[LAM] & [CSV] | La Galleria degli Orrori

Campagna: I Cancelli della Non Morte

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il cielo delle terre dell’Ovest non è meno azzurro del verdeggiante Est, ma per quanto in quel periodo anche il clima non sia meno dolce e temperato, il paesaggio brullo che vi scivola lentamente attorno sembra un costante promemoria delle vostre motivazioni: non state esplorando quel lontano presidio per il piacere del viaggio e della scoperta, i vostri occhi non setacciano la mappa alla ricerca delle meraviglie e delle attrazioni che nasconde, e non c’è tempo per i fronzoli.
    Vi state addentrando nella brughiera rossa della Regione dei Picchi, chi per lavoro e chi per dovere.
    Non c’è altro.

    La missione è stata ordinata dalle alte sfere della Congrega dei Saggi, e non è un caso che ben due delle Sette Corone si siano mosse personalmente dai loro seggi nel grande palazzo di Palanthas: Arthur è stato scomodato dai suoi esperimenti dall’espressa richiesta di aiuto di Drusialia Galanodel -Gran Maestro del’Ordine dei Liberi Aeris Milites, e sua pupilla-, mentre il Guardiano numero Zero, fondatore dei Custodi delle Sette Vie e Arcobaleno d’Argento, ha risposto al richiamo dell’Ordine, prestando soccorso al suo pari -Primo Guardiano e la Gelida Tempesta-, che sempre sostiene la Dama del Vento, sua protetta.

    Una grande minaccia grava sulle ignare lande di Endlos, e poiché i guerrieri alati dell’Isola Volante sono stati i primi a incorrere nelle nefaste conseguenze, hanno preso coraggiosamente sulle loro spalle il peso della responsabilità di evitare che quel male si sparga nelle quattro direzioni... ma il coraggio a volte non è sufficiente, e gli uomini a disposizione non certo infiniti.
    Tuttavia, Laputa e l’Est sono legate da solidi patti di alleanza e sentimenti di profonda amicizia, e se i LAM hanno bisogno di aiuto, i Saggi glielo forniranno.

    Tra gli eruditi che percorrono i sentieri della Conoscenza e che riposano le membra sotto le Fronde dei Sette Rami, Cluracan è stato scelto tra molti per accompagnare i due Maestri; la Principessa in persona lo ha insignito di questo onere e onore, e di certo il mezzo-fatato farà la sua parte.
    Sua è stata infatti l’idea di assoldare dei mercenari perché facessero da scorta alla task-force, ma le cose non sono andate esattamente come da programma. Perché i due mercenari sono una giovane e avvenente fanciulla dai capelli di fiamma, e un ragazzino piuttosto alto e con gli occhi scuri. Beatrice e Daniel, avete appreso essere i loro nomi...

    Così, eccovi riuniti in un piccolo convoglio, a percorrere una zona meno battuta che si stende tra il Pentauron, ben lontani dalla città, ma non ancora entro i confini della regione rocciosa.
    Il mezzo su cui viaggiate è opera della scienza dell’alchimista, e la conversazione scarseggia da ormai alcuni minuti; sarà il caso di ravvivarla, magari approfondendo la conoscenza o ragguagliandovi sulla natura della missione...


    QM-PointEccoci finalmente all’apertura; chiedo scusa per il ritardo occorso, ma -come al solito- quando sei impegnato, sei impegnato, e quando ti liberi degli impegni... ti viene il blocco :8D:
    Comunque, bando alle ciance ed eccovi qui le indicazioni; per questo primo giro di post -in cui vi scambiate i convenevoli-, vi chiedo di seguire l’ordine qui sotto riportato.
      @ Arthur - Sai perché sei qui, sai che la tua adorata discepola Drusilia fa pieno affidamento su di te, e sai bene cosa devi fare. E sei anche il geniale inventore che ha creato il mezzo di trasporto con cui state viaggiando -perché è certo che con un banalissimo carretto a trazione animale ci avreste messo sei volte tanto ad attraversare l’Est e il Pentauron!-, quindi tuo è il compito di descrivere il veicolo e il modo in cui i suoi occupanti sono disposti.

      @ Amarth - Sai perché sei qui, sai che c’è chi conta su di te, e sai bene cosa devi fare. Inoltre, sei il più anziano e il più saggio, e -vista la tendenza della Corona di Khymeia a chiudersi nel totale mutismo quando guida- a te spetta il dovere di informare i membri della squadra della natura della missione in cui stanno per essere coinvolti, e al contempo sondarne gli animi e valutarne le potenzialità; a te libertà assoluta di cosa e quanto rivelare... Del resto, tu che appartieni all’Ordine de Guardiani, lo sai meglio di chiunque altro: un gruppo coeso è un gruppo potente.

      @ Cluracan - Viaggiare sembra proprio divertente! Non hai nemmeno solo mai visto qualcosa di simile allo strano carro sopra cui stai ora, e... a te stabilire se ti piaccia o meno questa nuova esperienza; sai poco della missione, e magari ne apprenderesti di più se prestassi ascolto al Saggio Amarth... invece di distrarti facendo il fascinoso con la fanciulla che -ne sei convinto- (e probabilmente ne sei convinto solo tu) è già rimasta vittima della tua bellezza divina...!

      @ Beatrice Hai sentito tanto parlare di questa gilda di Sapienti, che hai scoperto essere molto influente nelle terre dell’Est, e ti sei un po’ informata... ma, dopotutto, quale modo migliore per osservarla da vicino -e capire se il livello è alla tua altezza- che lavorare per loro? Questo ingaggio come mercenaria potrebbe rivelarsi un buon investimento per il futuro, se solo riuscissi a giocartela bene e col miglior guadagno... o anche solo a dirottare altrove gli sguardi e i sorrisini del Fatato.

      @ Daniel Perchè sei qui? Te lo chiedi mentre ti annoi sbirciando il paesaggio. Per i soldi, penserebbe chiunque, ma la verità è che tu sei il solo che possa rispondere a questa domanda.
      Una donna, un damerino, un bacchettone e un tipo strano: quando hai squadrato da capo a piedi i tuoi compagni di viaggio, non hai saputo definire la tua prima impressione. Sembrano tutti dei tipini delicati, e questo potrebbe voler dire più fatica e rischio per te... ma, d’altro canto, se sei davvero l’unico in grado di mostrare i muscoli lì in mezzo, questo ti rende una sorta di loro guardia del corpo, forse l’unico in grado di difenderli...! E -ammettiamolo- la cosa è piuttosto gratificante!

    Prossima scadenza: mercoledì 6 aprile, compreso. =D
     
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    In viaggio...


    Erano in viaggio da meno di un'ora e già avevano quasi raggiunto l'Ovest, partendo da Palanthas, ad Est,
    facendo mangiar la polvere ad ogni altro mezzo di trasporto su Endlos,
    con il quale ci sarebbero voluti anche dei giorni per soddisfare le loro richieste.
    Davvero magnifico, se non fosse stato per il fatto che in realtà mezzi tecnologicamente più avanzati già esistevano
    -nei laboratori di Arthur, a Garwec- ma il Saggio aveva preferito per quella volta puntare più sul comfort che sulla rapidità,
    essendo il gruppo formato da cinque elementi e non essendo del tutto sicuro che tutti gli apparati digerenti
    avrebbero retto un viaggio su una (a sorpresa) automobile volante a propulsione.
    Eh si, perchè quella su cui erano comodamente seduti altro non sarebbe sembrata da ferma che una comunissima
    (per chi ne avesse mai vista una), elegantissima e sinuosa automobile a cinque porte, grigia metallizzata
    e con un design da far impallidire anche il collezionista più autorevole, dato che gli interni,
    tutti in un tessuto traspirante da lui stesso creato e molto simile alla pelle, erano spaziosi e
    muniti di radio, schermi con playstation, angolo bar e tavolini a scomparsa dove poter mangiare,
    giocare per passare il tempo o anche leggere. A dire il vero, il parabrezza poteva trasformarsi in un utilissimo radar,
    anche se al momento era stato disattivato per non dare troppo nell'occhio.
    Insomma, qualcosa di sicuro e tranquillizzante, se non fosse stato per le "finte ruote" che, una volta fatta partire l'auto,
    si sarebbero rivoltate verso il basso, lanciando dai "finti cerchioni" raggi a propulsione, che l'avrebbero fatta letteralmente
    sollevare in aria per poi volare via, verso la loro meta a velocità impressionante.

