Spezzando il Velo.

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    Una giornata tranquilla, quella. Su Laputa, la magnifica isola volante situata ad Ovest di Endlos, troneggiava un sole alto ed imponente, ed il cielo intorno pareva lambito solo da qualche sprazzo di nuvola candida. Ed in quei luoghi, tutto era in pace, e nulla avrebbe permesso a quella pace di essere distrutta così facilmente...

    -Ma volete capire si o no che è una cosa importante?
    DEVO PARLARE CON L'AUTOCRATE, DIAMINE!


    ... o forse no?

    -Signorina, si calmi... sa che ci sono dei protocolli da rispettare.


    -Io con i vostri protocolli mi ci gratto!
    Ti pare che con delle urgenze mi debba mettere a perder tempo???
    Laputa è in possibile pericolo e voi vi permettete pure di fermare un informatore?


    -Pericolo?
    Quale pericolo?


    -APRIMI, MALEDIZIONE!

    Dopo tanto tergiversare, i mille tentativi della Dama del Vento di entrare -tentativi piuttosto fastidiosi, a dire il vero, considerando che le guardie giunsero ad aprirle i cancelli del Mastio quasi per "sfinimento"- servirono a qualcosa. Appena il passaggio fu libero, i custodi di quel luogo di grande rilevanza non ebbero nemmeno tempo di rivolgerle la parola, che la donna partì come una saetta verso le stanze dell'Autocrate, totalmente incurante di tutto quel trambusto che portava al suo solo passaggio. Ciò che aveva visto alla Città Bassa non era bello, per niente, ed in quanto ex Cacciatrice di Chimere era suo dovere informare all'istante il piccolo goblin che l'aveva accolta fra le sue braccia quasi paterne. E lei, da brava figlioletta, andava sempre a dire tutto al suo paparino adorato...

    -Raylek, la prego mi apra!

    Bussò ad un portone dietro al quale sperava di trovarlo.

    -La prego, è importante!

    Bussò ancora.

    Dato che la quest "Spezzando il Velo" di poco precedente a questa giocata è avvenuta prima della nomina di Drusilia ad Ufficiale, mi sono permessa di iniziare con un tentativo disperato di una donna qualunque di passare per i cancelli senza perdere tempo con protocolli e burocrazia. Se ho sbagliato qualcosa, contattatemi e rimedierò =*


    Edited by Drusilia Galanodel - 2/6/2015, 00:40
     
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  2. Raylek
     
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    Giornata assolutamente inusuale, quella.

    Una porta si aprì sul corridoio dopo qualche istante, alle spalle della figura agitatissima della cacciatrice di chimere; l'eco delle sue grida che riempiva l'aria.
    Sul fondo di quell'ambiente, più di una testa di guardia era voltata ad osservarla dopo che aveva fatto irruzione al Mastio per riferire qualcosa di importante all'autocrate ora si stava esibendo in una dimostrazione di come era in grado fare un baccano infernale senza rivali.
    I miliziani erano sul chi vive, valuando con occhi critico le movenze della visitatrice : poteva pur sempre essere tutto un bluff.

    Da dietro la porta socchiusa, un lungo naso verde sporgeva per qualche centimetro oltre l'uscio; incredibilmente, sembrava vibrare sommessamente.

    Che diavolo sta succedendo, qui?


    Non era un tono scontroso, quello che proveniva dal possessore di quel naso; sembrava più che altro interessato a stabilire il motivo di quel trambusto.

     
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    -Signor Autocrate!!!!

    La giovane donna si fiondò nel punto esatto dove era apparso un lungo naso verde, trascinando con se due guardie saldamente aggrappate alle braccia per non farle fare idiozie... anche se in quel contesto, di idiozie ce n'erano state parecchie. Arrancò dunque per qualche metro, per poi ricadere sotto il loro peso, degli uomini e delle armature, trovando ancora la forza di alzare il volto verso il naso, sospeso a circa un metro da lei, implorando di essere ricevuta.

    E' accaduta una cosa grave!
    Un mostro insettoforme schifoso!
    La prego, mi riceva!

     
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  4. Raylek
     
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    Travolto da quella massa di corpi precipitata su di lui come una meteora, il goblin non potè far altro che finire a terra, sommerso.
    Cercò disperatamente di replicare alla giovane cacciatrice, ma non era per niente facile, da quella posizione.

    Difficilmente potrei non riceverti, visto che oramai sei qui.


    Cercando di rimettersi dritto, il pelleverde era sgusciato fuori da quel groviglio di corpi, seguito dallo sguardo attento dei miliziani a guardia del Mastio - e della sua persona. Rincuorati dal fatto che non gli fosse capitato nulla di male - sebbene il loro rocambolesco ingresso in scena - i due si rilassarono visibilmente, mettendosi loro pure di nuovo in piedi ed assistendo la Dama del Vento in quella stessa operazione.

    Grazie. Potete andare.
    Da qui proseguo da solo..


    La voce dell'autocrate si era fatta concentrata: nonostante il siparietto comico non certo difficile cogliere negli occhi della donna un reale terrore per qualcosa.
    Qualcosa che, già gli era stato anticipato, doveva riguardare qualcosa di insettiforme e di schifoso.

