[CSV] Water Flowers

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    3,131

    Status
    Anonymous
    Il giovane dai capelli fulvi che ha incontrato al tuo risveglio ha scortato te e la tua compagna e guardiana fino al centro esatto della Cittadella di Istvàn, alle monumentali porte del maniero in pietra chiara -quasi azzurrina- che sovrasta tutta la capitale del presidio Est
    come un gigante benevolo.

    Il canto armonioso e pacificante della brezza incantata che spira nella valle dona serenità ad ogni creatura che vi sia sfilata accanto; persino le guardie sono marziali e composte, ma incredibilmente accomodanti e serene, quando vi scortano attraverso il rigoglioso giardino del Palazzo, il cortile interno, e i corridoi abbelliti da marmi, arazzi e tappeti che conducono alla Sala delle Udienze.

    Con gentilezza i miliziani e il vostro cicerone si accommiatano rispettosamente per tornare ai loro posti; rimanete soli davanti alle doppie porte, spalancate nell’accogliente gesto di un muto invito, in piedi sul tappeto rosso che conduce all’interno dell’androne monumentale...

    ...fino allo scranno di pietra sopraelevato da tre gradini di pietra, dove una fanciulla dai lunghi capelli azzurri e gli occhi blu zaffiro siede in silente attesa, con lo sguardo già pronto ad abbracciarvi e sulle labbra belle e rosse la piega morbida e dolce di un sorriso.
     
    Top
    .
  2. Frøzen
     
    .

    User deleted


    Le sensazioni che quella costruzione gli donava erano molto simili a quelle che faceva affiorare lui in chi lo osservava. Fu uno dei primi pensieri che fece il Protettore quando arrivò innanzi al maniero della Dama Azzurra e lo osservò in tutta la sua magnificenza, ignaro che fosse invece la brezza a provocarle. Quiete e serenità calmarono il suo animo depresso dai cambiamenti della sua terra natia, e gli donarono il coraggio per fare i primi passi all'interno della regale dimora della nuova protettrice di quelle terre.
    Era incuriosito come mai. Continuò a guardarsi attorno anche mentre le guardie mandate a prenderlo lo guidavano attraverso gli splendidi interni di quel palazzo. Registrò ogni più piccolo dettaglio con avidità, fino a che le guardie gli indicarono di procedere da solo oltre l'immenso ingresso di una sala altrettanto grande.
    Un tappeto rosso guidò i suoi passi, che lo portarono di fronte alla più bella creatura che avesse mai visto: una donna dai lunghi capelli azzurrini e gli occhi più luminosi di una pietra preziosa, con uno stupendo sorriso sulle labbra.
    Lotis si inginocchiò immediatamente al suo cospetto, piegandosi su un ginocchio e portando una mano chiusa a pugno sul cuore. Non osò guardarla dopo ciò, tanto era rimasto folgorato, e anche solo parlare gli costò un certo sforzo.

    « Dama Azzurra... Kalia Menethil... »
    (era persino indeciso su come appellarsi a lei!)
    « ... è un onore per me conoscere la persona che ha mantenuto la pace in questi territori che tanto mi stanno a cuore. Permettetemi di ringraziarVi e presentarmi: il mio nome è Lotis O'Shea. »



     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Il visitatore dagli occhi indaco venne avanti, percorrendo il tappeto che conduceva al centro della Sala delle Udienze con passo pacato -elegante e marziale- per poi omaggiarla del proprio rispetto -tanto nei gesti quanto nelle parole- piegando il ginocchio al suo cospetto.

    « Dama Azzurra... Kalia Menethil.... è un onore per me conoscere la persona che ha mantenuto la pace in questi territori che tanto mi stanno a cuore.
    Permettetemi di ringraziarVi e presentarmi: il mio nome è Lotis O'Shea.
    »

    Le labbra della fanciulla si schiusero in un tenero sorriso, e la testolina azzurra si inclinò graziosamente da una parte , lasciando che le lunghe ciocche chiare le danzassero attorno al volto eburneo, mentre; quando parlò, la sua voce -pura come il cristallo di rocca- suonò dolce e melodiosa come il canto dell’usignolo, e rasserenante come la voce del vento della Valle.

