La Stanza Ovest

Piacere e Dolore

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    La Camera dei Prescelti Eterni è un'enorme sala sotterranea dove pareti di un'arcana pietra nera simile ad un marmo oscuro formano una gigantesca stella ad otto punte, le cui quattro punte poste alle direzioni cardinali formano colossali arene triangolari dalla pavimentazione di terra battuta.
    I Prescelti entrano nell'arena in stato di trance, attraversando i due enormi portoni che sono l'unico accesso possibile. Si risvegliano quando sono già all'interno dell'Arena, illuminati dal richiamo della loro divinità patrona, decisi e motivati alla lotta. Non ci sono regole e non ci sono limitazioni, le mura della Camera dei Prescelti Eterni sono virtualmente impossibili da abbattere al pari delle porte d'acciaio nero. Non ci sono sguardi estranei o spettatori che osservano ciò che avviene nella Camera, ma i Prescelti sanno che si trovano sotto l'implacabile sguardo degli Dei loro patroni, poiché in questa ordalia essi gli rappresentano e sono lo strumento attraverso il quale si deciderà lo svolgere di un intero ciclo dell'esistenza.

    Nella Stanza Ovest entrano in campo il Veggente del dio Urlante e l'Araldo del Dio del Piacere. Alle loro spalle la parete più ampia dell'Arena, di venti metri circa, di fronte a loro le pareti vanno lentamente a congiungersi fino a formare un angolo. Sono separati da dieci metri esatti.
    Il duello si svolge in un post di presentazione ed un massimo di cinque post attivi, e termina allo scadere dei turni previsti o nel momento in cui uno dei due contendenti si arrende. In entrambi i casi, è necessario avvertire nell'apposito topic ed attendere il giudizio unico. Dopodiché, il vincitore formale del duello potrà eseguire un post conclusivo di vittoria.

    Il primo turno spetta alla Veggente del Dio Urlante.

     
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  2. .Frederica
     
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    « There is Only Me. »
    Yes I am alone but then
    again I always was.
    As far back as I can tell.
    I think maybe it's because,
    Because you were never really
    real to begin with.
    I just made you up to hurt myself.

    . . . . . . .

    « Vai, adesso. E se la tua volontà ti sosterrà, allora finalmente otterrai la pace. »

    La voce si allontanava sempre più, fino a scomparire, portata via da un bagliore accecante che investì tutto quanto. Per un attimo non vi era più alcuna oscurità, soltanto il corpo fluttuante della ragazzina che era sdraiata nel nulla. Era calma, si sentiva stranamente bene ed inoltre era stata liberata dall'opprimente rumore precedente. Vi era soltanto lei, nessun altro.
    Il suo vero io, il suo mondo, combatteva per emergere, per rovinare quel momento di pace dei sensi. Voleva procurarle dolore, voleva farla sentire viva e soprattutto voleva mandarle un chiaro messaggio.
    Lui non se ne era andato, l'oscuro passeggero era sempre lì, pronto a soddisfare la sua fame.

    Di nuovo un candido Flash. Questa volta però non vi era alcuna pace, tutt'altro, Frederica era stata catapultata all'interno di un tetro corridoio.
    Freddo e sterile, proprio come lei.
    Riusciva a vedere con i propri occhi, ma non aveva alcun controllo sul proprio corpo. Non sentiva i propri respiri e nemmeno il proprio cuore battere. Era come se fosse divenuta una passeggera di quel corpo.
    Non provava alcun freddo, nonostante camminasse scalza ed indossasse solo una fragile e candida camicia da notte.
    Le sue gambine erano scoperte fin sopra al ginocchio e le trascinava -o per lo meno, le vedeva trascinare- con fatica.

    Non poteva ruotare i propri bulbi oculari, così era costretta a fissare il buio di fronte a lei.
    Come al solito non riusciva a capire il perchè di tutto ciò. Chi era stato a donarle e poi a privarla della pace provata in precedenza ?
    Per quale motivo era di nuovo lì, in quel posto sconosciuto ?
    Non sapeva darsi una spiegazione, sapeva soltanto che il dolore sarebbe tornato.
    Non lo percepiva ora, ma era come se potesse vederlo in lontananza.
    Non era necessariamente un qualcosa che la spaventasse, anzi, la consapevolezza di ciò che sarebbe accaduto la tranquillizzava.
    Sarebbe stata viva e avrebbe provato di nuovo qualcosa.
    Era una certezza, in mezzo ad un oceano di oscurità e dolore.

