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    Guardia di Porta.


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    Era un paese piccolo, arroccato su una parete rocciosa. Le casupole, assiepate l'un l'altra come uomini infreddoliti attorno ad un focolare, levavano i loro tetti spioventi al cielo albeggiante. Al centro dell'agglomerato spiccava una cupola - forse una chiesa - le cui statue di angeli ornamentali sembravano onorare il creato per tanta beltà.

    I primi coloni insediatisi nella zona - spartiacque tra le lande dell'est e il cuore del semipiano - dovevano aver pensato che quella zona era molto favorevole alla loro sopravvivenza, così circondata, quasi abbracciata dai boschi e sfamata dai terrapieni e dai terrazzamenti che nel corso del tempo nonni e bisnonni avevano realizzato, su cui avevano seminato e sudato.

    Sulla via principale, che segava in due l'abitato, i cittadini del borgo si godevano una meritata pausa mattutina, mentre il sole, scintillante come poche volte, in quella stagione che aveva portato più piogge che altro, li baciava dal suo zenit.
    Il raccolto quell'anno era stato più che buono, e tutti, al paese, contavano di vendere i frutti dei loro terreni ai mercati vicini della capitale, distante da lì soltanto una mezza giornata a dorso di mulo.

    Sai, devo ammettere che non è niente male quest'angolo di mondo, tutto sommato..


    L'uomo che aveva parlato, grande e grosso, mani segnate dal lavoro duro, così come lo erano il suo volto ed i suoi abiti, era seduto ad un tavolaccio esterno piazzato fuori dall'osteria del paese.
    Vicino a lui, un secondo uomo, grosso tanto quanto lui, tanto che insieme sembravano una coppia di buoi da tiro, aveva annuito, con l'aria di chi non solo la sapeva lunga, ma la sapeva così lunga da essere certo che le parole del suo compare fossero la più profonda verità che si poteva trovare anche andandola a cercare in tutti i multiversi.

    Già

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    Ed entrambi i due si scolarono, socchiudendo gli occhi nel bacio del sole, due pinte di birra chiara..

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    Post n°1 - Presentazione




    Proveniente da un luogo lontano, attraverso il Maelstrom, stava giungendo su Endlos un uomo il cui destino era stato rappresentato, fino a quel momento, da un oggetto che stava proteggendo:

    La Sacra Reliquia Jendhaarm!

    A causa di un tradimento, di chi non poteva sospettare ed in futuro nemmeno comprovare, Ravis Du Hamghin stava passando le dimensioni avvolto da una luce intensissima generata dalla sacra reliquia stessa.
    In tutto il tragitto che fece, passando da un piano all'altro, Ravis era come cieco, non si accorse infatti di esser stato lasciato innanzi ad un paesaggio a lui sconosciuto. Si trovò alle pendici di una cittadella arroccata, dai tetti spioventi, sovrastati da una cupola che sembrava un pò il centro del paese. O forse no. Ravis, non conoscendo nelle sue limitate conoscenze, le religioni e ciò che significava aver fede in un dio, era molto incuriosito da quella cupola...l'istinto però lo fece girare per guardarsi attorno, fin da quando era comparso su Endlos, proveniente da un piano materiale chiamato Geosil, non aveva osservato ciò che mancava all'appello, ciò che lui riteneva vitale per la sua condotta di vita da quattro anni a questa parte: i suoi famigli. Intorno a lui, per suo stupore, vide solo l'inseparabile gorilla Xord e la minuscola xantid regina Hukka.

    - Dov...dove sono tutti gli altri? Come mai non sono stati portati qui, benchè colpiti dalla luce? Forse...solo io, Xord ed Hukka siamo stati davvero colpiti dalla luce? Possibile che solo due su trenta? O forse capiterà di trovare gli altri chissà dove? -

    Il suo pensiero, fatto di domande su domande continue, non trovò risposta a quasi nessuna di quegli interrogativi che si poneva ma, di una cosa stava iniziando ad esser sicuro, mentre interrompeva nella sua mente le molteplici domande e diede più profondità alla percezione visiva: non si trovava su Geosil. Fissando il cielo, infatti, notò che mancava la vista delle due lune di Geosil, sempre illuminate anche di giorno dalla seconda stella intorno cui ruotava il suo pianeta di origine. Anche la grandezza del primo astro, quello che luminescente viaggiava nella volta celeste, era più...grande. Non aveva mai visto una stella di quelle dimensioni, forse tre volte quella primaria di Geosil, per quanto la luce era bene o male la medesima irradiata. Solo ora si fece strada nella sua mente la sicurezza matematica che lì, dov'era ora, non era Geosil.

