[ FiordiFerro ]

souvenirs per tutte le tasche

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Guardia di Porta.


    Group
    Senatori
    Posts
    26,205

    Status
    Anonymous



    image

    Venghino! Signori Venghino!

    Passeggiando lungo le viuzze dell'abitato, girando prima qui, poi là, si arriva ad una piazzetta ingombra di banchetti di legno, riparati dal sole da tendaggi di cotone bianco latte.
    In un angolino, quasi fosse timido timido, stava lo stendardo del Sodalizio della Città di Laputa : i banchi, infatti, erano stati piazzati dalla corporazione mercantile del Presidio Errante di Endlos.

    In mostra, per la gioia degli acquirenti, il meglio del meglio dei souvenirs da ricordo, così come i due commessi tengono a precisare di continuo.

    Chi non ha mai desiderato un fermaglio per mantello?
    No? Fibbia da cintura?
    Nemmeno? Sicuramente un bellissimo ciondolo!
    In alternativa bracciali, collane, diademi.

    Ditene uno voi : probabilmente da qualche parte lo abbiamo.



    E se nemmeno questo dovesse bastare? Bhe, se è così, i casi sono due : o siete degli inguaribili incontentabili, oppure può essere che vi serve un fabbro.
    O un maniscalco. Forse un armaiolo?

    Bhe, siete gente fortunata, per tutti i diavoli del pozzo nero! Me lo sentivo stamattina che avrei incontrato solo gente fortunata.
    Non potevate capitare meglio.

    Qui allo stand del Sodalizio abbiamo una bottega di fabbro che vi può assistere anche in queste vostre esigenze, ed al martello, il migliore fabbro di questa parte del multiverso.

    Come dice signora?
    Sì, è proprio lui quello di cui parliamo : il piccolo omuncolo verde là in fondo che fuma come un turco.
    Non ne ha mai visto uno così brutto?
    Aehm...

    No, no, si fidi di me : le assicuro che quello è proprio il suo naso.
    Bhe, sì, d'accordo, forse è un po lungo, ma, si fidi di me, non glielo dica... mai. Pare sia un pochettino irascibile.
    E poi, lo guardi, naso e orecchie sono così coordinati.


     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    ~ White

    Group
    Senatori
    Posts
    12,778
    Location
    Ionia

    Status
    Anonymous

    Non ricordava quand'era stata l'ultima volta in cui aveva assaporato il calore del sole. A ben pensarci, era come se quella fosse la prima volta in cui usciva per una strada affollata.
    L'atmosfera era quella delle fiere paesane, ai lati della strada c'erano stand e bancarelle con le merci bene esposte, intervallate da edifici dove numerosi cartelloni e annunci raccontavano di gare o esposizioni. Era contenta... Dopotutto, se quello era il risultato, allora ne era valsa davvero la pena!

    Una vaga sensazione familiare le fece voltare il capo in una direzione specifica. Gli occhi di un viola profondo incontrarono cumuli di merci accatastate in maniera che giudicò un po' rude. Congiunse le mani in grembo e si avvicinò lentamente a quel posto, attirata dalla presenza che ricordava distintamente, sebbene senza riuscire a ricollegarla ad un volto o ad un fatto specifico. In pratica: sapeva di aver già conosciuto qualcuno là in mezzo, ma non sapeva dove, né chi fosse. Sporse il capo per guardare meglio, solo per essere spintonata da un uomo che si stava allontanando. Non si pese d'animo e cercò di farsi avanti di un poco. Scostò delicatamente i capelli argentati che le erano ricaduti sul viso, infine vide ciò che inizialmente l'aveva attratta.
    C'era una strana creatura bassa e un po' sgraziata che, in un angolo, fumava una foglia vegetale dall'odore molto forte ed aspro. Lo fissò, studiandolo attentamente e cercando nella memoria nel tentativo di ricordarsi dove l'aveva già incontrato, sempre più incuriosita.

    « Scusi, ehm... »
    Esibì un sorriso luminoso e fece un piccolo inchino, congiungendo le mani di fronte a se e accennando un gesto di saluto, cercando di attirare l'attenzione di quell'individuo.

    image

    « ... Io la conosco? »

     
    Top
    .
  3. Xal.
     
    .