    Provò ad urlare ma la propria voce non fuoriuscì dalla bocca, le labbra nemmeno si mossero e le corde vocali rimasero bloccate.
    Era prigioniera nel proprio esile corpo, come il suo vero Io che aveva confinato nel proprio cuore.
    Non gli avrebbe fatto visita, non ve ne era il tempo e lei lo sapeva.
    Sapeva, esatto.
    Di fronte a sè comparve un grande portone che si spalancò fragorosamente al suo passaggio.

    Si richiuse subito, generando un forte rumore che le fece riprendere il controllo del proprio corpo.
    Era seduta sul terreno gelido, con le gambe divaricate e con la testa china in avanti.
    Non capiva come fosse arrivata fin lì, come se fino a quel momento avesse vissuto in un sogno, in un'altra realtà.
    Non si mosse, preferendo riflettere su ciò che le era accaduto.
    Sentiva qualcosa all'interno, un altro essere si stava facendo largo sotto alla sua pelle.
    Anche lui era malvagio.
    Voleva uscire. Uscire. Uscire. Uscire.

    Un urlo gelido, inquietante ed inumano.
    La ragazzina aveva sbattuto con violenza le mani a terra ed ora era lì che ansimava.
    Nulla era accaduto al proprio corpo, almeno esternamente.
    Finalmente però, riuscì a comprendere ciò che le stava capitando.
    L'impulso salì dalle sue dita fino al cuore e poi fino al cervello. La consapevolezza l'aveva raggiunta, l'aveva resa certa di ciò che provava.
    Era una certezza. La sua unica certezza era il dolore.

    « ...Fa male... »

    . . . . . . .




    SPOILER (click to view)

    Scusate il ritardo X'D
    Non ho precisazioni da fare, è un semplice e delirante Post introduttivo.
    Volevo solo augurare buon game al mio avversario ^^
     
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  3. Perrin Aybara
     
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    La bella ed enigmatica donna gli aveva promesso di ridargli la vita, di risvegliarlo dal torpore che lo tormentava; nella sua mente erano apparse le ombre di gioie irraggiungibili, il piacere lo aveva sfiorato per un attimo, procurando in lui un desiderio ineffabile.
    Ma tutto ciò aveva un prezzo, Rodiòn doveva dimostrare di meritarsi realmente l’infinita voluttà che aveva percepito in quella visione semi-onirica.
    La donna gli donò però un mezzo per raggiungere l’agognato scopo, attorno al suo corpo si avvolsero delle scure catene, le quali erano completamente fuse con il suo essere, non erano solo un’arma, erano parte di lui.
    Rodiòn inizialmente trasalì alla vista di quelle nere catene, ma ben presto le labbra s’incresparono in un tronfio sorriso; in lui ribolliva una nuova forza in grado di vincere l’ozio e di elevarlo sino al piacere.
    All’improvviso la sudicia stamberga era svanita, al suo posto una lugubre e nefasta arena.
    Raskol’nikov sapeva già cosa l’attendeva, avrebbe dovuto battersi per ottenere ciò che bramava.
    Infatti intravide una fanciulla che indossava una leggera vestaglia da notte e capì subito che era lei il suo avversario.
    La fissò con uno sguardo altezzoso e quasi d’odio, ella non gli sembrava che un ostacolo tra lui e la nuova vita offerta dalla donna, sentiva che non avrebbe provato alcun disgusto nell’ucciderla.
    Così come non ne aveva provato nel conficcare l’ascia nel cranio della vecchia, forse soltanto l’omicidio di Lizaveta gli tormentava ogni tanto la coscienza …
    Non potevo lasciarla viva, ha avuto la sciagura di vedermi mentre uccidevo la vecchia...
    Disse tra sé, cercando invano di convincersi della giustezza del suo delitto.
    Ma la sua mente tornò presto all’incontro imminente, fulminò nuovamente la ragazza con un’occhiata torva e l’apostrofò:
    "Non so chi sei, ma so che ti ucciderò"
    Le parole gli uscirono dure e minacciose, proprio come voleva che fossero.

     
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  4. .Frederica
     
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    « Sick Sick Sick. »
    Eternal eclipse in the
    teeth of the risk,
    The tounge is a twist in
    perpetual bliss ,
    Forever midnight forever.
    Sick, Sick, Sick.

    . . . . . . .

    Consapevole, ora lo era, sapeva cosa la stava per attendere, avrebbe lottato per poter mettere fine a tutto quanto, in modo da poter essere, per una volta, libera. Dopo ciò che aveva passato poco prima, ciò che stava per avvenire non la terrorizzava più, conosceva benissimo l'esito di quell'incontro, avrebbe generato dolore, sia da una parte che dall'altra. Lei stessa lo avrebbe provato, alimentando così la fame del suo oscuro passeggero, che non aspettava altro che il momento propizio per posizionarsi dietro ai suoi bulbi oculari e manovrarla, come un esoscheletro.
    Un rivolo di saliva le scese lungo il labbro inferiore, prima di cadere su di un risvolto della camicia da notte. Sembrava assente, vittima di ciò che ancora doveva succedere, portava un fardello non indifferente. Purtroppo non poteva farci nulla, era stata scelta, senza che ne comprendesse il reale motivo. In fondo cos'era lei per gli altri, per il mondo ? Solo un'assassina psicopatica, rinchiusa per aver ucciso i suoi cari. Una reietta.