    Mentre le guardie prendevano congedo, il goblin fissò la sua attenzione - la sua completa attenzione - sul viso di Drusilia.

    Raccontami.
    Nel dettaglio.



     
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  5. ~ Canario
     
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    Correva, veloce, all'impazzata; le guardie erano state distratte dall'entrata della mamma e allora perché non approfittarne?

    *È bello correre qui, perché non l'ho mai fatto? Lo farò di nuovo! Ora! Ecco sto ancora correndo! Ancora! Si, correre mi piace!*

    Assurde manie da corridore presero possesso di Fay quel giorno che entusiasmato al massimo dall'aria sul viso prese quindi a seguire la corsa di Drusilia verso le stanze del goblin.
    Quando fu li però, venne preso da una piccola delusione: non c'era più spazio per correre.
    Frenò e guardò la dama del vento un secondo, sgranò gli occhi spaventato e indicandola con terrore gridò:

    "UN POLLOOOOOOOOOOOO!"

    Effettivamente un grosso pollo ruspante era apparso fluttuante sulla testa di Drusilia; correva senza una meta visto che era inchiodato li; tuttavia la sua condizione di assenza di gravità lo faceva roteare in varie direzioni.
    Dopo il grido quindi Fay si calmò e voltò lo sguardo verso la finestra.

    *Via libera! Voglio correre ancora!*

    Uno scatto e sfondata la vetrata si ritrovò in caduta libera verso il terreno.

    *SI! IL VENTO! SONO IL RE DEL VENTO! IL VENTO È MIO AMICO! IO SONO UN GRIFONE!*

    "SONO UN GRIFO..."

    Splat

    Una grossa pozza di sangue si diffuse dal punto dal punto in cui cadde; non ci volle molto però che il biondo si rialzasse per continuare la sua corsa.
    Diretto da nessuna parte, se non dove condotto dai suoi istinti.

    "SONO IL RE DEI GRIFONIIII!"



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE

    Rigenerazione TOTALE!
    In seguito al viaggio attraverso il Maelstorm, Fay ha acquisito un potere particolarmente utile: dopo l'incontro con un certo goblin, il suo corpo ha assunto la capacità di rigenerarsi in continuazione rendendolo praticamente immortale.
    Anche il più piccolo graffio che affliggerà il corpo del pazzo si cicatrizzerà per poi scomparire ad una velocità impressionante.
    Anche la sua anima è diventata totalmente inscindibile dal corpo e invulnerabile.
    Tuttavia la sua forza fisica si è ridotta esponenzialmente, i suoi pugni non sono capaci di ferire un neonato...
    In termini di gioco si tratta di immortalità e capacità di rigenerarsi in continuazione, anche in quest. (Previa autorizzazione del Quest Master)
    Ogni ferita si rigenera all'istante ma mai in scene di combattimento.
    Questo potere rende Fay totalmente incapace di ferire e combattere. Anche imparando a manovrare una qualsiasi arma infatti i suoi colpi non riuscirebbero mai a colpire il nemico con forza tale da danneggiarlo. Anche eventuali incantesimi da lui eseguiti non potrebbero mai danneggiare nessuno avversario.

    Ti piace la fattoria?
    Semplicemente desiderandolo Fay è capace di evocare, fluttuante sulla testa di chi vuole, un animale da fattoria di piccola taglia (polli, conigli, agnellini, capretti etc...).
    Questo, sospeso a mezz'aria a circa 5/10 cm dalla testa del malcapitato, spaventato dallo stato di levitazione, inizierà a correre (rimanendo comunque immobile) e a rumoreggiare il più possibile.
    L'evocazione dura due turni e non è minimamente possibile che arrechi danno a qualcuno.
    Costo: Basso
    Durata evocazione: 2 turni

     
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  6. Raylek
     
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    Era stato tutto fin troppo veloce. In meno di qualche battito di ciglia un perfetto sconosciuto era penetrato nel Mastio, a quanto pare sfruttando la baraonda della prima intrusione.

    Non aveva nemmeno potuto irritarsi - o peggio - con le sue guardie. Anche loro, in quelle condizioni, potevano farci molto poco. Certo, era piuttosto evidente che c'erano parecchie pecche nella vigilanza della milizia.. eppure..

    E così il goblin non potè far altro se non osservare un ragazzino piantarsi impalato al centro del suo studiolo di rappresentanza, che urlava fasi sconnesse indicando una.. una.. gallina? apparsa in un istante sopra la testa della giovane lady Galanodel.
    Un attimo dopo, ed ecco il ragazzo lanciarsi fuori dalla finestra, svanendo oltre la soglia.

    Da ultimo il suono di qualcosa che si schiantava contro il suolo, fin troppo rudemente.
    Non c'era stato bisogno di dire nulla : le guardie del Mastio si erano già messe in moto, per verificare quella situazione così imprevista e prendere le dovute contromisure.
    Il lord Alfiere di Laputa portò lo sguardo solo allora verso il volto della cacciatrice di chimere.

    Volete spiegarmi che diavolo sta succedendo qui?!
    Non mi piace la piega che stanno prendendo gli eventi...



     
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    -Si, beh...

