Omaggio alla Seconda.

L'ambasciatore dell'Est ad Undarm.

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    Ogni fiore è un’anima che sboccia nella Natura.
    Gérard de Nerval.


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    La dimora dell'Ufficiale dell'Ovest, quel giorno, sarebbe apparsa diversa agli occhi di chiunque: dove prima vi era solo un palazzo circondato dal verde, ora anche gli interni erano ornati dal colore delle foglie, baciati dal rosa e dal rosso e dal giallo e dal bianco e da qualunque altro tipo di colore dell'iride, fra petali di fiori bellissimi, dalle comuni margherite, ai girasoli, a quelli più rari ed introvabili; una collezione senza pari. Ed in quel tripudio di immagini e profumi, ogni mazzo, corona o composizione era cinto da un nastro blu, e su di esso mille e mille fogli di pergamene su cui erano scritte a mano tante poesie quanti ne erano, una diversa dall'altra, ma tutte rievocanti amore e bellezza. Quei doni erano giunti dall'Est, e più precisamente era stato l'ambasciatore Quarion Galanodel a mandarli per via di dame e paggetti laboriosi a quella donna che lo aveva rapito dal primo momento in cui si erano incontrati; non era accaduto nulla, allora, eppure il suo volto -ed il corpo sinuoso- non si era più tolto dalla mente del mezzo angelo. Il nome di quella splendida creatura era Yoe, e fu solo grazie al suo ruolo nel regno della Dama Azzurra che potè rintracciare l'abitazione della sua bella, e poi omaggiarla di conseguenza con tutti quei regali. La voleva, voleva che fosse sua, ed avrebbe fatto qualunque cosa per ottenerla, e come da programma si presentò alla magione a distanza di qualche ora dai suoi doni, con un ennesimo mazzo, questa volta di rose rosse, ed entrato nella sala principale, attese paziente. Qualora fosse giunta, prima ancora che parlasse, si sarebbe avvicinato a lei, inginocchiandosi al suo cospetto e porgendole le rose umilmente. Qualora glielo avesse concesso, le avrebbe dunque parlato.

    -Nemmeno uno di questi fiori è solo paragonabile ad almeno la metà della sua bellezza,
    e nessuna delle poesie scritte in questa vostra splendida dimora è in grado di descrivere ciò che provo in vostra presenza,
    o mia divina.


    Ed allora avrebbe alzato lo sguardo aureo, supplicante una risposta.

    -Sono qui perchè al nostro primo incontro non ebbi modo di omaggiarla a dovere
    e desideravo rimediare al mio imperdonabile errore, milady.

     
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  2. Shui Yoe Tu
     
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    Nella fresca notte solo il lento ondeggiare dell'acqua nei pressi della dimora di Yoe poteva esser udita, perché non v'era vento che muovesse erbe o foglie; ecco che, però, piccoli passetti calpestarono al verde abitazione, ma tanto erano pacifici che nulla si mosse contro di loro, e paggi e dame poterono consegnare i fiori ed andarsene nella beatitudine con la quale erano arrivati: gli alberi erano vigili, così pure le piante, e fra loro discutevano se l'ingresso di quegli estranei fosse una minaccia, e quando videro cosa in dono recavano, convennero che qualcuno li avesse inviati a recar doni alla Signora del Bosco. Così tacquero nel silenzio notturno, e quando di mattina la Seconda aprì gli occhi e si svegliò, i verdi Suoi figli subito l'informarono dell'accaduto, sicché Ella poté constatare con i Propri occhi la bellezza dei doni, e molte delle poesie lesse subito, altre le tenne per dopo.
    Però adesso la Natura Le raccontava di un ragazzo che l'attendeva all'ingresso, dagli occhi d'oro e i capelli d'un gelido azzurro: Yoe sapeva nome e provenienza dello straniero, giacché ebbe modo di passare del tempo con lui, qualche mese prima; da allora, non trovò nessuno che, per grazia ed eleganza, potesse superare Quarion, poiché chi desiderava la Guardiana, chiedeva il corpo di Lei, e i Suoi sentimenti venivano ignorati.
    Benché ciò pure fosse di gradimento alla Seconda, chi si spingesse oltre meritava assai più grandi lodi, perché la bellezza del cuore dell'Essenza era più grande e più preziosa della bellezza che aveva in corpo.

    Tuttavia, spesso l'uomo indossa maschere, e dietro un volto di miele si nasconde un vile pervertito: Quarion andava messo alla prova.

    Ciononostante, prima di incontrarlo, volle che ogni fiore venisse ripiantato, essendo che assai maggiormente Ella gradiva la Vita piuttosto che la Morte: colti dalle valli dell'Est, lieve era il respiro di quelle meraviglie, e prima che seccassero la Guardiana ebbe dovere e amore di interrarli, cosicché crescessero forti e belli: ma non si chinò di persona, bensì lasciò che il terreno fertile penetrasse dal legno della sua dimora, impregnando tutta la magione del suo aroma; i fiori subito ripresero vigore e cantarono. Mitsuki e gli altri, al loro risveglio, avrebbero interrato tutti i doni in una serra costruita per loro, perché adesso Yoe era tutta presa dall'arrivo di Quarion.

