[GR] Là dove nessuno è mai giunto prima

Quest: il Passo Galwain ~

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    The Deep Shadow

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    In un tempo molto lontano...


    Un, due... un, due...

    Piede sinistro in avanti, pressione decisa per far presa con gli stivali, sforzo dei muscoli brucianti della coscia, piede destro in avanti - era così che avanzava, lento e inesorabile, lungo la cresta dell'informe ammasso di roccia granulosa e compatta che da quelle parti passava per una 'collina'. Il suo compagno l'aveva chiamato lo sputo quando erano arrivati, e lui in un gesto di folle arroganza aveva effettivamente scritto quel nome sul grande foglio di pergamena bianca che aveva nello zaino, amorevolmente racchiuso in una custodia cilindrica resistente ad ogni urto e ad ogni temperatura. Quella pergamena era il suo tesoro e il suo cruccio, e se alla fine del viaggio l'avesse perso allora tutto sarebbe stato invano.
    Ma non sarebbe accaduto.
    Se lo sentiva.

    La roccia scura e bruciata che aveva sotto gli occhi svanì, sostituita da uno scorcio d'orizzonte. Si fermò e alzò gli occhi, il silenzio rotto solo dal ritmico rumore del suo affanno. Portò una mano alla schiena, tastando il pesante zaino sulla schiena finché non trovò il binocolo e se lo portò agli occhi. Poi sorrise.
    Era all'inferno.

    Oggi ~


    « Carino. » disse con voce piatta Godrik.

    Erano su una collina, una specie di grosso ammasso roccioso che pareva esser stato sputato tutto d'un pezzo da chissà quale gigante con la raucedine... e dopo aver mangiato chissà quali schifezze. La roccia era d'un nero cupo, scintillante di riflessi carminei alla luce proiettata da ciò che avevano d'innanzi - il suo commento era stato « Tu guarda, il dark va di moda anche fra le rocce. »
    Questo prima di iniziare a salirla.

    Non aveva né l'affanno né la fronte sudata né la veste chiazzata di sudore alle ascelle e sul collo, e ovviamente non era salito di persona: prima di aver scalato i cinque metri aveva evocato un Indovino e lo aveva fatto scendere da quel suo bel globo azzurrino con cui svolazzava qua e là. Non aveva offerto agli altri un passaggio, ma glielo avrebbe dato se richiesto - doveva ancora capire bene come funzionavano le relazioni interpersonali nel gruppo prima di modificare di conseguenza la sua finzione d'umanità. Il cameratismo fa strani effetti alle persone.
    Ad ogni modo, al momento aveva altro da cui pensare: come ad esempio un viaggio di chissà quante leghe attraverso Geisine, nota chissà perché con l'altisonante nome di 'culla delle fiamme'.
    Altisonante ma azzeccato.

    « Questo me lo posso anche togliere. » disse gioviale, sfilandosi l'elmo dalla testa e facendolo svanire fra scoppiettanti fiamme verde fiele. « Allora signori, pronti ad emulare quel pazzo di Richard Galwain all'esplorazione del luogo più dimenticato dalle divinità di ogni mondo possiate mai visitare? »


    ~
    « Qm Report
    Signori e signore, benvenuti.

    Sul Passo Galwain sapete tutto quel che si trova sui libri: che deve il suo nome a Richard Galwain, squinternato esploratore del nord, e che è noto a metà dei tavernieri di Merovish nonostante nessuno ci vada dai tempi di Galwain stesso. Inutile chiedere perché.

    Post di presentazione, gdr puro.
     
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  2. Malek`
     
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    Avvertiva il calore dell’aria satura di cenere che spirava da lontano.
    Lo sentiva sferzargli il viso e spostargli i capelli umidicci di sudore come un vento denso e caldo, paragonabile all’alito di un mostro in attesa di chiudere le sue fauci sopra loro e le loro tutto sommato insignificanti esistenze.
    Sorrise a quel pensiero. Davanti c’era Godrik, che conosceva il luogo ed era andato in avanscoperta.
    Poco sotto, invece, sentiva i rantoli di fatica emessi da Daligar e Mitsurugi, che si erano uniti a loro nella ricerca di…

    …qualunque cosa stessero cercando, convenne mentalmente Rain allungando una mano guantata oltre il ciglio della sporgenza e artigliando la roccia, per poi sollevarsi a forza di braccia e tornare ad appoggiare i piedi su di un ripiano solido.
    La ripida parete di roccia, lo immaginava, non era stato altro che il primo di una serie di ostacoli.
    I suoi sospetti trovarono conferma quando, issatosi completamente, guardò oltre la figura di Godrik e prese nota del panorama che li attendeva.

    Camminò verso di lui e lo superò passandogli accanto, mentre si detergeva goccioline di sudore dalla fronte.
    Incrociò le braccia ed espirò rumorosamente, come a liberarsi della pur trascurabile fatica che la scalata gli aveva fatto accumulare. Lontano, bagliori rossastri tingevano il cielo come lampi.

    « Se non altro », disse senza voltarsi verso l’interlocutore, « sai dove ci stai portando. »
    « Così mi auguro », puntualizzò.

     
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  3. Daligar
     
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    Il luogo non era proprio di suo gradimento. Quando gli era stato proposto di fare da guardia del corpo, per modo di dire, al Capo e all'altro membro che li guidava di certo non si aspettava un viaggio del genere. Ed erano solo all'inizio. A saperlo, forse, avrebbe rifiutato. Il caldo non aiutava il giovane vestito di nero che con fatica si apprestava alla salita. La compagnia del samurai di certo sarebbe stata di conforto, ma comunque non gli parlò. Preferiva mantenere la concentrazione su ciò che stava facendo e risparmiare le energie. Rain era davanti a loro, mentre l'altro compagno era probabilmente già arrivato.

    Con gioia mise i piedi sulla cima della collina che si affacciava su di un paesaggio scoraggiante. Pensare che qualcuno si era fatto quella sgobbata e anche di più e che loro si apprestavano ad imitarlo, non sollevò il morale del giovane. Imprecando mentalmente alle parole del compagno di brigata, Daligar riprese fiato il più possibile, preparandosi a cominciare quel viaggio presso quelle lande desolate.

     
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  4. Nigga Della Cantina Band
     
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    Gran bel posto di merda.
    Non vi era nulla per chilometri e chilometri, solo cenere e lava e rocce nere.
    Era perfetto per la base.
    Si tovava nel cuore del Presidio Sud in compagnia di altri tre Ragni per trovare un certo passo Galwain, che sarebbe stato un futuro punti di ritrovo per la Brigata.
    La strada che conduceva alla meta era ancora lontana, ed era iniziata in modo assai poco comodo.
    Mitsurugi si trovava ad arrancare su una scura salita ghiaiosa, aiutandosi con la spada a mo' di bastone.
    Finalmente il primo dei molti ostacoli terminò, ed il samurai si trovò innanzi ad un paesaggio esattamente identico a quelli precedenti.
    "Divertente..." pensò mentre con una mano si asciugava la fronte dal sudore.