    « Sono lusingata dalle vostre parole, e onorata di fare la vostra conoscenza, Sire Lotis... »
    esordì gentilmente, facendo leva con le mani sui braccioli dello scranno e alzandosi con leggerezza
    « ...ma alzatevi, vi prego: non dovete ringraziarmi; le formalità non sono necessarie. »

    Con grazia, la reggente scese i tre gradini che sopraelevavano il suo seggio, perché le parve più consono stare allo stesso livello di un così illustre ospite... Illustre perché, dalle ricerche storiche che aveva effettuato qualche secolo prima -ai tempi del suo Insediamento come Alfiere-, ella ricordava di aver appreso dell’esistenza di un antico Casato nobiliare (allora già estinto), a cui le cronache riconoscevano il merito di un buon governo sulla regione di Shea.
    I documenti ponevano particolare enfasi sulla loro fama di mecenati, e...


    ...oh, ma stava divagando!
    La questione era che -con ogni probabilità- non doveva essere un caso o una mera coincidenza
    il fatto che quel giovane portasse con orgoglio e nobiltà quel cognome tipico dell’Est.
    La curiosità la spinse ad approfondire, ma il suo buon senso e la cortesia
    le ingiunsero di farlo con discrezione.


    « Il vostro nome è singolare... »
    introdusse, con voce neutra, sorridendo perché fosse evidente che l’intendeva in accezione positiva
    « Se posso... gradirei ascoltarne l’origine davanti ad una tazza di thè;
    vi sarei riconoscente se accettaste questo mio invito. »

     
    Top
    .
  4. Frøzen
     
    .

    User deleted


    Ora capiva perché il giovane Armand era così agitato quando si trattava della Dama Azzurra. La sua aura era carismatica e allo stesso tempo aveva un effetto particolare. Era riuscita a calmarlo, esattamente come la brezza prima di entrare nel maniero: che essa avesse origine dalla figura che aveva innanzi in quel momento? Non poteva fare a meno di crederlo.

    Anche quando ella parlò, comunque, Lotis non accennò ad alzare più di qualche millimetro lo sguardo; quando lei scese i pochi gradini che li separavano, però, si trovò in qualche modo costretto dalla sua educazione militare a rimettersi in piedi. Lo fece lentamente, alzando per ultimi gli occhi.
    Lei gli sorrideva - e lui non poté che ricambiare, in pace com'era. Così come non poté che accettare l'invito: non vedeva motivo di tirarsi indietro, dopotutto, ed essendo lei la nuova reggente di quelle terre era suo dovere, pensava, d'informarla. Perciò fece un cenno d'assenso del capo, piegandolo in avanti, e poi parlò:

    « Sarà un piacere per me, Dama Azzurra: la tazza di té sarà utile, la mia storia non è breve... ma nemmeno così lunga, in verità. Non vi annoierò per molto. », terminò con una risata bassa e breve.

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Acconsentendo alla sua prima richiesta, il visitatore si rimise in piedi con eleganza marziale, e gli occhi di entrambi si incontrarono nella placida laguna blu dei loro sguardi; al secondo invito della Signora, il Lord O’Shea rispose con un sorriso e un cenno di assenso del capo.

    « Sarà un piacere per me, Dama Azzurra: la tazza di té sarà utile, la mia storia non è breve...
    ma nemmeno così lunga, in verità. Non vi annoierò per molto.
    »

    « La compagnia di un gradito ospite non è mai noiosa... »
    la voce dolce della fanciulla fece eco alla risata dell’astante
    « ...specie quando consente una meritata pausa dalla corrispondenza e dai dispacci.! »

    Con un gesto aggraziato della mano l’Alfiere domandò permesso;
    con un’eloquente sguardo delle iridi di zaffiro promise che sarebbe tornata prestissimo:
    giusto il tempo di andare incontro ad un paggio -sempre in attesa dietro una tenda che immetteva su di un corridoio secondario- e consegnargli con gentilezza le sue disposizioni: allertare i servitori perché approntassero tutto l’occorrente per un thè da salotto, e inviare un messo a Palanthas.

