-
.
Luce d'astro diurno oltrepassava le finestre, infiltrandosi tra i veli, riflettendosi sulla superfice lucida del pavimento, quasi fosse uno specchio d'acqua. E con essa iniziò a giocare, creando meravigliosi e sempre nuovi riflessi, quando un vento un pò più forte smosse i tendaggi, quasi scocciato di quella monotonia. Poi, dei passi.
Passi leggeri ma audaci, armonia che risuonava per le grandi scalinate, echeggiando negli enormi spazi vuoti, riempiendoli.
Una porta fu spalangata da un giovanotto dal visino dolce, simbolo di non ancora raggiunta maturità. Una donna in lungo abito bianco varcò la soglia che la separava da quel luogo. Era bella, nient'altro da aggiungere. Nessun'altro termine, infondo, avrebbe potuto descriverla; con determinazione avanzava, muovendo l'aria che la circondava come se perennemente avvolta da un turbinio leggero ed impalpabile, e con esso vorticava pallida luce, sacra ed avvolgente, simbolo di ciò che era e ciò che sempre sarebbe rimasta.Infondo era pur sempre una Galanodel... e questo non sarebbe mai cambiato.
Eppure era più che evidente che quella donna avvolta di bianco, intervallato quà e là dal luccichio aureo dei fili del prezioso metallo intrecciati tra le chiome castane come un singolare arazzo, non era la stessa che, stagioni orsono, aveva camminato su quelle terre in occasione di un importante torneo. Troppo rapido il passo angelico, troppo dritta la schiena candida, troppo alto lo sguardo smeraldino, così unico e conturbante da far arrossire involontariamente il giovanotto in sua presenza.
Mai.
Non ci badò, piuttosto gli sorrise con sguardo complice, per poi fermarsi al centro di quella sala, in attesa di un'altra donna. Si faceva chiamare Dama Azzurra, ed era lì che le avevano detto di attenderla. In mano recava rose bianche, fiori a lei prediletti.
Socchiuse gli occhi, sorridendo compiaciuta e sollevando lo sguardo alla volta che la sovrastava.Poi il vento si placò,
e tutto tacque.
Edited by Drusilia Galanodel - 1/6/2015, 20:17
. -
.
La luce del mattino splendeva sempre limpida e brillante nella città di Istvàn, accrescendo il senso di pace e armonia che il vento canterino della Valle creava tra le vie e i palazzi; riecheggiava nel cuore della gente, e diffondeva serenità e letizia come un veleno benefico.
Quanti visitavano quelle terre restavano sempre rapiti dal fascino del loro incantesimo, perché si radicava nelle profondità del cuore, toccando la fibra dell’anima per farla risuonare come corde l’arpa, dando un’effige concreta alla semplice bellezza delle cose pure e incontaminate.
Così come anche la sua ospite sembrava essere.
Se la ritrovò davanti non appena ebbe varcato la soglia della sala di ricevimento, vestita di bianco e dai capelli scuri, col capo velato da stoffa sottile che non era capace di celarne lo splendido volto o di stemperare la luce quasi sacra che luccicava nei suoi occhi verdi.
Vedendola, ebbe una sensazione forte e familiare, e fu per lei un riflesso incondizionato rivolgerle un sorriso dolce e benevolo prima, e una leggera riverenza subito dopo; i lunghi capelli azzurri, che portava sciolti sulle spalle esili e candide -parzialmente scoperte dall’abito color della giada-, oscillarono attorno al volto eburneo come rivoli che scorrono con la corrente del ruscello, e gli occhi di zaffiro, profondi e blu come l’oceano, si appuntarono in quelli della sua visitatrice.
« Benvenuta a Istvàn, signorina. Mi è stato riferito che ha domandato udienza, perciò...
Cosa posso fare per lei...? ». -
.
"Ti ho cercata a lungo, so che non puoi capire,
i tuoi occhi mi fissano trapassandomi il cuore".