    Indossati i panni che di solito vestiva, profumati d'erba, foglie, fiori e mare quali erano, andò incontro all'ospite, ma non poté rivolgergli parola: non appena egli La vide, infatti, andò vero di Lei, in mano recando un mazzo di rose rosse, e decantò l'imparagonabile bellezza della Signora rispetto ai Suoi figli.
    Sorrise, orgogliosa e compiaciuta:

    -Hai detto bene. Non sono bellezze che possono essere confrontate.-
    Gli disse, ipnotica nel muovere le Sue morbide labbra, mentre con entrambe le mani coglieva il bouquet dal ragazzo.
    -Tuttavia...-
    Annusò i fiori, e quasi ne parve estasiata, nella vivida cupidigia che era in Lei
    -...Hai rischiato che migliaia dei Miei figli morissero per un tuo capriccio.-

    Gettò con un colpo deciso le rose di fianco a Lei, e subito terra e rami le presero, sorti dal pavimento, e nutrirono i fiori, sicché presto il bouquet si fece splendido roseto. Poi mise le mani sui fianchi e fissò il ragazzo negli occhi, così che le foglie di Lei incantassero l'oro di lui: trasse un respiro e mosse le labbra senza parlare, mostrando quanto potesse essere sensuale anche il solo essere muti; infine parlò:

    -Mi sono giunte voci del tuo correre dietro a giovani donne, e giovani uomini.-
    Alzò un sopracciglio e sorrise, come a voler condividere la condotta di Quarion
    -Non da ultimo, so quanto sia attratto da tua sorella.-
    Nel dire queste parole, l'ansia L'assalì, e si vide la Guardiana tentennare e portare la mano in alto, quasi a far toccare il pollice con le labbra, mentre gli occhi s'aprirono rabbiosi

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    -Devo forse pensare di essere solo l'Ultima di una lunga schiera???!!! Cosa Me ne faccio di fiori e di poesia se l'unica cosa che vuoi da Me è infilarti nelle Mie vesti??!!-
    Si calmò, e il sorriso si fece affilato e lo sguardo voglioso
    -Oppure...DimostraMi che sto sbagliando.-

    E tenne lo sguardo su Quarion: la prova era appena cominciata.

     
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    Improvvisamente avvertì un forte odore di terra, e nella sua mente apparve l'ombra del sospetto. Ebbe come la sensazione che qualcosa non andasse per il verso giusto, ma ogni dubbio ed ogni timore si dileguarono come la nebbia al vento di primavera nel momento in cui una dolce fragranza di fiori e mare si manifestò ai suoi sensi, annunciando l'avvenente figura che poco dopo si sarebbe presentata al suo sguardo aureo. La donna indossava i colori della natura, un abito verde come i suoi occhi e color del legno come gli alberi che tanto amava, e le parve la cosa più bella mai esistita. Poi le labbra si lei si mossero per parlare, e sebbene mostrasse compiacimento per le azioni di lui, gli fece notare con tono piuttosto contrariato che per suo capriccio sarebbero morti molti dei suoi figli. Già... figli. Sapeva infatti che era un'amante della botanica, ma non credeva fino a questo punto, e fu per quello che abbassò lo sguardo dispiaciuto di quel davvero poco piacevole errore. Con la testa ancora bassa continuò ad ascoltarla, e di nascosto la curva delle belle labbra si curvò su di un lato, compiaciuto del fatto che lei si fosse informata sul suo conto, e la gioia fu tale che ciò che venne dopo parve non scalfirlo. Alzò nuovamente lo sguardo, rimanendo impassibile a ciò che lei disse riguardo i suoi rapporti perchè, infondo, era vero, e li aveva con le donne, spesso dame di corte, ma anche giovani contadine, borghesi, cortigiane e prostitute, e poi uomini, un pò meno in realtà, solo qualche soldato di palazzo e qualche paggio quà e là. Il sopracciglio destro, tuttavia, si sollevò stupefatto quando fece accenno a sua sorella, Drusilia, il suo primo amore e per poco anche primo rapporto, se non fosse stato per quei miseri idioti dei capi del clan. In ogni caso si risollevò in piedi, guardandola mansueto e con dolcezza immane, sorridendo come solo un Galanodel era in grado di fare, ammaliante e bello come il sole. Ascoltò ancora in silenzio l'ansia della Guardiana manifestarsi, ed il suo cruccio di non essere la prima, orgogliosa come era. Solo dopo, educatamente, prese parola, avvicinandosi un poco a lei.
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    -Mia venere, comprendo ciò che agita il vostro cuore, e lo comprendo.
    Non posso negare la realtà, perchè son vere le voci che avete ascoltato.


    Lo sguardo era come il miele, ed anche il suo tono pareva impregnato di quel dolce sapore.

    -Tuttavia anche io ho avuto modo di informarmi di voi, e so che siamo molto, molto simili;
    conosco che vi circondate di uomini, e che vi concedete a loro.
    Il mio desiderio nei vostri confronti non può non esistere, perchè sono un uomo in balia della donna che è Natura,
    e credo che voi sappiate dell'istinto di cui parlo, ma in mia difesa posso affermare
    che se avessi voluto infilarmi solo nelle vostre magnifiche vesti non vi avrei cercata così tanto,
    frugando fra archivi dell'Est ed interrogando chi vi conosceva.


