Elder Skin

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    I tre in cerca di lavoro avevano ottenuto ciò che tanto bramavano, ed il suo compito era dunque concluso.
    L'incaricato abbasso leggermente il capo mentre i nuovi mercenari uscivano dal locale, rimirandosi con ostentazione le mani scarne e le dita fin troppo lunghe e sottili per essere normali, intrecciate come fossero le zampe di grossi,
    orrendi ragni albini in lotta tra loro.

    Solo quando fu certo che nessuno più fosse presente nel locale, l'uomo si alzò, raggiungendo la seconda delle due porte della stanza, sparendo nel corridoio che stava oltre quella, in silenzio.

    Due minuti più tardi, da quella stessa porta fece il suo ingresso un ignaro ed autentico burocrate della Corporazione Basadoni, proprio l'individuo che la gilda aveva messo in quell'ufficio per dispensare lavori ai mercenari:
    un uomo di mezza età dalla carnagione olivastra e dai folti capelli ricciuti e neri.
    Si sedette sorridendo, posando accanto a se una tazza fumante di the nero, prima di rimanere immobile, ed attonito;
    le sue carte, le sue cose erano state spostate : nulla era come l'aveva lasciato.
    Ma nella stanza non c'era nessuno, e niente mancava all'appello.

    L'uomo si guardò attorno, inquieto.

    [...]

    Fuori, nel vicolo, giaceva scompostamente a terra tra i rifiuti quello che un tempo era stato un essere vivente: ora era solo un cadavere, immondizia tra la tanta abbandonata in quel viottolo deserto avvolto dal tanfo e dall'oscurità.

    Il corpo scheletrito era ricoperto da abiti nuovi - un perfetto completo da uomo del deserto, completo di turbante- e le mani dalla pelle candida tirata sulle ossa, avevano dita lunghe, come zampe di giganteschi insetti.
    In un lento crescere, la casacca del morto si stava gonfiando sulla schiena, lacerandosi con uno strappo prolungato e viscido; non era stata solo la stoffa a lacerarsi, ma anche la carne del cadavere.

    E dal buco emerse qualcosa.

    Qualcosa di piccolo, oblungo, come un grosso scorpione, una scolopendra. Decine di zampe sottili che sorreggevano un corpo bulboso, nero come la notte, nero come l'oscurità del vicolo, e altrettanto maligno.
    Senza un rumore, l'abominio si era mosso, svanendo tra i rifiuti.
    Meno di un istante, e di lui non c'era più alcuna traccia.

    Җ

    E' l'alba di un nuovo giorno a Yasul e,mentre le prime luci del deserto si allungano fino ad incontrare i tetti e le guglie della cittadina, la vita notturna cede il passo a quella di tutti i giorni, con i suoi commerci all'aperto,
    tra le vie e le piazze costellate di tendoni e di ciarlatani, intenti ad imbrogliare i forestieri.

    Muovendovi circospetti nel mezzo di questa insolita Agorà, giungete infine nei pressi della vostra destinazione,
    il piazzale carovaniero; qui, tra carri ricolmi di merci e l'acre puzzo di sterco secco, vagate in cerca del vostro uomo con un unica indicazione: “non è il nostro abitante tipico, lo riconoscerete”.

    Facile a dirsi maledetto vecchio, e che le sabbie del deserto se lo inghiottano.
    Con queste parole in mente e dopo quasi un ora a vagare senza risultati, state ormai per desistere;
    ma poi, ecco che lo vedete.

    Un umanoide dalla carnagione bronzea e la corta zazzera di capelli bianchi giace appoggiato ad un lato di un carro; due occhi grigi posti su un volto lungo ed affilato vi scrutano e, solo ora comprendete realmente le parole del vecchio:
    l'essere è una sorta di umano bestiale, il cui volto è incorniciato da due basette molto curate, che si estendono fin sotto la vita.
    nella parte inferiore del corpo, potete ammirare un paio di zampe artigliate dalla folta peluria, che sorreggono la figura slanciata avvolta in abiti di foggia orientale e, a terminare questo bizzarro quadro è una lunga coda albina, la cui parte terminale appare scagliosa, quasi ossea.

