[LAM] Atto secondo.

Il Giocatore d'Azzardo.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    "Quando gli umani sono giovani e liberi e la loro immaginazione non ha limiti, sognano di cambiare il mondo.
    Come divengono più grandi e più saggi, scoprono che il mondo non può essere cambiato, così riducono la loro visione e decidono di cambiare solo il loro paese, ma anche questo sembra essere inamovibile.
    Come crescono, al crepuscolo della loro breve vita, in un ultimo disperato tentativo, decidono di cambiare solo la loro famiglia, quelli più vicini.
    Ma anche questi non vogliono niente di tutto ciò.
    Ed io dico, che se solo cambio per prima me stessa, forse, con l'esempio, potrei cambiare le persone a me più vicine.
    Dalla loro ispirazione e con il loro incoraggiamento avrei quindi la possibilità cambiare in meglio il mio paese.
    E chi lo sa, potrei forse cambiare il mondo".


    Attendeva lì, in quella stanza, l'arrivo di qualcuno.
    E con sè qualcosa di molto importante.
    La chiave, il lasciapassare per la realizzazione dei suoi desideri.
    Quel modulo che ora come mai bramava.

    In effetti non sapeva in quanti sarebbero tornati, o se qualcuno si sarebbe perso nel labirinto di uffici burocratici che sorgeva di fronte Panthalas. In effetti, forse, avrebbe dovuto diglielo, forse avrebbe dovuto far loro presente che gli ultimi tre sfortunati che aveva inviato -perchè si, ne aveva inviato già altri- o erano scomparsi, oppure avevano fatto ritorno totalmente privi di razionalità, folli, psicopatici e potenzialmente pericolosi. Si, forse era stata un pò troppo vaga con gli ultimi due messi; tuttavia si era ripromessa di non parlare anche per sottoporli ad una prova: "Non è saggio infatti temere solo enormi mostri o potenti maghi...a volte le insidie partono dalle cose più semplici". E loro dovevano saperlo. Dovevano inquanto soldati e sentinelle di un mondo quantomai strano quale Endlos. La Dama del Vento sospirò, tirandosi indietro le ciocche castane con un movimento elegante delle braccia, lasciando che le dita affusolate scivolassero tra di esse, creando incantevoli giochi di luce con i riflessi dorati provocati dalla luce delle candele. Rimase in quella posa per un pò, giusto il tempo di lasciare che la schiena scoperta fosse accarezzata dalla corrente provocata da una porta semiaperta poco più distante. Infine, abbandonò tutto, ed i fili d'ebano caddero disordinatamente e quasi senza peso sulle sue spalle delicate, coperte da candida e leggera stoffa di seta. Infine rimase ferma, una splendida statua di marmo, in attesa dell'attivo di colui o coloro che avevano con sè quel modulo.

    Un uccellino le aveva detto che proprio ciò che cercava non era più a Panthalas.
    E proprio a quell'uccellino la bella dama aveva domandato di condurre il messo vittorioso nella sala dove si trovava.

     
    Top
    .
  2. EyesOfDevil
     
    .

