[Quest] Dov'è la mia chitarra?!

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  1. IX. Demyx .IX
     
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    Epartis, undici di mattina. Il vento di Chediya cinguetta tranquillo assieme agli uccellini, soffiando biricchino da capigliatura a capigliatura e da capigliatura a pelata (?) prima di sollevarsi in aria, sventolare fra le bandiere di Istvàn, giocare con nubi e colombe là dove il cielo si fa azzurro.
    Una tranquilla giornat~

    « Dov'è??? »

    ...ahem, si diceva? Ah, si, una tranquilla giornata di sol~

    « Dove l'avete messa?!? »

    ...una tranquilla giorn~

    « Tiratela fuori subito!! »
    « E basta! » grida qualcuno dalla folla.

    Bravo!! Bis!! Così si fa!! Ma insomma, dov'è finito il rispetto per il narratore?!? Come si fa a raccontare una storia se i personaggi strepitano tanto? Chi è a rompere le scatole, eh? Non sarai mica tu, vero?

    Il fornaio indicato dal dito accusatorio sospeso a mezz'aria davanti a lui strabuzzò gli occhi,. « Ma... dici a me? »
    No, a chi?
    L'omone con la pelata (ecco chi era!) sbuffa sonoramente, ricominciando ad impastare. « Ma vvaanarra' na fiaba, va va... » disse, e continuò con suo lavoro.

    ...
    ...okay, magari questo lo tolgo nella stesura finale. Coomunque, dov'eravamo rimasti...? Ah...

    « DOV'È? »

    ~aaaaaaaargh, di questo passo diverrò il primo narratore che ha inflitto il pk in una scena di ruolo puro! Chi diavolo è che strilla, eh?? Tu!!! T'ho beccato -finalmente!- e si, tizio biondo spettinato con la cappa nera e l'aria da svampito3, parlo proprio a te: si può sapere che c'è?

    « Eh? Chi...? Dove accidenti...? » strepitò quello, voltandosi dappertutto (tranne che nella direzione giusta).
    Dietro di te... -.-''
    « Uh? Aah... c'è che mi hanno preso la chitarra, auuu~!!! »
    ...ehm, si, okay, d'accordo, ora calmati e scollati d'accordo? Non c'è bisogno di prendermi per il bavero...
    « Ma scherzi?! Tu sai dov'è, vero? »
    Ma che ne so io!! Questa è una storia seria, dei intrighi e dei complotti dell'Organizzazione, cosa vuoi che ne sappia io della tua maledetta chitarra?!
    « ...cioé scusa, non sai neppure chi sono? » fece il cretino, deluso. « Ma che razza di narratore sei? »
    Chi... sei? Che vuol dire?
    « Vuol dire che sono Demyx, nono dell'Organizzazione XIII... e tu sei il narratore che mi aiuterà a trovare Arpeggio! » esclamò felice il Nessuno.
    ...occielo, ma che scherziamo? Cioé, questo è il personaggio principale della mia storia?!?

    Nota a margine: il mio karma da narratore di solito è pessimo, ma stavolta ha davvero sfoderato il peggio di sé.

    « Non cambiare discorso, bello! » m'interruppe Demyx, puntandomi un dito contro. « Sei o non sei il narratore? Beh, tira fuori un paio di tizi che mi aiutino a cercare la mia preziosa chitarra, forza! »
    ...è uno scherzo?
    « Ti pare stia scherzando? »
    È assurdo! Noi due neppure dovremmo parlare, e tu dovresti star zitto e fare quel che io narro!
    « E io non muovo un passo senza la mia chitarra! » replicò Demyx, incrociando le braccia al petto. « Chiamalo sciopero, se vuoi. »
    M-ma ma...
    « Niente 'ma': agisci. Su! »
    ...m-ma d-dove li trovo io dei personaggi secondari su due piedi? Certe cose vanno programmate: va fatto un bando di concorso, si deve vagliare i candidati...
    « Non mi importa, prendi i primi che trovi. Voglio la mia chitarra! »
    E va bene, va bene! Vorrà dire che cambierò la storia, d'accordo? Accidenti a te e al tuo stramaledetto liuto, me lo dovevano dire che mi avevano affibbiato una rogna del genere. Allora...

    Epartis, undici di mattina. Il vento di Chediya...

    « ...ma che stai facendo?! »
    Mi fai almeno ricominciare, per la miseria?!? Insomma, sono un narratore con una certa reputazione io! Di quelli che fa le bozze e la stesura prima e la revisione e...
    « ...e quanto parli! » sbuffò Demyx, seccato -lui!!-. « Vuoi smetterla di cianciare e fare qualcosa, finalmente? »
    ...ti farò fare una morte lunga e dolorosa.
    « Se se se, come no. » replicò lui, un'alzata d'occhi al cielo.
    Molto dolorosa!
    « Ti sbrighi?! »

    Prima che possa replicare cala il sipario.
    Salvato in extremis.

    ~

    Epartis, undici di mattina. Il vento di Chediya cinguetta tranquillo assieme agli uccellini, soffiando biricchino da capigliatura a capigliatura e da capigliatura a pelata (?) prima di sollevarsi in aria, sventolare fra le bandiere di Istvàn, giocare con nubi e colombe là dove il cielo si fa azzurro. Una tranquilla giornata di sole...
    « Dov'è??? »
    ...se non fosse per lui.

    Lo vedete da lontano, sebbene la folla riempia i vicoli: un ragazzo dai capelli color del grano, sui vent'anni ad occhio e croce, con una cappa nera che gli copre tutto il corpo e che, assieme ai guanti e agli stivali, lascia solo il viso scoperto. A guardarlo così, mentre strepita verso ogni passante e si dispera, non si direbbe certo che fa parte di una delle più pericolose alleanze del multiuniverso: l'Organizzazione XIII, potente gruppo di Nessuno in forma umana il cui obiettivo, teoricamente, è di riacquistare i Cuori che perdettero tramutandosi in Nessuno. I loro nomi sono conosciuti e temuti in più di un mondo: Xemnas il leader i cui scopi sono annidati nell'ombra, la cerchia dei fondatori Xigbar, Xaldin, Vexen, Lexaeus e Zexion, il secondo in comando Saïx e il suo scagnozzo Axel... e poi c'è anche lui: numero IX, il Notturno Melodico.
    Demyx.

    « Dove l'avete messa?!? »

    Già, non si direbbe proprio a guardarlo che sia uno importante. Proprio no. Assolutamente.
    vendicarmi io? ma certo che no! :8D: non sono mica così perfido!!

    « Tiratela fuori subito!! »

    Fa una strana impressione, vedere come saetta su e giù per il fiume di persone che si sposta nella via. Pare stia cercando disperatamente qualcosa, ma non capite di preciso: certo, però, fa davvero un gran chiasso.
    Sta venendo dalla vostra parte...



