[LAM] Arruolamento - Elysia Ravenclaw

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  1. Feng Yang Leng
     
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    ~Presidio Nord, Etlerth~

    Nelle bianche distese dell'Etlerth la fulgida Essenza aveva preso a dimorare già da qualche tempo, oramai: lì, chiuso nel suo ghiaccio cristallino osservava il freddo paesaggio vivere e respirare senza limiti. Avvenne che un giorno Raven non era con lui, sicché la chiara dimora era vuota, e solo un dolce profumo di torte e buon tè impregnava l'aria, rendendo la solitudine del Guardiano assai più piacevole.
    Sentì, però, il bisogno di parlare, di ascoltare voci familiari e belle: colse allora la sfera di pietra azzurra che teneva nella propria stanza, e l'alzò un poco di modo che la cristallina materia al suo interno potesse guardare gli occhi del Guardiano.
    Poi l'Essenza si concentrò, e poco a poco, le nubi che vorticavano nel cuore dell'oggetto s'aprirono e si fecero più chiare, fino a che un viso non ne venne fuori: bello come la grazia della terra, lieto e lieve come la delicatezza dell'acqua: Shui Yoe Tu aveva risposto alla chiamata del Guardiano, ed ora attendeva una sua parola:

    -Oh, Yoe..Che piacere vederti!-

    La bianca voce del Primo fluì come un fresco vento attraverso la pietra, e lo sguardo della Seconda parve intenerirsi e rasserenarsi alquanto, essendo così dolce e materna quando Yang Le parlava; ecco, allora, cosa i due si dissero, senza interruzione o spiegazione:

    -Yang, a cosa devo questa visita?-
    -Nulla, mia amata Signora! Avevo desiderio di sentirti!-
    -Tu sì che hai potere sulla Mia volontà, piccolo cosino tutto piumato...-
    -Sono felice tu sia lieta di sentirmi!-
    -E non dovrei? Sei quello che Mi omaggia maggiormente e nel modo migliore. Peccato i miei cari ragazzi non siano tutti come te.-
    -Yoe, non essere così severa con loro! Tutti, indistintamente, Ti amano e Ti rispettano! Dovresti essere felice!-
    -Lo sono, infatti. Ma vorrei essere capita più a fondo, vorrei che vedessero in me quello che tu, Amarth e Yin avete sempre visto...-
    -Noi, mio tesoro, siamo parte d'una stessa realtà...Nessuno potrà capire noi stessi meglio di noi stessi. Siamo soli e dobbiamo bastare l'uno all'altro...Ma ora siamo su Endlos, e il nostro compito è vivere: per un po' dovremo essere felice di come gli altri ci pensino e ci amino.-
    -Felici? E tutto il veleno che potremmo ricevere da loro? Credi forse che Io sia qui per essere offesa o schernita?-
    -Non possiamo piacere a tutti, Mia Signora...Siamo diversi e poco adatti a questo mondo: ogni giorno ne soffro, perché vorrei amare tutti e sapere ognuno felice del Bene che incarno. Ma ogni cosa che qui vive non è bianca, o nera...Ogni cosa ha tanti colori, e solo se noi Quattro fossimo una sola cosa potremmo sì andare d'accordo con tutti, e da tutti ricevere quello che desideriamo.-
    -Ma siamo da soli, Yang...E dobbiamo prenderci anche le parti che mal tolleriamo, ora l'ho capito. Grazie, Gelida Tempesta!-
    -Non amo questo nome...Sono solo Yang! Ma dimmi, adesso: cosa stavi facendo?-
    -Nulla di importante...Da qualche tempo ho nostalgia dell'Est e dei suoi fiori..Ma non posso lasciare Undarm, né voglio mandare uno dei miei a cogliere qualcosa per Me.-
    -Oh! Perché non hai chiamato me? Da dove vorresti provenisse il fiore?-
    -Da Shea. Per quanto Io ami Fanedell, sui monti scorrono cascate e fiumi, e i fiori di laggiù sono bagnati dal verde e dall'azzurro...Quanto Mi mancano quei profumi!-
    -Hai un animo così lieto e bello, Yoe...Aspettami, allora! domani avrai ciò che desideri!-
    -Ma Yang...Non devi lasciare il Nord, non per Me.-
    -Lascerei il ruolo di Guardiano per te e per Drusilia. Ricorda, Mia Signora: ogni Guardiano è devoto al proprio desiderio, però nulla supera la devozione per gli altri Guardiani. E io non faccio certo eccezione!-
    -Sei così tenero e buono, Yang...Riesci a sciogliere i cuori di chi ti stia intorno nonostante il tuo potere sia nei ghiacci e nelle cose fredde...D'accordo, allora. Domani ti aspetterò nella Mia dimora nel bosco di Undarm e pranzeremo assieme! E sul tavolo lascerò il posto per il tuo fiore!-
    -Non vedo l'ora di sedermi accanto a te e di parlarti da vicino, Yoe...Sarò rapido e puntuale, tesoro mio! Ora sarà meglio che vada! Shea è distante dall'Etlerth dove vivo!-
    -Fai buon viaggio, amor Mio.-

    Ciò detto, col cuore pieno d'amore e lieto entusiasmo, la Bianca Tempesta lasciò che le nuvole tornassero nella pietra e il bel volto della Seconda scomparisse negli abissi del tempo. Prese Menelhen e si vestì della propria tunica, aprì la porta e, spiegate le ali, volò via diretto ai monti di Shea.

    ~Presidio dell'Est, Shea~

    Il solo era brillante e forte nel cielo, e la nivea figura del Guardiano poté essere vista atterrare ungo le pendici del monte, nei pressi d'un piccolo prato accanto ad una delle cascate, Eirial, precisamente: sulla sua sommità aveva dimora un altro Guardiano il numero Zero, e però raramente era solito recarsi in quei luoghi, essendo sempre occupato dalle sue mansioni presso Palanthas, la Grande Biblioteca dell'Est. Ad ogni modo, molti furono i fiori che vide in quel verde: scelse perciò di intrecciare una corona con ogni figlio della terra che aveva piacere di lasciarsi cogliere. Ne ghiacciò il gambo nel punto in cui lo recidette, e poco a poco il gelo si sarebbe sciolto, ed il fiore avrebbe bevuto l'acqua per nutrirsi e non seccare né morire prima d'essere giunto all'ovest, dove le cure di Yoe l'avrebbero reso forte e bello. Non contento della sua opera, s'avvicinò ad un piccolo laghetto che la cascata generava nella sua discesa, fratturandosi tra rocce e canali sotterranei. L'acqua era limpida e fresca come alla sorgente, perché non vi era corruzione nelle terre di Kalia, e tutto restava puro. Mise una mano nello specchio liquido e schizzò nel cielo alcune gocce, e quando ricaddero sulla corona di fiori erano ghiacciate, e la ornavano come diamanti. Yoe avrebbe certamente gradito l'acqua delle cascate, così Yang volle portargliene un piacevole ricordo.
    Seduto al limitare del laghetto, osservava il cielo e respirava il fresco vento della Valle, che riusciva a spirare fin sopra la distante montagna: chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalla brezza e dalla bellezza dell'azzurro cielo sopra il suo bianco capo.