    Muovendo pigramente avanti ed indietro quest'ultima in un movimento ondulatorio, l'uomo(?) estrae una pipa da una tasca e se l'accende, per poi riportare lo sguardo sulle vostre persone.
    In un gesto quasi strafottente, egli buffa una coltre di fumo grigio e puzzolente che pervade l'aria stantia.
    Di sicuro, non ne avete visti molti in giro così.



    QM Point
    Bene signori, ringrazio dae per la collaborazione :3 ora inizia la quest vera e propria ;) qualora non vi fosse ben chiara la descrizione del nostro uomobestia, in spoiler trovate la sua immagine :3 a voi la palla ragazzi.
    SPOILER (click to view)
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  2. Xanxus.
     
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    Non sapeva dare una spiegazione precisa alla geneaoligia di Endlos, l'origine di ogni razza.
    Nel suo universo, quello normale, quello dove vige una distinzione umano-animale che controlla tutto ed a cui tutto sottende, ogni bestia è la naturale evoluzione di qualche caratteristica insana che si è sviluppata per varie ragioni. Oppure entrava di mezzo l'evoluzione, o circostanze uniche e particolari.
    Ma quando vide quell'uomo topo, si chiese perchè un uomo avesse provato il bisogno di accoppiarsi con un topo.
    Si, ricordava le parole che gli avevano detto, rammentavacome quel vecchio avesse sottolineato come distinguere il soggetto dai passanti sarebbe stato facile. Ma lì si rasentava il ridicolo.
    Non che si concedesse il privilegio di essere irritato. Sarebbe al più stato infastidito dall'essere così in mostra, nel parlare con quel... coso.
    Deidentificabile.
    Malabestia?
    Incrocio?
    Ormai lo stava delineando come un pensiero da ignorare. Meglio concentrarsi solo sul suo lavoro. Avere un lavoro da finire è il più grande sogno che potrebbe avere un uomo, e lui poteva solo farlo bene. Era scritto sul suo biglietto da visita.
    Gli si avvicinò con le mani in tasca e la giacca che si sollevava col vento polveroso del deserto. La cravatta ormai girava intorno al suo collo come un piccolo cappio nero. Non aveva voglia di spostarla, era stata una brutta giornata per tutti e sapete come vanno le brutte giornate. Ti levano la voglia di fare quel che ti serve per vivere. Non respireresti neanche, se non ti venisse naturale.
    I suoi occhi parvero più sottili, mentre parlava a quel tipo.
    «Sa dirmi... di che colore è il primo sole a Yasul?»

     
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  3. Hawk.
     
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    Quando qualcuno ti dice: " Sì tranquillo è facile lo troverai senz'altro ora ti spiego io", e tu invece non lo trovi?
    Un Classico.
    Un Classico in pieno stile. Proprio quello che capitò ad Hawk e ai suoi due colleghi di sventura.
    Un'ora di cammino, o giù di lì, per quella giungla fatta di bancarelle e venditori ambulanti e del tizio strano che a detta del vecchio li attendeva, neanche l'ombra.
    Neanche a parlarne.
    Già, perchè durante il perlustramento non osò volare nemmeno una parola.
    Il tipo di nome Xanxus sembrava somigliargli sempre più, cupo e silenzioso, con un broncio stampato in viso da far girare le scatole anche a chi lo guardasse soltanto per un secondo.
    E Black Phanter, sembrava meno loquace del solito.
    Cavoli suoi, pensò.
    Ed Hawk, lui non ha bisogno di commenti. Lo si conosce, ormai.