    User deleted



    Musica.
    Per le strade. In piazza. Nelle case.
    Dappertutto un'unica sinfonia, melodiosa e armonica, risuona per Istvàn, conosciuta anche come la Cittadella della Luce; le sue limpide note attraversano e sorpassano ogni angolo della città, intrufolandosi nelle orecchie di ogni persona o animale presente nella Valle del Canto del Vento, influenzando positivamente la loro indole.
    Prima di uscire da Palanthas, poco dopo aver recuperato il modulo, sono venuto a conoscenza dalla mia prossima "meta". Dannato Amarth, poteva anche darmi subito quel -maledetto- modulo e dirmi dove sarei dovuto recarmi per consegnarlo. Invece no, deve fare tutto con stile, lui! Deve mettere alla prova chiunque si avvicini anche di un solo passo alla sua biblioteca, lui! Deve mostrare il suo grande potere ad ogni misero umano che incontra, lui!
    Ne ho le palle piene di questa storia. Giuro che non metterò più piede in una biblioteca per molto, molto tempo.
    Bah, potrei lamentarmi per ore, ma di certo questo non cambierebbe di un’emerita mazza quello che è successo; meglio -molto meglio- lasciar perdere.
    Per ora.
    Questo è il momento giusto per cercare Drusilia e chiederle qualche spiegazione in più su quella faccenda; insomma, mi ha mandato a cercare quel pezzo di carta senza dirmi quasi niente a parte che serviva per costituire un nuovo ordine, ma quello era scritto anche sui manifesti!
    Ma voglio davvero saperlo? Cioè, quel che è fatto è fatto, e di sicuro non sono il tipo che si mette a rinfacciare gli errori alle persone -non sempre-, o che fa il broncio se qualcosa non gli va giu. Nossignore.
    Però c'è una cosa che mi rode: il fatto di stare qui, all'interno del palazzo, a girare come un coglione da mezz'ora. Diavolo, capisco che il mio senso dell'orientamento non sarà perfetto -è la terza volta che passo lungo lo stesso corridoio-, ma la Dama Azzurra poteva anche accontentarsi di una semplice casa in periferia, no? A che serve vivere in un castello immenso dico io! Mah, personalmente non avrei mai la forza -voglia- di visitarlo tutto.
    Vabbè, proviamo a girare a sinistra stavolta... ma non ci sono già passato di qui?
    Oh, che si fotta questo fottuto castello!
    Che si fottano i muratori, le guardie, gli architetti, chi ci vive e chi ci vivrà!
    Ecco, ora sono capitato in un giardino all'aperto. Stupendo, complimenti per l'erba e le sculture e la fontana al centro, ma che si fottano anche loro! Non ho fatto tutta questa strada per ritrovarmi in un prato!
    Percorro a grandi falcate la via attorno all'erba, mirando al portone dall'altra parte del giardino. Spero davvero che questa sia la volta buona che trovo qualcuno, anche un servitore mi andrebbe bene, basta che sappia orientarsi! Che io sia maledetto per aver perso di vista la mia guida, che si era così gentilmente offerta di condurmi da miss. Galanodel e di farmi fare un "giro turistico" del posto.
    Raggiungo la porta e la apro, rivelando un corridoio con alla fine un'altra porta.
    Porte, porte, porte.
    Porte ovunque!
    Beh, che dovevo aspettarmi? Sono in un palazzo, dannazione!
    Meglio riprendere il controllo, che figura ci farei se proprio dentro quella stanza ci fosse Drusilia? Una figura di merda, ecco che cosa farei.
    Respiro profondamente un paio di volte, accompagnato dalla musica di sottofondo del vento. Già mi sento meglio, sembra quasi che queste melodie siano magiche, quasi curative.
    A passo lento -forse anche troppo-, mi dirigo verso quella porta e, una volta raggiunta, noto che è semi aperta. Naturalmente do una sbirciatina, cercando di non farmi notare.
    Toh, manco a farlo apposta; parli del diavolo e spuntano le corna, dice il proverbio. Nulla di più vero.
    «E' permesso?»
    Con delicatezza, apro la porta davanti a me, per poi superarla senza richiuderla. Avanzo di qualche passo, portandomi una mano alla bocca per schiarire la voce con un colpo di tosse.
    «Indovini che cos'ho qui...»
    Infilo la mano in tasca e tiro fuori il modulo verde, un po' stropicciato, ma sempre in buone condizioni.
    «Ora che si fa?»
    Accenno un sorriso, niente di troppo elaborato o falso, solo un riso di cortesia.

    SPOILER (click to view)
    Scommetto che stai pensando: "Finalmente ha postato!".

     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    image

    -Ma che bella sorpresa!

    La Dama era lì, innanzi ad Hevril.
    Gli dava le spalle, guardava una finestra che dava all'ingresso principale.
    scostò il capo in modo da poterlo guardare, ma non era sorpresa.
    Sapeva che sarebbe arrivato.

    Rimase in attesa qualche secondo, prima di rispondergli. Intanto continuò ad osservarlo calma, come se il tempo fosse l'ultimo dei suoi pensieri. Probabilmente era immersa in un qualche pensiero che, probabilmente, non sarebbe mai scivolato via da quelle labbra morbide. Infine sembrò decidersi, dunque la bocca rossa si curvò in un dolce sorriso, reso ancora più esplicito quando il giovane mostrò il modulo che aveva portato con sè.

    -Perfetto.

    Gli voltò le spalle un'ultima volta, giusto il tempo di dare un'occhiata fuori dalla finestra, poi si mosse, andandogli incontro. Sempre con la solita, imperturbabile calma.

    -Mi chiede cosa fare?
    Beh, suppongo debba consegnarmelo.
    A meno che lei non abbia altre idee, signor Hevril.

    Lo guardò divertita, le mani posate sui fianchi ed aria tranquilla e pacata, curiosa di ascoltare la sua risposta. In effetti nulla faceva capire che quella, per lei, era davvero una gran bella giornata.

    Insomma...
    Se il suo progetto poteva considerarsi un viaggio,
    di sicuro quel giorno poteva considerarsi il vero, ufficiale punto di partenza.

    -Allora?
    Cosa ne pensa?

     
    Top
    .
  4. EyesOfDevil
     
    .

    User deleted



    «Ma che bella sorpresa!»
    Dolce.
    Il suo profumo. Le sue curve. La sua voce.
    La osservo voltarsi, mostrando gli occhi color smeraldo, e posare il suo lieve sguardo su di me, rimanendo immobile per qualche secondo. Le sue labbra sottili si piegano, formando un sorriso non appena tiro fuori il modulo.
    «Perfetto.»
    Si volta un'ultima volta prima di avanzare verso la mia direzione, continuando sempre a sfoggiare la calma serafica e la gentilezza con le quali si è presentata la prima volta che la incontrai, forse ancora più accentuate dall'armoniosa melodia che pervade Istvàn.
    Sembra quasi che il vento si adegui alla velocità del suo passo, accompagnando dolcemente e armonicamente l'avanzata di Drusilia. Forse in questa città tutti i movimenti delle persone, chi più chi meno -personalmente ritengo di essere nel gruppo dei "meno"-, sono eseguiti al tempo di musica, come se essa influenzasse anche le movenze delle persone oltre al carattere.
    Passo.
    (♪)
    Passo.
    (♫)
    Abbasso la mano con il modulo, portandomela all'altezza del fianco(♪), mentre l'altra la infilo in tasca(♫).
    «Mi chiede cosa fare?
    Beh, suppongo debba consegnarmelo.
    A meno che lei non abbia altre idee, signor Hevril.»