     
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  2. Elysia Ravenclaw
     
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    ~Presidio dell'Est, Shea~

    Era... una bella giornata. Una giornata molto bella. Tranquilla, pacifica, fatta di sole e cielo blu.
    Come la vita.
    Anche la vita è blu.
    Molto blu.
    Filosoficamente blu.
    Ma questo è un altro discorso, un discorso fatto di filosofie e punti di vista.
    Per il Presidio Est, invece, era una semplice giornata di fine inverno, quando finalmente il sole torna a scaldare il corpo dei viaggiatori, e le nuvole iniziano a farsi rare. Ah, che bella la vita di una nuvola, era a quello che avrebbe potuto pensare una dolce ragazza non ancora immersa nel malizioso mondo degli adulti...
    Starsene lì... Essere soffici... Lasciarsi sospingere dal vento... Essere leggeri, liberi, privi di problemi e di vincoli, vagare lì dove ti porta lo zefiro...
    E volendo, anche lei era un po' come le nuvole. Leggiadra e mutevole, vagava dove la sospingeva il suo cuore, faceva ciò che desiderava, e poco a poco scopriva quel mondo per lei tanto nuovo.

    Kyoko... Il pensiero tornò a lei. Era una strana ragazza, quella. Non che fosse cattiva, per carità, tutto l'opposto: era... troppo buona. Cioè, da dove veniva lei essere ospitali era la norma, ma arrivare al punto di chiederle di vivere insieme ad una perfetta sconosciuta...
    Però, era da dire, anche lei si sentiva strana: aveva accettato con superficialità.
    Boh, magari era la sua aura, però Kyoko le piaceva.
    Per questo aveva deciso di voler fare qualcosa per lei, di rendersi utile alla causa.
    Non l'avesse mai fatto...
    Accidenti, eppure doveva esserci arrivata, dopo tutto quel tempo lì ad Endlos! In quel pazzo mondo, cose normali tipo "andresti a ritirare il bucato?" o "vai al villaggio vicino a fare la spesa?" erano considerate eresia!
    "Andresti su quella montagna laggiù, quella che si vede in lontananza, a prendere un po' di erbe?" le aveva chiesto con il sorriso sulle labbra. Che ci doveva fare? Cioè, una domanda logica, no? Tu chiedi ad una persona di attraversare mezzo continente e scalare una montagna, ti servirà a qualcosa di importante quell'erba, giusto?
    "Così preparo il tè"
    ...
    E l'aveva detto sorridendo.
    Ma non col sorriso di chi ti prende in giro, con quel sorriso puro e genuino di chi è sincero e sta pensando "ah, quanto la vorrei, una tazza di tè".
    Ed allora eccola lì, la nostra eroina, nella sua brava carlinga: il buon Manfred le aveva gentilmente offerto un passaggio.

    - Quante volte ti ho detto che ti odio...? -
    - Boh, non mi ricordo... Sebastian? -
    - Trentasette. -
    - Ok. ... ... Ti odio. -
    - Ma la pianti?! Mica t'aspettavi che venivo fino a questa schifo di montagna a piedi! -
    - Beh, vuol dire che a piedi ti farai il viaggio di ritorno. -
    - ...e questa che sarebbe, una minaccia...? -
    - No, non proprio. Ti ricordi quando ti ho detto "non ho ancora finito le riparazioni"...? -
    - Sì, tu dici tante cose... -
    - Sì... Conta fino a tre. -

    Beh, contare fino a tre è facile, no?
    Uuuuuuno...
    Duuuuuue...
    Pyow.
    No, "Pyow" non è il corrispettivo di "tre" in una lingua morta, è il rumore di un bullone che viene sparato via.
    D'improvviso, l'inferno: una ventina di allarmi tra spie luminose e spie acustiche segnalavano simpaticamente alla piccola che una delle condotte della Claudia si era crepata, disperdendo tutto il propellente, e destinandola ad un poderoso

    - AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!! -

    Ora, beh, la storia di una povera ragazzina e dei suoi "amichetti" meccanici si sarebbe potuta concludere così: solo Kyoko avrebbe pianto, quando qualcuno avrebbe scoperto un ammasso di lamiere e resti organici lungo il crinale di una montagna.
    MA.
    Come insegna la vita, esiste qualcosa in grado di opporsi al giusto corso della natura, allo scorrere del tempo, ed anche al destino: le leggi di Murphy.
    C'è un ragazzo.
    C'è una riva.
    E c'è dell'acqua.
    SE il ragazzo è seduto sulla riva, e di conseguenza è vicino all'acqua, dov'è che si va a schiantare un corpo in caduta libera...? :8D:

     
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  3. Feng Yang Leng
     
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    Presto il lieto cielo venne invaso da rumori e da un'ombra, e quando il Guardiano alzò lo sguardo ecco un grosso oggetto precipitare verso il bel lago, presso il ragazzo. La bocca s'aprì veloce, lasciando che un cenno di pura sorpresa ed apprensione potesse esservi letto: stese i palmi rapidamente, così che potessero osservare l'acqua e ciò vi stesse cadendo, e dalle profondità del lago emerse una colonna ghiacciata, solida e bella nei decori, che avvolse quell'oggetto e ne fermò lo schianto a qualche metro dalle acque, ed assieme a questo ecco un fresco vento sollevare la ragazza che era in quel rosso marchingegno e con la dolcezza d'un respiro posarla, dopo averle lentamente arrestato il moto, sulle belle rive dell'acqua dove, per disgrazia, stava per schiantarsi.

    -Oh, povera anima! Spero non ti sia fatta male!-

    La bianca voce del ragazzo suonò lieve e piena d'amore mentre il gelido cristallo lentamente andava sciogliendosi, permettendo a quell'oggetto di scivolare dolcemente sulla terra accanto al lago.

    -Cosa è successo?-

    Chiese il Guardiano, ora che il ghiaccio era sciolto e la brezza cessata. Restava lì, una bianca figura avvolta in una bianca tunica d'azzurro bordata: aveva nivei capelli e questi al sole brillavano come diamanti, contornando un dolce viso e degli occhi azzurri come il cielo senza nuvole e senza dolore. Dietro le spalle, bianche piume coprivano la schiena, e per il fatto d'essere rimaste taciute e ferme durante quel trambusto, assai simili ad un bel mantello apparivano: ecco Feng Yang Leng, Luce e Bene, curioso di risposte per l'incidente che stava per abbattersi sulla ragazza sconosciuta.



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE

    Menelhen (Occhio del Cielo)

    "Quando l'abbraccio del vento carezzò il cuore del ghiaccio, lì prese forma Menelhen: lucente baluardo di tutto ciò che è buono in questo mondo, questi reca conforto nei pii e atterrisce gl empi..."

    La grazie di Menelhen scorre tutta, pura e radiosa, nel bel diamante di cui il bastone è composto, liscio dalla base allo slargo in cima, nel quale una sfera di zaffiro è dolcemente collocata, abbracciata dalla pietra incolore sulla quale poggia e che, per un poco, sale con lei, ammantandola in una breve spirale. Questo è il vero Menelhen: la sfera che, per incanto del vento e del gelo s'è fatta azzurra, limpida come il cielo al mattino, ed è proprio questo che un occhio attento riesce a scorgere se ivi guarda: serene ruotano fioche nubi all'interno, sparute per numero e piccole per dimensioni, poiché chiunque osservi la pietra, in realtà sta osservando uno spicchio di cielo, tanto caro a Feng Yang Leng.
    Ad ogni modo, ben più radioso dello splendore dell'oggetto, è ciò che questo è in grado di operare: la bella sfera non si cura della carne umana, nè di qualsiasi altra cosa possieda un'anima; Menelhen colpirà l'essenza della realtà, inibendola, e tutti gli spiriti. Nato dal Vento il Cristallo, inoltre, come questo muta e spira ora curvo ora diritto, così l'oggetto cambierà la propria sembianza, plasmandosi più e più volte.