    - Dove sono, ordunque? Non sono su Geosil...dove allora? La luce che mi ha avvolto era dunque un passaggio dimensionale? -

    Il passo, attivato da Ravis inconsciamente, prese a portarlo dove gli interrogativi, presto o tardi, sarebbero stati tutti accolti ed esauditi...forse. Passeggiando nella più grossa strada di quel borgo arroccato, il corso principale, non fù difficile farsi notare da tutti gli abitanti presenti sulla strada: dove lo vedevi, tutti i giorni, un uomo vestito da una tunica di foglie, arbusti e radici seguito da un gorilla armato? Hukka era piccola di dimensioni e non si sarebbe vista ma, in quel momento e finchè non sarebbero ritornati nella natura, sarebbe rimasta nella sacca in caucciù con le sue operaie. Bisognava dar conto però che la tunica, benchè fosse fatta interamente di parti morte della natura, non era così brutta alla vista, solo la colorazione molto alternata tra sabbia e marrone scuro in modo discontinuo dava quel senso di fatta male. I calzari invece erano fatti in tela di ragno, induriti con resina rossa naturale, dando quella parvenza a chi non fosse stato molto accorto che almeno i calzari erano in pelle scamosciata. Gli occhi ramati sposavano bene la tunica ed i capelli, castani scuro, davano una cornice perfetta al suo viso, unendosi in modo quasi cercato alla barba incolta del medesimo colore.
    Ravis raggiunse l'osteria nell'istante in cui due uomini, al di fuori di essa e seduti ad un tavolo, si stavano scolando una birra chiara, benchè agli occhi del mistico proveniente da Geosil non era che un liquido giallo chiaro con schiuma. Grossi nel fisico, probabilmente coltivatori della terra, non sembravano a prima vista nè amichevoli nè ostili, lasciò loro però il tempo di riaprire gli occhi e staccarsi dai boccali con quella bocca avida di una vivanda a loro molto gradita. Solo allora Ravis parlò in lingua comune, certo che era probabilmente quella conosciuta anche lì od almeno...sperava.


    - Scusate il disturbo, messeri: che voi ci crediate o meno, sono nuovo di questo mondo. Mi sono perso nelle dimensioni e purtroppo non so dove io sia capitato. Il mio nome è Ravis, provengo da Geosil. Mi potete parlare di questo piano materiale? Dove mi trovo? Sarei grato se poteste darmi qualche risposta, ho molteplici interrogativi a cui non posso dar risposta se non chiedendo a voi -

    Insicuro se potersi sedere o meno, Ravis aspettò che fossero i due umanoidi a dargli la delibera per quell'azione che fece intuire educatamente. Xord si era già appoggiato al suolo sulle proprie natiche a gambe conserte, poco interessato a ciò che sarebbe successo in quel dialogo, non sapeva il linguaggio comune nè tantomeno la maggior parte dei linguaggi. Si era messo a fissare la gente che c'era sulla strada, forse attirando la curiosità per la sua incredibile mansuetudine. Non avrebbe fatto male ad una mosca, almeno finchè Ravis non gli avesse detto di scatenare la sua ira, avrebbe svolto egregiamente il suo ruolo di guardia.



    Legenda
    Narrato - Pensato - Parlato Ravis - Parlato altrui



    Ravis Du Hamghin

    Scheda PG: Ravis Du Hamghin
    Condizione Fisica: Ottima
    Condizione Psicologica: Frastornato dal luogo sconosciuto ove si è ritrovato. Preoccupato per le sorti degli altri famigli lasciati nella foresta sacra
    Energie Residue: 100%
    Poteri usati: -
    Approfondimento su Ravis: Senza che vi leggiate il BG del mio personaggio, Geosil è un pianeta che ha subito una guerra totale. Ravis è cresciuto allevato da una gorilla (stile Mowgli) e dopo mille peripezie è divenuto il guardiano della sacra reliquia Jendhaarm circondato da svariati famigli. Essa è stata poi sottratta da un traditore che nè ha usato il potere. Ravis e due famigli sono finiti nel portale che si è generato dalla schiusa del potere.
    Riassunto post: Insomma arrivo al tavolo dei due uomini e cerco il dialogo, nulla di più nè di meno xd