    Pochi minuti più tardi, il Loto e la Dama Azzurra sedevano su comode poltroncine rivestite di velluto blu, davanti ad un set completo di squisite porcellane e ad un ancor più ghiotto assortimento di dolci tipici e frutta fresca, disposti in bell’ordine su di un solido tavolino di legno intarsiato apparecchiato per tre.

    Dopotutto, il seggio di Nazara era ancora in attesa del suo Custode.

    « Se posso, vi suggerirei di cominciare con la torta di mele... »

     
    Top
    .
  6. Frøzen
     
    .

    User deleted


    La risata della donna fece piegare ancora una volta le labbra di Lotis, che chinò il capo e la lasciò passare quando gli fece cenno di attendere. La vide sparire per un attimo dietro un drappo, probabilmente per dare disposizioni alla servitù dato che un attimo dopo sedeva su una comodissima poltroncina innanzi alla padrona del maniero, con in mano la sua tazza di té e in bella vista dolci e frutta.
    Una strana sensazione, a quella vista, si era fatta spazio in lui: non sapeva quanto tempo fosse rimasto nella sua Altalode, in quel piccolo squarcio di spazio-tempo creato per lui da Nirvana, ma sapeva che a rigor di logica, normalmente, un essere umano avrebbe sentito almeno i morsi della fame.
    Lui non li provava. Se ne rese conto appena le sue labbra fini entrarono in contatto con il liquido ambrato nella deliziosa tazzina, che sorseggiò con attenzione. Sì, era decisamente una strana sensazione non avvertire la fame; si chiese quanto tempo avrebbe potuto ancora sopravvivere, o se il suo corpo, disabituatosi al cibo, non fosse più in grado di far notare quella necessità.

    Ma non erano pensieri adatti alla situazione, davvero. Si trovava davanti ad una bellissima donna e aveva un preciso scopo: non era tempo di indugiare su quei particolari, avrebbe avuto modo di tornarci più tardi, pensò. Così appoggiò la tazzina sul suo piattino e la appoggiò davanti a sé con delicatezza, alzando finalmente lo sguardo indaco sulla Dama Azzurra.

    « La torta di mele, dite? Ha un aspetto molto invitante, lo ammetto... » cominciò con il dire, « ... ma dovrete scusarmi se non renderò onore a questa tavola imbandita: il mio corpo è reduce da un sonno durato forse secoli, e probabilmente non è più abituato al cibo. »

    E ciò li riconduceva alla precedente richiesta della Dama Azzurra.

    « Posso permettermi di chiedervi da dove preferireste partire? C'è un argomento particolare? Mi siete sembrata molto informata, Mia Signora... », aggiunse allora alla fine, con un sorriso cortese e un gesto della mano, veloce e leggero, nella direzione dell'Alfiere. Non avrebbe mai osato prendere la parola per primo, era una delle regole a cui sua madre teneva di più, soprattutto se l'interlocutore era donna: era una forma di rispetto molto sottile.

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    « La torta di mele, dite? Ha un aspetto molto invitante, lo ammetto...
    ... ma dovrete scusarmi se non renderò onore a questa tavola imbandita: il mio corpo è reduce da un sonno durato forse secoli, e probabilmente non è più abituato al cibo.
    »

    « Oh... capisco... »
    mormorò comprensiva la fanciulla, e non c’era cruccio sul suo viso

    Il suo ospite dagli occhi color fiordaliso aveva sorbito con eleganza dalla sua tazza di thé, prima di riaccomodarla sul proprio piattino di ceramica e declinare educatamente l’invito a servirsi dal piccolo e variegato assortimento di pâtisserie, e ora il violetto delle sue iridi si legava al blu zaffiro degli occhi della Dama, intuendo quello che lei aveva cercato -per amor di discrezione- di non dare ad intendere senza essersi sincerata che la cosa non gli arrecasse inavvertitamente offesa.

