[LAM] [CC] Ringraziamenti

Dovere ragazza mia, dovere..

Il goblin osservava di rimando la giovane dama a cui stava facendo da scorta, sorridendo cortese - o, se vogliamo, meno beffardo del solito.
Erano tornati al maniero di sua sorella dopo l'impresa dei grifoni... una caccia che aveva decisamente dell'incredibile.
Per qualche tempo Raylek aveva faticato a levarsi dalla testa l'immagine del compagno di quell'impresa che sembrava totalmente pazzo fatto a pezzi dai grifoni..
..con lui che li incitava, gridando loro che li voleva proprio abbracciare.
Orripilante, come minimo.
Ma alla fine avevano vinto loro, i grifoni erano stati presi e trasportati a Laputa, e tutto era finito bene.

..e poi era una più che ottima occasione per venire a fare una visitina di cortesia all'Alfiere dell'Est.

In silenzio, il goblin si era avvicinato, accomodato e sistemato, il tutto in perfetto silenzio.
Quello non era certo un momento che poteva definire suo : Drusilia aveva lavorato sodo per inseguire il suo sogno, muovendo mari e monti - e alfieri - senza mai perdere il sorriso.

Accoccolato sulla seggiola troppo grande per lui, il goblin sorrideva, divertito.
Era bello stare lì.
Come sempre, in casa di Kalia, l'atmosfera era fantastica.
Dentro di lui, inoltre, la Risonanza cantava con una pura voce cristallina, come nessun coro di nessuna terra, in nessun universo poteva arrivare a fare.

Domanda interessante e cibo interessante per ascoltare la risposta che, Raylek non ne dubitava, sarebbe stata altrettanto interessante, considerato soprattutto il fatto che si stava parlando di qualcosa che, Drusilia doveva avergliene accennato - se non ricordava male - avrebbe coinvolto Laputa.

Con mano esperta e gesto posato, Raylek prese dalle sgrinfie del paggio preposto the e torta, adocchiati già dal loro primo ingresso.
Cioccolata. Il cibo degli dei.

L'autocrate rimase ad osservare ora Kalia ora la sua giovane protetta, divorando la sua fetta di dolce in quattro bocconi, e richiedendone al valletto una nuova porzione con un cenno della mano ed uno sguardo concupiscente.
Sorridendo, aspettava.

Chissà. Grifoni e Laputa.
Poteva venirne fuori un sacco di bella roba..

In effetti Kalia non aveva tutti i torni riguardo al riconoscimento della futura gilda della lady Galanodel : l'appoggio degli alfieri su quella che, secondi i piani, si prospettava essere una organizzazione di un certo peso non era cosa da disprezzare, e avrebbe certo fatto la differenza tra il locale ed il globale.

Sbocconcellando l'ultimo morso della sua torta - terza fetta - il goblin sogghignava, sornione.
Riguardo alla questione cieli di Endlos anche lui aveva qualcosa da dire.

La questione della protezione di Endlos è cara, molto, anche a me.
Il mio riconoscimento alla gilda di Drusilia, così come la possibilità che essa abbia sede nella mia città è qualcosa di già deciso.
Tuttavia anche Laputa stessa, secondo i miei piani, dovrebbe diventare una fortezza che garantisca la pace sul piano, pattugliando i suoi cieli.

In quest'ottica, sono abbastanza certo che un accordo tra gli alfieri teso a riconoscere Dama Galanodel e i suoi cavalcagrifoni come parte delle truppe deputate alla salvaguardia della pace sia qualcosa di naturale..

Senza poterlo evitare, il goblin scoccò un occhiolino ad ognuna delle sue compagne di conversazione, sistemandosi poi un poco meglio sul suo sedile per posare il piattino del dolce - oramai tristemente vuoto - e sorbire dalla tazza un buon sorso di the.

Adoro l'intraprendenza, e sono sempre stato convinto che le buone idee vadano coltivate.
Intendo patrocinare personalmente la causa di Drusilia dinnanzi a Lord Aeon, durante il prossimo Concilio.

Andarono rapidi per le vie della città, poiché l'urgenza del compito dei Guardiani qualche segno aveva lasciato nel cuore di Leon, sicché assai poco tempo impiegarono per raggiungere il Castello della Dama. Tempesta e Fulmine erano tuttavia insicuri e dubbiosi, non già dell'intenzione della Guardia, bensì della certezza che, conversato con la donna, questi avessero ottenuto maggiori mezzi e dettagliate informazioni: come poteva, ella, conoscere Drusilia? In un vasto Mondo è assai difficile che due anime passino assieme nello stesso luogo; e però il desiderio dei due restava saldo, ed da quello traevano forza e determinazione, e di nuovo il velo di paura venne alzato e la marcia proseguì serena.
Yin non volle mostrarsi per tutto il percorso, sconfitto e devastato dall'umiliazione, cosicché Yang poté discorrere con il ragazzo a proprio piacimento, apprendendo molte cose e altre raccontando: venne a sapere d'essere su Endlos, la stessa terra che l'anno prima le Essenza calcarono per raggiungere Drusilia al Ballo. Certo il Destino aveva operato un abile arazzo, ma per il momento gli occhi degli eterni erano bendati, e non scorgevano oltre la mera realtà delle cose. il Primo apprese d'essere ad Istvàn, e ancora altre informazioni che ora non hanno parte in questo racconto; dal canto suo, egli raccontò al giovane accompagnatore dell'Accademia, di Owl, di Abel e di Drusilia, e di come un loro compagno fosse morto di recente: il suo nome era Rain.