    Si inchinò di nuovo.

    -Io sono qui perchè voi siete diversa da ogni altra creatura che abbia mai visto,
    la più simile a me, anche di più di mia sorella.
    Desidero più d'ogni altra cosa all'essere amante, essere da voi amato, milady.


     
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  4. Shui Yoe Tu
     
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    -Stai insinuando che Io sia una sgualdrinella qualsiasi??!!-

    Irruppe la voce della Natura, rapida e decisa come l'onda del mare in burrasca; le parole di Quarion erano vere, certo, ma aveva criterio nello scegliere i propri amanti, e non è consuetudine delle prostitute discriminare.
    Però la dolcezza del Galanodel in alcuni punti infransero la corazza di orgoglio di cui la Guardiana era ammantata, e stava quasi per cedere alle sue lusinghe quando Si disse quella essere una prova, sicché volle continuare il gioco ancora per un po'; moderò il tono della voce, e tornò a farsi suadente ed invitante, come se una grande sacerdotesse stesse ora rivelando gli arcani segreti dei boschi:

    -Gli uomini, e le donne, con le quali ho giaciuto si sono rivelati degni, e degne, del Mio corpo.-
    Volse lo sguardo altrove, come ad immergersi nei ricordi
    -Hanno saputo chiederMi il frutto della passione, e l'hanno sì ricevuto.-
    Fissò adesso Quarion, e parve severa
    -Ma l'amore, quello non l'ho dato a nessuno.-
    Lo sguardo s'aprì, e l'incanto degli occhi di Lei parve aumentare, pur nella severità delle Sue parole
    -Perché nessuno ha avuto l'ardire di chiederMelo.-

    Allora un fremito L'accarezzò vorace, e la Guardiana nutrì un sentimento per il ragazzo perché, nella marea di emozioni che in Lei dimoravano, le parole di Quarion, ed i suoi gesti, vennero ora letti in diversa maniera, e parvero essere sinceri e meravigliosi.
    Subito, tuttavia, l'ombra d'una eterna consapevolezza e scese in volto, ma non tutto era perduto perché, come poi disse, non vi erano limiti a ciò che Shui Yoe Tu poteva.

    -Il Mio cuore appartiene già ad altre persone...Eppure tu Mi sei così simile, così vicino nel godere della vita che possediamo...-
    Il cuore ebbe un palpito, e quasi la Seconda si spaventò all'idea di ciò che stava per rivelare

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    -Ecco..Sì...magari posso darti quello che chiedi!-
    Aveva compreso, aveva ricordato
    -Il Mio cuore è grande, e posso amare chiunque Io decida! Sì, voglio amarti, Quarion!!-

    Ma ecco che, nel fremito della pulsione e del calore, la marea cambiò, e come il suo cuore s'era dischiuso, adesso andava serrandosi nuovamente, e sul volto estasiato e sognante della Guardiana si dipinse un sorriso subdolo, ed uno sguardo da sensuale predatrice.

    -Però...Dovrai farti amare per davvero...Sai, gli inganni non mi sono mai piaciuti...-
    Con il dorso della mano si scostò i capelli color del legno, sorridendo compiaciuta
    -...Non vorrei mai essere nei panni chi mi tradisca...La furia della Natura maltrattata non è cosa da poco...-
    Si passò l'indice sulle labbra, seguendone il morbido contorno mentre la lingua faceva un lieve capolino dalla sua prigione di carne
    -Sarei davvero triste se fossi tu a ricevere il Mio odio...-
    Ora la mano era distesa sotto il mento, e l'indice sembrava reggerlo
    -Allora, cosa ne pensi? Accetti di essere sincero con Me? Di non guardare altri che non siano la Tua Signora nei momenti di mutua compagnia? Di considerarmi...-
    Lo sguardo si vece voglioso e tentatore, come una tigre che stia osservando la preda cadere in trappola e già ne pregusti l'esatto momento
    -...Unica?-



    Edited by Shui Yoe Tu - 28/2/2011, 10:45
     
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    Il volto del Bellissimo non si sconvolse dalla prima, vigorosa reazione della Guardiana, ben cosciente dell'orgoglio smisurato della donna; quell'intervento, piuttosto, gli parve di normale amministrazione. La ascoltò in cortese silenzio mentre giustificava le sue azioni come frutto di discriminazione, ben lungi da ciò che era una prostituta. Ma, infondo, l'Ambasciatore dell'Est non lo aveva mai pensato, e non l'avrebbe comunque ritenuto importante, dato che non era certo quel lato a contrariarlo, nè tantomeno ad attrarlo a tal punto. Era piuttosto la somiglianza fra i due a svegliare i suoi sentimenti, lui che per natura fu narcisista dalla nascita, che amò la gemella solo perchè propria immagine riflessa e che ora si inginocchiava ai piedi di una donna che pareva pensarla come lui. Ed anche lei parve cedere, riconoscendo la loro somiglianza, affermando di potergli concedere ciò che voleva. Tuttavia era orgogliosa, e mai avrebbe permesso al suo uomo di metterla al secondo posto, cosa che gli fece subito presente, ma era un rischio che probabilmente non avrebbe mai corso; come con gli altri era maggiormente attaccato a sè stesso, in pubblico sarebbe rimasto fedele a sè e a ciò che più gli somigliava, e solo in assenza di questo si sarebbe rivolto ad altri per soddisfare i propri piaceri.

