[CSV] Book Recovery

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Hai seguito Griford per le polverose strade del Bazar, sempre ficcanasando tra bancarelle colorate e chioschi affollati, attardandoti ancora qui e là, quando volevi e per quanto volevi: visto il modo in cui la tua guida sobbalza e suda freddo quasi ogni volta che fai un movimento brusco -o per come si irrigidisce quando i tuoi occhi neri si posano su di lui-, non ha davvero avuto il fegato di sollecitarti perché tu facessi più in fretta.

    Comunque -in qualche modo, e con molto ritardo-, raggiungete un passaggio sotterraneo e vi infilate in un dedalo contorto e intricato di cunicoli, dove (se fossi da solo) finiresti senz’altro con lo smarrirti negli anditi sotterranei.

    Ormai vi siete lasciati la folla alle spalle, e la zona è molto quieta e silenziosa, ma non del tutto deserta: mentre avanzate per i corridoi oscuri e claustrofobici, facendovi luce con una sorta di fiaccola meccanica o elettrica (il tuo amico Palla la teneva nascosta in bisaccia!), vedete e incrociate qualche altra persona lungo la strada -mai in gruppi maggiori di tre-, ma vi limitate ad ignorarvi reciprocamente e a proseguire ciascuno verso la propria meta.

    Dopo aver girovagato per un tempo che non sai quantificare (ma che non hai esitazioni a definire noioso) il soffitto comincia a farsi più altro, e giungete ad un arco di pietra sotto cui si trova una porta; i suoi due battenti sono chiusi, e Griford sembra quasi trattenere il fiato quando -cercando di fare il massimo silenzio- apre uno spiraglio per sbirciare all’interno.
    Subito dopo lo richiude e si volta verso di te; la sua voce e un sussurro concitato.

    « Allora... Oltre questa porta c’è una biblioteca, e... e dobbiamo recuperare una cosa che è tenuta nelle sale dei pezzi più preziosi: dobbiamo prenderla e portarcela via senza che nessuno all’interno se ne accorga... Suggerimenti? »

     
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  2. Martire.
     
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    Tanti tesori, troppi tesori, eppure non era più stimolato come prima. Nero osservava, annusava, toccava, parlava ed emetteva suoni ma nulla di tutto ciò pareva suscitare la sua massima attenzione, seguire Palla lo tediava incredibilmente, ad ogni istante cercava di svignarsela tra i fumi sottili di qualche bastoncino d'incenso acceso e le lunghe vesti delle giovani donne, ma Griford era sempre lì ad attenderlo nel suo sommesso e tremante involucro di grasso e pelle sudata. La polvere del Bazar delle Talpe ricopriva la perfetta lucidità dell'eburnea pelle che ne copriva il corpo, si infilava tra i capelli e le piume della sua testa appiccicandosi alla cute...osservò per qualche istante la luce calda che filtrava tra la polvere creando giochi di particelle luminose danzanti sussurrando:

    A hollow piace la luce...

    Ed anche in quel momento idilliaco Palla lo afferrò per un lembo del gilet tirandolo lievemente e incitandolo a seguirlo con una certa fretta. Trotterellando qua e la tra la folla Nero tornò a sorridere, sempre con la sua espressione cupa e grottesca, ma almeno sorrideva! Quel posto buio e più isolato rappresentava una miriade di nuove cose da scoprire, avrebbe voluto illuminare ogni anfratto, giocare con le ombre di quei posti fino a capirne le dinamiche e le innumerevoli forme:

    In fondo sarebbe noioso se tutto fosse illuminato, toglierebbe il piacere della scoperta.

    Borbottò aspettandosi una risposta da Palla, ma essa non arrivò. La mancanza di parlantina da parte del ciccione impaurito non era gradita dall'Hollow one il quale tese a rafforzare l'idea di pugnalarlo negli occhi come aveva promesso.

    La presenza di esseri viventi, o almeno umanoidi, era drasticamente diminuita, non che la cosa non dispiacesse a Nero, il quale adorava guardare ed interagire con la gente, ma si trovò un pò più a suo agio, camminava senza esser strattonato o spinto a terra e questo era un bene, in più poteva udire meglio le parole, invero rare, delle pochissime persone che ogni tanto incrociava nel suo cammino al seguito di Palla.

    Il tondeggiante "amico" si fermò infine davanti ad una porta, la fermata e il fare di Griford incuriosirono non poco Nero che, pronto a tempestarlo di domande, trattenne il fiato osservando le azioni del suo accompagnatore. Sussurrava, non voleva essere sentito, questo lo aveva capito, anche i piccoli roditori e altri animali tendono a limitare i suoni e i movimenti quando c'è qualcosa di più grosso che possa nuocer loro. Senza un perchè e senza notare alcun predatore Nero parlò con la stessa modulazione vocale di Palla:

    Un tesoro di valore maggiore di quelli che ho visto tra i banchi polverosi!

    Esclamò eccitato a voce bassissima. Gli occhi gli si allargarono, poteva sembrare quasi che gli si ingrandissero per davvero di un paio di centimetri rivelando un'espressione terrificante e un sorriso puntuto a trentadue denti.

    L'eccitazione crescente e la volontà inflessibile ed illogica dell'hollow one presero il sopravvento per qualche attimo facendone fremere le membra prima che questi stiringesse i pugni sussurrando a Griford:

    Io conosco un bel pò di modi per non essere notato o per evitare di entrare in contatto con altre creature...vado a prendere il tesoro!

    Con un pò di spavalderia dovuta alla totale incoscienza dei suoi atti Nero poggiò una mano sulla porta, precisamente la mano destra, e fece pressione per aprirla verso il misterioso, eccitante e tanto desiderato ignoto da scorpire!



    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    Narrato
    Parlato
    -Pensato-
    °Telepatia°


    Resume:


    image
    Player: Martire.
    Nome PG: Nero
    Razza: Hollow one
    Classe:Psion
    Elemento: Mente
    Equip:
    ///

    Abilità:
    Empty Shell
    Creato direttamente dalla coscienza dell'Hollow, Nero, non possiede apparati interni, nonostante percepisca il mondo intorno a sè con i normali sensi di un umano, egli è capace di ricevere ferite, anche gravi senza risentire di dolore o ripercussioni a cui un normale essere vivente potrebbe andar incontro così da continuare ad agire nonostante ferite che metterebbero in seria difficoltà altre creature; attacchi mirati al precise parti del corpo come organi interni e simili, colpi che attaccano gli apparati di cui Nero è sprovvisto avranno effetto sul guscio superficiale dello stesso ma, andando a fondo, non faranno altro che ritrovarsi perduti nell'hollow inteso come dimensione extraplanare. Questa totale insensibilità al dolore e mancanza di un vero e proprio corpo interno ha però un malus, ovvero non permette a Nero di comprendere quando i danni arrecati al suo guscio sono troppo estremi (se non a vista) portandolo spesso a rischiare la distruzione totale! Ma non ha poi tanto da temere, infatti il giovane guscio potrà, si, venir distrutto, ma tornerà semplicemente a ricrearsi in seguito alla distruzione in un luogo più congeniale ad Hollow...a meno che non venga de-atomizzato si intende!

