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Prima o poi questo momento sarebbe dovuto arrivare, lo sapevi.
Questione di giorni, forse ore, oramai minuti. Un destino inevitabile, indelebilmente impresso nella più totale ingiustizia fin dalla prima scodinzolata.
Un essere oscuro, immondo... uno sguardo famelico e crudele, ed uno sporco sorriso diabolico. Lunghe serpi infernali al posto dei capelli, ed un corpo deforme e gigante.
Scappavi e scappavi, attraversavi un corridoio dopo l’altro nel disperato tentativo di sfuggirgli, sfondavi porte, sbucavi fuori da labirinti, ma per quanto potessi correre veloce un suo solo pesante passo ne colmava dieci tuoi. Una disperata ed inutile fuga, destinata a fallire miseramente...
Le spalle al muro, il terrore negli occhi. E lei lì, dietro, accovacciata tremolante sul tuo abito nel disperato tentativo di nascondersi. Supplicava aiuto, ma non vi era niente da fare.
Spietata e vile, brutale ed inesorabile, l’enorme affilata mano si diresse vorace in sua direzione, e...
“ Ho cambiato idea, non la voglio. ”
Riapristi gli occhi.
Spaesati, increduli, fuori ed al sicuro da quell’inquietante visione.
La candida mano della salvezza poggiata sulla spalla.
...eh, insomma, si sa che quella splendida ragazza aveva ben poco a che spartire con l’orrenda creatura, ma quando certi incubi prendono possesso della mente e sovrastano la realtà... eh...!
« ....eh? »
Appunto.
L’imprevedibilità più totale, per ben due volte.
Uno: la vuole, la ottiene, non la vuole più.
Due: un gesto così affettuoso quale un innocente bacio sulla guancia.
Questo si definisce molto semplicemente scacco matto! Anzitutto perché ti ha ribaltato completamente la situazione: altro che giocare a sfottere/provocare, ora tiene lei la palla... ! E poi, chi ce la fa più (con quale coraggio!) a provare anche solo a riprendersela dopo tanta innocenza?
Fregato.Alzasti lo sguardo a fissarla, immobile, per almeno un intero minuto. Senza spicciare una singola parola e/o smorfia facciale.
......
« ...questo non è leale però! »
Bentornato nel nostro mondo!
Replicasti con un’espressione che era una via di mezzo fra lo shock e l’imbarazzo.
Ebbene sì, proprio perchè eri ben consapevole che
« Ora hai una vittoria a tuo carico che puoi rigirarmi contro quando ti fa più comodo! »
Bingo!
Senza alcun dubbio, era la prima persona ad averti fregato alla grande.
(...o forse t’eri fregato da solo?)
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Ed ora so ch'era la primavera
dai mille fiori dei suoi modi amabili.
E in quel calore e nella sua raggièra
ho percepito che un sorriso ha una forza piena.-Esattamente.
Ebbene si, la Dama dei Venti piegò nuovamente le labbra innanzi alla Volpe d'argento, e la sua aurea si espanse piano ed impalpabile, silenziosa ed inosservata, mentre alle sue spalle si specchiava nell'acqua, ornandola di angelici riflessi. Ed ogni cosa colpita da quel fulgore, prendeva vita, come le ombre che lo fuggivano, totalmente assenti alla base del corpo sinuoso della bella dama. Piccoli particolari, eppure così evidenti segni di ciò che realmente era e che sarebbe sempre stata. Nonostante tutto.
Sorrise.-Beh, vuol dire che mi riserverò questa vittoria per quando mi servirai.
Continuò ad osservarlo con sorriso sornione, mentre passo dipo passo si avvicinava sempre di più a lui, fino a che non furono a pochi centimetri l'uno dall'altra. E le mani, da congiunte dietro la propria schiena sarebbero scivolate sulla sua esile vita, mentre il volto mostrava un'espressione soddisfatta, in attesa della reazione della Volpe. Poi avrebbe continuato a parlare.-In ogni caso ci troviamo in una situazione curiosa, sai?
Tu mi devi qualcosa ma non so neanche il tuo nome.
E perchè sei qui. su questa dimensione.
