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C’era
Era pieno pomeriggio, eppure fuori pareva già notte. Il cielo plumbeo lasciava scivolare sulla terra ghiacciata piccoli, leggeri fiocchi di neve, quasi fossero stelle cadenti o forse preghiere giunte da lontano. Ad accoglierle, però, v'era lo sguardo di smeraldo della bella Dama del Vento, che tranquillo scrutava dalla finestra quel mondo fuori dal piccolo regno che era la sua dimora, allietata in quella circostanza dallo scoppiettare del fuoco nel camino acceso. Gli occhi consapevoli scivolarono piano sul bambino che aveva tra le braccia, rendendosi conto di quanto tempo fosse passato dal suo ultimo Natale. Pian piano nella sua mente si delinearono figure, frammenti di memoria, che andarono ad accalcarsi, dipingendo scenari che lei credeva ormai dimenticati. Ricordava una grande sala dal pavimento in marmo intarsiato, ed altissime e candide colonne reggevano una volta su cui eran dipinte le gesta dei suoi avi. E poi tavoli lunghissimi con ogni ben di Dio, e tanta gente in abito lungo che discuteva, rideva, si ritrovava. Infine vide una bambina in abitino turchese che dispensava doni a destra e manca.
di Juan Ramon Jmenez
L’agnello belava dolcemente. L’asino, tenero, si allietava in un caldo chiamare.
Il cane latrava quasi parlando alle stelle. Mi svegliai…Uscii. Vidi orme celesti sul terreno fiorito come un cielo capovolto.
Un soffio tiepido e soave velava l’alberata: la luna andava declinando in un occaso d’oro e di seta apersi la stalla per vedere se Egli era là…
C’era…Quanto tempo era passato.
Fu allora che con occhi lucidi andò ad accarezzare la testolina di quel bambino, tutto preso da ciò che era fuori dalla finestra, che per la prima volta vedeva l'inverno. Sorrise allo sguardo curioso dell'esserino incappucciato e coperto da un simpatico pigiamino di pail, rincuorata di essere almeno in grado di donare protezione a suo figlio, dopo tutto ciò che aveva passato. Infondo, chi era legato a lei in qualche modo aveva sempre e solo avuto guai, ed era da un pò che aveva perso la certezza di poter davvero essere d'aiuto piuttosto che un peso. Eppure lui era lì, piccolo sulle sue ginocchia, vivo e probabilmente inconsapevole del male che c'era fuori da quella finestra, nonostante il fatto che l'avesse visto e vissuto tutto in una vita precedente. A quella visione il capo di Drusilia arretrò, e lo chignon con cui aveva legato la chioma castana sprofondò nel cuscino della poltroncina. Poi si voltò verso qualcuno sul divano, qualcuno con cui non avrebbe mai immaginato di abitare.
E quanto era cambiata da allora.-Yoko...
Un mago ed un demone, di quelli che i suoi parenti ormai defunti avrebbero attaccato all'istante.
Che senso aveva poi pensarci? Infondo, ormai, quelle vite appartenevano ad altri luoghi ed altri tempi.
-Nel mondo da dove provieni si festeggia il Natale?
Edited by Drusilia Galanodel - 2/6/2015, 00:56
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« Mmmh... non proprio. »
La casa della bella Drusilia aveva un paio di piccoli particolari che adoravi fino alla follia: il caminetto ed il divano. Un lusso che le piccole stanze della Torre d'Avorio, per evidenti motivi di spazio, non potevano decisamente offrire a tutti.
Quel pomeriggio occupavi l'oramai tuo solito posto proprio dinnanzi a quel caloroso fuoco, poco di fianco a dove stava la dolce Dama del vento con il piccolo sulle sue gambe. Fra le tue mani, misteriosamente volteggianti nell'aria, diversi giocattolini che il piccolo ed innocente Lowarn aveva l'abitudine di buttare via sopra quel tavolino. Un semplice ma efficace trucchetto magico che a quanto pare raggiungeva lo splendido risultato di calmarlo e distrarlo come poche cose al mondo; l'espressione curiosa e catturata che mostrava ingenuamente dalle braccia della madre ne rappresentava una conferma più che consolidata.
