[LAM] & [CSV] | La Galleria degli Orrori

Grazie, carissime!

Il brusio mormorante che si leva dalle ninfee quando ti alzi per tornare dai tuoi compagni e riferire loro quanto scoperto è tutt’altro che sollevato: per retaggio intrinseco della tua stirpe Fatata, quelle vite vegetali sono sentimentalmente legate a te per natura, e deve destar in loro una sicura preoccupazione la tua sorte, sapendo che non intendi sottrarti al pericolo con la massima precauzione, rappresentata dal tuo allontanamento dalla magione.

Siori e siora, sebbene suppongo che tutti voi sappiate meglio di me che quello che stiamo andando a fare non è un picnic, mi sembra d'uopo riportare parola per parola il sinistro avviso delle mie amiche galleggianti!
Fuggi lontano da qui, grazioso amico... o la bellezza ti condannerà a una triste sorte...
Ora, per quanto tutto ciò sia stato un consiglio rivolto soltanto alla mia persona ed alla Bellezza di cui sono proprietario, direi che è abbastanza... inquietante, non trovate?

Quando richiami l’attenzione dei tuoi colleghi -Saggi e Mercenari-, lo sbuffo della Corona di Khymeia sembra denunciare tutta la sua insofferenza per quel nuovo contrattempo appena annunciatosi secondo modalità e forme ancora imperscrutabili.

-Perfetto... Ok, questo posto ha chiaramente qualcosa che non va.
La porta è aperta, fate attenzione quando entrate... qualcosa ci osserva nell'ombra.
Preparatevi ad ogni evenienza.

Pandora si incammina intanto risoluta su per la scalinata esterna per affiancarsi ad Arthur, e ben presto anche Amarth si accosta ai due, e rivolge a loro ulteriori raccomandazioni ed esortazioni.

-Non posso dire quali insidie troveremo, né se queste avranno sufficiente potere per ostacolarci considerevolmente. Tuttavia non ci è concesso alcun indugio, perché dove sia l'ignoto giammai ha luogo una degna strategia. Andiamo, dunque, e che il Destino guidi ogni nostro passo.-

. . .

Uno dopo l’altro superate le porte esterne, e avanzate guardinghi e circospetti per il cortile interno: come il resto della struttura, anche questo è perfettamente lindo, deserto e silenzioso... eccezion fatta per il rintocco lieve dei vostri passi, che pure finisce con l’accrescersi in echi e rimbombi spettrali e sinistri, che accrescono la sensazione di trovarvi in un posto surreale.

Percorrete il sentiero lastricato e ricoperto di ciottoli, e vi ritrovate davanti all’ingresso alla dimora vera e propria; la porta scorrevole è socchiusa, ma la differenza di luminosità tra il giorno luminoso di fuori e la penombra all’interno vi lascia sulle prime abbacinati mentre -con tutte le precauzioni del caso- calcate il parquet di legno del corridoio senza nemmeno osservare l’usanza tipica di queste terre, che vi vorrebbe a togliervi le scarpe durante la permanenza.

Quello che scorgete non appena i cristallini si abituano alla nuova illuminazione
è semplicemente agghiacciante...



In entrambi i bracci del corridoio, un gran numero di cadaveri decapitati se ne sta disposto lungo le pareti: appesi come quadri, ciascuno secondo una particolare posa; la cosa che salta all’occhio è che sono tutti vestiti di bianco -o, meglio, che dovevano esserlo prima che il sangue di una morte violenta insudiciasse la candida stoffa- e che... beh, non c’è nessuna testa in giro.

Avete appena il tempo di inorridire -o di apprezzare la coreografia- che, interminabili minuti dopo, un urlo femminile di terrore e agonia squarcia l’atmosfera irreale e macabra dell’intera magione... E proviene da oltre l’angolo a gomito che cela la visuale in fondo al corridoio.

Ok, non voglio più una casa del genere!

«Il tipo che l'ha fatto deve avere buongusto.»

Il commento sarcastico del Fatato vorrebbe sdrammatizzare un po’ la cupa atmosfera all’interno della casa, ma l’allarme ormai serpeggia tra le vostre fila non appena la scena dei corpi mutilati e appesi nel corridoio d’ingresso si presenta alla vista, e subito Arthur -scusandosi con la Signorina Pandora e rammaricandosi per l’obbligatoria infrazione al galateo- si mette alla testa della colonna; la tentazione del sangue -un richiamo per la sua natura- e la sua vocazione da scienziato lo spingono ad un approccio scientifico, e il primo passo è analizzare le salme.

Il vampiro passa un dito sul collo squarciato di più di un cadavere, ma l’assaggio della loro linfa gli restituisce sempre lo stesso strano riscontro: il sapore inequivocabilmente stantio dice che non è affatto fresco... è come aprire una bottiglia di buon vino e lasciarlo svaporare e decantare tanto a lungo da fargli perdere l’aroma. Eppure, la sua consistenza è ancora fluida, così la domanda sorge spontanea: se sono lì da tempo -ma non sai dire quanto-, perché il sangue non si è ancora seccato fino a divenire una poltiglia vischiosa e solida?
Ad ogni modo, come anche il differente modello di vestiario tradizionale pare suggerire, non tutte le vittime sono donne.

Anche la scena di studio di Arthur cattura di certo le vostre attenzioni, ma se eravate inquieti prima figurarsi quando quell’urlo penetrante di una voce di donna squarcia il pesante velo di silenzio irreale che grava su ogni cosa come un sudario.
Tuttavia -chi perché avvezzo alle situazioni estreme, chi per puro e semplice ben dell’intelletto-, riuscite a mantenervi lucidi, e incanalare il senso del dovere (portare a termine la missione), lo spirito di autoconservazione (evitare i pericoli) e il desiderio di intervenire al salvataggio in una costruttiva prudenza.