Edited by Drusilia Galanodel - 1/1/2015, 20:28. -
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Eppure non pesava.
Per quanto potesse identificarsi in una sconfitta sorrideva in una maniera così splendente che eri quasi felice di quella “sconveniente” situazione.
Sì, sarebbe valsa la pena perdere per altre dieci volte se quello sarebbe sempre stato il “premio di consolazione”. Era come se brillasse d’una luce propria.
...e lo faceva in fin dei conti, e l’aveva sempre fatto fin dall’inizio, ma eri talmente incantato (ed intontito) dal suo innato e rassicurante calore da non rendertene neanche conto.
Come se fosse la più naturale delle cose.
« E va bene, pagherò a tempo debito »
Replicasti oramai rassegnato.
Allungasti però subito il braccio destro in sua direzione, alzando l’indice verso l’alto diligentemente.
E prontamente precisasti:
« Senza interessi però. »
Si sa mai!
Sorridesti spontaneamente, chiaro segnale di un’affermazione scherzosa.
E poi la ragazza riprese nuovamente a parlare.
La ragazza, già, perchè proprio come affermava lei stessa, nonostante fosse praticamente pronta a portarti a casa sua (e sì, ne sarebbe stata capace!) per riscattare il suo premio, ancora non sapevate neanche il vostro nome.
« In effetti... »
Iniziasti a risponderle, mentre con uno scatto felino tornasti sulle tue gambe.
« Il mio nome è Yoko Saddler, e sono un demone volpe. Non si direbbe, eh? »
Allargasti le braccia verso l’esterno, come a suggerire ingenuo e spaesato: “e quando mai, da cosa si potrebbe notare!”.
« Appartengo ad un casato di maghi del regno di Celentir, venuto qui ufficialmente per recuperare qualche particolare pietra magica e... concretamente, ero semplicemente molto attratto dall’idea di curiosare un po’ in giro. Sai, s’era sparsa la voce e così... »
Chinasti il capo fissandola dritta negli occhi.
« E tu invece? ». -
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Il bel giovanotto si alzava sulle proprie gambe, mentre la Dama del Vento rimase seduta ad osservarlo, divertita dalle sue movenze buffe tipiche d'un candore particolarmente infantile. E quando parlò, lei gli sorrise amabilmente, segno che trovava gradevole il tempo trascorso con lui. Curioso.
E mentre Drusilia rifletteva sulla situazione insolita in cui si trovavano entrambi, gli smeraldi incastonati sul suo viso eburneo si fissarono sui frammenti d'ambra del giovane dalla chioma argentea, e così rimasero fino a che la bocca del ragazzo non smise di muoversi.
La Volpe era un animale curioso, affascinante per molti versi.-Beh, andare in cerca di pietre per mondi nuovi in groppa ad una lucertola gigante non è certo il modo migliore per passare inosservati, non trova signor demone-volpe?
Gli parlò con tono canzonatorio, tuttavia in buona fede; infondo stava solo giocando.
Meno male che ha incontrato me, altrimenti dubito che avreste trovato qualcuno in grado di dare informazioni..
E poi nel mentre sorrideva così dolcemente che nessuno avrebbe mai pensato ad un'offesa personale.Il mio Nome è Drusilia, Drusilia Galanodel, ed anche io giungo da un'altra terra. Un'Accademia per esser precisi. Ed è un viaggio con il mio maestro ciò che mi ha condotta qui. Tuttavia...
Rimase silente qualche secondo, per poi guardare per terra con espressione imbarazzata.
Mi sono persa.
Sollevò lo sguardo.
Sorrise.
Edited by Drusilia Galanodel - 1/1/2015, 20:30. -
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Eh sì, effettivamente aveva proprio ragione: meno male che hai incontrato lei, altrimenti chissà chi altro ti avrebbe potuto dare qualche catastrofica informazione!
Quando si dice fortuna...
...non era del posto, ok.
E si era stranamente persa.