    Passiva di insensibilità al dolore


    Mindless
    La mente del vuoto è qualcosa di pericolosamente percepibile, lo stesso hollow ha una coscienza che ha funto da matrice per poi generare Nero, ma prima di creare quel piccolo guscio fisico ha donato ad esso un mezzo naturale contro le entità che attentino alla sua stessa integrità mentale costruita in sì tanto tempo. Grazie all'attivazione di questa tecnica Nero potrà andare a respingere, per quanto possibile alle sue forze, incursioni mentali di tipo telepatico o che attentino in altri modi alla sanità mentale in maniera del tutto particolare. La mente dell'hollow one si presenterà, alle percezioni telepatiche avversarie come totalmente vuota, una volta effettuato il contatto mentale con questa vacuità si può comprendere come sia quasi inutile provare a colpire la coscienza del vuoto. In termini di gioco si può definire come una buona resistenza ad attacchi di natura psichica come telepatia, dominio psichico, malìa o illusioni mentali.

    Passiva - +50% resistenza psichica

    Tecniche


    Energie Residue
    80%
    Status fisico & Rapporto danni
    Illeso
    Status Psicologico
    Incuriosito - Eccitato
    Riassunto azioni in Battaglia
    ///
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    Un tesoro di valore maggiore di quelli che ho visto tra i banchi polverosi!

    L’impostazione della tua voce si modula a ricalcare quella del tuo interlocutore in un’imitazione perfetta, e questo -per quanto sinistro o irritante potrebbe normalmente risultare- sembra dare un certo sollievo a Griford, che si limita ad annuire in silenzio e a rivolgerti un sorriso tirato e un po’ posticcio: da una parte sembra molto contento che tu abbia afferrato la situazione, ma è pur vero che vederti spalancare quei neri baratri che sono i tuoi occhi di petrolio, e il tuo sorriso allargarsi in un ghigno acuminato, non deve certamente fare un bell’effetto ad un fifone come lui.

    Io conosco un bel pò di modi per non essere notato o per evitare di entrare in contatto con altre creature...vado a prendere il tesoro!

    Il tuo entusiasmo sembra lasciare un po’ interdetto il tuo accompagnatore almeno al pari delle tue parole, ma quando salti su e ti dirigi alla porta per aprirla, Griford non si muove per fermarti; un po’ impacciato, anzi, si prepara a seguirti all’interno.

    Dentro -sebbene quella è la prima volta che vedi il mondo- riconosci nelle alte volte e nelle pareti scabrose i contorni di una caverna: una gigantesca caverna piena di rampe di gradini -che la strutturano su più livelli- scaffali altissimi, scale su cui arrampicarsi per raggiungere i ripiani più alti, e (ovviamente) tanti, tanti, tantissimi libri.

    Ah, certo, e quando senti le mani tremebonde di Griford stritolarti un braccio -zavorrandoti con tutto il peso corporeo del tuo amico (che è davvero tanto) e impedendoti di andare avanti- ti accorgi anche del buon numero di persone riversa per terra e priva di sensi;
    Palla deve essersi spaventato – di nuovo...

    Con buona probabilità deve sembrargli strano, e forse anche un po’ inquietante, vedere tanta gente addormentata in uno stesso posto dove -a quanto ricordi dalle tue nozioni- non dovrebbe!
    Boh: sembra interessante!

    Interessante come i rumori e i piccoli tonfi a cui non sai attribuire un significato,
    e il cui eco proviene dall’ultimo livello di quell’aula enorme.
    Chissà che ne pensa Griford di andare a darci un’occhiatina?

     
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  4. Martire.
     
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    Con un balzello e lo sguardo rivolto in avanti Nero entrò nella nuova stanza. Alla vista di ciò che i suoi occhi picei potevano vedere l'hollow one non potè fare a meno di leccarsi il labbro superiore in un moto di eccitazione sempre più crescente. La nera lingua dalla punta estremamente puntuta passò due volte sulla morbida epidermide delle labbra. Il gusto amaro-salato della sua stessa carne fece fremere l'intero corpo mentre le mani si stringevano in due pugni serratissimi e tremanti. Con uno scatto del collo degnò di quelli di un uccello l'umanoide dal capo piumato rivolse il suo profilo destro a Griford. La pelle era piegata nel su sorriso da brivido con la lingua scura lievemente di fuori, il tatuaggio sul viso si increspò sulla bassa estremità:

    Ma...ma è stupendo!

    Sibilò a voce bassa.

    Tutta questa conoscenza, tutti questi raccoglitori cartacei di dati, tutti insieme!

    Le dita si rilassarono, la mano sinistra andò a tamburellare sul fianco mentre la destra venne tirata da Palla che buttò l'intero peso dell'hollow one a terra costringendolo a piegarsi improvvisamente sulle ginocchia e quindi ad accovacciarsi con la testa protesa in avanti.

    Fastidioso, frenante, grasso umano, doveva liberarsene appena preso il nuovo tesoro ma non poteva dirglielo, avrebbe compromesso la possibilità di trovare il libro. Nero elargì un fintissimo sorriso al ciccione e con gli occhi socchiusi a scrutarne il volto spaurito sussurrò:

    Cosa c'è ora, mio caro amico?

    Le ultime due parole uscirono dalle sue labbra indurite dal tono di voce, evidentemente fingere empatia gli provocava una sensazione più che spiacevole.

    Dalle enormi ed affascinanti caverne scavate nella materia minerale per crearne quella che era un'enorme biblioteca, l'attenzione di Nero si spostò ai suoi occupanti. Corpi immobili che giacevano al suolo, riposavano, dormivano o avevano cessato il loro ciclo vitale nello stesso momento e il ciclo di decomposizione non era ancora iniziato a diventare percepibile esternamente. Nero si grattò il mento pensieroso con le corte unghie delle dita della mano sinistra imitando una delle tante persone che aveva visto spremersi le meningi tra la folla di poco prima. Un buffo tentativo di imitare un'espressione pensierosa con lo sguardo rivolto verso l'alto venne interrotto da un suono lontano riconducibile a sopra la sua testa.

    Reclinato il capo all'indietro in un breve oscillare di piume e capelli scuri l'hollow one posò i neri pozzi che aveva per occhi sopra di lui. Erano piccoli colpi, come se qualcosa sbattesse contro una delle rampe o delle pareti rocciose. Il dito indice destro indicò più o meno il luogo da cui poteva provenire il suono reale di cui stava percependo solo l'eco mentre le parole erano rivolte a Palla:

    Non so cosa sia ma proviene da lì sopra...

    Per due o tre volte Nero scosse la testa come per scrollarsi da essa qualcosa, era semplicemente intento a mantenere la lucidità davanti a tutta quella massa di supposizioni ed ipotesi che lo attanagliavano. La smania finì per tradursi in un gesto inconsulto e rapido: si alzò di scatto e puntò il dito verso Griford guardandolo dall'alto:

    Se non sai cos'è dobbiamo andare a vedere e tu farai strada.

    Per pochi istanti chiuse gli occhi nel creare un'espressione di superiorità:

    Non posso rischiare la mia integrità fisica, sono appena nato in questo posto, eh!