      Avviso


      Causa -speriamo- temporaneo esaurimento nervoso del precedente narratore scritturato per la parte di Quest Master del presente capitolo del ciclo Organization XIII, si richiede un volontario dai piani dimensionali n. 44568, 65454545675442 e 193 per i successivi post. Salario standard, assicurazione da contratto e niente straordinari.
      Astenersi perditempo.

      la Direzione



     
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    « Ma che cosa, di grazia? »

    Certo che ci voleva davvero un gran bel coraggio ad assalire qualsiasi passante avesse la sciagura di incrociarne i passi, domandandogli disperatamente qualcosa senza però specificare cosa. Quel ragazzino si era svegliato di pessimo umore, per caso? Beh, non era l’unico a dover affrontare una giornata movimentata!
    Perché sì, quella lo era. E quel biondino aveva avuto la pessima idea di urlare così tanto da riuscire a coprire persino la tua voce che chiaccherava battibeccava da diversi vicoli del mercato ormai, con la bella compagna castana che sostava al tuo fianco. Drusilia Galanodel, sì, il gran maestro degli aviatori dell’isola volante. La donna più cocciuta, arrogante ed orgogliosa che esistesse in quel piano dimensionale -e non solo quello, probabilmente-.
    Usciamo un attimo a sbrigare una commissione, aveva detto; tutto tranquillo, un paio di cose urgenti da prendere per il piccolo Lowarn (quel giorno insolitamente lamentoso). Chissà, un po’ di mal di pancia mattutino magari... Cose ordinarie, insomma, niente su cui potersi morsicare a vicenda. O almeno questo si era dimostrato valido e sostenibile fino al momento del pagamento dinnanzi alla cassa: “faccio io”, esordisti premurosamente tu, desideroso in buon cuore di contribuire in qualche modo alle spese della famiglia. “Ma assolutamente no” tuonò lei, “è compito mio” proseguì. “No senti, non posso fare l’ospite parassita, dovrò contribuire anche io alle spese” argomentasti giustamente tu, Volpe dall’animo gentile e nobile. “Insisto di no, quando mai!” rispose coloritamente lei. Sembrava che quella frase fosse terminata, che toccasse nuovamente a te replicare a quella calorosa discussione, quando d’improvviso... qualche altra parolina di troppo andò a completare la sua esternazione: “E poi io sono l’Ufficiale di Laputa e guadagno di più”.

    Cooooosa?

    Aveva davvero cacciato una giustificazione del genere? Una di quelle frasi capaci di lasciare di sasso probabilmente qualsiasi persona che sarebbe stata al suo fianco?
    No. Di certo non saresti stato in silenzio dopo una frecciatina del genere. Cascasse il mondo: no.
    Non per molto tempo, per lo meno, poiché la sorpresa iniziale fu tale da lasciarti sbigottito per un minuto abbondante, concedendole l'occasione di metter mano al portafoglio indisturbata per pagare il conto -dinnanzi ad una cassiera evidentemente preoccupata-. La tua risposta tuttavia avvenne semplice ed improvvisa: sacchetto di monete sbattuto sulla cassa, decisione arrogante ed inamovibile. Con tanto di “ah sì?”, come che l’impiego duplice del Magisterium come Prorettore ed insegnante non fosse proficuo quanto il suo! Ma sentila...

    ...e proseguì così per parecchi minuti. Un’oretta buona, oramai.
    Come si era conclusa la vicenda al negozio? Beh... nel miglior modo possibile. Sì, per la cassiera, che si ritrovò ad intascare il doppio della cifra prevista poiché nessuno si abbassò a ritirare il proprio malloppo lasciando pagare l’avversario.
    Ed ora, dopo tutta quella diatriba, quel ragazzino aveva il coraggio di mettersi in mezzo impedendovi di portar avanti il vostro discorso a suon di urla?
    No, non era cosa gradita. E lo sguardo fuori dalle orbite con cui l’intimasti a rispondere alla tua precedente domanda ne fu un segnale più che evidente.


    SPOILER (click to view)
    Posto qui tutte le passive per esteso, in futuro se serviranno le riferirò molto brevemente con un riassunto.

    Fioritura del Loto
    Avete mai osservato una persona suonare il pianoforte? E’ come se le mani del pianista appartenessero a due individui totalmente differenti; ciascuna nel suo piccolo produce la sua elegante melodia, pulita e distinta. Insieme, invece, formano un’incantevole meraviglia per l’udito.
    L’idea di tale potere magico, peculiarità che solo un individuo totalmente votato alla magia avrebbe mai potuto realizzare, consiste proprio nel riprendere questo principio. La capacità di scindere in maniera perfettamente pulita la corrente magica che attraversa il proprio corpo, ha permesso al demone-volpe di saper richiamare e maneggiare due incantesimi differenti nello stesso istante. Due eleganti e distinte magie, che combinate in un unico incanto sono capaci di dar vita ad una spettacolare melodia.
    In termini di gdr, il potere passivo permette di richiamare due differenti incantesimi contemporaneamente, facendo assorbire ad uno l'altro, riconfigurandone gli effetti per la rimodellazione di una particolare tecnica che presenterà le caratteristiche di entrambi.
    Il consumo e la potenza della magia finale saranno dati dalla somma delle caratteristiche delle due tecniche di base.
    Il potere ha effetto solo su tecniche di consumo basso e medio, e non potrà mai legare insieme tecniche fisiche e magiche.

    Fioritura del Loto II
    Per lungo tempo la Volpe ha dedicato le sue risorse allo studio delle trame magiche. Dopo esser riuscito a scindere univocamente le correnti energetiche che attraversano il suo corpo, il suo principale intento è stato quello di riuscire a trovare una chiave che gli permettesse di legare i suoi incantesimi con quelli dei suoi compagni. Grazie ad approfonditi ed avanzati esperimenti, il demone argentato è ora in grado di riconoscere in un tempo estremamente ridotto l'essenza stessa che anima le magie, riuscendo dunque a modificare i suoi incanti in modo che siano in grado di intrecciare la loro trama magica con quella degli alleati, assorbendoli e dando loro una nuova forma e forza.
    In termini di gdr, questo potere permette a Yoko di estendere la Fioritura del Loto anche ad incantesimi appartenenti ad alleati. Per fare ciò, ovviamente, sarà necessario il consenso da parte dell'altro giocatore.

