L'Ascesa dell'Araldo del Dio del Piacere

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    ~ White

    Group
    Senatori
    Posts
    12,778
    Location
    Ionia

    Status
    Anonymous

    Non ricordi quanto tempo è passato da quando hai ucciso. Se anche l'incompetenza degli agenti ti ha permesso di sfuggire al carcere, non sei riuscito minimamente a toglierti di dosso l'odore della paura. Paura di essere perseguitato, paura di della legge, paura di ripetere di nuovo l'errore di quella notte, quando hai strangolato quella donna. E di seguito, alla paura viene la rabbia, poi ancora paura... questa è diventata la tua vita. O meglio: "non-vita".
    Petrinia ti ha definito così quando ti ha conosciuto per la prima volta. "Tu non sei vivo" ti ha detto con un tono -forse- divertito, "tu sei un non-vivo, poco più di un'ombra", e nel tuo profondo sapevi che ha ragione. Trasferendoti hai perso il tuo lavoro, e sei stato licenziato dai due impieghi precari che avevi trovato nella tua nuova città. Con il trascorrere del tempo i tuoi pochi fondi sono andati rapidamente prosciugandosi e non ti è rimasto altro che l'alcool. Proprio in un bar, di notte, hai incontrato Petrinia. Eri quasi ubriaco, fatto degli alcolici scadenti di quel locale da quattro soldi dove eri solito rifornirti. Avevi perso il tuo lavoro in giornata, licenziato per quella che ti era sembrata davvero una sciocchezza. Quella sera ti sei fatto per la prima volta di crak, e all'improvviso, per una notte, tutte le tue preoccupazioni sono scomparse.

    Nella tua mente è vivido il ricordo di quelle ore di esaltazione. Il volto di quella maledetta vecchia è scomparso dai tuoi pensieri assieme ai rimorsi ed alla paura, sei stato un Dio per poche ore e sei andato a letto con Petrinia. L'indomani, però, quella sensazione di esaltazione è scomparsa, sostituita di nuovo dalla paura e dalla paranoia. Ne sei certo: hai visto quel dannato giudice. Un uomo con un impermeabile nero ha sostato davanti alla tua abitazione per tutto il pomeriggio, sei certo che era lui. Quando poi la sera successiva sei uscito non c'era, ma sei certo che ti ha seguito nascosto nelle ombre. Hai incontrato di nuovo Petrinia, ma lei ti ha condotto in un altro locale, diverso dal solito. Ne sei stato lieto, perché in questo modo probabilmente potevi seminare l'uomo.

    Da allora, hai perso la cognizione dei giorni e non riesci a seguire lo scorrere del tempo. Il locale dove Petrinia ti ha condotto era ampio, immerso nella penombra con solo rade luci violacee che ne illuminano a dovere i contorni mostrando volti di persone perse nell'estasi a tratti più simili a volti demoniaci che a quelli di persone. Oggi ti trovi in quello stesso locale, sono le tre di notte ed i cocktail di anfetamina e medicinali sintetici ti hanno stordito e ti impediscono di pensare lucidamente. Sei seduto sul divano, circondato da corpi di cui percepisci più che altro il calore, dato che i tuoi occhi sono fissi sul soffitto. Lentamente, uno sprazzo di lucidità riemerge permettendoti di pensare e ragionare in maniera coerente per la prima volta da chissà quanto.
    In quel momento, una donna che non conosci ti si avvicina, dalla tua destra. Pone i palmi sul divano e ti si avvicina lentamente, come una gatta. E' vestita interamente di nero, ha lunghi capelli corvini e labbra tinte di un rossetto scuro.

    « Sei felice? »
    Ti domanda con voce suadente, con lo stesso tono che una prostituta rivolgerebbe al cliente...

     
    Top
    .
  2. Perrin Aybara
     
    .

    User deleted


    Immagini indistinte gli vorticavano nella mente confusa, per un attimo gli parve addirittura di distinguere l’arcigno volto dell’orribile vecchia; era lordo di sangue, gli occhi vacui e spenti.
    Rabbrividì e tremò, ma per fortuna l’ombra nefasta si dileguò quasi subito, non lasciandogli il tempo di fissarla con attenzione.
    La mente era ancora annebbiata dai flussi dell’alcool e della droga, ma dopo il lungo oblio Rodiòn iniziò a mostrare segni di miglioramento.
    Non ricordava come era giunto in quel locale semibuio, né chi fossero quei corpi accanto a lui, anch’essi ubriachi o fatti di crack.
    C’era un nome che gli frullava in testa, c’entrava sicuramente con la sua presenza in quella bettola, ne era certo.
    "Tu sei un non-vivo, poco più di un ombra"