     
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    } Qm point: sir Richard Galwain ~
    Giorno 1


    « Galwain! » si sentì chiamare.

    Sir Richard Galwain, figlio di sir Roland Galwain e Lady Gwen Galwain, si voltò all'indietro verso la figura arrancante sulla china. Un sorriso impertinente gli si dipinse sul volto coronato da un possente paio di baffoni, perfettamente dritti e opachi a svelare che non usava cera d'api per tenerli in quella posizione al limite della sfida alla gravità.

    « Galwain, maledetto pazzo! » imprecò ancora il suo compagno. « A furia di ficcanasare da solo e senza avvertire finirai per spaccarti il cranio... e spero che succeda, così almeno troverò il modo di ficcarti un po' di sale in testa! »

    « Di qualcosa di deve pur morire. » rispose allegramente sir Richard Galwain, girandosi ancora verso Geisine.
    « E poi, Jem, su con la vita: invece di mettere il piede in fallo e ruzzolare finché il basalto di questa collina non mi abbia scorticato vivo potrei avventurarmi lungo il sentiero di caccia di un branco di Segugi di LavaProfonda, oppure una frana potrebbe travolgermi e seppellirmi, oppure potrei trovarmi allo scoperto durante un'eruzione di quel grande vulcano davanti a noi, oppure ancora finire a capofitto in una pozza di lava e sciogliermi nel suo caldo abbraccio, in modo che di me non resti nulla e il mistero della mia scomparsa riecheggi per tutto il Reame Infinito senza mai spegnersi! »
    « Sei impossibile. » si lamentò Jerome Derangle, scuotendo la testa mentre scorgeva il brillio malizioso negli occhi fieri di Richard.
    « 'Esistono più cose in cielo e in terra di quante non ne sogni la tua filosofia' » citò Galwain. « Si tratta dell'Amleto del Bardo, se lo vuoi sapere, » precisò il nobiluomo del nord vedendo che Jerome non replicava, « atto quarto, scena quinta, giusto dopo che... »
    « Non mi interessa. » tagliò corto - saggiamente - Jerome. « Stavo pensando al viaggio. »
    « Oh, quello. » disse con una punta di tedio Galwain, agitando una mano davanti al naso.. « Il primo giorno sarà duro. Le ceneri volanti, il caldo opprimente, la polvere che si appiccica ovunque e s'infila nei polmoni nonostante le bandane, poi il cibo e l'acqua razionati, la roccia troppo dura per i picchetti delle tende che tra l'altro non abbiamo... ci dovremo adattare. » concluse l'avventuriero del nord.
    « E gli altri? »
    Richard Galwain gli lanciò un'occhiata perplessa. « Saranno peggio. » disse, col tono di chi dice e che ti aspettavi?

    } Qm point: Ragno ~
    Giorno 1


    « Così mi auguro anch'io. » ribatté il Nessuno, strizzando l'occhio a Rain. « I diari di viaggio di Galwain sono andati persi durante l'ultima parte del viaggio, quindi non c'è modo di sapere con esattezza cosa ci aspetta... e le storie si concentrano ovviamente sul favoloso 'tesoro' nascosto nelle grotte in fondo al Passo Galwain. » aggiunse, con uno sbuffare molto eloquente. « Tre quarti degli sfaccendati di Endlos sembra credere che Galwain fosse un cercatore di oro, diamanti e compagnia bella. »

    Tacque, mirando il terribile e al medesimo tempo bellissimo panorama di Geisine, la mortale Culla Rossa delle Fiamme.

    « ...sarà una bella scampagnata. » sussurrò Xord Gik, sorridendo.

    Iniziarono a scendere, diretti là dove nessuno è mai giunto prima d'ora - o quasi.


    ~
    « Qm Report
    Inizia la marcia.

    Le difficoltà di una traversata nei pozzi di Geisine non sono solamente mostri e creature in agguato: sopra ogni cosa, è Geisine stessa che combatte contro di voi. In questo "turno", dalla durata in-game di un giorno intero, sarete 'attaccati' dal caldo, dal vento, dalla strada impervia e da tutte quelle deliziose cosucce che sir Richard Galwain ha così allegramente enunciato all'amico Jerome. Per 'difendervi', avete a disposizione ogni cosa vi sarete portati dietro nel vostro pratico zaino da escursionista riempito prima del viaggio, il cui contenuto andrà interamente enunciato in spoiler - provviste, sacchi a pelo e tende esclusi. Dal prossimo post potrete dunque usare ogni equipaggiamento del vostro zaino o in quello dei vostri compagni, a meno che non sia andato perso a causa delle circostanze. Se vorrete usare tecniche, ad esempio un power-up in resistenza per affrontare meglio le fatiche della giornata, l'effetto durerà un giorno intero.

    Giorno » 1
    Zaino di Godrik » Funi da scalatore (m. 10, m.10, m. 10), scala di corda (m. 15), rampini (n. 2), repellente per insetti e zanzare (flaconi 3), lozione solare a protezione 60 (boccette 1), stracci da usare come custodia per Dark Armour, lampada oscurabile, scarponi da rocciatore, attrezzi da cucina, sale, bastone da escursionista (solido, con punta in acciaio per un appoggio migliore), cambio d'abiti completo e leggero, cioccolata, Whisky Incendiario (bottiglia 1), pepe (sacchetto 1).
     
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  6. Malek`
     
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    « Non ne dubito », rispose al compagno.
    Subito dopo si mise in marcia.



    La giornata fu lunga e altrettanto faticosa.
    Si concedevano piccole pause di tanto in tanto, ma Rain sapeva che stavano soltanto perdendo tempo.
    Fece pressione qualche volta, ed ottenne di convincere il gruppetto a proseguire la marcia senza ulteriori interruzioni: se ci si ferma è finita, ripeteva di tanto in tanto - e lui solo sapeva quanto quelle parole gli fossero d’aiuto.

    Fortunatamente, il suo corpo gli permetteva di sfruttare una resistenza superiore a quella di un comune essere umano.
    Avvertì i morsi della fatica, ed una diffusa sensazione di spossatezza e torpore lo aggredì in più di una occasione, ma riuscì a tenere duro appellandosi alla sua forza di volontà.
    Doveva fidarsi di Xord Gik. Fidarsi e basta.
    Lo guardava procedere pochi metri avanti a loro, talvolta servendosi delle sue singolari – e quasi buffe – evocazioni.
    Pensò che il suo aiuto era prezioso.