    User deleted




    Non aveva capito che la domanda era stata rivolta a lui fino a quanto, reagendo d'istinto al rumore di quella voce di bambina, non si voltò.
    La giovane donna che aveva parlato, però, stava guardando proprio nella sua direzione.

    Per un attimo il goblin rimase interdetto, portandosi la mano alla bocca per acchiappare il sigaro prima che finisse a terra.
    Il sopracciglio destro si inarcò a dismisura, mentre gli occhi del mercante si facevano piccoli.

    Io la conosco?
    Così aveva detto.
    Ma se lei forse lo conosceva, perchè a lui non sembrava di rammentarsi di lei?

    Con solo qualche passo avanti si era fatto più vicino alla fanciulla, sgrollando, lungo il percorso, la cenere grigia accumulata sulla punta del suo vizio da tabagista.
    Se non fosse stato un goblin, probabilmente sarebbe morto per tutti quei sigari.

    Signorina, buongiorno a te.
    Non so dirti se ci conosciamo...

    ...ma una cosa posso dirla con certezza : se conosci altri goblin, allora sei davvero una delle poche persone che si siano prese il disturbo di parlare con qualcuno come me.
    Siete gente rara, sai.


    Xal il mercante le sorrise incoraggiante, prima di ricacciarsi tra i denti appuntiti il sigaro.

     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    ~ White

    Group
    Senatori
    Posts
    12,778
    Location
    Ionia

    Status
    Anonymous

    « Oh... »
    Sbatté le palpebre, apparentemente confusa da quello strano discorso.
    In realtà quella strana ragazzina dava in generale l'aria di essere un po' confusa, e non solo per quanto riguarda i goblin.
    « La ringrazio, signore... ecco, però io credo di conoscere proprio lei. »
    Fece un gesto come per scostare un insetto dal viso, scuotendo una mano per allontanare il fumo acre che si sollevava in un filo grigio dal sigaro dello strano fabbro. Si guardò intorno con aria meravigliata, come se fosse la prima volta che vedeva le spade, i pugnali, le asce ed i monili di ogni genere esposti nel negozio. Improvvisamente, come se le fosse tornato in mente qualcosa, batté le mani sommessamente e con un sorriso rinnovato aggiunse:

    « ecco, io sono nata in Celentir! »
    Dalla sua espressione e dal tono usato, era come se dal suo punto di vista quell'esclamazione spiegasse ogni cosa...

     
    Top
    .
  5. Xal.
     
    .

    User deleted




    « ecco, io sono nata in Celentir! »
    Bella forza. Una buona fetta di tutti quelli che si aggirano per il multiverso avrebbe potuto dire lo stesso.
    Però...

    Celentir?
    Ripetè il goblin, come soppesando le implicazioni - ancorchè poco significative, per lui - della nuova informazione ricevuta.

    D'improvviso, si sentì desideroso di azzardare un ipotesi che si stava facendo largo dentro al suo cranio come una carica di gnù.
    Se fosse stata una speculazione esatta, però, non sapeva davvero cosa avrebbe fatto, dopo, quindi, probabilmente, era meglio arrivare per gradi alla cosa.

    Prima domanda.

    Non è che per caso hai sorelline sparse in giro per i piani?
    Tempo fa ho avuto a che fare con una ragazzina in uniforme...
    ...no, più di una, in verità.

    Più o meno come quella che indossi tu.


    Aggiunse, soppesando con aria critica il vestitino tutto trine e balze.
    In realtà, non avrebbe saputo distinguere tra due modelli nemmeno se ci fosse finito contro con il naso : per il goblin, quando due cose cominciavano ad avere un giro di merletto, diventavano precisamente identiche.

     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    ~ White

    Group
    Senatori
    Posts
    12,778
    Location
    Ionia

    Status
    Anonymous

    « Sor... elle...? »
    L'espressione della ragazzina cambiò un attimo, e un'ombra triste ne oscurò per un attimo l'espressione dolce. Durò solo un istante, il tempo di riprendersi accostando delicatamente le mani con un piccolo suono, ed il sorriso che le sembrava usuale tornò sulle labbra color pesca.