    Rimase in silenzio, raggelata, quando vide colui che si spacciava per suo figlio approfittare della confusione da lei stessa creata per entrare nel Mastio, creando ancora più scompiglio, gettandosi poi dalla finestra, ma solo dopo aver fatto comparire un pollo fluttuante sulla sua testa. Sospirò seccata, mentre ancora quella bestiaccia da fattoria continuava a dimenarsi nell'etere, sicuramente spaventata dal suo stato attuale. Non fece caso invece al matto gettatosi dalla finestra; sapeva che non era in grado di morire, e se si era fatto male beh... ben gli stava! Dunque decise di riprendere da dove aveva lasciato, occhi stretti e fissi sull'Autocrate, totalmente indifferente al casino del pollo sulla sua testa, ed iniziò a parlare con voce ferma e parole ben ponderate. Infondo erano tutti in pericolo, doveva rimanere concentrata sul suo ruolo di informatrice.

    -Stamane è accaduto qualcosa di insolito al Latifondo.
    Dei contadini mi han fatto notare tracce strane per i campi, tracce che parevano provenire da un insetto gigante caduto dal cielo.
    Per accertarmi della situazione, io ed altri due uomini abbiamo seguito la pista, giungendo alla città bassa.
    Lo abbiamo trovato e... cercava qualcosa.


    La sua voce era insolitamente grave e preoccupata.
    Ed il pollo sulla sua testa continuava a chiocciare.

     
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  8. Raylek
     
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    In una situazione surreale, il Lord Alfiere di Laputa era appena stato aggiornato da una delle guerriere che aveva accolto in città e su cui aveva puntato molto, in prospettiva, che la sua isola era stata invasa.

    Insetti. Caduti dal cielo. Che cercavano qualcosa nella città bassa.
    La sua città!


    Ora calmati, siediti, e raccontami.
    Tutto.
    Momento dopo momento.


    L'espressione dell'autocrate dell'isola volante si era, se possibile, ancor più rabbuiata, gli occhi si erano fatti due fessure. La tensione crescente era palpabile come fosse un muro di energia, reale ed ingombrante, che riempiva completamente il piccolo studiolo privato del pelleverde.

     
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    L'Alfiere Errante pareva -giustamente- preoccupato per quelle brevi ma orribili rivelazioni, e la Dama del Vento non potè esimersi dal sospirare. Quel giorno era stato l'unico a darle un minimo ascolto, e lei sapeva bene di cosa si stava parlando...

    -Allora...

    Iniziò Drusilia, riflettendo su cosa dire.

    -Ero al Latifondo, e volavo, quando guardando in basso ho visto delle "orme" su un campo coltivato.
    Erano enormi, e la cosa inquietante è che partivano dal centro, come se fosse caduto dal cielo.


    Gesticolava, nella speranza di rendere meglio l'idea.

    -Allora ho chiesto ai contadini proprietari di quel campo se sapessero cosa fosse accaduto di preciso,
    ma loro non ne avevano idea, anzi, parevano alquanto spaventati dalla grandezza e dalla
    "stranezza"
    di quelle orme, più che altro perchè era evidente non fossero umane.
    E per di più lasciava dietro di sè "tracce" opalescenti.


    Annuì decisa, prima di continuare.

    L'ho seguito fino in città,
    dove l'ho trovato in una casa dismessa e semidistrutta, disabitata da tempo, suppongo.
    E lì ho provato a bloccarlo ma... ha iniziato a produrre una sorta di vibrazione, un suono, che se non lo avessi lasciato
    mi avrebbe fatto esplodere il cervello... in senso letterale del termine.
    Poi è accaduto che gli ho rivolto la parola, e lui mi ha... si... parlato.
    Anche se non parlava a voce, ma mentalmente, il che mi ha fatto supporre si trattasse di una creatura
    con particolari doti psion, e qualcosa mi dice che non fosse l'insetto ma qualcos'altro che l'aveva posseduto.
    Mi ha detto che avrebbe ucciso se non lo avessi liberato ed avessi ucciso "quel corpo", e ne parlava come se non fosse il suo.


    Rabbrividì, ancora schifata da quella visione.

    -Ha detto di essere "uno del Popolo"
    e che viene da lontano, "oltre questa esistenza".
    Ha aggiunto anche che cercava delle cose, e che le ha trovate su quest'isola.
    Le ha trovate "sotto".


    Infine, lo avrebbe guardato confusa, nella speranza che l'Autocrate le spiegasse cosa c'era "sotto".

    -Non so altro.
    Alla fine ha ricominciato a stridere e per salvarmi son stata costretta ad eliminarlo...

     
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  10. Raylek
     
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    Lo sguardo del goblin non aveva mai abbandonato la figura della donna che, concitata, gli raccontava sommariamente gli avvenimenti di cui era stata partecipe e protagonista.
    Un qualche genere di bestia sconosciuta e poco tollerabile cercava qualcosa nel cuore della sua isola.
    La cacciatrice di chimere era stata in più costretta ad abbattere la bestia prima che quella potesse far del male a lei.. il segno più che evidente che l'intruso non era pacifico, ne era disposto a farsi fermare senza opporre resistenza.

