Arcadia

La Terra dell'Eterno Crepuscolo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Founder
    Posts
    4,824

    Status
    Anonymous

    { I° classificato contest location 02/03/2010 }


    image



    "Valli di nebbia, fiumi tenebrosi
    e boschi che somigliano alle nuvole:
    poi che tutto è coperto dalle lacrime
    nessuno può distinguerne le forme.
    Enormi lune sorgono e tramontano
    ancora, ancora, ancora ..."





    Locazione: Est
    Dimensione: Media



    ~ Introduzione

    Su cosa siano le Fate e su come – e dove – sia la loro Terra si sono spesi fumi di inchiostro e di parole nel corso dei secoli mortali.
    E, nonostante ciò, malgrado tutte le testimonianze, i resoconti e le leggende che sono sbocciate intorno all’argomento, per gli uomini è impossibile penetrare l’insondabile velo di mistero che protegge da sempre queste strane creature e il loro mondo.
    Di fatto, è irrealizzabile pensare di poter essere introdotti a loro o anche solo sperare di incapparvi fortunosamente, perché o ci accettano come parte del loro mondo, o non ci accettano: sono loro a decidere, e l’uomo non può far altro che stare a guardare.
    È quindi doveroso chiarire un punto estremamente importante: la reale esperienza del Regno delle Fate è profondamente diversa – inquietante – rispetto a quanto se ne possa desumere dagli odierni racconti edulcorati; le Fate rappresentano il potere, oscuro e primigenio, espresso alla massima potenza. È un mondo di gioia immortale, passioni sfrenate, eccessi folleggianti, d’amore, odio, vita e morte, malizia, terrore, riso e tragedia.
    Quel poco che è noto viene dai resoconti di coloro che sono stati così sfortunati da esservi condotti e abbastanza fortunati per tornare con una minima misura della loro sanità mentale intatta. Questo perché le Fate non sono come gli umani, ma soprattutto non sentono come loro e non si interessano a loro – a meno che non cerchino un divertissement, ovviamente.
    Entro i confini del loro Regno – che sembra intrinsecamente inconoscibile all’uomo – ci sono infiniti estremi e possibilità, condensando il potenziale per un’utopica meraviglia o un terrore d’inferno. È molto più ricco e tragico di quanto le fiabe lascino credere…

    ~ Arcadia, o Regno delle Fate

    Dove esso si trovi, nessuno può dirlo. Ha un posizione sfuggente, ma in un senso che implica molto più di quanto quest’espressione possa lasciar intendere di primo acchito. Può essere un luogo della mente, ma c’è stato un tempo in cui si credeva avesse una reale posizione geografica, che tendeva a identificarsi con le Isole Britanniche e quelle satelliti che gravitano a pochi chilometri dalle loro coste. È probabile, quindi, che questo pugno di rocce fluttuanti sull’enorme cascata di Deluje – sul fianco nord del monte Shea –, giunga proprio da lì, ma nessuno è in grado dirlo, né di raccontare come sia arrivato su Endlos – i più parlano dell’apertura di un Soglia andata male, a opera di qualche Fatato del posto.

    ~ Geografia

    È un nugolo di rocce galleggianti, avvolte in una nebbia iridescente, ricoperte da una cortina vegetale fitta e quasi impenetrabile – un vero e proprio muro verde. Il pugno di schegge sembra gravitare intorno ad una massa rocciosa più grande e imponente, che sembra essere stata, un tempo, una collina di tutto rispetto – e forse la dimora di qualche importante Fatato. Altre tracce di dolci declivi, picchi svettanti, lussureggianti boschi oscuri e primevi, giardini nodosi e pianure brumose e verdeggianti, si possono cogliere nelle formazioni vicine, che paiono voler racchiudere in uno scrigno verde e fertile i doni segreti di questo scampolo d’Arcadia. La particolarità che spicca all’occhio – persino a quello di un osservatore distratto –, attraverso le nuvole di bruma, è però la curiosa ragnatela di radici, piante rampicanti e altre forme vegetali che si intrecciano tra un isolotto e l’altro, come un grazioso e raffinato merletto che adorna le rocce e, al contempo, le tiene unite. La sua conformazione le è valso, tra i tanti appellativi, quello di “Mondo Fluttuante”.

