L'Ascensione dell'Esaltato dal Dio della Guerra

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    Percepisci l'ambiente esterno come in un sogno. Sei intontito, completamente privo di lucidità, non ricordi di esserti addormentato e in un primo momento perfino il tuo stesso io fatica a riemergere nella tua mente. Improvvisamente, scopri di saper rispondere alla domanda "chi sono io", ma tutto il resto è buio.
    Le sensazioni emergono lentamente, mentre ti desti un senso alla volta. Dapprima recuperi il senso del tatto, e nell'oscurità pressante ciò che senti sotto i tuoi palmi è una parete irregolare, molle, fredda e scivolosa. E' come se avessero coperto di stracci il pavimento. Hai freddo, sei stato privato degil abiti e sei esposto ad un freddo glaciale. Il silenzio e l'oscurità faticano a squarciarsi, ma recuperi l'olfatto ed un conato di vomito ti sale fin sulla bocca. Scopri che l'odore che senti ti è familiare, un aroma dolciastro tanto potente da saturare le tue narici salendoti fino alla bocca dello stomaco... Sangue! Odore di sangue! Dopo il primo impatto, e dopo aver infine riconosciuto la fonte di quell'odore, ti ci abitui ed è come se in tutta la tua vita non avessi sentito altro odore se non quello. E di sangue è anche il sapore che senti nella bocca. Hai la mascella impastata, rancida.
    La vista, infine, riemerge stentando nella penombra. Individui una serie di fagotti, ed ora scopri di poterti reggere sulle tue gambe. Puoi alzarti, anche se a fatica. Il terreno è instabile, qualcosa rotola giù sotto di te. Ti rendi conto di essere su di una sorta di tumulo, sulla sommità di una collina formata da centinaia di fagotti. Alla tua destra una sagoma si staglia nel buio, istintivamente senti di doverti avvicinare di un passo ad essa ed afferrarla. E' il manico di una pesante arma la cui testa è infissa nel pavimento. E' un'arma. Razionalmente non puoi esserne certo, ma in qualche modo tu sai che è un'arma, è come se sentissi l'odore del bronzo, come se nel sapore metallico del sangue che hai in bocca si mischiasse anche quello della violenza stillata dall'oggetto che hai di fronte, e percepisci in un brivido la stessa sensazione che sentiresti se la lama di quell'arma ti mordesse le carni.

    Una consapevolezza istintiva si fa largo nella tua mente. Sei nudo, in un luogo ostile e privo di ricordi. Cosa devi fare? Qual'è la prima cosa che il tuo essere ti dice di fare, ora che hai di fronte un'arma? In questa situazione una persona normale sarebbe spaventata, terrorizzata, vagherebbe nel buio o rovisterebbe nella memoria fino ad impazzier. Questo, però, è quello che farebbe una persona priva di certezze.
    Tu hai una certezza?
    Tu sei veramente come una bestia al macello?
    Veramente hai bisogno di un passato e di sicurezze per andare avanti?

    Guarda in basso. Ora la tua vista si è adattata al buio.
    Sei in piedi su di una montagna di corpi, e non riesci a vederne il fondo.
    Di fronte a te, la massiccia ascia bronzea risplende di luce propria.

     
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    The God of War want me!