    Il volto del pelleverde, contratto in una smorfia concentrata, era solo una maschera alle decine di pensieri che gli si affollavano dentro. Doveva fare qualcosa : quella situazione andava indagata, decisamente.

    Capitano!


    Il grido dell'autocrate era sorto subitaneo, causando l'apertura della porta e l'ingresso di un soldato in livrea nera - piuttosto spartana, in realtà. Lo sguardo freddo e pratico di chi sa come stare al mondo, e che ha scelto il mestiere a lui più congeniale.

    ..mandate un messo alla Cancelleria. Voglio qui il Censore Frollo. Devo parlare con lui immediatamente.
    E radunatemi una squadra di sette dei vostri migliori elementi. Abbiamo un problema.


    Senza emettere un fiato, il militare si era inchinato, aveva fatto dietro front socchiudendo la porta alle sue spalle, mentre svaniva oltre, nel corridoio.

    Solo a quel punto la tensione visibile nell'atteggiamento del lord alfiere di Laputa si era andata stemperando, lentamente, tanto che il suo successivo sguardo alla giovane lady che era rimasta alla sua presenza era più conciliante ed amichevole.
    Agire, evidentemente, metteva il goblin nelle condizioni di poter liberare la mente producendo attorno a lui cambiamenti nelle trame del destino.
    Era la sensazione del controllo. Del dominio sul caso.

    Grazie davvero, giovane Drusilia.
    Hai reso un grande servizio a Laputa, oggi.
    Non me ne dimenticherò..


    Dovevano solo attendere : il Censore sarebbe arrivato, presto. Ed era certo l'uomo giusto per quell'incarico, Raylek non ne dubitava affatto.

     
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  11. Memories of the Time
     
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    SPOILER (click to view)
    -Parlato Frollo-
    "Pensato Frollo"
    {parlato altrui}
    Narrato


    Urgente.
    Così la nera guardia aveva definito la sua convocazione. Urgente. Senza se e senza ma. Urgente, e allora urgentemente Frollo si era alzato -con compostezza, calibrando i gesti stanchi di chi si sente addosso una responsabilità e un potere quasi teatrale, ma allo stesso tempo ardenti di un fuoco quasi mistico, come un ramo di legno secco e bianco che arde nel deserto-. Metafora che fra le altre cose si congiungeva perfettamente all'esile e canuta figura del Censore, resa ancora più sottile dallo stacco netto fra i soffici e voluminosi strati porpora e neri del vestito e le ossa secche che ne uscivano, di tanto in tanto.

    I suoi passi risuonavano nei lunghi corridoi spesso deserti che si diramavano lungo tutta la città, dal Mastio fino al Primo Livello, come i tentacoli di una piovra, per usare una similitudine non troppo originale. Eppure Claude faticava ancora a vedere nel suo Capo, il verde goblin, un uomo di politica. Erano pregiudizi, molto probabilmente, e ciò non andava bene: aveva visto molti promettenti burocrati implodere e farsi accoltellare in un vicolo buio a causa di qualche battuta di troppo, o per aver preso per vero la proverbiale stupidità dei contadini...ma queste erano altre storie, legate ad un tempio ormai lontano.
    Adesso era stato chiamato, lui, urgentemente, Claude Frollo, Censore, il Goblin aveva voluto lui, lui e non un altro. Per un momento gli parve che tutto avesse un senso.

    -Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare,ad acque tranquille mi conduce...-

    Recitò a voce bassa, quasi non muovendo le labbra, mentre svoltava un angolo. Anche se dubitava che le acque che avevano richiesto il suo intervento fossero realmente placide.

    -Signore, mi avete fatto chiamare.-

    Disse, poco dopo, avvicinandosi con passo leggero al suo Superiore, piegando il capo bianco in segno di formale rispetto. Non v'era il classico timbro della domanda nella sua apparentemente classica presentazione; parimenti non una sola goccia di superbia, di travalicamento o di fastidio poteva esservi scorta. Solo efficienza.

    Alzò lo sguardo, e la vide. Un bel turbinio, un bell'inferno di emozioni provocò la vista della donna nell'ex Arcidiacono.
    Filosofi, Papi, Santi, Re...avrebbero pagato oro per avere il suo sguardo. Perché sì, Frollo godette della bellezza di Drusilia. Ma in una maniera assurda, inconcepibile, inumana: come chi assiste ad una pubblica e cruenta esecuzione pubblica. Rapito, ma non catturato. Estasiato, ma schifato. Fervente, nel bene e nel male.

    "Soltanto un blasfemo non riconoscerebbe la mano di Dio in un corpo tanto bello. E soltanto uno stolto non vedrebbe l'insidia di Satana, dietro di esso. E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen"

    Amen, e così sia. Dentro di lui ardevano passione, orrore, schifo, attrazione, furia. Tutte emozioni che, in un certo modo, non gli appartenevano. Erano tempeste lontane e transitorie, di un continente sconosciuto o che -comunque- tale voleva pensarlo. Non riguardavano il suo Io più vero, ecco cosa pensava.
    D'altro canto, v'era un che di stregonesco nelle sue sembianze, un fascino troppo primordiale per poter essere naturale. Forse non era umana, o forse era una strega. In entrambi i casi, la sua volgarità, la semplicità con cui la ostentava, erano peccati gravissimi, che rischiavano di corrompere dall'interno la struttura di Laputa.
    E quindi, in un certo qual modo, lui.
    Si immaginò il bel faccino della ragazza mentre le fiamme le lambivano le vesti di tela, in un ipotetico e auspicabilmente prossimo futuro. Sorrise -dentro di sé, ovviamente. Niente di tutto questo groviglio di pensieri era trapelato all'esterno-.