    « Posso permettermi di chiedervi da dove preferireste partire?
    C'è un argomento particolare? Mi siete sembrata molto informata, Mia Signora...
    »

    La custode dell’Est sorrise un po’ imbarazzata, e portò il tiro del suo sguardo a riflettersi sulla superficie liquida racchiusa dalla porcellana della propria tazza; poi, si schiarì la voce e confessò.

    « Sono spiacente di doverla smentire, Sire Lotis, ma non sono poi molto informata... »
    replicò con voce mite, riportando di nuovo gli occhi in quelli del suo interlocutore
    « Ammetto di aver cercato di apprendere quanto più possibile di questi territori
    quando mi fu... »


    Temporeggiò, indecisa sul termine da usare: “offerta” o “imposta”?
    A distanza di decadi, ancora non sapeva dirlo.

    « ...data la facoltà di proteggere l’Est, e ricordo il nome del vostro casato -“O’Shea”- come ricorrente nelle documentazioni riguardanti la regione delle cascate celesti.
    Oh, beh... più che di documenti, in effetti, si parla di leggende -la leggenda dei Tramontati e di Madonna Sera-, ma... insomma: la Cattedrale di Altalode è più che un favola.
    E’ una prova, è... E’ reale. »

     
    Top
    .
  8. Frøzen
     
    .

    User deleted


    Lotis sorrise all'imbarazzata confessione della donna. Non la interruppe mentre parlava, fece solo educati cenni della testa per confermare - come ad esempio quando parlò della documentazione: certo non si aspettava che fosse preso tutto per vero. Il fatto che la storia che conosceva così bene fosse divenuta leggenda gli diede il tempo di pensare, fra una parola e l'altra della gentile Dama, che doveva essere passato davvero molto tempo. Più di quanto avesse osato immaginare.
    Se ne rattristò per un attimo: ciò significava che c'erano davvero poche speranze di ritrovare tutta la sua famiglia. Ma si ricordò di una persona che, sopra tutte, doveva essere riuscita a salvarsi: Nirvana. La sua cara e dolce amica, nonché custode. La bella Nirvana...

    Si riscosse quasi subito da quei pensieri però, e lo fece con un sorriso. Avrebbe trovato modo e tempo di dedicarsi ad essi come al resto, prima o poi, e magari anche alla ricerca della ragazza.

    « Sono davvero contento che vi sia ancora qualcuno che crede nelle leggende, Mia Signora: sì, i Tramontati esistono... Ne avete davanti la prova. Credo fermamente che anche Sera - che il Sole l'abbia in gloria! - sia esistita, poiché gli O'Shea sono suoi diretti discendenti. E io sono l'ultimo di loro ancora in vita, sembrerebbe. » - Lotis si prese un attimo per sospirare, realmente amareggiato.
    « Non le dispiacerà se parlerò al presente, vero Mia Signora? Se me lo permettete, credo che sia ancora mio compito assicurarmi che la pace regni nella regione delle Cascate. Da sempre il mio Casato ha avuto questo compito, e io lo avevo ereditato da mio padre alla sua morte poco tempo prima che venissimo attaccati, assieme al titolo di capocasata. »

    Ovviamente il Tramontato aveva ancora tanto da dire, ma lasciò il tempo alla Dama Azzurra di assimilare le informazioni che aveva ottenuto e, nel caso, di fargli delle domande. Per cui le sorrise ancora e attese, sorseggiando un altro po' di thé.

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Le iridi blu zaffiro della fanciulla osservarono con discreta attenzione l’avvicendarsi delle emozioni sul volto del suo ospite, e non le sfuggì il suo rassicurante cenno di assenso col capo, né il barlume di malinconica mestizia che vide aleggiare per un attimo sul suo sguardo indaco; subito dopo, il Loto dissimulò quella defaillance dietro un sorriso cordiale, ma -ugualmente- il seme della più materna e spontanea preoccupazione era germogliato nel cuore benevolo della Dama Azzurra.