Lievi vibrazioni provenienti dal ricamo di foglie verdi e petali bianchi, un avambraccio tremante. Ma solo per pochi secondi. Troppo forte fu la sensazione che la pervase, quasi come se avesse ritrovato qualcosa che da troppo tempo cercava, fino ad averla dimenticata. Eppure, ora, era lì, innanzi a lei."Perché stare fra le due sponde di un mare così grande;
io qui da sola posso solo guardare
Ti prego, virtù, non abbandonarmi".
Rimase incantata per altri lunghi attimi, poi scelse di tornare in sè, ricordandosi che era lì per una ragione: la sua "missione". Eppure, nonostante tutto, non potè non pensare che se fosse nata uomo avrebbe certamente amato quella fanciulla dai capelli azzurri ed il dolce sorriso, docile e colmo di speranze, così prezioso che la giovane Galanodel fu mortificata alla sola idea di non potergliene donare uno altrettanto bello."Ti vedo con gli occhi della mente,
che presta ascolto al mio cuore di angelo dagli occhi verdi.
E tento di ingannare il tempo".
Fu allora che la Dama del Vento socchiuse gli smeraldi, e solo quando poco dopo si sarebbero riaperti, avrebbe avuto la forza di rivolgerle la parola.-Alfiere dell'Est, Lady Kalia, Dama Azzurra. Sono qui per negoziare con lei affinchè un nuovo Ordine possa nascere.
A quelle parole le si avvicinò, porgendole in dono le rose bianche, candide ma non prive di spine.
-Il mio Nome è Drusilia Galanodel, e giungo da Laputa, presidio dell'Alfiere Errante. Non temete, splendida regina, non porto la guerra, nè discordia tra Alfieri, piuttosto un'ulteriore condizione di pace. Si tratta di un'alleanza tra la mia futura gilda ed il suo presidio.
E dunque si sarebbe inchinata, esibendosi in un elegante baciamano.
-Le chiedo solo la cavalcatura di cui ho bisogno. Grifoni. In cambio otterrà la nostra gratitudine che, in sfortunate condizioni di guerra, si trasformerebbe in un patto di non-aggressione, totalmente indipendente dagli schieramenti.
Infine abbassò lo sguardo, chinando il capo in segno reverenziale, mentre i fili d'ebano scendevano morbidi sul volto ed il panneggio bianco del velo, valorizzandolo maggiormente come le pietre i gioielli o i fiori gli alberi."Non ti ho dato nulla forse nemmeno un sorriso,
nulla perchè nulla mi ha dato la vita se non un muro su cui piangere.
Ma la donna che ti è davanti sa che anche tra le sterili pietre
può sempre nascere il fiore della speranza".
Edited by Drusilia Galanodel - 1/6/2015, 20:17. -
.
Alla sua comparsa, la fanciulla che le stava di fronte parve chiudersi per un istante nel silenzio e nel raccoglimento, celando lo smeraldo dei suoi occhi verdi dietro il sipario di palpebre bordate di lunghe ciglia; la Signora di Istvàn si limitò a pazientare, sorridendo dolce e benevola: capitava anche a lei, dopotutto, di necessitare di un attimo di riflessione per raccogliere le idee prima di esporle. CITAZIONE (Drusilia Galanodel @ 1/4/2010, 02:49)-Alfiere dell'Est, Lady Kalia, Dama Azzurra.
Sono qui per negoziare con lei affinchè un nuovo Ordine possa nascere.
Con la serenità che sempre la circondava, quasi fosse una reale e tangibile presenza -dalla consistenza carezzevole e morbida della seta-, la donna dagli occhi di zaffiro reclinò la testolina azzurra da un lato, aspettando che la sua ospite proseguisse nell’esposizione, ricevendo dalle sue mani l’involto che le porgeva e che racchiudeva le splendide rose bianche, accettandole con delicatezza nel proprio abbraccio.CITAZIONE (Drusilia Galanodel @ 1/4/2010, 02:49)-Il mio Nome è Drusilia Galanodel, e giungo da Laputa, presidio dell'Alfiere Errante.