    Poi si volse indietro, per sincerarsi delle condizioni di Daligar e Mitsurugi: anche loro tenevano duro.
    Ammirevole. Una volta di più, sentì di essersi circondato delle persone giuste. E ne fu felice.


    SPOILER (click to view)
    - Anfibi soliti
    - Cappotto solito (piegato nello zaino).
    - 2 borracce da 1 litro ciascuna, piene d'acqua.
    - 1 corda molto spessa e nodosa, lunga 10m.
    - Mappa di Endlos.
    - Accendino.
    - Biglietto per tornare in vita gratis (vedi scheda).

    Ho un bonus passivo del 50% alla resistenza.

    Ricordo che - essendo la scena posteriore alla riunione - disponiamo tutti e 4 del codec per le comunicazioni, in caso ci separassimo. Ne approfitto per sollecitarne l'inserimento in scheda (per chi ancora non lo avesse fatto). Credo sia tutto.
     
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  7. Daligar
     
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    Passo dopo passo i quattro membri della gilda avanzavano nell'arco della giornata. In testa, colui che aveva proposto quel viaggio suicida, seguiva la Testa e dietro il ragazzo e il samurai. Il posto non era dei migliori. Il giovane assassino, di certo, non ci sarebbe andato in visita di piacere, o a fare un pic nic. Imprecando avanzò lentamente al seguito di Rain che ogni tanto si girava a controllare che i due ci fossero. Lo zaino pesava sulla schiena, ma era un peso necessario. Le scorte di acqua erano conservate lì dentro, in comode boracce comprate apposta per l'occasione.

    La marcia forzata non fece bene alle sue gambe, che presto presero a bruciare, quasi ribollissero dentro i pantaloni. Per fortuna l'andatura della marcia non era troppo veloce e poté continuare a camminare senza perdersi troppo il gruppo, anche se qualche sosta forzata dovette prendersela.



    SPOILER (click to view)
    Zaino: Quattro borracce da mezzo litro l'una (piene); una torcia elettrica; codec; cambio d'abiti; fune lunga 10m.; guanti di Sergey; mantello nero.
    Equipaggiamento: Set di 20 pugnali da lancio
    Armi: Pugnale [infoderato]
     
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    } Qm point: sir Richard Galwain ~
    Giorno 1 - sera


    A Geisine il buio non esisteva. Persino quando il sole apparente di Endlos scompariva oltre il piatto limite dell'orizzonte e la festosa luce del giorno arrossiva e spariva, persino allora il buio non esisteva.
    A Geisine, il cielo notturno era rosso sangue.



    L'inferno bruciava sempre.
    Geisine era una terra di vulcani perenni, luoghi ove il magma caldo della terra ribolle e fuoriesce a nuova vita. Qui e solo qui esisteva il cosiddetto "limite delle fiamme perenni": la linea rossa su ogni cartina del Sud che circondava una macchia color sangue della mappa... nella realtà, la zona con la maggiore attività vulcanica di Geisine e quindi di Endlos tutto: un luogo infernale ove le valli erano illuminate a giorno dal chiarore rossastro della lava dei fiumi e dei laghi e il cielo dagli sprazzi costanti delle eruzioni piroclastiche dei vulcani sopravvissuti alla loro stessa forza distruttiva.
    Era una visione terrificante, eppure...

    « ...è bellissimo. »

    Così mormorò Galwain, osservando meravigliato la sublime e apocalittica visione del cuore di Geisine. Era in canotta e pantaloni corti, aveva il viso sporco di cenere impastata a sudore e le gambe brucianti per la fatica, persino i suoi baffi avevano perso parte del loro splendore... ma non si era mai sentito così bene in vita sua. Pieno di un timore revenziale, temeva che la luce di Geisine l'avrebbe accecato per sempre se l'avesse fissata troppo a lungo - come quella del sole - eppure non riusciva a distogliere lo sguardo. Nessun uomo aveva mai visto quello che lui vedeva ora, nessun essere vivente tranne forse le divinità era stato bagnato da quella luce sanguigna.
    Lui era arrivato... là dove nessuno era mai giunto prima d'ora.

    « Ti sbrighi?! » sibilò una voce parecchi metri sotto di lui. « I comuni mortali hanno fame prima o poi, lo sai, semidio? »

    Galwain alzò gli occhi al cielo, poi voltò le spalle all'apparizione e raggiunse l'amico. Per farlo dovette scendere dalla cima del macigno su cui era salito, liscio come il posteriore di un bebé come ogni roccia lavica recentemente raffreddatasi, e ripercorrere al contrario quella (sotto)specie di sentiero che conduceva lungo un promontorio, unica protezione contro il calore costante dell'immenso lago di lava sottostante. Un tempo quello era stato il fianco di un vulcano, ma poi una delle sue eruzioni aveva fatto collassare la camera magmatica su se stessa: il lago era quanto restava di essa, e il promontorio l'unica parte riconoscibile dell'ex-fianco del vulcano.
    Quell'eruzione deve essere stata spettacolare. si disse Galwain, finalmente arrivando accanto all'amico.

    « Quella è la nostra meta. » disse l'avventuriero, indicando a Jerome la cima di un vulcano ardente. « Ho visto il sentiero che dobbiamo percorrere. All'inizio la strada s'incanala in una specie di valle lavica, ci saranno molte rocce ai lati per proteggerci dalla cenere, ma superato quel pezzo saremo in pieno limite della lava perenne: quella sarà la parte più dura... »

    La sua voce si spense piano piano. Galwain aggrottò la fronte, perplesso dall'espressione dell'amico.
    Gli occhi neri di Jem ricambiarono lo sguardo con un'espressione indecifrabile.

    « Beh? » disse Richard Galwain, perplesso. « Ho un Segugio di LavaProfonda alle spalle, per caso? »
    « Vuoi tirare fuori la cena prima che mi trasformi in un cannibale? » ribatté Jerome con un sibilo glaciale.

    Le risate di sir Richard Galwain riempirono l'intera valle.

    } Qm point: Ragno ~
    Giorno 1 - sera


    Daligar aveva le gambe stanche.
    Daligar aveva le gambe stanche!
    E LUI invece?

    Il Nessuno mollò a terra lo zaino e si schiantò a terra con un gemito, massaggiandosi i polpacci insensibili. Rain, maledettissimo figlio di una buona donna! inveì silenziosamente, sperando con tutto il Cuore -che non aveva- che le sue gambe bruciassero più della lava. Una marcia forzata, sissignore, buonissima idea: peccato che non tutti lì erano soldati da un-due-tré-zitto-e-marcia-o-attento-a-té!