    « Sono davvero contento che vi sia ancora qualcuno che crede nelle leggende, Mia Signora: sì, i Tramontati esistono... Ne avete davanti la prova. Credo fermamente che anche Sera - che il Sole l'abbia in gloria! - sia esistita, poiché gli O'Shea sono suoi diretti discendenti. »

    « E’ incredibile... »

    Stormì la donna in un mormorio ammirato, leggera come l’onda del mare sulla battigia, e tutto in lei -le labbra rosse e schiuse, gli occhi belli e lucenti- esprimeva la meraviglia per quella rivelazione: quello con cui aveva l’onore di parlare era nientemeno che il discendente
    della protagonista della leggenda di Altalode.

    Aveva sempre amato la storia dei Tramontati, e l’aveva sempre commossa ed emozionata l’eroica pazienza e la dedizione assoluta con cui Sera aveva atteso ogni giorno con speranza -e per chissà quanto tempo!- il ritorno della sua gente...


    « E io sono l'ultimo di loro ancora in vita, sembrerebbe. »

    « Deve essere molto triste... »
    sospirò, compartecipe, abbassando il viso a rimirare le increspature nella tazza di thé
    « ... mi scusi se le ho riportato alla mente delle cose poco piacevoli... »

    « Non le dispiacerà se parlerò al presente, vero Mia Signora? »

    Nel sentirsi interpellare, Kalia si affrettò a sollevare il viso bianco -da bambola di porcellana- e scuotere lievemente la testolina turchina in segno di cortese diniego, prima di riconsegnare all’astante il suo sguardo e la sua attenzione.

    « Se me lo permettete, credo che sia ancora mio compito assicurarmi che la pace regni nella regione delle Cascate. Da sempre il mio Casato ha avuto questo compito, e io lo avevo ereditato da mio padre alla sua morte poco tempo prima che venissimo attaccati,
    assieme al titolo di capocasata.
    »

    Le lunghe e folte ciglia nere tremarono, e gli zaffiri che aveva incastonati per occhi si dilatarono allarmati; infine, le labbra rosse e piene si schiusero in un sussurro preoccupato e scosso.

    « Come...? Chi...? Chi è stato ad attaccarvi...? E per quale motivo...? »

     
    Top
    .
  10. Frøzen
     
    .

    User deleted


    Lo sguardo di Lotis s'adombrò mentre la donna gli faceva quelle domande. Appoggiò di nuovo con delicatezza e fermezza la tazzina al suo posto e si raddrizzò, questa volta con un cipiglio totalmente diverso da quello precedente. La schiena ben dritta, le mani intrecciate in grembo e le gambe accavallate, come soleva fare in passato quando parlava di strategia con altri nobili della regione di Shea.
    In realtà, Lotis aveva sperato che quelle informazioni fossero passate di bocca in bocca fino a che qualcuno non si era deciso a metterle per iscritto; sembrava però che ciò non fosse accaduto, sfortunatamente. Con un sospiro chiuse per qualche secondo gli occhi, cercando di rievocare alla mente quante più informazioni possibili.

    « Il mio popolo li ha sempre chiamati 'Loro', Mia Signora. Erano esseri molto temuti fra la mia gente: girava voce che si trattasse degli spiriti di alcuni capicasata maledetti, che erano stati tramutati in esseri di puro potere da delle entità malvage per portare a termine la loro vendetta su chi gli era stato ostile. Nei nostri annali non c'erano che queste informazioni... »

    Lotis prese un altro respiro prima di continuare. I suoi nervi erano tesi, quasi come se si trovasse ancora all'interno di Altalode, a combattere contro Loro.

    « E' accaduto tutto all'improvviso: prima che potessimo collegare gli strani fenomeni che avvenivano nei dintorni della regione, Loro ci attaccarono. In quel momento mi trovavo nella Cattedrale assieme alla Sancta della famiglia O'Ashiloven, Nirvana. » - pronunciare quel nome gli fece tremare la voce. « Attaccarono all'improvviso, manifestandosi così com'era descritto nelle leggende. Non ricordo molto, purtroppo, ma a causa dei potenti mostri che evocarono Nirvana, che era anche la mia Protrettrice, fu costretta a sigillarmi all'interno di un frammento di spazio-tempo che creò per mettermi al sicuro. Così sono caduto in un sonno profondo, lungo secoli... Non ho idea di cosa sia accaduto dopo ciò, ma se la Cattedrale è ancora in piedi significa che in qualche modo la mia gente deve essere riuscita almeno ad indebolirli, tanto da costringerli alla ritirata. »