    « ...Fa male...Fa male...Fa male... »

    Lo ripeteva ossessivamente, senza che il suo corpo desse seguito alle sue parole, non si contorceva in preda al dolore, tutt'altro, era rilassato, come se quella sensazione ormai fosse stata assorbita e decifrata. La sua carne era ormai troppo provata per poter subire ancora altri tormenti, così come il suo cervello era assuefatto da tale sentimento.
    Passi.
    Finalmente era giunto nella stanza anche qualcun'altro, un medico forse, uno di quelli che l'avrebbe riportata in cella, quel buco di 2 metri scarsi. La odiava, non voleva tornarci, non voleva, non voleva, non voleva, non voleva.
    Alzò lo sguardo verso la nuova figura, i suoi occhi vitrei si piantarono su quelli dell'uomo appena entrato in scena. Le evidenti occhiaia della ragazza la aiutavano a sfoggiare uno sguardo che non aveva nulla di sano. Nelle sue iridi non veniva riflessa la luce, solo il buio. Era lì. Era tornato. La sua parte oscura, il suo compagno malsano, il suo mondo, l'aveva raggiunta e controllata. Era la fine anche dell'ultima goccia di sanità mentale rimastale.

    "Non so chi sei, ma so che ti ucciderò"

    A quelle parole la sua bocca si piegò in un sorriso stretto ed inquietante, i suoi denti si chiusero con forza, trattenendo una risata che faticò a reprimere. Le vene sulla sua fronte iniziarono a pulsare, mentre le sue mani iniziarono ad assumere connotati inumani.

    « ...No dottore, non lo farà... »

    La sua mente ormai era un qualcosa di informe, piegata sotto la mole di pensieri e di sensazioni, nulla prevaleva, se non un barlume di pazzia, una costante. Ora ad esempio temeva di essere rinchiusa di nuovo ed aveva identificato il suo nemico come un medico dell'ospedale psichiatrico. Non vi era alcuna logica in ciò, eppure per lei tutto aveva un senso, anzi, "lei" non vi era più ormai, era difficile anche per me stabilire cosa diavolo fosse divenuta.

    « ...Non lo farà...perchè io la vedo a terra, in un bagno di sangue... »

    Le sue gambe iniziarono a tremare, avanzando lentamente verso il malcapitato di turno, in preda ai suoi deliri sarebba stata capace di ogni cosa. Difatti, giunta a circa tre metri dall'uomo, allungò contro di lui entrambe le mani, da cui scaturirono tre fili, legati saldamente al dorso destro. Erano filamenti di carne, parevano piccoli cordoni ombelicali, un'immagine ripugnante, che disturbava al solo pensiero. Quei "cosi" penzolavano toccando il terreno, mostrano la loro apparente immobilità.
    Sempre con entrambi gli arti protesi verso l'avversario, un quarto filo, più lungo dei precedenti fuoriuscì con velocità dalla mano sinistra, puntando questa volta a colpire il collo del "dottore".

    La sua testa si inclinò a destra e i suoi capelli verdastri le nascondevano il viso, nascondendo una maschera di pura e profonda pazzia. Ormai era andata, preda della sua consapevolezza, del suo dolore e della sua follia.

    « ...La vedo...Morto. »

    . . . . . . .





    The Clairvoyant
    † Energia: 80% | † Consumi: Medio & Bassox2 | † Ferite: Illesa |
    † Mente: Accecata dalla Follia


    •·.· ́ ̄`·.·• Passive in Uso •·.· ́ ̄`·.·•

    ≈Portatori del Dolore: La Reliquia del Dio Urlante è infissa direttamente nelle carni dei Veggenti, una parte vincolante di essi così come il Dolore di cui sono portatori è parte del loro essere e così come essi fanno parte della fine di ogni essere come ogni altra cosa. Questi fili sono fatti di carne ed emergono da una mano del Veggente, ma sono piuttosto spessi ed hanno una resistenza superiore a quella di un filo di nylon, paragonabile a quella di un cavo di corda. Con apposite tecniche è possibile srotolare una quantità di fili limitata solo dall'energia spirituale del Veggente. Il senso del tatto del prescelto è trasmesso attraverso la sua reliquia, tuttavia questo significa anche che egli prova dolore quando uno dei suoi fili viene spezzato. Tutte le tecniche correlate alla Reliquia possono essere impiegate solo sui fili ancora collegati al corpo del Veggente, i fili recisi sono in tutto e per tutto inerti e inutilizzabili. Abilità Passiva.