Non temete, splendida regina, non porto la guerra, nè discordia tra Alfieri, piuttosto un'ulteriore condizione di pace. Si tratta di un'alleanza tra la mia futura gilda ed il suo presidio.
Le chiedo solo la cavalcatura di cui ho bisogno. Grifoni. In cambio otterrà la nostra gratitudine che, in sfortunate condizioni di guerra, si trasformerebbe in un patto di non-aggressione, totalmente indipendente dagli schieramenti.
La giovane, presentatasi col nome di Drusilia Galanodel -“Galanodel”... le sembrava di averlo già sentito...-, si esibì in un leggero inchino, corredando quel segno di omaggio con un baciamano -...anche quello ebbe il retrogusto del deja-vu-, e la Dama la lasciò fare, pur avendo sempre trovato eccessive quelle dimostrazioni così solenni di rispetto che l’avevano accompagnata fin dall’infanzia; dopotutto -e lei ne era convinta- non aveva mai fatto nulla di così speciale per meritare tanto.
« Sono lieta di fare la vostra conoscenza, Lady Drusilia del Presidio Errante. »
replicò, inchinandosi a sua volta con una riverenza, stringendo al petto i candidi fiori
« Vi ringrazio per le rassicurazioni che mi avete tempestivamente fornito, e non ho riserve ad assecondare la vostra richiesta, quanto più una sola condizione: i grifoni sono animali nobili e fieri... fate in modo che, anche lontano da qui, vengano sempre trattati con rispetto.
Potete prometterlo? ». -
.CITAZIONE
I grifoni sono animali nobili e fieri... fate in modo che, anche lontano da qui, vengano sempre trattati con rispetto.
Potete prometterlo?
Dama Galanodel si inchinò nuovamente, e con voce calma e pacata rispose alla fanciulla dalle chiome azzurre, così legata alla vita dignitosa di quelle come d'ogni altra creatura.-Ciò a cui darò vita sarà un ordine di cavalieri armati in grado di combattere nei cieli alti e sconfinati.
Sono una donna di parola, e già ora posso dirle che se mi sta domandando che il loro sangue non venga mai versato, mi spiace, ma non sono in grado di mantenere tale promessa.
Sospirò per prendere fiato, rimanendo composta ed imperturbabile come era giusto che fosse. Da ora in avanti, se tutto fosse andato come previsto, sarebbe divenuta un comandante, e mai avrebbe dovuto vacillare agli occhi dei suoi uomini.-Tuttavia le giuro sul mio nome che chiedo espressamente quelle creature proprio per la loro fierezza e nobiltà; desidero che diventino un'unica cosa con il loro cavaliere, facendolo crescere e rendendolo a loro simile. Mia signora, i miei uomini, pur addestrandolo, non muterebbero mai, neanche volendolo, l'indole di un grifone, ma saranno proprio questi ultimi a cambiare i loro alleati in battaglia.
Alzò dunque lo sguardo, fiera e nobile come le bestie che stava domandando.
-E' per tale ragione che son più che convinta che saran trattati con massimo rispetto e devozione e, se ciò non fosse, sarò io stessa a prendere dovuti provvedimenti e le relative colpe.
Edited by Drusilia Galanodel - 1/6/2015, 20:18. -
.CITAZIONE (Drusilia Galanodel @ 1/4/2010, 16:17)
-Ciò a cui darò vita sarà un ordine di cavalieri armati in grado di combattere nei cieli alti e sconfinati.