     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Vedendolo irrigidirsi e incupirsi a tal punto, Kalia ebbe davvero timore di esser stata davvero indelicata; certo, le sue parole si erano librate innocenti, mosse da null’altro che dalla sua sincera e istintiva preoccupazione... eppure, avrebbe dovuto forse trattenersi al pensiero di star rievocando nel suo ospite dei tristi ricordi.
    Stava per parlare di nuovo, per dire che non era in alcun modo obbligato a rispondere, ma la replica del Tramontato la precedette, spingendola a desistere.


    « Il mio popolo li ha sempre chiamati 'Loro', Mia Signora. Erano esseri molto temuti fra la mia gente: girava voce che si trattasse degli spiriti di alcuni capi-casata maledetti, che erano stati tramutati in esseri di puro potere da delle entità malvagie per portare a termine la loro vendetta su chi gli era stato ostile. Nei nostri annali non c'erano che queste informazioni... »

    Sospirò, addolorata e mortificata, postando istintivamente una mano al petto... come a trattenere il cuore, quasi sentisse su di se il peso -e in qualche modo la responsabilità- del male che aveva toccato le sue amate terre anche ben prima che esse entrassero sotto la sua tutela, e ne condividesse il dolore. Tale era il suo amore per l’Est.

    « E' accaduto tutto all'improvviso: prima che potessimo collegare gli strani fenomeni che avvenivano nei dintorni della regione, Loro ci attaccarono. In quel momento mi trovavo nella Cattedrale assieme alla Sancta della famiglia O'Ashiloven, Nirvana.
    Attaccarono all'improvviso, manifestandosi così com'era descritto nelle leggende. Non ricordo molto, purtroppo, ma a causa dei potenti mostri che evocarono, Nirvana, che era anche la mia Protrettrice, fu costretta a sigillarmi all'interno di un frammento di spazio-tempo che creò per mettermi al sicuro. Così sono caduto in un sonno profondo, lungo secoli... Non ho idea di cosa sia accaduto dopo ciò, ma se la Cattedrale è ancora in piedi significa che in qualche modo la mia gente deve essere riuscita almeno ad indebolirli, tanto da costringerli alla ritirata.
    »

    « Io... vorrei tanto poterla aiutare in qualche modo. »
    confessò la Dama con voce gentile, e la sua mano si mosse a sfiorare quella del Loto
    « Forse scoprire quello che è stato potrebbe essere un primo passo...
    Forse nella Biblioteca di Palanthas è conservata qualche ulteriore cronaca del tempo...! »


    Fece una pausa, stringendo debolmente la mano dell’O’Shea
    e sorridendogli col fare amorevole e incoraggiante di una madre; poi aggiunse.


    « E se così fosse, la persona che ho invitato per prendere il thè con noi potrebbe essere un punto di riferimento per lei... Oltre a regolare l’accesso ai tomi più preziosi e antichi, è saggio e potente, e possiede capacità straordinarie nel riconoscere e svelare
    le trame del Destino. »

     
    Top
    .
  12. Frøzen
     
    .

    User deleted


    Lotis, suppur imbarazzato per l'improvviso contatto con la mano della Dama, stirò le labbra in un sorriso gentile. Non chiuse la mano sulla sua, era un gesto troppo intimo per due persone che si erano appena conosciute, peraltro di due ranghi differenti, ma non la mosse per non dare l'impressione di disprezzare un gesto così affettuoso.

    « La Biblioteca di Palanthas? »

    Lotis si sistemò meglio sulla sedia. I suoi occhi s'accesero di curiosità: ai suoi tempi le uniche biblioteche esistenti erano quelle appartenenti alle grandi Casate del territorio, fra cui quella della sua famiglia. Ne era sempre stato fiero. L'idea dell'esistenza di un'altra biblioteca era per lui motivo di gioia; avrebbe voluto chiedere di più, ma non osò interrompere.
    Così la sua curiosità si spostò sul nuovo ospite.

