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Daligar.
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Il numero quattro si spremette le meningi. Ad occhio e croce il baratro che li separava dall'altro lato della roccia era di circa dieci metri. Dubitava di riuscire ad oltrepassarlo con un salto, oltre al fatto che era troppo stanco per farlo senza il rischio di volare di sotto.
Forse arrivare dall'altra parte in groppa al numero cinque era davvero la situazione migliore, o forse potevano risolverla in un altro modo?
"Però così facendo rischi di stancarti. Oltre a noi ci sono gli zaini."
E affermando ciò andò a scivolare proprio sulla sua borsa, che si aprì e sparse a terra le cose che vi erano poste in cima al tutto. Dolorante, si mise a sedere e prese a riprenderle. I guanti di Sergey, non era il caso di metterli, ma non poteva buttarli; la stoffa che rimaneva del suo vecchio mantello, l'altra parte era sulla sua spalla come fosse una benda; e la corda. Afferrata quest'ultima, un'idea gli balenò in mente.
"E se usassimo delle corde? Fate vola di là con un estremità e la lega ad una roccia robusta, noi facciamo la stessa cosa con la nostra parte e passiamo sul baratro aggrappandoci ad essa..."
Propose il numero quattro.
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Fate Averruncus.
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Fate spostò le sue iridi azzurro ghiaccio sul canyon, poi sui propri compagni.
Erano - lui compreso - tutti provati dal cammino, accaldati dal clima inclemente e in palese carenza d'ossigeno per via dell'atmosfera irrespirabile e delle esalazioni velenose.
« E' un'idea. »
La proposta di Daligar aveva i suoi punti di forza, e sarebbe stata molto più valida se avessero portato con loro un equipaggiamento d'arrampicata. Corde di sicurezza, moschettoni, picchetti... Tutti strumenti che non avevano con sè, e che difficilmente avrebbero potuto improvvisare.
« Posso facilmente creare dei perni affinchè la fune sia ben salda.
Ma il tragitto è notevole, e anche il baratro sotto di voi. »
Allargò le braccia, come a voler mostrare la propria rassegnazione.
« Non v'è fretta.
Propongo di riposarci il più possibile. »
Prima del tuffo.. -
.} Qm point: sir Richard Galwain ~
Giorno 4« Un ponte... di corda. » ripeté Jerome Derangle.
« Uh-hu... » mugugnò Richard, intento ad annodare nodi.
« Abbiamo un ponte di roccia, non ci basta e tu vuoi sostituirlo con un ponte di... corda. »
« Si, dovrebbe essere facile. » disse distrattamente l'avventuriero del nord. « Una corda ad altezza ascelle, una ad altezza vita e due ad altezza piede, connesse da una ragnatela di corda. Pensavo di farlo sopra al ponte di roccia, in modo da scaricare parte del peso sulle funi e parte sul ponte... una struttura mista, per così dire, che erediti le qualità di entrambe le parti. Il problema è colpire con la balestra quello spuntone di roccia laggiù in modo che i rampini reggano: il basalto è una delle rocce più dure e... aspetta un attimo, mi stai sentendo? » chiese Richard, alzando gli occhi dalla trama. « Non hai ancora detto niente! »
Nessuno rispose.
Sir Galwain si voltò, un sudato sopraciglio inarcato in un'espressione indagatrice. Jerome era seduto spalle contro una roccia, la bottiglia dell'acqua in mano, lo zaino fra le gambe e un mucchio di attrezzatura sparpagliata in giro, apparentemente rilassato. Non riusciva a vederlo in volto, però, con la testa china a quel modo e i capelli davanti agli occhi.
« Jerome...? »
Finalmente l'amico alzò lo sguardo, permettendogli di vederlo in viso.
« Stai bene? » disse esitante Galwain, « Mi sembri leggermente verde in faccia... »
Fu il colpo di grazia: Jerome si alzò di scatto e corse precipitevolmente all'abisso, poi s'inginocchiò sull'orlo e,
fregandosene altamente del calore e della cenere,
vomitò l'anima.
Sir Richard Galwain sbatté un paio di volte le palpebre.
« Oh... » commentò, scioccato.