    Percezione Magica
    La magia è ben più che una passione per la Volpe. Pochi possono vantare una conoscenza così premurosamente approfondita, al punto da riuscire ad individuarla con una naturalità disarmante.
    Peculiarità del demone-argentato è infatti quella di essere in grado di percepire la presenza di trame magiche nell’aria, riuscendo ad identificarne la tipologia (elementali, evocazioni, illusioni), definendone la gravità (imminente, distante) ed il pericolo (alto o basso livello). Se l'incantesimo rientrerà in un raggio di 5 metri attorno alla Volpe, sarà in grado di identificarne la direzione od il raggio ricoperto.
    Nota: identificazione generale, non riconosce l'effetto della magia ma riesce solo a classificarla secondo quei parametri.
    Esempio: se davanti a Yoko è presente un'illusione, lui non riesce a capire quale o cosa sia, ma solo che c'è ed è di un certo livello

    Riserva Energetica
    Fra le più disparate caratteristiche che avvolgono il mondo di Endlos, senza dubbio una delle più care ed immediatamente percepite dal demone d'argento è la differenza di potenziale energetico richiesto per richiamare i suoi incantesimi. Per favoreggiare la sua innata passione, dunque, è stata premura della Volpe sottoporre la sua riserva magica ad un duro allenamento, permettendogli non senza fatica di oltrepassare i limiti normalmente imposti.
    In termini di gdr, la passiva consente a Yoko di avere un 10% aggiuntivo in mana, arrivando dunque al 110%.
     
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    Perchè, perchè, perchè?
    PERCHE'?!?!?!?!

    Perchè quel demone non la capiva? Eppure non le sembrava tanto difficile la situazione; lui era un ex pezzo grosso di una casata magica in un altro mondo, mentre lei era una delle figure politicamente più influenti di Endlos, dopo i nobili Alfieri ed il grande Lord Aeon, ovviamente: un Ufficiale che con la sua vita, la sua esperienza ed il proprio sudore e la fatica dei suoi soldati scelti da lei stessa in persona, lottava senza tregua per la difesa del presidio di Laputa, rispondendo solo all'Alfiere Errante in persona e alla misteriosa figura che troneggiava sui sei regnanti dei presidi. Tanta fatica, tanto impegno, alto rischio, ed ovviamente il compenso era assai maggiore a molti altri, compreso lui che trascorreva il tempo fra pergamene e tomi ingialliti; era ovvia quanto scontata quell'affermazione, e se ci fosse stata una sola ragione per non pronunciarla, sarebbe stata solo la sua volontà di non dire banalità.

    E lui?

    Non solo non la ringraziava della sua benevolenza, delle cure che riservava solo a lui, della compagnia e dell'affetto che gli donava ogni giorno tra cui, appunto, quello di farlo vivere nell'agio e nella tranquillità in attesa che il Magisterium iniziasse a lavorare come si deve, portando ai suoi dipendenti dei guadagni più o meno "consistenti", supportandolo con ogni mezzo, compreso il denaro, ma si arrabbiava anche con lei rifiutando il suo aiuto!

    AAAAAARRGH!

    E pensare che era iniziato tutto con una semplice, innocente, passeggiata al presidio dell'Est al fine di comprare un nuovo giocattolo per Lowarn; aveva pensato che quella era una scusa eccellente per rimanere un pò sola con lui, affidando il pargolo al suo padrino Owl, lontani il più possibile da Raylek che continuava a chiamarlo per questioni di lavoro e di "particolare importanza", ignorandola, come d'altro canto parevano fare tutti, quando con lei c'era il suo coinquilino. E poi, al negozio, lui se ne era uscito che voleva pagare al posto suo quando già aveva cacciato le monete dal borsello, facendo sfuggire alla cassiera un sorrisino che a lei parve tanto di scherno, quasi come se lei fosse una mantenuta, una casalinga o peggio... una cortigiana (considerando il suo bell'aspetto e gli abiti particolarmente ben fatti) i cui unici scopi nella vita erano sollazzarsi fra letti e divani e, soprattutto, fare shopping a spese di altri. Lei era una lavoratrice... lei era un soldato, non una cortigiana!!! Fu allora che le sfuggì la frase che scatenò i successivi dieci minuti di discussione battibecchi senza sosta. E a rendere tutto più movimentato, come se il sottofondo delle loro voci stizzite e nervose non fosse abbastanza, ecco aggiungersi al coro un tizio biondo vestito di nero con le sue urla disperate. Ma poi, cosa diavolo voleva??? Il primo a rispondergli male fu la Volpe, ma nemmeno lei ci andò piano.

    -Spicciati a rispondere.

    Poi uno sguardo cattivo e, chissà perchè, il cielo iniziò a diventare scuro, colpa di dense nubi che andarono ad oscurare il sole.


    SPOILER (click to view)

    Energia: 110%
    Stato: illesa.

    NB: La descrizione di ciò che è avvenuto prima dell'incontro è volutamente diversa, per vedere i due punti di vista. Il riferimento al cielo che si annuvola improvvisamente è dovuto alla passiva "Nature Reverence".
    CITAZIONE

    Tecniche Passive



    Cinque di Denari (arcano minore)
    Il corretto ordine del mondo è pesantemente distorto all'interno del Cinque di Denari. L'armonia è rotta e le vecchie regole e convenzioni non sono più valide. Il lavoro perde di significato e valore se un susseguirsi costante di ostacoli impedisce l'avanzamento.

    ...Perchè una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere;
    e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile...
    Luigi Pirandello

    image
    Significato al dritto: amanti
    Evoluzione. Resistenza. Amante.
    Carta molto positiva in quanto simboleggia l'evolversi di una situazione in positivo. Soluzione di un problema finanziario, riparazione di debiti, guadagni insperati. Indica anche stabilità e armonia nel rapporto di coppia. Coraggio e resistenza nell'affrontare le difficoltà. La carta rappresenta anche lo sposo, l'amico o l'amante. Buone prospettive per il futuro finanziario.
    Indica: amori, disordine, l' amore libero, affetto, tenerezza, passione di innamorati, fidanzamento, uomo galante, pretendente, rapporti sentimentali, marito, amico, amica, matrimonio.

    Aura di Venere»Come ogni sentimento l'innamoramento parte da un'emozione forte o graduale che nasce spontanea nella quale si proiettano nell'altro aspettative, bisogni desideri. E' come contemplare la propria immagine riflessa negli occhi dell'altro. In fondo l'altro di cui ci si innamora è solo un'occasione esterna che suscita il sentimento ma che in realtà non c'entra, perché l'innamoramento è una fatto ancora soggettivo e tendenzialmente narcisistico.
    Dentro ogni essere vivente c'è un naturale bisogno di completezza. Inconsapevolmente durante la crescita, fin da ll'infanzia, ogni creatura crea un io ideale che è la somma delle cose che le piace e delle cose che le mancano. In presenza della Dama del Vento, Arcano Minore dell'Amore, nasce spontaneo questo fenomeno affettivo, l'innamoramento. Quando la si incontra, colpisce perché dimostra di avere uno degli elementi che compongono "io ideale" di tutte le creature, lo fa un po' come esplodere all'esterno. Questo "io ideale", che è "esploso" all'esterno, riveste Drusilia che l'ha involontariamente provocato nell'immagine interna di chi le è di fronte.
    Come ogni espressione affettiva anche l'innamoramento ha dei sintomi che sono di due tipi: fisiologici e psicologici.
    FISIOLOGICI:
    - accelerazione del battito cardiaco
    - alterazione del ritmo respiratorio
    - sudorazione
    - leggerezza alla testa e a volte vertigine
    PSICOLOGICI:
    - costante presenza mentale di Drusilia
    - scomparsa delle tensioni e ansie per le preoccupazioni quotidiane
    - atteggiamenti entusiastici (un po' "folli")
    Ovviamente tali sintomi provocano "distrazioni" (a seconda del pg) durante il combattimento o la semplice vita quotidiana. La passiva dura solo in presenza della Dama del Vento; in sua assenza scompare tutto.
    LIMITAZIONI: "Più si conosce a fondo la dama, più la malia si indebolisce fino a che chi nutre per lei profonda amicizia ne diventa immune" In pratica i pg che con lei stringono amicizia sono più in grado di sopportare la sua malia. Ovviamente ci si accorderà prima via mp tra giocatori.


