[LAM] Fra Magia e luoghi comuni...

combattimento Yoko VS Drusilia

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    Undarm,
    Presidio dell'Ovest.


    "Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza."
    Joseph Conrad


    Ah, il mare! Quale meraviglia l'acqua salata in cui il cielo si specchia, e che con essa si unisce lì all'orizzonte; un giusto spettacolo per inaugurare un giorno senza pioggia, così lontano da Laputa, sospesa sulle terre di Klemvor dove da giorni e giorni le nubi piangevano lacrime copiose, quasi come un presagio di cui tutti dovevano prestare attenzione, compresa la donna che quella mattina si era allontanata per una innocente scampagnata con il suo nuovo coinquilino. Ebbene si, perchè nei cieli di Undarm volava una possente argentea figura, un drago, e su di esso un uomo dai tratti di volpe ed una donna dal silvano aspetto che ovunque doveva stare tranne che in quel posto. Da quando era divenuta Ufficiale del suo presidio, infatti, non aveva più tempo per nulla, e per trovare un pò di pace aveva improvvisato, al cospetto di un lungo naso verde di sua conoscenza, una fuga "per questioni di lavoro". Ed in un certo senso di lavoro si trattava, seppure non riguardava della carica ottenuta pochi giorni prima.

    -Come ti dicevo, il nostro scopo non è solo proteggere Laputa, ma tutta Endlos. Insomma, non siamo un esercito di mercenari senza coscienza, noi vogliamo solo fare in modo che tutto vada per il meglio... Infatti sto stipulando con alcuni presidi dei patti di non aggressione proprio in virtù di questo.

    Sospirò. Gli occhi smeraldini si spostarono dall'interlocutore al paesaggio, restando per un istante ammaliato dai riflessi di luce generati dalle increspature dell'acqua, per poi tornare a lui, vivi e brillanti come il diamante. I capelli del colore del legno, baciati dal Sole, emanavano un leggero alone dorato sul loro profilo ondulato, e la pelle candida in controluce si confondeva ad una tonalità bruna. Con quello sfondo, la Dama, pareva essere ancora più bella.

    Yoko... posso farti una domanda?

    Non attese risposta.

    image

    -Ti andrebbe di entrare nella mia gilda? Sicuramente saresti di grande aiuto! Noi siamo ancora in pochi...
    Che ne pensi? Non è una cattiva idea, sai?
    Ti ci vedrei benissimo nella squadra Blu!


    Le labbra rosse erano spiegate in un bellissimo sorriso, segno che l'idea la entusiasmava non poco.

    -Gli aviatori Blu sono la parte "intellettuale" dell'Ordine, e si occupano principalmente di coordinamento e gestione.
    Regolano incontri, stipulano patti ed alleanze, analizzano situazioni e qualora ne avessero le capacità, analizzano e catalogano gli oggetti magici trovati nelle missioni.


    E con ciò gli strinse la mano, con la tipica voga di una bambina golosa presa a parlare di una fabbrica di caramelle.

    -Non lo trovi fantastico?


    SPOILER (click to view)

    Tecniche Passive



    Cinque di Denari (arcano minore)
    Il corretto ordine del mondo è pesantemente distorto all'interno del Cinque di Denari. L'armonia è rotta e le vecchie regole e convenzioni non sono più valide. Il lavoro perde di significato e valore se un susseguirsi costante di ostacoli impedisce l'avanzamento.

    ...Perchè una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere;
    e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile...
    Luigi Pirandello

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    Significato al dritto: amanti
    Evoluzione. Resistenza. Amante.
    Carta molto positiva in quanto simboleggia l'evolversi di una situazione in positivo. Soluzione di un problema finanziario, riparazione di debiti, guadagni insperati. Indica anche stabilità e armonia nel rapporto di coppia. Coraggio e resistenza nell'affrontare le difficoltà. La carta rappresenta anche lo sposo, l'amico o l'amante. Buone prospettive per il futuro finanziario.
    Indica: amori, disordine, l' amore libero, affetto, tenerezza, passione di innamorati, fidanzamento, uomo galante, pretendente, rapporti sentimentali, marito, amico, amica, matrimonio.

    Aura di Venere»Come ogni sentimento l'innamoramento parte da un'emozione forte o graduale che nasce spontanea nella quale si proiettano nell'altro aspettative, bisogni desideri. E' come contemplare la propria immagine riflessa negli occhi dell'altro. In fondo l'altro di cui ci si innamora è solo un'occasione esterna che suscita il sentimento ma che in realtà non c'entra, perché l'innamoramento è una fatto ancora soggettivo e tendenzialmente narcisistico.
    Dentro ogni essere vivente c'è un naturale bisogno di completezza. Inconsapevolmente durante la crescita, fin da ll'infanzia, ogni creatura crea un io ideale che è la somma delle cose che le piace e delle cose che le mancano. In presenza della Dama del Vento, Arcano Minore dell'Amore, nasce spontaneo questo fenomeno affettivo, l'innamoramento. Quando la si incontra, colpisce perché dimostra di avere uno degli elementi che compongono "io ideale" di tutte le creature, lo fa un po' come esplodere all'esterno. Questo "io ideale", che è "esploso" all'esterno, riveste Drusilia che l'ha involontariamente provocato nell'immagine interna di chi le è di fronte.
    Come ogni espressione affettiva anche l'innamoramento ha dei sintomi che sono di due tipi: fisiologici e psicologici.
    FISIOLOGICI:
    - accelerazione del battito cardiaco
    - alterazione del ritmo respiratorio
    - sudorazione
    - leggerezza alla testa e a volte vertigine
    PSICOLOGICI:
    - costante presenza mentale di Drusilia
    - scomparsa delle tensioni e ansie per le preoccupazioni quotidiane
    - atteggiamenti entusiastici (un po' "folli")
    Ovviamente tali sintomi provocano "distrazioni" (a seconda del pg) durante il combattimento o la semplice vita quotidiana. La passiva dura solo in presenza della Dama del Vento; in sua assenza scompare tutto.
    LIMITAZIONI: "Più si conosce a fondo la dama, più la malia si indebolisce fino a che chi nutre per lei profonda amicizia ne diventa immune" In pratica i pg che con lei stringono amicizia sono più in grado di sopportare la sua malia. Ovviamente ci si accorderà prima via mp tra giocatori.


    Librarsi in volo»Poichè derivano da creature del cielo, se ben allenati, sono in grado di sollevarsi in aria (max 5m) galleggiando in essa grazie al pensiero (tale tecnica è a volte accompagnata all'apparizione di tre bianche ali che, però, hanno puro effetto scenico).

    Resistenza alle Manipolazioni Psichiche» Drusilia, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: nel corso di una scena o di un combattimento, ella non subisce manipolazioni eventuali fino a livello medio.

    Arciere Arcano» Quando Drusilia lancia una freccia per mezzo di Alcarcalime, è in grado di infondere la sua magia all'interno di essa. Ciò le permetterà di far funzionare magie da "tocco" a distanza, come anche travolgere i propri nemici con tecniche che, altrimenti, non li avrebbero mai raggiunti dato il ridotto raggio d'azione; esse infatti manterranno le medesime caratteristiche, tuttavia partiranno dal punto esatto che colpirà la punta della freccia.

    Vista Ultra - Sviluppata1» Drusilia ha ereditato come patrimonio genetico l'innaturale quanto potentissima capacità di amplificare esponenzialmente il senso della vista. Ciò le permette una nitida visione di ciò che la circonda anche in assenza di luce.

    Essenze e presenze nascoste» Drusilia, inquanto Dama del Vento, è giunta ad un livello tale della comprensione del suo elemento, da poter considerarsi "tutt'uno" con esso.
    Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel è in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa (persone, oggetti o tecniche che implicano forti spostamenti d'aria) si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio o un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro.


    Veritas» Col termine verità si indicano una varietà di significati, che esprimono un senso di accordo con la realtà, e sono in genere collegati col concetto di onestà, buona fede e sincerità. Non c'è una definizione univoca su cui la maggior parte dei filosofi di professione e gli studiosi concordino, e varie teorie e punti di vista della verità continuano ad essere discussi. I principali argomenti di dibattito riguardano la definizione e l'identificazione della verità, e la questione se la verità sia qualcosa di soggettivo, relativo, oggettivo, o assoluto. Ma tralasciando i sofismi, sebbene sia difficile da identificare la verità in sè, è molto più semplice percepire cosa si allontana da essa: la bugia, gli inganni. Essendo devota ad Hesediel, Drusilia ha ricevuto da esso il dono di percepire ogni inganno, di andare oltre le menzogne.
    In termini di gdr, Drusilia sarà in grado di percepire tutte le bugie dette da personaggi giocanti o png che non usino tecniche specifiche o comunque fino a livello medio.


     
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    « Gli aviatori, eh? »

    Quella donna era decisamente una fonte di imprevedibilità.
    Un giorno prova a rifilarti la prestigiosa -a suo dire- carica di tata per il bambino, il giorno dopo acquisisci di diritto ed anzianità (?) il titolo di assaggiatore ufficiale per la sua cucina, e quello dopo ancora riesce a convincerti per portarla a fare un bel giretto fra le nuvole sulla tua adorata fuori serie fiammeggiante.
    Eh sì, con le donne ci vuole davvero una gran pazienza ed un costante impegno, per riuscire a stargli sempre dietro.
    Il tuo sguardo cadde un po’ sorpreso sulla mano stretta dall’entusiasmo della bella Dama, elettrizzata al punto da accecarti più con lo splendore dei suoi occhi che non con la luce del sole. Non si poteva certo dire che non ti adorasse seriamente, per la passione con la quale cercava di coinvolgerti in qualsiasi cosa gli stesse a cuore.
    Addirittura un giretto romantico soli soletti -o quasi- con uno scenario così stimolante come sfondo... se l'era studiata bene, eh?