    (♪)
    Delicatamente, si porta le mani ai fianchi, cingendoseli aggraziatamente con le proprie dita, e mi osserva, aspettando una mia risposta.
    Apro la bocca, come per dire qualcosa, ma lei mi precede, lasciando che le mie mute parole scivolino via.
    «Allora?
    Cosa ne pensa?»

    Porto la mani libera al mento e sposto lo sguardo in alto, fingendo di pensare alla sua proposta. Ci mancherebbe solo che non gli consegnassi il foglio, dopo tutta la fatica che ho fatto -dopo essere stato umiliato- per averlo.
    Mi meriterei un premio!
    Forse, però, un premio posso averlo.
    Mi volto per guardare ancora una volta Drusilia, sfoggiando un'espressione complice, forse ambigua se presa in un altro contesto. Senza fretta, intasco il modulo verde, tirando subito dopo fuori la mano.
    «Beh, per ora possiamo lasciarlo in disparte.»
    La mia voce è pacata, molto in contrasto con il tono forte e audace di prima, ma non per questo meno sicuro.
    Socchiudo leggermente gli occhi, mentre mi avvicino lentamente a lei senza staccare il mio sguardo dal suo. Se me lo permetterà, le cingerò un fianco con una mano, portandola sopra la sua, stringendogliela, mentre l'altra andrà ad accarezzarle il volto ed i capelli castani. Inclinerò il capo, avvicinandomi pian piano a lei, trattenendo il respiro e chiudendo gli occhi.
    Infine
    un
    Bacio.
    (♪)

    SPOILER (click to view)
    Mi sono imposto di postare oggi, altrimenti avrei lasciato scorrere una settimana senza scrivere una riga. Comunque, l'ultima parte è al future, per non essere autoconclusivo su Drusilia.



    Edited by EyesOfDevil - 20/7/2010, 21:34
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous
    image
    CITAZIONE

    «Beh, per ora possiamo lasciarlo in disparte.»


    Interssante...
    Si dava da fare, il biondino!
    Peccato che lei non baciava gente a caso,
    soprattutto quasi sconosciuti,
    per quanto fossero attraenti o con charme.

    In un certo senso non se lo aspettava. Quasi quasi il biondo poteva vantare la sua ammirazione per l'imprevedibilità. In ogni caso la risposta negativa a quel gesto, per chi la conosceva, sarebbe stata più che ovvia: l'unica figlia rimasta al mondo di una stirpe celeste non era certo una donna che amava concedersi a tutti, e nemmeno così facilmente. E poi, nelle questioni che riguardavano i rapporti con l'altro sesso non era mai stata fortunata, o meglio, non lo erano stati loro. Eh si, perchè chi finiva con lei anche solo per un attimo aveva la sfortuna di ereditare buona parte dei suoi nemici. Con un solo bacio avrebbe compromesso l'incolumità di quel ragazzo. Questo non lo avrebbe permesso, vero, anche se in effetti, con la rapidità con cui lui le si avvicinò, le pose una mano alla vita ed una tra i capelli castani, non avrebbe avuto modo di pensare a tutte queste cose.
    Ebbe solo il tempo di concentrarsi ed ordinare al suo elemento, quello di cui portava il nome, di avvolgere il corpo del giovane pokerista, concentrandosi in particolar modo alla testa ed alle labbra, affinchè impedisse un ulteriore avvicinamento verso di lei. L'aria che li avvolgeva, infatti, si sarebbe posta fra loro sempre più vigorosamente, quasi a divenire rigida come il cemento, quasi impossibile da abbattere a meno che il ragazzo non avesse avuto una forza immane. A quel punto si aspettava che si fosse fermato, ed allora gli avrebbe sorriso con la stessa espressione di una giocatrice del suo amato "sport" compiaciuta della buona riuscita del suo bluff.

    E prima di parlare, un dito di lei sarebbe scivolato sulle labbra di lui.

    -Placa i tuoi istinti, Hevril.
    La fretta non porta a nulla, e tu lo sai bene.
    Ho un altro premio per te.


    Ed allora si sarebbe allontanata fino a raggiungere la porta da cui lui era entrato poco prima.

    -Ti va di farci una passeggiata in giardino?


    E sulle gote era apparso un lieve rossore.
    Sorrise.
    Ancora.



    SPOILER (click to view)
    Drusilia applica su Hevril "manipolazione dell'attrito". In pratica aumenta l'attrito in modo che lui non riesca ad andare nella direzione di Drusilia. Se hai tecniche/passiveo altro che conferisca al tuo pg un incremento della forza, la barriera non servirà. A prescindere avvertirà l'ostacolo.
    CITAZIONE
    Manipolazione Prolungata dell'Attrito
    Origine: Spirit Wind
    Descrizione: Drusilia aumenta l'attrito che circonda gli avversari, rallentandone fortemente o addirittura o impedendone i movimenti a seconda della forza da loro posseduta. La tecnica dura al massimo 2 turni.
    Tipo: attacco-supporto-difesa.
    Durata: variabile

    Consumo:Medio 10%


    Edited by Drusilia Galanodel - 23/7/2010, 16:41
     
    Top
    .
  6. EyesOfDevil
     
    .