    Finalmente, dopo tanto cercare, ecco che lo trovarono.
    E si, quel vecchio ci era andato proprio leggero, dicendo che quel tizio non era un tipico abitante del luogo.
    No, quell'essere probabilmente non era un tipico abitante di nessun posto.
    Mentre Hawk rimase per qualche istante attonito, fissando l'uomo(?) nel tentativo di capire cosa diavolo fosse, Xanxus gli pose la domanda con la quale avrebbero capito se era quello, il tipo che aveva nominato il vecchio.

    Il cecchino sperò che fosse lui. Non avrebbe sopportato, la vista di qualcuno ancora più strano.
    Sì, aveva fatto dell'ironia o, almeno, l'aveva pensata.
    Roba da non credere.

     
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    Il girovagare tra i fiumi di persone mi fa tornare di pessimo umore, peggio ancora non c'è nemmeno un ragazzino da cui farsi accompagnare in questo dedalo di mercanzie.
    Annoiato seguo i miei silenziosi compagni fino al ritrovamento della persona più particolare all'infuori di me, se io appaio come una macchia nera nella folla allora l'individuo avvicinato da Xanxus è una macchia bianca.
    Probabilmente una malabestia o il risultato di una mutazione, l'individuo è praticamente l'unico non umano che ho visto all'interno della città, le probabilità di errore sono scarse ma il fatto mi incuriosisce.
    A Sequerus la popolazione si distingue per la caratteristica pelle rossa ma qualunque viandante, indipendentemente dalla razza, passa inosservato in quel luogo multietnico, qui invece si scorgono sono persone che vestono abiti tipici delle popolazioni del deserto e che hanno una scura pelle olivastra.
    Strano per una grande città con un ricco mercato non avere presenza di viandanti provenienti da terre più lontane; una curiosità su cui indagherò a incarico completato.
    Per ora mi limito a fiancheggiare i miei due collaboratori e ad attendere una risposta da quello che spero che sia il nostro contatto.

     
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    «Sa dirmi... di che colore è il primo sole a Yasul?»
    Appena vi palesate, le labbra del vostro interlocutore si schiudono in un principio di sorriso e, davanti a voi si staglia la più bizzarra chiostra di denti a cui avete mai avuto modo d'assistere: di uomo, animale, rozzi, fini, affilati e squadrati; denti d'ogni sorta albergano nella bocca del piccolo uomo roditore, dando vita ad uno spettacolo a dir poco offensivo per lo sguardo.
    Se si è ricchi d'oro mio signore, ma se si è poveri...
    uno schiocco della sottile lingua vermiglia sull'arcata superiore,
    produce un rumore secco, quasi di pregustazione.
    Se si è poveri...non si può sperare che in un tramonto rosso.
    Vi fissa uno ad uno, con fare malizioso, mentre la coda continua a tracciare
    linee arcuate sulla sabbia ai vostri piedi.
    Chissà alla fine di questo viaggio, in quale categoria vi ritroverete voi.
    Detto questo, accenna un mezzo inchino al vostro indirizzo, per poi riporre la pipa.
    Il Mio nome è Iotun e, da questo momento, sarò la vostra guida e,
    se non avete nulla in contrario, potremmo salire sul carro e cominciare ad avviarci,
    di sicuro avremmo modo per approfondire la nostra conoscenza.
    E con un singolo fluido movimento, l'uomo ratto atterra sulla cassetta di un vecchio carro carovaniere, apparentemente consunto dal tempo.

     
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  6. Xanxus.
     
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    Quel topo aveva la lingua lunga ed un parlare poetico.
    La sua Fame sentivala sua voce e sembrava impazzire. Era la preda più facile che potesse trovare davanti a sé in quel momento, e sembrava abbastanza irritante da meritare una brutta fine.
    Ma gli serviva.
    Siamo nati per sopprimere i nostri istinti. Diventiamo nevrotici e ci giochiamo la salute per questo. Tutto perchè nasciamo umani.
    Giocò una parte della sua sanità mentale e arrestò la sua voglia omicida.
    Si convinse che salire su quel carro fosse la cosa giusta. Gomito sul bordo, sguardo sull'esterno. Degli altri sapeva tutto quel che serviva. Come difendersi se lo avessero attacato, come ucciderli se ne avesse avuto bisogno.