    image

    Accadde però durante il loro viaggio che, dopo un breve attimo di scambio di parole,
    tutto rivolto alle dovute presentazioni, gli occupanti della sua nuova invenzione erano caduti nel silenzio più imbarazzante
    -cosa in cui spesso lui si trovava, non essendo poi un gran parlatore- e consapevole di non essere la persona adatta
    a distoglierli da quella situazione di stallo, il Saggio della Via della Genesi era giunto alla conclusione di dover chiedere
    al collega Amarth di fare qualcosa per non rendere i pochi minuti che rimanevano loro più noiosi e poco sfruttati del previsto.
    Infondo avevano bisogno di sapere le abilità degli altri, e formulare quantomeno un piano di base al quale attenersi,
    e lui che già faceva l'autista non aveva modo di rifletterci più di tanto.
    Senza voltare lo sguardo alla Corona che aveva al suo fianco, si rivolse a lui con la sua solita voce pacata e rispettosa.

    -Abbiamo superato la metà del viaggio, e a breve raggiungeremo la nostra meta.
    Forse sarebbe meglio di fare ordine su ciò che dobbiamo fare, e magari informarci a vicenda sulle nostre abilità.


    Un breve sguardo attraverso lo specchietto retrovisore ai due mercenari e dall'amico di Amelie,
    posto al centro fra i due, e poi di nuovo sulla strada,
    per non perdere il controllo della situazione nemmeno per un istante.


    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Abilità Passive

    Dono Oscuro:
    Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza.

    Visione Notturna:
    Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur hanno la caratteristica di avere una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno.

    CITAZIONE
    Oggetti

    Anello dei Galanodel:

    Anello forgiato appositamente per Arthur, gli permette di muoversi alla luce del sole senza rimanere incenerito.

    Sacca di sangue:

    Sacca impermeabile contenente mezzo litro di sangue.

    Note: Per chi non riuscisse a immaginarla, l'automobile all'esterno è più o meno così:

    image



    Edited by Arthur Friederick Giles - 29/3/2011, 18:46
     
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    ...L'Arcobaleno d'Argento...

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    Per la prima volta, dopo molto tempo, Eru Elen Amarth il Celebliant aveva osato spingersi fuori i confini dell'Est per risolvere questioni di grande momento, e tuttavia non un cenno di diniego fece al Primo Guardiano, che con tanto accoramento gli chiese aiuto. Yoe, che s'era stanziata ad Ovest, non aveva i mezzi, né il tipo di potere necessario a prevenire sciagure, né poteva sondare i misteri del mondo e svelare l'ignoto. Così fu lo Zero ad andare, essendo che Drusilia aveva chiesto sostegno ad Arthur, Corona di Khymeia, sicché il Guardiano ben credette quella essere occasione per onorare l'alleanza fra Est e Laputa, fra Palanthas ed i LAM, legati da vincoli assai stretti.

    Tanta era l'urgenza, che Sequerus sarebbe dovuta essere raggiunta nel minor tempo possibile; pertanto nessuno più della Via della Genesi poteva creare strumenti tali da percorrere grandi distanze in brevi momenti. Così, quando giunsero i collaboratori dei Saggi, due dei quali erano stati assoldati giustappunto per la missione, ed il terzo apparteneva alla stirpe fatata di Amelie, alla quale Amarth era profondamente devoto, ognuno dei cinque salì sul grigio strumento e prese posizione: Arthur alla guida, intesta al veicolo, e lo Zero accanto; dietro erano gli altri.
    Tuttavia, poco dopo essere partiti, forse per l'eccessiva velocità, forse per il modo di viaggiare, il fisico del Guardiano non rispose positivamente alla situazione, e per non peggiorare il disordine nello stomaco, si tenne zitto e preferì meditare sui molti pensieri che aveva.
    Soprattutto, s'era reso conto di quanto preferisse camminare.

    Quando, però, trascorse circa un'ora dalla partenza, il vampiro chiamò il Limite, suggerendogli di spiegare a tutti l'effettiva situazione nella quale versavano; così, fra un sospiro ed una smorfia di insofferenza, dovuta al viaggio, non al Saggio sia ben chiaro, Amarth trovò forza e resistenza e finalmente ruppe l'intero silenzio, senza però voltarsi indietro a guardare i tre.

    -I Cavalieri del cielo di Laputa hanno richiesto l'appoggio dei Custodi, e noi abbiamo chiesto aiuto a chi fosse così volenteroso, o devoto, da offrirlo.-

    La solenne voce dello Zero era saltuariamente resa traballante a causa dei vuoti d'aria che il veicolo incontrava, e ad ogni sbalzo, il dolore allo stomaco aumentava sempre più, al punto che quasi volette chiedere di scendere e proseguire a piedi, pure che avesse dovuto impiegarci giorni ad arrivare a destinazione. Quando trovò un momento di serenità nel viaggio, ecco che riprese, e tutto il suo abito, i capelli e gli occhi argentati, brillarono con più vigore, lasciando che l'armonico ondeggiare delle tinte del mondo si beasse del suo spirito:

    -Ad Est è stato distrutto uno di tre sigilli millenari, creati per allontanare da Endlos una grande minaccia. I rimanenti si trovano allineati con il primo, pertanto sono state mandate squadre a setacciare altri presidi.-
    Si fermò, a causa di una nuova turbolenza
    -Noi ci occuperemo dell'Ovest.
    Il nostro obiettivo e trovare il sigillo, se qui è stato collocato, ed evitare che venga infranto: se così fosse, ciò che è stato rinchiuso sarà liberato e allora sì, la minaccia sarà difficile da sventare. Alcuni hanno supposto che i sigilli possano essere spostati, e nel caso questo fosse vero, portandoli in un altro luogo, pure che venissero infranti, non si andrà incontro a pericolo alcuno.
    -
    Un ultimo sbalzo, e per il Guardiano fu troppo: prima di chiudersi in una sofferta meditazione, concluse
    -Altro non è opportuno rivelare.-

     
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    I: Fast and Curious.





    Dal diario -improvvisato- di Cluracan:
    Caro diario, sapessi quante cose sono successe, così a sorpresa! Ero lì, a passeggiare rilassato per la grande e bella Istvàn, godendomi la sua prosperità e la sua profonda armonia, quando cosa mi capita?
    Vengo avvicinato da un uomo comune che mi sollecita ad incontrare la Principessa! La Principessa, dico! Incredibile, oserei dire.
    E sai qual era il motivo della mia chiamata, o caro diario? Indovina, su.

    Ah già, non sei altro che il frutto della mia mente variopinta!
    Allora indovinerò io al posto tuo, per quanto questo sia molto più facile.

    Vediamo, vediamo...
    "Voleva insignirti il titolo di 'Bello dell'Est'?"
    No, ma penso che ci manchi poco per quello. Provaci ancora.
    "Mh, allora sei stato chiamato per accompagnare due Saggi?"
    Però, che bravo! Come avrai mai fatto?
    Sì, sono stato scelto per una missione nelle terre dell'Ovest! E visti i personaggi che la dirigono, deve essere qualcosa di importante.
    I Saggi, questi misteriosi individui: ne ho sentito parlare moltissimo, da quando sono qui nell'Est, chissà che tipi sono. Sicuramente interessanti!