    User deleted



    Ancora un altro po'.
    Mancano solo pochi attimi al momento in cui le mie labbra toccheranno -baceranno- quelle di lei, di Drusilia. Eppure sembra quasi che quella manciata di secondi non passi mai, che il tempo si sia fermato per non farmi avvicinare ulteriormente alla sua figura. Rallento sempre più il movimento del capo, come faccio sempre per mantenere alto il romanticismo e le smancerie che tanto piacciono alle donne, ma stavolta mi pare che la lentezza sia in qualche modo forzata. Cerco di chinarmi ulteriormente, senza però riuscirci; sono completamente bloccato. Qualcosa mi impedisce di avvicinarmi a Drusilia, come se fra noi due fosse stata collocata una barriera invisibile.
    Apro gli occhi, e davanti trovo un sorriso ad accogliermi.
    Un sorriso cordiale, enigmatico, di scherno.
    Un dito malizioso si posa sulle mie labbra immobili.
    «Placa i tuoi istinti, Hevril.
    La fretta non porta a nulla, e tu lo sai bene.
    Ho un altro premio per te.»

    Oh, dritto sul mio onore!
    Una frecciatina ben congeniata, atta a colpire crudelmente dove più fa male; ho avuto fretta come quando sono entrato nella biblioteca, finendo soggiogato dall'illusione e divenendo la vittima -del bastardo- di Amarth. Però almeno lei ha detto chiaro e tondo che mi aspetta un premio, anche se non è quello che avevo in mente, a differenza dello Zero, il quale si è preso gioco di me dall'inizio alla fine.
    Meglio lasciar stare, per ora. Non desidero certo cedere e fare una sfuriata davanti a miss. Galanodel, sopratutto in un edificio -castello- importante come Lordaeron.
    La osservo mentre cammina ondeggiando verso il giardino, fermandosi davanti alla soglia della porta che ho attraversato poco fa. La scia di profumo lasciata dal suo passaggio è dolce, la riconoscerei ovunque.
    «Ti va di farci una passeggiata in giardino?»
    Sottola luce del sole, è impossibile non notare il leggero arrossamento delle guance, almeno un minimo d'impressione l'ho fatta. Sfoggia un'altra volta il suo sorriso, guardandomi, aspettando una mia reazione positiva o negativa, la quale, ovviamente, sarà favorevole.
    Ripercorro la stanza, avvicinandomi silenziosamente a Drusilia, e affiancandola le porgo il braccio, in modo che possa sostenersi a me durante la camminata. Il mio sguardo si sposta dal giardino al suo volto, fermandosi, aimè, sulle carnose labbra che adornano la parte inferiore.
    «Dopo di voi, Madame.»
    Sorrido, rispondendo a quello di lei.
    Stendo l'altro braccio verso l'esterno, abbozzando un inchino con il busto e abbassando leggermente lo sguardo, in modo da farla passare per prima, ma senza il bisogno che lasci il mio braccio, se mai vorrà prenderlo. Durante la passeggiata camminerò al suo fianco, mantenendo lo stesso ritmo senza accelerare o diminuire il passo.

    SPOILER (click to view)
    Perdono per il ritardo.

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous
    Il giovane aveva compreso il suo primo insegnamento, e per quanto fosse un giovane "d'azione", quella volta accettò mite l'osservazione della Dama, cosa che ovviamente non poteva non farle piacere. Accolse dunque il suo braccio, poggiandosi a lui in occasione di una rilassante passeggiata nei giardini della reggia di Lordaeron. Aveva molte cose da dirgli, oltre al premio che aveva in serbo per lui. Ma prima doveva parlargli, e comprendere fino a che punto poteva dargli fiducia. No, non era perchè non si fidasse di lui; era solo un modo per far tacere la sua ragione che -giustamente- così tanto si opponeva alle sue sensazioni. Infondo non sapeva nulla di lui, e non poteva fidarsi al cento per cento del giudizio di un'altra persona, Amarth, per quanto autorevole fosse. Infondo quel giovane, se tutto fosse andato per il giusto verso, si sarebbe dovuto legare a lei, non certo ad Amarth.


    -Non credo ci sia bisogno di un rapporto riguardo ciò che è accaduto a Panthalas.
    So già tutto.


    Poche parole, che forse sarebbero potute sembrare minacciose,
    nonostante non fosse quello il suo intento.

    -Il nobile Amarth mi ha narrato del vostro incontro,
    dunque vorrei parlare un pò con te dell'accaduto.


    Con la mano eburnea avrebbe fatto cenno verso delle panche di pietra, come un invito ad accomodarsi.
    Ed appena seduti, se avesse accettato l'invito, avrebbe iniziato a parlare.

    -Hevril, colui con cui hai parlato è la manifestazione terrena del Destino.
    Una delle Quattro essenze.
    Sappi che gli devi rispetto, per quanto poco tu possa sopportarlo.


    A quel punto gli avrebbe posato la medesima mano sulla spalla a lei più vicina come un segno di conforto, e continuò con tono dolce e rassicurante.

