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Passi leggeri e cadenzati iniziarono a farsi sentire tra le mura del Magisterium quasi fossero quelli di un Angelo nel Tempio, risuonando una dolce melodia che per qualche attimo incantava coloro che si sorprendevano ad ascoltarla. E poi l'abito, bianco come una sposa, si poggiava lieve sul suolo, seguendo la padrona con un'ombra candida fatta neve soffice. E la dama che lo portava era ancora più bella. Lunghi capelli castani scendevano morbidi sulla sua schiena, mentre occhi verdi come smeraldi brillavano dolcemente alla luce delle candele sui muri. Portava tra le mani un batuffolino morbido a forma di demone-volpe, con tanto di lunghi capelli d'argento, occhi ambrati, orecchie e codina. Più che altro era una riproduzione molto tenera, considerando anche che, schiacciandogli il pancino, emetteva simpatici suoni di trombette. Drusilia era lì proprio per quello, e per questo chi l'avesse vista arrivare per poi seguirla con lo sguardo, si sarebbe reso conto che era diretta ai piani alti, più precisamente nell'ufficio del Magister Saddler. E brava la Volpe, era lì da poco e già era stato nominato Prorettore del Magisterium. -Yoko, apri, sono Drusilia.
Tre tocchi dalle sue nocche nivee e belle, tuttavia belle dure ed allenate a sferrare colpi rispetto a quelle di una normale dolce dama indifesa. Peccato che lei indifesa non era, nonostante quel bel faccino...-Yoko so che sei lì.
E' urgente, apri!
Edited by Drusilia Galanodel - 2/6/2015, 00:08
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« Entra, entra pure! »
Avevi preso posto da pochi giorni in quell’ufficio, e per quanto potesse apparire inverosimile... beh, non è che ci fosse molto da fare. Il Magisterium stava ancora alle sue fasi primordiali, e non c’erano molte scartoffie alle quali badare.
Diciamo che gli impegni di quella mattinata si potevano riassumere molto semplicemente in accomodarsi sulla sedia, spostare la penna in una posizione che s’intonasse maggiormente con le righe della cattedra, rivedere poi la stessa cercando di renderla stavolta perpendicolare al bordo inferiore, riporla poi nel porta oggetti ed incrociare le dita in una finta posa pensierosa, rivolgendo le tue attenzioni ad una delle librerie presenti nella stanza.
Belle piene di testi, già.
Magari avresti potuto sistemarli in ordine alfabetico, o forse organizzarli per disciplina. O ripartirli equamente sui vari piani, personalizzarli con qualcosa di tuo...
Insomma, niente da fare.
A movimentare la spoglia giornata -e avresti fatto bene a godertela, perchè in futuro l’avresti sicuramente rimpianta- vi pensò ovviamente lei, la Dama dei venti. Una tempesta in continuo movimento, da cui non si sapeva mai cosa aspettarsi; cosa avrebbe potuto condurla a te, addirittura lì, reclamando con un tono così preoccupato un’urgenza?
Era forse successo qualcosa a Lowarn? Il gufo era scomparso? Il naso di Raylek si era accorciato?
La porta si aprì immediatamente, sotto un tuo rigoroso comando, mostrando al tuo dorato sguardo la sinuosa figura della bella coinquilina.
« ... »
Eh sì, non potesti far a meno di restare senza parole. Certo che quando voleva...!
« Che è successo? »
Domandasti impensierito.
Strano ma vero, la curiosità che avresti dedicato alla sua risposta unita alla direzione dei tuoi occhi rivolta molto più sul vestito che non sulle sue mani, ti impedirono almeno per il momento di notare cosa stringesse così accuratamente nella sua presa.
Edited by Drusilia Galanodel - 2/6/2015, 00:08. -
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-Lui!
La replica giunse rapida e repentina, ed un pupazzetto delle stesse sembianze della volpe si sarebbe levato fino alla sua faccia incuriosita. Il tono della bella Drusilia era grave, come se fosse accaduto davvero chissà cosa, mentre gli occhi verdi e dolcissimi in quel momento parevano mostrare un misto fra terrore, rabbia e tristezza.-Il mio pupazzetto non funziona come dovrebbe!
Io premo il pancino ma non accade nulla!
Perchè non arrivi?