...tralasciando quell'insolito e buffo vestitino che indossava.
Il desiderio di chiedere motivazioni alla gentile coinquilina erano più che forti, a dire il vero, ma le somiglianze che gli donavano con un certo qualcuno di tua conoscenza... beh, insomma, forse non serviva neanche domandarlo.
« Ne ho sentito parlare, ma non è mai stato festeggiato dalle mie parti. »
Pensandoci bene erano davvero poche le feste che si celebravano nel regno di Celentir. La taverna del casato era sempre bella zeppa di persone pronte a cantarsele e suonarsele in mezzo a fiumi di alcol, eppure era sempre mancato un vero e proprio spirito di festa, o anche solo di vacanza.
« Di che cosa si tratta, in particolare? »
Domandasti incuriosito.. -
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La Dama sorrise, continuando a coccolare il bambino con quel graziosissimo pigiamino in pail, prima di riflettere qualche attimo al solo fine di trovare una spiegazione abbastanza esauriente; infondo colui con cui stava parlando non apparteneva al suo mondo, ed era più che comprensibile la sua risposta. -Beh, il Natale è una festività molto importante nel mio mondo. In realtà è nata come una festa religiosa, però poi si è trasformato in qualcosa che va aldilà del credo degli uomini. E' generalmente accompagnato da diversi costumi, folclore e celebrazioni, che tuttavia variano da paese a paese.
Fu allora, però, che Drusilia si fermò di scatto, portandosi una mano delicata sulle labbra rosse; si era infatti resa conto di aver parlato tanto, forse troppo, e che forse era meglio accertarsi di non essere stata particolarmente noiosa per il demone sdraiato. Dunque si alzò e, tenendo ancora il bambino fra le braccia, si sedette su un angolo del divanetto, sorridendo tutta felice in sua direzione. Il piccolo Lowarn, invece, si divincolò dalla stretta materna per dirigersi gattonando sulla pancia di Yoko, ancora ipnotizzato dai giocattoli volanti. Era buffo come tentava di arrampicarsi, ma probabilmente il mago avrebbe riso ancora di più nel notare che madre e figlio, in quel momento avevano la stessa, identica espressione.
Mentre la mamma spiegava, il piccolino continuava ad osservare curioso i giocattoli volanti sul corpo di Yoko.
-Quando ero bambina, noi festeggiavamo sempre il Natale in famiglia, riunendoci tutti in una enorme sala da pranzo. Mangiavamo tanto e bene, e dopo cena eravamo soliti divertirci insieme con i giochi più disparati. Però devi sapere che ci voleva davvero tanto tempo per organizzarla! Anche perchè, oltre al cibo ed i giochi, adornavamo gli ambienti con ghirlande decorate, musiche di sottofondo e tanti abeti su cui appendevamo sfere dipinte a mano, fiocchi, oggettini, caramelle e lucine colorate, mentre sulla punta ognuno di noi inseriva un puntale a forma di stella o di angelo. Ma a parte questo, credo che la parte più bella fosse quella dei doni.
Intanto, il ditino paffuto del bambino puntava ai suoi giocattoli, totalmente ignaro di ciò che stesse dicendo la mamma.