    -I miei occhi, in vostra presenza, apparterranno solo a voi,
    e le mie parole saranno sospirate solo al vostro udito.
    I miei baci che a voi rivolgerò, qualora mi fosse concesso tale onore,
    conterranno la mia anima, il mio desiderio, e la mia devozione.
    E solo per la donna che ho nel cuore, lascerò cadere le mie spine,
    in modo che possa godere solo di ciò che è bello in me.


    Ancora un passo, e fu abbastanza vicino a lei da poter sentire il suo soffio sul volto,
    assaporandone lo squisito aroma di cui era impregnato.

    -Sarò tutto questo, tuttavia, affinchè sia convinto in ciò che faccio,
    desidererei essere unico per voi, in quei momenti, come voi lo sarete per me,
    così che possiamo essere uno e due e due in uno solo,
    e nulla ciò che sarà fuori di noi sarà degno di allontanarci dal nostro patto d'amore.


    Sorrise, ma non la sfiorò nemmeno, attendendo da lei il permesso di qualunque contatto.

    -Temo che nonostante la mia natura sarò sincero sempre e comunque.
    Si, Yoe.
    Io credo di amarti.

     
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  6. Shui Yoe Tu
     
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    Quelle parole, così sincere e meravigliose, così dolci piene d'amore, sciolsero la corazza d'orgoglio, rivelando quanto fosse cordiale ed entusiasta la Guardiana: mai nessuno aveva osato tanto, e mai nessuno avrebbe ricevuto maggiori risultati.
    Le labbra s'aprirono, e un vivido rossore tinse le belle guance della Signora: Quarion aveva superato la prova.

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    -Così credi d'amarmi? Oh, che cosa carina da dirsi!!! Tutti dovrebbero amarMi!!-
    Gongolò, sognante
    -Sì! Sì ti amerò! E quando saremo insieme nessuno potrà distrarci! Oh, sono così emozionata!! La Tua Signora è felice...Felice...Felice!!!-
    Le mani in volto e un sorriso estatico, gli occhi sognavano ad occhi aperti caldi incontri e romantiche unioni
    -Cosa aspettiamo, Mio piccolo pervertito reale!!-

    Cinguettò giuliva, e tese le mani verso il volto del ragazzo, e con le labbra s'avvicinò per baciare le sue, in un'estasi d'amore e passione, in una completezza senza paragoni, in un vortice di sogni e follie.

     
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    E lui ricambiò il suo sguardo, sorridendo anch'egli a quel dolce cinguettare, mentre le mani femminili andavano ad accarezzare il suo bel volto e le labbra si congiungevano in un lungo profondo attimo di unione, e per quanto fosse impensabile fu vero che le loro anime si unirono in una sola, mentre i corpi di entrambi si scaldavano, cinti in un dolce, forte abbraccio. Ed in quell'attimo di dolcezza senza pari, in quel connubio di sospiri e desideri ancora incompiuti, il giovane ringraziò il cielo per la prima volta nella sua vita, per la gioia immane di quell'incontro con la donna dei suoi sogni, l'unica che si, ne era sicuro, era perfetta per lui e nessun altro. Lui l'amava, ed in quel momento ne fu certo, quando si discostò un attimo da lei al solo fine di sussurrarle all'orecchio con voce soave.

    -Shui Yoe Tu, io ti amo.

    E poi ancora, ed ancora.

    -Ti adoro, mio amore, mia donna, mia dea.
    Ti amo e non mi stancherò mai di ripeterlo.

    Ed i corpi si avvinghiarono, stretti di nuovo come fossero uno solo, ed il giovane iniziò a baciarla sulle labbra, sul collo, e poi ancora sulle labbra, mentre le mani si insinuavano fra le pieghe delle sue vesti e la sua mente andava ben oltre. La prese con dolcezza, e piano si accasciarono su di un divanetto ad un lato, e lì iniziarono i preparativi per quel rito antico come l'umanità stessa e ben oltre. E la giacca dell'uomo come il mantello indossato dalla donna erano già abbandonati per terra, quando il giovane si fermò un attimo nell'udire degli strani rumori provenire da dietro la porta. Ma poi l'istinto ebbe la meglio, e continuò ciò che aveva iniziato, senza indugi, senza rimorsi.
     
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  8. -Arco Voltaico-
     
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    -OMFG!-


    Dormire dopo una sbronza è una strana commistione fra piacere e incubo: i sogni sono talmente allucinati, e i neuroni talmente intontiti, che difficilmente comunque si ricorderà qualcosa al risveglio.
    Forse è il risveglio in sè ad essere la parte peggiore: occhi pulsanti, alito pestilenziale, muscoli indolenziti e un martello pneumatico in testa. Se a questo si aggiunge gli effetti collaterali di una notte di "fatiche", risulta facile comprendere il perchè del pessimo umore che animava Mitsuki.

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    Il minimo rumore era decisamente fastidioso, così come la luce troppo intensa: ma in realtà la sua soglia di sopportazione era di gran lunga più bassa del solito. Addirittura i rumori provenienti da un'altra zona della villa lo stavano innervosendo: che stava combinando quella pazza ninfomane della sua Signora?