    « Sì, è fantastico »

    L’assecondasti sorridendole dolcemente; era evidente come quella gilda fosse per lei molto più che una semplice squadra di difesa. Che non ammirassi quella sua solare devozione era assolutamente impensabile; Forge ci aveva visto lungo, stringendosela stretta fra le sue fila.

    « Ti dirò... »

    Proseguisti con attenzione, preoccupandoti di pesare nella giusta maniera le parole che avresti pronunciato. Non avresti voluto né illuderla né deluderla, questo era poco ma sicuro.

    « ...l’idea non è poi troppo male, sai. Non mi dispiacerebbe affatto aiutarti, anzi. E’ un progetto ambizioso ma di buone promesse. »

    Il tuo capo poi si chinò verso il basso, con aria pensierosa, in direzione del possente compagno di viaggio. Ti saresti sentito un po’ in colpa nel dirglielo, oltre che tremendamente arrogante... ma mai avresti potuto lasciare il tuo più fidato alleato di ogni avventura per cavalcare un'altra selvaggia creatura alata.
    Allo stesso modo, il suo orgoglio non gli avrebbe mai permesso di porsi al servizio di un esercito di pennuti addomesticati. Ecco, era una cosa che avresti voluto evitare di dire così apertamente...

    « Però sai, sono fin troppo affezionato a questo piccolo grande bestione » affermasti con delicatezza, mentre lo indicavi dandogli qualche pacca sulla possente schiena d’argento « per lasciarlo da parte e... »

    No, aspetta un secondo.
    Lei non ti ha mica chiesto di scendere in battaglia in groppa ad un grifone... così come non ti ha chiesto neanche di unire la forza e l’imponenza del tuo Dragone alle sue schiere armate per piegare più facilmente qualsiasi genere di ostacolo.
    No.
    Le tue parole si bloccarono d’improvviso, inarcando insicuro il sopracciglio. Qualche istante in silenzio, il tempo necessario alle tue argute orecchie per riprendersi dal lampo di genio che le aveva portate dritte sull’attenti nella tua folta chioma, e ti voltasti con aria sospettosa in direzione della mamma più desiderata di tutta Endlos.

    « Aspetta. »

    E l’indice scattò felino di fronte al tuo naso, inequivocabile gesto di richiamo.

    « Come mai vorresti mettermi a firmare ed ordinare le scartoffie piuttosto che mandarmi in supporto o... chessò, a capitanare le truppe in battaglia? »

    Con un pizzico di sentito orgoglio e doverosa presunzione, ovviamente.

     
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    -Beh...

    La bella Dama del Vento sbattè le palpebre sbigottita, e la testa castana si reclinò su di un lato, assumendo un'espressione buffa da bambina sorpresa. Davvero non immaginava di ricevere come risposta un'altra domanda, e soprattutto quella. Perchè mai doveva porle un quesito simile, poi? Infondo non sembrava che la squadra blu fosse male, anzi...

    -Beh, Yoko.
    Credevo avresti apprezzato l'idea...
    Alla fine sei un Mago ed un Maestro, credevo ti piacesse un incarico fondato su studio e ricerca.

    Abbandonò la mano della Volpe, abbassando lo sguardo sulle proprie ginocchia. L'abito si muoveva al tocco del Vento, lo stesso che sfiorava i capelli di entrambi, e sui lembi danzanti le mani nivee si serrarono sotto lo sguardo di occhi agitati. Non si era mai posta il problema che le aveva presentato il Doctus, e non era sicura di come davvero rispondergli, anche perchè alla fine non avrebbe mai visto un mago studioso tra le fila guerriere. Vero che lei possedeva capacità arcane, ma altrettanto certa era l'immane differenza tra i due incantatori su quel drago in argento; mentre Drusilia agiva di istinto, governando le forze della natura quasi per impulso, semplicemente "volendo", Yoko aveva ottenuto il suo potere sia di nascita, sia attraverso lo studio di ogni branca della sua arte, ricercando fra tomi ingialliti ed antiche pergamene, perfezionando i suoi incantesimi, divenendo infine un pezzo grosso della Torre d'Avorio a Celentir. Lei era un guerriero che, guardacaso, sapeva governare gli elementi a suo piacimento, lui era un mago vero e proprio, studi compresi. Avrebbe voluto dirgli che un mago puro quale lui era non era adattissimo ad unirsi alle schiere di guerrieri specializzati armati di tutto punto, ma non sapeva davvero come spiegarsi per paura di non offenderlo. Ed intanto una gocciolina di sudore freddo scese sulla fonte, segno evidente della sua agitazione. Per non dire "panico".

    -Vedi... le mie squadre d'attacco sono... come dire... beh... insomma...

    Sentì la gola seccarsi.

    -...si, formate da guerrieri.
    O beh, comunque chi sa usare la magia è anche in grado di maneggiare... armi.
    Armi tipo questa!
    O... questa!

    Reclinò il corpo sul lato sinistro, e con la mano sottile indicò prima l'arco e la faretra dietro la schiena esile ma forte, poi una spada legata alla cintola, anche se quello non era il termine esatto per descriverla: somigliava più ad uno spadone per dimensione, anche se il materiale, più che ad un qualsiasi metallo o sua lega, pareva vetro, o diamante limpido e trasparente. E sebbene già in questo si differenziava da molte altre armi, perfino la forma lasciava incuriositi; aveva infatti non una ma ben sette punte, e da ogni parte della superficie emanava una strana ed inquietante aura violacea. Ricordava ancora il giorno in cui le era stata donata, o per meglio dire "l'aveva recuperata, essendosi il proprietario dato alla fuga, dopo averla trasformata in una pecorella". Tuttavia era meglio non pensarci, avendo lei avuto perfino la premura di non raccontare a nessuno di quel particolare episodio al solo fine di difendere il suo orgoglio.

    -Non averne a male... è che pensavo non ti saresti trovato a tuo agio.

     
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    Ecco, era proprio quello il sospetto che si annidava nella tua sempre sveglia mente da Volpe.
    Parliamoci chiaro: non che studio e ricerca ti dispiacessero, ci mancherebbe; gran parte delle tua vita magica si concentrava inevitabilmente su quello, dopotutto. Ma c’era quasi sempre un fastidioso preconcetto che aleggiava dentro la testa -cocciuta- di chi amava così tanto utilizzare le armi che... no, proprio non riuscivi a digerirlo.
    Paranoia o meno, oramai era una delle tue più care premure cercare di annientarne le indisponenti radici.
    A maggior ragione nella persona con la quale condividi la casa.

    « No beh... »

    Cercasti di inserirti nel suo discorso, speranzoso di riuscire a spiegarle come la sua proposta non fosse stata recepita come un insulto, anzi. Era segno che, comunque, ti considerava una persona colta ed esperta in materia, come d’altronde la tua rinomata fama le aveva dato modo di riscontrare. Fin qui tutto bene, con la calma assoluta. Lasciasti dunque che proseguisse il suo discorso, visibilmente impacciata ed in preda al panico. Quando quelle parole...

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    ...non poterono far a meno di dipingere sul tuo volto un’espressione che sostituiva perfettamente l’utilizzo di qualsiasi parola. In quella situazione, in particolare, un bel “ah sì?” sarebbe stato più che adatto.
    Purtroppo la bella Dama del vento non ti conosceva ancora del tutto, e mai avrebbe potuto sapere che se c’era una cosa sulla quale saresti stato piuttosto suscettibile... beh, l’aveva centrata alla grande: mai sottovalutare la maestosa imponente potenza della magia pura al confronto con le arti guerriere.
    Accompagnasti con un cenno del capo l’esposizione delle sue amate armi, quasi a ringraziarla ironicamente della gentile illuminazione, e non appena terminò la sua breve spiegazione replicasti prontamente:

    « Oh ma tranquilla, mi fa assolutamente piacere sapere che mi apprezzi molto come persona dotta, e te ne ringrazio. »

    E potendo scegliere fra il “lanciarti nella guerra” od il “dedicarti allo studio di oggetti magici” avresti senza dubbio optato per la seconda a occhi chiusi, però...

    « Ma vedi »

    ...le sue parole suonavano nelle tue argute orecchie come uno sminuire le reali capacità sulla quale le arti arcane avrebbero potuto spaziare.

    « proprio per il ruolo di Maestro che ricopro »

    Un cenno della tua mano sul dorso duro del compagno lo invitò nel frattempo ad abbassarsi di quota, per avvicinarsi evidentemente al terreno sul quale stavate sorvolando.

    « è mio dovere »

    Un piccolo salto poco prima dell’atterraggio, che ti portò con eleganza e delicatezza ad appoggiare le tue agili gambe su una piccola campagna lì vicino al mare.

    « mostrarti come io, utilizzando unicamente la mia magia pura » sottolineasti volutamente quella parola « sarò capace di tener testa alla tua spada, alle tue frecce ed al tempo stesso alla tua magia. »

    Non te l’eri mica presa, eh?
    No no.

     
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    Era...era... incredibile.