    « Però questa non è un'uniforme! »
    Cinguettò allegramente, volteggiando per mostrare l'abito da festa che indossava e correggendo al contempo il suo interlocutore.
    « Ecco: un'uniforme è un'abito identico in ogni sua parte indossato dagli appartenenti ad un determinato gruppo di individui. Quest'abito invece è stato confezionato a mano, e non ne esistono di uguali! »
    Poi però, dopo quella breve esplosione di vitailtà, invero chiaramente un po' forzata, la sua allegria tornò ad appassire per poi svanire del tutto.

    image

    « Per il resto... io sono figila unica, ma in passato avevo un fratello putativo. Però adesso lui non c'è più... Deve sapere che io tenevo tantissimo a questa festa, perché così è come se il tempo scorre più velocemente. E' come se... dovessi aspettare qualche ora in meno, prima che lui torni da me. Perché anche se è dovuto andarsene, ha promesso che sarebbe tornato... »
    Strinse le mani al petto, e lentamente tornò ad illuminarsi.
    « E' per questo che ho deciso che trascorrerò quest'oggi fra queste persone, e sarò felice con tutte le mie forze. »

    Aveva un'aura strana, quella ragazzina. Trasmetteva i suoi sentimenti in chi la circonda con molta empatia, come se fosse felice di mostrare il suo cuore aperto a chiunque, quasi ne fosse orgogliosa. Per quanto a ben pensarci non ci fosse niente di eccezionale in questo, forse era una figura strana, di questi tempi...

    « Lei è felice, signore? Sta aspettando qualcuno...? »

     
    Top
    .
  7. Xal.
     
    .

    User deleted




    « Lei è felice, signore? Sta aspettando qualcuno...? »
    Quella si che era una domanda interessante.

    Aveva seguito l'evolversi delle espressioni sul viso della giovane ragazza con un misto di preoccupazione prima, e di rimorso poi.
    Non pensava che con una semplice domanda avrebbe potuto fare così tanti danni, ficcando così a fondo il dito in una piaga che, a ben vedere, non era per niente chiusa.

    L'aveva fatta soffrire, era evidente, ma quella ragazza aveva deciso di fare uno sforzo per ignorare la cosa.
    Di persone come quella, si scoprì a pensare il goblin con vera amarezza, ne esistono poche. Troppo poche.

    Felice è una parola impegnativa, cocca.
    Diciamo che non mi posso lamentare.


    Lui, invece, faticava a mostrare agli altri il cuore verde che gli batteva in petto.
    Per troppo tempo aveva dovuto tenere addosso una scorza spessa che lo proteggesse dalla cattiveria del mondo - dei mondi -; liberarsi su due piedi di qualcosa del genere non è per nulla facile.
    Però...

    Certe volte mi sento un po solo, in realtà. Ma credo dipenda dal fatto che sono verde, ho un braccio di meno e potrei fare da paravento ad una festa, con queste due parabole che ho al posto delle orecchie.

    Mentre parlava, Xal cercava di sorridere. Cosa, in sè, abbastanza strana : non riusciva a sorridere facilmente, ogni espressione divertita che gli si dipingeva sulla faccia era quasi un sogghigno stiracchiato.
    Ma lui, imperterrito, non avrebbe rinunciato a provarci fino a quando non gli fosse fiorito sulla faccia un sorriso decente.
    Fino a quel momento, di sorrisi smaglianti che gli erano ben riusciti, ne contava sulle dita di una mano.
    Forse, ne avesse avute ancora due...

    Ma toglimi una curiosità : come fai a sapere che sono di Celentir?

    Almeno quello sembra un dubbio innocuo, senza sottintesi dolorosi.
    Forse.

     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    ~ White

    Group
    Senatori
    Posts
    12,778
    Location
    Ionia

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE


    Ma toglimi una curiosità : come fai a sapere che sono di Celentir?