Jerome non gli aveva detto di soffrire di vertigini...} Qm point: Ragno ~
Giorno 4« Questa è un'idea! » approvò. « Però preferisco riposarci dall'altra parte del baratro... non me ne volere, Fate, ma preferisco non incontrare altri Segugi di LavaProfonda se possibile. » aggiunse, sfregandosi con fastidio il braccio smaciullato dal simpaticissimo cucciolo. « Però... »
S'illuminò: riacciuffato lo zaino con un agile - agile? ma neanche a parlarne!! - movimento, vi frugò lo stretto necessario per estrarre con soddisfazione pura due oggetti metallici dall'aria sinistra e farli roteare una singola volta fra le mani. Avanzando con passo sorprendentemente brioso, si piazzò proprio davanti a Fate col sorriso d'un perfetto stregatto.
« ...una questi » sogghignò « per assicurare le funi! »
E mise nelle mani di Fate due rampini da assedio.
Incredibile cosa esce fuori dallo zaino di certa gente, nevvero?~
« Qm ReportIstruzioni » Potete seguire il consiglio di Godrik oppure no, la scelta stà a voi, e ci saranno cambiamenti nell'evolversi della trama a seconda della scelta effettuata.
...come sarebbe a dire, 'vogliamo sapere quali'? Ma è una sorpresa, eh!
Turni » liberi.
Zaino di Godrik » Funi da scalatore (m. 10, m.10, m. 10), scala di corda (m. 15),rampini (n. 2), repellente per insetti e zanzare (flaconi31,5), lozione solare a protezione 60 (boccette10,5), stracci da usare come custodia per Dark Armour, lampada oscurabile, scarponi da rocciatore, attrezzi da cucina, sale, bastone da escursionista (solido, con punta in acciaio per un appoggio migliore), cambio d'abiti completo e leggero, cioccolata, Whisky Incendiario (bottiglia 1), pepe (sacchetto 1).
Cambio » Due rampini dati a Fate.. -
Daligar.
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Il numero quattro si tirò su e prese lo zaino. Il numero cinque era stato abbastanza rapido ad andare dall'altra parte a fissare la corda ed ora toccava a loro andare dall'altra parte.
"Pronto?"
chiese al numero sei, ma la domanda gli parve subito stupida e la risposta scontata.
Fissato il capo della corda si aggrappò ad essa e verificò che reggesse. Non sembrava dare problemi.
Buttò un altro occhio a Godrik prima di aggrapparsi alla corda con braccia e gambe e tirarsi verso l'altra parte, piano e stando attento a non mollare mai la presa.SPOILER (clicca per visualizzare)Ok, va bene é un post orrendo lo ammetto. Ma non avevo voglia di aspettare ancora. Forza, riprendiamo la marcia!. -
Boss.
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Respirò a fondo, battè le palpebre una, due, tre volte; gli pareva di avere dormito fino ad allora, camminando come in trance e senza battere ciglio. L'ultima cosa che ricordava ero lo scontro cruento con i mastini infernali - o qualunque fosse il loro nome scientifico - e poi il vuoto. Tornò in sè ad un passo dal precipizio, arrestandosi bruscamente. Alcune pietruzze rotolarono lungo il ciglio del crepaccio, precipitando verso il fiume di lava. E dire che per poco non le aveva seguite!
Ad ogni modo, confidava che i compagni non si fossero accorti di nulla; forse lo avevano creduto semplicemente assorto nei suoi pensieri, nonostante gli accadesse ben di rado. Bastò tuttavia l'odore acre dell'aria di Geisine per strapparlo bruscamente agli ultimi pensieri, riportandolo alla realtà. Una realtà fatta di speroni di roccia aguzza, vapori bollenti e torrenti incandescenti. E bestiacce come quelle che avevano tentato di fare loro la festa poco tempo prima. O almeno, gli sembrava che fosse passato poco tempo... eppure, anche se non lo dava a vedere, si stava preoccupando: quella appena accadutagli era cosa da considerarsi ben lungi da normale, e bastevole di per sè a dargli ben più di un pensiero. Meglio non perderci il sonno, però. Se il problema si fosse ripresentato, se ne sarebbe occupato a tempo debito. Non allora, e non lì. Scuotendo il capo come ad allontanare quei cattivi pensieri, si preparò a imitare Daligar e compiere la breve traversata.. -
.} Qm point: sir Richard Galwain ~
Giorno 4« G-giuro... che se ne esco vivo... ti ammazzo! » biascicò Jerome Derangle, reggendosi strenuamente alle corde.
Galwain rise debolmente, puntellando meglio i piedi contro la roccia, e tirò.
Un tiro, venti centimetri.
Un tiro, venti centimetri.
Un tiro, venti centimetri e un ciuffo di capelli.
Un altro tiro, e la testa di Jerome fece capolino dall'orlo dello strapiombo.