    Ma non finisce qua! Non solo sono stato selezionato tra tanti per questo arduo compito, ho avuto anche l'idea di scegliere altri due prodi eroi -o per meglio dire, mercenari- per accompagnarci in questo arduo compito ancora sconosciuto.
    Riguardo al primo, sono andato abbastanza sul sicuro: ricordi quel tal Daniel, il tenebroso ragazzo dai capelli neri? Ho già avuto modo di averci a che fare e mi è sembrato adatto al ruolo; spero che non deluda le aspettative!
    Così, in virtù della nostra passata esperienza, ho deciso di contattarlo tramite una semplice ma efficace missiva.

    CITAZIONE
    Egregio Signor Daniel,
    Lei ha vinto un buono omaggio per una missione in quel dell'Ovest!
    Qualora volesse prendervi parte, si faccia trovare a Palanthas, nell'Est, nella data sotto riportata!
    Per la ricompensa, non resterà affatto deluso.

    Tante care cose,

    C. Sylvanus


    Ricompensa, per quella se la dovrà sbrigare con gli altri, ma tant'è.

    Qua arriva il bello, caro diario, perché per il secondo invito ho scelto una formula un po' più particolare e ad ampio coinvolgimento: un annuncio, ovviamente.
    Se non ricordo male, questo faceva più o meno così...

    CITAZIONE
    Ehy tu!
    Sto parlando proprio con te!
    Sei di bell'aspetto, di mente brillante e di cuore impavido? Vuoi che il tuo nome venga scolpito sulla dura roccia della Storia? Vuoi essere ampiamente ricompensato per le tue gesta?
    Sì?

    E allora presentati a Palanthas nella data riportata, con questo volantino in mano, ed aiuta i mistici Saggi ed i loro aiutanti a portare a termine la loro missione!
    Ti aspettiamo.

    C. Sylvanus


    Molto adatto alla situazione, oserei dire.
    E sai chi si è presentato, contro ogni probabilità ed a favore di ogni mio desiderio?
    Una ragazza! E che ragazza, o caro diario: una fiamma!

    E così, eccoci qua, su una macchina volante a propulsori piena di ogni comfort e di ogni sciccheria.
    Ah sì, questa devo raccontartela!

    Arrivo a Palanthas, insieme a tutti gli altri, e chi arriva a prenderci?
    Uno dei due Saggi con questa diavoleria tecnologica che anche le fate possono solo ammirare!
    L'ho detto, una macchina volante a propulsori piena di ogni comfort e di ogni sciccheria: come direbbero taluni, 'madonna mia'!
    Non ti dico la velocità inconcepibile alla quale viaggia, tanto che siamo diretti ad Ovest e già abbiamo letteralmente mangiato più della metà del tragitto!
    Portentoso.
    Certo, per chi soffre questi sbalzi d'aria non deve essere il massimo; il buon Amarth -questo è il nome dell'altro Saggio- sembra non gradire troppo tutto ciò!
    Ma per me questo è bellissimo! Una novità assoluta! Difatti, ho voluto sedermi sul posto alla destra, per poter contemplare il paesaggio che schizza così velocemente sotto di noi.

    In ogni caso, è tempo di salutarti, caro diario: per quanto qui ci siamo tutti scambiati i convenevoli -Daniel lo conoscevo già, ma ho scoperto che la graziosa fanciulla si chiama Beatrice ed il Saggio alla guida Arthur - ora è calato un silenzio che deve essere necessariamente spezzato!
    Al prossimo aggiornamento!


    Il mezzo fatato finì di scrivere, appoggiato su un tavolino reclinabile di quella fantascientifica autovettura, e chiuse quel diario preso appositamente per quell'avventura.
    L'occasione che gli si era presentata non era indifferente: sapeva bene quale privilegio fosse accompagnare due Saggi dell'Est in una missione, e voleva appuntare quante più cose possibili, per ampliare il suo repertorio di storie.

    Ogni tanto, tra una frase scritta e l'altra, aveva alzato lo sguardo per studiare un po' i suoi compagni -specialmente la ragazza, ovviamente: inutile dire quanto i due elementi principali della spedizione avessero quell'aura impalpabile di sicurezza ed importanza, mentre Daniel conservava il suo classico portamento distaccato; Beatrice invece sembrava non far trasparire alcunché.

    Oh oh, abbiamo un bel pugno di tenebrosi, qui! pensò divertito, lasciandosi scappare un sorriso.

    Il silenzio la stava facendo da padrone, finché Arthur non si rivolse al malmesso Amarth, esortandolo ad accendere un fuocherello di discussione.
    Questi, sbuffando per l'irrequietezza del viaggio, espose alcune informazioni della missione, tra una pausa e l'altra dovuta agli sbalzi della vettura.

    CITAZIONE
    -I Cavalieri del cielo di Laputa hanno richiesto l'appoggio dei Custodi, e noi abbiamo chiesto aiuto a chi fosse così volenteroso, o devoto, da offrirlo.-

    I L.A.M., altra gilda di grande fama.
    Sebbene Cluracan fosse impegnato, con gli occhi, ad osservare languidamente la fanciulla dai capelli di fiamma -sicuro della sua beltà impareggiabile- con le orecchie era tutto teso ad ascoltare quelle importanti parole del Saggio.

    CITAZIONE
    -Ad Est è stato distrutto uno di tre sigilli millenari, creati per allontanare da Endlos una grande minaccia. I rimanenti si trovano allineati con il primo, pertanto sono state mandate squadre a setacciare altri presidi.-

    -Noi ci occuperemo dell'Ovest.
    Il nostro obiettivo e trovare il sigillo, se qui è stato collocato, ed evitare che venga infranto: se così fosse, ciò che è stato rinchiuso sarà liberato e allora sì, la minaccia sarà difficile da sventare. Alcuni hanno supposto che i sigilli possano essere spostati, e nel caso questo fosse vero, portandoli in un altro luogo, pure che venissero infranti, non si andrà incontro a pericolo alcuno.-

    -Altro non è opportuno rivelare.-

    Sigilli millenari contro una grande minaccia: in cosa ti sei cacciato, Cluracan?

    Accidenti, che storia! Sembra parecchio pericoloso.
    Esclamò il mezzo fatato, con tono allegro.
    Chiuse il tavolino sul quale fino a poco prima aveva scritto, per sistemarsi più comodamente, accavallando le gambe e lasciandosi scivolare leggermente in avanti.

    Speriamo di riuscire nel nobile intento, allora: mi dispiacerebbe se un grosso mostro o quel che sia andasse in giro su Endlos, a portare in regalo un dono che nessuno gradisce per colpa nostra!

    Appoggiò il gomito destro sulla portiera della macchina, e sistemò la testa leggermente inclinata sulla mano.

    Come mai avete accettato il mio gentile invito, signora e signore?

    Chiese ai due giovani, ponendo particolare attenzione all'enfatizzare il riferimento alla ragazza.

    O dovrei dire signorina?
    Un'espressione sorniona si dipinse sul suo volto, e resto così ad aspettare risposta.
     
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  5. Felì.
     
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    Gli avrebbe cancellato quell'espressione da cascamorto dalla faccia. Con un pugno.
    Compilava con pazienza il proprio taccuino, indicando le generalità della missione e qualche sommaria informazione sui compagni di viaggio, quando improvvisamente quel coso le aveva rivolto la parola. Non capiva cosa ci trovassero le persone nel fare amabilmente conversazione. Sollevò appena gli occhi dorati dal quadernino in cuoio, tanto da riuscire a squadrare con sufficiente odio il damerino che le sorrideva in un tentativo alquanto sbiadito di sembrare attraente.

    "E voi..?"

    Era una donna maledettamente irritante. Aveva avuto l'onore di essere paragonata ad una culata nelle ortiche, per capirci. Aveva quel fastidiosissimo vizio, di rigirare le domande senza rispondere, quasi si riservasse l'esclusiva di conoscere.
    Probabilmente la realtà era che non aveva idea del perchè si trovasse lì, a bordo di quel trabbicolo quella meraviglia tecnologica in compagnia così male assortita. Ripercorrendo le cause che l'avevano portata in quella situazione la colpa principale era, probabilmente, quell' irritante volantino. Alla prima lettura le era venuto l'impellente istinto di bruciarlo, un po' come la prima volta che aveva posato gli occhi sul damerino di cui sopra - che ci fosse qualche collegamento? -.
    Eppure le era bastato conoscere il mittente di quel proclama per cambiare sensibilmente idea. Era un paio di mese che il nome dei Saggi percorreva le bocche e Pandora era asociale, non sorda, quindi un certo pizzicore di curiosità le si era diffuso alla base della nuca.
    Chissà che partecipando a quella missione non potesse entrare più facilmente in contatto con quella Gilda?
     