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    Si, incredibile era il termine adatto. E pensare che aveva cercato -per quanto le fosse possibile- di non offenderlo! L'aveva valorizzato come studioso, come Doctus, come Maestro, e quale era stato il risultato? Il suo simpatico coinquilino aveva iniziato a pavoneggiarsi del suo titolo per dirle che nè la sua spada, nè l'arco nè la sua magia erano in grado di sconfiggerlo, nemmeno contemporaneamente. Un sorriso affilato si dipinse dunque sul volto da silfide, mentre un sopracciglio si inarcò stizzito, dipingendole un'espressione altrettanto indispettita. E va bene offendersi, poteva perfino comprenderlo; infondo, abituato com'era ad esser circondato da gente che gli dava del magnifico -senza togliergli nulla, eh!- il suo ragionamento sarebbe potuto sembrare un'offesa, ma da lì a sminuire le sue doti di guerriero e di mago c'era un abisso, una soglia che lui non avrebbe dovuto varcare. Quando furono a terra, dunque, lei fece leva sulle proprie gambe, e mentre la camicia nera si rompeva alle sue spalle lasciando posto a bianche ali piumate, ella saltò in aria, suo elemento prediletto. Qui, quasi fosse una nuvola di fumo, o forse un velo mosso dalle correnti, volteggiò su di lui e sulle sue caratteristiche orecchie con una tale leggiadria da sfidare le leggi della gravità, per poi posarsi delicatamente al suolo a circa cinque metri dalla Volpe. Ed era bella perfino con quello sguardo seccato, mentre i morbidi capelli mossi danzavano al ritmo dello stesso vento che, di lì a poco, si sarebbe scatenato nella sua furia. Non aveva alcuna intenzione di procurargli sofferenze, ciò che provava per lui non centrava affatto con quello che stava per fare: desiderava solo mostrargli il giusto per fargli capire che non si stava rivolgendo ad una "allieva" qualunque.

    -Se la metti così...

    La mano scivolò sul fianco, per poi impugnare la sua spada. La lama a lui rivolta non era affatto un buon segno, come non lo erano le ali, minacciose e troneggianti sulla sua figura. Non lo erano nemmeno i suoi occhi, che in quel momento brillavano di un acume freddo come l'acciaio. Drusilia era come il diamante, un frammento di vetro affilato; chi non l'avrebbe presa nel giusto modo, avrebbe finito irrimediabilmente per sanguinare.
    La voce, da dolce ed ovattata divenne dura e forte, con un tono più acuto, quasi beffeggiatorio.
    E pensare che ci voleva così poco per farla surriscaldare,
    o forse si sentiva messa un pò in ombra dalla sua figura?

    -La prego, Maestro. Mi dia un saggio della sua Magia Pura.

    SPOILER (click to view)
    [/size]

    Armi



    Alcarcalime
    (arco+frecce= 2pt)

    IMMAGINE ALLEGATA

    Dimensioni: 1m circa
    Materiale con cui è fatto: Lega proibita argentata con rune elfiche in oro ricamate lungo tutto l'arco.
    Descrizione: Arco di una gittata elevatissima: circa 30m.


    Nanatsusaya
    (spadone semplice= 1pt)

    IMMAGINE ALLEGATA

    Dimensioni: 1m circa
    Materiale con cui è fatto: Caos cristallizzato.
    Descrizione: Una lama di raffinata bellezza, appare come uno spadone di un singolare materiale trasparente con ben sette punte. In più emana una inquietante aura violacea.

     
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    Ah, le donne...
    Orgogliosa e testarda, disposta a tutto pur di non farsi mettere i piedi in testa; ti piaceva, eccome se ti piaceva la giovane mamma che affilava i suoi artigli. Se mai quella bella Dama fosse diventata la tua compagna di vita, di sicuro sareste finiti per fracassarvi la testa a vicenda solo per verificare chi dei due l’aveva più dura.

    Volteggiò dunque sopra la tue demoniache fattezze, elegante ed egocentrica, mettendo in gran mostra le sue sgargianti ali. Il suo gesto non poteva non esser accompagnato da un tuo doveroso e raffinato inchino, sarcastica riverenza per l’appariscente passerella dell’Angelo.


    image

    « Notevole... »

    Accompagnasti con quella semplice parola le tue azioni, con in volto il compiaciuto sorriso di chi accoglie fra i suoi pensieri una divertente rivelazione: a furia di star vicino a te ed alla tua magia scenografica, la dolce Drusilia stava cominciando ad esserne inevitabilmente influenzata.
    E brava l’allieva che apprende dal Maestro...

    « Ma volentieri, mia prediletta. »

    Impossibile ovviamente chiederti di non reggerle il gioco, assecondandola in quello squisito tono accademico d’altri tempi. Ricomponesti dunque la tua figura dal precedente inchino, soffermando ora maggiormente il tuo sguardo prima sulle sue ali,limpide ed imponenti, per spostarlo poi senza la ben che minima preoccupazione sull’affilata lama che tratteneva fra le sue mani.
    Una spada a sette punte e tre ali sulle spalle... senza dubbio era una donna che teneva particolarmente all’originalità.

    « Prima di tutto... »

    Iniziasti ad avanzare verso la celestiale coinquilina, con passo deciso e per nulla preoccupato dalla sua minacciosa lama. Fino a che, avendo accorciato la distanza che vi separava a circa tre metri, proseguisti col tuo discorso.

    « ...vorrei mostrarti come quella » indicando con il dito la sua arma bianca « possa alle volte esser ricondotta ad un semplice giocattolo. »

    Affermasti provocatorio, mentre la tua magia pura, nel frattempo, avrebbe iniziato a dettar legge nell’aria circostante. Tante piccole spore incolori, individuabili alla vista da un occhio particolarmente prudente, si sarebbero sparse per un raggio di cinque metri attorno alla tua argentata persona. Loro utilità, ovvia conseguenza delle tue pungenti chiacchere, sarebbe stata quella di produrre un forte intorpidimento in tutto il corpo in seguito al semplice tatto o all’inalazione. Causandogli notevoli difficoltà di movimento, ovviamente, non avrebbe fatto altro che render quella sua tanto cara spada -incantevole alla vista, per carità- un giocattolo poco utile per il suo scopo. E quale miglior modo per dimostrarglielo, se non un altro nuovo incantesimo di condimento?
    Un istante dopo, difatti, sia che fosse stata in grado o meno di eludere la tua prima mossa strategica, avrebbero preso vita attorno alla formosa Dama tre verdi piante spettrali, esili nel loro tronco ma rapide nei loro movimenti, che con le loro fauci amorevolmente spalancate si sarebbero mosse precise in direzione del loro nuovo bersaglio. Una di fronte, una sul suo fianco destro e l’altra su quello sinistro; alte poco meno di un metro, ciascuna distante dal loro obbiettivo di almeno 2 metri.
    Piante carnivore, ovviamente; eppure, quel giorno, a chi aveva già avuto modo di osservarle in contesti differenti sarebbero sembrate meno feroci e malevole del solito. E no, nessuna compassione o sottovalutazione: solo un’inconscia e premurosa paura di poterle fare seriamente del male.
    Quello sarebbe stato proprio l’ultimo dei tuoi desideri.

    SPOILER (click to view)
    Stato fisico: perfetto
    Stato psicologico: provocatorio
    Mana: 80%

    Incantesimi utilizzati:

    Spore velenose
    Yoko è in grado di rilasciare per un raggio di 5 metri attorno a lui delle spore incolori, individuabili comunque da un occhio capace di prestare particolare attenzione, il cui contatto con la pelle od il solo respiro producono un forte intorpidimento di tutto il corpo, che causerà notevoli difficoltà di movimento.
    I bersagli dell'incantesimo saranno definiti dalla Volpe . Ciò che significa che, seppur all'interno del raggio d'azione, coloro che saranno considerati alleati non subiranno gli effetti della tecnica.
    Le spore rimangono in campo per 2 turni, l'effetto svanirà con loro.
    Consumo: medio
    Piccola nota per sicurezza: ovviamente la tecnica bersaglia solo Drusilia e non le mie piante

    Mimose Selvatiche I
    
La più classica ed utilizzata fra le piante spettrali del demone-volpe.
Le mimose selvatiche sono piante carnivore, esili nella loro struttura ma letalmente rapide e voraci.
Yoko è solito richiamarne tre, entro un raggio di 5 metri dalla sua posizione, dando loro totale libertà di movimento. Una volta individuato il loro bersaglio, infatti, non esiste modo per arrestarle se non abbatterle. Peculiarità di tali amorevoli creature è che se le loro fauci riescono ad afferrare nella loro morsa l’obbiettivo (od anche un qualcosa che gli viene frapposto sul loro cammino) si lasciano esplodere.
    Durata: 1 turno

    Consumo: medio

    Passiva:

    Percezione Magica
    
La magia è ben più che una passione per la Volpe. Pochi possono vantare una conoscenza così premurosamente approfondita,
al punto da riuscire ad individuarla con una naturalità disarmante.
Peculiarità del demone-argentato è infatti quella di essere in grado di percepire la presenza di trame magiche nell’aria,
riuscendo ad identificarne la tipologia (elementali, evocazioni, illusioni), definendone la gravità (imminente, distante)
ed il pericolo (alto o basso livello).
Se l'incantesimo rientrerà in un raggio di 5 metri attorno alla Volpe, sarà in grado di identificarne la direzione od il raggio ricoperto.
Nota: identificazione generale, non riconosce l'effetto della magia ma riesce solo a classificarla secondo quei parametri.
Esempio: se davanti a Yoko è presente un'illusione, lui non riesce a capire quale o cosa sia, ma solo che c'è ed è di un certo livello

    Breve sintesi: Yoko continua a provocare la bella Drusilia, dandole una piccola previsione su quelle che saranno le sue intenzioni: cosparge l’aria circostante (per 5 metri) di spore velenose, il cui contatto od il respiro producono un intorpidimento del corpo che causerà difficoltà di movimento. Per dimostrarle dunque come una spada possa esser annullata facilmente dalla sola magia, le evoca attorno 3 piante carnivore (una davanti, una al fianco sinistro ed una al destro) per costringerla a difendersi con la magia piuttosto che con l’arma. I due metri di distanza e la “cattiveria ridotta” delle piante le danno tranquillamente modo di difendersi senza troppa fretta.