    -Vedi Hevril, per questioni che non starò ad elencare perchè troppo lontane e complesse, sappi che anche io ho un rapporto conflittuale con ciò che Amarth rappresenta. Il Destino è attualmente ciò che più mi fa rabbia, poichè pare evidente che io sia una delle pedine con cui più adora giocare, e tralasciando il fatto che detesti la mia condizione di pedina, mi fa ancora più male il dolore che tale Essenza mi arreca giorno dopo giorno, ferendomi ed aggravando le ferite che ancora mi porto dentro.

    Sospirò, prima di continuare.

    -Devi dargli rispetto inquanto Essenza, questo è un insegnamento che ti impartisco, tuttavia non ti dirò mai di diventare suo suddito, sottoposto o sentirti inferiore a lui anche solo per un istante. Per quanto lui possa avere potere sul caso e sul succedersi degli avvenimenti, ricorda che restiamo noi gli artefici del nostro futuro, perchè è con le nostre scelte che creiamo le strade da percorrere. E se lui per dispetto nei confronti di "guastafeste" come noi o per semplice capriccio deciderà di renderci il cammino irto di difficoltà, è giusto che noi lottiamo per superarle contro ogni aspettativa. Hevril, questo discorso non lo dico perchè dò guerra al nobile Amarth, ma semplicemente per farti capire che il rispetto non coincide con la tua libertà. Puoi essere posato e bendisposto senza però dovergli obbedienza.

    Sorrise dolcemente, confortandolo con la sua presenza.

    -Ed è questo ciò che desidero tu faccia.
    E lo desidero per il tuo bene...


    E le labbra rosse si sarebbero sfiorate, lasciando scivolare un dolce suono, l'ultima parola che avrebbe pronunciato in quel lungo discorso.

    -Va bene?

     
    Top
    .
  8. EyesOfDevil
     
    .

    User deleted



    Camminiamo.
    Drusilia accetta il mio braccio e, una volta afferrato, si lascia scortare da me nella nostra passeggiata, che sicuramente non sarebbe stata una semplice passeggiata; ne ho passate troppe per non sapere che sarebbe successo qualcosa. Ho fatto tutto quello che mi ha chiesto, questa giornata ormai non può terminare con una semplice camminata nel Lordaeron: sarebbe troppo semplice.
    «Non credo ci sia bisogno di un rapporto riguardo ciò che è accaduto a Panthalas.
    So già tutto.»

    Ale, ancora la biblioteca.
    D'altronde che potevo aspettarmi?
    Era inevitabile cadere in un argomento come questo.
    Continuo a camminare, senza voltarmi o concederle una smorfia di disgusto -per Amarth, non per lei- e disprezzo. Non è passato neanche un giorno dalla mia umiliazione, che subito tutti ne sono già venuti a conoscenza. E, naturalmente, solo una persona -sempre se posso ancora chiamarlo così- era presente insieme a me nella biblioteca... maledetto, lurido bastardo.
    «Il nobile Amarth mi ha narrato del vostro incontro,
    dunque vorrei parlare un pò con te dell'accaduto.»

    Appunto.
    Amarth.
    Tende una mano, accennando ad una panchina in pietra poco distante da noi. Dopo che si fu accomodata, colgo il suo invito e anch'io mi siedo sulla gelida roccia. Sulle sue gote è scomparso il lieve rossore che l'aveva investita poco prima.
    «Hevril, colui con cui hai parlato è la manifestazione terrena del Destino.
    Una delle Quattro essenze.
    Sappi che gli devi rispetto, per quanto poco tu possa sopportarlo.»

    Lo dovrei persino rispettare? Dopo quello che mi ha fatto? Dopo le frequenti umiliazioni che ha osato infliggermi?
    Tsk.
    Dovere e potere sono due cose dall'apparenza simile, ma in realtà non c'è niente di più diverso. Dovrei avere rispetto -e soggezione- per un essere simile, ma non posso provare niente di simile se non disprezzo.
    E invidia
    Lui è il destino?
    E allora?
    Ciò non cambia quello che mi ha fatto, e solo perché è la manifestazione in carne di una divinità, una delle quattro essenze, come le chiama Drusilia, non proverò ne fingerò sentimenti amichevole per un essere dalla supponenza così elevata da toccare il cielo. Quindi no, grazie, ma proprio non riesco -nemmeno se ci provassi davvero- a rispettare un soggetto simile.
    «Vedi Hevril, per questioni che non starò ad elencare perchè troppo lontane e complesse, sappi che anche io ho un rapporto conflittuale con ciò che Amarth rappresenta. Il Destino è attualmente ciò che più mi fa rabbia, poichè pare evidente che io sia una delle pedine con cui più adora giocare, e tralasciando il fatto che detesti la mia condizione di pedina, mi fa ancora più male il dolore che tale Essenza mi arreca giorno dopo giorno, ferendomi ed aggravando le ferite che ancora mi porto dentro.»
    Un sospiro arresta per un momento l'auto compatimento di miss. Galanodel. Posso capirla, più o meno mi sono sentito anch'io in quel modo di fronte al potere di Amarth, anche se ero furioso.
    «Devi dargli rispetto inquanto Essenza, questo è un insegnamento che ti impartisco, tuttavia non ti dirò mai di diventare suo suddito, sottoposto o sentirti inferiore a lui anche solo per un istante. Per quanto lui possa avere potere sul caso e sul succedersi degli avvenimenti, ricorda che restiamo noi gli artefici del nostro futuro, perchè è con le nostre scelte che creiamo le strade da percorrere. E se lui per dispetto nei confronti di "guastafeste" come noi o per semplice capriccio deciderà di renderci il cammino irto di difficoltà, è giusto che noi lottiamo per superarle contro ogni aspettativa. Hevril, questo discorso non lo dico perchè dò guerra al nobile Amarth, ma semplicemente per farti capire che il rispetto non coincide con la tua libertà. Puoi essere posato e bendisposto senza però dovergli obbedienza.»
    Vero, ma posso essere libero anche senza dover chinare il capo ogni volta che passa.
    «Ed è questo ciò che desidero tu faccia.
    E lo desidero per il tuo bene...
    Va bene?»