« Bè sì, sono proprio in... una... »
La fissasti, con la classica aria stranita di “uno che ti asseconda cordialmente ma che balbetta perché mente spudoratamente”, proseguendo il discorso con un
« botte di ferro! »
Silenzio. Lo sguardo ancora fisso su di lei. Non potevi darlo a vedere così sfacciatamente, era troppo carina per farla restare male!
« Comunque... »
Tanto per depistare un po’, prima che potesse replicare.
« ...non credo che potrò stare qui ancora per molto. Al di là di qualche “gita personale” non dovrei assentarmi troppo dal casato senza il dovuto preavviso.
A proposito, se vuoi ti porto a farci un giretto! O se preferisci, potrei lasciarti un... che so, una pergamena magica per contattarmi. Ispiri troppa curiosità per salutarsi nella banale speranza di ritrovarsi così, per caso.
E poi, ho pur sempre un debito da saldare...! »
Ah bé, simpatica come scusa, bravo!
« Ma ovviamente, prima di andare, potrei chiaramente darti una mano a ritrovare la retta via... »
Sorriso smagliante.
Buon tentativo per levarsi subito di dosso l’impegno senza darlo a vedere.
Degno d’una Volpe.
...già.. -
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La bella Drusilia sorrise innanzi all'improvviso "slancio" del demone Yoko, il quale si era dato ad atti di galanteria così evidenti che per la Dama persero la loro credibilità nel momento stesso della loro nascita. Ma lei non era il tipo da prendersela, nossignore. Infondo il giovanotto stava solo tentando di togliersi da una brutta situazione, ed era pur sempre una volpe; era logico che si fosse comportata così. Tuttavia, volpe o non volpe, lei non avrebbe mai perso quel suo privilegio così stupidamente.
Dunque si avvicinò piano a lui, fissandolo negli occhi con aria pacata, eppure ferma, trasudante tensione; sarebbe bastato poco a rompere quella momentanea pace, e dalla brezza sarebbero giunti alla tempesta in un battito d'ali. E prima che Yoko se ne potesse rendere conto, con il suo passo leggero sarebbe giunta a un palmo da lui, respiro contro respiro, occhi di giada riflessi nell'ambra.-Ringrazio per la cortesia, ma temo non ce se sia bisogno.
A quel punto una brezza avrebbe sfiorato i fili argentei della Volpe, per poi scivolare sulle vesti di seta della fanciulla, lasciandole danzare al ritmo del vento. E le suole degli stivali femminili si sarebbero pian piano sollevate da terra, fino a raggiungere una quota non troppo alta, in modo che il dislivello tra lei ed il giovane non fosse esagerato. Allora avrebbe esibito un sorriso sornione, chiaro preludio alla risposta che avrebbe dato.
E' vero che mi son perduta ma non ho mai detto di non essere in grado di ritrovare la strada...-...e poi preferisco di gran lunga riscuotere il mio premio con calma.
Edited by Drusilia Galanodel - 1/1/2015, 20:33. -
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Oooh, ma come si passa in fretta all’arroganza!
Non si può neanche scherzare un poco che ogni occasione è subito buona per tirarsela... ah, le donne.
E perché mai contrastarla, a quel punto.
E' sempre curioso vedere quanto cambi in fretta il modo di porsi d’una persona. Basta che abbiano un minimo di convinzione d’aver la situazione in mano e...
...niente. Per ora ti limitasti ad ascoltarla, sostenendo il suo sguardo fiero e vittorioso.
« Come preferisci! »
Replicasti tranquillo ed incurante del suo atteggiamento.
Come per voler mostrare (ed era esattamente quello che facevi) l’assenza totale di qualsivoglia preoccupazione.
Ci mancherebbe che si prenda anche quella soddisfazione, ora!
« Bene, allora facciamo così... »
Ti bloccasti un attimo, alzando gli occhi in alto pensieroso.
Poi, senza troppi indugi, allungasti deciso il braccio destro sul lato, aprendo per bene il palmo della mano.
« Uhm, vediamo... »
Un breve ma intenso bagliore (probabilmente abbastanza per attirare la sua attenzione) e... qualcosa prese forma.
« Ecco qua!»
Sì, esattamente quello che vedete: una perfetta riproduzione dell’amata Volpe Argentata in versione... peluche!