    Note del giocatore: buona fortuna =* lo sai che Yoko vuole bene a Dru e lo fa con innocenza u_u
     
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    Il sopracciglio della Dama del Vento era già inarcato da qualche minuto, ma dopo l'ultima affermazione della Volpe un angolo della bocca rossa e tirata in un sorriso che poco aveva di rassicurante andò rapidamente ad imitarlo; per chiunque sarebbe potuta apparire come una bomba lì sul punto di esplodere. In effetti era da un bel pò che nessuno la punzecchiava in quel modo e probabilmente fu quella la ragione della sua reazione, forse spropositata. O magari era solo il suo orgoglio che non le permetteva di accettare quel piccolo affronto ben piazzato? E bravo il maghetto dalla coda morbidosa... giocava con i suoi nervi (già abbastanza tesi a prescindere), eh? A quel punto nemmeno le orecchie tenere e carine che sbucavano tra le ciocche argentee dei suoi capelli meravigliosamente lisci sarebbero bastate per tranquillizzarla. Perfino la voce tremava, con un tono tra il divertito e l'incredulo.

    -Un... uhm... un gio...giocattolo?!?!?!

    Aveva alzato nuovamente la lama con fare minaccioso, quando si rese conto con preoccupante ritardo che qualcosa non quadrava; sentiva il corpo stanco, intorpidito. Per un attimo il suo sguardo lo fissò annichilito, forse perchè la giovane donna si era appena resa conto che quel mascalzone l'aveva appena tratta in inganno. Stupida lei che si era fatta imbambolare dalle distrazioni del demone, lasciandogli campo libero per i suoi insinuosi "trucchetti" da mago. Come se ciò non bastasse, a peggiorare la situazione giunsero tre piantine che poco avevano da condividere con ciò che lei considerava "fiori". Innanzitutto no, per quanto il suo coinquilino avesse una passione smodata per il giardinaggio, quelle non erano affatto belle. Neanche un pò. Pur tralasciando che fossero enormi rispetto ai corrispettivi esemplari del mondo da cui proveniva, le tre gemelle si muovevano infatti in modo sinistro, ma mai quanto le loro bocche dentate e fameliche, tutte rivolte verso di lei. Drusilia era caduta in una vera e propria trappola, e tutto per colpa sua dato che, un pò per il suo animo focoso, un pò perchè non aveva affatto preso in considerazione la natura demoniaca del suo avversario, cosa in parte giustificabile avendolo tutti i giorni in casa a giocare con suo figlio, aveva imprudentemente sottovalutato il suo avversario.

    -E bravo Yoko...

    Peccato però che cadere in una trappola non voleva dire, almeno per lei, non essere in grado di uscirne fuori senza un graffio; e così intorno a lei l'aria iniziò a vorticare, disegnando spirali invisibili che andavano a sovrapporsi intorno alla sua longilinea ma tuttavia sinuosa figura, sollevando polvere, frammenti, crescendo sempre di più in forza e vigore fino al punto da spazzar via tutto ciò che le stava nelle immediate vicinanze, dalle spore a lei quasi invisibili alle tre simpatiche creature evocate dal demone. Avrebbe poi stretto forte tra le dita affusolate la sua fedele arma, approfittando del caos creato di schizzare verso Yoko appena si fosse dileguato il pulviscolo che si ergeva tra loro come una fitta nebbia. E proprio quando sarebbe giunta ad un metro da lui, gli avrebbe dato prova di come sapeva "maneggiare il suo giocattolino", muovendo la Nanatsusaya con tale perizia e rapidità da rendere piuttosto difficoltoso capire per un occhio poco allenato da che parte stesse per giungere il colpo. Chissà se gli occhi aurei del mago innanzi a lei avrebbero capito che mirava alla spalla destra, comunque attenta a non colpirlo in punti vitali.

    Non si sarebbe mai perdonata un errore di valutazione.
    Non in quel caso.



    SPOILER (click to view)

    Energia: 100-20-10=70%
    Condizioni Fisiche: Muscoli intorpiditi.
    Condizioni Psichiche: Leggermente stizzita.

    CITAZIONE
    Tecniche Attive:

    Occhio del Ciclone
    Origine: Elementarista (Aria)
    Descrizione: La persona che la applica diventa il fulcro (il centro, l'"occhio") di una corrente d'aria molto forte che, in pochi attimi, si trasforma in un piccolo ciclone. Il ciclone è alto 2m, di forma troncoconica con la base inferiore rivolta verso il basso e funge da scudo su tutti i fronti (esclusi attacchi provenienti dall'alto e dal basso) e, se qualcuno si avvicina o lancia un qualsiasi attacco e sfiora soltanto quello che è il piccolo ciclone, esso ha anche il compito di deviarli e scaraventarli via. La tecnica è molto pericolosa perchè se la persona che vi è dentro si muove, rischia di fare la stessa fine di chi attacca dall'esterno.
    Tipo: Attacco-difesa
    Durata: istantanea

    Consumo:Alto 20%



    Finta portentosa:
    Origine: Cavaliere.
    Descrizione:Si tratta di una finta di scherma attuata con tali capacità tecniche che ai meno allenati potrebbe perfino apparire come una illusione; quando Drusilia lancerà un fendente, la vittima avrà l'impressione che il colpo provenga dalla parte opposta.
    Tipo: attacco
    Durata: istantanea

    Consumo: Medio 10%


    Riassunto: Drusilia si accorge troppo tardi delle spore di Yoko, venendo colpita in pieno. Prima che le mimose demoniache di Yoko possano fare qualcosa, evoca Occhio del Ciclone, che spazza via ogni cosa nelle sue immediate vicinanze. Approfitta poi del pulviscolo sollevato dalla tecnica Alta per attaccare l'avversario di sorpresa, usando con la sua spada Finta Portentosa in modo da confonderlo.

    Note della giocatrice:Sai che se dru viene punzecchiata troppo poi esplode :wub: . In ogni caso buon incontro =*
     
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    Il tuo sguardo seguì divertito gli sviluppi della precedente situazione, sottolineando con un doveroso sorriso di compiacimento l'espressione avvilita che il tuo scherzetto le aveva simpaticamente dipinto sul bel faccino. Drusilia era una corrente, dolce e gentile, che sapeva quietare con le sue piacevoli e leggere carezze persino la più irruenta delle tempeste. Ma se a diventare tempesta fosse stata lei, invece... beh, come Dama del vento non avrebbe potuto dimostrartelo meglio: un tornado, imperioso e determinato; ecco che cosa era in quell'istante.


    image

    Le spore dunque vennero spazzate via insieme alle tue piante come niente fosse, dinnanzi alla tua volposa figura che pareva quasi soddisfatta dell'accaduto. Con i lunghi capelli argentati che si lasciavano cullare dai rimasugli del portentoso vento, i tuoi occhi dorati, sempre vigili e scaltri, si puntarono impazienti sulla fitta nube di polvere che divideva ora le vostre scontrose figure.
    Nessun rumore d'avvertimento né parole di provocazione in risposta, stavolta; la piccola Allieva cominciava forse a capire come fossero anche e solo le piccole cose a poter cambiare pericolosamente le carte in tavola?
    Le piccole cose, già... peccato però che a smentire immediatamente almeno metà della tua buona precedente analisi vi pensò la sua successiva azione; c'era poco da fare, era una donna! E come tale, ovviamente, non poteva non possedere una delle caratteristiche peculiari che noi uomini sappiamo adorare fino alla follia: la permalosità. Sì, proprio quella, che per tua fortuna la spinse ad attaccarti con il suo lucente giocattolo, triste e ferito nell'orgoglio. Casualità o meno, fra frecce e spada in quella situazione la seconda ti sarebbe stata decisamente più gradita e meno imprevedibile. La magia, d'altro canto, avresti potuto tranquillamente escluderla in assenza di trame magiche percettibili nella movimentata aria.

    Quando la sua sinuosa figura fuoriuscì dunque scattante dal pulviscolo, l'istinto spettrale della Volpe che viveva in te sapeva già perfettamente la difesa da adottare: un muro d'aria, magicamente alterato nella sua consistenza dai tuoi fantasiosi incantesimi al fine di renderlo gelatinoso, si sarebbe materializzato a pochi centimetri dal tuo demoniaco corpo. L'obbiettivo sarebbe stato chiaro, in quel frangente: quando la rapace lama dell'angelica coinquilina sarebbe giunta pericolosa pronta ad affondare sulla tua carne, sarebbe stata invece catturata poco prima da quella tua furba trappola. Rallentata vistosamente nel suo movimento, non sarebbe stato certo troppo difficile lasciar compiere alle tue agili gambe due leggeri balzi all'indietro, evitando con finta semplicità e naturalezza l'attacco della bella Dama.

    « Davvero niente male... »

    Esordisti subito dopo, a seguito di un tuo incredibilmente lungo periodo di silenzio. Un complimento stavolta se lo meritava tutto, dal suo affezionato Maestro; l'iniziativa fu lodevole, doveroso sottolinearlo.
    La replica all'attacco in ogni caso sarebbe giunta prontamente: quando l'incantevole giocattolo avrebbe probabilmente ripreso a muoversi libero nell'aria -salvo imprevisti che non ne avrebbero anticipato la libertà- andando a vuoto, e chissà, magari sbilanciando la giovane mamma per l'improvviso cambio di velocità, entrambe le tue mani avrebbero assunto la forma di una pistola, puntate incrociate in direzione della Dama. A sparare fu prima quella sinistra, indirizzando una prima sfera d'aria verso il fianco destro dell'Angelo, facendole assumere un'insolita traiettoria curva allargandosi prima verso l'esterno per rientrare poi successivamente sull'interno. La seconda sfera, invece, sempre sparata dalla medesima mano avrebbe puntato dritta e decisa al suo addome. La terza e la quarta, differentemente, distanziate nel tempo dalle “cugine” da un misero breve secondo, sarebbero partite dalla mano destra dirette una verso l'impugnatura fiera che stringeva forte la spada, e l'altra invece risoluta verso l'affilata lama.
    La giustificazione di così differenti ed elaborate traiettorie? Beh... il cervello delle persone spesso funziona in un modo molto particolare: se ad un giocatore di baseball ad esempio lanciate prima una palla in aria con traiettoria lenta, e subito dopo una più veloce frontale, nella maggior parte dei casi se poco allenati l'attenzione verrà focalizzata sul primo lancio e non sul secondo, seppur più veloce.
    Le conseguenze spesso e volentieri sono quelle beccarsi una bella botta in piena faccia, o qualcosa di simile.
    La strategia della Volpe, astuta ed esperta, ricalcava questo stesso principio: la prima sfera d'aria che curvava verso l'esterno a rigor di logica sarebbe dovuta arrivare prima quella frontale, che invece puntava all'addome, nella speranza così di distogliere l'attenzione dalle successive ed ultime due sfere -grandi ciascuna poco più di un pugno serrato- dirette invece alla spada dalle sette punte.
    Cosa non si arriva a fare per cercare di privare un guerriero di una delle sue più fidate compagne, eh?