    Analisi dell'arma:

    Lunghezza bastone (sfera esclusa): 175 cm
    Diametro sfera: 10 cm
    Lunghezza complessiva: 185 cm

    Analisi dell'abilità:

    -La sfera è in grado di colpire fantasmi, spiriti e tutte le essenze incorporee come se fossero solide, compresi gli elementi solitamente intangibili (fuoco e aria, ad esempio);

    -A costo Variabile, nel caso colpisse una creatura dotata di anima, la sfera attraverserà il corpo, come se fosse etereo, ed il danno causato sarà di tipo nervoso, ovvero ci sarà una temporanea, e piuttosto istantanea inibizione nell'utilizzare l'arto la cui zona è stata attraversata: maggiore è il costo pagato, maggiore sarà l'entità del danno.
    N.B.: In scene Gdr e/o Quest, previo accordo e/o autorizzazione, il danno nervoso al corpo (ovvero la paralisi di quella zona) può essere permanente.

    -A costo Basso, è possibile mutare la forma della sfera, in qualcosa di inanimato dello stesso volume: ad esempio potrà diventare la punta di una lancia, la curva lama di una flace, una chiave, una forchetta e così via.
    N.B.: la trasformazione durerà un solo turno.


    Abilità passive in uso:
    CITAZIONE

    Radianza dell'Aurora

    "Dovunque sia l'Ombra, il Primo porterà Luce; dovunque sarà dolore, il Primo porterà conforto; dovunque è sporcizia, il Primo monderà..."

    Fonte del bene più prezioso, puro e lucente, il Primo Guardiano rasserena chiunque lo accosti, ed il mondo appare pulito, come se il male venisse eradicato e tutto il dolore lenito: un corpo straziato tornerà integro, la fatica diverrà quasi impercettibile, ed il male avrà difficoltà ad attecchire; la corruzione attorno al Guardiano si ridurrà, poiché tutto il bene e tutta la purezza del Mondo sono da lui rappresentate, e per lui riversate nel Mondo.


    A Consumo Medio è possibile, inoltre, rendere permanenti gli effetti che questa passiva ha sull'ambiente. Un'onda di bianca luce verrà generata dal corpo del Guardiano, riaschiarando ogni cosa come se fosse immersa nell'Alba, risanando strutture ormai vecchie, putride e corrotte, abiti ormai logori o strappati, ripulendo sporcizia dai pavimenti e, in definitiva, facedno tornare ogni cosa bella e nuova.

    N.B.: Passiva (e Tecnica annessa) valida solo in scene Gdr e Quest (e la Tecnica previo accordo); inoltre, se gli oggetti in questione sono schermati da una qualche difesa magica, Tecnica e Passiva potranno non avere effetto (questo a discrezione del Master).
    L'influenza svanisce al di fuori dell'area, ed il Guardiano ne è immune, perché egli patirà sofferenze e strazi normalmente (qualora dovesse subirne).

    Analisi dell'abilità:

    Raggio d'azione: 7 metri con centro Yang


    CITAZIONE

    Ergersi al di sopra del mondo

    "...Il Primo verrà dal Vento, e solcherà i cieli e le terre, di bianche piume adornato..."

    Candide ali nascono dietro il Guardiano, grandi e morbide al punto che, se ripiegati sulle spalle, queste possano assomigliare ad un delicato mantello. Però la bellezza è solo al seguito della capacità delle piume, forti strumenti che consentono a Yang di innalzarsi dal terreno, in volo coprendo lunghe distanze oppure consentendo all'Essenza di galleggiare nel cielo.


    N.B.: L'altezza massima raggiungibile è di 5 metri dal suolo; tuttavia in scene gdr ed in Quest (previa autorizzazione) è possibile volare, o galleggiare, senza restrizioni di altezza/distanza (In scene gdr il volo è puramente scenico, ed in quest può essere utilizzato per raggiungere altezze considerevoli, o marciare più speditamente)


    Tecniche utilizzate:

    CITAZIONE

    Genesi dell'uragano

    "Il vento compone Feng Yang Leng, questo lo anima, e di questo l'Essenza si serve nell'esplicazione dei propri poteri..."

    Puro ed angelico vento si origina per volere del Guardiano, e esso percorrerà libero l'aere, come rapida folata, della quale l'Essenza potrà scegliere direzione e forma (rettilinea o curva), oppure come ciclone che avvolgerà il Primo od il mondo attorno a questi.


    Consumo: Variabile in base alla dimensione del ciclone o all'intensità della folata Medio
    Durata: Istantanea


    CITAZIONE

    Genesi del cristallo

    "Il gelo compone Feng Yang Leng, questo lo nutre, e di questo l'Essenza si serve nell'esplicazione dei propri poteri..."

    Chiaro e gelido ghiaccio si origina per volere del Guardiano, sul proprio corpo o fuori da esso; dopo essere stato generato, l'elemento potrà essere controllato per 15 metri a proprio piacimento, scegliendone eventualmente traiettoria, movimento, forma e dimensione. Sono possibili solo creazioni inanimate, ed il loro impiego è tra i più svariati: passando da arma da taglio a solida difesa, da semplice utensile a fastidioso aculeo, e via dicendo.


    Consumo: Variabile in base alla dimensione Alto
    Durata: Istantanea


    Energie rimaste: 100%-10%-20%=70%


    Edited by Feng Yang Leng - 1/2/2011, 03:49
     
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  4. Elysia Ravenclaw
     
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    Accadde molto rapidamente. Troppo rapidamente.
    Elysia... non era un bravo meccanico.
    Lì, su Endlos, era tutto così strano... Poteva fare molte cose, cose che qualche mese prima credeva impossibili. Possedeva molte cose, cose che qualche mese prima non avrebbe mai nemmeno immaginato. E per qualche motivo, anche la sua mente era cambiata: nozioni aliene si erano insinuate dentro di lei, conoscenze che non le appartenevano, sapere immotivato.
    Luci, led, monitor pieni di scritte: nella sua mente quelle parole tanto aliene prendevano forma, diventavano concetti, diventavano segnali, lei riusciva a capire.
    Un colpo d'occhio e riconobbe ogni singola routine avviata da Manfred, riuscì a vedere come deviava il flusso di Claudia, gli ordini impartiti alle nanomacchine, l'esclusione di uno dei due motori per salvare almeno l'altro. E notò anche il banale errore di un freddo calcolatore: un'errata assegnazione delle priorità basata su un modello concettuale finalizzato ad operazioni belliche.

    C'è chi dice che "sapere è potere".
    Quanta verità vi è in tutto ciò? In quell'istante, Elly apprese che il valore di quelle parole non è assoluto.
    Lei sapeva, sapeva cosa fare per evitare il peggio.
    Ma quella ragazza non era un meccanico od un programmatore. Non aveva idea di dove poter lavorare. Ed il tempo necessario per trovare il terminale e bypassare Manfred semplicemente non c'era.
    Se fosse stata un meccanico, avrebbe saputo dove cercare. No, se fosse stata un meccanico, avrebbe dovuto capire che la sua Vanship non era in condizioni per volare.
    Eppure, lei non era un meccanico. La sua sveltezza mentale si scontrò amaramente con la lentezza di due mani inesperte.
    Un giorno, un fottutissimo giorno, avrebbe smesso di fare la cretina, ed avrebbe seriamente iniziato a pensare al domani, alla sopravvivenza, ed a come trattare le sue cose.
    Solo - si chiese mentre chiudeva gli occhi e chinava il capo - ci sarà un "domani"...?