Con ancora il pupazzetto che lo fissava a pochi millimetri dal suo naso di demone, la dama schiacciò nuovamente il pancino, e da esso parve uscirne un leggero "PIIIIII", quasi una piccola trombetta. Per chiunque sarebbe potuto sembrare un normale giocattolo, ed in un certo senso il problema era proprio quello. Quel peluche doveva servire da "richiamo" per un certo Doctus, ma da un mesetto a quella parte pareva aver perso i propri poteri. E lei ci teneva tanto a quel pupazzetto... era l'unico regalo fattole da Yoko, e lo teneva con sè quasi come una reliquia. Fu forse per quello che gli si avvicinò ancora, con fare più sdolcinato del solito, appoggiandosi con il corpo sinuoso al suo petto e fissandolo con occhioni grandi e supplichevoli.-Me lo aggiusti?
Ti prego.. -
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« ...ah. »
Era quella dunque l’emergenza.
Pietrificasti l’espressione del tuo volto, inarcando il sopracciglio evidentemente sorpreso; faticavi a crederci, ma fra tutte le preoccupazioni che avevano attraversato la tua testa quella di sicuro non vi rientrava neanche per un pelo. Va bene, era un regalo molto particolare ed importante, che rappresentava forse il più forte ricordo del vostro primo incontro. Ma insomma, arrivare così d’improvviso in quel modo...
Bastava cambiare le batterie, avresti potuto rispondere; peccato che ad alimentare quel congegno era la magia stessa. La tua, per essere precisi. E a pensarci bene era anche molto strano che avesse finito il suo corso, visto che fu tua premura assicurarle un’autonomia che sarebbe dovuta durare per molto ma molto tempo ancora...
Sospirasti, rassegnato all’idea di doverti abituare a certe uscite assolutamente imprevedibili da parte della bella Dama, e ti alzasti dalla tua postazione per controllare meglio dove fosse il problema.
« Credo che... »
Proprio nel momento in cui ti decidesti ad affrontare con serietà la cosa -un regalo era un regalo, dopotutto-, la dolce coinquilina ebbe la brillante idea di premere delicatamente il suo morbido corpo contro il tuo. Sì, le parole ti si strozzarono in gola.
In maniera molto, molto brusca.
I tuoi occhi andarono a ricercare subito i suoi, imbarazzati, spostando il piccolo pupazzo dal tuo volto. Mh... no, ok, aveva un’aria dolce e preoccupata.
Però diamine, doveva essere davvero ingenua per non rendersi conto di quanto riuscisse ad essere provocante, alle volte... e chissà se era davvero una casualità un vestito con una tal scollatura. Accidenti!
Restasti in silenzio per qualche istante, sperando che la prosperosa coinquilina lo giudicasse come un attimo di riflessione speso per ricercare la soluzione. Poi, ricomposto e riordinato -eh sì...- nei pensieri, t’impegnasti a completare la frase iniziata in precedenza.
« ...sì, penso di aver capito. »
Afferrasti il peluche per un orecchio, assicurandoti di verificare direttamente con le mani ciò che le tue percezioni magiche ti permettevano di intuire già a distanza.
« E’ finita la magia che lo caratterizzava! Il che è piuttosto strano, sarebbe dovuto durare per molto più tempo... »
Ti distaccasti dunque saggiamente dal suo corpo, cercando di concentrare le tue attenzioni sulla richiesta dell’affascinante Drusilia.
Demone o uomo, in questo caso, fa davvero ben poca differenzasull’istintosulle sensazioni...
« Ok, posso sistemarlo senza troppi problemi.
Vuoi vedere come si fa? »
Domandasti sorridente in sua direzione.. -
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Il bel visino corrucciato si allargò in un dolce sorriso al punto che pareva sprizzare di felicità da ogni poro, più o meno simile ad una bambina a cui il padre diceva che avrebbe cambiato le batterie alla sua bambola preferita. Ed esattamente come una bambina, in seguito al sorrisone derivato dalla bella notizia, sarebbe saltata tra le sue braccia in un impeto di gioia, stringendolo forte, così tanto che perfino il pupazzetto nelle loro mani si sentì urtato tanto da provocare un altro "PIIIII" udibile ad entrambi. Di nuovo il bell'ufficiale si sarebbe separato di poco da lui, questa volta apparentemente ricomposta, nonostante il luccichio infantile nei suoi occhi smeraldini potesse incastrarla. -Non immagini quanto mi hai resa felice.
E si, mi piacerebbe molto che tu me lo insegnassi.
Si sarebbe poi di nuovo avvicinata di poco, per poi mettersi sulle punte e stampare un bacio sulle gote demoniache della volpe argentata, come un giusto ringraziamento a quell'enorme favore concessole.
-Grazie!. -
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Soddisfatto e galvanizzato dall'amorevole bacio, iniziasti dunque la tua spiegazione.