    Quella frase gli balenò in mente, come fosse un fulmine, e la sua memoria cominciò ad affiorare gradualmente, fino a giungere a lei, Petrinia.
    E’ lei che mi ha portato qui disse tra sé.
    Ricordò anche la loro notte insieme, era stata così voluttuosa, aveva ancora nelle narici il sensuale profumo di lei, il suo morbido seno e i fianchi sinuosi …
    Gli tornò in mente anche l’uomo dal cappotto nero che lo seguiva, o almeno così egli credeva, e ciò lo fece tremare nuovamente di terrore.
    Lui sa tutto, lui sa che sono io l’assassino Pensò malinconico tra sé.
    Non so come abbia potuto scoprirlo, quel giorno ero così certo che non mi avesse notato nessuno, e invece mi ero sbagliato...
    Intanto una donna vestita di nero, con movenze sinuose e provocanti, gli si avvicinò e si posò sul divano.
    Aveva i capelli nerissimi e le labbra turgide tinte d’un viola scuro.
    Lanciò a Rodiòn un occhiata accattivante ed ambigua e gli disse:
    "Sei felice ? "

    Raskol’nikov rimase inizialmente sorpreso dalla domanda della misteriosa donna, che aveva tutta l’apparenza d’essere una prostituta.
    Le rispose comunque, mostrandosi incredibilmente sincero, anche se avrebbe dovuto essere più cauto con una sconosciuta.
    Quella bellissima donna aveva già una strana influenza su di lui;
    percepiva che in lei c’era qualcosa di anomalo e pericoloso, ma allo stesso tempo si sentiva attirato dalla sua aura maledetta.
    "Credo che nessuno mi abbia mai fatto una domanda del genere, sembra davvero così facile rispondere, ed invece non basta una vita per dare una risposta …
    Il mio animo è corrotto e tormentato dalla paura, ma ancor di più da un’inquietudine infinita, dalla noia che non mi abbandona mai.
    Qualcuno mi ha detto che sono come un morto, solo un involucro vuoto, e probabilmente ha ragione "
    Concluse freddamente Rodiòn.

    "Come mai ti sta così a cuore la mia felicità ? Non è forse la prima volta che c’incontriamo ? " Le domandò infine.

    Dove aveva la testa, rivelare cose così intime ad una sconosciuta, ci mancava solo che le descrivesse nei particolari l’omicidio.

     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    ~ White

    Group
    Senatori
    Posts
    12,778
    Location
    Ionia

    Status
    Anonymous

    « Ma io ti conosco... »
    La donna sorrise enigmatica, e con quelle parole rispose alla domanda del Prescelto. Le parole sono un'arma potente, esse possono infiltrsi fin sotto la pelle, attraversando muscoli e carne, fino ad arrivare al cuore come un veleno suadente... e mortale.
    « Già, questa è la prima volta che ci incontriamo. Ma io ti conosco. »
    Si avvicinò ancora e poggiò una mano sul suo petto, stringendosi a lui finché il profumo dei suoi capelli non poté essere respirato a pieni polmoni dal giovane.
    « Tu sei assetato. Io lo sento, per me la tua voce è come un richiamo. E' vero ciò che ti hanno detto: tu non esisti, sei vuoto... Sei un'anfora che attende disperatamente di essere riempita. Eppure, proprio per questo mi attiri. »

    C'erano delle droghe, sul tavolo, e degli alcolici. La musica nel locale era cresciuta fino a farsi martellante, e ad essa si univa il profumo di quella donna.

    « Tu desideri esistere, non è vero? Io lo so. Lo sento.
    Se lo vuoi, posso darti emozioni che fanno sembrare il sesso, le droghe e gli alcolici passatempi infantili.
    Posso riempire il vuoto che provi dentro con il piacere... »

     
    Top
    .
  4. Perrin Aybara
     
    .

    User deleted


    «Già, questa è la prima volta che ci incontriamo. Ma io ti conosco.»

    Gli rispose sibillina la donna in nero, accennando un delicato sorriso.