    Condotte isolate.
    Motore Sinistro 45%.
    Motore Destro 0%
    Integrità della carena 99.7%
    Questi, così come moltissimi altri dati, per lui erano solo merda.
    Tanta tanta merda.

    Provava rabbia.
    Tanta rabbia.
    Era tutta colpa di quella ragazzina viziata. Ora, grazie a lei, non si trattava più di aspettare un giorno.
    Un solo, fottuto giorno: il tempo di estrarre un po' di ferro dal terreno, farne uno schifo di supporto, e sostituire quello danneggiato. Poi un breve check ed in anche meno di 24 dannatissime ore sarebbe stato tutto a posto.
    Ora, invece, erano cavoli. Cazzi amari, anzi. Al diavolo anche la finezza.
    A quella velocità, anche schiantandosi in acqua, sarebbe finito in pezzi.
    Anzi, finire in acqua sarebbe stato grave, visto che dopo lo schianto non sarebbe stato più a tenuta stagna, ed il corto circuito era non scontato, ma matematico.
    Eppure, se voleva dare una schifo di speranza a quella ragazzina inutile, non aveva altre scelte. Atterrando in acqua invece che sul pendio lei aveva qualcosa come il 3% di chance in più. In verità, 2.919757no, lui non era fiscale, "3%" andava più che bene. Non che non potesse enunciare tutte le cifre eh, solo che lui diversamente da molti altri automi, si rompeva le palle onestamente.
    Soprattutto in una situazione come quella.

    - Cerca di salvare Sebastian. Magari se non si bagna sopravvivo anch'io. -

    Le disse, ma a quanto pare l'organica era inutile come tutti gli altri organici. Sconforto, che emozione inutile... E la cosa brutta era che anche lui era in grado di provarlo, quindi si sentiva anche umiliato, altra sensazione di cui avrebbe fatto volentieri a meno.
    Ah, il peso di essere superiori, evidentemente.

    Pessimista Realista come suo solito, l'I.A. Manfred iniziò ad inviarsi tramite radiazione ad alta frequenza al Factotum: tanto ormai dava la Vanship per persa, sarebbe sopravvissuto grazie al giocattolino della bimba. Umiliante, ma necessario.
    Ma proprio durante il processo di copia i sensori del veicolo fecero atipiche rilevazioni: ad un tempo, ogni allarme luminoso ed acustico venne interrotto, mentre sullo schermo appariva il rapporto.



    Rilevata alterazione ambientale anomala_

    Influenza esterna rilevata.
    Possibile origine: singolo individuo_

    Potenzialmente ostile_


    Per un'I.A. come Manfred, interrompere ed ignorare processi è questione di poco conto, altro non si tratta che di millisecondi. Nulla ci mise ad interrompere il processo di copia, o a far apparire a schermo il messaggio.
    Il vero problema fu la priorità assegnata alla propria sopravvivenza: a causa di un dannatissimo principio di autoconservazione, aveva ritardato la ricezione dei dati, ed in termini più comprensibili "si era accorto troppo tardi che qualcuno giocava al piccolo mago elementale".
    Non ebbe il tempo di deviare, o di preparare alcun tipo di contromossa contro una colonna di ghiaccio che si protese malevola verso di lui loro. Giusto un unico comando impartito a Sebastian.
    "Salva quella deficiente".


    Lo schianto fu violento. Il muro di ghiaccio - grazie al cielo - non si oppose semplicemente al mezzo, ma andò a cingerlo, ad "abbracciarlo amorevolmente" se vogliamo vederla in un'ottica romantica, e questo salvò Manfred: per quanto anche quel tipo di schianto provocò non pochi danni alla struttura, l'essere "afferrato" invece di venir "bloccato" salvò buona parte delle strutture più importanti e delicate.
    Ma, lo stesso non si poteva dire per Elysia.
    Lei non era parte della struttura di metallo, lei la decelerazione la subì in toto, e non essendo di ferro quando fece per schiantarsi contro la parte anteriore della carlinga rischiò molto. Ma proprio molto.
    Se non fosse stato per l'I.A., il factotum non si sarebbe attivato per opera e virtù dello Spirito Santo, impedendo alla ragazza di fare una deplorevole fine.
    La barriera di etereo bagliore turchese diventò particolarmente luminosa quando andò a schiantarsi sul metallo, ma sebbene il sovraccarico fece cacciare qualche scintilla al povero Sebastian, il deflettore adempì al suo compito, e la ragazza venne deflessa.
    In aria.
    Ed avrebbe fatto anche un gran bel volo, se un misterioso vento di montagna non fosse andato a "raccattarla".

    -Oh, povera anima! Spero non ti sia fatta male!-

    Un gemito fu la risposta di una ragazza ora distesa sul terreno.
    Indossava una tuta da aviatrice, una sorta di abito unico, bianco, che celava piuttosto efficacemente le sue forme. E... beh, era giusto così, visto che era solo grazie a quella spessa tuta ed ai suoi accorgimenti tecnici che lei respirava ancora.
    Anche il volto era coperto, da un casco piuttosto rigido con degli occhialetti, ed un filtro per la respirazione che copriva la bocca.

    -Cosa è successo?-

    Mugugnò qualcosa, quella figura, mentre una manina andava ad afferrare il respiratore, trascinandolo giù.

    - Ahia... -

    Tale fu il commento profondo di una dolce voce femminile, dalla tonalità appena al limitare dell'adolescenza, ed unico indizio che quella persona era realmente una donna.
    A fatica, quella figura si mise a sedere, scuotendo un po' la testa.

    - Cosa... Dove... Cosa... -

    Balbettò, senza rivolgersi a nessuno in particolare.
    Era ancora stordita, troppo perché si rendesse realmente conto di non essere sola.



    SPOILER (click to view)
    Tecnica utilizzata:
    CITAZIONE
    ¤ Deflettore
    Sebbene per Elly questa si dimostri una triste realtà, purtroppo non si può sempre schivare. O comunque boh. Beh, per questo si sente la necessità di apprendere qualche tecnica a carattere ineluttabilmente difensivo, quale può essere il Deflettore.
    Questo simpaticissimo congegno, brevetto di una non meglio specificata Volpe Stellare con Team annesso, altro non è che un generatore di violentissimi campi di forza.
    In teoria, non esiste corpo fisico in grado di attraversarlo: che sia una magia, un proiettile, una bomba, delle fiamme o blablablargh, questo verrà inesorabilmente rispedito al mittente con stessa forza e velocità aumentata di 1.25 volte.
    In pratica, invece, i counter sono vietati, ergo il colpo verrà deviato in una direzione random che non influenzi lo scontro MA, a questo, si aggiunge la seguente peculiarità: quando il Deflettore viene attivato ogni bersaglio non alleato nel raggio di 1 metro viene spinto via (senza alcun danno, e con forza sufficiente solo a spostarlo, senza necessariamente sbilanciarlo).
    La superficie deflettente viene modulata da Elysia di volta in volta: se ad esempio la ragazza si vede arrivare contro una palla di fuoco non andrà a sfruttare una copertura a 360°, ma limiterà il muro all'area d'interesse, mentre se a venirle incontro è un attacco che sopraggiunge da ogni direzione la giovane sfrutterà ovviamente una barriera full body.
    Il consumo dipende dall'energia che il Deflettore assorbe (o detta in modo più chiaro, è direttamente proporzionale alla potenza dell'attacco in arrivo).
    [Consumo: Variabile Medio]

    Per deflettere parzialmente la forza cinetica, facendo sì che Elysia sia sbalzata in diagonale e riducendo fortemente le conseguenze dovute all'impatto contro la Vanship.

