Il Rituale

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    ...L'Arcobaleno d'Argento...

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    Infine la maggioranza ebbe deciso di restare, e che Amarth lo volesse o no, egli pure sarebbe restato.
    Tuttavia doveva scegliere perfino lui, che sempre si poneva ultimo nei giudizi: forzato all'assenso oppure fiero del proprio diniego?
    Tante volte, troppe forse, lo Zero venne calunniato e miscreduto su quelle terre, vilipeso per ciò che effettivamente era; sempre desiderava lasciare il Mondo e tornare alle sue Vuote dimore, e ora ne aveva la possibilità. Certo l'Ordine aveva decretato parere opposto, ma pure lo Zero era testardo e forte, e nel superbo egoismo avrebbe potuto indursi un sonno tanto profondo quanto il bisogno dei Tre di restare, consentendo al suo animo di tornare al Nulla; stava per farlo e dirlo, quando alla mente gli vennero nomi e figure di rare stelle che l'avevano desiderato e che di lui si fidavano e nutrivano sentimenti piacevoli (o almeno così credette): allora si ricordò che, nella Trascendenza di cui disponeva, il Celebliant ricambiava questi sentimenti, e nella Vuotezza che lo riempiva questi erano anche maggiori e più antichi.
    Si ricordò di Percival, di Kalia, e di molti altri, in ultimo si ricordò di Amelie: le aveva donato se stesso e lei molto lo amava come fratello di spirito; pensò ai Saggi e tutto l'impegno che in essi aveva infuso, alla gloria dell'Est e, infine, alla sua amata Palanthas.

    -Il Mio spirito non è nel Mondo, e mai lo sarà; il Destino dimora fuori per sua stessa natura, e portarlo fra le cose che sono potrebbe sbilanciare le salde realtà. Tuttavia ho, presso l'Est, un impegno ed un'ambizione: desidero che il Mondo torni come anticamente, che le menti delle creature siano grandi e pronte a comprenderci e a Conoscere.-

    Un'altra immagine gli attraversò la mente, ed egli non ebbe più alcun dubbio nella scelta:

    -Endlos ci ha ospitato quando eravamo soli e deboli, per primo accorgendosi di noi. E' Giusto che ora noi Guardiani ringraziamo questo mondo, portando in esso il nostro potere.
    Eru Elen Amarth, Guardiano numero Zero e Arcobaleno d'Argento, sceglie di restare.
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  2. L'Ordine
     
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    La scelta fu infine fatta: ogni Guardiano ebbe deciso di restare su Endlos, almeno fino a quando avrebbe avuto qualcosa da fare.
    Allora il Destino si manifestò in ognuno di loro, e splendette di Verità nei loro cuori: ciascuno di loro venne fornito di capacità tali da poter tollerare anche millenni nel Mondo senza mai risentire della mancanza del Fuori. Però con il dono veniva l'obbligo, obbligo che tutti sapevano e che, per Natura, molto desideravano: sarebbero migrati ciascuno verso un angolo di Endlos, per meglio distribuire il potere che erano e che avevano, e tale era la forma di quella terra che ciascuno trovò nel proprio punto cardinale ciò di cui invero necessitava: Yin sarebbe andato a Sud, stabilendosi a Geisine; Yoe sarebbe tornata ad Ovest per dimorare nel Bosco di Undarm e lì svolgere il Suo incarico di Ufficiale; Yang, invece, avrebbe condotto i LAM Blu fra i ghiacci dell'Etlerth, o quelli di loro che avessero voluto seguirlo, comunque; Amarth sarebbe tornato alle pendici del Monte dove era Arcadia, dove loro adesso erano, e sarebbe rientrato nella capitale dell'Est per amministrarne la Grande Biblioteca, e da lì condurre il presidio alla Conoscenza.

    Però ciascuno desiderava essere con gli altri a contatto, e anche con quelle persone che loro chiamavano Affini. Non vi fu bisogno di parlare, perché ognuno sapeva quanto questo fosse necessario, piacevole e giusto.
    Pure Yin, che ancora non poteva chiamare nessuno "Affine", avrebbe dovuto averlo nel tempo, e comunicare con i Tre serviva persino ad un nero spirito come lui.

    Alzarono tutti il Catalizzatore e recitarono formule in una lingua sconosciuta, nota solo alle Essenze e da loro usate nei Domini Esterni; allora i quattro oggetti emisero luci di diverso colore e intensità e si fecero più grandi e tondi, come globi di acqua. Apparvero gli altri Famigli che non erano stati convocati e si posero uno accanto al rispettivo Guardiano ed uno davanti: Yin ritrovò la compagnia del nero e feroce Leone e della oscura e maledetta Fenice; Yoe poté rivedere il bel Cigno e il fiero Lupo; Yang riabbracciò l'algido Cobra ed il tenero Gatto; Amarth, infine, vide accompagnarlo il sapiente Drago e la nobile Tigre.
    Assieme all'Anaconda, alla Tartaruga, all'Aquila e al Pavone, i Famigli vennero inglobati nella pietra dei Catalizzatori, ognuno in quella del rispettivo Guardiano fino a che la trasformazione si completò, e dove prima erano i quattro stemmi, ora nelle mani delle Essenze brillava una pietra sferica, dal diametro all'incirca simile alla distanza fra il polso e la punta del dito medio.
    Il Terzo la osservava estasiato, ed era rossa come fiamme di sangue e vi vorticavano fulmini ed il nero orrore dell'Abisso; la Seconda ne mirava la bellezza, e quella che Le apparteneva era verde di foglia e dentro pareva che una gabbia di radici e rami custodisse le onde del mare; Yang ne percepiva la funzione e già sapeva come renderla efficace, e la sua era azzurra come cielo e custodiva bianchi splendori di nubi, venti e cristalli; Amarth ne leggeva l'importanza e osservava saggiamente la sua sfera, argentea come il colore che indossava, e che però al suo interno ruotavano pacifici ed eterni tutti gli altri colori, come densi fumi che nella pietra si mescolavano, via via sparendo e riapparendo.

    Ora, chiunque dei Guardiani avesse visto nella sfera, si sarebbe potuto mettere in comunicazione con tutti gli altri, persino osservandosi; dovunque fossero, purché tenessero con loro la pietra, avrebbero potuto discorrere con gli Altri, scambiandosi informazioni e saggi consigli.

    -E' infine giunto il momento di dividerci.-

    La voce dello Zero ancora, e per l'ultima volta, ruppe il silenzio che era fra loro; gli altri fecero cenno sol capo e sorridendo, poi dichiarando le destinazioni:

    -Sarò tra i fuochi del Sud, a tessere scure tele.-
    -Sarò fra l'acqua ed il bosco dell'Ovest, ad amministrare potere e autorità.-
    -Sarò fra i ghiacci del Nord, a fornire aiuto e consiglio.-
    -Sarò presso il Vuoto dell'Est, a diffondere Conoscenza.-

    Si guardarono negli occhi, ciascuno cogliendo il potere ed il desiderio dell'altro, per poi allontanarsi da Arcadia, uscendo fuori dalle nebbie ed infine dividendosi ai piedi del monte Shea, ognuno secondo la strada che aveva deciso di percorrere.

    Vivi e liberi ora erano, felici di essere nel Mondo, per la prima volta assieme dopo 876 anni.

    La Storia delle Essenze divise era terminata.

    La Storia delle Essenze nei Domini Esterni era stata sospesa.

    La Storia dei Guardiani presso Endlos era cominciata.

     
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