    Empatia.

    image

    « Ma è stato davvero semplice! »
    Rispose in quel modo, con la voce tinta dei toni vivaci dell'entusiasmo, quasi l'avessero lodata.
    Poi però per un attimo però rimase interdetta, dopo quel primo esordio, bloccata per un istante con le labbra schiuse e la risposta incatenata su di esse, troppo semplice e scontata perfino per essere spiegata. Era come dover spiegare ad un cieco come aveva fatto a riconoscere un amico dal suo aspetto, o come raccontare ad un sordo il modo in cui aveva trovato un conoscente grazie al suono della sua voce. Era tanto... troppo normale per lei percepire le energie spirituali degli individui, talmente tanto scontato che talvolta dimenticava che per gli altri il sesto era un senso alieno, sconosciuto.
    « Ecco... ho indovinato perché Celentir è la mia terra natia. E' stato... come riconoscere un albero che cresce in un luogo a te caro in una fotografia, anche se il paesaggio circostante non è visibile. »
    Titubava un poco, mentre spiegava. Si capiva che non era facile per lei mettere insieme quelle parole, e forse avrebbe potuto dire semplicemente che era istinto liquidando così il discorso, ma invece andò avanti, cercando di farsi capire ugualmente. Lei lo sapeva: in realtà troppo spesso perché gli altri non provano o vedono ciò che noi stessi proviamo o vediamo, si arriva a pensare che per loro sia impossibile capire il nostro punto di vista ed i nostri sentimenti. Lei aveva sbagliato tante e tante volte, in passato, ferendo nell'errata convinzione che poiché non capiscono allora non possono capire. Chissà, magari anche queste poche parole erano in realtà un piccolo tentativo di espiare...
    « Ci sono tanti, tanti alberi nel mondo, tutti un po' simili fra loro. Ma in realtà, nessun albero è uguale ad un altro. Se impari a conoscere quelli che crescono in una terra in cui hai vissuto tanto a lungo, allora forse puoi vedere dettagli che ad altri non sono affatto evidenti. E' un po' come innamorarsi, vedi cose in ciò che ami che gli altri non riescono a vedere. In questo momento sento come un senso di nostalgia, che mi riporta con la mente a tanto tempo fa. Credo che solo il ricordo del luogo dove sono nata può darmi questa sensazione... »

    Arrossì leggermente, rendendosi conto di aver parlato per un sacco di tempo...

    « Ehm, poi... »
    si affrettò ad aggiungere poche parole, come a volersi scusare di qualcosa
    « Ci sono persone di soli tre luoghi, in questa festa. Avevo una possibilità di su tre di indovinare, giusto? »
    Sorrise un poco, leggermente in imbarazzo. Poi volse lo sguardo verso il fondo della via.
    « Forse è ora di andare. Veramente non ricorda di avermi mai conosciuto, prima d'ora? »
     
    Top
    .
  9. Xal.
     
    .

    User deleted




    Quella inusuale ragazza, la loro strana conversazione e la spiegazione di lei, così piena di meravigliose e semplici verità lo avevano colpito, nel profondo.
    Avere dialoghi del genere è cosa parecchio rara, nella vita : momenti di così grande apertura verso il mondo, quasi a volergli - e potergli - mostrare la propria parte più pura, incontaminata.
    E tutto grazie ad un perfetto sconosciuto. O, in quel caso, ad una quasi sconosciuta.

    Il goblin si portò una mano dietro la testa, all'udire le ultime parole della giovane donna, come a volersi scusare.
    Sorrise, cercando il volto di lei con gli occhi mentre si esibiva in un leggero inchino.

    Mi spiace, temo proprio di non ricordare dove potremmo esserci già visti.
    Tuttavia...

    disse, questa volta più deciso, mettendosi di nuovo in piedi a allungando la sgrinfia prima sulla bancarella, e poi verso la giovane.
    ...se proprio devi andare, non vorrei mai che si dica che da qui le persone se ne vanno insoddisfatte!
    Ecco qui, un piccolo regalo.


    Il mercante lasciò che dal suo palmo aperto scivolasse fuori un piccolo ciondolo, di metallo lucido, argento forse?, lavorato all'interno perchè somigliasse a una trishele.



    Come hai detto tu, in questo posto si incontrano tre regni. Bhe, questa è la mia piccola interpretazione di questo evento.
    Tieni il ciondolo con te.

    Quando la prossima volta ci incontreremo, questo ci farà ricordare l'uno dell'altra.


    Probabilmente non sarebbe mai riuscito a spiegarsi come mai quell'incontro casuale aveva significato tanto per lui, portandolo a dire, fare e provare cose che altrimenti difficilmente avrebbe anche solo considerato possibile fare.
    Di fronte allo sguardo di lei, tuttavia, aveva sentito che era perfettamente giusto comportarsi come aveva fatto.