     
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  7. Hawk.
     
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    Tante, forse troppe parole.
    Quel topastro bianco iniziò a blaterare facendo capire ai tre mercenari di aver trovato la persona che cercavano.
    Si offrì, proprio come aveva detto il vecchio, di fare loro da guida, mostrandosi desideroso di approfondire la loro conoscenza.
    Patetico, patetico e scontato.
    Ma d'altronde, cosa si poteva pretendere da lui.
    Era un topo.
    Hawk con un balzò salì sul carro, sedendosi a braccia conserte dal lato opposto a quello di Xanxus, guardando fisso davanti.
    La missione avrebbe finalmente avuto inizio e per il cacciatore, semmai qualcuno glielo avesse chiesto, la pacchia era durata anche troppo.
    Decisamente.
    Ora... bhe ora voleva soltanto un pò d'azione.

     
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    La malabestia che si sta di fronte (sempre che sia una malabestia) risponde correttamente alla domanda posta dal mio collega e ci invita ad iniziare il nostro viaggio sul suo solido carro sfregiato dalle intemperie, come un vecchio guerriero ricoperto di cicatrici, ma ancora robusto.
    Con un agile balzo salgo sul messo e mi avvicino al conducente presentatosi con il nome di Iotun.

    "Piacere di conoscerti, io sono Kizan.
    A che categorie ti stavi riferendo prima?"
    Chiedo incuriosito alla nostra guida; il nostro lavoro sembra quasi più una gara per nominare il miglior gruppo di cacciatori...

     
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    Iotun accettò di buon garbo la compagnia in cassetta del nuovo venuto, sorridendo di sbieco alla sua domanda.
    Mio caro Kizan, ma è ovvio...!
    Chiocciò al suo indirizzo, mostrando la chiostra di denti disuguali che celava tra quelle labbra sottili e flessuose.
    Tra quelli che vedranno, un sole d'oro...
    la coda frustò pigramente l'aria, per poi ripiegarsi attorno al suo possessore
    ...o uno rosso sangue.
    un pausa.
    E credimi quando ti dico che, è nell'interesse di tutti noi essere nella prima ipotesi.

    Җ

    Mano a mano che proseguite, vi lasciate ben presto alle spalle i contorni urbani della caotica Yasul, mentre il paesaggio intorno a voi va inesorabilmente degradandosi sotto ai vostri occhi: i sentieri netti e precisi delle fulgide vie carovaniere affogano nella polvere del deserto, solo le scabre rocce roventi si ergono dal suolo in sostituzione delle succose palme da datteri e, tra voi comincia a stringersi l’assedio del più grande nemico che abiti lo Yuzrab: il Caldo, che aleggia su di voi come il presagio di un avvoltoio.

    Implacabile e paziente, il calore che traspare dai laghi di vetro -generatisi dai processi di trasformazione che interessano la sabbia rovente- si rivela l'avversario più pericoloso che esista in questi luoghi sperduti e brutalizzati dall’abbattersi violento dei raggi del sole: con estrema flemma -un centimetro dopo l'altro, un grado dopo l'altro-, egli abbatte le sue prede, fino a farle crollare inermi tra le braccia del deserto. Per sempre.

    Con queste certezze nel cuore avanzate tra le dune, forti dell’esperienza e della preparazione del vostro apripista che -con fare sicuro- si muove tra le pieghe sempre uguali di rena dorata, fermandosi ogni tanto solo ad annusare l'aria o a tendere le orecchie, in cerca di chissà quale traccia in quel vasto e vuoto silenzio tombale.
    D’ un tratto -però- la guida pare fermarsi, e la sentite imprecare a denti stretti.
    Pare che c'abbiano già raggiunto.