    Librarsi in volo»Poichè derivano da creature del cielo, se ben allenati, sono in grado di sollevarsi in aria (max 5m) galleggiando in essa grazie al pensiero (tale tecnica è a volte accompagnata all'apparizione di tre bianche ali che, però, hanno puro effetto scenico).

    Resistenza alle Manipolazioni Psichiche» Drusilia, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: nel corso di una scena o di un combattimento, ella non subisce manipolazioni eventuali fino a livello medio.

    Arciere Arcano» Quando Drusilia lancia una freccia per mezzo di Alcarcalime, è in grado di infondere la sua magia all'interno di essa. Ciò le permetterà di far funzionare magie da "tocco" a distanza, come anche travolgere i propri nemici con tecniche che, altrimenti, non li avrebbero mai raggiunti dato il ridotto raggio d'azione; esse infatti manterranno le medesime caratteristiche, tuttavia partiranno dal punto esatto che colpirà la punta della freccia.

    Vista Ultra - Sviluppata1» Drusilia ha ereditato come patrimonio genetico l'innaturale quanto potentissima capacità di amplificare esponenzialmente il senso della vista. Ciò le permette una nitida visione di ciò che la circonda anche in assenza di luce.

    Essenze e presenze nascoste» Drusilia, inquanto Dama del Vento, è giunta ad un livello tale della comprensione del suo elemento, da poter considerarsi "tutt'uno" con esso.
    Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel è in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa (persone, oggetti o tecniche che implicano forti spostamenti d'aria) si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio o un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro.


    Veritas» Col termine verità si indicano una varietà di significati, che esprimono un senso di accordo con la realtà, e sono in genere collegati col concetto di onestà, buona fede e sincerità. Non c'è una definizione univoca su cui la maggior parte dei filosofi di professione e gli studiosi concordino, e varie teorie e punti di vista della verità continuano ad essere discussi. I principali argomenti di dibattito riguardano la definizione e l'identificazione della verità, e la questione se la verità sia qualcosa di soggettivo, relativo, oggettivo, o assoluto. Ma tralasciando i sofismi, sebbene sia difficile da identificare la verità in sè, è molto più semplice percepire cosa si allontana da essa: la bugia, gli inganni. Essendo devota ad Hesediel, Drusilia ha ricevuto da esso il dono di percepire ogni inganno, di andare oltre le menzogne.
    In termini di gdr, Drusilia sarà in grado di percepire tutte le bugie dette da personaggi giocanti o png che non usino tecniche specifiche o comunque fino a livello medio.


    Nature Reverence» E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se avete appena fatto o detto qualcosa di fuori luogo, fareste meglio a preoccuparvi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    In termini gdr, Drusilia è in grado di influire con lo scenario che la circonda, modificandone il clima, senza però raggiungere livelli in cui possa danneggiare realmente qualcuno (ha infatti solo effetto scenico o, al limite, può far intimorire qualche spettatore, nulla di più).


    Volontà di ferro» Drusilia si trova spesso, a causa del suo buoncuore nonchè al sangue che le scorre nelle vene, implicata come protagonista di straordinari e generosi atti di coraggio, che comportano fin troppo spesso il consapevole sacrificio di sé stessa, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune, nella speranza di illuminare della propria forza e volontà la vita di coloro che le sono accanto. Affronta la realtà con padronanza e riconoscenza, avendo consapevolezza delle difficoltà e del dolore, ma senza farsene sommergere o vincere, confrontandosi con il nemico, e superando anche ciò che appare insormontabile. Tutto ciò accade grazie alla sua forza d'animo, alle volte nascosta, ma che nei momenti di difficoltà è in grado di darle energia ove il corpo non arriva, compiendo veri e propri miracoli quando tutto sembra perduto.
    In termini di gdr, Drusilia parte con un mana di 110%.


    Chaos» La spada che Drusilia porta con sè altro non è che Chaos cristallizzato, creata dall'entità altrettanto caotica chiamata Gulnar il Cartomante. Essendo appunto "caotica", la lama dovrebbe possedere caratteristiche particolari che ne rispecchiano l'aggettivo secondo le varie teorie del caos, prima fra tutte la sensibilità alle condizioni iniziali. Come il fumo di più fiammiferi accesi in situazioni molto simili segue traiettorie di volta in volta molto differenti così la lama potrà mutare forma e modello, divenendo a comando una katana o una spada a una mano, purchè non superi le dimensioni dello spadone, forma iniziale. Inoltre è da considerare l'imprevedibilità, e cioè che non si può prevedere in anticipo il suo comportamento a partire da ciò che ha fatto in passato. Solo Drusilia ed esseri abbastanza inclini al caos potranno infatti manipolarne volontariamente la forma (particolare esclusivamente di bg).


    CITAZIONE
    image

    Armi



    Alcarcalime
    (arco+frecce= 2pt)

    IMMAGINE ALLEGATA

    Dimensioni: 1m circa
    Materiale con cui è fatto: Lega proibita argentata con rune elfiche in oro ricamate lungo tutto l'arco.
    Descrizione: Arco di una gittata elevatissima: circa 30m.


    Nanatsusaya
    (spadone semplice= 1pt)

    IMMAGINE ALLEGATA

    Dimensioni: 1m circa
    Materiale con cui è fatto: Caos cristallizzato.
    Descrizione: Una lama di raffinata bellezza, appare come uno spadone di un singolare materiale trasparente con ben sette punte. In più emana una inquietante aura violacea.