    Con la destrezza e la velocità tipica dei bradipi, il Samurai portò a termine le indispensabili pratiche di abluzione, indispensabili soprattutto alla luce della rassomiglianza fra il suo odore, e quello della cloaca di Pentauron.

    Pulito, vestito e corroborato da una doccia come si doveva, il Setoguchi assicurò la propria arma alla cintola, pronto ad iniziare una nuova giornata lavorativa. Eppure, anche dopo la doccia ed il calo nel mal di testa, sentiva che i rumori non erano cessati.

    Con passo marziale percorse in gran fretta i corridoi della magione, dapprima incuriosito: le precauzioni no nerano mai troppe, però, quindi la mano destra era protesa mordace sull'elsa di Akumuhime, pronta a scattare.

    Era quasi all'ingresso, quando udì la melodiosa voce di Yoe-Sama: pareva allegra, quindi gli venne naturale pensare che la Lady stava intrattenendo un ospite. Si fermò un istante, notando che v'era terra ovunque, terra morbida e calda, culla di innumerevoli fiori.

    - Ma che cazz...? -

    Ormai era quasi giunto all'ingresso, e solo una porta lo separava dalla sua Signora: udì parole estranee, probabilmente quelle dell'ospite. Sembrava stranamente melenso, per quanto non avesse potuto udire bene le sue parole.

    ...Nah, sicuramente aveva capito male.

    Girò la maniglia, in barba a qualsiasi regola di buona educazione.

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    - ! -

    Non disse nulla: i pochi neuroni sopravvissuti alla battaglia della sera precedente si stavano sforzando al massimo per fornirgli un quadro della situazione. Allora, C'erano vestiti per terra. C'era Yoe. C'era un tizio. O una Tizia? Boh, il suo radar ai feromoni no nriusciva a identificarlo. Ah, e i due stavo pomiciando. Pomiciando alla grande. Ma alla grande sul serio. Roba da guinness dei primati.
    Mise le mani sui fianchi, guardando inebetito i due.

    - ...Oh, mio Dio.... sto soffocando e vomitando al tempo stesso... Sto... soffomitando!!!! -

    Rimase lì, muto e inebetito, piuttosto incerto anche sulla reazione che avrebbe dovuto avere: doveva essere geloso? Arrabbiato? Rispettoso di colei che era la sua Signora, alla fin fine? Doveva agire da semplice guardia del corpo?

    Certo che però... Dopo la cavalcata della sera appena trascorsa, Mitsuki non riusciva a capacitarsi che Yoe-Sama avesse nuovamente voglia di spassarsela. Quella donna aveva dei seri problemi di libido!

     
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  9. Shui Yoe Tu
     
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    Dolcemente, le labbra delle due creature si sfiorarono, e poco alla volta la passione li travolse, sicché la Signora si ritrovò distesa su di un divanetto, a dominare Quarion dall'alto. I manti gettati in terra, le mani carezzavano le vesti e le carni, e mai le labbra si lasciavano; solo all'inizio dei baci il giovane Galanodel s'allontanò dalla carnosa bocca della Seconda per sussurrarLe dolci parole d'amore all'orecchio, invogliando la Dama ad essere assai più forte e passionale nel concedersi al ragazzo.

    Però qualcosa accadde, e la Signora fu sorpresa, giacché credeva essere il giorno appena cominciato: Mitsuki, infatti, era solito svegliarsi in tarda mattinata. Eppure adesso era lì, a fissare la coppia, esclamando il proprio sconcerto: perché mai era in piedi a quell'ora? Forse un brutto sogno? Forse i dolori per la sera prima? Yoe non sapeva darsi risposta, ma ad ogni modo non Le interessava davvero saperlo, non in quel momento, comunque.
    Delicatamente, allora, scese dal bel corpo di Quarion e lanciò un bacio al giovane amante appena arrivato:

    -Ben svegliato, Mitsu-pin...-
    Indicò il ragazzo dagli occhi d'oro con un cenno della mano
    -Lui è Quarion Galanodel, Ambasciatore dell'Est. E' il Mio nuovo amore, sai?-
    Volse gli occhi al cielo, in un misto d'estasi e sogno
    -Ha saputo conquistarMi con le parole, e anche con i fatti è ben...preparato...-
    Si avvicinò al volto del Samurai per carezzarne la guancia
    -Siamo una coppia aperta, non preoccuparti Mitsu-pin...-
    Poi, con la voce fremente, volle sussurrare all'orecchio
    -Sai che non smetterò di volerti, Mio giovane eroe...-

    Ecco che la tigre e la serpe fecero la loro comparsa nell'occhio e sul volto della Signora, poiché già gustava un certo momento, quando tutti e tre assieme avrebbero potuto godere del santo frutto dell'amore; così, allontanatasi dall'orecchio del guerriero, lo invitò, maligna e cupida:

    -Non essere villano, Mitsu-pin...Presentati!-
    Guardò Quarion, sperando che lui cogliesse nel Suo sguardo quel bieco desiderio
    -Anzi...Presentatevi...-

     
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    Si voltò palesemente scocciato dall'interruzione, sbuffando nel sollevarsi e nel coprirsi con la stoffa della casacca, quando ormai la sua Yoe era andata a salutarlo. Uno scocciatore, ecco cosa era, eppure, quando ebbe modo di voltarsi in direzione della voce maschile, rimase per un attimo fermo, immobile e con uno sguardo enigmatico, mentre la mente era rivolta a chissà quale fantasia, e poi gli occhi aurei scesero al suolo per poi risalire in modo da squadrarlo da capo a piedi. Era sì uno scocciatore, ma non era affatto male; complimenti alla sua donna che lo aveva scelto come servo. Sorrise gentilmente, incamminandosi verso l'uomo e tendendogli la mano in segno di saluto.