    Le sorrise ancora.

     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    ~ White

    Group
    Senatori
    Posts
    12,778
    Location
    Ionia

    Status
    Anonymous

    « Oh... »
    Prese fra le mani il grazioso monile, il sorriso illuminato di gratitudine.
    « La ringrazio. Lo terrò con me, finché potrò. E spero davvero di rivederla. E' stato piacevole. »

    Si congedò con un sorriso rinnovato ed un cenno della mano, allontanandosi senza fretta e tornando a guardare il piccolo monile ottenuto in regalo nel momento stesso in cui si voltò, perdendo di vista il banco del fabbro goblin. Chissà, forse era davvero argento? Beh, ma non era importante, dopotutto. Non l'avrebbe di certo mai venduto, ed il suo significato non variava che fosse ferro o diamante. A ben pensarci, se si esclude Killy, quella era la prima volta che qualcuno le regalava qualcosa con quel genere di significato.

    Beh... non era male, dopotutto, essere buoni.
    Con il visetto dai tratti delicati colmo di quello stesso sorriso con cui si era congedata, Riful tornò ad immergersi nella folla e scomparve definitivamente alla vista...

     
    Top
    .
  11. Dorian Gray
     
    .

    User deleted


    «Sicuro non la conoscessi?»
    L'espressione dubbiosa sul bel volto giovane del dandy comparve dietro un drappeggio, cercando con lo sguardo dorato - ma soprattutto con la sua mente psionica - quella figuretta schiva e solare; aveva solo udito distrattamente lo scambio di battute intercorso tra i due, la fanciulla e il goblin, e gli era parso così carico di significato che aveva immediatamente congedato i paggi e i mercanti con cui si stava intrattenendo,
    Non riuscendo a percepirla, nè a scorgerla, in alcun modo, il nobile si voltò verso il fabbro, l'Alfiere in incognito.
    Gli piaceva molto quel lato di Raylek: lui non sarebbe mai riuscito a calarsi negli anonimi panni di un nessuno, per godere del mondo senza veli, senza etichette, senza pizzi e merletti, come lo chiamava il verde.
    S'accorse d'aver perso diversi secondi, fissando il proprio sguardo sull'armaiolo.
    Scosse il capo.
    «Non dire che sei solo. Non lo sei, e non lo sarai.
    Non finchè la mia anima starà legata ad un certo ritratto.
    Ti devo un'eternità di noia, dopotutto...
    »
    Ridacchiò.
    Era stato salvato da una gabbia dorata, davvero.
    E aveva trovato una voliera tra le nuvole.
     
    Top
    .
  12. Xal.
     
    .

    User deleted




    Il sorriso sul viso di Raylek si tramutò in men che non si dica nella sua solita, salace e sardonica espressione di perpetuo sarcasmo. Diede una girata al sigaro tra i denti, sbuffando un piccolo filo di fumo bianco che si perse subito, mangiato dal vento leggero, senza però muoversi di un millimetro da dove si trovava.

    Sapeva di Dorian.
    Come ogni bravo nobiluomo, non usciva mai se non perfettamente agghindato, e questo prevedeva spille, fibbie, fibule e altri mille oggettini.
    Tutti di metallo.
    E dopo aver vissuto mesi assieme a Lord Dorian, Raylek conosceva per nome ogni ninnolo che quello si portava appresso. E i ninnoli conoscevano lui.

    Avevano cominciato a cantare non appena arrivati a vista dello stendardo del Sodalizio che campeggiava sulla bancarella. Adorabile, il metallo. Dagli anche solo un briciolino d'amore, e ti ricambia con una vagonata di riconoscenza.

    Non so.
    Ho avuto come un presentimento, quando l'ho guardata negli occhi.
    disse all'amico, senza voltarsi
    ...ma è svanito subito.
    C'era un che di tanto tanto triste, in lei. E non era solo quella questione del fratello...


    Decise di soprassedere alla questione dell'eternità di noia. Infondo, passare infinito tempo con il dandy non si poteva certo considerare noioso.
    Pomposo, forse, magari eccessivo. Ma noioso, mai.

    Allora, che ne pensi, collega.
    Anzi, per oggi, capo.