    ≈Consapevolezza dei Propri Peccati: Sono rari i Veggenti capaci di mantenere la propria sanità mentale, poiché il raggiungimento della Consapevolezza del proprio patrono passa attraverso grandi dolori e terribili prove spirituali. Una personalità folle, estraniata dal mondo e privata dello stretto senso della realtà per come lo intendono le persone comuni, percepisce l'esterno in modo diverso dalle altre persone, e lo stesso vale anche per il dolore. Le sofferenze fisiche e psicologiche del Veggente sono attenuate, ridotte della metà rispetto al normale. Quindi, per esempio, una ferita da ustione provocata da una tecnica offensiva di livello medio provocherà nel Veggente il dolore che sarebbe provocato dalla stessa tecnica se questa fosse di livello Basso; la stessa tecnica se di livello Alto provocherebbe un dolore pari a quello della stessa tecnica se di livello Medio, e così via. Abilità Passiva.

    •·.· ́ ̄`·.·• Attive in Uso •·.· ́ ̄`·.·•

    ≈Moltiplicare le Vie del Fato: Questa tecnica permette di agire sulle carni del Veggente ed aumentarne la quantità di materia emessa dal suo corpo con un certo apporto di energia spirituale. Questa pratica permette di generare fino a cinque fili di un metro ciascuno, oppure tre da due metri ciascuno, oppure un singolo filo di cinque metri. Consumo Medio.

    ≈Intessere il Destino: Questa tecnica permette per un turno completo di rendere taglienti come rasoi i fili della Reliquia portata dal Veggente nel proprio corpo, manovrandone liberamente i movimenti a piacere. Qualora vi siano meno di cinque metri di fili in gioco, il Veggente può scegliere di crearne uno di cinque metri per la sola durata di questa tecnica con l'apporto di un ulteriore Consumo Basso all'energia necessaria per il casting di questa tecnica, senza ulteriore dispendio di slot tecnica. Consumo Basso.


    •·.· ́ ̄`·.·• Note •·.· ́ ̄`·.·•
    Genero tre fili da due metri dalla mano destra. Con quella sinistra invece ne creo uno da cinque e lo utilizzo come arma, tentando di colpirti alla giugulare.
     
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  5. Perrin Aybara
     
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    Quelle parole così sicure e risolute …
    Bastarono i folli occhi della donna a spegnere l’ardore della sua anima; lo sguardo vacuo e insano lo fece rabbrividire e tremare dalla paura.
    Paura di perdere quella vana e misera esistenza, assurdo che fosse così attaccato alla vita, negli ultimi tempi aveva meditato più volte il suicidio, ma qualcosa l’aveva fermato.
    Voleva credere che fosse stato il suo orgoglio, che il suo sentirsi superiore gli avesse impedito di togliersi la vita; ma dentro di lui vagava lo spettro della viltà.
    Ecco la risposta, lui era un vigliacco, non aveva avuto il coraggio di gettarsi nelle algide acque del fiume e mettere la parola fine alla sua malvagia esistenza.
    La ragazza gli sorrise beffarda, trattenendo appena una risata sguaiata e gli rispose:
    “No dottore, non lo farà … “

    Questa pazza deve avermi preso per uno di quei dottori che la costringono a mettere la camicia di forza.
    Pensò Rodiòn tra sé, sempre più spaventato.

    “… Non lo farà … perché io la vedo a terra in un bagno di sangue …” Aggiunse ancora.

    Rodiòn iniziò a sudare freddo e parve sentirsi male, ebbe un lieve capogiro, ma si riscosse quasi subito.
    Di che mi meraviglio ? La donna misteriosa mi ha promesso l’eterno piacere, ma a caro prezzo...
    Se sono davvero uno di quegli esseri speciali, devo togliere di mezzo questo pidocchio.