    L'incorruttibile, in innominabili recessi della sua mente, disegnava affreschi di un erotismo a noi del tutto oscuro, mentre un nome gli graffiava, dall'interno, le tempie.

    Esmeralda...



    SPOILER (click to view)
    Primus inter pares
    Certamente, Frollo non ha nessuna delle mirabolanti magie dei grandi maghi, né la forza fisica e la complessa arte di tecniche dei Guerrieri. Potrebbe avere una qualche abilità particolarmente utile in battaglia ugualmente, come per esempio un eccellente mira o la predisposizione a creare artefatti letali o veleni mortali.
    Ma non ha niente di tutto questo.
    Dove sta il trucco, penserete voi...il trucco non sta, semplicemente. Qualsiasi guerriero lo può affettare senza il timore di ritrovarsi un drago di fuoco a frapporsi fra lui e Claude, un mago non dovrà temere alcuna illusione che serva da specchietto per le allodole contro le sue magie. Nonostante si mantenga piuttosto bene per un umano della sua età, il Puro ha sessant'anni, eh. Una certa agilità permane, ma in quanto a forza fisica...

    Però, però...ok, lo ammetto, un piccolo trucco c'è. E' qualcosa di terribilmente sottile -e non potrebbe essere altrimenti-. Talmente sottile che solo pochissime persone, quasi tutte dotate di poteri extrasensoriali o simili, si accorgono che c'è qualcosa, in quell'uomo riccamente vestito, di tremendamente inquietante.
    Tutti gli altri, semplicemente, si ritroveranno ad eseguire i suoi ordini senza neanche avere il sospetto che quello che pensano sia la loro volontà in realtà loro non è.
    Non solo.
    La figura del Ministro è un insieme di abilità oratoria, carisma, presenza, inquietudine: il tutto a stento trattenuto da quella pelle pallida e ossuta coperta dalle lunghi vesti. Non è solo il concetto stesso dei suoi discorsi, ma anche il tono, certamente: e lo sguardo, la postura, i gesti calcolati...tutto collabora a incentrare su di lui l'attenzione, a suscitare nei presenti uno stato di inspiegabile e oscura attrazione verso lui. Non ha neanche bisogno di proferir verbo, e già le menti più deboli sono a lui assoggettate. . Allo stesso tempo Claude risulta immune al carisma e ad altre auree di terrore o simili che vorrebbero intaccare la sua supremazia in tale campo.
    [In termini di gioco:
    - 5 punti x passiva di carisma
    - 5 punti x passiva che incute timore
    - 5 punti x passiva di resistenza alle imposizioni mentali fino a livello medio
    - 5 punti x passiva di occultamento delle altre passive a chiunque sia sprovvisto di un rilevatore di magie o non sia psion puro]
     
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    Gli occhi verdi e risoluti attendevano le parole dell'Autocrate, mentre la Dama del Vento restava lì immobile, gambe accavallate e braccia conserte, ed era abbastanza evidente quanto desiderasse in quel momento vederci più chiaro in quella faccenda. Era trascorso molto tempo, anzi anni, da quanto non si cimentava in addestramenti da Cacciatrice per conto dell'Accademia, e sebbene fosse andato tutto liscio, qualcosa in lei le suggeriva che magari, qualora non si fosse lasciata andare nell'ultimo periodo, avrebbe perfino avuto più informazioni e chissà, anche un prigioniero insettiforme. Beh si, vero era che ormai lei non era più una Cacciatrice di Chimere, e che l'Accademia si trovava in un mondo diverso da quello in cui attualmente si era stabilita, forse più lontano di quanto potesse immaginare, ma doveva ammettere che certe capacità restavano sempre utili, a prescindere dalle situazioni. E come se non bastasse ad aggravare il suo cattivo umore, dovuto più che altro ad un risentimento verso sè stessa generato da un orgoglio ed un senso dell'onore forse esagerati per una fanciulla, l'Alfiere Errante, invece di risponderle, chiamò a gran voce il Capitano, dandogli l'ordine di condurre a loro il Censore della cittadella volante. Aggiunse anche di formare una squadra scelta di sette membri, i migliori, di cui lei -ovviamente- non faceva parte. Fantastico. Era appena passata per incompetente, cosa per lei inammissibile; infondo le sue doti in combattimento era tutto ciò che realmente credeva di possedere, e vedersi sorpassata da altre persone non le giovava di certo. Sospirò, in un tentativo di calmarsi. Chissà perchè poi, le vennero in mente le parole di Abel, suo maestro, pronunciate in un tempo lontano, quando Rain era vivo e combatteva con e contro di lei...