    Fatél piasì al'banchet che n'gà metit sò ?


    Disse il goblin, voltandosi di scatto, gracchiante in un dialetto pressochè incomprensibile, mentre lasciava che lo spirito della maschera che aveva scelto per celare il suo aspetto di quel giorno lo possedesse fino in fondo.
    Xal, il mercante.

     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Nobody



    The Deep Shadow

    Group
    Member
    Posts
    568

    Status
    Anonymous
    Saltellava pe' i prati e pe' le bancarelle, canticchiando sottovoce l'Aida e sorridendo ai bimbi e a'e bimbe, quando il vento cambiò.
    Fine dell'idillio.


    « ...no! » sibilò.

    Una delle bimbe che stava passando lo guardò e si affrettò a scansarsi come impaurita. Effettivamente alle volte gli veniva il sospetto che lui facesse un po' paura nei più piccini. Chissà, forse un caschetto di capelli blu elettrico e due iridi color del sangue appena versato non sono molto accattivanti, o forse era colpa del suo solito cipiglio da ti-spiezzo-in-due...
    ...
    ...naa!

    Vabbé, comunque doveva togliersi di lì prima che lui - ragazzino rompicocomeri che non era altro - lo vedesse e magari si mettesse in testa di fare cretinate come "Dalli all'Oscuro!" o cose simili: un duello con un Custode in piena festa magari se lo poteva evitare. Fosse riuscito ad imbucarsi da qualche parte con tanta gente...



    Oh, ma certo: le bancarelle!

    Si chinò, riducendo quanto più possibile la sua statura, e sgattaiolò furtivamente fra le persone in direzione della prima insegna da lui visibile. Si sentiva un perfetto idiota a sgattaiolare in mezzo ad una fiumana di ragazzini non più alti del metro e mezzo -e lo era, decisamente- ma aveva solo fiutato Sasha, va' a capire dove stava di preciso! No, meglio fare la figura del cretino che rovinare la Festa e trovare qualcuno che voleva rovinare lui per contrappasso.

    « Permesso... permesso... scusate... »
    "...se vi togliete alla svelta..."
    « ...mi scusi... fatemi passare... »

    Fulminò una coppietta che stava troppo in mezzo -la classica famigliola festicciola- e la fece schizzare via. Quella storia degli occhi rossi aveva i suoi pregi, dopotutto: si era guadagnato la vicinanza a un bel popo' di bancarelle abbastanza riparate, dove quella peste di sedici anni non l'avrebbe sicuramente visto.

    "Bene, e adesso... da che parte tira il vento?"
     
    Top
    .
  14. Balthasar Metzengerstein
     
    .

    User deleted


    Celentir - Un posto qualsiasi

    Mai quanto in quel momento gli erano stati cari gli insegnamenti di suo padre, Felix Metzengerstein. Rintracciare Raylek non era cosa facile, e soprattutto non poteva materializzarsi all'interno delle casate di Celentir. Dagli Elessedil, poi...invano aveva sondato i territori del continente alla ricerca dell'aura di quel curioso goblin, senza trovarla. Che fosse morto?
    Possibile, in fondo quello era un mondo duro da affrontare. Ma non ci credeva, il verdastro era uno con un bel paio di palle lì sotto, e non c'era traccia né di Dorian, né notizie di Laputa, il Castello Errante. Dovevano essere ancora in vita, ma nessuno ne sapeva nulla a Celentir -almeno, nessuno di quelli che aveva gentilmente interrogato.
    Fino a quel momento non aveva osato tentare la sonda dell'anima oltre i confini di Celentir: non erano conosciuti gli effetti di tale abilità se utilizzata su vastissima scala. Non sapeva nemmeno se le giunture di Agarthi avrebbero retto al viaggio, ma doveva tentare.
    Si concentrò. E vide, nella sua mente, o nella proiezione astrale del suo corpo, tutto ciò che un uomo può vedere. O meglio, rivide. Senza sapere che Raylek si trovava in una parte del multiverso che lui non aveva mai conosciuto.
    Tuttavia, l'eco della sua aura rimbalzò alle orecchie del Metzengerstein, ridestandolo.
    «Finalmente...»