    Cosa avrà mai voluto dire con questa frase ? Si chiese tra sé Rodiòn, sempre più irretito dalle oscure parole della fanciulla.
    Ciò che ella aggiunse gli dimostrò che in un certo senso lo “conosceva” già, aveva già intravisto quel suo desiderio infinito di riempire quel vuoto, di rinsavire da quel morbo deleterio, di risvegliare la sua anima assopita …
    Eppure ella si sentiva a sua volta attirata da quel freddo e taciturno ragazzo, per chissà quale motivo.
    Si avvicinò, adagiando le bianche mani sul petto di Rodiòn, avvinghiandolo dolcemente e inebriandolo del profumo della sua chioma nera.
    Rodiòn inizialmente tremò, preso alla sprovvista, ma dopo pochi secondi si sciolse all’abbraccio di lei, e inspirò gli effluvi dei morbidi capelli della ragazza, il suo viso ora era rilassato e disteso.
    Era da tanto che non si sentiva così a suo agio con una persona, e forse non lo era mai stato.
    Sentiva che poteva affidarsi completamente alla sconosciuta, che non c’era nulla da temere, lei era l’unica che l’aveva compreso nel profondo, l’unica che poteva porre fino alla sua inquietudine.

    « Tu desideri esistere, non è vero? Io lo so. Lo sento.
    Se lo vuoi, posso darti emozioni che fanno sembrare il sesso, le droghe e gli alcolici passatempi infantili.
    Posso riempire il vuoto che provi dentro con il piacere... »

    La proposta gli risuonò affascinante e misteriosa, non poteva che essere così d’altro canto, era insito nella natura di lei.

    Lei può davvero darmi la vita una seconda volta ?
    Pensò Rodiòn tra sé.
    Poi la fissò ancora, scrutandole gli occhi, due gorghi terribilmente belli.
    Le sfiorò le dita sottili, così aggraziate e femminili, le accarezzò dolcemente i capelli ed infine le parlò.

    "Sai davvero così tanto di me … E credo anche che tu sappia cosa risponderò al tuo invito …
    Farei di tutto per vivere, fosse anche per un istante.
    E se tu puoi colmare il mio vuoto... io sono con te.”

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    ~ White

    Group
    Senatori
    Posts
    12,778
    Location
    Ionia

    Status
    Anonymous

    Il sorriso della donna era dolce come un bacio appassionato ed affilato come una lama di rasoio. Lo esibì come se fosse qualcosa di osceno e con esso pugnalò il prescelto più volte, con promesse silenziose, con istanti fatti di sensazioni tanto forti che i sensi stentavano a comprenderle.

    « Se lo vuoi davvero... allora dovrai dimostrarlo. »
    Non furono parole secche come una richiesta. Erano lussuriose, ed ammalianti come tentazioni, e ciò che promettevano erano piacere puro. In quel momento, nella mente del giovane si riversarono immagini di gioie distanti, a lui purtroppo negate. Nel volgere di un battito di cuore fu drogato da emozioni e sensazioni, seppe dell'esistenza di segreti sconcertanti e scoprì lo splendore della voluttà, venendone assuefatto, costretto a desiderarla come mai un uomo può desiderare senza prima impazzire. Tutto ciò gli venne mostrato e gli venne promesso, ma ad una condizione...

    « Dimostra per me questa tua volontà di esistere... io ti libero dalle catene della non-esistenza, e ti faccio dono di legami assai più splendidi. »
    Abbassando lo sguardo, l'Araldo poteva ora vedere il dono di quella donna. Ai suoi bracci catene nere si erano avvolte al suo corpo e fuse con esso. Ma non era un evento bizzarro, e nemmeno qualcosa di sconosciuto. Esse erano un prolungamento di se stesso, una vera e propria parte di se. L'Araldo sapeva come usarle e cosa doveva farne. D'altronde, erano l'arma che gli avrebbe permesso di soddisfare quei desideri impossibili da reprimere, e realizzare quelle infinite promesse impossibili da dimenticare.
    « Ora vai! Avanza nella Camera dei Prescelti Eterni, e sii Araldo del mio stendardo. Non sarà la tua carne a scontrarsi con quella di chi vi troverai, bensì la tua volontà. Dimostrane la grandezza, ed ascendi alla grandezza. Ogni tuo desiderio sarà realizzato ed ogni istante della tua esistenza sarà pieno e colmo di una gioia che ti è sconosciuta... »

    Con quelle parole, il prescelto si alzò per istinto da dove giaceva, scoprendo di non essere più nel decadente locale dove era stato portato. Di fronte a lui non c'erano più le droghe ed i liquori, ed erano scomparsi sia i divani che i corpi danzanti, e perfino la musica martellante era sparita. Al loro posto, un pavimento di terra battuta, pareti nere che circoscrivevano un'arena demoniaca, e di fronte a lui una donna sconosciuta vestita soltanto di una vestaglia da notte. Nessun bisogno di spiegazioni o motivazioni per fare ciò che l'istinto gli diceva: combattere!

    Scena conclusa
    Prosegue nella Camera dei Prescelti eterni, nell'Arena Ovest.

     
    Top
    .
4 replies since 26/3/2010, 21:01   118 views
  Share  
.