    « Ci fermiamo qui. » disse, con voce tranquilla.

    Erano accanto a un lago di lava, nell'unico punto in cui faceva più fresco faceva meno caldo si bolliva di meno non ci si trasformava in succulenti arrosti da portar via per le poche bestie feroci. Davvero, poi era tanto sorprendente che nessuno, neppure gli animali, andassero da quelle parti: in circa mezz'ora di marcia si era dovuto spogliare praticamente tutto - ora indossava un paio di calzoni poco diversi da dei bermuda e una maglietta che un tempo era bianca - e nessun fazzoletto era riuscito ad impedire alla cenere volante di entrargli nei polmoni, che oramai si dovevano essere ridotti a degli ammassi cancerogeni come quelli dei consumatori di nicotina. Per non parlare poi del caldo da fornace, o del sudore costante, o del terreno impervio...
    Massì, ma che vuoi che sia un cambio d'abiti da buttare e un paio di gambe a testa che rischiavano di fare la stessa fine?

    Grugnì, poi: « Chi ha con sé la cena? » chiese, guardandoli a turno con occhio inquisitorio.


    Qm Report_
    Complimenti ragazzi, la prima tappa è bene o male terminata. Il primo giorno è stato abbastanza traumatico per i vostri pg abituati ai climi endlossiani meno rigidi, la fatica e il caldo sono stati abbastanza opprimenti e la cenere vi ha lentamente tolto le energie. Su con la vita, è solo il primo giorno!

    Rain » Tu sottrai il 5% alla tua riserva di mana.
    Daligar » Tu sottrai il 10% alla tua riserva di mana.
    Xord Gik » Tu -cioé, io!- sottraggo il 10% alla mia riserva di mana.
    Tutti quanti, » Per la marcia forzata, un -25% alla resistenza - Xord Gik un -50%.

    In compenso, il viaggio durerà un giorno di meno - ossia, ci sarà un giorno in meno in cui sarete esposti ai pericoli di Geisine. E fidatevi, non sono soltanto questi.

    ~
    Turno veloce, se avete domande di qualunque tipo - sul viaggio, su Galwain, su che-accidenti-ci-sto-a-fare-io-qui - fatele in-gdr direttamente ai pg che poi si va tutti a nanna: domani ci si alzerà presto! :guru:
     
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  9. Malek`
     
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    Sudava come un dannato, ma non si sentiva in colpa per averli quasi obbligati a marciare forzatamente. A dire il vero non si era neppure posto il problema, sebbene avesse cominciato a sua volta ad avvertire i sintomi della spossatezza.
    Non tanto per la camminata interminabile, quanto per l'atmosfera nociva che li opprimeva da ore, per non parlare dell'aria malsana che respiravano.
    Aveva un trascorso da fumatore, e per i suoi polmoni fu un duro colpo, ma non se ne curò più di tanto. Attese soltanto che Daligar e Godrik fossero esausti, poi si sedette e si distese sulla schiena, coprendosi con il cappotto e intrecciando le mani dietro la nuca.

    « Cena? », domandò con pungente ironia.
    Poi sghignazzò sottovoce, compostamente.
    « Stai dicendo che abbiamo addirittura una cena? », incalzò sorridente.

    « Sono stato un... soldato. Molto tempo fa. »

    Il sorriso gli morì sulle labbra.
    Stava contemplando il cielo di fuoco, riflesso nelle sue pupille. Ripensò ai tempi duri. All'addestramento disumano cui era stato sottoposto. Aveva imparato a dominare ogni stimolo; era giunto al punto di poter stare giorni e giorni senza mangiare, mantenendo intatte le sue capacità fisiche e quelle psicologiche.
    Più di una volta il suo equilibrio mentale era stato messo a dura prova dalla fatiche e dalle privazioni cui era stato sottoposto.
    Ma non era stato tutto vano...

    « Lì ho imparato a smetterla di pensare come un uomo.
    Ho imparato a pensare - e ad agire - come una macchina. »

    « Non date mai retta a quello che vi dice il vostro corpo.
    Lui cercherà di farvi desistere, è un bastardo.
    Ma, attenzione, è la vostra mente che deve spingervi a proseguire.
    Il corpo si adeguerà. E' una questione di convinzione.
    ...
    Riposatevi, ora, se lo ritenete necessario.
    Domani sarà una giornata faticosa. »

     
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  10. Daligar
     
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    I polpacci gli dolevano e lo stomaco brontolava. Cibo e riposo erano le uniche cose che al momento gli servivano. Gettò lo zaino per terra e si sedette. Ascoltando il suo compagno di gilda e successivamente Rain, capì di essere l'unico stronzo ad essersi sovraccaricato per portare le provviste. Facendo una smorfia, riagguantò la borsa e la aprì, infilandoci la mano dentro alla ricerca di qualcosa di commestibile. Ne tirò fuori due pagnotte che lanciò ai suoi due compagni, senza badare troppo alle cazzate che la Testa stava dicendo. Evidentemente il caldo gli aveva creato qualche problema. Ne tirò poi una per se e se la mise sulle gambe.

    Guardando poi il misero pasto ricacciò la mano nella tasca dello zaino alla ricerca di qualcos'altro. Ne tirò fuori un sacco a pelo. Decisamente non era ciò che stava cercando, ma se lo posizionò vicino in attesa di coricarsi. Riprovando ad infilare la mano nella borsa, riprovò a cercare qualcos'altro da mangiare, ma gli parve che le sue scorte finissero lì. Per sua fortuna, cercando bene, riuscì a trovare uno dei tanti fazzoletti che si era portato dietro. Naturalmente non fazzoletti da naso, ma contenevano comunque qualcosa. Aprendo i lembi del fagotto improvvisato tirò fuori tre pezzi di carne secca, due dei quali li lanciò come aveva fatto con le pagnotte.

    "Non trovo altro. Per questa volta dovremo accontentarci."

    Disse ai compagni e senza aspettare diede un morso alla pagnotta.

    "Qual'é il programma di domani?"

    Chiese, ingoiato il boccone, ai suoi compagni di gilda che sicuramente sapevano più cose di lui.


    SPOILER (click to view)
    Scusate il ritardo e le parole verso Tom. Ovviamente non c'é niente di personale, é solo il pensiero di un ragazzo stanco morto che ha fatto un viaggio allucinante e non vede l'ora che finisca ^^
     
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    Xord Gik sbuffò.... con un sorriso.
    Strano, ma pur sempre sorriso.
    Oh si, 'la mente domina sul corpo' e quelle stronzate lì: resisti al dolore, resisti alla fatica, resisti alla tentazione di vedere quanta parte delle tue viscere se ne sono andate dopo quella vampa laser... le conosceva, queste cose. Tenente di fanteria dell'esercito asghabardiano, una vita fa, a rapporto signor tenente colonnello.
    Diamine, quanto Godrik aveva odiato suo padre per questo!