    ~ Habitat e Clima

    Abitare la superficie non è facile, ma neanche impossibile, e la maggiore difficoltà è data più dallo spazio ristretto della limitata superficie rocciosa, che dalla vegetazione di per sé stessa. Poiché questo luogo è espressione della magia primordiale e selvaggia, che si manifesta nel caos di una Natura indomabile – a volte persino barbara –, il clima può cambiare repentinamente, passando da una pioggia torrenziale a un cielo sereno con una tiepida brezza, dal tepore primaverile ai rigori dell’inverno. Ciò che non manca mai, però, è l’abbondanza: qui tutto cresce a profusione, senza bisogno di arare o seminare, e gli alberi sono sempre carichi di frutti, come in un’eterna estate.

    ~ Flora e Fauna

    La flora di questo pezzo di Arcadia è piuttosto particolare: sembra, infatti, che le sue piante e i suoi alberi posseggano una propria coscienza o, per meglio dire, siano la manifestazione della Coscienza e dello Spirito della Natura. Esso giace sopito per la maggior parte del tempo, reagendo di quando in quando solo ai Fatati e a coloro che sono in grado di comunicare col Mondo dello Spirito. La strana forma di connessione tra le radici – se potesse essere analizzata – richiamerebbe subito un sofisticato sistema neurale, con una connessione tra albero e albero di molto superiore a quella delle sinapsi umane. Chiunque provi ad immergervisi mentalmente, percepirebbe visioni casuali di altre vite, udirebbe voci, lingue, sogni, paure e desideri profondamente diversi tra loro, ma tutti facenti parte della Natura, di cui i Fatati sono espressione.
    La Fauna non è diversa da quella che si incontrerebbe nelle terre celtiche, con animali tipici di quei boschi.

    ~ Arcadia, la Terra dell’Eterno Crepuscolo.

    Il Regno delle Fate è il Regno della Magia. Le creature che vi abitano – o abitavano, perché esse si nascondono sempre dietro un velo eterico che le nasconde alla vista, e non è dato sapere se siano approdate su Endlos insieme alla loro terra –, però, sono aliene e incomprensibili e, cosa più importante, non hanno anima. Le leggende vogliono che molte siano le cose in grado di nuocere loro, a dispetto dei loro immensi poteri: tra queste, vi è la luce del sole. È per questo che Arcadia è chiamata la “Terra dell’Eterno Crepuscolo”: qui tutto è soffuso da una morbida luce delicata, dalle enormi lucciole che volano pigramente sui piccoli campi e sui boschi, il cielo è perennemente infiammato dai caldi colori del tramonto… o forse dell’alba. Ma il sole non sorge e non tramonta mai del tutto, restando stazionario all’orizzonte. Tuttavia – probabilmente quando i nativi sono al sicuro, sottoterra – può capitare, in particolari giorni (come i solstizi e gli equinozi, od ogni novanta giorni), che un sole timido irrori con i suoi raggi dorati il paesaggio mozzafiato, o che brilli – anche per giorni interi – la luce del timido astro lunare.