I discorsi accelerarono di parecchio lo scorrere del tempo, e prima ancora di rendersene conto già le creature stavano percorrendo i corridoi del Castello, che Leon disse avere nome Lordaeron; giunsero infine ad una grande porta, e questi l'aprì, precedendo i Guardiani nell'ingresso. Poi avvenne qualcosa che certamente nessuno avrebbe immaginato: al cospetto della donna che Yang capì essere la Dama, vi era una ragazza dai capelli color degli alberi e gli occhi di smeraldo: Drusilia Galanodel era seduta in quella stanza.

Allora non ci fu il tempo della cortesia o del rispetto per giuste costumanza, ed il cuore della Tempesta parve scoppiare, tanta la gioia nel vedere l'amica, salva ed incolume: Aisiling non l'aveva sconfitta, e pure che i Guardiani non sapessero se un incontro fra le donne vi fosse stato, non diedero peso ai propri dubbi, ma camminarono svelti, correndo quasi, dalla ragazza.

-Drusilia!-

Chiamò Yang, quando le fu vicino, e non nascose lacrime di cristallo sul volto, perché il pianto gli venne dall'animo, e ogni tensione venne sfogata e resa manifesta nelle lacrime. Sorrideva festoso, e tese la mani per abbracciare l'amica, volendo stringerla in un abbraccio intenso e puro, come due metà che si erano ritrovate dopo una coltre di pericoli. Allora Yin venne fuori dalla spalla del Primo, ed i suoi occhi si sangue brillavano d'un fuoco vivo e sorpreso, e la bocca malevola si mosse in un sorriso compiaciuto:

-Sei tutta intera, vedo...Quella sciacquetta non ti ha fatto la pelle...Povera idiota!-

E concluse la frase con una strizzata d'occhio, gesto oramai solito quando era assieme alla Galanodel. Dal canto suo, Yang ancora lacrimava di gioia, e fra il commosso pianto qualche parola riuscì a dirla:

-Oh, mio tesoro...Ho temuto il peggio, ma non ho perso neanche un istante da quando Aisiling ti ha portata via dagli occhi miei e di Kora! Lei ci ha aperto un passaggio per Endlos, suggerendoci di parlare con la Dama Azzurra per aiutare la nostra ricerca...E invece eccoti qui! ogni minuto di viaggio era per me un dolore, un minuto sempre più lontano da te e allo scuro delle tue condizioni....ma ora è tutto finito, ora ti ho ritrovata, e non intendo lasciarti...-

Disse, parlando più di quanto aveva intenzione di fare: l'affetto per la ragazza, e la gioia nell'averla ritrovata, avevano vinto le lacrime ed il tormento, ed ora, dopo averne voluto cingere il corpo con le braccia, la Tempesta s'era spinta in un casto bacio per Drusilia, sulle sue morbide guance, sicuro che anche l'amica fosse felice tanto quando i Guardiani di quella lieta riunione.

Stava per ribattere qualcosa di rimando alle parole della Dama Azzurra - parole che lui, manco a dirlo, condivideva in pieno, quando un nuovo elemento inatteso aveva fatto la sua comparsa nella sala.

Il goblin aveva sentito arrivare qualcuno, ma la capacità di interpretare i toni della Risonanza era un abilità che non gli riusciva facile. Impossibile per lui dire chi, tra i suoi innumerevoli fratelli o sorelle - tra i quali gli riusciva di scoprirne sempre di nuovi - si stesse avvicinando.
E quando a ricambiare il suo sguardo curioso fu il sorriso smagliante del Sole, nemmeno il pelleverde potè astenersi dal sorridergli di rimando, con un calore che non sentiva dentro da mesi.
Leon era stato per lui più che un buon amico. Era in tutto e per tutto quello che si avvicinava di più alla sua idea di fratello; e manco a dirlo, il cacciatore era l'unico che sembrava condividere con lui un legame che non era solo d'intesa - così come si poteva dire di Kalia - ma che il forgiarune sentiva più come una complicità d'intenti.

Leon, è un vero piacere ritrovarti!

A quello che però era accaduto subito dopo, Raylek non era preparato.
Un secondo individuo aveva fatto il suo ingresso, lanciandosi letteralmente addosso a Drusilia, obbligando il forgiarune a tendersi con la precisa intenzione di alzarsi e reagire a quello che in un primissimo momento gli era parso un assalto.
Subito, però, aveva compreso che così non era : l'uomo appena entrato aveva annegato la dama del vento di domande relative al suo stato, a quanto stesse o non stesse bene..

..ma, la cosa più strabiliante, fu la comparsa di una seconda testa dalla spalla del nuovo venuto, che si era messa anche quella a salutare.

Raylek rimase stupefatto, quasi boccheggiante, ad osservare la scena.