    Ma dal giorno dell’omicidio dubitava di appartenere a quella categoria di uomini superiori, non era riuscito ad andare oltre quella volta, ad appropriarsi dei beni della vecchia, ora sarebbe andato fino in fondo? Avrebbe riscattato quel cocente fallimento ?
    La pazza preparò l’offensiva, s’avvicinò fino a portarsi a circa tre metri da Raskol’nikov e formò dalle mani tre immondi filamenti di pelle lunghi almeno due metri.
    Dal palmo sinistro fluttuò un altro filo, decisamente più lungo degli altri, il quale scattò verso Rodiòn, mirando alla gola del giovane.
    Mentre il lembo di carne si avvicinava inesorabile, Rodiòn prese coscienza delle sue forze, con quelle catene poteva davvero elevarsi al livello di una divinità, lo sentiva più che mai, questa volta sarebbe stato diverso...
    Scoprirò se sono relamente degno di questo dono Pensò tra sè.
    Le catene vibrarono per un istante e poi avvolsero il corpo di Rodiòn, quasi come fa un pitone quando stritola la preda, solo che l'effetto era ben differente.
    Le spire metalliche respinsero con facilità il filamento e un sorriso soddisfatto si dipinse sul cereo volto di Raskol'Nikov.
    Egli dissolse la difesa, riportando le catene alla posizione originaria e si preparò al contrattacco.
    La catena destra s'immerse nel terreno, come se si tuffasse in uno specchio d'acqua, e viaggiò per alcuni metri, per poi riaffiorare esattamente sotto la ragazza, tentando di legarsi al suo collo e di strozzarla.



    SPOILER (click to view)
    Riserva di mana: 85%
    Consumi: Medio e Basso
    Stato fisico: Illeso
    Passive:
    ≈Legami dell'Anima: Le reliquie del Dio del Piacere sono una coppia di catene fuse con il corpo stesso dell'Araldo, in grado di estendersi a piacimento fino a dieci metri sebbene in stato di riposo appaiano come di bassa lunghezza. Senza l'apporto dell'energia spirituale dell'Araldo sono poco più che semplici catene, sebbene siano in possesso di una resistenza superiore all'acciaio che le rende pressappoco infrangibili, in grado di sopportare pressioni e danni elevatissimi. Abilità Passiva
    ≈Vincolo dello Spirito: L'Araldo, forse più di ogni altro Prescelto, vive di un'empatia estrema con il proprio oscuro patrono. Egli ha bisogno dei doni del suo principe come se si trattasse di una splendida droga; in qualsiasi momento anela il piacere che egli perseguita e non riesce a pensare ad altro. Proprio come se ne fosse drogato, pur di ottenere quel particolare piacere farebbe qualsiasi cosa, e tale straordinario desiderio eleva in lui una gigantesca forza di volontà oltre i limiti dell'umano. E' tale questa oscura forza volontà che Araldo può subire danni incredibili e non smettere di lottare, forte solo del suo desiderio bruciante che lo strazia dall'interno. Salvo casi particolari come la decapitazione, anche dopo aver subito una ferita mortale, o una somma di ferite che ucciderebbero un normale essere umano, l'Araldo può quindi continuare a combattere fino anche per due turni dopo che il suo cuore ha smesso di battere.

    Tecniche utlizzate:
    ≈Elegante Protezione: Ovunque esse si trovino, immediatamente le reliquie del Dio del Piacere vengono richiamate e quasi istantaneamente si riavvolgono attorno all'Araldo. Egli può quindi disporle a formare una difesa di livello Medio, andando ad intercettare e contrastare eventuali attacchi che gli sono diretti, come se si trattasse di uno scudo. Consumo Medio.

    ≈Eccelso Impeto: L'Araldo può alimentare una singola catena -o entrambe- con la propria energia, conferendole il potere di immergersi nella materia solida del pavimento o di una parete e di attraversarla come se fosse aria. Per attivare questa tecnica è necessario effettuare un movimento come a voler frustare la parete o il terreno, e le catene vi si immergono come se fossero vermi in un tunnel, attraversandolo per poi sbucare nel punto deciso dall'Araldo che si trova entro la loro estensione. Consumo Basso per ogni catena che si vuole potenziare.
     
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  6. .Frederica
     
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    « Megalomaniac. »
    Like a fiendish tropic virus.
    Spitting bile at all you whores.
    Razor-sharp tongue-in-cheek.
    Poking in your open sores.
    Megalomaniac.

    . . . . . . .

    I suoi vacui occhi rimasero ad ammirare la difesa del suo avversario, terrorizzato ma comunque in grado di salvarsi dall'essere sgozzato. Lei non aveva esitato ad attaccarlo proprio lì, alla gola, come un lupo affamato, guidato dall'istinto di uccidere la propria preda il più velocemente possibile. Non vi era nulla di razionale nel suo comportamento, la ragione non faceva parte del suo Io, soprattutto ora che quel suo Io non esisteva più, era sopraffatta dai ricordi e dai poteri acquisiti. Non poteva comprendere ciò che stava facendo od il perché, sapeva soltanto di doverlo fare, perché era così che doveva andare, era il suo futuro, l'aveva visto. Inutile opporsi a qualcosa di già scritto, nulla è certo se non il nostro destino ed il nostro passato, in entrambi i casi però, essi la tormentavano.
    La consapevolezza l'aveva resa incapace di controllare il suo oscuro passeggero, mentre il suo passato lo alimentava, facendolo crescere e donandogli il controllo del proprio corpo.
    Nulla le apparteneva più.