     
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  4. IX. Demyx .IX
     
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    Premessa: come membro più scansafatiche dell'Organizzazione nonché autore di notevoli strimpellamenti selvaggi e atti di pigrizia indicibile, Demyx risulta non molto amato da un nutrito gruppuscolo nell'Organizzazione, in particolar modo da Larxene, da Larxene (si, anche al secondo posto) e ovviamente da Larxene. Fra le voci che girano fra i Nessuno di ordine e potere minore si può venire a sapere: che Xemnas abbia dovuto ordinare che nessuno lo elimini; che Luxord abbia fatto una scommessa con Xigbar e Axel su quanto durerà prima che qualcuno accidentalmente si scordi di difenderlo durante una missione a coppia; che Saïx abbia deciso di affibbiargli solo missioni di ricognizione per evitare bizzarri 'incidenti' e non per la sua incapacità nel combattimento; che l'unico che sia riuscito a sopportarlo per un'intera missione è stato Roxas - ma solo perché è troppo scemo per capire che piantagrane è Demyx, sussurrano i maligni. Combinato alla natura di senza-Cuore di un Nessuno, ciò dona a Demyx un'altissima immunità contro le intimidazioni, le -frequenti- minacce di morte e roba simile.
    Nel caso specifico, questo non è un bene.

    « La mia chitarra! » esclamò Demyx, voltandosi con l'espressione di chi crede sia la cosa più ovvia del mondo. « Mi sono appisolato al bar neppure cinque minuti
    nota del narratore: venti minuti!
    e quando mi sono svegliato Arpeggio non c'era più! L'ho cercata per tre ore in questo labirinto di viuzze
    seconda nota del narratore: venti minuti!
    ma non l'ho più trovata e nessuno si ferma ad aiutarmi! »

    Proprio strano, penso io (il narratore).

    Probabilmente la storia potrebbe finire così, con i due malcapitati di turno che -giustamente- proseguono per la loro strada lasciando -giustamente!!- nei casini Demyx, sfortunatamente per loro nessuno dei due fa in tempo a replicare qualcosa che il Nessuno afferra l'ovvio e, illuminandosi in viso di pura speranza, pronuncia le parole fatali:
    « Ma voi vi siete fermati ad aiutarmi! »
    È ufficiale: siete rovinati.

    Con una baldanza che non lascia presagire nulla di buono il Notturno Melodico stringe in un calorico abbraccio la coppia, sorridendo felice.
    Così, con il cielo che si riempiva di nubi temporalesche, iniziò la cerca del sitar del nono dell'Organizzazione.


    SPOILER (click to view)

    ~ Qm Point

    Come potrete facilmente capire, Demyx è assolutamente d-i-s-o-r-g-a-n-i-z-z-a-t-o, quindi non potrete contare granché sul suo aiuto per la ricerca. Buona fortuna... perché ne avrete bisogno, con lui accanto! :guru:


     
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    Ah beh, sì certo. Mi sembra giusto, decidiamo tranquillamente per gli altri ignorando apertamente le loro risposte -e ancor peggio il loro stato d’animo attuale-. Proprio una caterva di scelte sagge quel ragazzino, eh!
    Una chitarra... tutto quel baccano solo per una chitarra? C’era da dire che solo per far il verso alla tua compagna -oggi in formato acido- saresti stato anche capace di regalargli i soldi per prendersene almeno dieci, di chitarre, giusto per iniziare a far ragionare qualcuna sugli effettivi guadagni. Ma vedi un po’ te...
    Certo un’altra cosa andava precisata, per amor di correttezza: quel biondino ti (vi) aveva trovato davvero in uno stato molto poco propenso ad aiutare gli altri, anzi. Sul piede di guerra, letteralmente.
    In altre circostanze forse non solo gli avresti fornito supporto su richiesta, ma addirittura ti ci saresti proposto di tua spontanea volontà. Questione di tempismo, diciamo; e lui l’aveva azzeccato alla grande. Sì, ma nel momento peggiore.
    Lo sguardo rimase dunque severo in sua direzione, senza accennare minimamente ad una smorfia facciale.
    Una statua di pietra.

    « No. »

    Una risposta secca, semplice ed immediata.
    Indiscutibile, inamovibile, intoccabile.
    Serviva aggiungere altro?

    Ah, sì: assolutamente indifferente al suo abbraccio così festoso.
    Quando un demone ci si mette, ci sa fare sul serio eh...

     
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    -Ecco, sei il solito egoista!

    Sbottò lei, gonfiando le belle gote ed assumendo una espressione mista fra il buffo e l'offeso, aggiungendo al tutto delle braccia incrociate, quasi ad enfatizzare il suo disappunto. Per quanto fosse di cattivo umore, l'abbraccio del giovanotto aveva tuttavia dissipato quelle nubi su di loro che si addensavano minacciose, ed il suo sorriso innocente e gli occhietti sbrilluccicosi fecero rinascere in lei uno spiraglio di altruismo ed amore verso il prossimo. E' vero, era incavolata marcia; aveva aspettato giorni per restare sola con Yoko ed avevano finito per litigare, ma come poteva abbandonare un giovanotto in preda alla disperazione, un musicista privato della sua bella chitarra? E poi sembrava simpatico.

    -Come tuo solito hai la delicatezza di un elefante in un negozio di cristalli.

    Gli lanciò un'occhiataccia, avvicinandosi al biondino.

    -O forse ometti soccorso perchè non accetti il fatto che questo non fa parte delle tue competenze,
    e non vuoi ammettere pubblicamente che ti batterei senza problema in bravura e rapidità?

    Posò una mano guantata sulla spalla del giovane disperato, stringendola forte come per fermarlo bruscamente dal suo continuo agitarsi, donandogli un dolce sorriso al miele per rinfrancarlo e consolarlo, ricambiando infine l'abbraccio precedente con una gentile carezza. Sperava di farlo stare meglio, anche perchè un comportamento più tranquillo era necessario per raggiungere il loro scopo. Ebbene si, lei aveva deciso di aiutarlo.

    -Dimmi com'era e dove ti sei addormentato, così magari possiamo iniziare a cercare lì, che ne dici?

    Parlava con voce calma, ed era tutta uno zucchero.

    -Non temere, vedrai che si troverà.

     
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  7. IX. Demyx .IX
     
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    « Uh, si riconosce facilmente. » disse Demyx, lanciando un'occhiata universalmente traducibile come 'tié' all'indirizzo di Yoko.
    Ormai era chiaro su chi contava, no?
    « Arpeggio è un sitar blu intenso, a tre corde, alto più o meno fino a qui. » spiegò, pareggiando il palmo teso della sua mano con la sua spalla - un metro e sessanta, sessantacinque circa. « Ha una cassa armonica bella piena ma si rastrema più di una chitarra, allargandosi molto verso il manico. Oh, e ha tre fregi grigioazzurri dove si accordano le corde. » aggiunse.

    Per gli interessati: i 'fregi' sono tre spuntoni lunghi un avambraccio e aguzzi, molto aguzzi.

    « Quando al 'dove'...mm... era in un bar con l'insegna strana. » disse lentamente il Nessuno, un dito coperto dal guanto che picchiettava pensieroso sul mento liscio. « Però non ricordo dov'era... »

    Già, tipico....