    Tra sogno e realtà, la distanza è breve.
    Un filo sottile, dal quale è fecile cadere... dalla parte sbagliata.
    ~~~
    Sergey si svegliò di colpo, intorpidito e infastidito, nel buio più totale. Non ricordava nemmeno di essersi addormentato.
    La sua mente era scombussolata, impedita nel riconoscere qualsivoglia particolare di ciò che fosse presente in quel tumulto di tenebra.
    Nulla sembrava esserci, nulla riusciva ad avvertire. Soltanto il buio, il freddo ed il buio.
    Successivamente, il tatto fece ritorno a casa, permettendo al Master di sentire cosa avesse sotto il culo. Qualcosa di indefinibile, però, simile a delle pezze ammassate l'una sull'altra mentre, alle sue spalle una parete molle ed irregolare.
    Per di più, era completamente nudo.
    Faceva dannatamente freddo, in quell'inferno, talmente freddo da entrarti nelle ossa e questo, il Master lo aveva imparato sin da subito.
    Qualche istante, e dopo il tatto, anche l'olfatto tornò a farsi "odorare".
    Ma quello che le narici dell'albino potettero esalara non fu un roseo profumo di petali di ciliegio, bensì un puzza acre ed acida di... sangue.
    Sangue, sangue e morte erano le uniche cose che potevano percepirsi in quel luogo, un luogo sconosciuto, un luogo che non avrebbe mai pensato di visitare, forse.
    Quasi il russo vomitò per la puzza, anzi, qualche grumo di saliva e vomito fuoriuscì dalla sua bocca impastata inspiegabilmente di sangue.
    Il Master riuscì ad alzarsi con fatica, rendendosi conto di trovarsi sulla cima di un tumulo, una montagna fatta di sacchi e fagotti ammassati. Uno di questi - sotto la pressione del suo peso - cadde, rotolando giù per diversi metri.
    Infine, dopo il tatto e l'olfatto, anche la vista "bussò al campanello".
    Dopo aver cercato di mettere a fuoco, lo Zar riuscì a scrutare un qualcosa nell'oscurità. Alla sua destra, infatti, un manico, un manico massiccio e possente. Un manico di un'arma.
    Ma no, lui non poteva saperlo con certezza, non si vedeva un accidenti l'ì, eppure, lui ne era certo, che quella fosse un'arma.
    Quasi inconsapevolmente ed istintivamente, Sergey fece un passo per afferrare quella maledetta e bellissima arma.
    Oramai, tutti i sensi avevano fatto ritorno, ogni sensazione e quasi ogni particolare, potevano essere captati. Ora soltanto una cosa doveva essere rimessa in moto, la mente.
    Già perchè, in un posto come quello; al buio e al freddo, completamente nudo, con un'arma bronzea e luccicante, in cima ad un tumulo di corpi ammassati l'uno sull'altro... un tizio che possiede un cervello, che diavolo deve fare?
    Bhè, la maggioranza delle persone, quelle normali, scapperebbe il prima possibile, il più lontano possibile.
    Ma il Master, non era nè normale nè rientrava nella maggioranza della gente. Lui era unico, lui era speciale, o forse era semplicemente un folle.
    Fatto sta che l'Artista Marziale afferrò l'ascia che ormai palesava nitidamente i suoi lineamenti e, guardando verso il basso e constatando che il fondo non si percepiva, capì che forse l'unica cosa da fare fosse farsi largo tra tutti quei deliziosi fagottini.
    Istintivamente ed inconsapevolmente - sì, di nuovo - Sergey brandì con entrambe le mani l'arma, per poi vibrare un'affondo verso quella fottuta collina fatta di corpi e morte.
    « LEVATEVI DAI PIEDI!! »
    Improvvisamente, l'ascia si saturò di energia arcana, splendendo di una tonalità di rosso talmente cupa, da mettere i brividi soltanto a guardarla.
    Con quel colpo, il Master sperava di riuscire ad aprire un varco ed arrivare così fino in fondo, toccando con i piedi il vero pavimento, semmai ce ne fosse stato uno.
    D'altronde, non ci si riesce a rialzare, se non si tocca prima il fondo.
    Non è forse così, che dicono?



    SPOILER (click to view)
    Condizioni Fisiche: Intorpidito, con lo stomaco in tumulto.
    Condizioni Psicologiche: Confuso e spossato.
    Consumi del turno: 10
    Energia: 90%
    Equipaggiamento
    : Reliquia del Dio della Guerra (possente ascia, pesante più di 20 Kg)


    Abilità passive:

    »# Q ì (K i) ; T h e_T r u e_P o w e r ::._ ~ [Power Up passivo +50% in Forza e Velocità]


    Tecniche:

    ≈Grido di Guerra: Lanciato un possente grido di sfida, l'Esaltato dal Dio della Guerra sferra un possente affondo al terreno. L'ascia si carica di energia, assumendo sfumature di un rosso cupo, e la terra si spezza sotto la sua pressione. Un'area di tre metri dal Campione si frantuma in mille pezzi e si solleva, destabilizzandosi per tale, poderoso colpo; solo il possessore della reliquia è immune a tale cataclisma. Consumo Medio.


    Note: Spero di non aver combinato casini XD.

     
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    Il terribile boato scagliato scaraventò nel vuoto decine di corpi. Nessun colpo cupo, nessun impatto, forse in quel baratro di oscurità non c'era fine, ed i cadaveri che vi erano stati lanciati erano ora destinati a cadere in eterno. Una fine orribile.
    E, forse, non c'era un fondo nemmeno per quella grottesca piramide di carne ed ossa? Di certo l'onda d'urto generata dall'ascia era veramente potente, ma nemmeno quell'esplosione iraconda di pura energia era bastata a mostrare il fondo. Poi, però... accade.