    « Posso sapere chi è la persona che avete invitato, Mia Signora? Sembra qualcuno di influente, se mi permettete... »

     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    « La Biblioteca di Palanthas? »

    Pur mantenendo tutto il contegno della sua postura elegante e signorile, il suo gradito ospite modificò la propria posizione sulla seggiola che occupava, e il suo sguardo blu intenso s’accese di un barlume d’interesse... una reazione a cui la Dama rispose con un sorriso lieto: mettere in agio coloro che incontrava era sempre stata una cosa capace di farla felice.

    « Sì, Sire Lotis: uno dei vanti del Presidio Est...! »

    Con garbo ritrasse la mano con cui aveva sfiorato quella del Loto, e -come in risposta ad un innato presentimento- la Dama Azzurra si prodigò con grazia nel versare il contenuto liquido e ambrato di una nuova teiera fumante nella tazza di porcellana che fino al allora rimasta in attesa davanti al posto ancora vuoto.

    « Possiede una vastissima gamma di volumi sullo scibile di molte dimensioni,
    e oltretutto è un palazzo bellissimo...! Dovreste davvero visitarlo! »


    « Posso sapere chi è la persona che avete invitato, Mia Signora?
    Sembra qualcuno di influente, se mi permettete...
    »

    « Lord Eru Elen Amarth è il nome di colui che sta per unirsi al nostro piccolo salotto... »
    rispose, riportando gli occhi di zaffiro in quelli del Tramontato
    « ...è, sì: è una personalità saggia ed autorevole;
    parte dei motivi per cui ricopre il ruolo di Primo Custode della Grande Biblioteca.
    ...ma sono certa che finirete col conversare amabilmente direttamente con lui! »


    E fu in quel momento che, ruotando silenziosamente sui cardini,
    le doppie porte della Sala delle Udienze si spalancarono...
    in tempismo perfetto.

     
    Top
    .
  14.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    ...L'Arcobaleno d'Argento...

    Group
    Senatori
    Posts
    3,372
    Location
    Il Tempio Oltre il Pensiero

    Status
    Offline

    Nel fresco mattino non v'erano che poche anime fra le sagge mura di Palanthas la Grande, e il sole tutto il pavimento e gli scaffali poteva rendere luminosi e belli, mentre dall'ampia vetrata in cima al bivio di scale un fiume di colori scorreva al suolo e cercava di risalire i gradini: giorno e notte mai cessavano d'abbellire il palazzo, sicché chiunque passasse per l'atrio d'ingresso, avrebbe visto quel vetro donare all'ambiente i colori dell'arcobaleno.

    Ora, fra quella luce d'iride, un minuto ragazzo, s'affrettava a camminare; vestito in nobili maniere, delicate piuttosto che superbe, percorreva l'atrio e saliva una delle rampe ai lati della grande vetrata, diretto al piano superiore: qui attraversò tutto lo spazio che gli era dinnanzi, fermandosi solo all'uscio d'una porta simile ad argento, grigia e brillante, sulla quale cerchi di differenti colori e dimensioni, ma tutti concentrici, si dipartivano dal simbolo scolpito su di essa e si succedevano, uno per volta.

    -Nobile Amarth, la Dama Azzurra desidera invitarla a prendere un thé assieme a lei.-

    Disse, ma prima ancora che potesse alzare lo sguardo verso la porta, questa s'era già aperta, ed un bagliore argenteo e assieme iridescente si faceva sempre più vicino.
    Lo Zero aveva dono di vedere e sentire chiunque entrasse nella Biblioteca, poiché fu la Biblioteca stessa ad avergli concesso un tale onore, sicché quando il paggio ne varcò la soglia, già Erelamarth Celebliant seppe essere quello vestito alla maniera di chi dimori alla corte dell'Alfiere di quel presidio.

    -Mai verrei meno ad un invito da parte della Signora dell'Est.-

    Disse, con la serena grazia di chi ormai non possieda null'altro che Sapere, e fosse Vuoto come il cuore del Nulla,e tuttavia non per questo privo di rispetto e devozione.