    « ...Aiuto...Mamma »

    Una voce proveniente dall'interno, dal cuore, assai più dolce da quella espulsa poco prima; un rigurgito del passato, nulla più. Rivedeva quei due corpi a terra, con il braccio della sua genitrice teso verso di lei, pronto a ghermirla e portarla con sé nell'inferno.
    Si strinse il capo tra le mani, cercando di scrollarsi di dosso tutte quelle visioni; le unghie penetrarono nella propria carne, sulle tempie. Due tagli superficiali le fecero rigare il viso da quattro rivoli di sangue, che sembrarono riportarla con la mente a ciò che stava succedendo in quel momento.
    Il dolore l'aveva resa consapevole, di nuovo.
    Vide finalmente il ragazzo muoversi, brandendo una grossa catena e scagliandola a terra, facendola sprofondare nel terreno, come se esso fosse una mera illusione ottica.

    « ...Cosa fai... »

    Non fece in tempo a dire altro che l'arma sbucò proprio sotto di lei, cercando di stringerla al collo. Fortunosamente riuscì a frapporre tra essa ed il collo il braccio sinistro, che la salvò dall'essere strozzata. L'arma premeva sulla sua candida pelle, ferendola lievemente.
    Grazie al suo stato psichico, nemmeno si rese conto di quel piccolo danno, il suo cervello era in preda al caos e all'irrazionalità.
    Con un gesto di stizza si liberò della catena, riuscendo poi ad avanzare, barcollando vistosamente.
    La sua andatura e la sua bianca camicia da notte la facevano sembrare un fantasma; guarda caso, proprio come loro, nemmeno lei era riuscita a trovare la pace, la cercava da tempo ma non riusciva nemmeno ad avvicinarsi.
    La sue labbra fecero cadere sul freddo pavimento l'ennesima goccia di saliva, non riusciva nemmeno più a controllarsi.
    Si fermò ad un paio di metri dall'avversario e piegò la testa, coprendo nuovamente il suo sguardo disumano con i verdastri capelli.

    « ...Cosa fai qui...Sorella ? »

    Ecco, ora rivedeva nel suo nemico la sorella minore, morta proprio per mano sua. Non riusciva a capacitarsi di come ella potesse essere nuovamente in vita, di fronte a lei. L'aveva smembrata personalmente, eppure era lì, intera, ed attentava alla sua vita. Le visioni passate si mescolarono alla realtà, formando un grottesco puzzle di follia. Al centro vi era sempre lei però, a confronto con tutto ciò che l'aveva resa ciò che era. Per poter andare avanti, secondo il proprio destino, avrebbe dovuto sbarazzarsi dei demoni passati. O almeno, questo era ciò che l'oscuro passeggero le faceva credere.

    « ...Tu sei morta...
    morta...

    morta...
    MORTA..
    MORTA!
    »

    In un crescendo di urla, dalla sua mano destra si formarono altri tre fili di carne, per un totale di sei. Il suo arto destro si alzò verso l'alto e tutte quante le sue armi attaccarono il nemico, chiudendosi a tenaglia sul suo capo. La furia cieca aveva prevalso su qualsiasi altro istinto, anche sull'autoconservazione umana.
    Pur di provocare dolore, era disposta a provarlo lei stessa.

    . . . . . . .




    The Clairvoyant
    † Energia: 65% | † Consumi: Basso. Medio. | † Ferite: Leggere escoriazioni sul polso sinistro e sulla nuca. Tagli al capo, auto inflitti. |
    † Mente: Accecata dalla Follia


    ••.• ́ ̄`•.•• Passive in Uso ••.• ́ ̄`•.••

    ≈Portatori del Dolore: La Reliquia del Dio Urlante è infissa direttamente nelle carni dei Veggenti, una parte vincolante di essi così come il Dolore di cui sono portatori è parte del loro essere e così come essi fanno parte della fine di ogni essere come ogni altra cosa. Questi fili sono fatti di carne ed emergono da una mano del Veggente, ma sono piuttosto spessi ed hanno una resistenza superiore a quella di un filo di nylon, paragonabile a quella di un cavo di corda. Con apposite tecniche è possibile srotolare una quantità di fili limitata solo dall'energia spirituale del Veggente. Il senso del tatto del prescelto è trasmesso attraverso la sua reliquia, tuttavia questo significa anche che egli prova dolore quando uno dei suoi fili viene spezzato. Tutte le tecniche correlate alla Reliquia possono essere impiegate solo sui fili ancora collegati al corpo del Veggente, i fili recisi sono in tutto e per tutto inerti e inutilizzabili. Abilità Passiva.