    Famigli

    Xord: Condizioni fisiche ottimali, condizioni psicologiche buone, in stato di allerta misto a curiosità per i cittadini presenti.
    Hukka: NC

     
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    Tutto e niente furono ciò che lamente di Cloud tuonava. La memoria che un uomo si porta dietro per tutta la vita sembrava scomparsa in un lampo di luce e buio ininterrotto. Il buio continuava a essergli davanti, senza che ci potesse fare nulla. I suoi occhi sembravano ermeticamente chiusi e il tempo passava rapidamente. Il buio era totale, ma dopo chissà quanto tempo, Cloud intravide uno sprazzo di luce e si tuffò su di essa. Quando finalmente riuscì ad aprire gli occhi, si trovava in una trave di legno in una cittadella. Era sconvolto, senza capire con certezza dove si trovasse. Provò a pensare a come si era trovato in quel luogo sconosciuto, senza trovare alcuna notizia utile. Ricorda solo il suo ruolo, nome e il come combattere. Il resto sembrava essersi disperso con il buio. Abbassò lo sguardo. Si trovava sopra una specie di locanda. Il suo equipaggiamento era ottimale e fortunatamente integro.Tirò la manica leggermente sù, notando che la lama nascosta era a posto. Quindi iniziò la discesa con abilità.
    Come diavolo sono giunto fin quì...
    Una volta arrivato con abilità a terra, senza che nessuno lo vedesse, come sua abilità da assassino, iniziò a muoversi con passo lento. Poca gente che passava in quelle strade e sembravano troppo di fretta per notarlo. Quindi Cloud decise di entrare nella locanda in cui pochi secondi prima si era trovato sul tetto. L'interno era arredato in modo confortevole e accogliente. Vide un tavolo libero, andandosi a sedere su una sedia vicino ad esso. Osservò con lo sguardo un gruppo di uomini che sembravo intenti a sorseggiare un bicchiere di birra.Ma mentre osservava il luogo, sentì un uomo che sosteneva di venire da un'altro mondo, ascoltando con interesse ciò che aveva da dire. Forse qualcosa gli avrebbe permesso di recuperare la memoria perduta.



    Legenda
    Narrato - Pensato - Parlato - Parlato altrui



    Cloud Strife<b

    Scheda PG: Cloud Strife
    Condizione Fisica: Ottima
    Condizione Psicologica: Frastornato e confuso
    Energie Residue: 100%
    Poteri usati: -
    Riassunto post: Cloud si siede ad un tavolo, ascoltando le parole delle 3 persone , 2 sedute e una in piedi, ad un tavolo vicino.
     
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    POV Ravis

    - Scusate il disturbo, messeri: che voi ci crediate o meno, sono nuovo di questo mondo. Mi sono perso nelle dimensioni e purtroppo non so dove io sia capitato. Il mio nome è Ravis, provengo da Geosil. Mi potete parlare di questo piano materiale? Dove mi trovo? Sarei grato se poteste darmi qualche risposta, ho molteplici interrogativi a cui non posso dar risposta se non chiedendo a voi -


    I due contadini si bloccano, scollando dalle rispettive facce i boccali come se quelli fossero stati in fiamme.
    Persi nella loro vena filosofeggiante, non si erano accorti dell'arrivo del forestiero, come invece già era successo ai loro compaesani che, con rapidità ed efficienza, avevano messo in moto la strategia che usavano sempre, lì, quando ancora non sapevano se potevano o no fidarsi di chi si trovava a passare tra le loro case - ovvero ritirarsi all'interno delle loro proprietà sbarrando gli scuri, chi poteva; e levandosi di mezzo il prima possibile chi era lontano da casa -.
    Perchè fidarsi è bene, ma non fidarsi è certo meglio.. e ti fa campare più a lungo, anche a rischio di passare per inospitale.
    Cosa che però, tutto sommato, non era un grosso disagio : meno ospitale, meno ficcanaso : era un perfetto circolo virtuoso.
    I due compari avevano quindi provveduto a fissarsi negli occhi, indecisi sul da farsi. Perchè, probabilmente si stavano chiedendo, capitava sempre a loro aver a che fare con quelle rogne? Anche l'ultima volta, quello con i chiodi nel cranio.. erano stati loro a dirgli quel che voleva sapere.