    La terra trema, come se le fondamenta stesse venissero scosse da una forza titanica. Già provata dalla rabbia del Prescelto, la piramide di corpi collassa su se stessa, e il potente guerriero vede mancarsi la terra da sotto i piedi. Infine, un tonfo metallico. Non ci sono più cadaveri sotto di lui, bensì una lucida lastra di bronzo dello stesso colore cupo e maligno dell'ascia che stringe fra le mani. Quella lastra d'acciaio tuttavia emana calore, e pulsa come se fosse un essere vivente.
    Una risata agghiacciante spezza il silenzio ed invade la sala, riecheggiando nel vuoto del buio più e più volte. E' una risata demoniaca, che pare strappare pelle e carne per mettere a nudo l'anima mortale del Prescelto, strapparla e poi divorarla. Una risata innaturale, che non può appartenere a nessun essere del creato. Bestie striscianti che si trovano nell'abisso sottostante gemono e fuggono di terrore, e per un attimo il buio si dirada quando la fioca luce si riflette su di un enorme elmo color bronzo, dai riflessi rosso sangue. La terra trema ancora, ma adesso che quel riflesso bronzeo colpisce il terreno il Prescelto può infine comprendere la vera natura di ciò su cui sta poggiando. Un palmo! Il palmo di una mano mastodontica, tanto grande da poter sostenere quell'enorme cumulo di cadaveri! E l'elmo che nasconde i lineamenti del volto che ha di fronte, non è altro che la testa del titano!

    « Tu, »
    gorgheggia una voce metallica e profonda, ed come se un pesante stridere di urla nell'oscurità rimbomba nella testa del Prescelto,
    « sei mio. »
    E a quelle parole segue una risata tanto forte da far tremare l'aria. Per il Prescelto, udire la risata di un Dio è come sentire la propria testa esplodere, un dolore lancinante si fa strada fra le sue membra e non gli resta da far altro che gridare di dolore.
    « Hai fatto la tua scelta. Impugnando quell'arma, la mia arma, tu hai deciso la tua via.
    Combatti per me. Uccidi in mio nome! Porta guerra in ognuna delle otto direzioni e infine, nella battaglia più grande, perisci e rendi te stesso il più grande degli olocausti! In cambio, io ti darò gloria. Il tuo nome riecheggerà negli anni, e sarai un vero immortale! »

    All'improvviso, i cadaveri sparsi ovunque attorno al Prescelto si animarono, rialzandosi nonostante le terribili ferite, gli squarci e le mutilazioni. Adesso nella mente del Prescelto iniziarono a filtrare immagini di guerra e gloria, istanti di supremo coraggio e di lucida follia. Scontri mortali, terribili cariche, grida estatiche e orge di sangue! E i corpi, l'infinita legione di corpi di coloro che perirono in guerra, si avventarono sul Prescelto bramandone il sangue.

    « Scegli! Combatti per la gioia di combattere! Rendi il tuo nome immortale! Altrimenti muori, e giaci nell'eternità nell'oblio dei dimenticati! »
    Il ruggito di quella terribile divinità fece scuotere l'aria e agitò la terra.
    Una scelta. Una decisione. Un singolo istante di pura esaltazione.

     
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    Fight for the glory
    ~~~
    La gloria, tutti la cercano, tutti la vogliono, tutti si battono per averla.
    Non tutti, però, la trovano.