    Funzionalità di Sebastian: 90% se ricordo la tabella dei consumi. Sennò Boh, 100%-medio XD
     
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  5. Feng Yang Leng
     
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    Gelo e fresco vento assieme operarono il miracolo della salvezza, per l'oggetto e per chi vi sedeva sopra: nonostante quel macchinario potesse essere di per sé disposto ad un arresto sicuro, il Primo non credette questo essersi attivato, desiderando così di salvare il pilota con le proprie capacità.
    Quando la ragazza venne a terra, apparve invero stordita e confusa, magari dolorante, e però per la quiete con la quale aveva parlato non sembrò essere ferita: ad ogni modo, Yang non avrebbe mai lasciato che qualcuno soffrisse in sua presenza, così le si avvicinò ulteriormente e, distesa la mano in avanti con il palmo rivolto al cielo, quasi stesse chiedendo un'alta elemosina, ecco che un dolce vento s'alzò attorno alla fanciulla, e del sottile ghiaccio l'avvolse con delicata cura; poi venne un luminoso bagliore, e tutto finì per dissolversi. Curata dai poteri della Tempesta, la ragazza ora non avrebbe più avuto di che soffrire, per la gioia sua e, nondimeno, della Tempesta stessa.

    -Come va adesso? Spero non abbia più alcun dolore! Non potrei mai perdonarmelo...-

    Posò una mano sul petto, in segno di sincera contrizione e apprensione per le sorti della fanciulla: nonostante avesse operato una cura lieve, al suo solo cenno di dolore ne avrebbe utilizzata una ancora più efficace; in ultimo si guardò intorno: la ghirlanda di fiori e gemme d'acqua era delicatamente riversa sul prato accanto al Guardiano, intatta e fresca come appena intrecciata; il bastone, invece, era nella mano destra dell'Essenza, piantato in terra con dolcezza e fermezza assieme. Ora, però, solo la salute della giovane straniera era ciò che interessava a Feng Yang Leng.



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE

    Menelhen (Occhio del Cielo)

    "Quando l'abbraccio del vento carezzò il cuore del ghiaccio, lì prese forma Menelhen: lucente baluardo di tutto ciò che è buono in questo mondo, questi reca conforto nei pii e atterrisce gli empi..."

    La grazie di Menelhen scorre tutta, pura e radiosa, nel bel diamante di cui il bastone è composto, liscio dalla base allo slargo in cima, nel quale una sfera di zaffiro è dolcemente collocata, abbracciata dalla pietra incolore sulla quale poggia e che, per un poco, sale con lei, ammantandola in una breve spirale. Questo è il vero Menelhen: la sfera che, per incanto del vento e del gelo s'è fatta azzurra, limpida come il cielo al mattino, ed è proprio questo che un occhio attento riesce a scorgere se ivi guarda: serene ruotano fioche nubi all'interno, sparute per numero e piccole per dimensioni, poiché chiunque osservi la pietra, in realtà sta osservando uno spicchio di cielo, tanto caro a Feng Yang Leng.
    Ad ogni modo, ben più radioso dello splendore dell'oggetto, è ciò che questo è in grado di operare: la bella sfera non si cura della carne umana, né di qualsiasi altra cosa possieda un'anima; Menelhen colpirà l'essenza della realtà, inibendola, e tutti gli spiriti. Nato dal Vento il Cristallo, inoltre, come questo muta e spira ora curvo ora diritto, così l'oggetto cambierà la propria sembianza, plasmandosi più e più volte.


    Analisi dell'arma:

    Lunghezza bastone (sfera esclusa): 175 cm
    Diametro sfera: 10 cm
    Lunghezza complessiva: 185 cm

    Analisi dell'abilità:

    -La sfera è in grado di colpire fantasmi, spiriti e tutte le essenze incorporee come se fossero solide, compresi gli elementi solitamente intangibili (fuoco e aria, ad esempio);

    -A costo Variabile, nel caso colpisse una creatura dotata di anima, la sfera attraverserà il corpo, come se fosse etereo, ed il danno causato sarà di tipo nervoso, ovvero ci sarà una temporanea, e piuttosto istantanea inibizione nell'utilizzare l'arto la cui zona è stata attraversata: maggiore è il costo pagato, maggiore sarà l'entità del danno.
    N.B.: In scene Gdr e/o Quest, previo accordo e/o autorizzazione, il danno nervoso al corpo (ovvero la paralisi di quella zona) può essere permanente.

    -A costo Basso, è possibile mutare la forma della sfera, in qualcosa di inanimato dello stesso volume: ad esempio potrà diventare la punta di una lancia, la curva lama di una falce, una chiave, una forchetta e così via.
    N.B.: la trasformazione durerà un solo turno.


    Abilità passive in uso:
    CITAZIONE

    Radianza dell'Aurora

    "Dovunque sia l'Ombra, il Primo porterà Luce; dovunque sarà dolore, il Primo porterà conforto; dovunque è sporcizia, il Primo monderà..."

    Fonte del bene più prezioso, puro e lucente, il Primo Guardiano rasserena chiunque lo accosti, ed il mondo appare pulito, come se il male venisse eradicato e tutto il dolore lenito: un corpo straziato tornerà integro, la fatica diverrà quasi impercettibile, ed il male avrà difficoltà ad attecchire; la corruzione attorno al Guardiano si ridurrà, poiché tutto il bene e tutta la purezza del Mondo sono da lui rappresentate, e per lui riversate nel Mondo.


    A Consumo Medio è possibile, inoltre, rendere permanenti gli effetti che questa passiva ha sull'ambiente. Un'onda di bianca luce verrà generata dal corpo del Guardiano, rischiarando ogni cosa come se fosse immersa nell'Alba, risanando strutture ormai vecchie, putride e corrotte, abiti ormai logori o strappati, ripulendo sporcizia dai pavimenti e, in definitiva, facendo tornare ogni cosa bella e nuova.

    N.B.: Passiva (e Tecnica annessa) valida solo in scene Gdr e Quest (e la Tecnica previo accordo); inoltre, se gli oggetti in questione sono schermati da una qualche difesa magica, Tecnica e Passiva potranno non avere effetto (questo a discrezione del Master).
    L'influenza svanisce al di fuori dell'area, ed il Guardiano ne è immune, perché egli patirà sofferenze e strazi normalmente (qualora dovesse subirne).

    Analisi dell'abilità:

    Raggio d'azione: 7 metri con centro Yang


    CITAZIONE

    Ergersi al di sopra del mondo

    "...Il Primo verrà dal Vento, e solcherà i cieli e le terre, di bianche piume adornato..."

    Candide ali nascono dietro il Guardiano, grandi e morbide al punto che, se ripiegati sulle spalle, queste possano assomigliare ad un delicato mantello. Però la bellezza è solo al seguito della capacità delle piume, forti strumenti che consentono a Yang di innalzarsi dal terreno, in volo coprendo lunghe distanze oppure consentendo all'Essenza di galleggiare nel cielo.