    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    Narrato
    Parlato
    -Pensato-
    °Telepatia°


    Resume:


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    Player: Martire.
    Nome PG: Nero
    Razza: Hollow one
    Classe:Psion
    Elemento: Mente
    Equip:
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    Abilità:
    Empty Shell
    Creato direttamente dalla coscienza dell'Hollow, Nero, non possiede apparati interni, nonostante percepisca il mondo intorno a sè con i normali sensi di un umano, egli è capace di ricevere ferite, anche gravi senza risentire di dolore o ripercussioni a cui un normale essere vivente potrebbe andar incontro così da continuare ad agire nonostante ferite che metterebbero in seria difficoltà altre creature; attacchi mirati al precise parti del corpo come organi interni e simili, colpi che attaccano gli apparati di cui Nero è sprovvisto avranno effetto sul guscio superficiale dello stesso ma, andando a fondo, non faranno altro che ritrovarsi perduti nell'hollow inteso come dimensione extraplanare. Questa totale insensibilità al dolore e mancanza di un vero e proprio corpo interno ha però un malus, ovvero non permette a Nero di comprendere quando i danni arrecati al suo guscio sono troppo estremi (se non a vista) portandolo spesso a rischiare la distruzione totale! Ma non ha poi tanto da temere, infatti il giovane guscio potrà, si, venir distrutto, ma tornerà semplicemente a ricrearsi in seguito alla distruzione in un luogo più congeniale ad Hollow...a meno che non venga de-atomizzato si intende!

    Passiva di insensibilità al dolore


    Mindless
    La mente del vuoto è qualcosa di pericolosamente percepibile, lo stesso hollow ha una coscienza che ha funto da matrice per poi generare Nero, ma prima di creare quel piccolo guscio fisico ha donato ad esso un mezzo naturale contro le entità che attentino alla sua stessa integrità mentale costruita in sì tanto tempo. Grazie all'attivazione di questa tecnica Nero potrà andare a respingere, per quanto possibile alle sue forze, incursioni mentali di tipo telepatico o che attentino in altri modi alla sanità mentale in maniera del tutto particolare. La mente dell'hollow one si presenterà, alle percezioni telepatiche avversarie come totalmente vuota, una volta effettuato il contatto mentale con questa vacuità si può comprendere come sia quasi inutile provare a colpire la coscienza del vuoto. In termini di gioco si può definire come una buona resistenza ad attacchi di natura psichica come telepatia, dominio psichico, malìa o illusioni mentali.

    Passiva - +50% resistenza psichica

    Tecniche


    Energie Residue
    80%
    Status fisico & Rapporto danni
    Illeso
    Status Psicologico
    Determinato - Sempre più curioso e infastidito
    Riassunto azioni in Battaglia
    ///
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    Ma...ma è stupendo!
    Tutta questa conoscenza, tutti questi raccoglitori cartacei di dati, tutti insieme!


    La tua euforia esplode giocosa -e un po’ sinistra, come al solito-, e come tutte le volte che ti imbatti in qualcosa di bello, anche stavolta ne segue l’ennesimo moto di fastidio -una sensazione vibrante e penetrante-, che ti investe quando ti ritrovi di nuovo alle prese con le impacciate interazioni fisiche della tua goffa guida turistica.

    Cosa c'è ora, mio caro amico?

    Palla ti trascina a terra, e tu cerchi di sorridergli per ingannarlo rassicurarlo, ma -proprio come tutte le altre volte- il solo risultato che ottieni è di spaventarlo ancora di più: lo capisci dalla pelle della sua faccia che si fa più pallida, dai palmi delle sue mani più sudaticce, dagli occhietti sbarrati, e dal fatto che -per parlare- le sue labbra si fanno più secche e tremanti mentre balbetta.

    « A-A-A-Andiamocene...! »

    Potresti accettare quella richiesta, e assecondare il suo pregarti consiglio, ma...nah:
    sarebbe così noioso e seccante allontanarsi da quella situazione interessante!
    Reclini il capo da una parte e i tuoi occhi scrutano le alte volte della caverna naturale, ma deve trattarsi di una delle alcove all’ultimo piano, e non riesci davvero a scorgere che cosa vi sta accadendo -seppure riesci più o meno ad identificare l’esatta stanza da cui gli strani suoni si originano.

    Non so cosa sia ma proviene da lì sopra...
    Se non sai cos'è dobbiamo andare a vedere e tu farai strada.
    Non posso rischiare la mia integrità fisica, sono appena nato in questo posto, eh!


    Il tuo ragionamento è perfettamente corretto e lineare, e ti sembra anche piuttosto semplice da afferrare... quindi davvero ti sfugge il motivo per cui Griford ti fissa come se fossi pazzo, strabuzzando gli occhi in maniera buffa e girando sui tacchi con la chiara intenzione di andarsene...

    Ma non importa: a te non importa affatto che lui capisca, ma solamente che esegua.
    E’ questo il motivo per cui lo afferri per la collottola e inizi a strascinartelo dietro fino alle scale, che descrivono più rampe e ballatoi dal livello intermedio -cui vi trovate- a quello superiore della galleria -dove desideri andare.
    Lo spintoni lungo i primi gradini -davanti a te-, e subito ti posizioni alle sue spalle, così da chiudergli la ritirata; un braccio sulla sua spalla e un ghigno sorriso dei tuoi stampato sulla faccia come una muta minaccia sono un deterrente sufficiente e bloccargli la fuga.

    Con qualche intoppo, dato dalla reticenza da tremarella, tu e l’amichetto Palla giungete all’ultimo ballatoio: quando arrivate, nell’intera biblioteca regna un silenzio assoluto -rotto appena da un leggero russare- e anche lì scorgi stesa per terra qualche persona che dorme profondamente; siete molto in alto, e in un ultimo tentativo di fare il punto della situazione -nella speranza di infilare le scale a ritroso e precipitarsi nella prima galleria del sottosuolo- alla tua guida vengono anche delle terribili vertigini, corredate di nausea, e te lo vedi crollare in ginocchio, verdognolo in volto.

    Sei nato da poco e forse non ne hai nozione, o -se la hai- forse non hai mai assistito con i tuoi occhi al malessere fisiologico di qualcuno, ma chissà: può essere interessante vedere qualcuno sboccare?
    E può esserlo più o meno dello scoprire cos’è che faceva rumore in fondo al corridoio in penombra -davanti a te- nelle cui profondità vedi perdersi un logoro tappeto persiano?

    Mentre ci pensi, dall’oscurità fitta e immobile dell’andito senti provenire un basso ronzio,
    e i tuoi occhi di pece scorgono lo scintillio intermittente di una luminosa scintilla bianco-azzurra.

     
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  6. Martire.
     
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    Gradino dopo gradino in un lento e ostacolato incedere di passi sempre più forzati Nero iniziò a sbuffare sonoramente. Griford, detto Palla, era piuttosto difficile da far rotolare nella direzione che Nero indicava, ma quel suono era incalzante e la voglia di sapere di più ne seguiva lo stimolante ritmo. Inutili, e solo atte ad irritare l'hollow one, le lamentele e le piccole suppliche del grasso ometto divennero sempre più rare.

    Almeno non sei una creatura stoica, Palla...

    Osservò con un rinnovato e grottesco ghigno il nostro esploratore di universi mentre si perdeva tra una copertina e l'altra di qualche libro impolverato. Non prestava molta cura, invece, per coloro che dormivano della grossa; non era normale ma neanche degno di chissà quale nota per Nero. Un branco di ominidi che sonnecchiava in un luogo non convenzionale, cosa c'era di interessante?!