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    «Giuro che se questa volta accetti ti taglio le palle.»
    «Dai, potrebbe essere divertente. E poi la fatina ha detto che ci sarà una ricompensa.»
    «Tanto alla fine sono solo io che faccio il lavoro. Bella roba, ti becchi i soldi e non fai un cazzo.»
    «Zitta. Sono io che decido qua. Le cose vanno bene da quando ho iniziato a fare a botte per gli altri. Quindi accetterò.»

    E bruciò la missiva di Cluracan.

    Si fece trovare nel posto prefissato, e il carro passo a prenderlo. Se poi carro si poteva chiamare quella diavoleria tecnologica, forse la più bizzarra che aveva visto nella sua vita.
    Ma c'era da dire che lui aveva vissuto poco.
    Restava fermo, squadrando uno dopo l'altro i passeggeri della vettura.

    «Abbiamo superato la metà del viaggio, e a breve raggiungeremo la nostra meta.
    Forse sarebbe meglio di fare ordine su ciò che dobbiamo fare, e magari informarci a vicenda sulle nostre abilità.»


    Disse il primo dopo un po', sciogliendo il silenzio. L'altro sul davanti si voltò, interrompendo ogni tanto il suo discorso a causa dei vuoti d'aria.

    «I Cavalieri del cielo di Laputa hanno richiesto l'appoggio dei Custodi, e noi abbiamo chiesto aiuto a chi fosse così volenteroso, o devoto, da offrirlo.
    Ad Est è stato distrutto uno di tre sigilli millenari, creati per allontanare da Endlos una grande minaccia. I rimanenti si trovano allineati con il primo, pertanto sono state mandate squadre a setacciare altri presidi.
    Noi ci occuperemo dell'Ovest.
    Il nostro obiettivo e trovare il sigillo, se qui è stato collocato, ed evitare che venga infranto: se così fosse, ciò che è stato rinchiuso sarà liberato e allora sì, la minaccia sarà difficile da sventare. Alcuni hanno supposto che i sigilli possano essere spostati, e nel caso questo fosse vero, portandoli in un altro luogo, pure che venissero infranti, non si andrà incontro a pericolo alcuno.
    Altro non è opportuno rivelare.»


    «Brutta cosa i sigilli, vero? Quando si spezzano sono casini.»

    Ma entrambi sapevano che, almeno per il momento e purtroppo per entrambi, il sigillo di sangue che li legava era saldo.
    Restò zitto per qualche secondo, osservando divertito, anche se non lo dava a vedere sotto gli occhi neri, gli sguardi e le parole rivolte all'altra mercenaria da parte del fatato.

    «Sentite, io non sono qui per devozione. Né perché sono volenteroso. Lil fairy, qui-»

    Ed indicò Cluracan.

    «Ha detto che se avessi spaccato qualche culo avrei avuto dei soldi. Mettetevelo in testa.»

    Si sarebbe acceso la sigaretta ma si sarebbe consumata subito per colpa della velocità, quindi si limitò a stringere i pugni, in astinenza.

    «Voi mi pagare. Io vi aiuto a prendere a bastonate chi vi da noia. Ma non vi dirò niente su di me.»

    Non avrebbe rivelato i suoi poteri, non avrebbe rivelato niente a nessuno. Era un mercenario, era pagato per prendere a calci in culo la gente e l'avrebbe fatto.
    Niente di più, niente di meno.

    «Questa volta potrebbero prendere a calci il tuo, di culo.»

    Già. Sospirò lui, in un sussurro che si perse nel vento.


    SPOILER (click to view)
    Il parlato di Yacondra non è udibile, quello di Daniel, sì.
    Buona quest a tutti ;*
     
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    Una volta rotto il ghiaccio tra voi passeggeri, il resto del viaggio trascorre pigramente un’atmosfera più leggera, e un clima più concentrato e consapevole: ora -se non altro- avete almeno tutti un’infarinatura generale su quello che sarà scopo della vostra presenza lì.

    Solo una volta Arthur mette in funzione il radar della vettura, che si sovrappone in trasparenza sull’estensione del parabrezza, e gli basta un’occhiata alla mappa per verificare le coordinate della vostra destinazione: meno di un’oretta più tardi, mentre il paesaggio brullo dei rossi picchi rocciosi viene sostituito dalla terra più chiara -che qualche chilometro più in là declinerà nelle spiagge di Undarm- e da qualche rado albero, in lontananza si profila all’orizzonte la sagoma di un monumentale palazzo in stile orientale.

    image

    La splendida magione si erge proprio dove le vostre informazioni vorrebbero la probabile ubicazione di uno dei sigilli, e con la certezza che dev’essere quella la vostra meta, vi avvicinate e parcheggiate nel suggestivo giardino giapponese, decorato da un laghetto piuttosto vasto, su cui fluttuano fittissime un gran numero di ninfee e sopra la cui superficie sta un piccolo intrico di ponticelli sospesi.

    La sontuosa dimora sembra ben tenuta e in perfette condizioni, tuttavia non solo non vedete in giro anima viva che possa esserne il responsabile, ma non scorgete neppure la traccia di eventuali segni di una loro presenza recente o passata... e questo è decisamente strano.
    Tutto è quieto e silenzioso, in una maniera che mette quasi apprensione.

    L’ingresso è visibile un livello più in alto, superando una rampa di gradini di pietra, e siete liberi di scegliere se incamminarvi in quella direzione per bussare ai doppi portoni di legno rinforzato che conduce all’interno, oppure se controllare le vicinanze del giardino
    e il laghetto che si stende alle vostre spalle.



    QM-Point Quanti in possesso di sesto senso, auspex o empatia -che quoterete nel prossimo post- percepiscono una sensazione pesante e vagamente sinistra.
    Turni liberi; prossima scadenza: mercoledì 13 aprile, compreso. =D
     