-Niente mosse avventate, niente movimenti bruschi.
prontamente, il Vampiro fa il punto della situazione
- Non siamo qui per la donna ma per il sigillo; una vittima è meglio di tante altre.
Potrebbe anche essere una trappola, volendo: ricordatevi che ci stanno osservando.

"Ha l'aria di essere decisamente una trappola."
conviene Pandora, richiamando i suoi poteri arcani, pronta ad intervenire

Beh, ma la donna potrebbe avere informazioni sul sigillo!
obietta ragionevolmente Cluracan, che ha già qualcosa in mente
E se ci stanno osservando...Questo non sarà un problema!

-Se è Destino, non potremo evitare l'incontro con chi ora stia urlando.
E tuttavia non è con l'avventatezza che riusciremo a proteggere il sigillo. -
mette in guardia Amarh, e come gli altri si tiene pronto
-Potrei scrutare le trame di questa storia, ma non so se per me sia giunto il momento.
Dobbiamo rimanere uniti.-

Lesto, il Fatato ricorre ad uno dei più divertenti trucchi della sua stirpe, rendendosi del tutto invisibile e passando in testa alla formazione, in avanscoperta, mentre -appiattendosi contro la copertura della parete- la Corona di Khymeia avanza lento e all’erta verso l’angolo del corridoio, con il revolver spianato e pronto all’uso...

Oltre la svolta a gomito dell’angolo, il corridoio prosegue per un’altra manciata di metri -sempre decorati alla stessa maniera della galleria che ti sei lasciato alle spalle- e si collega ad una porta scorrevole aperta che immette in una stanza che da l’aria di essere molto grande: si tratta solo di una supposizione, dal momento che il tuo campo visivo copre solo lo spazio di una parete.
Tuttavia, anche se non puoi vedere l’altra parte della camera e capire se è sola o chi c’è con lei, quello che vedi è piuttosto difficile da fraintendere.

Una parete lignea decorata da litografie orientali, ai cui piedi sta rannicchiata una ragazza con i capelli sporchi e arruffati, il volto impiastricciato, e vestita con una tunica scura, la cui stoffa ha l’aria di essere fradicia; uno sguardo più attento ti rivela anche perché: la pozza rossa che si allarga ad ogni istante sotto di lei -inequivocabilmente sangue- gocciola in rivoli copiosi proprio dalla spalla destra... là dove la teoria dice che dovrebbe esserci un braccio.

Un braccio che ovviamente non c’è più. Deve essere per quello che ha urlato...!
E ora, un dolore terribile che puoi soltanto fantasticare, l’ha lasciata inerme e traumatizzata:
vedi che trema per la paura e shock che il corpo deve star subendo dall’emorragia.
Naturalmente non si accorge di te (e come potrebbe? Sei invisibile!), ma qualcosa ti dice che i occhi resterebbero incollati su qualcosa dall’altra parte della stanza in ogni caso... qualcosa che non sei in grado di vedere senza uscire allo scoperto, perdendo la protezione del corridoio.

Ti avvicini lentamente alla porta scorrevole spalancata che mette in comunicazione il corridoio con la sala, tenendo un occhio sulla ragazza e un occhio attento a cogliere ogni dettaglio possa tornarti utile della presenza che -ne sei sicuro- si trova in un angolo morto della tua visuale.

Prima di arrischiarti al di fuori della copertura offerta dalla rientranza architettonica, ti acquatti a terra -macchiandoti un poco la veste di rosso- e sporgi la testa all’interno nella camera, cercando di non fare rumore... ma non è così semplice, dal momento che la tensione e la sorpresa ti fanno sobbalzare il cuore in gola quando noti che -seduto proprio accanto all’uscio, proprio accanto alla tua testa- c’è qualcuno.

Trattieni il fiato, e ti raggeli temendo di esser stato scoperto, ma puoi sentirti -relativamente più sollevato- quando ti accorgi che si tratta solo di un altro povero cadavere: anche questo, vestito con una tunica scura, e anche questo senza entrambe le braccia; probabilmente, morto da poco.

Ma è sollevando un poco il tiro dello sguardo, per vedere oltre quell’ostacolo, che scorgi un’altra singolare e orrida opera d’arte, sullo stesso stile delle decorazioni che hanno accolto te e i tuoi compagni nel corridoio... e il suo artista -un uomo piuttosto alto e longilineo, dai capelli scuri- ti da le spalle, tutto affaccendato a far qualcosa che non riesci a decifrare dalla tua posizione.

Sai solo che quel che vedi del suo lavoro è sufficiente a farti rabbrividire: si tratta di un corpo di donna -forse umana-, nudo ma ricoperto da molte cuciture -segno che devono averle asportato gli organi interni-, tenuto rigidamente in piedi come fosse una statua.
E se già lo spettacolo non fosse abbastanza raccapricciante così, scorgi che le sue braccia sono più di quelle che dovrebbero essere: ne conti cinque in tutto, aperte verso l’esterno, come stessero sfidando la gravità... tre da una parte e solo due dall’altra.

E in un momento -riportando gli occhi sulla fanciulla annichilita- realizzi la realtà di quel che sta succedendo: “spirito di simmetria”.Presto le verrà strappato anche l’altro.
Devi tornare dai tuoi compagni e avvertirli... o anche urlare e dir loro di accorrere.
Dopotutto, per le spiegazioni potrebbe esserci tempo anche dopo... o no?