-Prima di Natale gli adulti preparavano regali per i bambini e gli altri parenti, dopodichè uno di loro si travestiva da Babbo Natale, un uomo anziano e cicciotto in abito rosso ed una sacca sulle spalle, per poi entrare in casa dal camino e distribuire a tutti i regali. Non ho mai compreso la ragione del travestimento in realtà, però era divertente e noi bambini eravamo davvero convinti che questo Babbo Natale fosse un signore che, la notte della festività, portava doni in tutto il mondo.. -
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« Ah, ecco perchè Lowarn è vestito in quel modo dunque! »
Fu la replica più scontata che ti venne in mente, all’udire delle sue spiegazioni riguardo i costumi. A dire il vero nelle tue memorie visualizzavi solo il vecchietto cicciotto vestito tutto di rosso, dalla lunga e folta barba bianca. Il resto... boh? Forse quell’antico e poco affidabile libro nella biblioteca di Myth Arandor non raccoglieva tutte le informazioni, o magari le tradizioni cambiavano a seconda del posto di provenienza... chissà.
« L’idea sembra davvero molto bella, in effetti... »
Proseguisti poco dopo, riflettendo sui dettagli pronunciati dalla bella mamma. Quando poi il piccolo bimbo passò sopra la tua pancia, desideroso di ammirare da molto più vicino quello che era un semplice trucchetto magico che per una mente così ingenua ed innocente sarebbe apparso come un qualcosa di incredibilmente affascinante, un’illuminante lucetta parve accendersi d’improvviso poco sotto le tue argute orecchie da Volpe.
« E... se quest’anno organizzassimo anche noi un bel Natale? »
I tuoi pensieri, pronunciati con assoluta naturalezza senza tener conto di tutte le possibili problematiche elencate, sarebbe giunto con uno spontaneo entusiasmo alle orecchie della dolce Dama. Il dito sarebbe andato poi ad indicare quell’angioletto che ora provava ad alzarsi con coraggio sulle sue instabili gambe, nella speranza di riuscire ad afferrare qualcosa. Un modo silenzioso per suggerirle come sarebbe potuto essere davvero bello riuscire a regalargli una festa del genere. Per il suo primo anno di vita, poi, chissà con quale gioia avrebbe accolto tutte quelle luci ed i regali di cui parlava! Essendo l’unico piccolo, figuriamoci, tutte le attenzioni sarebbe state inevitabilmente rivolte a lui.. -
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Alla sua esclamazione, gli occhi della Dama parvero illuminarsi di luce angelica, mentre sul bel volto andava a disegnarsi un sorriso a trentadue denti. Ricevere quella proposta per molti non avrebbe scaturito un simile effetto, ma bisognava comunque tener conto che si stava parlando di Drusilia... -Sarebbe fantastico!
Con un impeto andò ad abbracciare il demone Volpe, quasi fosse una bambina entusiasta all'idea di ricevere uno splendido dono, come ad esempio una casa di bambole. Però, se la si conosceva abbastanza bene, la sua reazione sarebbe stata semplice quanto prevedibile. Infondo, era come ridonarle un pò di quell'infanzia persa per sempre. Uno splendido inizio, ecco cosa era, segnato dalla nascita dell'ultimo Galanodel. Probabilmente si sarebbe divertito anche lui, carino com'era, a ricevere tutte le attenzioni e le coccole dei grandi. Ecco, a proposito di Lowarn...-Guarda che questo è un pigiamino!
Pronunciò l'ultima frase con tono trionfante, poi, come se si fosse ricordata di qualcosa non molto bello, tornò improvvisamente seria. Poggiò il bimbo nuovamente sulla pancia di Yoko, per poi reclinare la testolina castana ed osservarlo con una espressione adorabilmente insicura.
Si sollevò da lui, prendendo il pargolotto da sotto le braccia e piazzandoglielo sotto il naso.
Il bambino, intanto, rideva senza capire nulla.
-Ed è STUPENDO!
Quando l'ho visto dal sarto l'ho immediatamente comprato.
Guarda, vi somigliate!-Ma Yoko... c'è un problema.
Qui c'è poco spazio per festeggiare...
Ed io vorrei anche invitare qualcun altro oltre te e me.. -
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L'entusiasmo che la giovane mamma era capace di mostrarti volta per volta era qualcosa di impressionante!
