[LC] Right Eye of the Martyr, Right Arm of the Devil.

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  1. Heart of Legend
     
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    Pietravuota; Ciglio del Baratro.

    Il limitare del vulcano non era descritto da una conica lineare, bensì dai denti basaltici di una bocca frastagliata e guasta; ed il profilo del monte artigliava il cielo bigio per le fumighe proprio come una coppia di fauci bestiali, spalancata nell'apprendere il prossimo pasto. Un'immagine suggestiva, che tuttavia non trovava che il plauso di un singolo spettatore. Sull'estremità più pencolante e insicura, in cima ad una stalagmite tendente verso lo strapiombo in maniera sinistra, si ergeva un giovane gentiluomo in abiti vittoriani -ed in perfetto equilibrio. Lo spolverino gli svolazzava attorno in maniera pigra, ingaggiato dal vento torrido che esalava dal vulcano spento; sotto le sue pieghe, un fisico fragile e -per l'età che confessava- incredibilmente provato. Il semplice alzare il braccio per scostare una benda dall'occhio sinistro parve infatti costargli un considerevole sforzo.


    «Mostrati.»
    La colonna di fumo rispose all'imperativo scindendosi in due tronconi spettrali, che si intrecciarono ad alcuni metri sopra di lui per convergere nella proiezione di un drago in picchiata. Il muso della bestia affondò a pochi centimetri dai suoi piedi, sfaldandosi in mille appendici che concorsero ad intricarsi in una sagoma umanoide. L'agglomerato, raggiunta la statura desiderata, fu rapido a profondersi in uno spiritoso inchino. Terminato il gesto, il fumo che lo definiva si schiarì fino a scomparire, lasciando dietro di sé un uomo sottile dai corti capelli castani ed il sorriso crudele.
    «Non puoi farne a meno, vero?»
    Commentò in un sussurro, squadrandolo dall'alto della sua posizione con disgusto di pietra. Durante l'evolversi del fenomeno, la sua espressione era rimasta immutata, glaciale. La Mente rispose all'accusa facendo spallucce,
    finendo di scacciare dall'abito i rimasugli della trasfigurazione.
    «Nemmeno lei, principe.»
    Lo rimbeccò, divertito.
    «Dal nostro ultimo incontro speravo in un po' di morbidezza in più.»
    La bocca dello sconosciuto si storse, feroce. Perfino muovere
    le labbra gli costò un sussulto.
    «Hai la mia collaborazione. Non pretendere anche la mia simpatia.»
    E l'occhio mancino vibrò di luce propria, a sottolineare il disprezzo che il suo tono
    spento non riusciva ad esprimere.
    «Davvero, voi giovani...»
    E gli lanciò un minuscolo cristallo ottaedrico, che l'altro catturò senza sforzo nel palmo aperto.
    Se lo portò alle labbra, per ingerirlo dopo un secondo di esitazione.
    «..."grazie"?»
    «Sparisci.»

     
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