    Era nuovo di quel.. mondo? Un naufrago!

    Que..questa è Endlos.


    L'uomo a destra, lo sguardo divenuto duro e distante, aveva risposto alla prima domanda del viaggiatore che diceva di chiamarsi Ravis.. sempre che si potesse credere a chi veniva da oltre il Grande Gorgo.

    Siamo l'ultimo brandello di vita prima che il Maelstrom si mangi le realtà. Lo diceva sempre mio nonno..


    ___


    POV Cloud

    La locanda era un posto molto provinciale, se mai quel termine avesse significato davvero qualcosa. L'interno era pulito, ne più o ne meno di quanto dovesse essere, ed ordinato allo stesso modo.
    Il bancone era lungo poco più di una normale madia per stoccare le verdure, segnato da più di una ruga sei piani di legno così chiaro e consunto da sembrare bianco.
    L'omone che ci stava dietro, osservando uno sconosciuto che non aveva visto entrare seduto ad uno dei suoi tavoli aveva smesso di fare ciò che lo aveva tenuto occupato fino a quell'istante - pulire boccali, ovviamente, come deve fare sempre ogni buon locandiere quando non c'è altro che abbisogni del suo intervento - per fissare quello che aveva tutta l'aria di essere un mercenario con la bocca spalancata e lo sguardo disorientato.
    Prima, certo, che tutto il suo grugno si contorcesse in una maschera di diffidenza e ostilità. Non gli piaceva ne essere spaventato ne essere stupito. Sua moglie Ronda lo sapeva da tempo, e da tempo si era adeguata.

    E tu chi dovresti essere, Biondo, per finire così nella mia locanda?! EH?!


    Non era per niente una buona giornata, quella.



     
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    Post n°2



    Celeri sparirono le persone che, fino a pochi secondi prima, avevano visto passare tra loro Ravis ed i suoi famigli: la strada rimase deserta, lasciando solo i due uomini che risposero con una certa diffidenza allo straniero, meglio anzi noto come "naufrago". Sembrava quasi una cosa comune lì l'esser provenienti da un altro piano materiale, al punto che Ravis dovette faticar a credere con quanta semplicità parlavano di qualcuno proveniente da altrove. Dove viveva prima il mistico, nessuno o quasi si presentava da dimensioni esterne a Geosil e la sua gemella arida, Neridon. L'eccezione erano i mostri elementali provenienti dai piani interni ma, da quelli esterni, era una vera rarità. Su Endlos, così si chiamava il posto ove stava muovendo i primi passi come naufrago, venire da un piano materiale esterno era forse una formalità accettata. Ravis, prendendo tempo e ragionando prima di formulare altre domande, pensò inconsciamente al profumo di casa, della famiglia, degli amici, del suo bosco sacro...ormai non più sacro...tutto perso. Lui non aveva poteri dimensionali ed anche se li avesse avuti, era estremamente difficile passare questo "Maelstrom" per ritornare a casa.

    - Sono altrove, devo accettarlo ed andare avanti. Penserò poi a come organizzarmi al meglio ma, per il momento, devo affrontare ed approfondire la conoscenza di Endlos e di questo...Maelstrom. -

    Guardò entrambi gli uomini che ancora seduti, solo uno dei due lo fissava duramente, quasi avesse qualcosa contro la sua natura di naufrago...dopotutto i naufraghi potevano aver combinato disastri ed aver incrinato l'equilibrio di quel piano materiale, come se fosse un virus? O forse no? Doveva saperne di più.