    -Il mio nome è Quarion, Quarion Galanodel e vengo dall'Est della Dama Azzurra.
    Sono l'Ambasciatore, ed il capitano delle guardie di Palazzo, per l'esattezza.
    Ero qui per un incontro... di pace, si... con la tua signora,
    ed è stato in questo incontro che abbiamo unito le nostre anime.


    Sorrise maliardo, prendendo la mano della bella ed esibendosi in un elegantissimo baciamano.

    -Io e questa sublime dea siamo amanti ed innamorati.

    Aveva uno strano scintillio nello sguardo, e la voce carismatica e pacata.
    E si, aveva ben capito le intenzioni della donna, essendo poi le stesse di lui.
    Ah, quanto la amava!
    Loro si che si capivano a vicenda! Loro si che erano stati fatti l'uno per l'altra!

    -E dimmi, affascinante uomo,
    cosa sei in questo palazzo?


     
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  11. -Arco Voltaico-
     
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    -TRIANGLE-


    La via del guerriero è una via di dolore, costruita sulla sopportazione: non è quanto dai, a fare la differenza.

    Mai.

    E' quanto riesci a sopportare, sostenere. Resistere alle insidie e ai tranelli, alle trappole mortifere delle emozioni, agli agguati dei sensi, al dolore, al possesso, ad ogni cosa.

    Tali erano i precetti dei grandi maestri, antichi saggi della Via della Spada.

    Evidentemente i grandi maestri, antichi saggi della Via della Spada, non avevano un'amante ninfomane.


    Ben svegliato, Mitsu-pin...-


    Wow, davvero ben svegliato! "Maschione nel letto della tua donna: il modo migliore per iniziare la tua giornata!".
    Non è che fra lui e Yoe ci fosse qualcosa di serio, men che meno qualche vincolo. Però cavolo, per un uomo come Mitsuki si apriva l'annosa questione dell'orgoglio del possesso! Va bene, la Dama era insaziabile, ma dall'alto del suo ego pensava di farcela ampiamente a sedarla, almeno per un po'!

    Il fatto che lei fosse così raggiante, poi, non era certo un toccasana per l'umore.

    -Lui è Quarion Galanodel, Ambasciatore dell'Est. E' il Mio nuovo amore, sai?-

    Ma poi che cavolo alzava gli occhi così, sognante come una scolaretta che ha appena fregato la maglietta sudata del cantante di una qualche boy-band dello stracazzo?!

    -Ha saputo conquistarMi con le parole, e anche con i fatti è ben...preparato...-

    Ma chi? Quello lì?

    -Siamo una coppia aperta, non preoccuparti Mitsu-pin...-

    Mitsuki sbuffò, al tocco gentile della sua Signora. L'egocentrismo maschile, d'altronde, è qualcosa di difficilmente comprensibile all'altra metà del cielo: meglio quindi glissare sulle considerazioni caotiche che s'agitavano in quella testolina da spadaccino.

    - Mi sa che di aperto, qui, ci sono solo le tue gambe, Lady. -

    Sibilò sottovoce, come un bambino che sa perfettamente di non dover dire certe cose. Ma le dice lo stesso. Anche a costo di finire in castigo per qualche giorno. In fondo, anche fare l'offeso era un modo di manifestare orgoglio, come insegna d'altronde il 98,8% delle donne.

    -Sai che non smetterò di volerti, Mio giovane eroe...Non essere villano, Mitsu-pin...Presentati!-
    Anzi...Presentatevi...-


    Mitsuki le lanciò un'occhiata, come per chiederle: pure?!?!
    Ma il tizio lì presente pareva ligio agli ordini della signora, e scondinzolando come ogni maschietto dinanzi a una nuova conquista, si presentò. Il Samurai lo guardò scettico.

    -Il mio nome è Quarion, Quarion Galanodel e vengo dall'Est della Dama Azzurra.
    Sono l'Ambasciatore, ed il capitano delle guardie di Palazzo, per l'esattezza.
    Ero qui per un incontro... di pace, si... con la tua signora,
    ed è stato in questo incontro che abbiamo unito le nostre anime.


    Dinanzi alla leziosità del discorso, Mitsuki sbadigliò sonoramente: non mise neanche le mani davanti alla bocca, e peraltro non fece nemmeno nulla per impedirsi di sbadigliare. Ambasciatore, Capitano delle Guardie, Corteggiatore... Perchè non anche prresidente di una squadra di calcio? Il classico arrivista che se ne infischiava del conflitto di interessi, tanto per cambiare.

    -Io e questa sublime dea siamo amanti ed innamorati.