    ...
    Non ho niente da dire.
    Se non una semplice,
    fin troppo comune
    e logora
    parola.
    «No.»
    Mi alzo dalla panca in pietra, sgranchendomi le gambe e scrocchiandomi il collo, come per allentare un po' la tensione creata dalle sue -e forse anche dalle mie- parole.
    Nessuno stratagemma ha toccato i miei pensieri.
    Nessun gioco di parole ha sforato la mia voce.
    Odio dover dire la verità.
    Spesso è scomoda.
    E amara.

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    No.
    Un semplice no.

    Fu allora che la Dama del Vento si sollevò sulle proprie gambe, per poi ritrovarsi praticamente faccia a faccia con Hevril. Mai si era avvicinata tanto, e per di più il volto aveva assunto un'espressione seria, mentre gli occhi smeraldini erano fissi su quelli cremisi del giocatore, come intenti a scrutare ciò che vi era "oltre". Trascorsero così alcuni secondi, fino a che la Dama parve carpire ciò che tanto bramava. Infine si voltò di spalle, allontanandosi di qualche passo da lui. E sempre in quella posa, intenta ad osservare il paesaggio della reggia di Lordaeron, parlò.

    -Come desideri, sei libero di comportarti come meglio credi, il mio era solo un consiglio.
    E poi non sono nessuno per dirti cosa devi o non devi fare.


    Sospirò, per poi voltarsi nuovamente.
    Ed i capelli castani parvero danzare nell'etere come ammaliati da una musica fantasma.
    Sulle labbra rosse un sorriso.

    -Ringrazio almeno che tu non mi abbia mentito.
    In ogni caso... credo sia il momento di parlare del tuo "premio".


    Si avvicinò di nuovo a lui.
    A passo lento e tranquillo, come se nulla mai potesse turbarla.

    -Vedi Hevril, ho seguito tutta la vostra missione e mi sono accorta delle tue potenzialità.

    A quel punto gli avrebbe posato la mano candida sulla spalla.

    -Qualora tu volessi far parte del mio ordine, ti vorrei come mio stretto collaboratore.

     
    Top
    .
  10. EyesOfDevil
     
    .

    User deleted



    Rivolta.
    E' una parola comune da dove provengo io, fin troppo. Un parola bandita, illegale; mortale.
    Tutti quegli sguardi. Tutte quelle voci. Tutte quelle persone.
    Tutti quanti uniti contro un unico uomo, il loro salvatore. Contro colui che avrebbe potuto spezzare la statica e asfissiante utopia nel quale viveva il mondo; avrebbe potuto liberarli, se solo lo avessero lasciato fare, se solo lo avessero appoggiato invece di pararglisi contro, se solo non fossero stati così cocciuti e spaventati dalla libertà.
    La libertà di scegliere. La libertà di parlare. La libertà di pensare.
    La libertà di vivere.
    Eppure nessuno aveva compreso il coraggio di quel gesto. Il significato di quell'azione. L'importanza di quella parola.
    Perché una rivolta si può scatenare anche solo per colpa di una frase sbagliata, offenisva. E senza rendertene conto ti trovi fra due fuochi, in mezzo ad una sparatoria dove l'unico bersagli sei tu.
    Cosa feci io quando assistetti a quel fatto?
    Rimasi immobile, credo.
    Non ricordo.
    Sono certo di una cosa però: rifiutai.
    Rifiutai l'indipendenza; la volontà di decidere il mio cammino; la possibilità di andare e fare ciò che più desideravo.
    Accettai invece l'utopia, la claustrofobica prigione invisibile creata dal terrore e dall'ignoranza del prigioniero stesso.
    Negai la vita all'uomo che avrebbe potuto spezzare quelle sbarre, che avrebbe potuto destabilizzare l'ordine innaturale di quel mondo.
    Del mio mondo.
    ~
    Appena mi alzo, Miss. Galanodel mi imita, arrivando ad essere faccia a faccia con me. Sento il suo respiro caldo sul volto per alcuni secondi, mentre resto immobile osservando gli occhi verdi di lei. Entrambi ci fissiamo più vicini che mai, più vicini persino di poco prima, quando tentai di baciarla.
    Senza esitazione si volta e si allontana, come se scrutando nei miei occhi avesse trovato ciò che desiderava sapere. Mi lascia da solo ad osservare la sua schiena, mentre intanto lei posa il suo sguardo sulle forme e i colori del giardino.
    «Come desideri, sei libero di comportarti come meglio credi, il mio era solo un consiglio.
    E poi non sono nessuno per dirti cosa devi o non devi fare.»