    Dopo la bordata eseguita con l'ascia, molti dei corpi ammassati precipitarono verso il basso, senza mai trovare la fine del loro "viaggio".
    Nessun rumore sordo, nessun impatto, niente di niente. Quel posto pareva non avere un fondo, soltanto un inferno in cui sprofondare, per l'eternità.
    Poi, la terra tremò.
    Una scossa dalla potenza inaudita fece praticamente collassare l'intero agglomerato di cadaveri, facendo precipitare il Master su di una piastra di bronzo, dalle tonalità simili a quelle dell'ascia.
    A seguirsi, una risata infernale, demoniaca e maligna. Una risata che privò Sergey di ogni protezione, di ogni barriera, di ogni riparo.
    Dopo qualche attimo, la luce illuminò quello che ora si mostrava agli occhi dell'albino come un palmo di una mano, una mano enorme, possente e vigorosa. La mano di un titano che, con un elmo, nascondeva il suo volto.
    La mano di un Dio che aveva scelto il suo Campione.
    « Tu, sei mio. »
    Poi, una risata, ancora una. Ancora più sinistra e terrificante della precedente, tanto da costringere l'Artista Marziale a piegarsi su se stesso, mani tra i capelli per stringere il capo che quasi gli scoppiava, per poi sperare soltanto che quel supplizio terminasse.
    « Hai fatto la tua scelta. Impugnando quell'arma, la mia arma, tu hai deciso la tua via.
    Combatti per me. Uccidi in mio nome! Porta guerra in ognuna delle otto direzioni e infine, nella battaglia più grande, perisci e rendi te stesso il più grande degli olocausti! In cambio, io ti darò gloria. Il tuo nome riecheggerà negli anni, e sarai un vero immortale! »
    Tutto ad un tratto, i cadaveri che sino a quel momento giacevano inermi al suolo, si rialzarono. Ciondolanti e scordinati si avvicinavano al Master come se volessero berne il sangue, consumandogli la linfa vitale.
    Infine, soltanto immagini. Veloci, rapide ma nitide e chiare.
    Immagini di guerra, di morte, di sangue, di vittorie, di gloria, di potere, di immortalità.
    « Scegli! Combatti per la gioia di combattere! Rendi il tuo nome immortale! Altrimenti muori, e giaci nell'eternità nell'oblio dei dimenticati! »
    La divinità pronunciò quelle ultime parole con un timbro di voce metallico, vibrante e graffiante, tanto da fendere l'aria.
    Ora Sergey si trovava dinanzi ad un bivio, una scelta drastica; il dimenticatoio oppure la gloria.
    La scelta era tanto scontata, quanto ovvia. Il Master aveva vissuto sino a quell'istante proprio per quello, per rimanere impresso nelle memorie, per non essere dimenticato, per avere la gloria suprema.
    Per diventare... i m m o r t a l e.
    Dopo qualche attimo di esitazione, si fece coraggio, cercando di non abbassare lo sguardo dinanzi al Dio e, a testa alta, parlò lentamente, scandendo ogni lettera, ogni parola aveva un significato preciso, ogni singola vocale o consonante, un suo peso specifico.
    « La mia scelta io, già l'ho fatta. Scelgo di combattere, combattere e vincere... »
    Quello che aveva davanti era un Dio ma lo Zar non era un novellino da quattro soldi che se la fà sotto davanti a qualcuno.
    Lui sapeva che la divinità era potente e, la rispettava per questo. Ma in cuor suo sperava che anche lui, un giorno, sarebbe potuto divenire una sorta di divinità, invincibile, indimenticabile, implacabile.
    « ... scelgo la gloria, la gloria e l'immortalità! »


     
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    Aveva scelto. Gloria ed Immortalità per il prescelto del Dio della guerra! Un'eterna battaglia, la più grande delle tenzoni, un'infinità di lotte e spargimenti di sangue! Ed infine, al tramonto delle eternità, il più grande degli olocausti: la morte in battaglia, l'ascensione alle leggende, ed infine la vita eterna del guerriero!

    Gloria per il Dio del Sangue e per i suoi campioni! Gloria nella più grande delle ordalie!! Gloria nella sublime battaglia!!! Là, nella Camera dei Prescelti Eterni, dove gli eroi vivranno per sempre!!

    Un tremendo suono simile ad un gorgoglio, ed il cranio corazzato e gigantesco della titanica divinità che si reclina all'indietro e si manifesta in un terribile suono. Tanto lentamente da poter scandire ogni singola grottesca nota malefica, il Dio della Guerra prorompe nella sua risata. I corpi che circondano il Prescelto cadono come grano maturo di fronte alla sua ascia, ed egli vede l'oscurità calare sulla sua vista.
    Un lungo attimo della durata di un'eternità, ed ecco che infine i sensi dell'Esaltato dal Dio della Guerra tornano a godere della luce. Egli non è più sul palmo della mano del suo Dio, ma in una stanza triangolare, solo e rinvigorito di potere, con la massiccia ascia bipenne simbolo del suo nuovo status stretta nella mano, ora più simile ad un prolungamento del suo braccio che ad una semplice arma maledetta. Il bronzo di cui è composta freme, arde di un calore interno come se ci fosse del fuoco nel suo nucleo; come se fosse vivo! Adesso lui lo sa. Gli è dato sapere! Ben presto, dalla porta che è sbarrata di fronte a lui entrerà l'altro Prescelto Eterno, e finalmente la sua ragion d'essere sarà compiuta e ci sarà battaglia!

    Sangue per il Dio del Sangue!

    Scena conclusa
    Prosegue nella Camera dei Prescelti eterni, nell'Arena Sud.

     
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4 replies since 26/3/2010, 20:59   150 views
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