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    Arrivo

    Il resto del viaggio trascorse abbastanza tranquillamente, a dire il vero.
    In realtà aveva notato una difficoltà -davvero rara, a dirla tutta- del Celebliant ad esprimersi,
    discutere dei doveri e di cosa il Destino aveva in serbo per loro, o quantomeno soffermarsi su dettagli ben precisi,
    segno che ben altre erano le sue preoccupazioni in quei pochi istanti.
    Evidentemente non era affatto abituato a vetture come quella, preso com'era dal voler sempre viaggiare a piedi,
    dunque, per riguardo nei suoi confronti, la Corona della Via della Genesi, cercò per quanto possibile,
    di evitare vuoti d'aria o sbalzi di qualsiasi tipo, e sebbene preferisse formulare un piano,
    scelse il silenzio, sia perchè concentrato alla guida, sia per sua natura di uomo taciturno.
    Aveva ascoltato con attenzione le parole dell'inviato della dama Amelie, e sebbene fosse un tipo "singolare",
    gli diede quantomeno la possibilità di trarre qualche informazione sugli altri due "ospiti", e cioè
    una damigella dai capelli color fiamma ed il giovane sull'altro lato.
    La prima mostrava un carattere abbastanza risoluto, per quanto avesse risposto con una semplice domanda.
    Il suo interlocutore pareva annoiarla non poco e, quantomeno, aveva mostrato una certa "delicatezza"
    nel deviare il discorso su altri lidi, preferendo non esporsi più di tanto, cosa che invece non fece il giovanotto,
    evidentemente estraneo a qualsivoglia tipo di etichetta e bon ton,
    come anche ad arti mercenarie come il semplice e basilare "far buon viso a cattivo gioco".
    Beh, in ogni caso era poco importante, almeno in quel momento, e di certo a lui non importava proprio nulla;
    era nel suo interesse fermare quei pazzi sparsi su Endlos che avevano avuto la splendida idea di distruggere i glifi,
    e se i due fossero stati di aiuto, sarebbe stato un bene per tutti, ma se avessero dato problemi,
    o ancora peggio, si fossero macchiati del tradimento per un qualunque motivo, per quanto giustificabile,
    il vampiro non ci avrebbe pensato due volte a toglierli di mezzo,
    ed era sicuro che il nobile Amarth avrebbe pensato la medesima cosa.
    Dopo essersi accertato tramite il radar sulla sua vettura della posizione del loro "bersaglio", raggiunse una singolare
    quanto sontuosa villa, ed alla sola vista ammise l'effettiva bellezza di quella costruzione,
    adornata di piante splendide, che sicuramente sarebbero piaciute al saggio rimasto a casa per impegni importanti.
    Si appuntò mentalmente di chiedere al proprietario di raccogliere campioni, qualora tutto fosse andato liscio,
    mentre parcheggiava il suo bolide in modo che non desse fastidio ad alcuno.
    Sarebbe stato il primo a scendere, per poi aprire lo sportello prima alla damigella,
    in modo da aiutarla a scendere, poi al collega, per rispetto ed educazione nei suoi confronti.
    Quando tutti furono a terra, lanciò un segnale attraverso in piccolo telecomando verso il suo gioiellino,
    e questo si chiuse ermeticamente, in modo da restare inviolato fino al loro ritorno.
    Una semplice premura, anche se quel luogo, a prima vista, sembrava disabitato.
    Brutta sensazione...

    image

    Si rivolse ai suoi compagni, solita voce atona e sguardo impassibile.
    -Il posto è questo.
    Direi di andare a bussare; magari abbiamo battuto i nostri avversari sul tempo
    e riusciamo ad individuare e prendere il sigillo prima che loro arrivino.


    Dunque si incamminò sulla scalinata in pietra, sussurrando tra sè e sè.

    -Non mi piace sporcarmi le mani inutilmente.

    Qualora fosse stato raggiunto dagli altri, avrebbe bussato con calma,
    schiarendosi la voce ed attendendo placidamente una risposta da parte del proprietario.

     
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  9. Felì.
     
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    Si appoggiò delicatamente alla mano del giovane che, con proverbiale educazione e freddezza, le era venuto in soccorso. Scese, lisciandosi gli ampi calzoni pece.
    Aveva dovuto ripiegare su un abbigliamente decisamente più.. Adeguato, alla sua nuova vita da mercenaria. Così si era data alle ampie casacche e alle cinture di porpora che le conferivano quell' aria professionale che, sicuramente, si addicevano alla professione.
    Si guardò attorno in un misto di stupore e gioia velata. Era un posto decisamente interessante e si respirava una certa aria, di tensione, forse di attesa.
    Nel frattempo colui che pareva chiamarsi Arthur, persona silenziosa e, quindi, alquanto gradita a Pandora, aveva già preso in mano la situazione.
    Non che la Strega aveva una sua particolare opinione sul da farsi, a lei interessava solo il compenso e le informazioni che, in questo caso, sarebbe riuscita a guadagnare a proposito della Gilda. Non che le fregasse molto di quei sigilli o dell' Apocalisse su Endlos. Per ora le sue priorità erano due.
    Uno. Prendere a pugni Cluracan, o come accidenti si chiamava.
    Due. Tornare a Fanedell il più velocemente possibile.
    Aveva lasciato il filtro della verità sul fuoco. E quel coso si bruciava maledettamente in fretta.
     
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    II: Japan Palace.





    CITAZIONE
    "E voi..?"

    C'è una canzone che fa più o meno così:
    ...'Cause you know that you've heard it before
    And you feel that this moment in time is surreal
    'Cause you know when you feel déjà-vu!


    Senza voler citare alcuno, questa fu la sensazione che il mezzo fatato provò quando, alla sua spassionata domanda di interesse generale, la simpatica donzella rispose con un'altra domanda.

    Va là che déjà-vù che sto avendo!
    Non volle sforzarsi troppo nel tentare di ricordare in quale occasione ebbe tale sfasamento psicotemporale, e piuttosto si apprestò a rispondere alla ragazza, che sembrava avere un certo fastidio nei suoi confronti.
    Niente di peggio per lei: un invito a nozze, per Cluracan.

    Oh beh, cara Panda, io sono qui perché così ha decretato la Principessa in persona! E chi sono io, se non un umile ed indegno mezzo fatato, per oppormi alla sua altissima volontà?

    In qualche modo sapeva che quel nomignolo gli sarebbe costato caro, ma importava forse? Certo che no.
    Gli altri avrebbero potuto giurare che c'era della pesante ironia nelle sue parole, e tuttavia così non era: il suo modo di fare e d'essere lasciava spesso adito ad incomprensioni -pur sempre volute, in ogni caso.

    Sempre col suo smagliante sorriso, ascoltò poi Mr. prima-ti-meno-e-poi-FORSE-ti-saluto nella sua amabile presentazione al pubblico.

    CITAZIONE
    «Sentite, io non sono qui per devozione. Né perché sono volenteroso. Lil fairy, qui-»
    «Ha detto che se avessi spaccato qualche culo avrei avuto dei soldi. Mettetevelo in testa.»
    «Voi mi pagare. Io vi aiuto a prendere a bastonate chi vi da noia. Ma non vi dirò niente su di me.»

    Con un'allegria a dir poco strana, il trickster accennò un piccolo applauso.

    "Lil Fairy"! Bravo Daniel, questa mi è piaciuta! e trascrisse il suo nuovo appellativo sul suo "Caro Diario".
    Chiudendolo di botto, si girò verso i due mercenari della situazione, rannicchiandosi sul sedile portando le gambe al petto.

    Sarà uno spasso lavorare con voi, amici!
    Here we go.

    ~



    Passò poco tempo, un paio di cambi di paesaggio ed ecco che arrivarono a destinazione: un palazzone orientale condito di giardinetto e laghetto con le ninfee.

    Gran bella casa!
    Il mezzo fatato contemplava con occhi sognanti la maestosa dimora, guardando a destra e a manca in ogni anfratto possibile una volta sceso dalla vettura.
    Quasi non notò l'irreale assenza di segni di qualsiasi presenza di persone diverse dal gruppetto ivi arrivato.

    CITAZIONE
    -Il posto è questo.
    Direi di andare a bussare; magari abbiamo battuto i nostri avversari sul tempo
    e riusciamo ad individuare e prendere il sigillo prima che loro arrivino.

    Furono queste parole di Arthur a far ritornare dalle nuvole il mezzo fatato, che viaggiava con la fantasia.
    In quel momento camminava sul bordo del laghetto, intento a guardare con aria birbante le ninfee.

    Mh...
    Ma quasi quasi ci provo...
    Guardò il Saggio.

    Scusa Arthur -posso darti del tu, vero?-, vorrei prima vedere cos'hanno da dirmi queste simpatiche amiche galleggianti!

    Si accovacciò vicino al lago, e si rivolse a quei fiori galleggianti, schiarendosi la voce.

    Ehilà, signorine! È l'adorabile fatato Cluracan che vi parla! Avete mica qualcosa da dirmi su questo bel posto che visiterò con questi gentili signori -ed avvenente signorina- al seguito? Vi sarei infinitamente grato se poteste darmi qualsiasi informazione, bellissime!
    Ed aspettò, con il suo immancabile sorriso.

    Tutti avrebbero sentito le sue parole, ma quelle eventuali che le ninfee avrebbero proferito sarebbero state udite soltanto da lui -e da chi altri fosse in grado di coglierle.

    Ehi Panda, vuoi conoscere le mie amiche?
    Il brivido del pericolo.

