Wind it up!

(come svegliarsi a duemila leghe sopra i cieli - for dummies)

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  1. Andre_03
     
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    Wind it up!

    Si svegliň di soprassalto, tutto sudato.
    Puzzava, ma questo non faceva per niente notizia. La stanza era un posticino piccolo e buio, con un'amaca appesa alla parete di legno a fargli da giaciglio. Per il resto, c'era solo un piccolo comodino su cui era accuratamente poggiata la testa sott'olio del buon Balthy thebbest (labbestia, ndr). Bofonchiň qualcosa in direzione del suo amico decapitato e si mise a sedere.
    La sera prima doveva essersi sballato alla grande.
    Non ricordava nemmeno come ci fosse finito, a letto. Probabilmente si era abbuffato di broccoli e -come sempre accadeva quando si abbuffava di broccoli- gli incubi si erano fatti piů tenebrosi, cupi e anche discretamente strambi.
    Ricordava solo un tizio che gli faceva citare strane frasi, una penna e della neve insanguinata.
    Si chiese se ci fossero degli evidenziatori rosa, nel sogno. Aveva un terrore fottuto degli evidenziatori rosa, lui.
    Accese la Cronovela.
    ...
    Accese la Cronovela.
    ...
    Accese la Cr...

    « Mah, sarŕ rotta. »

    Sentenziň senza troppo mostrare la sua incazzatura.
    Era un signore, Stan. Un gran signore.
    E che cazzo.


    (Equal rights and justice in this time)

    Non c'era, la giustizia.
    Non in quel mondo sporco e schifoso in cui era costretto a vivere. Uno dei tanti fottuti piani dimensionali del multiverso. Meno male che aveva incontrato Forge e la sua stupendameravigliosafigata nave. Era lě che si trovava, anche se dovette uscire dalla sua stanza, emergere in coperta e attraversare tutto il ponte superiore per capirlo. Poco prima di cadere di sotto, effettivamente. Aveva delle notevoli doti di perspicacia e una grandissima dose di culo. L'aggeggio volante era infatti attraccato al porto, cosě il Verde si ficcň un dito nel naso, fece spallucce con noncuranza per poi scendere a terra.
    Cercava un cesso.
    E, come impone la tradizione, piů vi si avvicinava...maggiore diventava l'impellenza.

    « Pipě! »
    esclamň, danzando e reggendosi il pacco
    « Pipěpipěpipěpipěpipěpipěpipěpipěpipěpipěpipěpipěpipě! »

    Corse lungo tutto lo strano "porticciolo" cui la Sbriciolacielo era legata.
    Lo fece molto, molto in fretta (e sbottonandosi i pantaloni nel frattempo). Quando fu al bordo, incurante di tutto e tutti, si calň le brache e cominciň a urinare. Fu una dannatissima liberazione. Annebbiato dal dolce piacere della vescica che si svuota, Stan ebbe infine l'accortezza di controllare su cosa stesse pisciando.

    « Porchissima merda! »

    Fece un salto indietro, schizzando di giallo un po' ovunque.
    Per un attimo aveva temuto di cadere di sotto. Sě, sotto: quel dannato attracco era sospeso a millemila metri di distanza dalla terraferma. Una roba da levare il fiato anche a uno come lui.
    Fině di scrollare lo scrollabile e saltellň fino al bordo, guardando giů con aria affascinata.

    « Ma che figata pazzesca! »

    Non sapeva dove minchia fosse finito, ma una cosa era certa:
    gli piaceva giŕ un casino.
     
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0 replies since 15/12/2009, 21:56   275 views
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