    SPOILER (click to view)
    Stato fisico: perfetto
    Stato psicologico: sempre provocatorio, ma divertito
    Mana: 65%

    Incantesimi utilizzati:

    Il muro
    
Perchè bloccare i colpi avversari quando è senza dubbio più sicuro evitarli?
Il demone-volpe è in grado di generare un muro d'aria di consistenza gelatinosa che non si contrappone a colpi-oggetti-persone, ma semplicemente ne rende più ardua l'avanzata: come fosse di gomma, quando qualcosa vi impatta rallenta notevolmente.

    Durata: 1 turno

    Consumo: variabile (medio in questo caso)

    Soffio del Cielo
    
Quattro proiettili d’aria compressa, grandi quando delle palline da softball.
La Volpe adora giocare con questo colpo, tant’è che in alcuni casi si diverte a spararli singolarmente, poco alla volta quando decide lui, posizionando le dita della mano a formare una pistola. In altri casi ancora, invece, preferisce spararle immediatamente tutte insieme mimando il gesto d’un pugno.
Appena percettibili alla vista d’un occhio normale come piccole sfumature indefinite nell’aria, emettono un leggero suono al loro passaggio simile ad un sibilo, come se qualcosa stesse tagliando l’aria.

    Durata: 1 turno

    Consumo: basso

    Passiva: percezione magica, già citata sopra

    Note del giocatore: le spore una volta spazzate via perdono il loro effetto, per cui il loro secondo turno di fatto non esiste

    Breve sintesi: Yoko si difende dall'affondo della spada con il muro di gomma, intrappolandovi la lama. Ne approfitta dunque per prendere una piccola distanza precauzionale facendo un paio di balzi indietro, per sparare poi subito dopo 4 sfere d'aria in direzione di Drusilia. La prima è diretta al suo fianco destro (assumendo una traiettoria che si allarga verso l'esterno, per poi rientrare); la seconda invece punta dritta al suo addome, mentre terza e quarta mirano ad impugnatura e lama della spada per disarmarla.
     
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    La Dama era pronta a mostrargli la sua Arte con la spada, che tuttavia morì ancor prima di vedere la luce dato che il Demone aveva avuto la brillante idea di intercettarla, ostacolandola poi con un qualcosa di invisibile come l'aria che leggera li accarezzava ed allo stesso tempo invalicabile e "gommosa" quanto un budino molto, ma molto denso. Sul volto della bella Drusilia si stampò un sorrisino divertito, forse un pò malizioso a dire il vero; e pensare che anche lei aveva due o tre "trucchetti" davvero simili a quello della Volpe, tanto da domandarsi se fosse davvero così scontata. Oppure, ahimè, quei due erano proprio della stessa pasta, e questo contribuiva a giustificare le capacità del suo avversario di anticipare le sue mosse. Cosa avrebbe potuto fare, allora, per confonderlo un pò? Dalla faccia furba che mostrava, tutto sembrava fuorchè sorpreso, e questo per lei non era certo un bene. Mentre rimuginava sulla possibilità di "rivedere" la sua strategia, vide il giovane mago indietreggiare di alcuni passi per poi, nel medesimo istante in cui la Nanatsusaya affondò a vuoto in quel muro ormai dileguato, puntarle il dito indice di entrambe le mani quasi come fosse il mirino di una pistola. Possibile che avesse davvero intenzione di sparare qualcosa, qualunque essa fosse, a quella distanza? Evidentemente aveva deciso di fare seriamente, e per risposta gli occhi verdi di Drusilia si sgranarono, per poi socchiudersi nuovamente quando il corpo morbido si sarebbe voltato sul profilo, mentre la mano destra si sarebbe levata verso l'avversario, creando il più rapidamente possibile un muro altrettanto invisibile d'aria, non gommoso come quello di Yoko, bensì duro quanto il metallo. Qualunque diavoleria le avesse lanciato, difficilmente l'avrebbe presa in pieno, o almento sarebbe giunto più lento e docile, qualora avesse infranto la sua difesa. Solo dopo ebbe modo di vedere e "sentire" piccole sfere d'aria fuoriuscire dalle dita della volpe demoniaca, e da direzioni diverse tentar di raggiungerla. Vide più di una avvicinarsi a lei, ed un'altra fare il giro, dritta verso la schiena gentile che in quel momento aveva preso il posto del fianco. Troppo tardi si rese conto di non potersi muovere, scegliendo dunque di proteggersi dalle tre piuttosto da quel piccolo infido colpo alle spalle.
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    Chiuse gli occhi, stringendo le palpebre pronta ad accusare il colpo...
    PAF!
    Gli occhi si risollevarono increduli verso l'avversario, mentre le altre tre venivano fermate.
    Credeva che facessero male...

    -Ahio!

    Arrossì violentemente, massaggiandosi il sedere.
    Lo guardò in cagnesco.

    -Fa male!

    Dopo avergli lanciato un'occhiataccia delle sue, puntò la lama trasparente ed affilata in sua direzione, fissandolo silente in modo minaccioso. Una smorfia, e poi con il polso avrebbe iniziato a muovere rapidamente l'arma, fendendo l'aria in modo da creare ben tre piccole affilate lame, che rapide e quasi impercettibili ad occhi poco allenati si sarebbero dirette dove era il demone, mirando una al braccio sinistro, una alla spalla destra ed una, orizzontale, alle gambe. Come sempre niente punti vitali, questa volta curiosa di vedere cosa si sarebbe inventato. Vero era che si trattava di un attacco semplice, tuttavia era intenzionata più che altro ad allontanarlo ancora da lei, per poi sferrargli qualcosa di più complesso. E poi voleva fargli capire quanto fosse insidiosa la magia applicata alle armi, e che i maghi guerrieri non avevano nulla da invidiare a quelli puri. Diversi punti di vista insomma, ma che in quel momento entravano in gioco in una sfida tra due teste dure.

    Chissà poi quale si sarebbe rotta per prima...

    SPOILER (click to view)

    Energia: 70-5-10=55%
    Condizioni Fisiche: sedere dolente.
    Condizioni Psichiche: Leggermente stizzita, imbarazzata.

    CITAZIONE

    Barriera Eterea
    Origine: Elementarista (Aria)
    Descrizione: ponendo le mani aperte, nella direzione dell'attacco subito, è in grado di creare una vera e propria barriera invisibile, in grado di proteggerla solo ed esclusivamente nella direzione in cui sono rivolti i palmi delle sue mani. Protegge sia da attacchi fisici che da attacchi energetici.
    Tipo: difesa
    Durata: istantanea

    Consumo:Variabile



    Lame di Vento
    Origine: Elementarista (Aria)
    Descrizione: Drusilia, tramite un movimento rapido delle braccia, taglia tre volte l'aria con me mani, creando vortici di vento simili e pericolosi quanto lame taglienti. Queste viaggiano nell'aria, e possono seguire tre diverse traettorie. il loro raggio di azione è di 5m.
    Tipo: attacco
    Durata: istantanea

    Consumo: Medio 10%


    Riassunto: Drusilia si protegge da tre delle quattro sfere d'aria con una Barriera Eterea a consumo basso. Riesce a fermarle, mentre la quarta la prende sul sedere. Stizzita riprende la spada e per far allontanare ancora Yoko gli lancia tre fendenti (Lame di Vento) rivolti uno al braccio sinistro, uno alla spalla destra, uno alle gambe. Nel testo c'è una citazione al "sentire" le sfere d'aria, ma specifico che si tratta semplicemente della sua passiva "Essenze e Presenze Nascoste", inserita nel primo post. Nulla di influente allo svolgimento del combattimento, comunque.
    Buono svolgimento =*
     
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    Ah però!
    Questa si che è una novità davvero considerevole... e chi l’avrebbe mai detto che la bella Drusilia avesse perversioni di questo tipo? Una pacca sul sedere indiretta voluta e ricercata, senza se e senza ma; hai capito la dolce e premurosa mamma, che va a girarsi addirittura di proposito...
    Beh, dopotutto era anche comprensibile, non le si poteva di certo dar torto; la mancanza di una figura maschile al suo fianco evidentemente iniziava a farsi sentire, ed il fascino delle tue argute attira-donne orecchie si rivelava come sempre prodigiosamente irresistibile.

    Inarcasti notevolmente sorpreso ambedue le sopracciglia, alla visione di quell’insolito scenario. Una situazione del genere davvero non l’avresti pronosticata neanche scommettendo sulla più impensabile delle circostanze! Quando il suo volto assunse poi evidenti connotati di parentela con un colorato pomodoro, non potesti far a meno di tirare leggermente la tua bocca verso un fianco, nella speranza di nascondere un sorriso che oscillava facilmente fra l’imbarazzo ed il sarcasmo.
    C’avrebbe potuto giurare: sarebbe stata una di quelle cose che le avresti rinfacciato per molto tempo!
    L’unico gesto che ti sovvenne invece in risposta al suo “fa male” fu uno spontaneo e semplice movimento che ti portò ad alzare quasi timorosamente le spalle, inconfondibile espressione che suggeriva molto apertamente un....e che ti aspettavi? Era vero che quello era uno scontro amichevole e volevate evitare di farvi troppo del male, certo, però... suvvia, perdonabile: concediamole almeno questo impulsivo tentativo di sviare per un piccolo istante dalle sue poco consone fantasie.