    « Un semplice soldato... » mormorò il Nessuno, armeggiando con lo zaino. « Che spreco: tu si che saresti stato un sergente coi fiocchi! »
    Ridacchiò estraendo la borraccia che cercava, poi prese al volo la pagnotta da Daligar e iniziò a mangiare.
    « Domani abbiamo una valle da oltrepassare. » gli rispose a bocca piena - e al diavolo l'educazione! « Domani abbiamo una valle da oltrepassare. Sugli appunti c'è scritto che è abbastanza riparata dalla cenere, ma poi il tragitto peggiora notevolmente. Staremo a vedere. » bofonchiò.

    Finirono di mangiare in silenzio, poi si coricarono.

    <font size=0 face="Times New Roman">} Qm point: sir Richard Galwain ~
    Giorno 2 - Pomeriggio


    « Pausa. » esclamò gioviale Richard Galwain, fermandosi nel punto esatto dov'era e posando lo zaino a terra. « Dieci minuti penso possano bastare... »
    « Dieci...? » ansimò Jerome Derangle, diversi metri più indietro di Richard e parecchio più provato. « Ma tu sei completamente... » Galwain gli lanciò un'occhiata beffarda « ....ah, certo. Naturale che sei pazzo.
    « Credevo che ti fossi abituato all'idea. » esclamò divertito Galwain, bevendo un sorso dalla borsaccia per poi mettersi a frugare nello zaino. Ne estrasse una lente d'ingrandimento, un rotolo di pergamena e un carboncino.

    « Che...? »
    « Materiale per calchi. » spiegò l'avventuriero. « Lungo la strada ho notato che le rocce non sembrano sempre solidificate lì dove la lava si è arrestata. Questo luogo è perfetto.... » disse, abbracciando con lo sguardo la conca naturale in cui si trovavano, riparata dai barbigli luminosi dei laghi di lava che la circondavano da una serie di spuntoni e creste rocciose. « È un'ottima occasione per verificare le mie teorie sulla metereologia di Geisine. » aggiunse, vedendo lo scarso interesse di Jerome.
    « Al momento mi interessa più sapere quanto manca. » replicò Jerome, sedendosi pesantemente su un masso.
    « Ad occhio e croce, direi che siamo a circa metà strada dal vulcano. » lo informò Galwain, accostandosi al bordo della conca.
    « Soltanto a metà strada? » gemette Jerome.

    Richard lo ignorò, sorridendo amabilmente. Jerome borbottò qualche frase inudibile, ma lui non prestava più attenzione: già essa era stata calamitata dal costone naturale accanto al quale si trovava. Reggendo tutto in una mano, si mise a scalare incoscentemente la roccia fino a raggiungere la cima ed appollaiarcisi sopra. Non degnò d'uno sguardo la vista meravigliosa della vallata circostante, dei suoi laghi di lava e dell'incandescente spettacolo della roccia che si fondeva e si trasformava, tutta la sua attenzione calamitata da quello che aveva trovato sulla roccia: quattro brevi segni, appena visibili per il loro colore leggermente più chiaro del nero basaltico. Con le mani frementi d'eccitazione appoggiò la pergamena sulla roccia e ci passò delicatamente il carboncino sopra, poi ritirò il foglio e ammirò il calco dell'incisione.



    « Galwain! »
    « Si? » fece quello distogliendo lo sguardo.
    « Ma che diavolo... » imprecò Jerome quando alzò lo sguardo. « Che accidenti ci fai su quella rupe, in agguato come un avvoltoio?! » sbottò lui.
    Gli avvoltoi non nidificano a Geisin~
    Sbiancò.
    Resta. Immobile. » disse.

    Jerome si pietrificò, tenuto inchiodato dalla nota gelida che avvertì nella voce del compagno. Con lo sguardo scandagliò la conca in cerca del pericolo, voltandosi con lentezza atroce persino, ma senza trovare alcunché... finché la roccia davanti a lui non si mosse, ondeggiando e increspandosi come onde del mare.

    « Oh-ho. » mormorò.

    } Qm point: Ragno ~
    Giorno 2 - Pomeriggio


    « ... okay... » ansimò Xord Gik, appoggiandosi con una mano alla roccia e con l'altra al fianco. « Pausa... prima che... mi schianti a terra... »

    Dopo più di mezza giornata di marcia simile a quella del giorno prima, il Ragno era giunto in quello che era il punto più basso della valle: una specie di spiazzo circolare circondato da pareti di roccia liscia che sembrava lava solidificata, a forma grossomodo di "ciotola". Qualche punto delle pareti erano crollate dando loro un aspetto bizzarro, allo stesso tempo liscio come il vetro e frastagliato come i costoni rocciosi che avevano già incontrato lungo la strada e che li avevano schermati a tratti dalle pioggie di cenere. Non c'era stata una grande differenza di luce grazie ai fiumi di lava che scendevano al loro fianco, e che confluivano poco lontano dalla conca in due grandi laghi gorgoglianti di vapori metifici. Fortunatamente non c'era vento, pertanto i fumi salivano senza investire la conca.

    Durante tutto il tragitto non avevano incontrato anima viva, né persone né animali né piante. Pareva che quella parte di Geisine fosse completamente disabitata, un pensiero molto cupo che richiamava gli interrogativi sorti durante la seconda riunione del Ragno - ma Godrik sapeva la soluzione, o perlomeno così aveva detto. Per il momento, tuttavia, le uniche cose che si muovevano erano loro e la cenere.

    Fu per questo che Daligar si voltò.

    Un movimento, un banalissimo movimento: una cosa che farebbe rizzare i peli sul collo di qualunque assassino, specialmente se in un posto manifestatamente disabitato, che lo indurrebbe a voltarsi istintivamente verso la potenziale minaccia. Questo fu ciò che accadde a Daligar, e che avrebbe potuto essere il suo più grande errore o la sua più grande fortuna: perché quel movimento non visto dagli altri apparteneva ad un lampo, un vivido e silenzioso fulmine di un viola così intenso da sembrare bianco,
    e stava dirigendosi verso di lui!
    Dietro di esso, con la mano ancora protesa nel gesto di lanciare la stregoneria, v'era Godrik - Godrik, Godrik: lo stesso Godrik che ti ha guidato fin lì, lo stesso Godrik che ha guidato tutti fin lì! Per un secondo di lui cogli ogni dettaglio: il fulmine di energia col suo bagliore violaceo completamente stonato nell'atmosfera calda e rossa di Geisine, il braccio teso nella tua direzione con un gesto che sai istintivamente essere imperioso e affrettato al medesimo tempo, l'altra mano già crepitante di energia nel cenno che indurrà la seconda magia a colpire, il volto impastato di cenere e sudore ma fiero, gli occhi sicuri e completamente privi di pietà, di compassione... e in quegli occhi un bagliore strano, assurdo, che assurdamente non riconosci però come 'pericoloso'.
    Tradimento? O qualcos'altro?
    Hai solo un secondo per deciderlo e regolarti di conseguenza.
    Scegli bene.