    Iotun non vi fornisce spiegazioni si sorta; solo, s'accinge a frugare con la mancina al di sotto della cassetta del guidatore, estraendovi una balestra d'osso grezzamente intagliata, mentre con la rimanente, tira le redini nell'intento di calmare la coppia di rothe desertici stranamente inquieti.

    Speravo in un terreno più favorevole.

    Come a voler dare maggior concretezza a quelle sue parole, le dune attorno al carro paiono gonfiarsi minacciosamente, e -tra le piccole cascate di sabbia- riuscite ad intravedere il rilucere di diversi corpi scagliosi, che s'intrecciano e si dividono di continuo, stringendo sempre più il cerchio attorno a voi.
    Siamo circondati.





    QM Point
    Allora, notizia ansa dell'ultimo minuto: cosa sono i rothe? i Rothe sono delle particolari specie di bue muschiato dalla pelliccia particolarmente fresca e dalla corporatura decisamente massiccia. Sopportano in maniera eccelsa il caldo e, in media, sono mansueti. Bene, ora sapete cosa avete apposto dei cammelli :3.

    Detto questo a voi la parola signori ;3.
     
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  10. Xanxus.
     
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    Quando viaggi per il deserto ci sono desideri che non puoi permetterti d'avanzare.
    Aria condizionata.
    Un sedile comodo. Carta igienica con i controcazzi.
    Un panorama che non sia monotono. Ripetitivo. La perenne ed infinita distesa zafferano di polvere e polvere e polvere. Forse riuscirai a distinguere due dune tra loro, ma non potrai mai sperare di farlo senza impazzire. Forse potrai non sentirti schiacciato da quella grandezza, ma non sempre un panorama del genere può lasciarti vivo.
    Forse potrai urlare, ma in un posto del genere nessuno potrà udirti.
    È per questo che sempre più gente, ultimamente, si sposta in posti del genere. È per provare l'emozione che nelle loro città disordinate e routinarie non proverebbero mai. L'inevitabile sfida contro sé stessi. Il non avere altre speranze se non quelle poste nella propria forza.
    Probabimente se erano lì era anche per quello. Il piacere di giocarsi la vita in maniera stupida. Potevano sopravvivere in mille maniere diverse, ma avevano scelto questa.
    Correzione, quindi. Se erano lì era solo per quello.
    E non c'è da stupirsi, dunque, se quando vide quelle dune muoversi come onde ed impazzire come alta marea si sentì come risvegliato da un fastidioso torpore.
    Qualsiasi cosa fossero quegli esseri, gliene fu grato.
    Qualsiasi cosa fossero quegli esseri, erano nel pieno del suo elemento.
    Non gi importava cosa dicesse la loro guida. Per quel che gli riguardava, lui non poteva desiderare terreno migliore.

     
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  11. Hawk.
     
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    Sabbia, sabbia e polvere.
    Gli occhi del cecchino non videro che questo da quando iniziarono il viaggio a bordo della carovana.
    Ormai la città di Yasul era lontana ed aveva lasciato il posto al deserto.
    Un deserto arido e afoso, costellato qua e là soltanto da qualche roccia rovente.

    Ad un tratto Iotun si fermò di scatto, facendo capire ai tre mercenari che qualcosa non sarebbe andata come lui aveva preventivato.
    Di punto in bianco le dune intorno al carro si gonfiarono per poi sgonfiarsi di colpo, per palesare al cospetto dei quartetto degli esseri tanto strani quano inaspettati.
    Un branco di animali(?) li aveva circondati e, a giudicare dalla loro espressione, non li avrebbe lasciati passare.

