52)

    - Grazie per il tuo dono! Fin troppo gentile!
    Ma d'altronde credo che sia una caratteristica degli abitanti di questa città!
    Che fiore è? Non ne ho mai visti di simili...
    Mi piacerebbe portarne qualcuno...Ad una persona. -


    Ti ascolta in un riflessivo silenzio, poi reclina la testolina castana da un lato
    e sorride in modo candido e innocente –forse anche troppo-, ma soprattutto gioioso,
    celando gli occhi grigi dietro le palpebre e prolungando il suo silenzio...

    Quasi fosse a parte di un segreto particolarmente gratificante.

    CITAZIONE (-Sir Drake- @ 14/9/2009, 15:52)

    - Scusa se non te l'ho chiesto prima! Come ti chiami? -


    "Il mio nome è Bess, Sir Percy, e ti stavo aspettando..."

    Lo mormora appena, con la voce festante di un cucciolo,
    in un tono che sembra celare l’ombra di un mistero profetico.

    "Saresti così gentile da seguirmi?
    Sai, siamo abbastanza in ritardo per l’incontro col Destino."
     
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  10. -Sir Drake-
     
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    -TOWARDS FATE-



    Nell'accarezzare la bambina, il Pifferaio sorrise del suo rossore: pensò a quanto erano fortunati i fanciulli di quel mondo, o perlomeno di quella città.
    Nei suoi viaggi aveva visto realtà angoscianti, ed il più delle volte a farne le spese erano proprio i bambini.
    ma scacciò questi pensieri come un colpo di mano, perchè non voleva che la nera nuvola del passato oscurasse quella giornata.

    Il ragazzino, nel frattempo, aveva di nuovo quel silenzio sardonico e stranamente senza età. Enigmatico quanto un Gatto Stregato di una certa favola, pareva trascendere il tempo stesso. La testa reclinata, ascoltò le parole del Bardo, ma non seguì risposta: il sorriso vagamente ingenuo gli fece intuire che probabilmente era un segreto...O semplicemente la risposta non era importante.

    CITAZIONE
    "Il mio nome è Bess, Sir Percy, e ti stavo aspettando..Saresti così gentile da seguirmi?
    Sai, siamo abbastanza in ritardo per l’incontro col Destino."

    Un mormorio di malcelato divertimento, come chi sa di dover accompagnare un festeggiato alla sua Festa a Sorpresa.

    - Piacere di conoscerti! Certo, fammi strada...Se c'è una cosa che ho imaprato dalle mie favole, è che non conviene far attendere troppo il Fato! -

    Ridacchiò, apprestandosi a seguire Bess. Con un cenno della mano salutò Miriam, incamminandosi verso il proprio Destino...Un brivido d'eccitazione e curiosità, gli attraversò la schiena...Dandogli conferma che anche la Musa gli dava la sua approvazione.
     
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    CITAZIONE (-Sir Drake- @ 25/9/2009, 17:11)

    - Piacere di conoscerti! Certo, fammi strada... Se c'è una cosa che ho imparato dalle mie favole, è che non conviene far attendere troppo il Fato! -


    "Allora sarà il caso di affrettarci...!"

    Il bambino ridacchia deliziato dalla risposta che ha appena udito,
    e si volta per farti strada verso la tua meta;
    stargli dietro si rivela ben presto difficile, anche per un agile saltimbanco come lo sei tu:
    l’incedere del fanciullo è svelto, rapido e aggraziato come una danza,
    il rumore dei suoi passi, flebile e felpato come quello di un gatto,
    tanto che quando lo perdi di vista, nessun suono ti facilita il compito di rintracciarlo...

    Almeno finché non è lui, con la sua testolina castana, a spuntare
    oltre un angolo, da sopra un muro o dall’interno di una fessura, chiamandoti per nome.
    Certo che, per essere un prescelto che è atteso dal destino, un ospite importante,
    sembrano non curarsi troppo che tu non perda la strada!

    Bess ti saltella agilmente davanti, a quasi una decina di metri,
    distanziandoti mentre percorre viuzze tortuose e si insinua in vicoli e strettoie segrete
    che devono probabilmente essere scorciatoie e passaggi segreti.
    -i più dei quali, a misura di bimbo-

    Se in qualche modo riesci a tenerlo almeno a portata di sguardo nelle vie semideserte del quartiere,
    l’impresa si fa più ardua non appena i viali cominciano a ripopolarsi
    fino a diventare affollati e gremiti, quando cioè ti accorgi di essere sbucato in mezzo alla grande piazza nel centro della città; il ragazzo pare essersi dileguato nella folla
    e davanti si stendono le cancellate del castello Azzurro che domina la città...


    Continua Qui

     
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