    Enigma 1: La strada perduta

    Oltre che pasticcione, il vostro amico Demyx è anche parecchio smemorato: dovrete ricostruire la strada percorsa a partire da quel poco che si ricorda, considerato che non si ricorda neppure da dove è partito, e dire in quali degli otto punti indicati il n. IX si è addormentato. Vi ho fornito la mappa schematica dei vicoli di Epartis.
    Sotto a chi tocca!



    « Allora... visto che non volevo faticar *coff* che non conosco la città, sono andato un po' a caso: ho proseguito dritto fino al primo incrocio, poi sono andato a sinistra e a destra per, vediamo... mm, tre volte penso: sinistra, destra e di nuovo sinistra. Poi mi sono scocciato... cioé, volevo proseguire ma ero stanco, quindi sono entrato nel bar... e lì mi sono addormentato! »




    Edited by IX. Demyx .IX - 12/2/2011, 20:12
     
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    -Ah, beh... piuttosto grande come chitarra.
    E' pesante?
    Come fai a suonarla?

    Gli occhietti verdi ed innocenti lo fissarono con sguardo curioso, mentre il dito indice era posato sulle belle labbra rosse e la testa castana reclinata su di un lato. Non c'era un vero e proprio motivo per quella domanda, piuttosto semplice e pura curiosità; in effetti non aveva mai visto in vita sua una chitarra così grande, e questo rendeva ancora più arduo "perderla". Beh si, come si sarebbe potuta perdere una chitarra grande quanto un ragazzino? Probabilmente era stata rubata, anche se doveva ammettere che era piuttosto difficile incappare nella criminalità proprio a Chedya, nonostante quella musica che durante il dì e la notte faceva da sottofondo per le strade pacifiche. Bel rompicapo, insomma...

    -Uhm... aspetta qui.

    Una breve frase, e poi la bella Dama si sarebbe levata a mezz'aria per proseguire ancora verso l'alto fino ad avere una visione totale del mercato. A quel punto avrebbe cercato di ripercorrere mentalmente la strada da lui descritta, analizzando i vicoli e le stradine, sbuffando poi sonoramente quando si rese conto che non avevano un punto di partenza e doveva tirare ad indovinare. Mannaggia a lui che faceva lo svampito! Possibile che non si ricordava proprio nulla? Lo fissò dal suo punto favorevole con uno sguardo di rimprovero, ignorando totalmente le persone che si erano fermate a fissare lei, sospesa in aria in posa fiera ed allo stesso tempo rilassata come se fosse la cosa più normale del mondo, ovviamente con occhi sgranati e bocche semiaperte. Ormai era abituata a quegli sguardi, e li ignorò in virtù del fatto che non capiva il motivo di vergognarsi o nascondere la sua specialità.

    -Uhm... forse....

    Il braccio si stese, puntando un qualcosa aldilà di qualche comignolo.

    -Forse è di là.



    Uso la passiva "Volo" per sollevarmi in aria.
    Drusilia indica il punto F


    Edited by Drusilia Galanodel - 2/6/2015, 00:18
     
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    Ah beh, meno male che arrivava la paladina della giustizia ora! Tremate, demoni malvagi, che ora risolve tutto lei. Con l’aiuto del suo amore, della sua gentilezza e della sua bontà. Ti si allontanò dai pensieri persino il desiderio di risponderle per le rime... quella sfida lanciata lasciava il tempo che trovava. Avresti stravinto tu alla grande, non c’era storia. Ma tu, che avevi davvero un gran cuore, preferisti evitare di donarle quella delusione, restando invece in silenzio. Ah.

    Ascoltasti dunque oramai coinvolto le indicazioni fornite dal giovane biondino, non nascondendo una certa curiosità come già dimostrato dalla Dama del vento. E no, non sul fatto che lo strumento potesse essere pesante o difficile da maneggiare, ma sul fatto che sapesse cosa fosse un sitar.
    ...no, ok, così si ritorna sugli animi bollenti. Riappacificarsi, bisogna riappacificarsi.
    Immediatamente dopo la bella Drusilia, dunque, iniziasti a ragionare anche tu sulle indicazioni confusionarie fornite dal ragazzino. Un simpatico rompicapo per concentrare le attenzioni su tutt’altro e raffreddare il cervello, sì.
    Tralasciando il fatto che quella era la prima volta che mettevi piede in quel mercato, c’era da dire che le indicazioni non erano proprio molto chiare, eh... La scelta di librarsi in volo da parte della compagna fu saggia ed efficace, ma ricostruendo mentalmente un ipotetico percorso basato su quelle direzioni, considerando-ipotizzando quanto potesse essere grande un mercato, il punto d’arrivo sarebbe potuto cambiare a seconda del punto di partenza. Pertanto...

    « Aspetta. »

    ...ti sollevasti anche tu in aria, facendo spuntare un particolare esemplare di piante spettrali sulla tua schiena. Non naturale come quello della mamma, ma pur sempre efficace.

    « Se lui fosse partito da quella parte avresti ragione, ma se invece fosse partito da quella allora sarebbe dovuto arrivare lì. »

    Ed indicasti un’altra direzione ancora, non per andar contro di lei -ahimé eri quasi certo del fatto che quel giorno l’avrebbe invece presa così- ma per semplice amor di logica.
    Chi ci avrebbe preso?



    SPOILER (click to view)
    Yoko vola con questa:

    Ali spettrali
    La varietà di piante presenti sul mondo spettrale è a dir poco impressionante, ma ancor più sorprende sono i fantasiosi impieghi ai quali possono essere piegate.
    Fra questi, uno dei preferiti del demone-volpe è sicuramente l’evocazione di larghe e ben resistenti piante la cui forma richiama lontanamente delle non troppo eleganti ali.
    Se fatte fiorire ben aggrappate alle sue spalle, come è ovvio immaginare, conferiranno al mago la capacità di potersi sollevare in volo. La loro forza è tale da poter permettere il trasporto di una seconda persona. Massima altezza raggiungibile 5 metri.
    Durata: 1 turno
    Consumo: basso

    ed indica il punto H.
     
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  10. IX. Demyx .IX
     
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    « Naa, Arpeggio si suona che è una bellezza! » rispose Demyx, l'aria sognante e un po' triste. « Ci si può quasi ballare al ritmo delle sue note... ehi! » esclamò all'improvviso, accorgendosi solo ora che la donna con cui parlava s'era spostata di tre metri più in alto... e che la volpe l'aveva seguita a ruota, battibeccando con lei tutto il tempo.

    « Ma tu guarda, mi hanno piantato in asso! » borbottò il Nessuno, guardandoli con i pugni stretti contro i fianchi mentre discutevano e si agitavano sotto gli occhi stupefatti dei chediyesi. « Ehi, lassù! » gridò Demyx dopo un paio di minuti, le mani a coppa attorno alla bocca. « Il bar dove mi sono fermato aveva un'insegna strana, con un cavallo e una torre bianca. Vi può essere d'aiuto? »

    Effettivamente lo era... tardivo come la neve d'estate ma lo era. E saltò fuori che aveva ragione Yoko.
    Uno a zero?