    N.B.: L'altezza massima raggiungibile è di 5 metri dal suolo; tuttavia in scene Gdr ed in Quest (previa autorizzazione) è possibile volare, o galleggiare, senza restrizioni di altezza/distanza (In scene Gdr il volo è puramente scenico, ed in quest può essere utilizzato per raggiungere altezze considerevoli, o marciare più speditamente)


    Tecncihe utilizzate:

    CITAZIONE

    Bianca radianza della brezza

    "...Il Bene del primo risiede nella Luce che egli porta, e nel fresco Vento e nel lucido Ghiaccio: assieme, egli salva e splende..."

    Dove vi siano ferite od ustioni, dove sia dolore e sofferenza, la bianca mano del Primo Guardiano porterà salute e lieta guarigione; una leggera brezza s'alzerà allora, serena e bella, e sulla parte offesa nascerà del ghiaccio e tutta la coprirà: ma non sarà freddo, né recherà dolore, bensì solo pace e ristoro: poi verrà la luce dal ghiaccio e questo s'infrangerà, rivelando il danno ora sanato e senza segni.


    N.B.: Questa variopinta tecnica di guarigione si attua per ogni tipo di danno o malattia, eccezion fatta per i veleni. A livello Alto è possibile ricostruire un arto mutilato o gravemente compromesso, a Critico anche più di un arto (tuttavia non può essere utilizzata come tecnica di resurrezione).
    Durata: Istantanea
    Consumo: Variabile Basso


    Energie rimaste: 70%-5%=65%
     
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  6. Elysia Ravenclaw
     
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    Fu... traumatico.
    D'istinto alzò lo sguardo verso il cielo, dove intravide una malevola mano che - alla ricerca del potere - volgeva verso il sole. Vide la luce. Subito dopo, un fresco vento iniziò a carezzare le sue membra, ed uno strato di ghiaccio si formò lì dove la pelle era scoperta. Sentiva freddo.

    - Non... Non voglio morire... - singhiozzò, volgendosi poi verso quella persona che non riusciva a mettere a fuoco tra le lacrime. - P-perché vuoi uccidermi...? -

    La impauriva, quel figuro. D'improvviso, il dolore si era fatto sempre più lontano, sostituito dal gelo che la penetrò fin nell'animo. Poi, anche il gelo si era fatto lontano, ovattato, finché non ne perse percezione. La sua anima... la stava strappando via... Nei suoi occhi la paura... Quella figura dai contorni deformati dall'acqua la terrorizzava.
    Qualcuno che ti fa percepire il gelido abbraccio della morte e ti indica la luce da percorrere per abbandonare il tuo corpo, come poteva non spaventarla quella raffigurazione del mietitore di anime...?
    Debolmente provò ad allontanare quella mano, per poi nascondere la testa dietro le braccia, incrociate a sua difesa mentre si ritraeva come un cucciolo impaurito.

    - Che ho fatto di male...? - chiese ancora a quell'emissario di morte, ignorando completamente le sue parole.

     
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  7. Feng Yang Leng
     
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    Nonostante il buon potere della Tempesta, la fanciulla aveva iniziato a piangere, e la paura della morte a prenderne il cuore, dilaniandola; cercò pure di scansare la bianca mano del Guardiano, prima di chiudersi la testa fra le ginocchia. Cosa aveva mai compiuto, il ragazzo, di tanto osceno e malvagio? Ecco che il dubbio e l'incredulità si dipinsero sul lieto volto di Yang e, aggrappatosi al bastone, si domandò cosa fosse mai accaduto:

    -Ucciderti? Io non voglio ucciderti, che brutta parola!-
    S'allarmò, la mano in petto
    -Io desideravo solo liberarti dal dolore! Credevo ti fossi fatta male, e volevo che le tue sofferenze sparissero!-

    Sorrise, annuendo più volte col bianco capo, e la fresca luce che questo irradiava parve illuminare la terra e le acque vicine, sicché l'erba appariva più verde e la pozza più limpida e bella. D'un tratto si voltò ad osservare il grande attrezzo meccanico che aveva accompagnato la ragazza:

    -L'hai costruito tu?-
    Indicò il rosso macchinario
    -Con questo potresti cavalcare i cieli di Endlos senza problemi! Libera come un'aquila o un...-
    Ecco che gli venne in mente un'idea, spendente e ingenua
    -...Un grifone! Sì, un grifone! Un grifone! Oh certo, un grifone! Ti piacciono i grifoni?-
    Chiese, col sorriso di chi non sappia nulla dei pericoli del mondo, col sorriso di chi non sia macchiato dal mal,e più puro dei bambini, e più sincero; poi sobbalzò quasi, all'idea della grande scortesia che aveva usato
    -Che cosa inammissibile! Non mi sono ancora presentato!-
    Cinguettò concitato
    -Io mi chiamo Yang! Tu come ti chiami?-

     
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  8. Elysia Ravenclaw
     
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    -Ucciderti? Io non voglio ucciderti, che brutta parola!-

    Nell'udire quelle parole, la giovane abbassò piano le braccia. Dovette togliersi il casco per asciugarsi le lacrime, e finalmente la chioma bianca fu libera di ricaderle lungo le spalle, eccezion fatta per il solito ciuffo ribelle, che insisteva a ricadere davanti ai grandi occhioni rossi che fissavano ancora impauriti quel losco tizio.

    -Io desideravo solo liberarti dal dolore! Credevo ti fossi fatta male, e volevo che le tue sofferenze sparissero!-

    Nell'udire quelle parole le rosee labbra si incresparono, mentre due lacrime presero forma alla base degli occhi.
    "Liberarti dal dolore!" aveva detto... "Far sparire le tue sofferenze" aveva continuato...
    Era un assassino, un Serial Killer o qualcosa del genere!
    Lanciò un gemito, mentre la pelle chiara sbiancava ulteriormente. Si lasciò quasi svenire, ma le domande dell'assassino la fecero rimanere cosciente.
    Dopo averla uccisa voleva anche rivendere le informazioni o cosa...?

    -L'hai costruito tu?-

    Titubante, seguì con lo sguardo la linea immaginaria, fino a ritrovare Manfred.

    - No... Non l'ho costruito io... L'ho solo incontrato... - rispose senza rifletterci troppo.
    -Con questo potresti cavalcare i cieli di Endlos senza problemi! Libera come un'aquila o un grifone!-

    Eccolo! L'assassino si stava preparando a colpire, se lo sentiva! Prima le faceva abbassare la guardia parlando di grifoni, e poi l'attaccava a tradimento...!

    -Sì, un grifone! Un grifone! Oh certo, un grifone! Ti piacciono i grifoni?- le chiese sorridendo di quel sorriso strano, quasi psicopatico di chi immagina l'odore del sangue, e poi sobbalzò.

    Le sfuggì un gridolino, mentre si preparava a subire la pugnalata al suo giovane cuoricino in tachicardia.

    -Che cosa inammissibile! Non mi sono ancora presentato! Io mi chiamo Yang! Tu come ti chiami?-

    Perse i sensi.
    "Piacere, Assassino-San, il nome che dovrai far scrivere sulla mia lapide è Elly-chan!"
    Era questo che quel depravato si aspettava di sentire?!
    Decisamente troppo, per quella piccola anima candida ed innocente... Emozioni troppo forti, emozioni troppo forti...