    SPOILER (click to view)
    Giocare con la Natura: Conversazione.
    Sapete una cosa? Le piante sono delle grandi conversatrici.
    Tu non te lo aspetti mica, eh? Le vedi sempre lì, tutte colorate e simpatiche, e pensi "che simpatiche e colorate che sono! Mi piacerebbe tanto sapere che segreti celino, ma tanto non vedono, non sentono, non parlano! ahahah!".
    E no! Ahahah lo dico io, in barba alla tua ottusità.
    Perché, caro mio, le piante vedono, sentono e parlano.
    C'è chi riesce a fondersi con esse, e questa è una gran cosa. Purtroppo, io non sono -ancora- in grado di fare ciò, ma non di meno: io so farmi ascoltare da loro e, soprattutto, so farmi rispondere.
    E sapeste quante ne sanno!
    (Attiva Consumo Basso GDR-only: in termini di gioco, Cluracan può parlare con le piante, in modo da ottenere informazioni di vario tipo. Starà al QM o a chi di dovere decidere se e quante informazioni queste rilasceranno al mezzo fatato)

    Energia: 95%

     
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    ...L'Arcobaleno d'Argento...

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    Il Tempio Oltre il Pensiero

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    Dove fu il silenzio degli altri, lì era la beatitudine del Guardiano, che assai poco piacere traeva dall'oggetto meccanico sul quale fu costretto a viaggiare. Ad ogni modo, le dure e volgari parole che udì da colui che il fatato più in là chiamò Daniel, resero il dolore meno atroce, essendo che lo Zero volle perdersi fra pensieri e ricordi di ere passate, in cui tanta rozzezza ancora non era cresciuta.

    Così, mentre l'Essenza vagava nel proprio animo, la natura pietrosa e spoglia dell'Ovest lasciava spazio a più verdi scenari, essendo la regione di Undarm assai vicina; quando, per grazia del Destino, l'oggetto parve acquietarsi e riposare in terra, Arthur di Khymeia abbandonò la sua postazione, in favore d'un'educazione composta e bella, e assai degna. Aiutò la ragazza ed il Guardiano a scendere, sigillando poi, con qualche sortilegio, il mezzo di locomozione.
    Ecco: più d'ogni altra cosa gli occhi d'iride dello Zero osservavano il palazzo e il verde giardino attorno, e pure vi fosse silenzio in quei momenti, al Limite parve questo essere come innaturale, sicché nell'ambiente stesso strisciava una misteriosa e sinistra emozione; l'iridescenza allora si mosse repentina, e i suoi colori si fecero scuri e sfumati, come nebbie in un cielo cupo, e pure nel muoversi sembravano più lenti e guardinghi.
    Non parlò ancora, ché il dolore era forte, piuttosto ascoltando il Saggio della Genesi, ed infine osservò il messo della Principessa Rossa volere conversare con le ninfee: il pensiero andò alla tanto amata Amelie, e pure alla Signora dei Guardiani, ambedue legate alla natura in maniera tanto indissolubile che, a buon diritto, erano simile cosa (e questo, per Yoe, è nota verità); e però adesso il male era svanito, tant'è che lo Zero sentiva le forze ritornare vigorose, e pure il fido Amarthrind, che accanto a lui ruotava solenne, aveva ripreso velocità e desiderio.

    -Siate prudenti: non è noto quali forze custodiscano il sigillo, se esse siano pacifiche o guerresche. Persino l'acqua potrebbe esserci nemica.-
    Disse, e ora poté essere udita la sua vera voce, profonda e gloriosa, solida e solenne come la giustizia dei re e degli dei, come l'ineluttabilità del Destino, o l'incedere del Tempo.
    -Ad ogni modo-
    Aggiunse, gli occhi vuoti e densi di neutra iridescenza
    -Potremmo essere noi stessi i peggiori nemici, perché lingua e mente sono armi assai velenose, e un cattivo uso di queste avrà dure conseguenze. Né desidero io stesso ascoltare litigi o atroci volgarità, perché non è questo incontro di sciatti popolani o una lieta esperienza conviviale.-

    Impassibile e freddo come la Morte, nullo come il cuore del Vuoto. Eru Elen Amarth aveva riacquistato il proprio solito parlare, e la severità dei pensieri.



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE

    Amarthrind



    "Eterno è ciò che Amarthrind rappresenta per gli uomini, le bestie, gli spiriti...Per chi cammina sulla terra, vi strisci o vi nuoti...Per chi riposa al di sotto di essa, e per chi, invece, si tormenta...Per chi vola sopra di essa e per chi prega fuori da essa.."



    E' da una lingua ormai perduta che Amarthrind trae il suo nome che, se fosse coniato dai popoli odierni, vorrebbe dire "Cerchio del Destino"; tutto il potere di Amarth scorre in quest'arma, tutto il potere di un Guardiano, poiché quel cerchio non è altro che Amarth stesso, l'emanazione del suo ruolo: essere il limite al quale Bene e Male tendono per poi annullarsi nella perfezione del Fato incedente, del Destino e del Caso. E' il simbolo dell'unione, senza mescolanza, di quei due principi che plasmano il mondo e che incessantemente si rincorrono, scandendone i singoli eventi.

    Forgiato da un materiale ora scomparso, ha la capacità di scindersi in due metà che il Guardiano impugna come daghe: se, però, Amarthrind brilla di tutti i colori dell'iride e di nessun colore insieme, quando viene diviso ciò che è impugnato dalla destra appare più bianco, e ciò che ha in pugno la sinistra assume una luce di tenebra.
    Il Guardiano è in grado di muovere Amarthrind, con la sola forza del pensiero (supportata poi da indicazioni fornite dal movimento di braccia e mani), in un'area di 15metri di raggio Amarth, poiché questa è una parte di lui, nata dalla stessa Essenza che lo compone: ciò implica quando lanciato, effetto volutamente boomerang e la possibilità di rapidi cambi di traiettoria e direzione. Inoltre, questa passiva implica una condizione di "riposo" dell'arma (quando non stretta dalle mani dello Zero) in cui essa levita attorno al corpo del Guardiano, intera o scomposta.

    N.B.: quest'ultima azione non è utilizzata ai fini di counter né di difesa, ma solo per consentire al Guardiano di avere le mani libere per poter usare le proprie tecniche


    image image

    Caratteristiche:

    Diametro: 1 metro
    Gittata: 15 metri
    Velocità: dai 20 ai 35 km/h
    Capacità: è comandata telepaticamente dal padrone entro un'area di 15 metri



    Passive in uso:


    CITAZIONE
    Synchro

    "Destinato a non godere di una particolare sfumatura di carattere, il Destino ha fatto sì che Amarth potesse provarle tutte, senza però poterne conservare alcuna: questa è l'origine di ciò che spesso egli chiama "Synchro"..."

    Sia Amarth un'eterna voragine, entro al quale ogni emozione cadrà inesorabile. In un'area di 5 metri di raggio, ogni singola sensazione presente, sia questa di gaudio o ira, verrà percepita ed attirata dal Guardiano; una volte penetrate in lui, l'iridescenza che sempre lo contraddistingue cesserà, ed Eru Elen Amarth si tingerà del colore che ogni emozione rappresenta. Eppure, ben poco queste dimoreranno presso l'Eterno perché, pur percependole, e tingendosi fin quando queste non saranno cessate, egli non potrà trattenerle: al contrario, infatti, Synchro farà sì che ogni percezione venga elargita all'ambiente, inducendo chiunque si trovi nell'area di influenza a provare ciò che il Guardiano ha captato.