    La guida estrasse prontamente una balestra, segno che se avessero voluto proseguire, avrebbero dovuto sbarazzarsi di quelle "cose".
    Si alzò in piedi, le mani che carezzavano dolcemente le impugnature delle Storms, nascoste dal cappotto che era soltanto appoggiato sulle sue spalle.
    Sguardo glaciale, quanto le parole che lo seguirono a ruota.
    « Dobbiamo farli fuori? »

     
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    La risposta della nostra guida mi spinge verso altri interrogativi ma dalla sua espressione deduco che non ne ricaverò niente insistendo, lo scoprirò da me quando vedrò uno dei due soli.
    Trascorro il resto del viaggio sonnecchiando in un angolo del carro sotto il riparo del mio mantello, si suda è vero ma si evitano le scottature.
    Quando ci fermiamo e il cocchiere ci mette in guardia esco dalla mia nicchia scendendo dal fianco destro del carro con un agile balzo per poi schioccare le vertebre della schiena con un sospiro di soddisfazione.
    Oggi non sono proprio dell'umore giusto...
    Ma Lei si, Lei è sempre dell'umore giusto.

    "Iotun, dato che sapevi che ci stavano seguendo per caso sai anche come si ammazza questo schifo?"
    Chiedo alla nostra guida osservando la massa strisciante che si agglomera e si spezza di continuo mentre avanza verso di noi.
    Un po di movimento mi farà bene, spero di non doverne fare troppo.

     
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  13.  
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    «No!»
    L'urlo di Iotun si mozzò in gola nell'attimo in cui, sicuro di se, la malabestia saltò giù dal carro:non appena Kizan posò piede sul soffice terreno sabbioso, questi parve gonfiarsi innaturalmente,svelando un enorme testa scagliosa - quasi un metro di larghezza - sorgere esattamente al di sotto dell'umanoide.
    Un singolo colpo di vertebre da parte dell'ofide e, quasi fosse una piuma, l'uomo pantera si ritrovò brutalmente scagliato in aria, pronto per essere fagocitato dalle enormi fauci che si erano appena spalancate al di sotto della sua persona,
    al suo malaugurato ritorno verso il terreno.
    « Dobbiamo farli fuori? »
    «Tu che dici?!»
    Fece appena in tempo a digrignare la risposta tra i denti che, da ognuno dei quattro punti cardinali, onde di pulviscolo sabbioso s'innalzarono violente, attraversate da altre mostruosità simili a quella appena sorta:il loro obiettivo era il carro e se l'avessero distrutto, la morte li avrebbe raggiunti.
    Se sotto forma di serpente o di deserto, poco avrebbe importato.



    QM Point
    Bene signori :3 Chi ha mai visto tremors, sa esattamente quanto sia brutto trovarsi dei cosi che nuotano nella sabbia come i pesci nel mare. E voi vi trovate nella stessa situazione, spero sia chiaro che, se il carro viene distrutto, avrete seri problemi a tornare sani e salvi dal deserto ;3.
    Piccola nota per Panther: sei stato fisicamente scagliato in aria,
    pronto per essere ingollato come una nocciolina. Al Volo. Tieni conto della difficoltà di coordinare la propria posizione quando si è senza una base d'appoggio e auguri ;). Ah già, ti trovi a circa un sei metri d'altezza ora.
    A voi ragazzi e buon divertimento
     
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  14. Xanxus.
     