« Allooora... io ora ti lascio questo. Quando tu avrai bisogno di me e dovrai dunque contattarmi, basta che gli premi la pancia e lui... oh, bè, lo vedrai quando sarà il momento.
Ok? »
Una piccola pausa.
E prima che potesse aprir bocca o far qualsiasi gesto, prontamente aggiungesti:
« Ah! Bada bene, in quel preciso istante io considererò saldato il mio debito. »
E ti voltasti a guardarla con un sorriso innocente, desideroso di vedere la sua reazione.
Sapevi che sarebbe morta dalla tentazione di provarlo in quello stesso preciso istante. Così come lei sapeva che se l'avesse fatto avrebbe mandato all'aria quel suo tanto decantato privilegio.
E ora?. -
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Incredibile.
Ebbene si, per quanto fosse strano ed inusuale, quello era il primo regalo che la Dama dei Venti aveva ricevuto da un ragazzo. Un atto così usuale e stravisto eppure per lei così prezioso come una pietra rarissima e sconosciuta, così fuori dalle sue aspettative da lasciarla inerme, con le labbra rosse e piene semiaperte dallo stupore e gli occhi sgranati. Ed intanto pensava a come agire; quel gesto l'aveva colta impreparata ed ora lei stava lì immobile come una statua, preoccupata di non saper comportarsi in modo opportuno. Tuttavia che altro fare se non tornare sul suolo rigido, allungare piano le braccia, ed afferrare con mani leggermente tremanti quel batuffolo di pelo argenteo, per poi stringerlo con delicatezza come il più grande dei suoi tesori.
No, non era incredibile quell'incantesimo, tanti ne aveva visti prima di quel momento.
Non lo era nemmeno quel bambolotto dalle sembianze della Volpe; per quanto fosse adorabile i suoi pensieri erano fissi su ben altro.
Quello, quello era un dono.
Sarebbe stato perfettamente formale se non fosse stato per il colore sempre più rosato, e poi tendente al rosso, che presero le sue gote, risaltando al verde dei suoi occhi, ed il respiro affannoso, come se si fosse formato un nodo in gola, mentre ormai la mente razionale aveva cessato di mandarle messaggi.-....
Ecco, non sapeva cosa dire. Abbassò lo sguardo.
-...G...grazie. Sarò attenta.
E con ciò non aggiunse altro, cadendo in uno di quei silenzi che, se risposto dal suo interlocutore, sarebbe stato alquanto imbarazzante. Tuttavia in quel momento non ci pensò molto. In realtà, ormai, non pensava più a nulla.
Edited by Drusilia Galanodel - 1/1/2015, 20:35. -
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E’ imprevedibile, c’è poco da fare: qualsiasi cosa tu faccia riesce sempre a sorprenderti.
Certo ti aspettavi che potesse avere una reazione un po’ stupita, si sa che le donne hanno un certo debole per questo genere di cose. Ma... non pensavi sarebbe potuta essere così forte; ti ritrovasti infinitamente spiazzato.
Diciamocelo chiaramente: era terribilmente bella ed esageratamente dolce con quelle guance così arrossate. Non potesti far altro che restare completamente immobilizzato ad osservarla, privo d’ogni parola e respiro, ammaliato da quei suoi immensi angelici occhi imbarazzati.
Fu lei stessa a svegliarti da quell’incanto inaspettato, quando timidamente allungò le braccia in tua direzione per prendere la piccola Volpe.Fu come una flebile scossa.
Gli occhi tornano vispi per un istante, quasi spaesati.
Ed in quel momento ti sentisti un po’ in colpa.
Sì, è vero che glie lo avevi donato per darle l’opportunità di contattarti quando ne avrebbe avuto bisogno, ma quando pensasti alla furbata del “chissà mai cosa farà” per spingerla a giocarsi subito il suo “vantaggio”... ti riconoscesti un po’ stupido.
Le labbra si curvarono, ed il tuo sguardo divenne sinceramente innocente ed affettuoso, come raramente si potrebbe sperare di vedere in una Volpe.