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    Quando poi iniziò ad agitare con decisione la sua spada, in un orgoglioso tentativo di rivalsa, l’attenzione tornò nuovamente ad affilare il tuo ora ricomposto sguardo.
    Tre rapidi fendenti nell’aria e....
    ...e...
    ...niente?
    Incrociasti le braccia, fissandola con la tua solita arrogante aria di chi è pronto a spararne una delle sue. Evidentemente c’era qualcosa che non tornava: che motivo aveva la bella Dama di agitare in quel modo frenetico la sua arma, per di più contro il nulla, a quella distanza? Un occhio esterno alle vostre conoscenze probabilmente l’avrebbe scambiata senza troppi indugi per una pazza.
    Differenti considerazioni avrebbe fatto invece chi era ben al corrente delle tue sorprendenti doti da incantatore puro; ciò che accadde in quegli insoliti attimi, infatti, fu il richiamo dal mondo spettrale di un’altra tipologia di spore selvatiche, ben differenti da quelle che prima si accanirono sui muscoli dell’affascinante Angelo.
    Stavolta si trattativa di una specie difensiva, che traeva il suo nutrimento dagli incantesimi degli avversari: rilasciate a partire dal tuo corpo, infatti, avvolsero le tre lame d’aria pericolosamente lanciate in tua direzione per divorarle in un sol boccone.
    Come avevi fatto invece a sapere la loro esatta posizione, la direzione che seguivano e soprattutto la loro nascita e natura? Chiamiamolo sesto senso di un mago, o per meglio dire un’innata percezione magica.
    Allargasti dunque le braccia verso l’esterno, imperdibile occasione per vantare le sorprendenti capacità di quella che oramai sarebbe stata etichettata per sempre come magia pura.

    « Mh? Non mi attacchi? »

    Sottolineasti pungente, finto attore degno del miglior premio Oscar.

    « Beh, come posso allora non omaggiare la tua gentilezza... »

    Un gentleman degno d'altri tempi.
    Fra le tue mani si materializzò come d'incanto un piccolo batuffolo bianco, dalle parvenze proprie di un comunissimo fiore: un soffione, come è possibile trovarne quotidianamente in ogni regno. Peccato che quello che stringevi fra le tue dita apparteneva, come tuo solito, ad una versione spettrale ben più feroce di quelli abituali. Non appena vi soffiasti contro, difatti, scompose i suoi tanti piccoli semi in appuntiti e numerosi aghi; un imponente e minaccioso sciame, che si cullava leggiadro poco davanti alla tua demoniaca figura. Bastò un semplice comando, e con una rapidità ed un'organizzazione spaventosa si raggrupparono sopra la tua testa in due uniche scie, nella forma che ricordava tanto due affilate lance. Un superfluo ma segnaletico cenno del braccio, e spediti avrebbero ambedue puntato verso le spalle della bella Dama del vento.
    Superfluo ma doveroso precisare che, in caso di sue difficoltà difensive, avrebbero improvvisamente virato la loro traiettoria mancando all'ultimo istante il prefissato obiettivo; il desiderio di non volerle fare del male era sempre ben vivo nella tua testa, su questo non vi erano dubbi. Eppure eri anche ben conscio del fatto che la tua compagna era una donna molto orgogliosa, oltre che permalosa, e risparmiarla a priori da un attacco che avrebbe potuto farle del male sarebbe stato per lei un affronto ed una dimostrazione inconfutabile di non ritenerla all'altezza che non ti avrebbe facilmente perdonato.
    Donne, donne, donne... ah, quanti problemi!


    SPOILER (click to view)
    Stato fisico: buono, ma inizia ad essere affaticato
    Stato psicologico: divertito e sorpreso per la palla sul sedere, sempre provocatorio
    Mana: 45%

    Incantesimi utilizzati:

    Spore Divoramagia
    L'utilizzo delle piante del regno degli spettri è pressochè infinito, tanto che esiste una tipologia particolare di spore che a contatto con la magia o con gli elementi naturali se ne ciba immediatamente, spesso dissolvendo il costrutto metafisico che compone l'incanto prima ch'esso possa arrivare a colpire la Volpe. E' ovvio che a una maggior quantità di spore corrisponderà una maggior efficacia nell'annientamento degli incantesimi avversari, risultando quindi una valida difesa nella maggior parte delle situazioni.
    Durata: 1 Turno
    Consumo: Variabile (medio in questo caso)

    Aculei Spettrali
    Le piante del mondo spettrale sono spesso più simili di quanto non si pensi con i fiori che crescono naturalmente in tutti i mondi.
    Una fra le preferite della Volpe, senza dubbio, è data dalla versione brutale dei cosiddetti soffioni. Dopo averne richiamato fra le sue mani uno di dimensioni pari alla sua testa, così come il vento sparge nell'aria i suoi semi, allo stesso modo il demone argentato è capace di scindere a suo piacimento il fiore in centinaia di aculei, appuntiti e duri come tanti piccoli aghi. Sua peculiarità ovviamente è quella di comandarne il movimento, facendoli sciamare rapidi sul bersaglio con la possibilità da parte dell'evocatore di deciderne traiettoria e direzione, nonché la possibilità di suddividerli in differenti gruppi.
    Durata: 1 turno
    Consumo: medio

    Passiva: percezione magica, già citata sopra

    Breve sintesi: Yoko si sorprende per la pacca al sedere indiretta che la sua sfera da a Drusilia. Si difende dalle sue lame (che percepisce distintamente grazie alla passiva di percezione magica) con delle spore che divorano l’incantesimo. Completa il tutto facendo finta che non sia successo nulla, per tirarsela un po’. Attacca poi la Dama con due lance formate da aculei.
     
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    « Mh? Non mi attacchi? »

    Mai frase fu tanto pericolosa; per quanto Drusilia potesse volergli bene, ora stava raggiungendo il limite concesso.
    Vero era che si trattava di semplici battute, ma il troppo stroppia, e lui la stava trattando come un incapace.

    -...

    La Dama rimase allibita nel vedere che non era accaduto nulla di quello che avrebbe sperato, arrossendo ancor più violentemente nel momento in cui avrebbe fatto mente locale su come sarebbe parsa la situazione ad un occhio esterno. Purtroppo per lei, però, non ebbe altro modo di manifestare il suo imbarazzo perchè il suo avversario si era lanciato nuovamente al contrattacco. Un fiore per ringraziarla, che ben presto generò ben due lance fatte di aghi appuntiti, pronte a trafiggere la sua dolce figura, fu il modo per omaggiare la sua "gentilezza". La magia era in atto, e ad un movimento delle braccia del demone tagliarono l'aria circostante in traiettoria retta, puntando alle sue spalle. Peccato per lui che con Drusilia certi attacchi non funzionavano; in effetti non era poi così sensato tentare di colpirla con delle armi totalmente immerse nel suo elemento, soprattutto se lei era perfettamente in grado di comandare ogni singola molecola d'aria in quel posto. Quello che accadde fu che le lance rallentarono fino a fermarsi, quasi fosse stato lui a dar loro l'ordine, fino a che esauste non caddero a terra come coriandoli verdi.

    Bene, quell'attacco era andato, si era mostrata più che meritevole...
    ...ma quella frecciatina, come anche quel suo comportamento irritante, ancora non riuscivano a levarsi dalla sua testa;
    continuavano a ripetersi, e ripetersi, e ripetersi nei suoi pensieri.

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    La risposta fu semplice: Drusilia strinse il pugno sull'elsa, per poi gonfiare le guance con aria particolarmente buffa ed immensamente corrucciata. Un impeto di rabbia, e la Nanatsusaya fu scaraventata al suolo dalla sua stessa padrona, proprio la giovane donna che avrebbe immediatamente dopo steso le braccia sui fianchi con le mani ancora serrate, ed in seguito ad un'occhiataccia al vetriolo, si sarebbe diretta in un punto ben preciso dietro a dove si trovava, allontanandosi dal demone di qualche altro passo. Con modi decisamente troppo nervosi, impugnò uno dei suoi dardi, tendendo l'arco minacciosamente, con la stessa espressione di una bestia pronta a mangiarselo vivo. Se fosse stata un'altra persona, quei passi indietro non li avrebbe fatti, ma la Volpe sapeva con chi si stava fronteggiando, e forse era proprio quella la ragione per cui se ne stava approfittando un pò troppo.

    -Non darmi dell'incompetente.

    Detto ciò il dardo, incantato in quello stesso frangente, sarebbe partito rapido verso il demone, in un punto poco più in alto alla sua spalla destra in modo che, anche se il maghetto non avesse avuto i riflessi per schivarlo, non sarebbe comunque stato colpito. Ebbene si, perchè quello non era il suo vero attacco; appena l'estremità metallica della sua freccia fosse sprofondata a terra o su qualche albero vicino avrebbe liberato da sè tutta l'imponente potenza del vento, e questa volta sarebbe sicuramente stata più potente del solito. Dalla terra, la Volpe demoniaca avrebbe potuto mirare la letale bellezza di un tornado ergersi al cielo solenne, quasi un giudice pronto a dare la sua sentenza.

    E vedendo il volto di Drusilia, non sarebbe stata proprio positiva.

    SPOILER (click to view)

    Energia: 55-10-20=25%
    Condizioni Fisiche: affaticata.
    Condizioni Psichiche: particolarmente stizzita, imbarazzata.