    Nota1: quest'abilità prescinde dal volere di Amarth, pertanto non sarà il Guardiano a percepire le sensazioni, bensì la stessa Synchro. Ciò significa che, essendo sempre attiva, se nel raggio di influenza non vi è alcuna creatura capace di provare emozioni, Synchro userà lo spirito dello Zero come fonte di energia, se così si può dire. Non Potendo egli provare alcunché, le sue vesti, i suoi capelli, i suoi occhi, sopracciglia ed arma risulteranno sempre ammantate di un'iridescenza, che si muoverà ondeggiando armonica per tutto il suo corpo.
    Nota 2: E' implicito dire che Amarth può fungere da rivelatore di presenze: se questi cambia colore, significa che c'è qualcuno nel raggio d'influenza di Synchro
    Nota 3: La potenza di canalizzazione di Synchro è tale da consentire al Guardiano di poter provare l'emozione intercettata
    Nota 4: Come ogni altra passiva, se una o più creature sono protette da abilità o tecniche, Synchro non riuscirà ad intercettarne le emozioni.
    Nota 5: Maggiore è il numero di emozioni assorbite in contemporanea, maggiore sarà il dolore mentale e lo stress provato dal Guardiano; nel caso poi, di un assorbimento eccessivo, ovvero di più di 10 emozioni questi, dopo vistosi effetti scenici quali tremolio e colori molto accesi sul corpo, sverrà.

    Analisi dell'abilità:

    Raggio d'azione: 5 metri

    Cambiamento cromatico:

    Tranquillità --> Azzurro
    Pace, Serenità --> Bianco
    Dubbio, Sospetto, Incertezza --> Giallo
    Invidia --> Verde
    Gelosia --> Arancione
    Amore, Affetto --> Rosa
    Rabbia --> Rosso
    Furia cieca --> Nero
    Odio --> Indaco
    Paura --> Grigio
    Sofferenza, Dolore ---> Marrone
    Tristezza --> Blu scuro
    Preoccupazione, Ansia --> Giallo ocra

    CITAZIONE

    Alcar Valaron
    Gloria delle Potenze

    "...Ora avvenne che le Potenze di Arda, che pure erano consce della sorte del loro Maia Faerglir, volessero inviargli un dono, per sostenerlo nei momenti in cui ogni persino la luce della ragione e della verità non fosse risultata abbastanza brillante da trafiggere le tenebre del dubbio e del falso. Molto, infatti, l'Uno teneva a cuore lo spirito del garante e quando questi si dipartì da Ennor grande sofferenza gli pervenne, esulando, quell'evento, dall'antichissima musica degli Ainur; per volere di Eru Ilùvatar nuova forza crebbe nello Zero, ché il Destino lo permise, e ciò che nel cuore del Mondo si ammantava di menzogna avrebbe emesso un suono strisciante, che solo l'orecchio dell'Eterno avrebbe colto..."

    Ciò che le Potenze donarono ad Eru Elen Amarth, non è altro che la capacità di discernere il vero dal falso; in un area di 10 metri di raggio (di cui Amarth è il centro), infatti, ogni menzogna pronunciata da qualunque creatura avrebbe prodotto, alle orecchie del Guardiano, un sibilo (lo stesso emesso dai serpenti).

    CITAZIONE
    Nota: come ogni altra passiva, se le creature sono protette da particolari abilità o tecniche, Alcar Valaron non sortisce alcun risultato.


    CITAZIONE

    La Via del Destino

    "...Perché Erelamarth Celebliant è il Destino e marcia diritto, inflessibile, cieco e sordo ai richiami del Mondo..."

    L'Essenza numero Zero non è Fatta per chinarsi a false lusinghe o corrotti inviti: no, essa immune passa attraverso le voci del mondo, attraverso sussurri e tentazioni; ancor più dove vi sia l'imposizione.
    Dove via sia intento di sedurre e traviare, egli non potrà essere sfiorato, il suo animo partecipando al Destino del Tutto, neutrale e troppo antico e forte affinché il suo equilibrio possa venire infranto.


    Analisi dell'abilità:

    Amarth risulta immune alle malie o alle Aure, ovvero quelle passive o tecniche (di consumo Basso o Medio) che hanno effetto di instillare particolari sentimenti nelle persone, oppure indurli a credere alle parole che i possessori/utilizzatori possano dire.

     
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    La Galleria degli Orrori
    Where is my Mind?


    Nessuno diede segno di calcolarlo, se non per Lil Fairy, che gli accennò un applauso. Si congratulò per il soprannome. Lui sorrise, senza troppa convinzione.

    «Sarà uno spasso lavorare con voi, amici!»

    «Non sai quanto.»

    Disse, e il sorriso divenne ghigno.
    _________

    Arrivarono nel luogo dove doveva essere custodito il primo sigillo, ovvero dove probabilmente Daniel avrebbe dovuto fare a botte. Una casa in stile orientale, con tanto di laghetto pieno di ninfee.
    Non ci capiva molto di case, ma non gli sarebbe dispiaciuto vivere in un posto del genere, ma era solo un sogno adolescenziale.
    Sentì uno del gruppo parlare, che disse che forse avevamo battuto i nostri avversari sul tempo e saremmo riusciti a prendere il sigillo prima di loro.
    A quanto pareva, non ci sarebbe stato bisogno dei suoi servigi.

    Si ficcò le mani in tasca, mentre un altro tipo aveva iniziato a parlare.
    Un vociare assurdo e senza senso, che lasciò entrasse ed uscisse dalle sue orecchie, senza dargli alcun peso.

    «Pfff-, c'era proprio bisogno di me-»

    Di noi, la corresse Daniel.

    «Per salvare le loro belle chiappe aristocratiche.»

    Daniel sorrise, senza quasi un motivo.
    Poi buttò un occhio alla porta.

    O avrebbero aperto a breve, pensò, o l'avrebbe buttata giù senza tanti complimenti.


    SPOILER (click to view)
    Il parlato di Yacondra non è udibile, quello di Daniel, sì.
    Buona quest a tutti ;*

     
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    Arthur

    Parcheggi l’auto-velivolo nel giardino pavimentato in pietra della splendida magione orientale con una manovra fluida e impeccabile, a cui segue un perfetto esempio di applicazione delle buone maniere e del galateo non appena esci dall’abitacolo e ti rechi ad aprire lo sportello alla signorina e all’illustre Saggio tuo pari per aiutarli a scendere.

    Gli occhi freddi e d impassibili vagano per l’ambiente circostante, prendendo atto dell’ottimo stato della struttura e del fatto -proprio per questo ancor più bizzarro- che non c’è un’anima viva in giro né una sua traccia pregressa, e mentre ti incammini verso l’ingresso richiami l’attenzione dei tuoi compagni di viaggio.

    -Il posto è questo. Direi di andare a bussare; magari abbiamo battuto i nostri avversari sul tempo e riusciamo ad individuare e prendere il sigillo prima che loro arrivino.

    Raggiungi quindi le imponenti doppie porte di legno -che chiudono il muro che circonda il cortile- e bussi in maniera netta ma discreta, con tutta la calma del mondo... e nessuna voce si leva in risposta; tuttavia, in compenso, anche quel lieve esercizio di forza è sufficiente a sospingere verso l’interno uno dei due pesanti battenti, in mezzo a cui -con un cigolio molto sinistro- si schiude uno spiraglio.

    E nel tempo di un battito di cuore, mettendo a fuoco quel che vedi oltre la penombra del portico esterno, hai l’impressione di scorgere i contorni di una sagoma forse umana mimetizzata nel nero vano d’ingresso alla casa...

    Ma è un istante soltanto: sbatti le palpebre, e un millesimo di secondo più tardi, più nulla.



    Cluracan, Pandora, Amarth & Daniel

    Gran bella casa!

    Cinguetta il mezzo-fatato, che -già dal di là del finestrino- contempla con occhi trasognanti e pieni di luccicante meraviglia la monumentale costruzione dove ben presto potrà -e dovrà- cominciare la loro fantasmagorica caccia al tesoro; non appena scende dalla vettura, l’entusiasmo non gli permette di star fermo mentre prende a ficcanasare in giro, diversamente dal suo amico Daniel che -mani in tasca- si limita a star quieto al suo posto, lanciando occhiate torve in giro.

    -Il posto è questo. Direi di andare a bussare; magari abbiamo battuto i nostri avversari sul tempo e riusciamo ad individuare e prendere il sigillo prima che loro arrivino.