Poi, con tono quasi premuroso, come se la stessi prendendo per mano per liberarla da quell’imbarazzante silenzio, riprendesti ancora a parlare.
« Facciamo che... puoi usarlo tutte le volte che vuoi senza perdere il tuo privilegio, ok?»
E fu come una inspiegabile sensazione di spensieratezza.
Curioso se la motivazione era legata all’esser in debito verso qualcun altro, vero?
Già, ma solo uno stupido vorrebbe privarsi di un così piacevole dovere.« Ah! »
Il tuo sguardo si spostò per un istante poco più in là della bella dama.
Un puntino argentato s’avvicinava sempre più a grande velocità, agitando vistosamente le sue possenti ali. Sì, sapevi per quale motivo ritornava.
« Credo che sia ora di andare, il cucciolo ha concluso la sua passeggiata »
Sorridesti scherzosamente. Un modo come un altro per cercare di liberarla dal suo imbarazzo.
...e non solo lei.
« Allora quando hai bisogno... »
Ti bloccasti; il drago vi aveva appena raggiunti atterrando vistosamente alle tue spalle.
Non completasti la frase, ma le sorridesti.
Sì, avrebbe capito. Non potevi servire a quella bestiacca alata una così evidente opportunità per zittirti ogni qual volta gli avresti lanciato una nuova frecciatina.
Come se vedere una tua piccola versione peluchosa fra le mani della ragazza non fosse già bastato per suggerirglielo.
« Dunque se non ricordo male... »
Ti soffermasti per qualche secondo a fissare la ragazza con aria fortemente pensierosa.
Poi, come illuminato da un lampo di genio, scattasti con agilità felina sulle spalle del tuo fidato compagno, e ti voltasti ancora ad osservarla.
« ...seconda codina a destra dopo la locanda, giusto? »
Ed il tuo scaltro e provocatorio sorriso tornò ancora una volta ad adornare il tuo volto.
Dopotutto la Volpe perde il pelo ma non il vizio, no? ...più o meno.
Un forte battito d’ali, un altro fastidioso frastuono, ed il portale s’aprì ancora una volta.
« ...e tu non t’azzardare a dir niente, ok? »
Picchiettando con un pugno sulla testa dell’ormai consolidato taxi, sussurrato quasi vergognosamente.
Fu solo un istante, e l’argento delle vostre fattezze scomparve magicamente con la stessa facilità con la quale precedentemente comparve.. -
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La Dama dei venti provò un brivido sulla schiena quando lui le sorrise innocentemente. Forse era dovuto all'imbarazzo, o forse a qualcosa che non aveva ancora del tutto compreso, ma che tuttavia sembrava averla travolta, lasciandola inerme e senza parole, mentre le mani nivee ancora tenevano stretto quel piccolo peluche morbido e dolce. Le disse che avrebbe potuto usarlo ogni volta lo avesse desiderato, poi un enorme drago d'argento, lo stesso che lo sorreggeva al suo arrivo, tornò a gran velocità, tagliando con veemenza l'aria, segno che ormai il loro incontro era giunto alla fine.
In un certo senso si sentì un pò male...le sarebbe piaciuto rimanere lì con lui ancora un pò, ma il tempo era da sempre stato un nemico fin troppo duro da abbattere. Sospirò quando lui salì in groppa al suo famiglio, per poi sparire in una scia argentea, riempiendo l'aria di quel riflesso così prezioso che tanto le ricordava il suo volto.
-Ci rivedremo, Yoko Saddler, volpe argentea dagli occhi ambrati.
Sospirò ancora, accarezzando dolcemente la chioma del bambolotto, prima di allontanarsi piano verso il centro della città, nella speranza di ritrovare il suo maestro. Ed ad ogni passo, un sospiro di vento sfiorava dolcemente la sua veste, delizioso amante, e la chioma castana danzava ad un ritmo dolce ed ipnotico che riempiva l'aria.E poi, una ventata forte, e lei scomparve da quei luoghi, come se la stessa aria l'avesse portata via con sè,
...o forse, semplicemente, aveva obbedito al volere della Dama.
La Dama e la VolpeBrezze argentate sulla Laguna |