    "La prossima volta che ti saltano strane idee in testa, ragionaci di più. E non pretendere di far tutto da sola.
    Nessuno può bastare a se stesso."


    ...a cui si accavallarono poi quelle del goblin.

    Grazie davvero, giovane Drusilia.
    Hai reso un grande servizio a Laputa, oggi.
    Non me ne dimenticherò...


    Già.
    Non se ne sarebbe dimenticato.
    Nemmeno lei non lo avrebbe fatto... doveva diventare più forte.

    Trascorsero brevi attimi di attesa, che per Drusilia furono i più lunghi della sua vita. Era lì, ferma davanti a quella figura da cui sentiva provenire qualcosa molto simile al suono di campanelle d'argento, ma di cui non riusciva a comprendere l'origine vera e propria. Che fosse lo stress? Probabile... in ogni caso aveva bisogno di risposte, dato che non era mai stata una persona in grado di svolgere compiti senza fiatare, motivo per cui non avrebbe mai intrapreso la carriera di mercenaria. Accadde tuttavia che, mentre fuori si affaccendavano nei loro doveri, la Dama del Vento non si trattenne più, riproponendo alla creatura verde ciò che già era stato detto in maniera implicita.

    -Cosa c'è "sotto" Laputa?

    Era schietta, quasi brutale.

    -Cosa nasconde questa città?

    Il suo sguardo era tremendamente serio, quasi non volesse ammettere obbiezioni.

    A volte, però, il Caso fa brutti scherzi, e proprio in quel momento la porta si aprì, e vi uscì un uomo anziano in abiti signorili. Le labbra si contrassero per un solo attimo, mentre le dita affusolate si strinsero in due pugni, quasi a trattenere tutta l'agitazione che possedeva in corpo. Era sempre stata una ragazza paziente, ma quelle attese la facevano morire, ed il trovarsi con le mani legate innanzi a un problema era sempre stato uno dei suoi peggiori incubi. Forse era esagerata alcune volte, ma infondo la sua città era in pericolo, ed aveva appena abbattuto un essere enorme e cattivo, come poteva non esserlo? Respirò profondamente, mentre le mani si distesero, dunque per rispetto al nuovo arrivato, si alzò in piedi, chinando il capo in segno di saluto. Poi si risedette, tornando a fissare il goblin. Non per qualcosa, ma l'altro non le piaceva. Aveva un che di terrorizzante...
    MI son ricordata di non aver messo passive in spoiler. Metto solo quelle relative a giocate come questa.
    CITAZIONE
    Aura di Venere»Come ogni sentimento l'innamoramento parte da un'emozione forte o graduale che nasce spontanea nella quale si proiettano nell'altro aspettative, bisogni desideri. E' come contemplare la propria immagine riflessa negli occhi dell'altro. In fondo l'altro di cui ci si innamora è solo un'occasione esterna che suscita il sentimento ma che in realtà non c'entra, perché l'innamoramento è una fatto ancora soggettivo e tendenzialmente narcisistico.
    Dentro ogni essere vivente c'è un naturale bisogno di completezza. Inconsapevolmente durante la crescita, fin da ll'infanzia, ogni creatura crea un io ideale che è la somma delle cose che le piace e delle cose che le mancano. In presenza della Dama del Vento, Arcano Minore dell'Amore, nasce spontaneo questo fenomeno affettivo, l'innamoramento. Quando la si incontra, colpisce perché dimostra di avere uno degli elementi che compongono "io ideale" di tutte le creature, lo fa un po' come esplodere all'esterno. Questo "io ideale", che è "esploso" all'esterno, riveste Drusilia che l'ha involontariamente provocato nell'immagine interna di chi le è di fronte.
    Come ogni espressione affettiva anche l'innamoramento ha dei sintomi che sono di due tipi: fisiologici e psicologici.
    FISIOLOGICI:
    - accelerazione del battito cardiaco
    - alterazione del ritmo respiratorio
    - sudorazione
    - leggerezza alla testa e a volte vertigine
    PSICOLOGICI:
    - costante presenza mentale di Drusilia
    - scomparsa delle tensioni e ansie per le preoccupazioni quotidiane
    - atteggiamenti entusiastici (un po' "folli")
    Ovviamente tali sintomi provocano "distrazioni" (a seconda del pg) durante il combattimento o la semplice vita quotidiana. La passiva dura solo in presenza della Dama del Vento; in sua assenza scompare tutto.
    LIMITAZIONI: "Più si conosce a fondo la dama, più la malia si indebolisce fino a che chi nutre per lei profonda amicizia ne diventa immune" In pratica i pg che con lei stringono amicizia sono più in grado di sopportare la sua malia. Ovviamente ci si accorderà prima via mp tra giocatori.

    Resistenza alle Manipolazioni Psichiche» Drusilia, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: nel corso di una scena o di un combattimento, ella non subisce manipolazioni eventuali fino a livello medio.