    ≈Consapevolezza dei Propri Peccati: Sono rari i Veggenti capaci di mantenere la propria sanità mentale, poiché il raggiungimento della Consapevolezza del proprio patrono passa attraverso grandi dolori e terribili prove spirituali. Una personalità folle, estraniata dal mondo e privata dello stretto senso della realtà per come lo intendono le persone comuni, percepisce l'esterno in modo diverso dalle altre persone, e lo stesso vale anche per il dolore. Le sofferenze fisiche e psicologiche del Veggente sono attenuate, ridotte della metà rispetto al normale. Quindi, per esempio, una ferita da ustione provocata da una tecnica offensiva di livello medio provocherà nel Veggente il dolore che sarebbe provocato dalla stessa tecnica se questa fosse di livello Basso; la stessa tecnica se di livello Alto provocherebbe un dolore pari a quello della stessa tecnica se di livello Medio, e così via. Abilità Passiva.

    ••.• ́ ̄`•.•• Attive in Uso ••.• ́ ̄`•.••

    ≈Moltiplicare le Vie del Fato: Questa tecnica permette di agire sulle carni del Veggente ed aumentarne la quantità di materia emessa dal suo corpo con un certo apporto di energia spirituale. Questa pratica permette di generare fino a cinque fili di un metro ciascuno, oppure tre da due metri ciascuno, oppure un singolo filo di cinque metri. Consumo Medio.

    ≈Intessere il Destino: Questa tecnica permette per un turno completo di rendere taglienti come rasoi i fili della Reliquia portata dal Veggente nel proprio corpo, manovrandone liberamente i movimenti a piacere. Qualora vi siano meno di cinque metri di fili in gioco, il Veggente può scegliere di crearne uno di cinque metri per la sola durata di questa tecnica con l'apporto di un ulteriore Consumo Basso all'energia necessaria per il casting di questa tecnica, senza ulteriore dispendio di slot tecnica. Consumo Basso.


    ••.• ́ ̄`•.•• Note ••.• ́ ̄`•.••
    Paro la catena con il braccio sinistro, successivamente creo altri tre fili di carne (Sempre sulla mano destra), che insieme agli altri tre ti attaccano mirando tutti al capo.
     
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  7. Perrin Aybara
     
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    La ragazza mostrò un altro sintomo della sua pazzia; senza un apparente motivo affondò le unghie nelle tempie e alcuni fiotti di sangue scarlatto le lordarono l’agghiacciante viso.
    Parve però riscuotersi e riuscì così ad accorgersi del pericolo che incombeva su di lei.
    La nera catena s’infranse contro il braccio sinistro della fanciulla, senza che questa emettesse né un gemito, né una smorfia di dolore.
    La sua follia l’asserviva con tale forza che ella ormai non sentiva più alcun dolore fisico.
    Dopo essersi liberata della reliquia del dio del piacere avanzò verso Rodiòn, dando quasi l’impressione di fluttuare come uno spettro.
    Gli occhi della donna emanavano scintille di follia per nulla rassicuranti; il solo fissare quelle vacue orbite faceva tremare Rodiòn.
    La verde chioma coprì per un attimo il suo folle sguardo, permettendo a Raskol’nikov di riprendersi da quel terrore che lo stava insinuando dall’inizio del duello.
    Ma non era l’unica sensazione che lo rodeva dall’interno, la più cupa malinconia era tornata a tormentare la sua misera anima, ad oscurare la luce portata dalla misteriosa donna.
    Sentiva che quello che gli era stato promesso non era che un’illusione, una vana speranza, il suo vuoto non poteva essere colmato, lui non era all’altezza della missione affidatagli.
    Tutte le sue teorie degli uomini superiori non erano che idee prive di senso, e anche se avessero avuto una qualche logica, lui non apparteneva alla categoria dei superuomini.
    Anche lui, come l’odiosa vecchia, era soltanto un essere insignificante, un verme che si rivoltava nel sordido fango della vita.
    I suoi occhi stillarono alcune lacrime, non si ricordava l’ultima volta che aveva pianto, ma erano sicuramente passati molti anni.
    Il suo volto era ormai rigato da fiumi di lacrime, esse dimostravano che in lui c’era ancora qualcosa, c’era qualcosa di vivo, qualcosa era rinato al suo interno.
    Negli ultimi anni sembrava invece che fosse impossibile per lui provare vere emozioni, era terribilmente freddo e distaccato, nulla lo toccava realmente.
    Ma adesso queste stille grevi di tristezza e sofferenza erano il segno che lui era vivo, non solo esisteva, ma viveva.
    Intanto la pazza l’apostrofò nuovamente, credendo questa volta di avere di fronte la sorella.
    Berciò più volte, sempre con più forza:

    « ...Tu sei morta...
    morta...
    morta...
    MORTA..
    MORTA! »

    Questa volta Rodiòn non provò nessuna paura, non tremò di fronte alle grida della ragazza.
    Ormai non temeva più la morte, tanto cos’aveva da perdere ?
    Nulla.
    Un sorriso amaro si disegnò sul suo cereo volto, era il sorriso di chi era cosciente che la sua vita era giunta al capolinea.
    Proprio ora che era vivo per la prima volta, se ne sarebbe andato per sempre, quasi un paradosso.
    Si preparò a subire l’ultimo attacco della donna.
    Ella lasciò partire in totale sei fili di carne diretti al capo di Rodiòn.
    Egli non oppose alcuna resistenza, anzi guardò con lo vista offuscata dalle lacrime i suoi sei assassini.
    Venne percorso dallo stesso fremito che aveva sentito quando aveva meditato di buttarsi nel fiume, solo che stavolta l’epilogo sarebbe stato diverso …
    I fili avvolsero in spire mortali il suo bel volto, non permettendogli di respirare più.
    Raskol’nikov inizialmente si dimenava e si agitava, ma dopo pochi secondi li lasciò domare, le braccia caddero penzoloni, il corpo s’irrigidì.
    I sei assassini mollarono la presa e il giovane Rodiòn Romanovich Raskol’nikov cadde a terra con un tonfo sordo.
    L’agonia era stata tutto sommato breve, non doveva aver sofferto troppo, sicuramente nulla rispetto alle sofferenze precedenti.
    Il viso pareva per la prima volta rilassato, anche se pallidissimo, la bocca era semi-aperta, gli occhi spenti e ancora lordi di lacrime.
    Un altro verme tornava sdegnoso alla polvere.



    SPOILER (click to view)
    Riserva di mana://
    Stato fisico: deceduto
    Visto che era il mio ultimo post, ho deciso di concludere con la morte di Rodiòn, spero non sia un problema ^^


     
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    Dolore

    Scrittura
    Mi piace.
    Contorto e ridondante quanto basta perché sia davvero il delirio del dolore di una posseduta scritto su carta.
    - 4 -

    Interpretazione
    Quello che si legge è compatibile con il progetto di una dominata da un dio : un pupazzo nelle mani di qualcun'altro. Progetto "bellico" fluido e coerente, con una buona pianificazione.
    - 3.9 -

    Strategia
    Non male, non male, per quanto possibile valutare dai primi scambi dello scontro.
    Sicuramente procedere lungo la strada tracciata non avrebbe potuto essere abbastanza, per vincere. E' bastato però per i tre post di scambio.
    - 3.75 -

    Sportività
    Niente da dire : ciò anche andava speso e accusato è stato speso ed accusato. Buona prova.
    - 3.75 -
    Piacere

    Scrittura
    Scrittura semplice, ma non incisiva. Corretta, godibile, ma niente di più. Manca un po di sentimento. Manca, secondo me, quel pizzico di personalizzazione con un personaggio parecchio delicato da gestire - e per questo non ne faccio una colpa al giocatore, ne intendo penalizzarlo troppo per la mancanza.
    Forse si poteva strutturare il punto di vista in modo differente, e vedere che ne veniva fuori.
    - 3.5 -

    Interpretazione
    Mi è sembrata un poco sotto tono, come per la scrittura.
    Niente di sbagliato, ovviamente, solo, poco incisivo: si legge, piace, ma non resta.
    Non è un personaggio che si vede così spinto come dovrebbe essere, secondo me.
    Anche la scelta di morire mi pare fuori ottica : dopo che la dea ha promesso infinito piacere, calare così le braghe di fronte ad un attacco che non era imparabilissimo - un tot di danni si potevano prendere e continuare - mi pare poco sensato.
    Un edonista che ambisce al piacere, che ha assicurazione di averlo se ucciderà il suo nemico, che molla il mazzo? No. Non credo proprio sia giusto.
    - 3 -

    Strategia
    Una buona difesa.
    Una sola, e un buon contrattacco, uno solo.
    Nient'altro da aggiungere.
    - 3.25 -

    Sportività
    Anche qui, niente da dire. Forse si è scelto di accusare troppo i colpi del nemico, per una strana concezione - che io condivido, in una certa misura, ma non fino in fondo - di chiudere il duello con il numero di post richiesti, e niente di più.
    Direi che il sei politico ci può stare.
    - 3 -
     
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7 replies since 31/3/2010, 01:55   312 views
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