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    Qualcuno gira con un mostro nel cuore senza rendersene conto.
    Si limita a giudicarla la forza più normale del mondo.
    -
    La sabbia si mosse come un'onda di piena.
    Il boato fece vibrare l'aria.
    I suoi capelli si mossero recisi dal vento, e per un attimo gli barve di sentire un ruggito in più aggiungersi a quello delle bestie.
    Era qualcosa che si risvegliava.
    Era la peggiore delle bestie.
    Era l'essere umano che c'era in lui.
    La sua furia si risvegliò con un ffragore che aveva del dirompente e che solo lui poteva sentire. La sua rabbia percorse ogni vena gonfiando i muscoli. Le sue cicatrici ora non facevano più male. Ora era il deserto e ciò che era nel deserto e ciò che vi viaggiava su.
    Ora era tutto ciò che potevano sperare per sopravvivere.
    -
    Tese semplicemente la mano veso una delle bestie in movimento.
    Avrebbe perso un po' di energie, ma avrebbe anche avuto tutto il tempo del mondo per recuperarle.
    Il tempo di vedere i movimenti. I vuoti nella sabbia. Le pulsazioni. Capire dove fosse.
    Poi strinse.
    La pressione intorno una di quelle bestie sarebbe cresciuta all'improvviso. Preso possesso della sabbia che la circondava, sarebbero state trapassate da parte a parte da un unico colpo secco, come se una spada composta unicamente di polvere ne attraversasse la corazza al centro del petto. Un modo rapido per far fuori la prima delle bestie.
    E forse dopo avrebbe anche perso tempo per aiutare gli altri. Se gli si fossero stati utili, almeno.


    CITAZIONE

    PP 90/100

    Medio: con il controllo della sabbia, si è creata una lama di questo elemento con l'intento di farle trapassare la prima delle bestie.


     
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    La monotonia della mia esistenza svanisce dalla mia mente e si trasforma in stupore.
    L'urlo della nostra guida non giunge alle mie orecchie soffocato dal frastuono dell'enorme verme che spunta da sotto i miei piedi spingendomi in aria scaraventando sabbia ovunque.
    Nemmeno con i miei sensi sono riuscito a percepirlo e ora sto precipitando dritto nelle sue fauci senza punti d'appoggio da poter sfruttare, ero talmente svogliato prima e ora, alcuni secondi dopo, sono pieno d'adrenalina. Ci sono ancora mostri in grado di mettere in pericolo la mia esistenza, io che sono sempre sopravvissuto a ogni catastrofe, ad Adam, al Maelstrom, nell'Arena Nera.
    Non morirò certo contro un verme troppo cresciuto, la Luna non mi ha ancora chiamato, la mia ascesa giungerà sotto la luna rossa e non è questo il momento.
    Invoco gli spiriti minori della natura servitori di Madre Terra ed essi mi porgono il loro aiuto.
    Nella mano destra si manifesta un dardo infuocato che scaglio nelle fauci aperte del wyrm mentre con la mano sinistra evoco dei rampicanti dal terreno che si allungano nell'aria a cingere il mio braccio e mi attirano verso il terreno alla mia sinistra liberandomi prima dell'impatto cosicché rotolo a terra attutendo la caduta con una capriola.
    L'atterraggio non è dei migliori ma le mie robuste ossa assorbono l'impatto senza gravi conseguenze.
    Affondo gli artigli nella sabbia per smettere di scivolare e mi volto verso la mia nuova preda digrignando i denti emettendo un ringhio sommesso.
    E' bello sentirsi vivi.



    SPOILER (click to view)
    Status: Lievi perforazioni al braccio sinistro e lievi danni da botta.
    Energia: 100% - 20% = 80%