« Allora... »
Il tono della tua voce mutò con naturalezza, ritornando ad assumere la vecchia e collaudata calma che ti distingueva da sempre ai tempi del tuo caro impiego da maestro per i nuovi arrivati Elessedil.
« Il problema immagino sia dovuto al fatto che nel passaggio qui su Endlos ho perso molto del potenziale che avevo acquisito in precedenza, e dunque l'incantesimo ha avuto una durata inferiore rispetto al previsto. »
Dove per rispetto al previsto si parlava di centinaia di anni.
Ed era encomiabile la tranquillità con la quale annunciavi di aver perso ciò che anni di fatica ti avevano donato. Dopotutto, era la seconda volta oramai...
« Quindi stavolta facciamo così. »
Distaccasti d’improvviso le mani dal pupazzetto, lasciandolo sospeso nel nulla al centro di una presa invisibile. D’improvviso l’aria attorno ad esso iniziò a tremare, sfocandosi gradualmente fino a rendere chiaramente visibili differenti fasci luminosi. Ognuno di colore differente, andarono prima a trapassare e poi ad avvolgere il piccolo regalo, simulando nei movimenti l’azione che sarebbe stata necessaria per apporvi un accurato nodo sopra. Un metodo semplice ma efficace per legare la materia con delle forze esterne; piccolo insegnamenti maturati all'armeria dell'ex Casato.
In quel modo quel mini-te avrebbe quindi portato nuovamente al suo interno una piccola parte dell’essenza magica che muove solitamente le tue arti. Il meccanismo, però, questa volta sarebbe cambiato.
« Fatto. »
Sorridesti in direzione della bella Dama, lasciando cadere nuovamente il peluche nella tua mano per allungarlo poi verso di lei.
« Il funzionamento sarà lo stesso, ma ho modificato le modalità. Per farla breve... ogni volta che lo premevi, prima, consumavi parte della riserva energetica che avevo immesso al suo interno. Ora, invece, la mia energia svolgerà una funzione molto simile a quella di un motore: sarà la tua essenza però, questa volta, ad animarlo. »
Sicuro di dover rispondere ad una sua successiva domanda, proseguisti dunque con il tuo discorso allungando la semplice spiegazione.
« Significa che ogni volta che lo premerai prosciugherà parte delle tue risorse. Graverà maggiormente su di te, purtroppo, ma è l’unico modo per garantirti di non restare a secco nel momento del bisogno. »
Il che, per deduzione, avrebbe significato maggiore potenza ed efficacia.
In ogni situazione.
Edited by Drusilia Galanodel - 2/6/2015, 00:03. -
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-Ok.
Afferrò il giocattolino, tuttavia dai bellissimi occhi verdi traspariva una certa titubanza ad accettare il dono tanto sperato, anche perchè sebbene fosse tornato più o meno tutto a posto, qualcosa nella voce della Volpe, o in qualche parola a lei detta, la lasciava visibilmente perplessa. Ed in effetti il visino d'angelo reclinò su di un lato, lasciando che le ciocche castane scivolassero delicatamente sulle sue spalle gentili ed aggraziate, quasi fossero fili d'un manto di seta. La bocca rossa e sempre attraente si stirò in una morbida linea curvata su si un lato, ed i denti come perle si morsero, affondando della carne morbida.-Fino a qui va tutto bene, e mi hai reso la donna più felice su Laputa,
Mentre con la mano destra reggeva delicatamente il piccolo Yoko, facendo del suo palmo un dolce giaciglio, la sinistra andò a posarsi sul mento sottile, donandole un'aria pensosa e concentrata. Intanto nella sua mente si faceva strada la motivazione di così tanta indecisione, la domanda a cui non riusciva a darsi una risposta segnata; se proprio quell'affarino avrebbe dovuto salvarla, cosa sarebbe accaduto se lei lo avesse richiamato troppo tarsi, magari quando, ormai, le energie non erano più disponibili? Ed infine, come domandarlo al demone argenteo?
tuttavia mi domandavo...-Metti che ci siano problemi gravi.
Molto gravi...
La mano che prima era sul mento andò ad avvicinarsi alla pancina del peluche, senza schiacciarla.
-...e metti che ormai l'energia l'ho già finita tutta.
Una pausa abbastanza rapida, giusto il tempo di farlo entrare nell'ottica del discorso.
-In quel caso cosa dovrei fare?
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Domanda giusta ed avveduta, segno lieto che la bella Drusilia sapeva far funzionare a dovere la sua -seppur dura- testolina.