     
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  9. Feng Yang Leng
     
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    Oh! Che triste evento! La fanciulla non poté rispondere alle liete domande del Primo, che perse i sensi subito dopo aver emesso un lieve grido. Perché mai aveva tanto timore? Che forse il male in corpo era ben più profondo di quanto la Tempesta credette? E cosa poteva fare, allora? Non sapeva quale malattia o sciagura avrebbe dovuto curare! Tuttavia, prima s'assicurò che la ragazza fosse ancora viva come credeva, sicché accostò l'orecchio destro al viso di lei, e quando udì un blando respiro, il bianco animo fu sereno.

    Così, chiamò ancora a sé il fresco ghiaccio che aveva nel cuore, e questo sorse dalla terra come nuovo germoglio, e colse delicatamente il corpo della ragazza, plasmandosi attorno a lei a foggia di brandina ondulata, nota in alcuni luoghi come "Chaise-longue". Così, mentre la creaturina riposava e scacciava le proprie paure nel sonno dello svenimento, il Primo andò presso le buone acque del lago e, servendosi ancora del gelo, nella mano creò una grande coppa e la riempì.
    Tornò allora accanto alla costruzione sulla quale aveva messo la ragazza a riposare e pose l'oggetto colmo di fresca acqua sull'erba proprio vicino al corpo di lei, sicché quando fosse rinvenuta avrebbe potuto bere senza sforzarsi troppo.

    Terminate le accortezze, il Primo lanciò preghiere al cielo affinché la fanciulla stesse bene, e quando fu sicuro che tutto fosse compiuto, si sedette sul prato, poco distante dalla Chaise-longue, e continuò ad intrecciare i fiori per Yoe, spesso controllando le condizioni della povera creaturina.

     
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  10. Elysia Ravenclaw
     
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    Fu un sonno senza sogni. Un sonno nero, privo di emozioni, privo di sensazioni.
    Semplicemente, la povera mente della piccola era crollata.
    Troppe emozioni.
    Decisamente troppe.
    Quando riprese i sensi, ogni ricordo era svanito. Tutto ciò che restava era una sensazione di freddo.
    Con un po' di fatica e l'aiuto di una mano a proteggersi dal sole, aprì gli occhietti e si guardò attorno confusa.
    Dov'era? Perché c'era tanto spazio aperto? Papà l'aveva portata a fare un pic-nic?
    Papà era sempre indaffarato col lavoro, e quando tornava a casa non giocava mai con lei. Era sempre stanco o occupato, non la portava quasi mai a fare i pic-nic... La mamma diceva che era normale, però a lei dispiaceva lo stesso...
    Sorrise, al pensiero del pic-nic. Si tirò un po' su, alzandosi da quella... sottospecie di brandina - doveva essere un acquisto sbagliato suppose, era dura e non troppo comoda - e si guardò attorno.
    Era un bel posto per fare un pic-nic. Davvero molto bello, era contenta. Il suo cuore si rasserenò. Non troppo lontano, vide la coppa d'acqua, sicuramente lasciata lì per lei.
    Ne bevve il contenuto tutto d'un fiato, domandandosi dove fosse papà.
    Non si sentiva l'odore del fuoco, quindi forse era andato a cercare un po' di legna.
    E mamma, invece, dov'era?
    Di solito non la lasciavano sola, ma probabilmente avevano deciso di lasciarla dormire. Peccato, quel pisolino non l'aveva ristorata molto, si sentiva un po' scombussolata. Probabilmente, si sarebbe divertita di più se l'avessero svegliata e fossero andati a cercare la legna insieme.
    Raccolse le gambe e le cinse con le braccia, immaginando la carne cotta sul fuoco. Che fame che le stava venendo!

    - Papà...! - chiamò allegra. - Mamma! -

    Raggiante come il sole mattutino, si alzò dal giaciglio e si stiracchiò leggermente, guardandosi ben bene attorno. Doveva individuarli e correre da loro, aveva due possibili obbiettivi entrambi egualmente importanti: mangiare o giocare.
    Poi, vide un ragazzo.
    Un ragazzo che non conosceva.
    Incuriosita, si avvicinò piano, studiandolo. Stava intrecciando dei fiori.
    Fiori...
    Perché gli venne in mente che con i fiori si omaggiavano i morti...?
    All'improvviso, lo stomaco iniziò a darle fastidio.
    Sentì il freddo dentro di se.
    Freddo.
    Morte.
    Quel ragazzo si chiamava Yang, e aveva cercato di farle sentire freddo!
    Dov'erano mamma e papà?! La pancia, le faceva male. Tanto male. L'acqua...!
    Improvvisamente senza forze, le gambe della piccolina si separarono, scivolando sull'erba finché la piccola non fu in ginocchio. Due grosse lacrime sugli occhi, mentre guardava in direzione di Yang.

    - Dov'è papà...? Cosa gli hai fatto...? - gli chiese con voce flebile, sul limitare del pianto.

    Prima di morire, perché piccola, lei credeva di essere stata avvelenata, voleva sapere che cosa era accaduto ai suoi genitori.
    Sperò fossero vivi, mentre moriva di "acqua fredda nel pancino".

     
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  11. Feng Yang Leng
     
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    Non molti minuti dopo, la fanciulla rinvenne, e parve sì essere allegra e senza paure, bevve l'acqua che Yang le ebbe lasciato accanto, e subito corse dal Guardiano, e tuttavia quando fu presso lui ecco che ancora paure ed orrori l'invasero, e cadde in ginocchio al piedi della Tempesta, domandandogli cosa ne fosse stato del padre.

    Subito il Primo corse ad abbracciarla, evitando che cadesse nuovamente a terra, e mentre cercava di tenerla, le mani sulle spalle di lei, delicatamente appoggiate, rispose a quella domanda così strana:

    -Tuo padre? Uhm, non credo ci fosse qualcun altro qui!-
    Le sorrise, cercando di confortarla
    -Solo tu, io, e quel grande attrezzo rosso alle tue spalle!-

    Chiara era la voce della Tempesta, squillante come il canto degli usignoli e dolce come una bella brezza mattutina. Aveva provato a comprendere le scure paure della ragazza, ma ancora non comprendeva cosa le generassero, né se in lui vedeva una minaccia del passato, o l'immagine di un brutto ricordo: nel cuore della Tempesta non vi era spazio per il male, o per il nero inganno. Troppo luminosa era la sua anima da far sì che comprendesse appieno gli oscuri turbamenti nelle altre creature: capiva sì la gioia e la pace, ma guerre e sofferenze non le capiva; poteva solo sanarle.

     
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  12. Elysia Ravenclaw
     
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    Spaventata, cercò di sfuggire alla presa del mietore d'anime, ma non riuscì a divincolarsi.
    Semplicemente, gli puntò addosso i grandi occhi da cerbiatta impaurita, ascoltando quel che l'empio aveva da dire.
    Fu solo riconoscendo Manfred che ricordò di non essere a casa. O nel suo mondo.
    Si asciugò le lacrime, nella magra consolazione di non aver perso suo padre...

    - Perché mi fai questo...? - chiese in fine, dopo una lunga pausa che utilizzò per ricordare cos'era accaduto poco prima.

    Giustamente, perché quell'uomo cattivo la stava torturando così?

     
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  13. Feng Yang Leng
     
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    Per quanto potesse sforzarsi, la Gelida Tempesta non riusciva in alcun modo a capire il cuore di quella giovane fanciulla, così spaventata e afflitta: il solo guardarla gli straziava il cuore, e davvero desiderava trovare un modo per farla sorridere, e calmarne le paure.