    Endlos - Il Festival dei Tre Regni

    La folla rumorosa e festante ondeggiava in policrome vesti e ondeggianti movimenti, caracollando da una bancarella all'altra. Ognuno aveva in mano qualcosa: un ciondolo, un pendaglio, un pezzo d'anticaglia o chincaglieria varia, mele candite, zucchero filato, mani di scimmia mummificate, e via dicendo. Ognuno aveva, inoltre, i timpani letteralmente sfondati dalle urla di chi, fra i bancarellari, tentava di richiamare l'attenzione della clientela ondivaga.
    Fra quella fiumana di persone, c'erano in particolare un bambino di sette o otto anni, di nome Locky, e Noki, suoi fratello maggiore di sei anni, che lo teneva per mano. Noki era un appassionato di spade e scherma, difatti si era attardato a guardare delle spade da collezione presso una delle bancarelle centrali, perdendo così il contatto con il fratellino, che ora si aggirava incuriosito e per nulla timoroso fra le altre persone.
    Di colpo, il bimbo si fermò, voltandosi di scatto, perché gli era sembrato di scorgere qualcosa sul terreno, ma ora che guardava meglio...no, non c'era nulla. Era una giornata calda, lui era da solo e distratto, probabilmente se lo era solo immaginato. Rivoltandosi in avanti, per riprendere sulla propria strada, si trovò innanzi una testa, legata a un corpo che letteralmente si ergeva dal suolo per non più di mezzo metro, rimanendovi immerso dai pettorali in giù.
    Aveva occhi rossi spiritati, e ciuffi di capelli bianchi sulla fronte e sul volto, e un ghigno che esprimeva cattiveria.
    «Bu!» gridò la testa, e il bambino scappò via, lasciando cadere la sua mela candita.
    Uscendo ridacchiante dal suolo, il Barone raccolse al volo la mela, mordendola con appetito. Era parecchio tempo che non si divertiva così. Sbocconcellando, iniziò a guardarsi intorno. Poi, la sua attenzione fu richiamata da un'aura che conosceva molto, molto bene. E si mosse in quella direzione, fino ad arrivare ad uno stand che non poteva essere che di un solo goblin verdastro. E c'era anche Dorian, che bello.
    Senza proferire parola, si avvicinò alla bancarella, occhieggiando alla roba in esposizione, mentre si tastava il braccio sinistro.
    Lì, nel punto che aveva toccato, c'era il tatuaggio dell'Inconnu, uno scorpione. Chissà se i suoi amici avevano ancora il loro. Chissà se avrebbero risposto alla chiamata.

     
    Top
    .
  15. Xal.
     
    .

    User deleted




    Ammutolì all'istante, lasciando che le parole di dialetto dirette al suo compagno si perdessero nel vociare della folla.

    Il suo più tipico sorrisetto sarcastico gli si dipinse man mano sul volto, mentre un pizzicorino sempre più intenso lo invadeva partendo dall'attaccatura del collo alla schiena.
    Lì, dove stava il martello.

    Osservò Dorian per un breve istante dal sotto in sù, condividendo con lui un occhiata complice, senza più aspettarsi risposta all'interrogativo postogli.
    Prima quella giovinetta che era riuscita chissà come a rimescolare dentro di lui emozioni che pensava sopite - e disperse - per sempre, ed ora quello.

    E visto che solo in tre condividevano quel particolare legame, e due di loro si stavano già guardando occhi negli occhi, la risposta era facile da trovare.

    Ma tu non eri dentro alla mia cantina a riposare?

    Gliel'aveva buttata lì così come gli era venuta in mente. In momenti di tensione, le rotelle dentro alla testa del goblin lavoravano così frenetiche che spesso la forma assunta dalle idee che si concretizzavano non era che un involucro rozzo ed approssimativo, senza il minimo tatto.
    Sopratutto per quanto riguardava le parole.

    Ti sei svegliato, finalmente?

    Non aveva mai dubitato che lo Scorpione dell'Inconnu sarebbe stato in grado di tornare dal regno di chi più non è, ma visto il passare del tempo, Raylek aveva cominciato a considerare quell'eventualità come remota.
    I fatti, a quanto sembrava, lo smentivano con forza.

    Ha visto qualcosa di interessante, Barone?


     
    Top
    .
15 replies since 26/3/2010, 18:13   317 views
  Share  
.