    Veritas» Col termine verità si indicano una varietà di significati, che esprimono un senso di accordo con la realtà, e sono in genere collegati col concetto di onestà, buona fede e sincerità. Non c'è una definizione univoca su cui la maggior parte dei filosofi di professione e gli studiosi concordino, e varie teorie e punti di vista della verità continuano ad essere discussi. I principali argomenti di dibattito riguardano la definizione e l'identificazione della verità, e la questione se la verità sia qualcosa di soggettivo, relativo, oggettivo, o assoluto. Ma tralasciando i sofismi, sebbene sia difficile da identificare la verità in sè, è molto più semplice percepire cosa si allontana da essa: la bugia, gli inganni. Essendo devota ad Hesediel, Drusilia ha ricevuto da esso il dono di percepire ogni inganno, di andare oltre le menzogne.
    In termini di gdr, Drusilia sarà in grado di percepire tutte le bugie dette da personaggi giocanti o png che non usino tecniche specifiche o comunque fino a livello medio.


    Edited by Drusilia Galanodel - 2/6/2015, 00:41
     
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  13. Raylek
     
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    L'aria, in quella stanza, stava diventando elettrica.

    Sapeva quali potevano essere le sensazioni che dentro alla giovane guerriera erano impegnate a darsi battaglia. Poteva immaginare come fosse difficile gestire ciò che lei aveva visto e vissuto, perchè, tanto tempo prima, in un mondo diverso, un Raylek molto più giovane e preparato aveva affrontato allo stesso modo oscuri araldi di morte. E non era stato facile.
    Il Male incarnato aveva calcato le via della Torre d'Avorio, e sopravvivergli non era stato facile.
    In molti dei suoi fratelli di quel tempo erano andati perduti. Per sempre.

    Per quella ragione, le domande che la donna gli porgeva, cavalcando le emozioni, erano più che legittime.
    Avrebbe risposto con la stessa rapida sincerità, se non fosse stato per l'entrata in scena dell'uomo che aspettava, e da cui desiderava risultati.
    Il Magister si era fatto largo attraverso la stanza, toccando i presenti, come suo solito, con il potere che dormiva nelle sue parole. Come il fuoco nel fiato di un drago. E non era certo, il goblin, che il paragone non fosse così azzeccato.

    Magister Frollo, è un piacere vedervi arrivare al mio richiamo con così tanta sollecitudine.
    Avete la mia riconoscenza. Prego, accomodatevi, entrambi.


    Senza attendere risposta, il pelleverde aveva indicato alla ragazza e all'uomo i due seggi che facevano bella mostra di se davanti al tavolaccio di legno scuro che era la sua scrivania in quello studiolo fin troppo stipato di libri e pergamene.
    Una piccola biblioteca privata, che l'Autocrate dell'Isola era solito usare come stanza di rappresentanza. Dietro all'alto sedile su cui l'Alfiere aveva appena preso posto campeggiava, enorme, un arazzo intessuto come il blasone di Laputa.
    Il maglio istoriato in campo nero, e la fiamma spirale, in campo rosso.

    Prima di procedere a spiegarsi, il goblin attese, schiarendosi la voce, e fissando i due convenuti alla sua presenza con sguardo profondo, riflessivo.

    Prima di spiegarmi, Magister, devo rispondere ad una domanda.
    Mi è stato appena chiesto cosa nasconde la mia isola nelle sue viscere.

    La verità è che Lauta cela più di quanto anche io stesso conosco. La mia città ed io abbiamo un rapporto molto stretto.. ma nonostante questo, non mi ha ancora sussurrato tutti i suoi segreti.

    Oggi, lady Galanodel ha affrontato un invasore. Un viaggiatore dimensionale come mai ne erano stati visti fino ad ora, una sorta di improbabile enorme insetto.
    Queste sono entità in cui nemmeno io mi ero mai imbattuto.. ma se cercavano di arrivare ai livelli cuore dell'isola, vuole dire che possono sapere più di quanto io stesso conosco riguardo alla città.

    Siamo abitatori di una rovina antica, forse di ere intere.
    Ed è a questo punto che mi servite, Magister.
    Voglio che torniate sul luogo in cui la mia cacciatrice ha abbattuto la bestia, e che indaghiate. Voglio scoprire cosa era l'intruso. Voglio che le spoglie siano conservate e studiate.
    E voglio che si scopra cosa cercava.


    Il lord Alfiere si interruppe un istante, fissando i suoi occhi, lo sguardo intenso, in quelli dell'uomo che gli stava d'innanzi. Era come un pugnale, affilato. Mortale per chi lo ha come nemico, ma egualmente pericoloso per chi lo brandisce. Ma era pur certo che non avrebbe fatto che adempiere alla missione che gli stava dando, per il bene di Laputa.

    Ditemi, cosa vi può serve, prima di imbarcarvi in questa missione?



     
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  14. Memories of the Time
     
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    Isterica.
    In realtà, a Frollo sarebbe piaciuto tanto liquidare quella donna così affascinante in quel modo così sbrigativo.
    Ma non lo fece.
    Sapeva che era ingiusto, nei confronti sopratutto di tutta una maestria che la di lei figura andava disvelando poco a poco, a pari passi con i suoi difetti. Non era isterica, era preoccupata. Non era volgare, era sfacciatamente bella. Non era un anima misera, ma una misera anima. Forse non ancora salva, ma per quello c'era tempo. Come per tutti...come per tutte le anime salve.
    Sospirò senza farsi sentire, mentre il goblin li informava di una situazione non esattamente rassicurante. C'era qualcuno che sapeva, c'era qualcun'altro che non sapeva(Raylek appunto), e c'era una città che man mano che le parole si rincorrevano sembrava al Censore sempre più...viva.
    Un brivido di inquietudine ne scosse la figura esile e gracile, talmente sottile che sembrava si reggesse a sedere con la sola forza di volontà di tale, autarchico atto, scrollandosi di dosso come pulci inezie come la gravità e il decadimento biologico del corpo umano.