    Enigma 1: La strada perduta

    La soluzione è H.
    Tracciando la strada di Demyx su un foglio pulito si capisce che il Nessuno è partito in un angolo ed è arrivato in quello opposto. Poiché manca un luogo fra C e H, nessuno dei due può essere stato usato come partenza. Infine, provando a mano si scopre che Demyx ha iniziato in A rivolto verso D.




    Chess Café, recitava l'insegna.
    Più che un bar, il locale sembrava un'enclave dello spirito scacchistico. Una bandiera con il suo stemma - un cavallo nero e una torre bianca incrociate fra loro - garriva al vento da un'asta portabandiera, mentre sotto di esse una dozzina di tavolini -tovaglia a scacchi, ovviamente!- ospitava un certo numero di personaggi dall'aria concentrata attorno a pedine, carte, dadi e scacchiere.

    « Ehi, questi sì che sono strani... » mormorò sottovoce Demyx, guardandosi attorno.
    « Più strano di un bassista con una cappa nera d'estate? » replicò distrattamente una ragazza ad uno dei tavoli. La sua mano si mosse a mangiare un alfiere nemico, che ripose con un sorriso soddisfatto. « Scacco matto in tre mosse. » annunciò. A giudicare dal sudore del suo avversario, probabilmente era vero.
    « Un che? » esclamò Demyx, sgranando gli occhi. « Aspetta.... » disse subito dopo, notando per la seconda volta l'ovvio: « ...tu ti ricordi di me! Che ho una chitarra! »
    La ragazza sbuffò sonoramente. « Te l'hanno rubata mentre russavi, biondino? » Il cavallo nero mangiò il alfiere. La regina bianca si precipitò a mettersi al suo posto. « È per questo che sei qui? »
    « Accidenti! » imprecò l'avversario della ragazzina, un uomo un po' grassottello che si asciugò il sudore con un fazzoletto.
    « Due mosse. Ti arrendi? » ridacchiò la ragazza.



    SPOILER (click to view)

    ~ Qm Point

    Nulla da segnalare tranne...
    CITAZIONE
    Inviato il: 12/2/2011, 23:59
    Inviato il: 13/2/2011, 00:59

    Ragazzi... :omg:


     
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    Oh-oh.
    Era esattamente questo quello che il tuo precedente silenzio voleva suggerire. Il nulla in risposta alla sua sfida lanciata, ad una Dama del vento che provoca una Volpe.
    L’espressione del tuo volto -tranquilla ed indifferente, a differenza di quanto in tanti avrebbero potuto pensare, non sarebbe mutata in una irrisoria in direzione della giovane mamma dopo quella piccola vittoria. Tutt’altro, poiché sarebbe stata una scelta di basso livello. Ciò che cambiò rispetto a prima fu solo un sorriso, compiaciuto ma silenzioso, che suggeriva evidentemente come quella non-reazione fosse in realtà la manifestazione di una reazione ben più beffarda.
    Uno a zero dunque? No, no. Riappacificarsi, sarebbe dovuto esser quello ora l’obbiettivo, nulla da sottolineare. Nessuna competizione.
    Solo riappacificarsi, già...
    ...ma da silenzioso trionfatore.
    Ah-ah.

    Carino comunque quel bar. Arrivarci non fu assolutamente difficile, una volta localizzato dall’alto. E a ben osservare quel posto, così lento e ragionato proprio come una partita di scacchi, una piccola giustificazione parve iniziare a prender forma nella tua testa per il sonno del piccolo e dinamico biondino. Le parole di quella donna furono incredibilmente fortuite, eppure al tempo stesso... sì, un po’ troppo provocatorie per i tuoi gusti. Non avevano molto il tono da “ehi, muoio dalla voglia di aiutarti”, anzi. Lo sguardo si affilò pensieroso, prima di avvicinarti a lei come fece d’impulso il ragazzino. Un’occhiata d’intesa venne invece lanciata alla bella coinquilina -riappacificarsi, ancora: collaborare per la riappacificazione-, prima di prepararti ad agire.

    « Hai visto chi l’ha presa? »

    Drusilia avrebbe saputo approfondire meglio quella domanda.
    O meglio... il modo in cui farlo.

     
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    Sbuffò quando si rese conto di aver preso un granchio, tuttavia, invece di darsi ai soliti battibecchi, lei come lui, preferì tornare calma in modo da non commettere più simili errori in pubblico, soprattutto dandogli modo di godere in quel modo -perchè si, lui stava godendo- silenzioso eppure piuttosto evidente. Socchiuse dunque gli occhi, massaggiandosi la tempia con le dita della mano destra, mentre intanto tornava con i piedi per terra. Ultimo gesto, ma non di minor importanza, prima di avviarsi al locale fu uno sguardo fugace che ben rappresentava quello che pensava di lui in quel momento: "Fortuna, hai avuto SOLO fortuna".

    ~

    Fu il tempo dunque di dirigersi al locale incriminato, e per tutto il tempo lui e lei rimasero in un silenzio che nulla aveva a che fare con quelli pacati, nati semplicemente perchè non si aveva nulla da dire; loro due avevano molto da dirsi, eppure erano là a giocare ai "superiori"; qualora il giovanotto in loro compagnia avesse parlato, probabilmente non gli avrebbero dato corda più del dovuto. Si soffermarono davanti ad una insegna strana, ed aprirono la porta. Ciò che si manifestò davanti a loro fu uno spettacolo che qualora fossero stati amanti degli scacchi sarebbe potuto apparire simile al paradiso; tavolini con scacchi, tovaglie a scacchiera e tanti giocatori sparsi qua e là, compresa una ragazzina che, nel tentativo di sbeffeggiare il biondino, si lasciò sfuggire dettagli piuttosto rilevanti come, ad esempio, che l'aveva visto con la chitarra. Bene, avevano un testimone; la Dama colse immediatamente il gesto di Yoko in sua direzione, dunque si avvicinò alla ragazzina, guardandola negli occhi con viso gentile ed ammaliante. Le labbra rosse si mossero suadenti, anche di fronte a lei. Infondo, l'Amore non aveva neanche sesso...

    Perdonaci il disturbo, cara, ma eravamo qui perchè il mio... amico... è piuttosto sbadato ed ha perso la sua chitarra.
    Per caso hai visto qualcosa di interessante o che potrebbe aiutarci?
    Perchè alla fine la chitarra era piuttosto grande; se l'hai vista entrare, probabilmente, l'hai vista uscire.


    Si avvicinò ancora di un passetto, accovacciandosi innanzi a lei in modo da poterla guardare dritta negli occhi.

    -Te ne prego, ci daresti un grande aiuto.



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    Utilizzo la malia sulla ragazzina, e in aggiunta tengo presente la passiva "veritas", in caso la ragazzina dica fandonie.
     