    - Uh...Congratulazioni. Mettiti in coda. La fila inizia più o meno a Pentauron. -

    Disse, quasi con noncuranza, mentre indicava (guarda caso) la porta di uscita. Purtroppo, al di là dello smacco, vedeva che l'intesa fra i due c'era davvero. Dannato. Eppure Mitsuki lo sapeva che Yoe si dava alla pazza gioia piuttosto spesso. Che "Mitsu-Pin" non era il primo e non sarebbe stato nemmeno l'ultimo. Il fatto è che trovarsi proprio davanti a un altro "condivisore"... Beh, non era proprio bello.

    -E dimmi, affascinante uomo,
    cosa sei in questo palazzo?


    Vi fu un attimo di terrore, quando Quarion pronunciò la parola "affascinante". Non sapeva perchè, ma il un brivido gli era corso lungo la schiena, come se quel faccino d'angelo potesse rivelarsi un pericolo terribile! E visti i suoi modi, per sicurezza Mitsuki avrebbe evitato di offrirgli la schiena, in tutti i sensi.

    - Mitsuki del Clan Setoguchi. Guardia del Corpo di Yoe-Sama. E non solo "Guardia", di quel Corpo. -

    Disse forzando un mezzo sorriso, e lasciando che il suo humor da bettola lo calmasse un po'. In fondo il tipo non aveva fatto nulla di male, e Mitsuki non era mai stato in grado di mantenere il cattivo umore per più di una decina di minuti.

     
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  12. Shui Yoe Tu
     
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    Forte era Mitsuki, e tanto dedito alla spada che pure la lingua aveva imparato a tagliare; ora, in differenti circostanze, la Signora del Bosco avrebbe assai atrocemente punito la troppa sincerità del Samurai, ma poiché egli ne stava riversando una buona dosa sul sentimento di gelosia, la Guardiana fu ben felice di sentirSi accusare, sicché ebbe sguardi di maliziosa compiacenza mentre Mitsuki parlava.

    Quando anche le presentazioni fra i due ragazzi furono terminate, non restava altro se non convincere il prode guerriero ad unirsi, di buon mattino, all'amore della Signora e di Quarion; Yoe sapeva quanta poca confidenza la sua Guardia avesse con gli uomini, almeno in quell'ambito, e forse un po' se ne dispiacque: aveva desiderio di insegnare le bellezze del mondo ai suoi compagni, cosicché questi potessero godere appieno di tutto ciò venisse loro offerto.. E però, vedere Mitsuki così in difficoltà e così restio, portò la Signora a ritenersi una cattiva maestra.
    Nulla che, ad ogni modo, non potesse essere sistemato.

    -Oh, Mitsuki, non essere geloso!-
    Civettò la Signora, gli occhi iniettati di un cupido volere
    -Non puoi chiedere alla Terra d'accogliere una sola creatura, o all'Acqua di abbeverare un solo pesce...-
    Fece cenno di "no" col dito indice, mentre sorrideva, serpentina
    -Non desideri compiacere la tua Signora, Mitsu-pin? Hai sempre tratto beneficio dalle compagnie con le quali abbiamo trascorso del tempo, non è vero?-
    Inarcò le sopracciglia, rapidamente, e la perversione nel suo cuore adesso era all'estremo limite

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    -Ora perché non ti unisci a Me nel tempo che passerò assieme a Quarion? Sai, Mi recheresti un immenso piacere, e credo anche il Mio amore ne sarà contento...-
    Lanciò uno sguardo al Galanodel, sicura di trovare complicità
    -Così...-
    Sorrise a Mitsuki, riversando in quel gesto ogni desiderio, ogni bella sensazione ed ogni osceno pensiero
    -...Sarai degno di molti premi, ai Miei occhi...-
    Ecco la Guardiana mordersi il labbro, dolcemente e piena di desiderio

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    -E sai quando Io sia generosa nel dare...-

    Nel fremito che Le percorreva il corpo ed il cuore, Shui Yoe Tu attendeva la riposta d'entrambi i giovani; mai s'era sentita così felice, così estasiata e così compiaciuta: certo aveva giaciuto con molte creature, ma la pulsione che La legava a Mitsuki, e l'amorosa passione che adesso nutriva per Quarion, per nessun'altra creatura aveva mai provato.
    Benedisse Endlos ed il Destino che Le concessero tali opportunità: erano molti anni che la Seconda Guardiana non si riteneva così felice.



    Edited by Shui Yoe Tu - 1/3/2011, 21:53
     
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    The guru in the darkness...

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    Il bellissimo lasciò di buon grado che quel giovanotto pieno di energie lo attaccasse deliberatamente, prima sbadigliandogli in faccia, poi dicendogli di fare la fila. Probabilmente avrebbero fatto effetto, se l'ego dell'ambasciatore non fosse stato più grande di Endlos e di tutte le dimensioni annesse e connesse. Già, ci voleva ben altro per turbare Quarion Galanodel! Il solo fatto di aver pensato all'eventualità di scalfirlo con quelle sciocchezzuole indicava il fatto che si trattava di un principiante. E geloso, per giunta. Beh, poco male, ormai aveva fatto il callo a situazioni simili, e non poteva farci proprio nulla se era maledettamente bello, aitante, affascinante, acculturato, ricco, romantico e, soprattutto, bravo a letto. Il sogno d'ogni donna, insomma.