    Ridendo, solo lui, e scherzando, per niente, Nero e Griford raggiunsero il punto più alto raggiungibile. Il nervoso Palla prese a tremare in un ennesimo tentativo di fuga mentre Nero gli teneva la mano salda sulla spalla come un falco tiene la preda tra gli artigli. Gli occhi d'ebano si posarono prima sull'area circostante ed infine sui pochi esseri che erano caduti in preda ad un sonno pesante come gli altri visti in precedenza. L'aria aveva l'odore di carta invecchiata, era inebriante e causava un lieve pizzicorìo alla gola, la polvere non era certo assente.

    Perso nel suo osservare in giro Nero notò, colto alla sprovvista, che Griford s'era piegato verso il basso ed aveva girato i tacchi per darsela a gambe:

    Ah, mi rimangio ciò che ho detto, hai la testa dura, Palla. Tenti ancora di scappare!?

    Domanda inutile, Griford non poteva rispondere, il suo viso aveva cambiato colorazione le sue gambe cedettero creando un bel pò di rumore quando le ginocchia toccarono terra. Accigliato e senza alcuna idea di cosa stesse facendo il suo pesante accompagnatore, Nero, portò il collo in avanti stringendo i denti e digrignandoli nell'atto di osservare gli accadimenti seguenti.

    Pare proprio che il tuo fisico sia provato da qualcosa che ti provoca il rigetto degli alimenti.

    Affermò nella più totale ovvietà mentre Palla vomitava.

    Semi liquida e giallognola la sostanza fuoriuscita dal corpo di Griford aggiunse un odore acre e nauseabondo a quello del posto, una smorfia di puro disgusto apparve sul volto tatuato dell'Hollow one.

    Puah! A volte dimentico davvero cosa diavolo ci sia di affascinante in voi umanoidi da avermi dato l'idea di venire fino a qui!

    Un piatto silenzio seguì quell'esclamazione. Palla aveva evidentemente bisogno di respirare e non muoversi in modo da non sentirsi peggio e un suono, lo stesso udito fino a poco prima, arrivò alle orecchie di Nero a ricordargli cosa l'aveva portato lassù. Seguendo le sue percezioni sensoriali di base l'hollow one spostò lo sguardo al fondo di un nero corridoio privo di luce, il suono, evidentemente veniva da lì; con maggior concentrazione riuscì a sentire anche un ronzìo flebile ma continuo. Un guizzo di luce seguito da altre piccole scariche simili illuminò un minuscolo punto nel vuoto dell'oscurità, un punto luminoso azzurrino.

    Intrigante.

    Una sola parola che rispecchiava il nuovo stimolo appena ricevuto. Una cosa brillante e ronzante nel buio, cosa può esserci di più attrattivo in una situazione simile? Una piccola vocina nella sua testa gli disse di andarci piano, era lo spirito di preservazione e, chissà per qualche motivo, l'ascoltò.

    A passo lento e cauto si avvicinò all'entrata del corridoio, nel silenzio solo quel suono ripetuto, il ronzìo di sottofondo ed i suoi stivali che calpestavano il pavimento si potevano sentire. Lentamente e senza un vero e proprio piano sul da farsi l'hollow one afferrò un libro dalla copertina chiara con la sua mano destra, lo soppesò col palmo aperto realizzando quanta forza avrebbe dovuto usare in ciò che voleva fare.

    Emise uno schiocco con la lingua, si tenne al lato sinistro del varco che portava al buio corridoio e lanciò con forza il libro verso lo scintillìo, come un ragazzino lancia un sasso ad una finestra nell'attesa di vedere cosa sarebbe accaduto Nero restò in attesa.






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    Narrato
    Parlato
    -Pensato-
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    Player: Martire.
    Nome PG: Nero
    Razza: Hollow one
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    Elemento: Mente
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    Creato direttamente dalla coscienza dell'Hollow, Nero, non possiede apparati interni, nonostante percepisca il mondo intorno a sè con i normali sensi di un umano, egli è capace di ricevere ferite, anche gravi senza risentire di dolore o ripercussioni a cui un normale essere vivente potrebbe andar incontro così da continuare ad agire nonostante ferite che metterebbero in seria difficoltà altre creature; attacchi mirati al precise parti del corpo come organi interni e simili, colpi che attaccano gli apparati di cui Nero è sprovvisto avranno effetto sul guscio superficiale dello stesso ma, andando a fondo, non faranno altro che ritrovarsi perduti nell'hollow inteso come dimensione extraplanare. Questa totale insensibilità al dolore e mancanza di un vero e proprio corpo interno ha però un malus, ovvero non permette a Nero di comprendere quando i danni arrecati al suo guscio sono troppo estremi (se non a vista) portandolo spesso a rischiare la distruzione totale! Ma non ha poi tanto da temere, infatti il giovane guscio potrà, si, venir distrutto, ma tornerà semplicemente a ricrearsi in seguito alla distruzione in un luogo più congeniale ad Hollow...a meno che non venga de-atomizzato si intende!

    Passiva di insensibilità al dolore


    Mindless
    La mente del vuoto è qualcosa di pericolosamente percepibile, lo stesso hollow ha una coscienza che ha funto da matrice per poi generare Nero, ma prima di creare quel piccolo guscio fisico ha donato ad esso un mezzo naturale contro le entità che attentino alla sua stessa integrità mentale costruita in sì tanto tempo. Grazie all'attivazione di questa tecnica Nero potrà andare a respingere, per quanto possibile alle sue forze, incursioni mentali di tipo telepatico o che attentino in altri modi alla sanità mentale in maniera del tutto particolare. La mente dell'hollow one si presenterà, alle percezioni telepatiche avversarie come totalmente vuota, una volta effettuato il contatto mentale con questa vacuità si può comprendere come sia quasi inutile provare a colpire la coscienza del vuoto. In termini di gioco si può definire come una buona resistenza ad attacchi di natura psichica come telepatia, dominio psichico, malìa o illusioni mentali.

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    .†.Amakudari.†.

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    Puah! A volte dimentico davvero cosa diavolo ci sia di affascinante in voi umanoidi
    da avermi dato l'idea di venire fino a qui!


    Quella voce gli giunse da lontano, accrescendosi di echi distorti per ogni volta in cui invisibili onde sonore rimbalzavano elastiche lungo le pareti di roccia del cunicolo, dipanandosi dall’atrio delle Cave del Sapere fino a lui.

    Tacque e rimase in attesa, spostando indietro un piede e proiettandosi verso la galleria da cui aveva udito giungere quei suoni; gli occhi grigi sondarono la penombra, scorgendo solamente una sagoma umanoide, ferma e in piedi davanti all’entrata... là dove -stando ai suoi calcoli- avrebbero dovuto esserci solo corpi riversi sul pavimento,
    perché sopraffatti dal sonno del suo incantesimo.

    Vagliando mentalmente le possibili spiegazioni a quell’anomalia, il corno aureo della creatura -che spiccava dalla soffice nube della sua chioma blu elettrico- emise un basso ronzio, e un guizzo di corrente statica liberò nel buio un bagliore bianco-azzurro, rivelando di fatto la posizione del suo possessore.
    Dall’altra parte, la voce parlò ancora.