    - Questo...Maelstrom, cosa sarebbe? La barriera del caos che separa le realtà tra loro? E...noi naufraghi, abbiamo causato qualche problema ad Endlos? Come distinguo un naufrago da un nativo di Endlos? Scusate le mie domande, comprendo che magari non vi frega niente rispondermi ma ho bisogno di risposte. Per voi non sarà niente ma io ho appena perso tutto, non ho niente qui! -

    Leggermente intristito dai continui pensieri del passato, Ravis iniziò a mugugnare qualcos'altro: nomi di cose e persone che conosceva. Trattenne le lacrime con difficoltà, cercò in tutti i modi di non lasciarsi trasportare dalle emozioni, mostrando un rapido recupero del suo autocontrollo e della sua serietà. Non aspettò ora che gli venne detto di sedersi, no, si sedette e non si sarebbe alzato da quella sedia finchè non avesse ricevuto qualche informazione più utile. Lui non sarebbe stato un naufrago qualunque, il suo essere avrebbe cercato in tutti i modi di rendersi partecipe del bene delle anime e della natura di Endlos. La sua nuova casa. Non avrebbe rinunciato al ritorno a casa ma, realista per com'era, non ci avrebbe più di tanto sperato.

    - Se mi date aiuto ed informazioni oggi, ripagherò il mio debito quando nè avrete bisogno. Da dove vengo io la parola di un mistico, quale io sono, è una parola dal valore inestimabile. -



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    Ravis Du Hamghin

    Scheda PG: Ravis Du Hamghin
    Condizione Fisica: Ottima
    Condizione Psicologica: Triste ma deciso nel conoscere Endlos
    Energie Residue: 100%
    Poteri usati: -
    Riassunto post: Altre domande...sperando in altre risposte XD

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    POV Ravis

    - Questo...Maelstrom, cosa sarebbe? -


    La reazione degli uomini al tavolo era strana, come se fosse stata loro posta una domanda simile a "perchè il sole brilla", o "come mai se taglio il tronco di un albero quello cade". Ciò che quello strano individuo - anche se, ovviamente, era strano solo relativamente al metro di giudizio di quelle persone - era qualcosa che loro conoscevano per nascita, o per spiegazione precoce.
    Ma al viaggiatore, nessuno aveva spiegato un bel niente, prima di quel momento.. e così sarebbe toccato a loro : una responsabilità a cui non sarebbero riusciti a sottrarsi.

    - La barriera del caos che separa le realtà tra loro? -


    L'interlocutore del nuovo arrivato arricciò le labbra, come non avesse gradito quella specie di speculazione fornitagli nel tentativo di capire.

    Il Grande Gorgo è semplicemente una tempesta. Enorme e mai paga di divorare brandelli di realtà. Non esiste nessuno che sappia dirti davvero cosa sia il Maelstrom.. è lì da sempre, e sarà sempre lì. E strapperò la realtà pezzo per pezzo da ovunque nel multiverso..


    - E...noi naufraghi, abbiamo causato qualche problema ad Endlos? Come distinguo un naufrago da un nativo di Endlos? Scusate le mie domande, comprendo che magari non vi frega niente rispondermi ma ho bisogno di risposte. Per voi non sarà niente ma io ho appena perso tutto, non ho niente qui! -


    Forse era stato l'ultimo commento di quell'individuo che aveva contribuito ad aprire l'espressione del suo improvvisato maestro di un poco, facendo venire meno la durezza che era restata nel suo guardo fino a quell'istante.
    In effetti cosa poteva saperne un naufrago di Endlos. Non era colpa sua se era capitato lì.. ma se avesse mentito? Se stesse raccontando nient'altro che una menzogna per qualche motivo che nessuno poteva conoscere a parte lui.

    Così come era arrivato, il lampo di luce nell'espressione del villico era svanita, tornado ad essere impenetrabile e severa.

    Fai domande strane, vicino.
    Pensi che sia così facile rispondere?

    Tu sei senza nulla, ma anche molti che vivono qui lo sono.. e i loro padri e i padri di quelli erano di questo mondo.
    Nessuno sa distinguere a prima vista un viaggiatore.. non ci sono differenze di sorta. Ma non ci si può fidare di ciò che non si conosce : è questa l'unica verità.


    A quanto pare, però, quegli uomini non avevano alcun bisogno di essere ripagati, che fossero o meno felici di assistere quello sconosciuto. Perchè potevano non fidarsi, o avere timore, ma erano persone onorate, ed era l'uso dei loro antenati mantenere la parola data.
    Anche se loro non erano mistici.

     
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