    -Oh, avanti, Mitsu-pin!
    Non vorrai disobbedire alla tua Signora?

    Sul suo volto si era stampato un sorriso malizioso quanto inquietante, da mettere i brividi a chiunque avesse un solo briciolo di virilità in un raggio di ottomila metri. Il ragazzino prima aveva scherzato, ma ora toccava a lui giocare. Ma lui, a differenza dell'altro, era un professionista. Non era mica Ambasciatore per nulla, no?

    -Sai, la bella Yoe concede tanto quanto toglie,
    e se non la tratti con riguardo potresti ritrovarti... come dire... disoccupato.


    E con ciò si sarebbe avviato alla porta della camera della donna, ed il suo sorriso era maledettamente sexy.

    -E comunque, io adoro fare le file, soprattutto "stare dietro".

    E poi scomparve, lasciando dietro di sè il dolce profumo di rose di cui erano impregnate le vesti.

     
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  14. -Arco Voltaico-
     
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    -OCCUPATIONAL MATTERS-


    Ok, bene o male si stava calmando.
    Cioè, era già più che calmo, e le moine di Yoe erano state più che sufficienti a dissipare ogni gelosia: non si capiva se la cosa più pericolosa in lei fossero i poteri, o le arti femminili portate al massimo livello.
    Per Mitsuki, ovviamente, erano ben più letali le seconde, specialmente col bonus sinergico applicato da quei due frutti tondi di cui la Natura dava sfoggio.

    -Oh, avanti, Mitsu-pin!
    Non vorrai disobbedire alla tua Signora?


    § Stramaledettissimo bastardo! Te la tiri solo perchè hai un bell'aspetto e fai lo spaccone! Idiota! Idiota! Idiota!Crepa! Crepa a tutti i costi! §

    Pensò Mitsuki guardandolo con aria stralunata: delle parole di Yoe non si ricordava più nulla, anche perchè erano solo il sottofondo del fascino che lei esercitava sul Samurai. Però la voce di Quarion, maliziosa, era come una sveglia di merda, che ti fa saltare dal letto dopo 2 ore di sonno e una sbronza mitologica.

    § Te la stai tirando? Fai l'artista,eh? Narciso del cazzo!Narciso del cazzo! Narciso! Narciso! Vattene! Sparisci! Crepa! Crepa! §

    Ma le successive parole spensero anche le ostilità che Mitsuki aveva nei confronti dell'Ambasciatore dell?Est: alla luce di esse, non conveniva proprio esprimere la propria irritazione nei suoi confronti.


    -Sai, la bella Yoe concede tanto quanto toglie,
    e se non la tratti con riguardo potresti ritrovarti... come dire... disoccupato.


    Ebbe un piccolo lampo di memorie, mentre la sua mente rievocava i ricordi delle sue precedenti occupazioni e avventure. La città di marzapane, il bagno di Re Castagno, i calamari Mutanti e le varie amenità che aveva dovuto affrontare per sbarcare malamente il lunario.

    Impallidì, sudando letteralmente freddo.

    Tanto bastò per renderlo docile e asservito: chinò il capo, e avrebbe seguito, sottomesso, qualsiasi direttiva dei due. Un po' abbattuto, cercava di trovare un lato positivo, nel varcare la soglia della stanza... E ce n'erano, sì. In fondo, avrebbe tratto piacere anche lui dalla situazione, no? Solo per un'istante, ebbe una fugace e inquietante visione.



    Lasciò giù l'arma. Avrebbe preteso dose doppia di piacere da Yoe, come risarcimento per quell'assurda scena Yaoi indotta.

     
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  15. Shui Yoe Tu
     
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    La Guardiana non poté trattenere un buffo risolino alle parole del Galanodel: forse aveva davvero ragione, forse l'avrebbe cacciato. No, Yoe non era affatto crudele con chi professava d'amare: probabilmente, invece, ne sarebbe rimasta delusa e forse arrabbiata, e però subito dopo avrebbe ritrovato sorrisi ed amore.

    E tuttavia, accadde qualcosa che, sì, si era caldamente augurata, ma che in cuor Suo credeva impossibile: Mitsuki accettò quella proposta, anzi seguendo Quarion fin nelle camere. Quale giubilo, quale benedizione! Che fosse stato per le Sue parole o per quelle del ragazzo, alla Signora non importava. Ciò che adesso L'aveva resa una creatura felice erano i gesti del Samurai, così pacati e sottomessi.

    Ultima della fila, Shui Yoe Tu si mosse dietro gli altri, nel cuore avendo una smisurata compiacenza e nello spirito una fremente eccitazione; ma gli occhi, gli occhi di foglia trasmettevano, assieme al sorriso, il più forte dei sentimenti:
    il Trionfo.

    Così, quando i ragazzi furono nella stanza della Signora, questa giunse, e prima di sdraiarsi e giacere con loro, chiuse la porta.
    Poi la passione li travolse.

    La Seconda Guardiana aveva steso fili e le ignare prede ne erano state vittime: ogni sua volontà era stata rispettata, e ancora aveva il diritto di comandare Quarion e Mitsuki, costringendoli in un abisso di passione.
    Tutti ne avrebbero tratto giovamento, certo; ma solo una creatura era vincitrice:
    Shui Yoe Tu.

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