    CITAZIONE

    Manipolazione Istantanea dell'Attrito
    Origine: Elementarista (Aria)
    Descrizione: Drusilia è in grado di ridiurre l'attrito anche intorno a degli oggetti, come ad esempio le sue frecce, che viaggeranno ad una velocità così elevata da rendere incredibilmente arduo schivarle. Lo stesso vale nell'aumento dell'attrito, usato su attacchi lanciati contro di lei.
    L'aumento o la riduzione dell'attrito non possono assolutamente essere usati contemporaneamente.
    Tipo: attacco-supporto-difesa
    Durata: istantanea

    Consumo:Medio 10%



    Tornado
    Origine: Elementarista (Aria)
    Descrizione:Drusilia evoca a sè tutta la potenza dei venti, generando una tempesta (non ha rilevanza nella lotta, ma è puro effetto scenico). Tale tempesta dura per 2 turni, durante i quali è possibile creare un mini-tornado dalla durata istantanea, diretto/i dall'alto verso terra, dove si trova la vittima predestinata. Si evoca un tornado per turno, pagando un apposito slot. La potenza del tornado sarà pari al consumo della tecnica diviso per i turni di usufrutto (due turni con consumo alto = tornado medio). Se la colpisce i danni sono davvero elevati; i tornado generati, a causa della loro "piccolezza" e della loro durata, non sono in grado di uccidere. Tuttavia la potenza con cui scendono verso l'obbiettivo rende possibile che la vittima subisca fratture multiple nelle parti del corpo colpite, per non parlare del dolore traumatizzante provocato da un urto così forte. Un tonado ha il diametro di un metro ma il suo raggio di azione è di 2m di diametro.
    Tipo: Attacco
    Durata:max 2 turni

    Consumo: Alto 20%


    Riassunto: Drusilia ascolta il Demone, per poi difendersi dal nuovo attacco aumentando l'attrito dell'aria sulle "lance di aghi", fermandole. Passa qualche secondo rimuginando sul comportamento di Yoko e, dato che è permalosa, si sente presa per incompetente. Getta la spada per terra ed indietreggia di qualche passo, per poi lanciargli una freccia incantata col suo arco. Appena la punta si conficcherà in qualche oggetto (probabilmente dietro la Volpe), in quel punto si genererà un tornado molto potente pronto a travolgere l'avversario. In questo caso la durata del tornado ha durata istantanea.
     
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    Ed infine la dolce Drusilia acconsentì dunque alla tua piccola previsione: spada buttata per terra, esattamente come se fosse un giocattolo.
    Osservasti la bizzarra situazione con un pizzico di orgoglio, con in volto un’espressione evidentemente divertita; stavolta davvero l’avevi fatta andare su tutte le furie, eh!
    Sì, sarebbe stato senza dubbio il caso di porre fine a quella commedia ora. Altro che scontro amichevole, altrimenti.

    Osservasti la minacciosa freccia partire spedita dal suo arco; affilata, come lo sguardo che ti rivolgeva in quegli attimi. Purtroppo per lei aveva ragione: sapevi con chi ti stavi fronteggiando, e da questo ovviamente ne traevi enorme beneficio. Quando il suo dardo venne abbandonato dalle sue dita infatti, rapido e deciso, ancora una volta il tuo sesto senso magico ti diede un forte suggerimento su quali potessero essere le sue intenzioni. Indipendentemente dalla traiettoria che la sua offensiva avrebbe assunto non era quello ciò da cui avresti dovuto difenderti; quell’ “inebriante profumo” d’aria che avvolgeva la sua freccia identificava in maniera inconfondibile qualcosa di ben più pericoloso dal quale prestare attenzione.
    Per questo quando l’attacco s’avvicinò pericoloso al tuo corpo spettrale, un breve ma intenso bagliore chiaro t’avvolse d’improvviso, proiettando per un ristretto raggio di tre metri attorno alla tua figura un’ombra dal colore argentato. Incantesimo dall’alta fattura, ammaliante ed al tempo stesso intelligente. Una magia dotata di una volontà propria, che avrebbe animato quell’argento che sottostava ai tuoi piedi per innalzare, di sua spontanea volontà e solo nel momento più opportuno, una barricata capace di assicurare quasi con bramosa gelosia una resistente protezione per il suo evocatore.
    Quando la freccia si conficcò su una roccia alle tue spalle dunque, rilasciando la violenta furia di quel tornado, una cupola avvolse le tue spalle, ergendosi imperiosa a contrastare la sua forza; solo una volta che ebbe finito il suo impeto, dissolto in un piccolo banale venticello, quella nobile ed affezionata ombra si sarebbe ritirata soddisfatta a te.

    « Direi che è il caso di concluderla qui... »

    Esordisti poco dopo in direzione della bella mamma, addolcendo evidentemente l’espressione sul tuo volto. Niente più arroganza ne provocazione, ora: solo innocenza, inconfondibile e mascalzona innocenza.
    Un sospiro, ed entrambi i tuoi furbetti occhi si socchiusero per un istante, come se volessero liberare il tuo corpo da un insostenibile peso.

    image

    « Mi dispiace di averti fatto arrabbiare, mia cara Drusilia. E soprattutto di averti fatto credere che ti considero un’incompetente. »

    Allargasti lentamente le braccia dai tuoi fianchi, come a volerle dimostrare una sincera ed indifesa presa di coscienza delle proprie colpe. Poi, un passo dopo l’altro iniziasti ad avvicinarti al suo formoso corpo.

    « Ma vedi... »

    ...oltre ad essere un pochino permaloso quando qualcuno mette in discussioni le capacità della magia...

    « ...era mia premura dimostrarti come non è la spada... »

    Che il tuo braccio raccolse ora elegantemente nel procedere sul tragitto

    « ...né le freccia o la magia a far la differenza in battaglia. »

    Ti soffermasti dunque dinnanzi alla squisita ed affascinante cuoca di casa, inserendo con estrema cordialità e cautela l’affilata arma nel fodero sul suo fianco. Alzasti poi il braccio destro all’altezza del suo volto, prima di riprendere a parlare.

    « Ma solo e soltanto questa. »

    Ed il tuo indice prese a picchiettare innocuamente per un paio di volte sulla sua nivea fronte, regalandole come arricchimento da pochi centimetri di distanza un premuroso ed amorevole sorriso. Eri stato un po’ cattivo forse, questo era vero, ma i tuoi intenti dopotutto sarebbero potuti essere definiti come benevoli. Al di là della permalosità iniziale, ti auguravi che quello sarebbe stato per lei un prezioso insegnamento che l’avrebbe spinta a non sottovalutare mai a priori ciò che la sua testa reputava come “poco adatto”, per così dire.
    La tua mano scivolò poi lungo il suo volto, accarezzandone con estrema dolcezza i morbidi ed affascinanti lineamenti. Soffermatesi leggermente a coccolare la sua calda e tenera guancia, le tue dita si sarebbero fermate poi sotto il mento sottile, per sorreggerlo delicatamente verso l’alto.

    « Questo è un piccolo ma sincero gesto, che oltre a ricompensarti per la pazienza che dimostri sempre nei miei confronti, mi auguro possa essere sufficiente anche per farmi perdonare della mia interminabile arroganza. »

    E con rapido ma spontaneo movimento le tue labbra si stamparono amorevolmente poco vicino alle sue, morbide e dannatamente invitanti. Un istante breve, della durata di un semplice respiro... eppure sarebbe stato l’ossigeno più prezioso che avresti mai potuto respirare.
    Ed avreste avuto tanto tempo davanti a voi, per riempirne i polmoni.



    SPOILER (click to view)
    Stato fisico: illeso, ma notevolmente affaticato
    Stato psicologico: scherzoso e sereno
    Mana: 25%

    Incantesimi utilizzati:
    Silver Shadow
    
Avvolgendo per un breve istante il suo corpo d’una splendente luce argentea, il demone-volpe proietta tutt’intorno a se per un raggio di 3 metri un’ombra del medesimo colore dei suoi capelli. Come fosse il più prezioso dei suoi tesori, automaticamente l’oscurità che l’avvolge provvederà a proteggere il suo evocatore -per l'intera durata del turno- da attacchi di tipo magico, innalzando di sua spontanea volontà una o più difese di durata istantanea nella direzione e posizione necessaria.
La resistenza di ciascuna difesa sarà pari al rapporto fra il consumo impiegato ed il loro numero.
    
Durata: 1 turno
    
Consumo: variabile (alto in questo caso)

    Note del giocatore: tutte le azioni autoconclusive che si sono verificate in questo post sono state accordate privatamente fra i giocatori.
    Sei stata bravissima, complimenti =*

    Passiva: percezione magica, già citata sopra

    Breve sintesi: Yoko percepisce ancora una volta la magia che stavolta viene trasportata dalla sua freccia, e richiama un incantesimo capace di difenderlo autonomamente, senza doversene preoccupare lui. Dichiara poi concluso lo scontro, parla un po’ e da un bacio a Drusilia per farsi perdonare.

     
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    Gli occhi verdi percorsero la traiettoria invisibile disegnata dal suo dardo incantato, proprio quello che superò il corpo della volpe rimasta saggiamente immobile, andando a terminare il suo volo su una roccia. E a quel punto vide il suo vento levarsi furioso quanto la padrona, ed una cupola argentea di raffinata bellezza ergersi alta al solo fine di proteggere il demone contro cui stava combattendo. Aveva nullificato il suo attacco, per l'ennesima volta. Sbuffò sonoramente quando Yoko, con fare disinibito, decretò la fine di quello strano duello, rimettendo poi l'arco al suo posto e le mani in vita. Lo guardò severamente quando iniziò a domandarle scusa, riflettendo sul fatto che quella volta si era appena salvato in extremis. La richiesta di perdono ed il gesto cortese di raccogliere la spada che lei stessa aveva lanciato sembrarono farla "sbollire", anche se di poco. Sospirò rassegnata quando lui le si avvicinò ancora, dicendole di non sottovalutare mai il mezzo ma di fare piuttosto attenzione a come veniva usato. Rimase immobile quando lui fu ad un palmo da lei, irrigidendosi per un attimo quando il dito indice del demone iniziò a picchiettare sulla fronte nivea.
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    Infine trattenne il respiro, ed i muscoli del bel corpo parvero irrigidirsi tutti quando giunse alla consapevolezza di quello che stava accadendo; la volpe aveva preso ad accarezzarle il volto, per poi scendere con le proprie dita sul mento di lei quel tanto che bastava a sollevarle di poco il capo.