    Figlio della Luna
    Kizan è un muta forma, un mannaro, un figlio della Luna. Umani legati al mondo degli spiriti, esseri incompleti scissi tra due realtà, maledetti dalla Luna. Eppure essa dona loro diversi doni per chi accetta la propria natura. Dopo quasi due secoli passati a sfuggire alla propria dannazione Kizan è finalmente riuscito ad entrare in contatto con l'essenza stessa della Luna [qui] e a conciliare la sua duplice esistenza; il suo Io spirituale e il suo Io materiale si sono fusi in perfetta armonia e ciò gli permette di accedere liberamente ai doni offerti dalla Luna ai suoi figli e araldi. Naturalmente bisogna sempre pagare il prezzo della maledizione mentre lo spirito si fonde al corpo nella realtà materiale, quella che per gli altri è una terrificante mutazione che libera una creatura assetata di sangue per i Figli della Luna è il completamento della propria esistenza e una fonte di grande potere.
    La mutazione procede per stadi, più poteri si sfruttano dalla propria natura spirituale più il corpo muta, più la sete di sangue aumenta, più il raziocinio viene meno e si libera la Bestia. Durante le mutazioni le vesti e l'equipaggiamento indossato si fonde con il corpo di Kizan riassumendo il suo normale aspetto quando si ritorna al primo stadio.
    Il livello dello stadio corrisponde al numero di poteri attivi. I poteri sono delle passive che possono essere attivate e disattivate a piacimento senza l'utilizzo di uno slot tecnica.
    1° stadio: Lo stato normale, è la normale forma fisica e mentale del mannaro in forma umana.
    2° stadio: La Bestia inizia ad emergere seppur debolmente. L'altezza del mannaro è incrementata di 20 cm e il suo peso di 15 kg; la pelliccia cresce leggermente sulle braccia, la schiena, il torace e il volto che assume una fisionomia più bestiale come l'allungamento dei canini. Il raziocinio umano è ancora presente ma l'autocontrollo inizia a venire meno.

    Lista dei Doni:
    -Pelle di Pietra: La pelle di un mannaro è incredibilmente resistente, il dono della Luna che proteggere i suoi figli. Al contrario di quanto si crede comunemente l'argento non ha alcuna capacità di perforare più facilmente la pelle di un mannaro irrobustita dal suo forte spirito. Quasi tutti i normali attacchi non sortiscono effetto di sorta su Kizan, la Luna ha pochi figli e non vuole che vengano uccisi, tale impresa è alquanto ardua.
    Passiva [5 pt]
    -Artigli della Bestia: Il più basilare e letale dei doni della Luna, crudeli e affilati artigli si allungano dalle dita del mannano mentre le mani si plasmano in una forma inumana. Più resistenti dell'acciaio e perennemente affilati gli artigli sono la principale arma della Bestia, certo le sue zanne sono altrettanto letali e si manifestano anch'esse all'attivazione di questo dono. [img]
    Passiva [5 pt]

    Corpo di Ferro
    Data la sua natura di mannaro Kizan possiede capacità superiori rispetto a quelle umane (che unite ai suoi perpetui allenamenti lo rendono un combattente veramente eccezionale). Egli combatte senza bisogno di alcuna arma o armatura, il suo corpo basta e avanza. Tutte e quattro le caratteristiche fisiche (forza-resistenza-velocità-riflessi) sono incrementate del 50%, grazie a ciò Kizan riesce a cimentarsi in azioni pressochè impossibili quasi con naturalezza (ma non senza sforzo), salti mortali, arrampicate impossibili, muoversi nel quasi totale silenzio, salti in alto di 3-4 metri, salti in lungo di 10 metri e azioni simili rientrano nelle sue capacità.
    Passiva [20 pt]

    Dardo Infuocato
    Kizan invoca uno spirito del fuoco in suo aiuto il quale materializza una sfera infuocata di 20 centimetri nel palmo aperto della mano dello sciamano.
    La sfera fluttua nell'aria e Kizan può scagliarla con un semplice movimento del braccio, il proiettile infuocato prosegue in linea retta ed infligge danni da fuoco alla materia (solida o liquida) con cui entra in contatto. Percorsi 10 metri il dardo si dissolve nell'aria.
    Medio [1 pt]

    Viticci Rampicanti
    Kizan è in grado di richiamare in suo aiuto la natura la quale risponde alla richiesta dello sciamano con il manifestarsi di robusti rami spinosi che escono dal terreno sotto all'avversario specificato da Kizan.
    I viticci tenteranno di afferrare le gambe del nemico per immobilizzarle ed inoltre le spine di cui sono irte infliggeranno danni lacerando la pelle del bersaglio qualora ne entrassero in contatto. Durata 1 turno.
    Medio [1 pt]
     
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