    ~
    « Qm Report
    Turni » Daligar, Qm, Rain, Qm.

    Daligar » La tecnica che ha scagliato Xord Gik è a potenza Media+Bassa. Il tuo turno dura soltanto pochissimi istanti, dunque hai un sol slot tecnica a disposizione per fare qualunque cosa tu voglia fare: abbassarti, difenderti, bloccarti dalla sorpresa o qualunque altra opzione. Eccezionalmente ti chiedo di mettere in 'forse' ogni cosa, inclusi movimenti infinitesimali e tecniche difensive - soprattutto queste ultime. Il perché lo capirai nel turno successivo, sempre del Qm.
     
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  12. Daligar
     
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    Il ragazzo respirò profondamente al sentire che il giorno dopo avrebbero dovuto scarpinare, forse anche più di quanto già non avessero fatto. Cominciava a maledire il momento in cui si era proposto e aveva accettato quella missione. Sarebbe potuto andare con Amadar, che probabilmente non aveva avuto la brillante idea di andarsi a ficcare in un'oasi di fiamme e cenere, con un caldo insopportabile e chissà quali strane creature in attesa di farli fuori.
    Ad ogni modo, Daligar si stese sul sacco a pelo che si era portato, faceva troppo caldo per infilarsi dentro, e si mise a dormire.
    Che ci pensassero gli altri a fare il primo turno di guardia, se lo ritenevano necessario.



    La giornata successiva fu massacrante quanto la prima. Il luogo rimaneva deserto e rovente e la cenere si infilava ovunque come faceva la sabbia alle rovine di Daleli.
    Al sentire l'acqua fresca che gli scendeva in gola gli sembrò che fossero passati secoli dall'ultima volta che aveva bevuto.
    Il caldo risucchiava le forze e lo zaino in spalla non aiutava affatto.

    Arrivati al punto più in basso della valle il gruppetto si concesse una pausa.
    I piedi del ragazzo erano diventati dei pezzi di lava incandescenti dentro alle scarpe e le gambe sudavano da impazzire. Almeno non avrebbero avuto problemi di obesità!
    Sostarono su delle rocce. Il ragazzo mise per terra lo zaino, stiracchiandosi e facendo scrocchiare la schiena abbastanza irrigidita.
    Non si vedeva anima viva, ma non per questo Daligar si concesse un attimo di disattenzione, per quanto con il caldo non era facilissimo rimanere concentrati.
    Sembrava, comunque, non esserci bisogno delle sue doti per il momento.

    Uno sguardo in mezzo alla cenere in sospensione nell'aria gli fece capire che non era esattamente così. Un lieve movimento di esse in modo innaturale lo fece scattare, pugnale alla mano.
    Davanti a lui, Xord Gik avanzava braccio proteso. Lo stava attaccando con una qualche tecnica delle sue, ma chissà che cazzo gli passava nella testa?
    Da quando lo aveva visto alla riunione non era riuscito a capire il suo modo di pensare, se ne avesse uno, ed ora si ritrovava attaccato da quello che, in teoria, era suo compagno.
    Alzando il braccio verso di lui, Daligar avrebbe lanciato un raggio etereo verso la magia avversaria e avrebbe, così, neutralizzato l'attacco.


    SPOILER (click to view)
    Condizioni Fisiche: stanco
    Energie: 70%
    Consumi utilizzati nel turno: AltoX1
    Equipaggiamento: Pugnale [mano destra] - Set 20 pugnali da lancio [20]

    Abilità Passive


    Immortale: Come già detto i Kildren sono esseri clonati da persone con abilità e poteri particolari. La differenza sostanziale con gli originali, oltre al fatto di non avere ricordi, stà nella loro immortalità. Ovvero questi esseri non invecchiano; "nascono" già con un'età apparente intorno ai quindici anni e il loro corpo non cresce. In oltre i Kildren non vengono colpiti dalle malattie o dai veleni. Possono però morire se vengono uccisi, proprio come gli originali.
    [Resistenza Media da malattie e veleni]

    Eredità dell'Assassino: Il ragazzo dal quale venne clonato era stato scelto perché era un abile assassino senza scrupoli. Le sue straordinarie capacità si trasmisero ai cloni; Daligar, difatti, risulta avere una velocità ed un'agilità maggiormente sviluppata degli altri Kildren. In termini gdristici lo si può considerare come un power up alla velocità e all'agilità del 50%

    You Can't See Me: Forse anche quest'abilità deriva dall'originale o forse è per il semplice fatto di non essere un vero umano; il Kildren non emette un'aura, quindi non è rilevabile da Auspex magici, e non ha un odore, quindi non è rilevabile da esseri con un olfatto sviluppato.

    Tecniche


    Forza di Volontà: Al costo di uno slot tecnica e di un consumo Variabile di energia, il Ragno può neutralizzare una tecnica qualsiasi lanciata dall'avversario.
    Per farlo è possibile passare per due diverse esecuzioni: la prima è lanciando un raggio di energia eterea con gittata dieci metri verso l'epicentro di tale magia, la seconda è proclamando una secca negazione che estinguerà tale tecnica. Nel secondo caso, Forza di Volontà conta come una difesa assoluta e richiede sempre un consumo Critico.
    [Tecnica di Gilda] [Consumo Alto]

    Note: Quale momento migliore per utilizzare la tecnica di Gilda? :geez:
    Ad ogni modo ho scalato in questo turno il 10% che dovevo scalare dal turno precedente, spero di non aver sbagliato niente. In caso contrario fammelo pure notare.
     
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    } Qm point: sir Richard Galwain ~
    Giorno 3


    Rapido come il sogno, il pezzo di roccia davanti a sè spiccò un balzo e divorò i metri che lo separavano da Jerome in un lampo. Le mani di Jerome corsero al bastone da vaggio e lo protesero davanti a sé mentre il Segugio saltava a fauci spalancate, buttandolo a terra con il semplice impeto della carica. I denti aguzzi come lame si chiusero sul legno, bloccate dall'anima della lama nascosta nel bastone, ma l'enorme belva scosse il muso: la sua stessa presa lo scagliò da sotto alle zampe del sauro a destra e a sinistra, finché non cedette e fu sbattuto contro una parete rocciosa e ricadde a terra, disarmato e col fiato mozzo. Il Segugio però non approfittò del suo momento di debolezza per sbranarlo; qualcosa l'aveva distratto, colpendo le scaglie sul muso con forza tale da spingerlo di lato.
    Un proiettile.