    Lo guardò con occhi sbarrati, incredula a quello che stava accadendo.
    Era da tanto che non sentiva il suo volto accarezzato in quel modo.

    Probabilmente non ascoltò nemmeno le parole pronunciate dal demone in quei frangenti; la sua mente era infatti totalmente bloccata, come se fosse finito un qualche arnese tra gli ingranaggi che la facevano funzionare. Era un pò come quelle situazioni in cui l'emozione prendeva il sopravvento, la paura ad esempio, provocando un blocco totale di ogni tipo di movimento o di pensiero, e lei davvero in quei brevi ma interminabili istanti non comprese cosa diamine le stava accadendo. Sapeva solo come si sentiva, o come uno spettatore esterno avrebbe potuto pensare di lei; mai come in quel momento sarebbe apparsa simile ad una bambola, una di quelle splendide realizzazioni in porcellana, pronta per essere esposta in un museo o nella teca di qualche collezionista, con quel visino misto tra stupore ed attesa. Gli smeraldi dei suoi occhi ben visibili, fino a che le palpebre diedero un nuovo, minimo segno di vita, socchiudendosi leggermente e spalancandosi di nuovo.

    Sentì il brivido scorrere lungo la schiena delicata,
    il vento più debole,
    le gambe tremanti.

    Aveva perso il controllo. Maledetta, maledetta Volpe; prenderla in giro per poi farla andare di matto! Proprio a lei, Arcano dell'Amore che da tutti tutto può domandare! Perchè doveva rimanere vittima proprio del suo stesso potere? Non doveva forse esserne al di sopra? Eppure quel cuore che le batteva forte nel petto iniziava troppo a farsi sentire, per quanto lei cercasse di mantenerlo in placida quiete, forzandolo con le catene invisibili della sua coscienza. "No, Drusilia", continuava a ripetersi. Perchè sapeva di essere il catalizzatore di molte disgrazie e mai avrebbe desiderato coinvolgere coloro che amava. Era già accaduto, più e più volte. Ma la storia non poteva, non doveva ripetersi. Che fare, dunque, se non rimanere composta? Facile a dirsi...

    -Ehm.
    Rimase qualche secondo in silenzio, con uno sguardo vacuo e poco attento.
    -Si ma il... cioè...
    Si morse il labbro perplessa.
    -..cioè no.
    ...

     
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    Riusciva ad essere incantevole persino così, immobile senza neanche arrivare a pronunciare una frase di senso compiuto... il tuo volto non poté far a meno di intenerirsi, di fronte a quell’angelica visione.
    Persino una Volpe e per di più demone, che della sua furbizia e della sua impassibilità dovrebbe far la colonna portante della sua forza, rinunciò senza porre la minima resistenza a quel travolgente tepore.
    Era troppo imbarazzata per continuare e lasciarla così, in quella situazione; maledetto, maledetto quell’Angelo che ti rendeva incapace di tornare a giocarci come tuo solito.
    L’unica soluzione fu quella di cambiare discorso, almeno per ora.

    « Ah, riguardo la tua gilda, invece... »

    Una fuga che sarebbe servita tanto a lei quanto a te.
    Ti distaccasti dunque poco dopo dal suo candido volto, riprendendo a parlare con sensibile ed affettuosa tranquillità.

    « ...ti ringrazio per la proposta, ma almeno per il momento preferirei non prenderne ufficialmente parte. Sono arrivato da troppo poco qui su Endlos, sai, vorrei ancora riuscire ad ambientarmi e riprendermi al meglio, prima di lasciarmi coinvolgere in troppe cose. »

    Pronunciasti quelle parole con assoluta delicatezza, con l’intendo di lasciarle chiaramente comprendere che non si trattava assolutamente di un rifiuto, anzi.

    « Ma sappi, in ogni caso, che se avrai bisogno di un consulto di qualsiasi natura per... chessò, qualche misterioso artefatto ritrovato nelle vostre missioni, o magari anche un supporto magico fra le prime file nelle vostre battaglie... »

    Le tue labbra si soffermarono per un istante piegandosi maliziosamente d’un lato, alla pronunzia di quelle ultime parole; ecco, quello sì, sarebbe stato un bel modo per cercare di ravvivare la situazione: una evidente ma stavolta simpatica frecciatina, in riferimento agli avvenimenti della movimenta giornata.

    « ...non dovrai far altro che gridare a gran voce il mio nome, ed io accorrerò subito da te. Dopotutto, non ti dimenticare che possiedi ancora il mio pupazzetto! »

    Esordisti con insolito entusiasmo, come se fossi estremamente orgoglioso di quella buffa creazione. Sì, oramai avevi ripreso confidenza coi tuoi soliti modi di fare, da brava e scaltra Volpe; restava solo una persona ancora da risvegliare da quella sua piccola e dolce trance...

    « E comunque non c’era bisogno di fare tutta questa scena... »

    ...la tua mano scivolò dunque delicatamente lungo il suo formoso corpo, accarezzandone ed assaporandone l’incredibile morbidezza. Solo una volta giunta ai suoi sinuosi e vellutati fianchi decise di rallentare la sua inebriante avanzata; e qui, come se fosse appagata, si soffermò per un flebile istante in una piccola ma rilassante pausa.
    Poi, d’improvviso...

    « ...potevi dirmelo subito che volevi questa! »

    Una pacca sul suo inviolabile sedere, stavolta diretta con la mano e ben decisa nel suo movimento. Altro che sfera d’aria, stavolta!
    Per il resto, un’occhiata furbetta ed un fulmineo scatto in direzione opposta, il più lontano possibile dalla spada ma soprattutto dagli eventuali ceffoni della bella Dama del vento.
    Già, era sempre un piacere tornare a riscoprire ancora una volta l’agilità che solo una Volpe ladra sarebbe stata capace di sfornare. Anche se c’è da dire che...
    ...quella morbidezza era fin troppo ipnotizzante, per rinunciarvi così facilmente! Chi lo sa, magari le bella coinquilina sarebbe stata proprio colei che ti avrebbe fatto venir più volte il desiderio di tornare a...rubare.

    Eh sì, quella avrebbe potuto consacrarsi definitivamente come una giornata da non dimenticare!


    SPOILER (click to view)
    Grazie della bella giocata! =*
    Faccia di Yoko mentre fugge via: :8D:

     
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    Differentemente da ciò che il demone aveva pronunciato prima di quel momento, questa volta Drusilia riuscì non solo a percepirne la voce, ma anche capire frammenti delle sue frasi. Ci mise un po' a connettere tutto, cercando di trovare un filo conduttore tra ciò che aveva sentito, provato e sperato, e solo dopo che ebbe la mente leggermente più lucida fu in grado di sorridere alla sua battuta del pupazzetto. Forse lui non lo sapeva, ma da quando lo aveva ricevuto in dono, lo metteva sempre sul cuscino del proprio letto a due piazze, nel posto vuoto, quasi come una bambina col suo orsetto in un letto per lei troppo grande. Già, troppo grande per una ragazza che sola si era ritrovata a sopravvivere in una giungla di grattacieli e falsi sorrisi, una valle di ingiustizie e sangue, e che da sola aveva imparato a crescere, a restare salda come una roccia nonostante il suo buon cuore, perchè dal mondo che le aveva dato i natali, quelli come lei venivano schiacciati come formiche. E poi aveva percorso le dimensioni, barriere per i più invalicabili, e che infine si era ritrovata a dover crescere una creatura prima dentro di lei, poi fuori. Quale bizzarrìa, considerando che probabilmente non era nemmeno in grado di accudire sè stessa.
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    Infondo era solo una ragazza.

    Rimase ancora con l'aria gongolante e parzialmente assente, quando avvertì che la voce del demone aveva assunto un tono diverso dal solito, anche più alto. Sorrise ancora con una espressione che lei stessa avrebbe reputato poco consona alla situazione, ma tuttavia spontanea e difficilmente modificabile considerando il suo stato. Quasi non sentì la mano della Volpe scendere sui suoi fianchi, tanto che era presa da chissà quali pensieri. E poi....

    PAM!

    Una secchiata d'acqua fredda dritta in faccia, tanto imprevedibile quanto violenta da farla saltare sul posto. Il tempo di girarsi, poi, e quel manigoldo di Yoko se l'era già data a gambe levate, ben cosciente del rischio che avrebbe corso qualora avesse deciso di rimanere.

    -TU!

    Lo disse digrignando i denti ed indicandolo minacciosamente, come se da quel solo dito potesse far uscire una tempesta di fulmini all'istante. Poi, senza dire altro iniziò a rincorrerlo. La scena si sarebbe in seguito spostata dal campo di battaglia al Drago, che con sguardo terribilmente seccato, tra sbuffi ripetuti, attendeva che almeno uno dei due terminasse quello stupido acchiapparello intorno alla sua imponente figura ed avesse il buon senso di proporre un ritiro alle rispettive dimore.

    Già, povero drago.
    Chissà come doveva sentirsi a dover sopportare entrambi...


    SPOILER (click to view)
    Azioni autoconclusive nei miei due ultimi post sono state accordate in precedenza con l'altro giocatore.
    Grazie del bellissimo scontro \^*^/
     
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15 replies since 28/11/2010, 22:46   450 views
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