    {Siamo abitatori di una rovina antica, forse di ere intere.
    Ed è a questo punto che mi servite, Magister.
    Voglio che torniate sul luogo in cui la mia cacciatrice ha abbattuto la bestia, e che indaghiate. Voglio scoprire cosa era l'intruso. Voglio che le spoglie siano conservate e studiate.
    E voglio che si scopra cosa cercava.}


    I due si scambiarono un intenso gioco di sguardi, due fieri e tristi avversari che si scrutano dai parapetti di due fortezze opposte eppure così vicine, come se si conoscessero da sempre. Nemici antichi, che in un mondo che cambia si erano ritrovati vicini, forse perché immemori dei giochi che il destino fa con qualcosa che esula di gran lunga il concetto di qui e ora nel quale è rilegata l'essenza di ognuno...Ma bandiamo questi pensieri blasfemi dalla nostra mente, che se Claude ci sente...

    {Ditemi, cosa vi può servire, prima di imbarcarvi in questa missione?}

    Si ricordò di una cosa, in quel momento. Non nello stesso modo in cui ci si ricorda di sbrigare una commissione, ma con l'estremamente cadenzata consapevolezza di una donna sposata che, risvegliandosi ogni mattino, riscopre l'amore della sua vita nel volto accanto al suo. Così, ecco proprio in questo modo l'ex arcidiacono di Parigi si sentì uguale al goblin, e dentro di sé distinse un moto di piacere, pensando a quanto questa vicinanza gli permettesse, ancora, di non impazzire. Avrebbe sbrigato quell'importante incarico con tutto sé stesso, e forse, per una volta, non solo per sé stesso. Sicuramente non per quel covo di ladri e puttane che chiamano Laputa...quanto piuttosto...come gentile omaggio ad un rispettato avversario.

    -Tutto il materiale di tutte le biblioteche di Laputa che parlino di questi...Invasori, nel mio ufficio se possibile. Inoltre il permesso ad assumere per la durata dell'incarico un élite di soldati al mio fianco e sotto il mio comando. Ne basterà una mezza dozzina, se eccellenti. Inoltre un esperto di Viaggi Dimensionali e uno di biologia.-

    Parlò con tono formale, certo, inflessibile, anche...ma si concesse una minuscola cadenza di...non entusiasmo, sciocchi, ma di...di voglia di fare. Sapeva che quella che gli era stata affidata era una missione assai importante, dal quale dipendeva beh...tutta la sua vita, senza dubbio.

    -Il compito sarà portato a termine, Mio Autocrate.-

    E il tono fu tale che chiunque, nella stanza, non avrebbe potuto pensare diversamente.

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Magnifico.

    Neanche il goblin sapeva cosa c'era sotto, il che non era poi così rassicurante. Infondo poteva esserci di tutto, da antichi tesori ad armi di distruzione di massa, qualcosa che probabilmente interessava a quei cosi viscidi di cui avevano ancora un esemplare morto in una casa diroccata nella Città Bassa. Notando poi che quelle bestie non erano amichevoli, sicuramente non era nulla di buono. E se fossero state delle... uova? Si, uova di loro stessi, nascoste per chissà quanti secoli, o magari custodite da una longeva regina. Nella mente della dama, la situazione diveniva sempre più raccapricciante, ed ogni volta che immaginava possibili varianti, si trovava sempre e comunque innanzi a scenari quasi apocalittici, anche quando non degeneravano nel macabro. La cosa triste, però, era che lei ci viveva sopra, e tali notizie non potevano fare altro che smorzare il suo sonno già abbastanza leggero. Come se tutti gli altri problemi che aveva non fossero già abbastanza.

    -...

    Rimase lì seduta ad ascoltare le parole del goblin, e poi quelle dell'uomo con l'aria terrificante.
    Chiedeva soldati scelti, libri, un biologo ed un viaggiatore dimensionale esperto.
    A parte che non era del tutto convinta che ce ne fossero così tanti a Laputa, Drusilia notò che aveva dimenticato un dettaglio non trascurabile.
    E lei lo sapeva bene, considerando che stava quasi per farsi esplodere il cervello.

    -Mi perdoni, ma credo le serva anche qualcuno con grandi poteri mentali.
    Questi insetti possono fare esplodere le teste di chi li sente, e "sotto" potrebbero anche esserci loro esemplari o... uova.


    In realtà non era necessario dirlo, ma già che c'era era meglio levarsi un peso dalla coscienza.
    E poi via, verso la sua solita vita... anche se, a dirla tutta, forse avrebbe ficcato il naso in quella questione, prima o poi.

    -Detto ciò, dato che non credo di servire ad altro, chiedo di potermi ritirare.


     
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