    Avvalendosi del cordiale aiuto di Sir Arthur, Pandora dai capelli di fiamma smonta dalla singolare carrozza volante, dando una rapida controllata alla sua mise da avventuriera e ispezionando con gli occhi il luogo ove avrà luogo la loro missione di ricognizione: la magione è certamente splendida -ricca, imponente e grandiosa come un castello-, ed è facile supporre che passarla al setaccio, alla ricerca di questo fantomatico Sigillo, richiederà tempo e pazienza...

    Ehi Panda, vuoi conoscere le mie amiche?

    La stessa alle cui scorte Cluracan sta dando fondo con i suoi modi irritanti.

    -Siate prudenti: non è noto quali forze custodiscano il sigillo, se esse siano pacifiche o guerresche. Persino l'acqua potrebbe esserci nemica.
    Ad ogni modo, potremmo essere noi stessi i peggiori nemici, perché lingua e mente sono armi assai velenose, e un cattivo uso di queste avrà dure conseguenze. Né desidero io stesso ascoltare litigi o atroci volgarità, perché non è questo incontro di sciatti popolani o una lieta esperienza conviviale.
    -

    La voce quieta e antica dello Zero elargisce le sue raccomandazioni mentre il fatato -congedatosi da Arthur con la richiesta di poter intrattenere una conversazione con delle “simpatiche amiche galleggianti”- si è con estrema disinvoltura accucciato sul bordo del laghetto, da cui ha richiamato anche l’attenzione della fanciulla.

    Ehilà, signorine! È l'adorabile fatato Cluracan che vi parla! Avete mica qualcosa da dirmi su questo bel posto che visiterò con questi gentili signori -ed avvenente signorina- al seguito? Vi sarei infinitamente grato se poteste darmi qualsiasi informazione, bellissime!

    Tali sono state le parole che Cluracan ha usato per rivolgersi ai fiori fluttuanti sull’acqua limpida con la sua solita parlantina, ed è divertente e un po’ sinistro il modo in cui faccia il cascamorto anche con loro.

    ...ma sinistra -ben più sinistra- è anche la replica che i vegetali stormiscono.
    Un avvertimento che solo Cluracan può ascoltare...

    Fuggi lontano da qui, grazioso amico... o la bellezza ti condannerà a una triste sorte...



    Straight to the Point
      Arthur, in questo momento, si è un po’ staccato dal gruppo, ma resta comunque a portata di sguardo e di voce dei suoi compagni; sua piena libertà è decidere come agire e se mettere a parte gli altri di quel che gli è parso di vedere.

      Per il resto del gruppo, siccome Cluracan è l’unico che può intendere le parole delle piante, sarebbe opportune che fosse lui a postare per primo, decidendo se riferire ai compagni l’esito della sua azione.

    Prossima scadenza: sabato 23 aprile, compreso. ;D
     
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    III: Presagi.





    Frattanto che Cluracan vagava e parlava con le ninfee, il Saggio della Genesi dispensava eteree parole di avvertimento ed ammonimento.

    CITAZIONE
    Siate prudenti: non è noto quali forze custodiscano il sigillo, se esse siano pacifiche o guerresche. Persino l'acqua potrebbe esserci nemica.

    Potremmo essere noi stessi i peggiori nemici, perché lingua e mente sono armi assai velenose, e un cattivo uso di queste avrà dure conseguenze. Né desidero io stesso ascoltare litigi o atroci volgarità, perché non è questo incontro di sciatti popolani o una lieta esperienza conviviale.

    Chiari riferimenti al fare screanzato del trickster.
    Che poteva farci, poveretto? Era pur sempre la sua natura, quella.
    Sapeva bene che non poteva combatterla, ma almeno avrebbe provato a contenerla.

    Ok, ok, ricevuto!
    Alzò una mano, di spalle ad Amarth, come a dire "giuro che non lo faccio più!". Abbastanza falso, quel "giuro".

    Ad ogni modo, i fiori galleggianti risposero prontamente, fluttuando sull'acqua.
    Tuttavia, non diedero informazioni, ma un tristo presagio.

    CITAZIONE
    Fuggi lontano da qui, grazioso amico... o la bellezza ti condannerà a una triste sorte...

    Ascoltando queste enigmatiche parole, il mezzo fatato restò lì in silenzio a soppesarle e ad osservare le ninfee.
    Era incredibilmente serio, come pochissime volte gli capitava.

    Fuggire? Oh, sicuramente l'avrei fatto, dopo aver ricevuto tale risposta! Ma non posso proprio, già. Posso soltanto essere più guardingo del solito, questo sì.

    Trascorsi altri pochi secondi, si alzò lisciandosi i pantaloni, ringraziò le sue interlocutrici con un gentile Grazie, carissime! e si diresse verso il resto del gruppo.
    Doveva pur sempre comunicare ciò che gli era stato riferito: sicuramente sarebbe bastato un nonnulla per creare problemi, in quella missione, e questo poteva esserne uno.
    Un po' per sdrammatizzare, disse il tutto sorridendo.

    Siori e siora, sebbene suppongo che tutti voi sappiate meglio di me che quello che stiamo andando a fare non è un picnic, mi sembra d'uopo riportare parola per parola il sinistro avviso delle mie amiche galleggianti!

    Si schiarì la voce, ed accompagnò ogni parola con un tono di mistero.

    Fuggi lontano da qui, grazioso amico... o la bellezza ti condannerà a una triste sorte...

    Grattandosi il mento e camminando verso la scalinata, continuò a parlare.

    Ora, per quanto tutto ciò sia stato un consiglio rivolto soltanto alla mia persona ed alla Bellezza di cui sono proprietario, direi che è abbastanza... il trickster gesticolava, come cercando quella parola che non gli veniva in mente e che eppure stava lì, pronta ad esser detta ... inquietante, non trovate?

    Un primo di tanti probabili misteri era stato sollevato.

    "La bellezza ti condannerà a una triste sorte".
    Mi ha già condannato molteplici volte a molteplici piacevoli sorti. Questa sarà una novità!
     
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    Le nocche del vampiro batterono piano sul portone, provocando un lieve rumore, e bastarono per far aprire uno spiraglio da cui poteva intravedersi l'interno della casa. Un solo un battito di ciglia, un momento fugace ed improvviso, ed il Saggio vide chiaramente una sagoma umanoide attenderli dietro la porta, e poi scomparire quasi non fosse mai esistita davvero.
    Singolare, davvero singolare.
    Ed inquietante, soprattutto.
    E come se non bastasse, altre notizie sicuramente non ben volute, dal loro "collega", servitore della Fata Amelie.

    Scusa Arthur -posso darti del tu, vero?-, vorrei prima vedere cos'hanno da dirmi queste simpatiche amiche galleggianti!

    Non aveva parlato il vampiro, come suo solito, attendendo cosa avessero da dire, o quantomeno che tutti lo raggiungessero alla soglia della porta. giusto il tempo che il tipo conversasse con le sue piantine e desse il triste responso.

    Siori e siora, sebbene suppongo che tutti voi sappiate meglio di me che quello che stiamo andando a fare non è un picnic, mi sembra d'uopo riportare parola per parola il sinistro avviso delle mie amiche galleggianti!

    Si chiarì la voce.

    Fuggi lontano da qui, grazioso amico... o la bellezza ti condannerà a una triste sorte...

    Arthur sbuffò seccato.

    Ora, per quanto tutto ciò sia stato un consiglio rivolto soltanto alla mia persona ed alla Bellezza di cui sono proprietario, direi che è abbastanza... inquietante, non trovate?

    Non fece tanto caso all'egocentrismo di fondo della creatura, piuttosto iniziò a mormorare qualcosa.

    -Perfetto...

    Non sembrava particolarmente entusiasta.

    -Ok, questo posto ha chiaramente qualcosa che non va.
    La porta è aperta, fate attenzione quando entrate...
    qualcosa ci osserva nell'ombra.


    Li guardò uno ad uno con sguardo gelido.

    -Preparatevi ad ogni evenienza.

     
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