    Sospira, per poi voltandosi nuovamente nella mia direzione. Un sorriso, forse rassicurante forse incerto, era apparso sulle sue labbra rosse.
    «Ringrazio almeno che tu non mi abbia mentito.
    In ogni caso... credo sia il momento di parlare del tuo "premio"»

    Si avvicina nuovamente a me, senza incertezze o esitazioni, senza fretta o disapprovazione. Con calma, ripercorre i passi che una manciata di secondi fa l'avevano portata lontano dalla mia figura.
    «Vedi Hevril, ho seguito tutta la vostra missione e mi sono accorta delle tue potenzialità.»
    Lei posa una mano sulla mia spalla. Il suo gesto è fermo ma gentile, come la sua voce.
    «Qualora tu volessi far parte del mio ordine, ti vorrei come mio stretto collaboratore.»
    La osservo anch'io per un attimo, soffermandomi sui suoi occhi e sui delicati lineamenti del candido volto. Un lieve sorriso affiora sul mio viso.
    Cercando di essere tanto gentile quanto lei, avrei strettola sua mano con la mia, per poi portarmela alla bocca e baciarla, come feci la prima volta che ci incontrammo.
    «Ne sarei onorato.»

     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    Un semplice "Ne sarei onorato" fu più che sufficiente per metterla di buonumore.
    Non che lei non lo fosse già, ovvio.

    Si lasciò baciare la mano e, nel momento in cui lui era chino, se glielo avesse permesso, avrebbe lasciato scivolare le dita affusolate sui capelli chiari, piccoli raggi di sole, per poi dare un leggero bacio sulla sua fronte, quasi un segno di benedizione. Per il resto, poco importava; l'essenziale era non lasciare che lui facesse sciocchezze. Ma dei problemi, Drusilia, quel giorno non volle preoccuparsene; piuttosto pensò all'ultima cosa che aveva lui richiesto:

    -Ed ora, Hevril, credo sia il momento di darmi il modulo.

    Avrebbe sorriso garbata, mentre il vento avrebbe giocato con la sua chioma fluente e libera, che quasi pareva essere creata apposta per quello. Il loro incontro era quasi giunto alla fine, e lei oltre al modulo non avrebbe domandato oltre. Ora stava ad Hevril porre le sue domande, i dubbi, e lei non avrebbe esitato nel tendergli la candida mano.
     
    Top
    .
  12. EyesOfDevil
     
    .

    User deleted



    Nello stesso momento in cui le mie labbra si posano sul palmo di lei, l'altra sua mano scivola fra i miei capelli biondi, fendendoli con la gentile leggerezza che solo lei è capace di sfoggiare. Sento il sole essere eclissato dalla sua ombra, e la sua bocca posarsi sulla mia fronte, soave; baciandola come per battezzarmi, per darmi il benvenuto nel suo nuovo ordine a Laputa.
    «Ed ora, Hevril, credo sia il momento di darmi il modulo.»
    Drusilia sorride, ancora, mentre il vento scompiglia i miei e i suoi capelli. Porto una mano sulla testa, per aggiustarmeli, mentre i suoi ritornano da soli alla loro posizione iniziale. Inspiro profondamente, gonfiando i polmoni con l'aria pura del giardino del Lordaeron.
    «Certo, in fin dei conti sono qui per questo.»
    Metto una mano dentro la tasca dei pantaloni, estraendo dopo qualche secondo il modulo verde. E' un po' stropicciato, a causa di tutte le volte che l'ho tirato fuori per capire il motivo per il quale Drusilia ha bisogno di un pezzo di carta per la fondazione del nuovo ordine, ma dovrebbe essere ancora in condizioni accettabili, o almeno lo spero. Sperando che non badasse troppo allo stato del foglio, glielo porgo allungando una mano all'altezza della vita.
    «Però c'è un problema. Se devo essere un suo stretto collaboratore, dovremmo tenerci in contatto in qualche modo.»
    Avrei potuto trasferirmi a Laputa, certo, ma sono appena arrivato qui, e sinceramente non ho molta voglia di fare i bagagli in questo momento. In futuro forse, ma ora proprio no.
    Sorrido di rimando a Drusilia, sperando che potesse trovare una piccola soluzione a quel dilemma.

     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous
    Afferrò piano quel pezzo di carta tanto agognato, pronto per esser consegnato all'Alfiere dell'Est. Lo passò tra le mani un poco, analizzandolo con gli occhi smeraldini da cima a fondo. Sicuramente il giovanotto innanzi a lei non lo sapeva, ma anche Drusilia continuava a domandarsi il motivo della sua utilità; quando le fu richiesto da Kalia, lei preferì non andare oltre, ben cosciente del fatto che sarebbe potuto anche essere peggio. Sospirò, come per essersi tolta un enorme peso dalle spalle.

    -Hevril, grazie.
    Son tua debitrice.
    E se avrai mai qualche problema, basterà cercarmi a Laputa.
    Abito nella Città Alta, nell'edificio di fianco al Sodalicium Laputiensis.
    Se ne avrai bisogno, non indugiare, per te le mie porte saranno sempre aperte.


    Gli sorrise ancora, gentile e dolce.

    -Per quanto riguarda me, ti cercherò per mezzo della Dama Azzurra. Qualora ti chiamasse a Lordaeron, ricorda di rispondere sempre alle sue chiamate.