    « Vieni qui, cucciolone. » ululò Richard ai piedi della china, la pistola ancora fumante puntata verso la fiera. « Fammi vedere che sai fare! »

    } Qm point: Ragno ~
    Giorno 3


    In un istante ogni cosa può cambiare.
    In un istante colui che si spacciava per Godrik VonTabark si era voltato scagliando la sua magia potente come non mai.
    In un istante colui che realmente era Daligar l'assassino si era girato opponendosi ad essa con la magia del Ragno.
    In un istante gli altri due membri del Ragno non avevano fatto altro che accorgersi stupefatti che qualcosa non andava.
    In un istante la negazione di Daligar volò nello spazio che separava i due e si gettò contro la sua preda, affondando i suoi denti di magia e volontà nel fulmine di Godrik.
    E in un istante il Segugio di LavaProfonda fece lo stesso con Daligar.

    Se Daligar fosse stato fermo le fauci si sarebbero chiuse seccamente sul suo collo, uccidendolo all'istante. La leggera rotazione del busto impiegata per girarsi e alzare il braccio contro Godrik gli salvò la vita: le file e file di zanne affilate come rasoi si piantarono malamente nella spalla dell'assassino, senza godere del giusto angolo di attacco che avrebbe permesso loro di penetrare a fondo nella carne. Il peso e l'impeto dell'animale fecero crollare Daligar a terra sovrastato dalla fiera; irritato per aver fallito il primo colpo, il Segugio aprì le fauci per un istante e fece per riazzannare l'assassino - questa volta in modo definitivo.
    E in quell'istante la seconda stregoneria di Godrik lo colpì sulla testa con la forza di un martello da guerra.

    Il muso del Segugio fu scagliato verso l'alto, la fiera arretrò contro la sua volontà di una decina di centimetri circa.
    « Attenti! » gridò Godrik.
    Meglio tardi che mai.


    ~
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    Turni » Rain, Qm.

    Rain » Anche il tuo post si svolge nell'arco di frazioni di secondo, quindi anche tu hai a disposizione un sol slot tecnica e anche tu devi mettere in 'forse' ogni

    Cosa è successo realmente? » Per la vostra somma felicità ( ), il Ragno si trova su una delle poche piste di caccia su cui i Segugi di LavaProfonda locali possono procurarsi la cena - ossia al momento noi. Il Segugio si è nascosto agli occhi di tutti con la sua corazza, le cui placche mutano colore, poi è balzato addosso a Daligar. Xord Gik ha percepito il pericolo quando il Segugio è entrato nel raggio della sua passiva di auspex; essendo il più vicino, ha avuto abbastanza tempo da scagliare la prima magia che gli venisse in mentre contro il Segugio sperando di beccarlo prima che lui beccasse Daligar. La seconda magia era finalizzata allo stesso scopo - essendosi accorto del pericolo in tempo, Xord Gik aveva a disposizione due slot tecnica invece di uno.

     
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  14. Malek`
     
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    La giornata massacrante sembrò voler fare loro un ultimo regalo prima di concludersi.
    Non aveva mai sentito parlare dei Segugi di LavaProfonda, pertanto si limitò ad etichettarli mentalmente come “bestie carnivore”. Che cosa fossero in realtà, poco importava: l'obiettivo primario era abbattere quell'esemplare di canide troppo cresciuto prima che lui facesse lo stesso per loro. Con un po' di fortuna, sarebbe anche stato commestibile.

    Vide l'animale balzare verso Daligar, e – guidato dall'istinto e dalla ripetitività di un gesto che aveva fatto fin troppe volte – estrasse la spada dal fodero, spostando il peso del corpo sul piede sinistro e spingendosi avanti con forza, verso il ragazzo – che, per inciso, non se la stava passando molto bene. Si rimproverò di non essere intervenuto prima che fosse ferito, ma oramai era tardi per i rimpianti.

    Se non altro, poteva farsi perdonare liberando il trio del pericolo di diventare la prossima cena del canide, e non esitò in proposito: senza lasciare la presa sulla spada, e mantenendo una ideale distanza di sicurezza equivalente a due paia di metri, balzò davanti a Daligar, frapponendosi tra lui e la bestia. Mosse l'arma con grazie e rapidità, conficcandola senza fatica nella solida roccia di Geisine.

    « Saluti. »

    Il virus rispose all'appello, manifestandosi come un fascio di viticci e scuri tentacoli, viscidi almeno quanto acuminati, che distrussero la zolla di terra sotto il mastino emergendo rapidi come un fulmine, pronti a trafiggerlo e sollevarlo in alto, smembrandolo completamente come in un mattatoio.

    Ed ecco pronte le bistecche.


    SPOILER (click to view)
    Riserva di energia
      85%
    Consumi del turno
      10%
    Ferite e danni
      ///
    Equipaggiamento
      Mangiapeccati » Spada a doppio filo lunga 150 cm. (Mano Sinistra)

    Abilità passive
      Infezione » Potenziamento del 50% a forza, velocità, agilità e resistenza;

      Percezione » Auspex fisico-magico di 30 metri.

      Autocontrollo » Immunità a tecniche psioniche, manipolazioni emozionali ed aure di terrore, amore, carisma, etc. (Passive, Basse e Medie).

      Paura » Tecniche non rilevabili da Auspex. (Passivi, Bassi e Medi).

    Tecniche utilizzate
      Autarchia ∞ { Consumo Medio }
      ··························································
      Conficcando la spada nel terreno (anche le pareti possono essere utili allo scopo o – perché no – un soffitto, se a portata), rilascia una parte del virus, dandogli la forma di invisibili embrioni e facendoli fluire attraverso la lama, che si occuperà di scaricarli nel terreno alla pari di un fulmine. Un istante dopo, questo prorompe violentemente da un punto a scelta nel raggio di quattro metri, erompendo come un fascio di infiniti viticci affilati, ed innalzandosi per sei metri come un obelisco vivente. L’attacco è preannunciato da una sottile crepa che si distende dal punto in cui è conficcata la spada fino al punto in cui emerge l'offensiva.
    Note
      Chiedo scusa per il ritardo occorso.
     