    ~ La Magia

    Essendo una terra plasmata dalla magia più pura, è questa stessa magia a regolare e determinare le leggi del Mondo Fluttuante. I due Arcani che dominano il reame sono Tempo e Fato; il flusso del tempo è variabile e strano in questo reame, così, chi lo visita, può sperimentare uno scorrere del tempo alterato – in misura maggiore o minore – rispetto al resto di Endlos; un giorno su Arcadia può equivalere a una settimana nel resto del mondo, e viceversa. È anche per questo che nelle sue superfici riflettenti – piccoli laghi o ruscelli – i visitatori possano cogliere lampi di visioni riguardanti il passato o il futuro del mondo, spesso espressi con simbologie dal sapore onirico.
    La nebbia che la avvolge non ha solo un aspetto particolare; la sua iridescenza è provocata dall’alta concentrazione di magia che la impregna, e che rende avverso l’uso di qualsiasi tecnologia: le leggi “naturali” del Regno delle Fate non sono quelle della scienza, della fisica che si conoscono, ma un arazzo di energie grezze e oscure che respinge qualsiasi forma di progressione, e che tanto fra gli indigeni quanto tra i visitatori prende il nome di “Siepe”. Tentare di usare una qualsiasi strumentazione sarebbe inutile – oltre che pericoloso. Chi ha provato ad attraversarla, si è reso conto che la sostanza che la compone è psicoattiva: può manifestarsi tanto facilmente come una serie di cespuglietti vittoriani perfettamente curati, quanto come paludi fetide, il cui passaggio è segnato (o nascosto) da correnti d’acqua melmosa, e le dense foreste e i viticci spinosi con i quali tenta di aggrapparsi alla carne e allo spirito – lacerandoli – di chi prova ad attraversarla non siano meno reali di liane vampiro dall’aspetto minaccioso.
    Tuttavia, essa reagisce potenziata a chi ha una potente magia fatata; la Siepe tende infatti a conformarsi intrinsecamente alla sua natura, percependo inerentemente la forza dei Fatati che la attraversano, echeggiando elementi del loro spirito in forma “materiale”.

    ~ Le Colline delle Fate e gli abitanti di Arcadia

    Il Regno delle Fate può svelarsi senza alcun preavviso, da ogni parte, luminoso e scintillante, sparendo poi con la stessa rapidità. Le sue frontiere di crepuscolo, foschia e illusione, possono momentaneamente ritirarsi come la marea e svelarne la Terra e i suoi abitatori prima di chiudersi, nascondendola di nuovo. Gli abitanti della Terra delle Fate si dividono in parecchie specie differenti, a seconda del luogo in cui vivono. Oltre alle creature che conducono una vita appartata, ci sono Elfi agresti, o che vivono in colline, o campi, o montagne, creature che abitano laghi, mari, fiumi, e addirittura quelli di tipo domestico che preferiscono dimorare nelle case.
    All’interno delle varie specie il tipo di vita cambia notevolmente: si va dalle piccole unità familiari alle comunità organizzate secondo una gerarchia di stampo medievale (che spesso abitano colline cave), agli esseri solitari e indipendenti, come i Leprechaun.
    Terrapieni, forti e colli antichi sono le dimore preferite delle Fate, il cui nome in gaelico, Sidhe (pron. Shee), significa appunto “Popolo delle Colline”. Si dice che queste colline, di notte, risplendano di miriadi di luci sfavillanti, e che il loro interno sia più bello e ricco e nobile di qualsiasi castello mai eretto dall’uomo; nella collina più importante – ossia la formazione rocciosa che occupa il centro fisico della formazione – si ritiene essere celato l’ingresso al palazzo di Finvarra, Gran Re delle Fate d’Irlanda e Signore di Arcadia; la leggenda non ha mai trovato conferma. Le Fate sono estremamente gelose della loro dimora, dove spesso custodiscono i loro incalcolabili tesori; l’entrata è spesso mascherata dalla vegetazione e dagli incanti, ed è quasi impossibile da scovare senza l’aiuto di mezzi magici, o solo tramite l’osservazione paziente in alcuni periodi particolari, come le notti di luna piena. I Fatati non lasceranno nulla di intentato per difendere i loro possedimenti, e gli osservatori incauti saranno messi sull’avviso da strane voci, rumori sinistri, persino tempeste; nel caso questi avvisi restino inascoltati, l’unico guadagno saranno cattiva sorte, disastri e persino la morte, sebbene possano essere persino gentili con visitatori buoni e discreti. Si dice, inoltre, che qualsiasi offerta di cibo e di bevande fatta da un Fatato vada rifiutata, perché potrebbe portare a una schiavitù perpetua nel loro mondo…



    Edited by Endlos - 27/11/2010, 02:43
     
    Top
    .
0 replies since 2/3/2010, 21:28   184 views
  Share  
.