Sono una donna di parola, e già ora posso dirle che se mi sta domandando che il loro sangue non venga mai versato, mi spiace, ma non sono in grado di mantenere tale promessa.« E difatti non era questo il mio timore... »
commentò, continuando a sorridere indulgente e muovendo un assenso col capoCITAZIONE (Drusilia Galanodel @ 1/4/2010, 16:17)-Tuttavia le giuro sul mio nome che chiedo espressamente quelle creature proprio per la loro fierezza e nobiltà; desidero che diventino un'unica cosa con il loro cavaliere, facendolo crescere e rendendolo a loro simile. Mia signora, i miei uomini, pur addestrandolo, non muterebbero mai, neanche volendolo, l'indole di un grifone, ma saranno proprio questi ultimi a cambiare i loro alleati in battaglia.
E' per tale ragione che son più che convinta che saran trattati con massimo rispetto e devozione e, se ciò non fosse, sarò io stessa a prendere dovuti provvedimenti e le relative colpe.
Ascoltò in silenzio, sentendo crescere la fiducia verso quella fanciulla e i suoi propositi: sentiva di poter fare affidamento sulle parole che aveva pronunciato, di potersi fidare della giustizia della sua ambizione e della lealtà che i suoi occhi verdi le dimostravano, acquietando i dubbi che sul momento l’avevano colta quando era stata chiamata a decidere della vita e della libertà di un’altra creatura.
Kalia conosceva bene l’indole fiera, orgogliosa e battagliera -a tratti feroce- dei grifoni, e proprio per questo aveva imparato ad apprezzarne e rispettarne i principi ferrei e il profondo senso dell’onore, perché -per lei- essere l’Alfiere dell’Est non significava soltanto vigilare su confini di quella terra o amministrarne al meglio lo stato, bensì essere diretta responsabile di tutte le creature che vi abitavano... non solo della loro incolumità e benessere si sentiva garante, ma quasi guardiano della loro armonia.
Custode della loro felicità.
« Confido in quello che dici, e non ho bisogno di sapere altro. »
le labbra rosse e piene della donna si schiusero in un sorriso materno
« Spero di vedere presto realizzata questa tua visione di grandezza, Bambina; hai il mio permesso e la mia benedizione di dare la caccia ai grifoni delle mie terre:
tu e i tuoi uomini li troverete alle sorgenti dei Monti di Shea, dove dimorano. »
Ma poi, all'improvviso, un pensiero le attraverò la mente, sbigottendola:
un brivido le percorse la schiena, gli occhi azzurri si sbarrarono, le labbra rosse si schiusero in un vocalizzo sorpreso, e una candida mano -delicata e sottile- si portò alla guancia eburnea.
« Oh, ma... dovrete procurarvi il modulo verde...! »
impallidì
Edited by Madhatter - 1/4/2010, 22:26. -
.
Quando la dama le disse che aveva ottenuto il permesso di prendere i grifoni che cercava, in un certo senso si sentì sollevata di un grande peso; se la Dama Azzurra avesse rifiutato per una qualche ragione, i suoi piani sarebbero andati tutti a farsi benedire. Per fortuna quell'angelo le era stata d'aiuto.
Erano a Shera, Monte delle Sorgenti Celesti, luogo a lei abbastanza conosciuto, o almento quello civilizzato. Era stata lì infatti, in occasione di una "passeggiata" con il suo maestro Owl e fu proprio un quell'occasione che incontrò per la prima volta Yoko Saddler, un demone volpe che le aveva lasciato un peluche per ogni volta che aveva necessità di chiamarlo. Un pensiero carino...
Tuttavia non c'era tempo per soffermarsi a fantasticare; la nascita dell'ordine era ancora lontana e lei doveva rimboccarsi le maniche. Detto ciò fece un leggero ed educato inchino per congedarsi ma, quando voltò le spalle, qualcosa la "fulminò"...letteralmente.CITAZIONE« Oh, ma... dovrete procurarvi il modulo verde...! »
Il cosa???
La Dama dei venti si voltò piano, fino a che gli occhi smeraldini non poterono scontrarsi con gli specchi d'acqua di Kalia.