    Intrigante.

    Lo scricchiolio della sabbia sotto suole di stivali intenti a calcare la roccia denunciò l’intenzione dell’inattesa presenza ad avvicinarsi, e il gigante -incerto del sostegno offerto dalla sola vista- si affidò alle altre sue percezioni, sintonizzandosi con l’ambiente e rimettendosi al giudizio dell’aria che stazionava pigra e rada nella galleria.
    Quello che rilevò fu il moto di uno strano proiettile lanciato contro di lui...

    Avvolto nell’oscurità, stese il braccio per afferrare il volume che gli era stato lanciato contro, con fare delicato ma fermo, e -inaspettato- un nuovo suono riecheggiò nel buio: un frullio d’ali s’innalzò al di sopra delle loro teste, arrestandosi da qualche parte, probabilmente in qualche anfratto nella volta della grotta.

    image

    Nel balenio di un istante, le torce che fiancheggiavano le pareti avvamparono in fiammate alte diversi metri, descrivendo un lampo accecante prima di normalizzarsi -quiete- illuminando il cunicolo di un caldo chiarore tenue e aranciato... lasciando intravedere il dolce volteggiare di piume in caduta, e rivelando al ragazzo vestito di nero le sembianze dell’astante.

    Dava l’impressione di essere molto alto -sebbene fosse impossibile stimarne l’esatta statura, data la decina di metri che li separava-, e i suoi abiti sembravano stravaganti quanto quelli di Nero; poteva esser facile intuire che nemmeno quel gigante fosse di quelle parti, ma ciò che sicuramente catalizzava l’attenzione non potevano che essere i capelli -di un curioso colore blu elettrico-, e il corno dorato -dalla consistenza, a prima vista, simile al metallo- che gli sormontava il capo.

    Nel sollevare sulla figura dell’Hollow gli occhi grigi -vitrei, fissi e impenetrabili-, il colosso schiuse le labbra ben disegnate, e la sua voce venne fuori profonda e naturalmente solenne, mentre tendeva il lungo braccio verso l’esterno, mettendo in salvo su di una vicina mensola il testo che aveva poc’anzi afferrato al volo.


    « Bisogna avere cura dei libri. »
    sentenziò il figuro, atono
    « Non ti è stato insegnato? »


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    Mantra: Grazie alla sua particolare genesi, il Raitei è sensibile alle alterazioni del campo magnetico emesso dalla massa dei corpi e dagli spostamenti d'aria attorno a lui; questo gli dona capacità di vedere a 360° -sia alla luce del giorno che nell’oscurità più profonda- e di captare gli spostamenti di qualsiasi cosa entro un raggio di 30 metri, individuando eventuali nemici nascosti (mimetizzati, sdoppiati et similia), riconoscendone l’esposizione all’elemento.
    Tale abilità sfrutta un livello superiore di percezione che viene anche chiamato “occhio interiore”: si vocifera che alcuni ciechi siano in grado di utilizzarlo in sostituzione della normale vista, e molti sostengono che in realtà le percezioni sono offuscate dall’inganno dei sensi, senza i quali sarebbe possibile oltrepassare senza difficoltà quelli che gli umani credono i loro limiti; questa consapevolezza rende più sensibili e difficilmente influenzabili da allucinazioni, suggestioni e concretizzazioni psichiche. [Vista Cieca + Difesa Illusoria]
     
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  8. Martire.
     
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    Un flash di luce invase il campo visivo di Nero, l'hollow one fece un balzello all'indietro e si inclinò con la schiena e le spalle in avanti, socchiuse gli occhi per mettere a fuoco ciò che aveva solo intravisto durante le fiammate giallognolo-arancio delle torce improvvisamente illuminate. Quando la luce tornò normale notò quell'alta figura posta ad almeno una decina di metri di distanza da lui, era un umanoide dal colore di capelli particolare, il crine era sormontato da quello che pareva un corno metallico. Nero decise che quella nuova presenza era abbastanza, come novità, da permettergli di fregarsene altamente delle condizioni di Griford alle sue spalle.

    Ottima presa, non ho sentito rumori, devi aver preso il libro al volo nel buio!

    Osservò.

    Senza troppi complimenti, e quasi ignorando del tutto le parole del tizio mono-cornuto, Nero camminò nel corridoio attirato da qualcosa, per terra vi erano quelle che sembravano delle piume. Percorsi cinque metri in quel corridoio Nero si chinò, evitando totalmente di guardare il suo interlocutore, per analizzare a vista quei "residui di pennuto".

    Uhmmm...

    Sussurrò in cerca di spiegazioni alla presenza di uccelli o volatili simili in quel posto. Restò fermo qualche attimo in silenzio prima di venir nuovamente preso dall'idea del suo "incarico principale".

    Scosse la testa col risultato di scompigliar un pò capelli e piume sopra di essa, la mano sinistra venne passata tra il crine ed il piumaggio blu per tirar tutto indietro. Un rapido movimento delle ginocchia e l'inquietante simil-umano tatuato si ritrova a constatare la grande altezza di colui che ha di fronte scorrendo con lo sguardo dai piedi al corno. Il corno! Uno spuntone di color oro sulla testa di quell'altissimo umanoide era un tesoro di portata eccezionale.

    Nero si sforzò di mantenere una certa serietà quando non era che interessato a quella nuova presenza mentre si rivolse ad egli mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni di pelle:

    Tutto quel che ho imparato l'ho imparato da me...ma comunque, sto cercando un tesoro, cioè no, un libro. L'umano grasso alle mie spalle che vomita in ginocchio sa di cosa parlo, non è che tu per caso sai dove sia, umanoide unicorno?

    Schietto, diretto, senza un minimo di educazione o di rispetto per le convenzioni sociali, Nero aveva detto la sua, si aspettava come minimo una risposta o che "unicorno" si spostasse per farlo passare e cercare oltre!









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    Player: Martire.
    Nome PG: Nero
    Razza: Hollow one
    Classe:Psion
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    Abilità:
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    Creato direttamente dalla coscienza dell'Hollow, Nero, non possiede apparati interni, nonostante percepisca il mondo intorno a sè con i normali sensi di un umano, egli è capace di ricevere ferite, anche gravi senza risentire di dolore o ripercussioni a cui un normale essere vivente potrebbe andar incontro così da continuare ad agire nonostante ferite che metterebbero in seria difficoltà altre creature; attacchi mirati al precise parti del corpo come organi interni e simili, colpi che attaccano gli apparati di cui Nero è sprovvisto avranno effetto sul guscio superficiale dello stesso ma, andando a fondo, non faranno altro che ritrovarsi perduti nell'hollow inteso come dimensione extraplanare. Questa totale insensibilità al dolore e mancanza di un vero e proprio corpo interno ha però un malus, ovvero non permette a Nero di comprendere quando i danni arrecati al suo guscio sono troppo estremi (se non a vista) portandolo spesso a rischiare la distruzione totale! Ma non ha poi tanto da temere, infatti il giovane guscio potrà, si, venir distrutto, ma tornerà semplicemente a ricrearsi in seguito alla distruzione in un luogo più congeniale ad Hollow...a meno che non venga de-atomizzato si intende!