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  13. IX. Demyx .IX
     
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    « Mm-mm. » fece la ragazza, distratta, in risposta alla domanda di Yoko. Ben altra reazione ci fu allo charme femminile di Drusilia, che per la prima volta intaccò la granitica concentrazione della ragazza facendola arrivare addirittura al punto di distogliere lo sguardo dalla scacchiera. « No... non saprei. » rispose la ragazza. L'uomo ne approfittò per spostare di posto un paio di pezzi. « Ho visto il biondino entrare ed appisolarsi, ma quando ho guardato la seconda volta la chitarra non c'era... rimetti la torre dov'era, Sarbad. »
    « Eh? » ci provò quello.
    « La torre. In E4. Subito. » sillabò lei. L'uomo impallidì e si precipitò a rimettere i pezzi dov'erano. « Potete chiedere al barista, Maxwell non si perde nulla nel suo locale. » Mosse senza guardare la torre in questione e mangiò un pedone, quello immediatamente davanti al re nemico. Ogni altra casella nei dintorni era coperta. « È un po'... seccante, ma se c'è qualcuno che vi può aiutare è lui. Oh, a proposito... scacco matto. »

    Il vostro ingresso è annunciato dalle esclamazioni di Sarbad.

    ~

    L'interno dello Chess Café è... beh... bizzarro. Ogni tavolo è di pietra sagomata come uno dei pezzi di scacchi, disposti sul pavimento piastrellato bianco e nero come se l'intero locale non fosse altro che una gigantesca scacchiera; sotto ai vostri occhi un 'pedone' si solleva - tavolo, sedie, occupanti e cibarie al seguito - e avanza di un posto. I due distributori per le bibite sono scolpiti a forma del re bianco e del re nero, mentre il bancone sembra ricavato da un duplice muro di pedine della dama - semplici prima, al posto dei sedili, e dame poi.
    ...si, bizzarro è la parola giusta.

    Ci sono solo due persone all'interno del locale, ma d'altra parte è una giornata troppo bella per passarla dentro. Uno è un vecchietto che sorseggia tranquillamente la sua cioccolata col latte - bianco e nero in quadrati alternati, di nuovo - mentre l'altro, dall'altra parte del bancone, pulisce con uno strofinaccio un bicchiere trasparente con uno stemma sul lato esterno... un cuore, rosso. Altri bicchieri recano impressi lo stemma dei fiori, dei quadri, delle picche.
    E il barista vi ammicca, senza scollarvi lo sguardo di dosso.

    « Carl? » fece il barista.
    « Mm? »
    « Abbiamo ospiti. » disse, in tono eloquente.



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    ~ Qm Point

    La ragazzina ha detto che Maxwell è... 'seccante'. Che vorrà mai dire?


     
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    Sai che novità: oramai conoscevi bene quell’insolita -e per te inspiegabile- “capacità” innata posseduta dalla bella Dama. Tutti ai suoi piedi subito, donne o uomini che fossero; facile la vita così, eh?
    ...c’era da dire che ti risuonava parecchio fastidiosa come cosa, per un qualche motivo arcano, ma in situazioni come queste si rivelava essere un jolly di primaria importanza.
    Ascoltasti dunque le indicazioni fornite dall’attenta giocatrice, senza brontolare ne mostrare risentimento per l’indifferenza riservata alla tua persona. Maxwell, finalmente qualcosa di interessante. (Sì, era una partita estremamente noiosa da guardare.)
    Il barista. Bisognava domandare al barista.

    « ...mh. »

    Esordisti spontaneamente all’interno del locale, osservando quella sicuramente caratterizzante ma al tempo stesso inquietante disposizione dei tavoli. E le sagome, e tutto il resto... prese forma solo un quesito nella tua testa, a quella allarmante visione: non è che avreste dovuto iniziare a muovervi come delle pedine anche voi ora, vero? No perché... se il cavallo va a elle, la Volpe come si dovrebbe muovere?
    Poi, d’improvviso il sangue gelarsi. Quel... tavolo si è mosso davvero in quel modo? Esattamente come... oh no. No, sul serio, era stato solo un pensiero, non volevi davvero pensare di dover arrivare al bancone in fondo muovendoti come una pedina. No, per l’amor del cielo: prima che anche solo uno dei due presenti che vi stavano fissando potesse parlare -e dunque richiedervelo-, ti spicciasti a raggiungere la loro posizione.
    In fretta e furia.

    « Questo ragazzo » che stava inspiegabilmente calmo ed in silenzio da un po’ troppo tempo in effetti, rispetto ai suoi standard « si è appisolato in questo bar, e gli hanno rubato la chitarra. »

    Poi fu come un déjà vu:

    « Avete visto chi l’ha presa? »

    Sperando di non venir rimbalzati ancora una volta da un’altra parte. E lasciando come al solito l’onore di approfondire il modo di porre la domanda alla giovane ed affascinante mamma.
    ...c'era da dire, però, che se tu fossi stato un armadio a quattro ante con un tono più arrogante e cattivo quella sarebbe sembrata tanto una scena da "ehi, chi devo gonfiare di botte per aver rubato il lecca lecca al mio caro fratellino?"

     
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    -Ah, grazie mille, andremo subito da lui... già.

    Quel "è seccante" proprio non le piaceva; generalmente si trattava di persone noiose o particolarmente fissate su qualcosa, e considerando il suo locale non era difficile immaginarsi di cosa: pavimento a scacchiera, tavolini a scacchi -che, per giunta, si muovevano!- tavole a scacchi con ancora scacchi sopra. Anche le bevande erano a scacchi. "Oddio, siamo nella tana di un matto!" avrebbe esclamato, se non fosse stato per la presenza -o meglio, assenza- di quel solito chiacchiericcio che caratterizzava i locali affollati, perchè lì dentro erano solo in due, a parte loro, un vecchio ed un barista. Non sapeva perchè, ma trovava quella situazione inquietante. Bisbigliò al biondino.

    -Ma come hai fatto ad addormentarti qui?

    Domanda più che giustificata considerando che lei, mai e poi mai avrebbe trovato pace per un sonnellino in un posto simile... troppi, troppi scacchi. E su quei bicchieri c'era anche il segno di semi di carte da poker; se l'avesse saputo prima ci avrebbe mandato Hevril ad aiutare lo smemorato, e magari si sarebbe anche divertito. In ogni caso, fu Yoko a parlare per primo, domandando della chitarra del loro nuovo ed adorabile "fratellino piccolo". Lei, per risposta, si avvicinò al bancone sedendosi su uno sgabello ed osservando curiosa l'espressione del barista. Qualora fosse servito, si sarebbe passata una mano fra i capelli con fare carezzevole, per poi intervenire anche verbalmente.

    -La prego, signore. Sia gentile.
    Ha bisogno di quella chitarra.


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    Idem a prima: utilizzo le passive "Aura di Venere" e "Veritas"

     
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43 replies since 11/2/2011, 13:05   584 views
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