Non che nei primi incontri si potesse definire fredda, ci mancherebbe... però davvero, ultimamente bastava che una qualsiasi idea venisse pronunciata dalle tue labbra che l'angelica Drusilia esplodeva di gioia in una maniera sempre più colorita. Evidentemente quella piccola lite avvenuta qualche giorno prima era servita davvero a qualcosa, se quel piccolo bacio conclusivo l'aveva caricata così tanto di energie.
Un sorriso sorpreso ma al tempo stesso gongolante fu la risposta al suo caloroso abbraccio, con la tua mano che andò a stringerla affettuosamente sul fianco.
« Chissà perché ma qualcosa me lo suggeriva... »
Replicasti ironicamente alle sue giustificazioni sul costume del piccolo, quel tenero ed indifeso bambino che si agitava ora dinnanzi al tuo dorato sguardo. Certo che la somiglianza con la madre era davvero impressionante, visto da così vicino...
Quando poi la dolce Dama lo poggiò nuovamente sopra di te, rattristata per la nuova problematica sollevata, vi pensò proprio il già astuto Lowarn a suggerirti la soluzione: come se volesse imitare i giocattolini che precedentemente lasciavi svolazzare nell'aria, allo stesso modo lui prese a cullarsi ed agitarsi nel vuoto. Sì, senza dubbio aveva dei modi di intrattenessi molto all'avanguardia ma... era un genio! Qualcosa di volante...come il presidio nel quale stavate ora. E chi era il simpatico nonno che comandava quell'isolotto che poteva possedere uno spazio così grande da poter ospitare tutti?
« ...e se andassimo da Raykek? »
Bingo. Lui sì che ne aveva, di spazio da regalare!. -
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La Dama fissò ancora il demone per qualche secondo, sbattendo le belle ciglia nere nello sforzo di ponderare quell'idea. In effetti non era male, affatto, considerando che l'Alfiere doveva essere uno dei suoi invitati. E poi, con quel suo ficcanasare ovunque e l'animo tendenzialmente buono poteva ben definirsi un capofamiglia per tutti loro, un nonno ad esempio. E quel nonno possedeva l'intera isola volante; per lui sarebbe stato semplice trovare un posticino adatto ad ospitare tutti gli invitati. -Lo sai che non ci avevo pensato???
Drusilia tornò tutta gongolante e felice, e con uno scatto rapido del corpo, tornò anche in piedi. Gli occhi verdi si soffermarono un attimo sul volto della volpe, per poi spostarsi sul corpicino fluttuante del figlio che si era messo ad imitare i giocattoli. Altro sorriso a trentadue denti, per poi indossare una vestaglia pesante, pronta a salire nella soffitta adibita a "casa" di piccioni viaggiatori. Ne avrebbe immediatamente inviato uno ad ogni membro del Liberis ed a qualche suo conoscente. Chissà Raylek come l'avrebbe presa...
Sei un genio!-E Raylek sia!
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« Bene. »
Replicasti dunque con aria soddisfatta, ampiamente lieto di aver trovato la soluzione al suo problema. Certo, mancava ancora il piccolo dettaglio del “magari è meglio chiedere prima a lui” ma... dopotutto andava bene anche così! Uno degli elementi caratterizzanti del Natale erano proprio i regali e le sorprese, giusto? Beh, quell’invasione allora rispecchiava perfettamente lo spirito giusto.
Rimaneva solo da riuscire a definire e capire un piccolo dettaglio: per la bella e spesso sconsiderata Drusilia, cosa avrebbe significato qualche amico e conoscente?
E soprattutto... da quando aveva adibito la soffitta a piccionaia?
Osservasti con aria perplessa il piccolo Lowarn, quasi come se fossi alla ricerca di piccolo un cenno d’intesa.
No, non ve ne sarebbe stato bisogno in effetti.
« ...aspetta, vengo a darti una mano! »
Perché quella donna sarebbe stata capace di creare l’apocalisse, se le avessi lasciato fare tutto da sola....
Cosa è il Natale?Prequel Quest di Natale |