-...Prego?
Edited by Drusilia Galanodel - 1/6/2015, 20:18. -
.CITAZIONE (Drusilia Galanodel @ 1/4/2010, 22:45)
-...Prego?
La ragazza dagli occhi verdi, che già si era inchinata per congedarsi e voltata per raggiungere la porta, si immobilizzò sul posto, come congelata dalla rivelazione shockante -e... oh, ancora non sapeva nemmeno quanto!- di cui stava per essere messa a parte.
Timidamente, a disagio, la Dama Azzurra annuì, e non era chiaro se si trattasse di imbarazzo per la sua dimenticanza o di un’inquietudine profonda al pensiero di dover anche solo menzionare qualcosa di terribile e spaventoso.
« Per formalizzare il possesso dei grifoni e il loro allontanamento dall’est è necessario un documento, il modulo verde n°1346 ASD630... ce lo si può procurare a Palanthas, la biblioteca cittadina, ma...ecco... »
Sospirò, cercando di contenere l’ansia tanto nella voce quanto nei suoi occhi blu zaffiro.
« ...bisognerà convincere il Bibliotecario... ». -
.
...Convincere il Bibliotecario....
La Dama Azzurra lo disse con un tono un pò preoccupato, e questo voleva dire guai. Beh, forse si trattava di un essere fin troppo rigido e legato alle sue leggi, forse un uomo a cui non piacevano accordi di pace o chissà... in ogni caso, se era qualcuno in grado di dissentire nonostante l'assenso dell'alfiere, sicuramente era qualcuno di molto potente, e probabilmente con una gran bella testa dura.
Drusilia rimase ferma a riflettere per un pò, più che altro perchè aveva fretta di rendere reale ciò che era già bello che formato nella sua mente, preoccupandosi del fatto che questa condizione le avrebbe fatto perdere troppo tempo. Tuttavia le venne un'idea abbastanza accettabile da permetterle di rimandare la decisione e di accorciare i tempi; due piccioni con una fava insomma.
-Grazie per avermi avvisata, Signora. Manderò qualcuno a ritirare tale modulo e a convincere costui. Se non ci riuscirà sarò io stessa ad occuparmene.
Detto ciò fece un ulteriore inchino, sorridendole.
-Mia spendida signora, siamo giunte al termine di tale incontro, tuttavia le prometto di tornare a farle visita appena terminata la caccia ai grifoni.
Edited by Drusilia Galanodel - 1/6/2015, 20:18. -
.CITAZIONE (Drusilia Galanodel @ 2/4/2010, 13:57)
-Grazie per avermi avvisata, Signora. Manderò qualcuno a ritirare tale modulo e a convincere costui. Se non ci riuscirà sarò io stessa ad occuparmene. -
« Sì, è una buona idea, Lady Drusilia; e...
Non ringraziatemi: non ho fatto per voi nulla di speciale... »
La Signora dell’Est rispose all’inchino con una riverenza, accompagnando le parole della Dama del Vento con un affermativo cenno del capo man mano che le giungevano alle orecchie; sorrideva ancora, ma l’ombra della perplessità era scesa sul suo viso eburneo, mentre interiormente si raccomandava alla buona sorte affinché tutto andasse per il meglio.CITAZIONE (Drusilia Galanodel @ 2/4/2010, 13:57)-Mia splendida signora, siamo giunte al termine di tale incontro, tuttavia le prometto di tornare a farle visita appena terminata la caccia ai grifoni.-
« Aspetterò con impazienza il vostro ritorno, Signora dei Cieli... »
il suo sorriso riacquistò un po’ di luce ed entusiasmo
« ...e pregherò perché i vostri propositi siano coronati dal successo.
Vi auguro buona fortuna...! »
In cuor suo, sperò quella giovane non dovesse averne bisogno..
[LAM] [CC] Patto di LordaeronGrifoni e moduli... |