« Non sei... contento? » mugugnò Richard, tirandolo su. « Se non avessi pensato alle corde... cavolo, quanto pesi..! ...ora tu saresti leggermente... flambé. »
« Sarei stato... decisamente più contento.... se il ponte di roccia non si fosse dissolto sotto i miei piedi. » grugnì Jerome, fulminando il compagno con un'occhiataccia più rovente della lava sotto di lui. Però la mano che Richard gli porse la prese eccome.
« E dove.... sarebbe stato il divertimento.... allora? » replicò Galwain, gioviale e ansante.
« A quest'ora.... a bersi una... una tazza di the, immagino... come dovremmo fare noi... invece di stare qui... » ansimò Jerome, spompato. « Te lo ricordi... com'è? ...starsene seduti in veranda, tranquilli tranquilli... senza fiumi di lava o branchi di Segugi... »
Richard tossì una risatina. « Se me lo avessi detto prima... avrei portato con me... una teiera! »
Jerome lo guardò strabuzzando gli occhi, come un pesce palla. Richard lo guardò, e fu troppo:
si accasciò al suolo e iniziò a ridere - incontrollabile, incontenibile!} Qm point: sir Richard Galwain ~
Giorno 5« Mio Dio... » sussurrò Derangle. « E questo è...? »
Richard Galwain sogghignò piano.
« Jerome, amico mio... benvenuto sul fondo dell'Inferno! »} Qm point: Ragno ~
Giorno 5« Favoloso... »
- sospirò, trovando inadeguate le parole -
« ...davvero favoloso. »
E, invero, lo era.
Oltrepassato l'abisso, lo stretto e impervio sentiero per capre che li aveva fatti penare per tutto il giorno conduceva fin lì, su un pianerottolo antistante il fiume di lava e prospiscente una gigantesca muraglia di basalto ornata di granito nero, oscura e spettrale come la Morte stessa, così ciclopica da nascondere ogni luce eccetto il bagliore rossastro alle loro spalle e un bianco tremulo, sporco. Dietro di loro, pallide ombre offuscate.
Il resto, buio piceo.
« Guardate » disse, e, accesa una luce della sua perniciosa Oscurità, la spedì ad illuminare gli oscuri anfratti sopra l'alta architrave. Ivi stava scritto:
I n f e r n u s
« Non era "lasciate ogni speranza, voi ch'entrate"? » domandò Godrik, leggermente perplesso.~
« Qm ReportIstruzioni » Prima di tutto, gentiluomini, vorrei congratularmi con voi: arrivare fin qui era nel migliore delle ipotesi un'impresa ardua. Vorrei solo potervi dire che il più è fatto... ma temo di non poter dare altre indicazioni finché non varcherete la soglia e scoprirete di persona cosa vi attende.
Turni » liberi.
Note » Un -5% in meno al mana per la stanchezza a tutti.
Zaino di Godrik » Funi da scalatore (m. 10, m.10, m. 10), scala di corda (m. 15),rampini (n. 2), repellente per insetti e zanzare (flaconi31,5), lozione solare a protezione 60 (boccette10,25), stracci da usare come custodia per Dark Armour, lampada oscurabile, scarponi da rocciatore, attrezzi da cucina, sale, bastone da escursionista (solido, con punta in acciaio per un appoggio migliore), cambio d'abiti completo e leggero, cioccolata, Whisky Incendiario (bottiglia 1), pepe (sacchetto 1).. -
Boss.
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Fischiò, fingendo meraviglia. O esagerando quella che provava davvero: si erano venuti a trovare in un luogo che avrebbe quantomeno messo in soggezione una persona comune. Non che loro fossero persone comuni, beninteso. Eppure...
“Ah. Fate?” Si volse, incontrando il suo sguardo vacuo e assente – in apparenza.
“Ti ascolto”, gli rispose prontamente la bambola. “Correndo il rischio di sembrare offensivo, Fate, ti comunico che non è più necessaria la tua presenza qui. Ti siamo tutti riconoscenti per il prezioso aiuto che ci hai fornito, ma non sappiamo cosa si celi oltre questa porta. Se dovesse succederci qualcosa, voglio che almeno uno torni indietro ad informare gli altri.”
Il ragazzo con il completo bianco annuì con il capo, comprendendo al volo. Un istante si era congedato dal gruppo e stava tornando indietro lentamente. Rain, guardandolo scomparire nel buio, sperò davvero che non accadesse loro nulla di male. Sapete com'è, l'istinto di autoconservazione.
Alzò lo sguardo verso l'ingresso e la scritta che vi campeggiava, rivolgendosi poi a Godrik.
“Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.*”
Commentò, ed entrò dalla porta, lasciandosi alle spalle l'eco di una breve e composta risata - e, ne era sicuro, una certa espressione incredula da parte del Von Tabark. Imperdibile.SPOILER (clicca per visualizzare)* Rain proviene dalla nostra epoca.. -
Daligar.
User deleted
Arrivarono davanti ad una porta. Rain ordinò al numero cinque di andarsene. Ma...?! Rain?! A quanto pareva era ancora presente lì con loro. Il ragazzo per un momento aveva dubitato della cosa, non sentendolo parlare per tutto quel tempo. Però avrebbe potuto rimandare lui indietro, no?!
Scosse la testa per cercare di allontanare la stanchezza e si asciugò gli occhi dal sudore. La Testa ed il numero sei sembravano degli automi che camminavano e camminavano. Solo lui era stanco?
Lasciò perdere ogni cosa, anche pensare lo stancava, e si apprestò a seguirli, senza dire una parola.. -
.} Qm point: Ragno ~
Giorno 5Espressione 'incredula'?
No, lui non era incredulo.
Sbigottito, semmai.
« Ma guarda tu... » sussurrò, e seguì
~
Dentro, il buio.
Totale, assoluto, incontrastato, denso e opprimente com'erano le muraglie viste dall'altra parte: a ragione i suoi compagni si erano arrestati poco oltre la soglia, rimanendo nello stretto cono di luce lavica che faticava a squarciare il velo di tenebre. Borbottando qualche parola sull'opportunità di trovarsi un visore notturno, il Nessuno creò nel palmo della mano un piccolo fuoco fatuo di energia Oscura e lo lanciò in alto: quello salì, salì, salì ancora... e non trovò mai il soffitto. Xord Gik lo fece arrestare ad una trentina di metri d'altezza, poi ne avvampò la luce fino a rischiarare il salone.
Ciò che videro fu...
« ...una scacchiera? » sussurrò.
Grande e maestosa, incisa sul pavimento di una cavità che pareva estendersi all'infinito sopra e ai lati, mentre oltre i giganteschi quadrati incisi di onice e alabastro non v'era che un abisso culminante in un nulla che faceva impallidire quello sopra le loro teste. Nel mezzo, disposti fra casella e casella, rovine garguantesche e pezzi di roccia distrutti.
Serrò gli occhi.
« Questa storia non mi piace. »~
« Qm ReportIstruzioni » Un ostacolo c'è, ma al momento non sapete quale. La strada passa per la scacchiera, a meno che non vogliate tentare la strada lungo l'abisso o sorvolarla in qualche modo, e per il relativo enigma.
Turni » liberi.. -
Daligar.
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Si fermò dietro i suoi compagni e si sedette per terra. Lo sgomento generale per essere arrivati davanti ad una scacchiera che confinava con il nulla più assoluto fu provvidenziale. Si sedette, prese un biscotto dalle cibarie e inizio a sgranocchiarlo. Era la Testa quella che doveva prendere la decisione finale e lui non aveva idea di cosa dire o fare. Risultato: non fece e non disse niente.
SPOILER (clicca per visualizzare)Nel dubbio non faccio niente.. -
.} Qm point: Ragno ~
Giorno 5« Possiamo rimanere a parlare per tutto il giorno senza risolvere niente. » disse atono, massaggiandosi il mentio con una mano. « Non sento magie su questa roccia, ma potrebbero essere occultate - e questo non esclude trappole non magiche, comunque. Non c'è modo sicuro di passare senza camminare sopra le mattonelle... » -sbuffò- « ....il che è precisamente il modo più semplice per capire di che razza di trappola si tratta. Vado io. » aggiunse, quasi in ripensamento.
Quasi.
Molto quasi.
Fece un passo avanti, apparentemente indifeso ma avvolto da strati e strati di magia protettiva, poi un'altro e un'altro ancora.... finché mise un piede sulla scacchiera.
Il mondo finì in quel preciso istante.
~
...e arrivò dall'altra parte.
« Strano. » commentò, sorpreso. « Non è accaduto nulla. »
Si sfregò inconsciamente la tempia con una mano, pensieroso.~
« Qm ReportIstruzioni » Chi di voi ha un auspex ha percepito l'aura di Xord Gik azzerarsi per un secondo. Lui è in perfette condizioni fisiche e non si è accorto di niente. Oltre a ciò, non avete modo di sapere se è successo qualcosa.
Turni » liberi..
[GR] Là dove nessuno è mai giunto prima
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