    -La carrozza è fuori ad attenderla, nobile Amarth.-

    Replicò il paggetto, sollevato e quasi confuso dall'eterno brillare del Guardiano il quale, senza null'altro aggiungere, s'era messo a seguire il ragazzo con pazienza.
    Il viaggio non durò molto tempo, e presto il Limite fu al cospetto della Sala delle Udienze, e lasciò che il messo facesse strada, aprendo la porta, conducendolo poi nella stanzetta adiacente, dove nuove porte vennero loro aperte.

    -Dama Kalia, Eru Elen Amarth, Corona di Dharma, Via dello Spirito, e Primo Bibliotecario di Palanthas è qui per l'invito di sua Grazia l'Alfiere.-

    Annunciò con voce ferma e bella l'arrivo del Guardiano, e dopo essersi inchinato con eleganza, lasciò al stanza per dedicarsi ad altre mansioni; subito, infatti, una figura ammantata d'argento apparve al limitare della soglia: era alta e bella, e tutta era adornata di riflessi iridescenti che per un'antica armonia ondeggiavano quieti sulla veste, gli occhi ed i capelli di lui. Con la destra al petto e la sinistra in bella mostra, si piegò per omaggiare la creatura che scelse di servire: Lady Kalia, Alfiere dell'Est.

    -Mia Signora-
    Iniziò, quando ebbe rialzato il capo
    -Eccomi al suo cospetto, ad onorare il cortese invito.-

    Mentre queste poche cose diceva, non una parte del viso si mosse tinta da emozioni, non una parte dell'animo si vestì di colore, ma nella vuotezza che portava, ben chiari erano, come si è detto, rispetto e devozione.
    Infine, volse gli occhi d'iride al giovane seduto al tavolo dell'Alfiere, e parve volergli leggere il cuore e la mente, con uno sguardo tanto vuoto quanto profondo e denso di ricordi; ad ogni modo, si limitò ad un lento cenno del capo, in segno d'inchino o d'assenso, ma non rivolse parola.
    Intanto, da dietro il Guardiano fece capolino Amarthrind,l'affilato Cerchio del Destino che sempre aveva con sé: roteava placido e disinteressato al fianco dello Zero, sollevato a qualche centimetro da terra, il filo della lama perpendicolare al pavimento.

     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Ruotando silenziosamente sui cardini, le doppie porte della Sala delle Udienze si spalancarono in tempismo perfetto, e la voce del paggio diramò l’avviso che preannunciò
    l’arrivo dell’ultimo commensale.


    -Dama Kalia, Eru Elen Amarth, Corona di Dharma, Via dello Spirito,
    e Primo Bibliotecario di Palanthas è qui per l'invito di sua Grazia l'Alfiere.
    -

    Dopodiché il giovane si congedò con un inchino, e la fanciulla dai capelli turchini salutò il servitore con un sorriso e un lieve cenno del capo; poi, la figura familiare e sempre stupefacente del Guardiano -ammantato della sua tipica iridescenza d’argento- comparve sulla soglia come l’aurora che fa capolino da grandi finestre, rischiarando l’atmosfera che lo attorniava e il mondo che era stato ammesso alla sua vista.

    -Mia Signora, eccomi al suo cospetto ad onorare il cortese invito.-

    « Bene arrivato, caro Amarth! »
    lo salutò gentilmente, rivolgendo lui gli occhi di zaffiro e un sorriso luminoso
    « Ma, ti prego, non restare sulla soglia...! Prendi posto insieme a noi... »

    Con un elegante cenno della mano, la Dama Azzurra accompagnò con la voce l’invito a occupare il posto accanto a lei, di fronte al Loto Protettore; la tazza appena riempita, e in attesa dello Zero, spandeva effluvi caldi e profumati nell'aria.

    « Lascia che ti presenti Sir Lotis O’Shea,
    mio illustre ospite dai picchi più incontaminati dei Monti Celesti. »

     
    Top
    .
30 replies since 15/11/2010, 21:33   325 views
  Share  
.