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    } Qm point: sir Richard Galwain ~
    Giorno 3


    Le froge del Segugio si dilatarono sbuffando un fiato caldo come lo zolfo, lo sguardo ardente sopra all'essere-uomo con la pistola. Era un maschio adulto, sano e perfettamente sviluppato: lungo quasi quattro metri dal naso alla punta della coda, alto un metro e quindici al garrese, le squame rizzate come i peli di un gatto e accese in un rosso-arancione vibrante di pericolo. Sentiva la sfida nelle parole dell'essere-uomo, la fredda sicurezza nel suo invitarlo ad attaccarlo con un gesto tranquillo, i suoi occhi marroni fermi nei suoi.
    Il Segugio ringhiò, poi partì all'attacco.

    La pistola abbaiò un colpo, ma la fiera si era mossa troppo veloce:
    il primo colpo si schiantò sulle rocce alle sue spalle.
    Richard prese la mira e premette il grilletto; il Segugio lo vide e scartò di lato in anticipo.
    Il secondo colpo andò a vuoto.
    Il Segugio corse di lato e s'infilò dietro al masso su cui s'era seduto Jerome arrestandosi un secondo.
    Il terzo colpo staccò un frammento di quel masso.
    La belva saltò sopra al riparo e dimezzò in un colpo la distanza dall'avventuriero. Richard infilò la mano in tasca, prese la mira e sparò.
    ....clik!
    Il tamburo era vuoto.

    Il Segugio atterrò con le zampe davanti, poi quelle posteriori toccarono terra quasi sfiorando quelle anteriori. Per un istante il Segugio parve quasi comprimersi in quella aggraziata posa accucciata... poi quattro metri di possenti fasci di muscoli si espansero di colpo e la belva volò. Le sue zampe anteriori si spalancarono arrivando a coprire un arco di quasi due metri, il suo muso si schiuse mostrando due doppie file di zanne affilate come rasoi.
    Richard tirò fuori la sinistra dalla tasca e l'alzò davanti a sé mentre cominciava ad arretrare.
    Jerome tossì un grumo di sangue e alzò la testa, troppo debole per muoversi più di così.
    Con gli occhi sgranati il nobile del Nord vide la bestia appoggiare gli artigli sulle spalle dell'amico e buttarlo a terra; le sue fauci si chiusero lentamente - quasi con delicatezza - sul suo braccio proteso.
    Jerome chiuse gli occhi.

    Il sommesso boato fece tremolare il suolo e gli spaccò i timpani. Sussultò, e per un pelo non si mozzò la lingua con i suoi stessi denti.
    Aprì gli occhi.
    Con suo immenso stupore vide il cadavere del Segugio giacere inerte sopra Richard, il cui braccio era ancora infilato fra le fauci. Le placche dorsali erano scoperchiate in una mattanza di carne e sangue, il Segugio sventrato dall'interno dall'esplosione. Sotto ai suoi occhi Richard aprì a forza le fauci della bestia e liberare il braccio coperto di sangue.
    Nel pugno stringeva la pistola lanciarazzi, ancora fumante.

    « E uno è sistemato. » borbottò Richard in tono pratico.
    « Richard... » sussurrò debolmente.
    « Lo so, lo so! » replicò Richard seccato, infilando un nuovo razzo nel tamburo.

    Ogni avventuriero degno del suo nome sapeva che, quando si uccideva una fiera, bisognava stare attenti
    alla sua compagna.



    } Qm point: Ragno ~
    Giorno 3


    Le froge del Segugio si dilatarono sbuffando un fiato caldo come lo zolfo, lo sguardo ardente sopra all'essere-uomo con la spada. Era una femmina adulta, sana e perfettamente sviluppata: lunga più di quattro metri dal naso alla punta della coda, alto un metro e trenta al garrese, le squame che si rizzavano come i peli di un gatto e accese in un rosso cremisi vibrante di collera. Aveva sentito dolore quando il fulmine del primo essere-uomo l'aveva colpita per la seconda volta, era stata costretta a separarsi dalla preda-uomo prima inerte fra le sue zampe, poi era stata colpita ancora quando qualcosa era cresciuta fra le sue zampe, scagliandola in aria e scheggiando a più riprese le placche ventrali della sua corazza. Era ricaduta al suolo cinque metri più in là, ma si era rialzata subito: era quasi illesa, ma furente.
    Ringhiò, un cupo e cavernoso ruggito dal profondo della sua gola, comunicando all'essere-uomo la sua sfida.
    Poi...

    « Merda! » imprecò Xord Gik, voltandosi appena in tempo per vedere Mitsurugi schivare per un soffio l'attacco di un secondo Segugio, poi cadendo sotto un secondo assalto. Il Nessuno fece un passo avanti, poi un'altro ancora, infine esplose e la conca parve riempirsi di fuoco verde fiele e fumo viola. Un istante dopo il Segugio scartò violentemente schivando al pelo una coppia di artigli giganteschi usciti dalla nebbia, poi una possente pressione dell'aria spazzò via ogni traccia di foschia rivelando...

    ...il Drago.
    Il rettile spalancò le fauci e sputò fuoco, una densa cascata di fuoco liquido e verde che parve attecchire persino sulle rocce e investì il punto dove si trovava il Segugio un istante prima del suo agile balzo. Il fuoco lo inseguì, eruttato con violenza dal ventre del drago, e la caccia iniziò.

    Contemporaneamente il Segugio femmina partì all'attacco, scattando con grazia felina all'indirizzo di Rain; arrivato a tre metri dall'uomo la belva saltò - arrivando velocemente sul suo fianco sinistro - poi si gettò contro di lui pronta a chiudere le sue fauci possenti sul braccio.
    Cacciare, mordere, uccidere.
    La vita di una bestia.



    ~
    « Qm Report
    Turni » liberi

    Felicitazioni! » Sissignori, i Segugi sono due e sono anche compagno e compagna, adulti e giovani e nel pieno possesso delle loro facoltà fisiche e mentali: infatti vogliono fare di noi bistecche. Ho trattato autoconclusivamente il pg di Nigga in modo da escluderlo dalla quest, ma non gli accadrà nulla di male in caso volesse tornare. Xord Gik si occupa del segugio numero due, a voi resta dunque "solo" un Segugio di LavaProfonda cui tenere testa. Enjoy!

    1 ~ Segugio femmina » Danni minimi, +50% forza e velocità, consumi: 2xMedio (Placche corazzate, difesa dal fisico ~ Carica, attacco contro Rain)

    2 ~ Segugio maschio » Illeso, +50% forza e velocità, consumi: 1xMedio (Schivare, difesa dal magico)

    Xord Gik » Illeso, mana al 50% (Dragone Nero, 1/2 turni)

    Nota di folcklore » Avete presente la Bella Addormentata, il pezzo in cui Malefica si trasforma in drago? Ecco, ora sapete che aspetto ha Xord Gik! :guru:
     
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40 replies since 20/9/2010, 18:53   618 views
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