    Prese il foglio, e lo pose un contenitore non molto grande che aveva con sè, in modo da non stropicciarlo.

    -Ora, se non hai altro da domandarmi, ho un ultimo compito per te.
    Essendo tu ora della gilda, hai la possibilità di condurre al nuovo ordine altri associati dell'Est prima che questo venga fondato ufficialmente. Ed anche dopo.
    So che ci riuscirai.


    Uno sguardo fiducioso e poi muta attesa.
    Attesa che sembrava dover essere spezzata da Hevril.



     
    Top
    .
  14. EyesOfDevil
     
    .

    User deleted



    Drusilia prende con fermezza, e forse anche con un velo di impazienza ben celata, il modulo che stringevo fra le mani. Burocrazia, meglio lasciare questa roba a chiunque se ne intende, basta che stia lontano da me per un bel po' di tempo. Alla fin fine non ho fatto altro che andarmene in giro per Istvan, andando prima a parare nei pressi del Palanthas -e nelle grinfie di quel maledetto-, poi nel maniero della signora della città. Insomma, sono stato un galoppino per Drusilia e, forse, anche per la Dama Azzurra, visto che è lei che ha richiesto la presenza di quel foglio. Davvero non capisco. Almeno però miss. Galanodel mi ha offerto una proposta alquanto allettante, lo ammetto, come suo stretto collaboratore nella fondazione del nuovo ordine di Laputa. Potrebbe essere arduo rimanere in contatto, ma ormai ho accettato, e non ho intenzione di tirarmi indietro.
    «Hevril, grazie.
    Son tua debitrice.
    E se avrai mai qualche problema, basterà cercarmi a Laputa.
    Abito nella Città Alta, nell'edificio di fianco al Sodalicium Laputiensis.
    Se ne avrai bisogno, non indugiare, per te le mie porte saranno sempre aperte.»

    Sorride amichevole. Per lo meno ora so come contattarla. Rimane però in sospeso il come.
    «Per quanto riguarda me, ti cercherò per mezzo della Dama Azzurra. Qualora ti chiamasse a Lordaeron, ricorda di rispondere sempre alle sue chiamate.»
    Beh, almeno lei sembra aver risolto la situazione, vorrà dire che quando dovrò parlarci di mia iniziativa sarò costretto a recarmi personalmente a Laputa. Intanto lei mette il foglio in un contenitore sicuramente più adatto delle mie tasche, in modo da non rovinarlo ulteriormente. Dovevo pensarci anch'io, nel caso fosse risultato non idoneo mi sarebbe toccato tornare alla biblioteca per averne una copia.
    «Ora, se non hai altro da domandarmi, ho un ultimo compito per te.
    Essendo tu ora della gilda, hai la possibilità di condurre al nuovo ordine altri associati dell'Est prima che questo venga fondato ufficialmente. Ed anche dopo.
    So che ci riuscirai.»

    Perfetto, altri compiti. Ma almeno questo sembra non essere tanto faticoso, e sopratutto non sembra che tratti di questione politiche o burocratiche. Meglio così, decisamente meglio così.
    «Perfetto.»
    Porto una mano al petto, esibendomi in un inchino forse troppo servile, come quello di un maggiordomo che ha appena ricevuto chiare istruzioni.
    «Se non ha bisogno d'altro, mi permetta d'accompagnarla fuori dalla magione.»
    Tendo il braccio, in modo che lei possa afferrarlo se avesse gradito la mia offerta di scortarla fori dal palazzo, dopodiché probabilmente le nostre strade si sarebbero divise.

     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    Sorrise.
    La Dama del Vento sorrise soddisfatta.

    Era stata una bella fortuna trovare quel giovanotto; è vero, come diceva Amarth era un pò particolare, tuttavia lei non ci trovava nulla di sbagliato nel tenerlo al suo fianco. Infondo era in gamba, competente, un pò focoso ma alla fine era normale considerando la sua giovane età. Sapeva di poter contare su di lui, e presto lo avrebbe reso partecipe degli ultimi "eventi". Intanto lui, completata la sua missione, si esibì in un inchino riverente, per poi porgerle il braccio come sostegno, esattamente come ci si sarebbe aspettato da un vero gentleman. lei non declinò l'offerta, e gli si avvicinò lasciando che le braccia candide avvolgessero quello del bel giovanotto biondo, guardandolo tutta felice e sorridente come una ragazzina al suo primo appuntamento.

    -Volentieri, mio cavaliere!

    E da lì si sarebbero diretti fuori dalla magione, e lei avrebbe lasciato andar via Hevril, per poi tornare a cose ben più gravose.
    Sebbene lui avesse concluso i compiti più onerosi, lei aveva ancora iniziato.
    E ne avrebbe buttato di sangue, di lì a poi.
    Gestire una gilda non sarebbe stata una passeggiata.



    SPOILER (click to view)
    Direi che possiamo terminare qui ^O^
    In termini di gdr/OFF Se ti capita che sei libero e trovi qualcuno che ha possibilità di entrare in gilda, apri una giocata e ricorda di mettere [LAM] nel titolo. Appena verrà aperta la gilda, Drusilia contatterà Hevril. Intanto...buon proseguimento =D

     
    Top
    .
14 replies since 3/7/2010, 00:00   280 views
  Share  
.