    -Questo cosa? Temo di non aver capito...-

    L'osservò con i suoi occhi di cielo, belli e limpidi come il più radioso degli azzurri, e pareva soffrire con lei e al contempo struggersi per non comprendere donde provenisse il dolore della ragazza, né come fare per sanarlo.

    -Perché sei così spaventata? E' forse successo qualcosa di brutto prima che ti salvassi dalla caduta?-

    Domandò, il cuore diviso fra la curiosità e la preoccupazione: non era solito, il Guardiano, affrontare situazioni del genere, né trovarsi con simili emozioni per troppo tempo; intrappolato, attendeva che il Destino muovesse i suoi passi.

     
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  14. Elysia Ravenclaw
     
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    - Perché mi torturi in questo modo...? -

    Scoppiò in lacrime.
    Davvero non riusciva a capire il sadico e perverso gioco a cui stava giocando quello Yang...
    Prima tentava di ghermirle l'anima, poi velava le minacce nelle parole dolci, poi si presentava e cercava di strapparle informazioni, e come se non bastasse l'aveva indotta in un sonno senza sogni e senza ristoro, al risveglio dal quale le aveva fatto credere di aver fatto empio massacro dei suoi genitori...
    E poi aveva il coraggio di chiedere "questo cosa?"...
    E faceva anche la parte dell'appreso...
    Qualcosa di freddo, all'improvviso, nacque da lei. Una fredda determinazione, che le fermò le lacrime.
    Imperdonabile.
    Quell'uomo essere abbietto era imperdonabile.
    E lei non poteva e non doveva permettere ad una creatura del demonio tanto meschina di toccarla, di strapparle la vita, senza reagire.
    La destra andò lentamente al fianco, cercando la pistola. Se quel porco non aveva già abusato di lei, probabilmente non sapeva che era armata.
    Un po' di conforto la investì, quando trovò l'arma. La sua purezza era intatta. Era un grande passo avanti.
    Tuttavia, l'arma era sotto la tuta, ed estrarla era un po' complicato... Un po' troppo, decise, quando giunse alla conclusione che per prenderla avrebbe dovuto spogliarsi davanti a quel pervertito.
    Si sarebbe fatta bastare il suo fido Sebastian, ben saldo alla mancina.

    Lanciò un gelido sguardo al suo carceriere, mentre assumeva una posizione composta e saldava bene i piedi al terreno.

    - Non avrai la mia anima senza combattere, mostro! Sebastian! -

    Immediatamente l'interfaccia olografica apparve attorno alla mano sinistra, in risposta al richiamo.
    In nome di tutte quelle povere ragazze che a differenza di lei non potevano difendersi dagli assassini, lei aveva il DOVERE di lottare fino all'ultimo, di cercare di sopravvivere.
    In meno di un istante la destra corse alla tastiera virtuale, premendo due tasti in rapida successione, poi la sinistra fu quasi poggiata sul petto di Yang.
    Doveva innanzi tutto guadagnare la libertà dalla sua presa mortale. Meno di un secondo e...



    SPOILER (click to view)
    Tecnica che sta per essere utilizzata:
    CITAZIONE
    ¤ Deflettore
    Sebbene per Elly questa si dimostri una triste realtà, purtroppo non si può sempre schivare. O comunque boh. Beh, per questo si sente la necessità di apprendere qualche tecnica a carattere ineluttabilmente difensivo, quale può essere il Deflettore.
    Questo simpaticissimo congegno, brevetto di una non meglio specificata Volpe Stellare con Team annesso, altro non è che un generatore di violentissimi campi di forza.
    In teoria, non esiste corpo fisico in grado di attraversarlo: che sia una magia, un proiettile, una bomba, delle fiamme o blablablargh, questo verrà inesorabilmente rispedito al mittente con stessa forza e velocità aumentata di 1.25 volte.
    In pratica, invece, i counter sono vietati, ergo il colpo verrà deviato in una direzione random che non influenzi lo scontro MA, a questo, si aggiunge la seguente peculiarità: quando il Deflettore viene attivato ogni bersaglio non alleato nel raggio di 1 metro viene spinto via (senza alcun danno, e con forza sufficiente solo a spostarlo, senza necessariamente sbilanciarlo).
    La superficie deflettente viene modulata da Elysia di volta in volta: se ad esempio la ragazza si vede arrivare contro una palla di fuoco non andrà a sfruttare una copertura a 360°, ma limiterà il muro all'area d'interesse, mentre se a venirle incontro è un attacco che sopraggiunge da ogni direzione la giovane sfrutterà ovviamente una barriera full body.
    Il consumo dipende dall'energia che il Deflettore assorbe (o detta in modo più chiaro, è direttamente proporzionale alla potenza dell'attacco in arrivo).
    [Consumo: Variabile Basso]

    Per allontanare Yang, Elysia intende richiamare il Deflettore, che attivandosi dovrebbe allontanarlo di una distanza a tua scelta °°/
    Il Deflettore si attiva nel tuo turno, quindi non all'istante. Volendo puoi provare a farla fermare XD Oppure hai il tempo di saltare via da lei o boh, sta a te XD

    Mana Residuo: 85%
     
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  15. Feng Yang Leng
     
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    D'un tratto la fanciulla prese a piangere,e più lacrime versava, più il dubbio e il dolore nel Guardiano parevano aumentare, essendo che la Tempesta non capiva cosa stesse effettivamente accadendo, né il motivo che spingeva la ragazza ad accusarlo di bizzarre colpe. fece per abbracciarla, ma questa divenne invero fredda e furente, e nel tempo d'un respiro aveva premuto la mano sinistra contro il bianco petto dell'Essenza, e prima che questa potesse accorgersene, era stata sbalzata indietro, ignara ed inconsapevole.

    Aprì le grandi ali all'improvviso, sicché frenò la caduta e, nonostante fosse adesso a circa sette metri dalla fanciulla, era atterrato pressoché diritto, con il bastone aiutandosi a tornare in piedi.

    -Mmm...Cosa è stato?-

    Domandò, spolverandosi l'abito e richiudendo le bianche ali, che ora erano tornate a dormire sulle spalle del Guardiano, come morbido mantello. Negli occhi aveva confusione, e pure avendo visto brillare qualcosa presso la fanciulla, egli non aveva creduto che questa l'avesse voluto scacciare, nonostante fosse arrabbiata e gli avesse lanciato una sfida.

    -Ti sei fatta male?-
    E subito la bella voce ed il sorriso amichevole lasciarono che altre parole accompagnassero la Tempesta
    -Perché dovrei volere la tua anima? Non capisco...Ero venuto a cogliere dei fiori e ti ho vista precipitare! Oh! Forse sei l'incarnazione di qualche pianta i cui fiori ho colto dalla terra? Non sono morti, però! Ho messo dell'acqua nei loro gambi, così che possano vivere per il tempo necessario ad arrivare ad Ovest, dove la mia amica li pianterà nel suo giardino! Credimi, controlla tu stessa se desideri! Vedrai delle gocce cristalline in fondo ad ogni gambo, un involucro per contenere dell'acqua!-

    S'inchinò, con la devozione d'un servitore che viene ripreso, nonostante avesse avuto grande cura e amore per il proprio servizio. Forse adesso la fanciulla avrebbe capito, forse avrebbe trovato quella pace che sembrava aver perso. Il solo vederla così distrutta, era per il Guardiano un tale strazio, e però ancora non capiva come poterlo sanare, Solo il Destino avrebbe potuto curare quelle ferite.

     
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25 replies since 30/1/2011, 23:33   382 views
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