    Passiva di insensibilità al dolore


    Mindless
    La mente del vuoto è qualcosa di pericolosamente percepibile, lo stesso hollow ha una coscienza che ha funto da matrice per poi generare Nero, ma prima di creare quel piccolo guscio fisico ha donato ad esso un mezzo naturale contro le entità che attentino alla sua stessa integrità mentale costruita in sì tanto tempo. Grazie all'attivazione di questa tecnica Nero potrà andare a respingere, per quanto possibile alle sue forze, incursioni mentali di tipo telepatico o che attentino in altri modi alla sanità mentale in maniera del tutto particolare. La mente dell'hollow one si presenterà, alle percezioni telepatiche avversarie come totalmente vuota, una volta effettuato il contatto mentale con questa vacuità si può comprendere come sia quasi inutile provare a colpire la coscienza del vuoto. In termini di gioco si può definire come una buona resistenza ad attacchi di natura psichica come telepatia, dominio psichico, malìa o illusioni mentali.

    Passiva - +50% resistenza psichica

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    Non appena il corridoio della galleria venne illuminato, allo sguardo dei suoi occhi bigi si mostrò la figura di un ragazzo: vestito di nero, con delle piume azzurre tra i capelli, e con le spalle leggermente inclinate in avanti, in posizione di guardia.

    Ottima presa, non ho sentito rumori, devi aver preso il libro al volo nel buio!

    I due rimasero ad osservarsi per un lungo istante, in un silenzio vibrante, interrotto solamente dal ronzio basso della corrente statica che -a tratti- percorreva il corno aureo del Raitei, in uno sporadico arrampicarsi in piccoli guizzi bianco azzurro e crepitii elettrici.
    Poi -senza alcun preavviso- l’Hollow prese ad avanzare, dimezzando la distanza tra loro solo per cominciare ad ispezionare con curiosità le piume che il Falco coda-rossa aveva lasciato cadere al suolo, dietro di sé, quando si era librato in volo per raggiungere l’apice della volta.


    Uhmmm… Tutto quel che ho imparato l'ho imparato da me...ma comunque, sto cercando un tesoro, cioè no, un libro. L'umano grasso alle mie spalle che vomita in ginocchio sa di cosa parlo, non è che tu per caso sai dove sia, umanoide unicorno?

    Ben lungi dal sentirsi offeso dall’amichevole, scanzonata impudenza del giovane interlocutore, il gigante dalla chioma blu si limitò a scrutarne le iridi bizzarramente picee dall’alto in basso: una mera questione di statura, senza gli antipatici e reconditi sottintesi del caso, visto che lo sconosciuto -avvicinatosi fino a stargli dirimpetto per scrutarlo da capo a piedi- doveva arrivargli a malapena allo sterno.

    L’Amal seguitò a sostenerne lo sguardo con fissità; solo una volta sbatté le palpebre,
    poi reclinò il testone da una parte e la sua voce profonda risuonò di nuovo nell’aria pesante delle Cave del Sapere.


    « Ogni libro nasconde un tesoro. Qui ci sono tanti libri. Qual è quello che cerchi? »
    replicò pacato il gigante, con voce asciutta, e negli occhi un barlume di interesse
    « Anche io ne sto cercando uno. Ma è speciale, e non posso prenderlo da solo... »

     
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    Un libro speciale che l'unicorno sui trampoli non poteva prendere da solo, la cosa si faceva interessante. L'hollow one improvvisò un'espressione pensierosa fissando l'alto, l'attenzione si spostò di nuovo sopra la sua testa:

    cosa diamine aveva fatto cadere quelle piume?

    Sussurrò flebilmente parlando con sè stesso.

    Un silenzio imbarazzante calò sul posto, solo il suono di qualche umanoide che sonnecchiava, riverso a terra, rompeva il velo provocato dall'assenza di suoni accompagnandosi alle piccole scariche che provenivano dal corno del gigante blucrinito.

    Nero mise le mani in tasca, capì che l'unico modo per trovare quel libro era portarsi dietro il malmesso Palla, sbuffò emettendo una sorta di pernacchia con le labbra semichiuse. Senza curarsi di come avrebbe reagito mono-corno luccicante, il guitto vestito di pelle girò i tacchi camminando lungo il corridoio e sfiorando con la punta delle dita della mano sinistra il muro lungo cui si muoveva.

    Gli occhi di catrame e vuoto fissarono Griford piegato per terra, stava ancora male? Era svenuto? Questo non era dato saperlo, l'aveva quasi scordato lì dov'era. Si avvicinò a passo svelto al ciccione e alzando la voce in modo del tutto esagerato ed inappropriato si rivolse al gigante col corno:

    EHY, CORNO A INTERMITTENZA, QUEST'UMANO ADIPOSO MI HA PORTATO QUI. GLI CHIEDO DEL LIBRO?

    Decisamente fuori luogo, la voce echeggiò tra i libri e gli scaffali, seguì un raggelante risolino gutturale dovuto al suono dell'eco. Nero allungò la mano destra verso il collo di Griford con l'intento di afferrarlo e portarlo nel corridoio, dal nuovo amico mono-cornuto.










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    Sono davvero dispiaciuto per la cattiva riuscita di questo post, farò di meglio al prossimo. Sorry.
     
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    Gli occhi grigi e vitrei dell’inespressivo gigante rimasero quieti e fissi sul giovane involucro dell’Hollow: sembrava affascinato dal modo in cui quello si soffermava a studiare incuriosito le piume e a contemplare la volta oscura e distante, come se il suo sguardo potesse fenderne le fitte tenebre e scandagliarne gli anfratti.

    E lo trovava interessante perché -in un certo senso- il Raitei poteva scorgere in Nero quasi un riflesso di sé, e di come lui stesso era stato per lungo tempo, qualche decade prima: affamato di conoscenza e di esperienze, con occhi che guardano le cose senza sapere -ancora- apprendere e riconoscere le leggi del mondo... e che così ne creano di proprie, per dare un senso a tutta la valanga di variegati input che fanno palpitare la realtà e la animano di meraviglie.


    Cosa diamine aveva fatto cadere quelle piume?

    L’Amduscias ristette quieto e muto, senza rispondere a quel brusio che nemmeno intese, e continuò a registrare i comportamenti dell’altro, prendendone mentalmente nota: nel silenzio tonante della biblioteca -interrotto unicamente dal ronzio discontinuo dell’elettricità alternato agli sfarfallii di un guizzo crepitante-, il colosso dai capelli blu lo osservò mettere le mani in tasca, sbuffare un suono vibrante con una protusione delle labbra, e dargli la schiena per percorrere a ritroso il corridoio, carezzando la parete di roccia scabrosa con le ultime falangi delle dita.

    Oltre la portata della sua vista, il giovane vestito di pelle si accostò all’umano che gli aveva fatto da guida, scoprendolo ancora accosciato a terra e pallido in volto, spaurito come spesso lo aveva visto da che ne aveva fatto conoscenza: Griford aveva smesso di vuotare le budella sul terrazzamento polveroso e sopraelevato, e tuttavia pareva ancora ben lungi dall’essersi ripreso.

    Continuava a passare nervosamente lo sguardo dal mostro familiare -che gli stava vicino- a quello sconosciuto -comparso in fondo al corridoio-, scoccando occhiate preoccupate alla gente addormentata in giro; quando Nero fu a portata di bisbiglio, il ladruncolo aprì la bocca per parlare, ma l’urlo dell’Hollow lo fece sobbalzare sul posto e ammutolire.