Incrociasti dunque le braccia poggiandole al tuo petto, assumendo con estrema nonchalance un’aria fiera ed astuta.
« In questo caso... »
Replicasti con tono sicuro e pronto, come se fossi un alunno che esponeva il suo originale esperimento ad un docente, dando prova evidente che il tuo nuovo incantamento avesse previsto anche quell’evenienza.
« ...sarò io a fornire l’energia necessaria. »
La cosa curiosa fu che quelle parole fuoriuscirono dalle tue labbra con una naturalezza che pareva di una semplicità priva di concretezza. Come avresti potuto contribuire tu, trovandoti magari addirittura dall’altro lato di Endlos, senza sapere neanche il momento in cui sarebbe successo?
La spiegazione sarebbe stata presto data.
« Come dicevo in precedenza è la mia magia a muoverne i meccanismi...e la mia magia è giustappunto una parte di me. »
Ti soffermasti compiaciuto su quella frase, sorridendole come se tutto si potesse giustificare semplicemente con quelle poche parole. Peccato che la dolce Dama del vento fosse una maga che muoveva i suoi incantesimi per istinto puro, e non per loro approfondita conoscenza.
Dunque, sarebbe stato meglio completare quel discorso.
« Vuol dire che io sarò a conoscenza di ogni singola volta che tu premerai quel pupazzetto esattamente come se stessi premendo la mia mano. E quando questo avverrà, sarà dunque la mia stessa trama magica ad aggiornarmi sulla situazione attuale: oltre allo stato della tua riserva energetica, infatti, riceverò anche una piccola fotografia che mi descriverà esattamente ciò che vedono i suoi occhi.
In questo modo avrò tutte le informazioni necessarie per intervenire subito. »
Parliamo o no di magia d'alto livello?. -
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Alla prima affermazione della Volpe, la Dama del Vento reclinò la testolina castana su di un lato, sbattendo gli occhioni color smeraldo in sua direzione, segno evidente sia del suo stupore, sia della sua più che famosa curiosità. E' vero, loro due erano dei maghi, ma tra i due restava comunque un abisso, sia per modo di intendere la magia, sia di conoscenze ed abilità magiche. Proprio per l'appunto, riguardo le conoscenze, ed in particolar modo quelle teoriche, era piuttosto carente, probabilmente perchè di tutto ciò che sapeva solo una percentuale piuttosto misera faceva parte del bagaglio che era stato impartito nella tenera infanzia. Tutto il resto se lo era guadagnando, in parte fuggendo, in parte lottando. -Ah...
Il visino d'angelo era palesemente sbigottito, ed anche se lui si vantava delle sue doti, per lei restava qualcosa al limite delle sue abilità. Infondo era o non era un Arcimago? Chissà quanto tempo aveva impiegato per raggiungere quei livelli, a differenza di lei che a tutto pensava quando lanciava incantesimi tranne che a studi e formule; a lei bastava l'istinto, ed il desiderio, e l'emozione.-Beh meglio così, almeno non avrò l'urgenza di spiegarti la situazione.
Sospirò, recando in mano il pupazzetto.
-Devo ammettere che sei bravo.
Sorrise maliziosa, per poi sollevarsi poco poco sulle punte dopo essersi a lui avvicinata.
-Ti adoro ♥ .
E poi un altro bacio sulla guancia, colmo di gratitudine.. -
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« E non hai visto ancora niente! »
Appagati ed orgogliosi, i tuoi occhi fissarono con gioia quelli della bella e dolce Dama. Chissà, magari quella frase rappresentava un invito ed un augurio ad una lunga serie di baci di ringraziamento come quell’ultimo?
« E’ stato un piacere »
Proseguisti dunque soddisfatto, ricambiando con disinvoltura l’amorevole gesto.
Ed era sempre davvero un piacere per te renderti utile per gli altri, ma ancor più piacevole si rivelava esser d’aiuto per la tua adorata coinquilina.
Una mano allungata verso la sedia in modo da girarla in tua direzione, e poi ti ci accomodasti sopra in assoluta scioltezza.
« Ogni qualvolta ne avrai bisogno, sai dove trovarmi! »
E come, soprattutto; senza dubbio originale come bigliettino da visita, quello che stringeva fra le sue mani.
Un educato cenno di saluto col capo, ed avresti poi atteso che la gioiosa Drusilia si avviasse verso l’uscita.
...pensando nel frattempo a come trascorrere il resto di quella che si presentava come una vuota, piatta e mooolto lunga mattinata..
Magia e Peluche. |