    EHY, CORNO A INTERMITTENZA, QUEST'UMANO ADIPOSO MI HA PORTATO QUI.
    GLI CHIEDO DEL LIBRO?


    Griford ingollò un corposo grumo di saliva, deglutendo a fatica e rumorosamente, poi si violentò ad appuntare con sguardo supplichevole gli occhietti terrorizzati nei pozzi di petrolio del ragazzo dai capelli piumati, e puntò i piedi per non essere trascinato; facendosi forza, arrivò anche a serrargli le dita grassocce e tremanti intorno ad un polso e bisbigliargli l’accorata preghiera che sintetizzava ogni suo desiderio in quel frangente.
    Fosse stato più malevolo -o più scaltro-, probabilmente sarebbe fuggito e basta. Da solo.

    « A-Andiamocene…!? Presto...! »

    « Mi chiamo Brifos. »
    puntualizzò il gigante, intromettendosi con voce pacata

    Non si era mosso da dove Nero lo aveva lasciato, e non sembrava avere intenzione di farlo;
    tuttavia pareva propenso a proseguire la conversazione sulle loro letture.


    « Mi aiuti a prendere il mio libro? »

    Sfacciato e insistente... ma ingenuo, come un candido infante.
    Lui e Nero non erano troppo diversi.

     
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  12. Martire.
     
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    Nero era confuso, ascoltare il mai ascoltato Palla che vomitava chiedendo di fuggire sembrava un piano poco allettante e seguire lo sconosciuto non lasciava spazio a null'altro se non che l'ignoto. La moneta era caduta su croce e la sua mente era già proiettata sul seguire colui che si era presentato come Brifos ma il dubbio si insinuò nella coscienza dell'hollow come il tarlo nel legno.

    Si succhiò leggermente il labbro inferiore rivelando eccessivamente le gengive superiori di color nero lucido su cui la saliva formava una sottilissima patina rilucente di bianco. Strizzò gli occhi chiudendoli ed aprendoli per poi fermarsi sovrapensiero.

    Le parole del mono-cornuto non erano di aiuto alcuno, anzi mettevano una insopportabile fretta, poi, con rapido calcolo del peso di ogni parola usata dal suddetto essere Nero reagì alzandosi in piedi velocemente e sbottando:

    Non so quale libro tu stia cercando e perchè lo dichiari tuo, unicorno, ma Io ne sto cercando uno e se fosse lo stesso?

    Mise le braccia conserte e ruotò gli occhi verso l'alto pensando a quanto si stesse complicando la situazione. Uno sbuffo, accompagnato da una sorta di pernacchia provocata dal toccarsi delle labbra, uscì dalla bocca dell'hollow one accigliato che s'avvicinò nuovamente al suo interlocutore dalla testa blu.

    Vorrei solo premettere che mi prendo quel che mi serve. A hollow non piace che la conoscenza vada a qualcun altro che non sia hollow...

    Fece schioccare la lingua guardando fisso il gigante.

    ...so che è contorto come ragionamento ma ci arriverai.

    Si portò al fianco destro di Brifos camminando a passo moderato, emettendo altri suoni con le suole delle scarpe nel silenzio assoluto. L'intento era quello di passare oltre lui per avanzare verso la fine del corridoio in cerca del libro.


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    La mente del vuoto è qualcosa di pericolosamente percepibile, lo stesso hollow ha una coscienza che ha funto da matrice per poi generare Nero, ma prima di creare quel piccolo guscio fisico ha donato ad esso un mezzo naturale contro le entità che attentino alla sua stessa integrità mentale costruita in sì tanto tempo. Grazie all'attivazione di questa tecnica Nero potrà andare a respingere, per quanto possibile alle sue forze, incursioni mentali di tipo telepatico o che attentino in altri modi alla sanità mentale in maniera del tutto particolare. La mente dell'hollow one si presenterà, alle percezioni telepatiche avversarie come totalmente vuota, una volta effettuato il contatto mentale con questa vacuità si può comprendere come sia quasi inutile provare a colpire la coscienza del vuoto. In termini di gioco si può definire come una buona resistenza ad attacchi di natura psichica come telepatia, dominio psichico, malìa o illusioni mentali.

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    Non so quale libro tu stia cercando e perché lo dichiari tuo, Unicorno,
    ma Io ne sto cercando uno e se fosse lo stesso?


    Gli occhi grigi del gigante dai capelli blu continuarono a fissare con analitica indifferenza le evoluzioni espressive dell’Hollow: il ragazzino era dapprima sembrato confuso e dubbioso, forse perché combattuto tra le parole del Raitei e quelle dell’umano, forse perché quella sua domanda più che legittima apriva un ventaglio di problematiche da non sottovalutare; poi -in un susseguirsi di sfumature che aveva dell’affascinante- era divenuto meditabondo, per approdare infine ad una seccatura indispettita che Nero esacerbò con parole infastidite. E fastidiose.

    Vorrei solo premettere che mi prendo quel che mi serve.
    A hollow non piace che la conoscenza vada a qualcun altro che non sia hollow...


    Molto fastidiose.

    Il giovanotto incrociò le braccia al petto, volse i suoi strani occhi picei verso l’alto, e dalle labbra protuse venne fuori uno strano fenomeno sonoro che l’Amduscias aveva col tempo appreso essere abbinato ad un’esternazione di scherno; nel silenzio rotto unicamente dal ronzio di una nuova scintilla -danzante in punta al suo corno dorato- il gigante rimase a fissarlo con indecifrabile insistenza degli occhi grigi.

    ...so che è contorto come ragionamento ma ci arriverai.

    ...eppure, quando Nero si mosse per affiancarlo e superarlo, si ritrovò la via sbarrata dall’asta metallica di una lancia, materializzatasi in uno sfarfallio di guizzante luce azzurrina: l’arma gli stava davanti di traverso -all’altezza dell’addome- ad ostacolargli la via come un passaggio a livello, e se l’estremità terminante in una lama sembrava scoraggiare l’idea di aggirarla, l’altra spariva nella mano del demone delle tempeste - ripiegata dietro la sua schiena, parallela alla cintura che portava in vita.

    « Non mi piace quel che dici, Hollow. »
    proferì il gigante con voce calma e profonda
    « La conoscenza è verità. E la Verità non ha padroni. »

    Qualcosa nello sguardo grigio che gli scoccò con la coda dell’occhio sembrava presagire che non lo avrebbe lasciato andare prima di aver chiarito quel punto... perché ne andava della sua missione -quella a cui aveva fatto voto di adempiere come Saggio di Palanthas-, e il Custode della via delle Leggi non avrebbe soprasseduto.

     
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  14. Martire.
     
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    Un altro che fa apparire oggetti dal nulla...

    Gli occhi neri dell'hollow one ruotarono verso l'alto, anche se non era possibile capire dove fossero le pupille in quelle acquose sfere mollicce e scure. Uno sbuffo d'aria gli gonfiò le guance e le sgonfiò con velocità, sospiro pesante che richiamava istintivamente tutta la calma dell'hollow one che, rivolgendo solo lo sguardo a Brifos, senza voltarsi verso di lui, aggiunse:

    ...sono nato da qualche ora in questo piano e già è la seconda volta che cercano di eliminarmi con armi che spuntano dal nulla. Non dico di non usare i vostri gingilli, ma almeno non me li puntate sempre contro!

    Il tono era annoiato, pacato ma si trattava di uno sfogo bello e buono. L'animo fanciullesco e terribile del giovane umanoide dal capo piumato fremeva, era passato troppo tempo e il libro non era ancora tra le sue mani, in più le parole del mono-corno intermittente lo infastidirono al pari delle sue azioni.

    Accucciandosi e scattando in avanti Nero oltrepassò l'asta dell'arma del gigante e si rialzò con un sonoro schiocco della schiena. Non fece per correre in avanti, non aveva intenzione di fuggire, si voltò invece verso Brifos e gli rivolse un muso imbronciato con contorno di braccia conserte.

    Penso che abbiamo un problema. Vedi, unicorno...

    Si fermò all'improvviso pensando all' ipotesi di uno strano accoppiamento tra una donna ed un unicorno maschio o tra un uomo ed un unicorno femmina dal quale sarebbe nato il suo astante.

    Una scossa di capo e riprese il suo discorso rimandando a dopo le domande sulla nascita di Brifos:

    ...un tizio col nome buffo in armatura pacchiana pare volere questo libro, anche se io mi sa che me lo tengo, e già ha mostrato un paio di trucchetti di prestigio con armi che appaiono e scompaiono. Detto questo, non so tu ma io devo avere quel che mi serve.

    Un giro sui tacchi dei suoi stivali e una mano alzata in segno di saluto prima di avanzare a schiena dritta e a piccoli balzelli.

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    Abilità:
    Empty Shell
    Creato direttamente dalla coscienza dell'Hollow, Nero, non possiede apparati interni, nonostante percepisca il mondo intorno a sè con i normali sensi di un umano, egli è capace di ricevere ferite, anche gravi senza risentire di dolore o ripercussioni a cui un normale essere vivente potrebbe andar incontro così da continuare ad agire nonostante ferite che metterebbero in seria difficoltà altre creature; attacchi mirati al precise parti del corpo come organi interni e simili, colpi che attaccano gli apparati di cui Nero è sprovvisto avranno effetto sul guscio superficiale dello stesso ma, andando a fondo, non faranno altro che ritrovarsi perduti nell'hollow inteso come dimensione extraplanare. Questa totale insensibilità al dolore e mancanza di un vero e proprio corpo interno ha però un malus, ovvero non permette a Nero di comprendere quando i danni arrecati al suo guscio sono troppo estremi (se non a vista) portandolo spesso a rischiare la distruzione totale! Ma non ha poi tanto da temere, infatti il giovane guscio potrà, si, venir distrutto, ma tornerà semplicemente a ricrearsi in seguito alla distruzione in un luogo più congeniale ad Hollow...a meno che non venga de-atomizzato si intende!

    Passiva di insensibilità al dolore


    Mindless
    La mente del vuoto è qualcosa di pericolosamente percepibile, lo stesso hollow ha una coscienza che ha funto da matrice per poi generare Nero, ma prima di creare quel piccolo guscio fisico ha donato ad esso un mezzo naturale contro le entità che attentino alla sua stessa integrità mentale costruita in sì tanto tempo. Grazie all'attivazione di questa tecnica Nero potrà andare a respingere, per quanto possibile alle sue forze, incursioni mentali di tipo telepatico o che attentino in altri modi alla sanità mentale in maniera del tutto particolare. La mente dell'hollow one si presenterà, alle percezioni telepatiche avversarie come totalmente vuota, una volta effettuato il contatto mentale con questa vacuità si può comprendere come sia quasi inutile provare a colpire la coscienza del vuoto. In termini di gioco si può definire come una buona resistenza ad attacchi di natura psichica come telepatia, dominio psichico, malìa o illusioni mentali.

    Passiva - +50% resistenza psichica

    Tecniche


    Energie Residue
    80%
    Status fisico & Rapporto danni
    Illeso
    Status Psicologico
    Un pò stufo per come viene trattato
    Riassunto azioni in Battaglia
    ///
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    Lo sbuffo dell’Hollow fece platealmente trasparire la sua frustrata insofferenza per quella situazione che andava profilandosi all’orizzonte, senz’altro poco divertente e alquanto ripetitiva; più difficile fu invece indovinare che egli avesse rivolto gli occhi alla tetra volta del soffitto, che li intrappolava sottoterra: nero di seppia della pupilla sul nero carbone dell’iride, sul nero pece della sclera... Insomma: Impossibile da distinguere.

    Un altro che fa apparire oggetti dal nulla...
    ...sono nato da qualche ora in questo piano e già è la seconda volta che cercano di eliminarmi con armi che spuntano dal nulla. Non dico di non usare i vostri gingilli, ma almeno non me li puntate sempre contro!


    Una rimostranza più che giusta, e che certamente avrebbe meritato un certo credito se il tono annoiato e il visetto giovane e imbronciato del suo portavoce non tendessero a farlo sembrare più buffo e infantile di quanto probabilmente quella creatura non fosse in realtà...
    Non che si trattasse di qualcosa in grado di interferire con i processi mentali del Raitei:

    decisamente le umane emozioni erano qualcosa di ineffabile per lui.

    Nero eluse il blocco imposto dalla lancia del gigante con un movimento evasivo semplice ed efficace, e quando -voltandosi- gli si rivolse con volto corrucciato, si ritrovò a fronteggiare l’espressione immutabile incolore e fissa del colosso dai capelli blu elettrico.

    Penso che abbiamo un problema. Vedi, unicorno... un tizio col nome buffo in armatura pacchiana pare volere questo libro, anche se io mi sa che me lo tengo, e già ha mostrato un paio di trucchetti di prestigio con armi che appaiono e scompaiono. Detto questo, non so tu ma io devo avere quel che mi serve.

    Nessuna emozione sostituì la vacuità sul viso dell’Amduscias, e tuttavia egli parve perplesso mentre reclinava il testone da un lato, sbatteva una singola volta le palpebre, e indugiava in un silenzio interrotto dal crepitio di una nuova scintilla azzurrina ed elettrica che percorreva nella sua interezza la lunghezza metallica del corno dorato.

    Probabilmente avrebbe dovuto accettare il fatto che Nero non fosse intenzionato ad aiutarlo, e avrebbe fatto meglio a lasciarlo libero di andarsene per la sua strada...
    ma Brifos non capisce ancora bene i sentimenti umani.
    E così -nel tempo di un battito di cuore- il suo corpo divenne traslucido e inconsistente, e mentre un mistico e misterioso sibilo di vento vibrava nella galleria del corridoio, scompigliando il crine piumato dell’Hollow, il gigante si materializzò di nuovo sulla strada dell’avatar del vuoto.

    Torreggiò su di lui, fermo davanti ai suoi piedi come se non si fosse mai mosso da lì, lo fisso dall’alto in basso con i suoi impenetrabili occhi grigi, e le labbra ben disegnate si mossero a scolpire ancora una volta poche parole della sua voce profonda e tonante.


    « Mi aiuti a prendere il mio libro? »

    Insistente. E pedante. Fastidioso... Come un bambino.

     
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